Views: 98
poetessa dell’essenzialità semantica
Roberta Panizza è stata la prima autrice a decidere di partecipare attivamente all’organizzazione dell’embrionale progetto culturale che proponevo ai titolari di siti di scrittura, e con il passare del tempo il suo apporto è stato sempre più determinante alla qualificazione intellettuale delle opere presentate.
Fino ad ora non ho scritto nulla a complemento delle numerose recensioni che illustrano le fascinose scale armoniche della poetica di Roberta Panizza – del resto già ben delineante, efficaci e che pongono in evidenza le qualità stilistiche dei suoi poemi -, poiché mi è sembrato giusto dare maggiore visibilità ai tanti autori poco noti che hanno aderito con entusiasmo al progetto culturale “La nostra isola” fino a renderlo conosciuto ben oltre i limiti territoriali della nostra isola reale.
Se è vero che gli ultimi saranno i primi allora quella decisione avrà avuto anche un valore profetico.
Tra l’altro “Profezie” è il titolo di una poesia della nostra autrice per certi aspetti finanche emblematica:
“… Lontananza
è un sentimento d’invalicabili perché….”
Chi si avvicini alla stratificazione d’immagini malinconiche
“Oro bianco i tuoi giorni, prima
senza inferni dolci e truci paradisi
su orbite previste
all’ombra di brezze tiepide e incolori.”
speranzose
”Portami dunque
dove cade l’orizzonte
nel dopo che si svolge
tra sogni e incerto desiderio.”
prudenti
“E intanto lontane
conducono fiori
al riparo…”
esotiche
“lente carovane”
dimesse
“Lascia che oggi piovano
scomposti i desideri.
Saprò bere i temporali
dell’estate.”
o pugnaci
“Per chi ti cerca
urli come brace.”
sarà portato ad immaginare Panizza come una scrittrice dei sentimenti d’amore appartenenti alla sfera dei rapporti umani entro la quale forse nessuno di noi ha mai mancato di lasciare un segno di scrittura.
Roberta Panizza, tuttavia, non canta i suoi amori umani, no, lei canta l’ideale e tanto più esso si manifesti irraggiungibile ancor più lei lo materializza in visioni naturalistiche.
Come e perché spiegare che
“…solo un desiderio
sanno affidare al cielo.”
non esprime l’attesa di beni materiali, ma invece esteriorizza la rivendicazione verso “l’Eterno”, insensibile alla sua supplica di consentirle la serenità d’animo reclamata come essenziale diritto di condizione interiore per ogni essere vivente?
Eppure potrebbero non bastare questi esempi di poetica “attiva” per convincere lettori occasionali ad avvicinare con giusta determinazione il percorso lirico insito nella ormai decennale produzione della Panizza.
Quante volte sono state lette recensioni magniloquenti rette dal sostegno di pochi versi, forse gli unici sottratti al melenso convenzionalismo di opere addirittura elaborate in più di un tomo!
E allora reputo sia buona norma, nel rispetto dei lettori, esprimere un giudizio critico che non lasci adito ai dubbi sempre in agguato quando altrimenti le aggettivazioni siano affidate alla più o meno piacevole lettura degli scarni versi inseriti.
Roberta Panizza è poetessa dell’essenzialità semantica in una totale indipendenza da ogni schematismo, e possiede un proprio bagaglio di formazione culturale nonché una rigida onestà intellettuale che mai le consente di porsi al traino delle forme retoriche convenzionali.
Lei non cerca costrutti arabescanti, oppure melodiose assonanze, lei non si adagia in formule rassicuranti, lei non forgia parole per renderle musica, lei non…, lei non…, le non…, lei sì, lei scrive poesie.
Nello stilare poesie che inglobano il rispetto verso la natura e verso gli altrui sentimenti, così come i suoi personali diritti – acquisiti o perduti – alla serenità ed alla pace, in un’unica sfera marcata con l’inconfondibile segno distintivo della assoluta libertà, la quale, sola, li contiene entrambi, Roberta Panizza cava perlacei significati da parole quasi del tutto assenti nella lingua parlata come lo sono “cuspide” e “ombrosa”, oppure, per altre di uso comune, appronta decori attraverso nuove intense connotazioni come quando scrive “eterna patria”.
