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FAITH & FATHOM alla Galleria Poggiali di Firenze
L’arte racconta le percezioni visive ed emotive tra Fede e Ragione
Sperimentale, poliedrico nell’uso di un linguaggio dalle diverse sfaccettature in cui si incontrano espressioni che legano fotografia, installazione, pittura, Zhivago Duncan torna dopo circa quattro anni ad esporre alla Galleria Poggiali di Firenze. Nato negli Stati Uniti, figlio di padre danese e madre siriana, Duncan dopo aver raccontato la fragilità della memoria e l’incertezza di un futuro dove si avverte l’ombra dell’apocalisse, con questa mostra, in cui sono stati invitati a partecipare nomi importati del panorama internazionale dell’arte contemporanea, si sofferma sul tema della fede e della ragione affrontato insieme agli stessi artisti nelle cui opere si avverte una costante alternanza tra figurazione e astrazione in riferimento ad un tempo fisico e metafisico, visibile tra ragione e fede.
In linea con la brillante esperienza del progetto tenutosi a Berlino, NGORONGORO, ideato dallo stesso Duncan, cui hanno aderito tra gli altri artisti quali Christian Achenbach, Jonas Burgert, Andreas Golder, John Isaacs e David Nicholson, è stato creato un percorso emotivo e visivo di grande effetto sia per il tema che pone a confronto fede e ragione campi di azione del pensiero profondi e inesauribili, sia per la sperimentazione che caratterizza i lavori degli artisti che hanno preso parte al progetto espositivo. Si tratta dell’esposizione collettiva Faith & Fathom in corso a Firenze alla Galleria Poggiali fino al 19 marzo 2017, dove protagonisti sono 18 artisti tra cui i sopracitati che presentano lavori all’avanguardia il cui discorso pone al centro l’uomo con le sue incertezze e dubbi, aspettative e speranze, in bilico tra credere e ipotizzare, tra l’accettazione di un dogma o il constatare oggettivamente cosa lo aspetti in un prossimo futuro.
Accentro a Christian Achenbach, Tjorg Douglas Beer, Slater Bradley, Jonas Burgert, James Capper, Max Frisinger, sono Andreas Golder, Norman Hyams, John Isaacs, Nick Jeffrey, Marin Majic; e ancora Polly Morgan, David Nicholson, Dorothea Steigemann, Andrea Stappert, Tim Noble e Sue Webster. Autori legati da una comune interpretazione della pratica dell’arte contemporanea di qualità, con esperienze nelle avanguardie sperimentazionali internazionali e presenti nelle maggiori rassegne e nelle più influenti gallerie.
Ciascun artista si è misurato con il tema Faith & Fathom, cogliendo lo stimolo di Zhivago Duncan a tracciare l’associazione tra questi due mondi: Faith/Fede e Fathom/Ragione. Attraverso i loro lavori originali essi invitano a riflettere sul percorso esistenziale su quanto vissuto e quanto ancora da vivere, sul bisogno di appellarsi a verità già decise e precostituite o se lasciare aperta una speranza alle possibilità legate al non prevedibile. Si tratta di oltre 50 opere tra dipinti, sculture, fotografie e still da video, molte appositamente realizzate per gli spazi della Galleria Poggiali, che svelano immagini astratte dove svettano colori intensi come in Cypress Hill di Christian Achenbach e Neurosia`s Sister di Tjorg Douglas Beer o raffigurazioni come Tiny But Toug di Tim Noble e Sue Webster in cui il contrasto chiaro scuro mira a suggerire quel confine che sta tra la fede e la ragione, per parlare dell’irrazionale e del razionale, dell’imperscrutabilità e della comprensione, del caos e dell’ordine.
Rappresentazioni avveniristiche dove dominano luci dai forti contrasti come in Six Degrees of Separation di Zhivago Duncan, ma anche rappresentazioni sospese tra visibile e invisibile, non sempre chiare e definite, che appaiono sfuggenti, inafferrabili come fossero proiezioni di sogni tra mistero e finzione. Immagini quasi astratte e avulse da contesti ordinari come se prendessero vita nel momento in cui la ragione si addormenta, o poco prima del risveglio. Immagini dunque in divenire come se si stessero per materializzare ancora non proprio nel buio della Fede e non completamente alla luce del sole della Ragione.
Faith & Fathom,
collettiva di diciotto artisti
GALLERIA POGGIALI
Via della Scala 35/A e Via Benedetta 3r, Firenze
Fino al 19 marzo 2017
Ingresso libero
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