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Ester Margherita Barbato
Galaverna di gennaio – Primo premio
Ora tocca a questo sentore
di neve nell’aria,
di vento e di gelo.
Si frappone fra noi in questa mattina
d’inverno
che smorza i contrasti di luce
Nitidi i profili e gli steli si fanno
di brina più rigidi e alteri
Fili d’erba in verde di china
pennino sottile
e la stagione disegna la storia
sui nostri volti.
Ed è il vento – Secondo premio
Si dissolve,
ogni malinconica attesa
nell’attimo
di riaprire il cassetto a un sogno,
a pochi passi
dal cieco guardare le notti
in un lontano abbandono.
Vedendolo,
l’orizzonte ha riavuto le cose
lasciate bruciare dal gelo,
in un giorno
che spenta era l’aria,
e ha riscaldato le mani di mani
che sfioravano il vento.
Ed è il vento
a urlare il suo affanno nel buio,
la sete di guardarlo
ancorato alle stelle,
voltando le spalle
a soffi di aridi toni
che mi cadono ai piedi,
e al sostare di sguardi sfiniti
al mio sguardo,
che riaprono la porta a quel senso
ubriaco d’immagini,
che s’apre ogni volta,
di notte,
per vivermi dentro.