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20250317 DILA APS – IL DISPARI
20250317 DILA APS – IL DISPARI
Pagina dedicata alla Poesia
Oggi dedichiamo questa pagina alla Poesia, in leggero anticipo sulla data del 21 marzo, giorno in cui si celebra la Giornata Mondiale della Poesia istituita, nel 1999, dall’UNESCO con l’obiettivo di promuoverne la lettura, la scrittura, la pubblicazione e l’insegnamento in tutto il mondo.
Lo facciamo pubblicando l’albo d’oro dei vincitori delle 13 edizioni del Premio Internazionale di Poesia OTTO MILIONI e proponendo due poesie, una inedita di Alberto Liguoro (che ringraziamo per l’anteprima), raffinatissimo scrittore e collaboratore di questa pagina culturale, e una mia commentata in maniera personale da Ignazio Di Frigeria, personaggio di fantasia protagonista in quasi tutti i libri di prosa e di poesia che fanno parte della mia produzione letteraria.
Premio internazionale di poesia OTTO MILIONI
Tutte le poesie finaliste sono state pubblicate nelle antologie indicate
- 2012 prima edizione
1° “M’immergerò nel blu” di Angelica Lubrano2° “Ischia bella” di Santa Vetturi3° “La goccia” di Liga Sarah LapinskaAnt: Otto milioni – Esaurita
- 2013 seconda edizione
1° “Conchiglia” di Mario De Rosa2° “Canta Nea-polis” di Antonio Santacroce3° “Luce” di Angelica LubranoAnt: Da Ischia sempre poesia – ISBN 9781291457704
- 2014 terza edizione
1° “Io, l’ultima donna ingenua” di Liga Sarah Lapinska2° “Viaggiatore” di Antonio Scarfone3° “Il mare il pescatore ed io” di Emanuela Di StefanoAnt: Mare Monti Mare – Esaurita
- 2015 quarta edizione
1° “Inaspettatamente l’amore” di Silvana Lazzarino2° “Artista” di Angela Maria Tiberi3° “Una speranza di pace” di Franco MaccioniAnt: Da Ischia L’Arte – ISBN 9781326528829
- 2016 quinta edizione
1° “Un nota sola” di Ester Margherita Barbato 2° “Il bacio” di Silvana Lazzarino3° “Continuo in te” di Liga Sarah LapinskaAnt: Otto milioni – 2016 – Esaurita
- 2017 sesta edizione
1° “Nello spiraglio di luce” di Franco Maccioni2°“Quando sarò la pietra” di Liga Sarah Lapinska
3°“Dove mi aspetta” di Liga Sarah LapinskaAnt: Penne Note Matite – Esaurita
- 2018 settima edizione
1° “Frutto” di Miriam Bruni2° “Musiche assordanti” di Franco Maccioni3° “Il mio Pescatore” di Liga Sarah LapinskaAnt: Una pagina, un’emozione – Esaurita
- 2019 ottava edizione
1° “La mia mente” di Adriana Iftimie Ceroli2° “Il pegno” di Aldo Gallina3° “Dove sussurra il vento” di Silvana LazzarinoAnt: Magari un’emozione – Esaurita
- 2020 nona edizione
1° “Il cielo incenerito” di Luciana Capece2° “Vestimi d’azzurro” di Maria Francesca Mosca3° “Ti racconterò di me” di Maria Francesca MoscaAnt: Arte altrove – Esaurita
- 2021 decima edizione
1° “Bianco petalo” di Maria Francesca Mosca2° “Donna leopardo” di Angela Maria Tiberi3° ex aequo “Notre Dame” di Liga Sarah Lapinska3° ex aequo “Il marchio dell’anima” di Natalina StefiAnt: Decima edizione
– ISBN 9781291252408
- 2022 undicesima edizione
1° “Nausicaa” di Milena Petrarca 2° “E la felicità dura“ di Sandra Švarca 3° “Lo smistamento“ di Liga Sarah Lapinska Ant: Isole nuove
– ISBN 9781471083549
- 2023 dodicesima edizione
1° “Sguardo d’intesa” di Luciana Capece 2° “Ristoro” di Liga Sarah Lapinska 3° “Per fiorire da solo” di Māris Ruks Ant: Ispirazioni – ISBN 108832267721
- 2024 tredicesima edizione
1° “La sorte del poeta” di Luciana Capece2° “I giochi infantili da Gengis Khan” di Liga Sarah Lapinska3° “Come mai” di Ingrīda ZaķeAnt: Più voci più immagini
– ISBN 9781326926359

ALBERTO LIGUORO
ALBERTO LIGUORO – AMERIGO VESPUCCI
Nell’ambito delle iniziative per celebrare la Giornata Mondiale della Poesia (21
marzo 2025), non può mancare un riferimento al nostro “Amerigo Vespucci”, una
POESIA in sé, che, a vele spiegate, attraversa, ad ogni latitudine, i Mari del Mondo,
stringendo tutti i naviganti e coloro che sono morti tra le sue onde, in un abbraccio
ideale senza confini.
