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Perché ucciderli?
11 Maggio 2016 – Giornata mondiale degli uccelli migratori
WorldMigratoryBirdDay
Ogni anno sono circa 25 milioni gli uccelli selvatici catturati o uccisi, nella regione geografica attigua al mare Mediterraneo, principalmente per scopi alimentari, per sport o per essere utilizzati come uccelli da richiamo nella caccia.
Spicca malvagiamente l’Italia con 5,6 milioni in media di uccelli uccisi che si colloca al secondo posto tra i 18 Paesi esaminati. subito dopo l’Egitto (5,7 milioni), secondo notizie fornite dagli scienziati di BirdLife International nell’articolo Preliminary assessment of the scope and scale of illegal killing and taking birds in the Mediterranean,pubblicato nella rivista scientifica Bird Conservation International e diffuso dalla Lipu.
I dati specifici sull’Italia, sono stati pubblicati dalla Lipu e parlano di una strage di fringuelli, tra i due e i tre milioni; pispole 500/900 mila; pettirossi 300/600 mila; frosoni 200 mila/1 milione; e storni 100/500mila.
Molte specie minacciate di estinzione sono copiosamente decimate dalla caccia illegale nella nostra nazione e, più nel dettaglio, sono l’anatra marmorizzata, da 1 a 5 esemplari colpiti pari 50% della popolazione nidificante; il nibbio reale, da 50 a 150 esemplari coinvolti pari al 30% della popolazione nidificante; e il capovaccaio, tra 1 e 5 esemplari colpiti 20% popolazione nidificante.
Tra gli uccelli colpiti dalla caccia illegale non vengono risparmiate le capinere 1,2/2,4 milioni di individui ogni anno; le tortore selvatiche, tra le 300 mila e le 900 mila; e i tordi bottacci tra 700 mila e 1,8 milioni di esemplari,
Nel 2006, organizzata da due istituzioni internazionali, Cms (Convenzione sulla conservazione delle specie migratrici selvatiche) e Aewa (Accordo sulla conservazione degli uccelli migratori africani, europei e asiatici), che operano sotto l’egida del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (Unep) è stata Istituita la Giornata mondiale degli uccelli migratori (#WorldMigratoryBirdDay)
Il ministero dell’ambiente ricorda che “L’apporto degli uccelli migratori al nostro capitale naturale è purtroppo messo a rischio dalla mano dell’uomo”
“I dati mostrano la terribile entità del fenomeno illegal killing nel Mediterraneo – dice Patricia Zurita, direttore generale BirdLife International – Le popolazioni di alcune specie un tempo abbondanti in Europa sono ora in declino, con numeri persino in caduta libera”.
Sembra evidente che sia giunto il momento in cui nell’area del Mediterraneo si metta in atto un efficace piano anti bracconaggio con inasprimento delle norme e delle pene.