Si riesce a capire il movimento di maturazione artistica della poetessa andando a ritroso nel suo, vorrei dire ”travagliato” ma mi accontenterò di proporre “turbolento” percorso di sublimazione dei sentimenti in questa forma di scrittura, la poesia, apparentemente non viva, ma di certo latente in gran parte della società italiana.
Infatti, in un periodo particolarmente difficile della sua vita Roberta Panizza ha scoperto dentro di sé l’amore per questo genere di scrittura e il desiderio di utilizzarlo e di approfondirlo.
Nata in Trentino, ha vissuto per buona parte della sua vita in varie località d’Italia, è poi tornata nella terra delle sue origini dove attualmente vive e lavora come insegnante. Da qualche anno gestisce un sito di scrittura “Poesia e dintorni” reperibile all’indirizzo web www.poesiaedintorni.it e più o meno dallo stesso periodo collabora alla realizzazione di svariati progetti di diffusione della poesia e dell’arte in generale.
Se avesse impegnato in favore della promozione della sua produzione artistica anche solo un decimo del tempo che ha dedicato allo sviluppo generale della Poesia senza confini attraverso la gestione del suo sito di scrittura, ebbene oggi la scrittrice forse nemmeno leggerebbe questa mia nota per i troppi impegni dovuti alla sua notorietà!
Ecco è da questa lotta (solo apparentemente lenta), tra la sua vocazione introspettiva e la normalità esistenziale, che emana forza la proposta poetica di Roberta Panizza e credo che sarà interessante per voi, leggendo e rileggendo i suoi versi, comprendere che, in fondo, ho semplicemente socchiuso la porta dietro la quale, esposti come in una pinacoteca, alle pareti, con titoli di poesie, potrete incantarvi nella lettura di versi senza tempo senza luogo e senza personaggi poiché leggerete poesie del tempo che fu e che sarà per ciascuno di noi, tempo di battiti emozionali d’amore e di passioni, tempo di voglie e di sconfitte, ma sempre e solo tempo d’idee e di sentimenti universali.
Questa è Panizza: prendere o lasciare!
Bruno Mancini
la poetessa trentina Roberta Panizza riceve ad Ischia da parte del Patron del “Premio Ischia internazionale di Giornalismo” nonché Editore, Benedetto Valentino la sua piena adesione al progetto culturale “La nostra isola” ideato da Bruno Mancini e del quale lei è la Direttrice Artistica.
Roberta Panizza e Benedetto Valentino – Hotel Miramare e Castello durante il Meeting culturale organizzato per la presentazione al pubblico ed alla stampa dell’antologia poetica “Ischia, un’isola di…” – 19/24 Luglio 2010
Ha sempre amato molto leggere libri di poeti non trentini, italiani ed inernazionali ed in un momento particolarmente difficile della sua vita ha scoperto l’effetto catartico della poesia e ad essa si dedica ogni qualvolta i sentimenti riaffiorano intensamente
Quando ha scoperto la poesia, ed in particolar modo quella di alcuni poeti italiani, ne è rimasta letteralmente folgorata, rapita dalla visione dalle incredibili potenzialità della parola che si dispiegava in quel momento in multiformi e caleidoscopiche forze concettuali trasformando la lingua, italiana in questo caso, in un pozzo senza fondo a cui attingere per infiniti incastri di significato… un paese dei balocchi del dire insomma, che si apriva davanti ai suoi occhi come un meraviglioso e sconfinato panorama.
Il luogo, forse inusuale, dell’incontro tra la nostra poetessa in nuge e la poesia è stato il web, dove, con la frequentazione di alcuni siti di scrittura, ha potuto entrare in contatto con il mondo del verso e della metafora.
Dal Comune di Vermiglio, situato tra le montagne del Trentino ha partecipato a diversi concorsi di poesia.
