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L’IMMAGINAZIONE SI FERMA NELLE OPERE DI ALESSANDRO ROMA
Il vissuto esistenziale tra visione ed emozione dove i pensieri si confondono a cercare quell’indefinito nascosto dietro il luoghi della natura, il sottile confine tra memoria e immaginazione che apre a nuove possibili evasioni dove il tempo sembra fermarsi, si riflettono nell’arte di ALESSANDRO ROMA, artista di gran talento e sensibilità che con creatività e un’originale sperimentazione del segno e della forma capace di evocare nuove percezioni visive, racconta dell’uomo e dei suoi percorsi fatti di sogni e veglia, dove l’invisibile diventa visibile. A questo artista nato nel 1977 a Milano, attivo a Londra con alle spalle diverse esposizioni di successo in Italia e all’estero, che racconta attraverso l’assemblaggio di diverse immagini e
l’uso del collage il paesaggio nel suo aspetto fantastico e irreale dove confluiscono memorie letterarie e spunti reali, la z20 Sara Zanin Gallery di Roma fino al 16 aprile 2016 dedica una personale centrata sulla tematica dell’immaginario e dell’onirico quali elementi per ripensare il viaggio della vita. L’esposizione One foot in the world and the other in the stillness la prima dell’artista presso la galleria, presenta
composizioni e sovrapposizioni pittoriche con innesti di illustrazioni e reperti anche fotografici, in cui entra in gioco lo sguardo capace di cogliere oltre il visibile, proprio attraverso il susseguirsi delle frammentazioni di elementi che trovano nel risultato finale una visione di insieme pronta a rivelare la percezione dell’indefinito. Questo a partire da una rilettura della tradizionale composizione del paesaggio classico da cui l’artista attinge alcuni aspetti tematici per poi ridefinire una nuova visione dello stesso dove immaginare nuove strutture di elementi e forme come fosse un contesto magico.
Attraverso la forza descrittiva di un colore che alterna tonalità intense ad altre pastello, dove malinconia e mistero si alternano, affiorano le emozioni della vita nel suo scorrere in un tempo immaginato dove ripensare alle possibilità del destino sospeso tra verità e immaginazione, finito e indefinito.
L’arte di Alessandro Roma legando colore, materia racconta dei luoghi ed elementi appartenenti alla natura talora non immediatamente riconoscibili lasciando spazio all’immaginazione, costante attraverso cui cercare possibili riferimenti all’universo interiore nel suo rapportarsi alla realtà vicina e lontana, presente e passata. La visone si trasforma regalando una nuova percezione tra presenza e assenza, detto e non detto; lo sguardo si perde, liberando le tensioni e inducendo lo spettatore/ visitatore ad immergersi nel suo vissuto interiore dove si nascondono silenziosi ricordi, riferimenti e suggestioni. Entro questo tempo sospeso dove scenari naturali e ideali, tra la terra e il cielo parlano di vita, di esperienza vissuta si avverte come una condizione tra sonno e veglia molto simile al trasognamento. E’ questa dimensione inconscia che, a partire da frammenti di vita, di storie passate, proietta verso orizzonti infiniti per scivolare nelle nostalgie e lasciarsi catturare da quanto è oltre il ricordo per poi superarlo e ripensare quanto sottile sia il confine tra la memoria e il tempo,
ALESSANDRO ROMA
ONE FOOT IN THE WORLD AND THE OTHER IN THE STILLNESS
z2o Sara Zanin Gallery
Via della Vetrina 21, 00186 Roma
Orario; da martedì a sabato dalle ore 12.00 alle 19,00
Fino al 16 aprile 2016
Ingresso libero
Per informazioni telefono 06 70452261; info@z2ogalleria.it
ESPOSIZIONI DI ALESSANDRO ROMA
Alessandro Roma (Milano, 1977) vive e lavora a Londra.
Il suo lavoro è stato esposto in numerose mostre personali: Locus Amoenus (Sobering Gallery, Parigi, 2014); Coburn Projects (Londra, 2015); Enclosure (Paradise Row Gallery, Londra, 2013); Il sole mi costrinse ad abbandonare il giardino (Brand New Gallery, Milano, 2012); Humus (Mart Museo di Arte Moderna e Contemporanea, Rovereto, 2011); Sites of action (Scaramouche Gallery, New York, 2011); Alessandro Roma (Marabini Gallery, Bologna, 2005). Tra le recenti mostre collettive: Drawing (z2o Sara Zanin Gallery, Roma, 2014); Drawing Biennial 2015 (Drawing Room, Londra); Le stanze d’Aragona (Palermo, 2015); Everything is About to Happen. An ongoing archive of artists’ books selected by Gregorio Magnani (Corvi Mora, Londra, 2014); Drawing Biennial 2013 (Drawing Room, Londra, 2013); Lucie Fontaine: Estate (Marianne Boesky Gallery, New York, 2012); Never before a girl done so much with so little (The Suburbans Gallery, Chicago, 2012); Lacune (a cura di Laura Lanteri, Museo Archeologico Eno Bellis, Oderzo, Treviso, 2012).
Nel 2007 ha vinto la quarta edizione dell’International Painting Prize Diputación de Castellón della Fine Arts Academy di Castellón, Spagna. Dal 2008 al 2009 é stato artista in residenza presso la Künstlerhäuser Worpswede.