In fondo al cuore della Patria,
da Castellammare di Stabia a Livorno,
ad Hong Kong, a Capo Horn,
o in un fumoso bistrot di Buenos Aires
dove si raccontano i marinai,
i colori brillano,
della passione,
del misticismo,
della speranza;
tra gli abbagli di luce vivida
e gli squarci di uragani,
si intrecciano
il bene e il male,
il dolore e la gioia,
la generosità e l’indifferenza.
In fondo al cuore dei ricordi,
dello spettro della Morte,
solo per un breve,
interminabile istante,
potrai fissare
il volto senz’occhi,
mentre naviga, infine,
verso Ponente,
in un mare placido,
con il vento in poppa,
e, dei maestri di vela,
l’abile guida,
leggero il timone,
e saldo il petto,
si staglia già
sulla piatta linea dell’orizzonte,
quando, lenta, scende la sera,
e le prime luci si accendono;
svaniscono il mare e il cielo,
in un perfetto abbraccio
di libertà e di pace.
Dedicata al nostro veliero “Amerigo Vespucci”, nel giorno del suo rientro in Patria,
dopo essere stato, per due anni, ambasciatore nel Mondo, di un diverso Mondo,
senza gangster assetati di sangue e di potere, dove una carezza vale più di una
manciata di diamanti, e il sorriso di un bambino illumina un’intera giornata più del
Sole sull’Equatore.
Milano 3 Marzo 2025

BRUNO MANCINI
BRUNO MANCINI – CHE GIUNGA DA LONTANO
Tratta dalla raccolta
Io fui mortale
ISBN 9781326785390
Ancora mi chiama
la voce notturna
vagante
tra le mie chiese infrante:
”Stanotte ti ho sognato.”
Un palpito?
Un eccesso?
Un rombo d’Amazzone giammai delusa?
Non basta un sortilegio a
a carpire
dalle parole astratte i
i movimenti i suoni i turbamenti, gli
gli sguardi gl’impeti gli odori, la
la scena illuminata dal sole o dalla luna.
Non basta un incantesimo per
per darmi accesso all’antro labirinto del
del cuore di una donna.
A questo pensa il sonno.
“Stamane ti ho sognata:
le coccole nel mare – profondo –
che poi risucchia il pescatore appassionato”.
“Stamane ti ho sognata:
le coccole nel mare – placido –
simile a bimbo che venga da lontano”.
Ignazio Di Frigeria ne propone una chiave di lettura personale
Una lei dice a un lui di averlo sognato, e lui sente in quelle parole il coraggio spregiudicato di una Amazzone incurante delle tempeste e delle convenzioni clericali che sono tutt’intorno. Guerriera vagante, spinta da palpiti ed eccessi in un sogno di speranza.
E lui sa che la fragilità delle parole, neppure quando ricevono forza da magie, sono in grado di creare realtà nelle forme spregiudicate di turbamenti, impeti, malie pur nella seduzione di luci o di penombre.
Lui sa che il cuore delle donne è protetto ben oltre ogni incantesimo, difeso da percorsi logicamente inaccessibili.
Ma lui è tanto disinibito quanto disinvolto, ugualmente spregiudicato come lei, e si propone come sognatore ad occhi aperti dicendole due volte “stamane ti ho sognata” (stamane e non stanotte) così mostrando l’audacia di affrontare una passione travolgente, ma coccolata con il candore di un bimbo venuto da un mondo diverso, che, parafrasando in maniera del tutto personale, vorrei credere che sia il sottointeso mondo della poesia
20250310 DILA APS – IL DISPARI
Gli incipit scelti da Chiara Pavoni
“Super Cavie” di Rossella Monaco
Racconti satirici di transumanesimo e “pornodistopia”
FENOMENI – 1
Apro gli occhi, una bomba di luce mi acceca. Non vedo una cippa del circondario, però la mia mente distingue immagini così nitide da superare i tre gradi di miopia con i quali faccio i conti da anni. Dopo una serie di trailer semi onirici entra in campo una donna con un vestito a fiori neri. La tipa mi accusa di ogni nefandezza. – Mi stai rovinando l’esistenza, chi è quella puttana con cui sei uscito l’altra sera? Con te ho buttato i migliori anni della mia vita, sei un fallito, e non hai fatto questo e non hai fatto quello…
Strano sento di avere un’erezione.
Quando riacquisto la vista mi chiedo cosa ci faccio sdraiato in un letto d’ospedale.
A parte me non c’è nessun altro.
Faccio per alzarmi, non posso, sono legato. Un lenzuolo bianco mi copre dal collo ai piedi e una specie di pendolo oscilla davanti alla mia faccia. È il pulsante per chiamare aiuto, ma anche le braccia sono legate. Non bastasse, sto per essere ipnotizzato dal pendolo. Una voce femminile proveniente dall’interfono risolve l’impasse, – Ben svegliato – dice – tra poco arriverà il dottore, stia tranquillo l’operazione è riuscita alla perfezione –. Fine della voce.