Roberta Panizza nel 2003 è fra i vincitori di “Habere Artem” indetto da Giuseppe Aletti Editore e si classifica terza nei due premi di poesia “Sulla strada di Oscar Lembo” e “Rocco Certo”.
È segnalata in altri concorsi e presente in raccolte di antologie poetiche.
Nel novembre del 2003 ha pubblicato il suo primo libro di poesie dal titolo “Le mille porte”- Aletti Editore, ed il suo nome compare nella “Enciclopedia dei Poeti Italiani Emergenti” -Aletti Editore, Dicembre 2003.
Nel 2004 ha svolto il ruolo di giurata nel XXIX Concorso di arte espressiva 1° Premio Val di Sole – Sezione poesia
Nel 2008 ha svolto il ruolo di giurata per la seconda edizione della “Biennale di Poesia” in ricordo di don Nicolino Vacca a S. Giovanni Suergiu.
Ancora nel 2004, allo scopo di coltivare il proprio amore per la poesia e favorire la diffusione di quest’ultima, ha creato un sito dedicato ad essa ed alla scrittura in generale: “Poesia e dintorni”
reperibile al seguente indirizzo:
A proposito della poesia in internet Roberta Panizza scrive:
“In questo inizio di terzo millennio, dove l’elettronica e l’informatica hanno definitivamente stretto indissolubili legami con la nostra società, c’è da chiedersi quale posto riescano ormai a ricavarsi antiche arti come quella della poesia che pare manifestarsi solo in fugaci e per forza di cose spesso poco approfonditi incontri tra le mura scolastiche.
La poesia sembra una pratica non più viva, uno stile di scrittura riservato ad amanti della letteratura, appassionati fruitori di trasmissioni televisive notturne o impavidi esploratori degli scaffali più nascosti di librerie e biblioteche.
La realtà però è spesso molto diversa da come appare, in questo caso certamente, e si tratta di un tipo piuttosto singolare di realtà, quella virtuale delle reti che si ramificano in internet, alla portata di chiunque possieda un pc e una linea telefonica.
A chi si avventura in tale mondo per la prima volta, alla ricerca di quelle che forse immagina possano essere solo labili tracce di rime, metafore e similitudini, si apre invece un universo sconfinato di siti dedicati alla scrittura ed in particolare alla poesia, fino a scoprire quindi che il numero di coloro che ancora oggi si cimentano nella scrittura poetica è incredibilmente elevato e che il panorama degli autori di poesia è estremamente ricco, variegato e composito.
Una miriade di sconosciuti autori espone infatti quotidianamente alla immensa platea di internet i suoi versi, confidando solo ed unicamente in qualche gradita lettura e, nei siti dove ciò è possibile, in un commento che sveli le reazioni dell’occasionale lettore.
Di tale mondo poetico fanno parte autori che usano il verso essenzialmente per mettere su carta sensazioni e sentimenti del momento e per i quali la poesia costituisce quasi uno sfogo terapeutico alle forti sollecitazioni emozionali della vita. Tali autori, il più delle volte, non si preoccupano troppo della forma che assumono i loro scritti sperando solo che qualcuno possa cogliere in essi il grido a volte accorato della loro anima.
Accanto a tali poeti “del sentimento” si muove un meno folto, ma comunque ben nutrito, gruppo di autori che ha fatto proprio il linguaggio della poesia e di esso sa sfruttare appieno le potenzialità utilizzandolo come una seconda lingua, ma non solo, come un modo di pensare e di leggere la realtà.
Il risultato di tale maestria della penna, in questo caso, sono poesie che paiono oltrepassare le due dimensioni del foglio di carta su cui sono scritte ed acquisire rilievi di senso che rapiscono il lettore rendendolo consapevole di trovarsi di fronte a veri propri esercizi di alchimia della parola.”
C O N T A T T A C I emmegiischia@gmail.com
Poeti del Comune di Vermiglio
Nuovo amico del progetto culturale “La mia isola” ideato da Bruno Mancini