Un lampo di memoria mi illumina, la donna di fiori è Miriam, mia moglie. Guidavo mentre lei al mio fianco continuava a inveire, – Sei un verme, tu e la tua sgualdrina – il bla bla mi ha distratto quel tanto da non vedere la macchina sbucare da destra. Uno schianto pazzesco, non ricordo altro. Deduco di essere in rianimazione, ma perché mi hanno legato al letto e Miriam dov’è?
Dalla porta entra un tizio vestito di bianco, deve essere il dottore, dietro di lui l’equipe medica.
– Buongiorno, come sta? – mi chiede sorridente.
Rispondo con un grugnito, non riesco a parlare.
– Non si preoccupi è normale, deve imparare ad articolare la bocca.
Mi sarò fratturato la mandibola, penso.
– Prima di slegarla dobbiamo dirle alcune cose.
Mi raccontano com’è andata.
Miriam sta benissimo. Per quanto mi riguarda sono morto e nello stesso tempo non lo sono.
Il cuore ha smesso di battere con lo schianto. Il cervello invece funzionava alla grande così è stato trasferito su una placca metallica neuronale di ultimissima generazione, detta Synapses. Praticamente la materia grigia, il mio adorato budino cenerino, non esiste più.
Spappolato dalla cyber scienza.
– Benvenuto nel futuro, caro Biagio Contini – mi dice il dottore, poi parte con il panegirico su Elon Nole, il genio del nostro secolo. Elon Nole, un Gesù Cristo cibernetico dalle velleità miracolistiche, della serie far camminare-i-paralitici/acquistare-la-vista-ai-ciechi/parlare-i-muti, si è preso la briga, grazie alla solerzia autografante di mia moglie (ha firmato la liberatoria), di usarmi per un esperimento mai eseguito prima. Al momento sono ospite del centro ‘Reincarnazioni’ gestito dal “messia”.
– Lei caro Contini è un eroe – dice gonfio d’orgoglio, – È merito suo se un giorno il nostro gran benefattore farà resuscitare pure i morti.
Pure…
Otto miliardi di vivi rincoglioniti non gli bastano?
– Seguendo le direttive di Nole – continua the doctor, – le abbiamo impiantato un autentico gioiello di ingegneria elettronica. Lei è unico nel suo genere lo sa?
Sento una voglia prepotente di sciogliermi dai legacci e dargli una capocciata sul naso con la mia placca neuronale Synapses, insolito istinto violento…
Rossella Monaco, scrittrice, autrice di testi teatrali, attrice, regista.
Ha recitato con i grandi nomi dello spettacolo italiano, tra cui Vittorio Gassman e Alberto Lionello.
Ha pubblicato: Esercizi di Sesso (primo premio Inner Wheel, 2003); Orgasmi geneticamente modificati (Effequ editrice, 2015); Reietti (Harpo editore, 2019); Super Cavie (Cultura e dintorni editore, 2024).
Rossella Monaco “Super Cavie” – Collana “I Narratori del Nostro Tempo” – Editore “Cultura e dintorni” – ISBN 9788897538707 – € 14.25
Biagio Di Meglio – Scrittore e Poeta: Un ricordo di Antonio Mancini
Nel Giugno 1982 passava a miglior vita il Sig. Antonio Mancini.
Aveva 77 anni.
Marito dell’amatissima Sara Bressy, ebbe tre figli : Bruno, Vera e Elena che lo resero nonno felice.
Ero ragazzo quando iniziai a frequentare il suo caratteristico Bar ITALIA.
Meta di vari isolani e numerosi turisti italiani e stranieri, soprattutto nella stagione estiva.
Ebbi un bel rapporto con lui.
Ero appassionato del vecchio cinema e lui mi ravvivava i capolavori dell’epoca.
In particolare il film LA GRANDE ILLUSIONE (con Jean Gabin) e I PRIGIONIERI DEL SOGNO (con Michael Simon).
Visse le brutte fasi delle due guerre mondiali e fu rafforzato dalle tristi esperienze giovanili.
Approdò ad Ischia e la sua onestà e umorismo fecero breccia nel cuore isolano.
Autorità e politici si onorarono delle sue virtù lavorative.
Fu un lottatore.
Lottò per Dio e non rimase mai deluso.
Di Bruno Mancini
Dalla raccolta di poesie “Io fui mortale”
(2005 – 2009):
Macroscopiche assoluzioni
Macroscopiche assoluzioni
per chiodi infissi nella mia coscienza,
Padre,
con benna estirpo ad una ad una
tra scricchiolanti cantilene,
e strascico avvolti
in folti fogli fitti di poesie,
Madre,
nel nostro tempo d’inutili menzogne.
Né sia truce in questi occhi non più asprigni
lo sguardo austero dei tuoi decreti,
Padre,
nel banno affisso sul muro di gomma
impiastricciato dalle mie storie fascinose,
dov’io m’illudo
in voglie e volti in veglie,
Madre,
fra dolci inganni che non sono tradimenti.
Ci sia indulgenza se non perdono
per la mano che respinge i miei sorrisi
per la mano che raccoglie le mie lacrime.
Io fui mortale.

Da sinistra Francesco Sogliuzzo e Antonio Mancini
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