20250203 DILA APS – IL DISPARI

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20250203 DILA APS – IL DISPARI

Gli INCIPIT scelti da Chiara Pavoni

“XX – XY / Donne e uomini nella danza erotica della mente e del corpo”

di Claudia Minenna e Arturo Bevilacqua

“Venni rapito dai suoi occhi o dal contorno distratto e imperfetto della matita nera che la faceva sembrare un cerbiatto, fu il suo sguardo deciso a colpirmi nell’anima…”.

Emette un sospiro e si passa la mano sulla fronte coprendo una parte del volto.

Con l’altro occhio lasciato libero mi guarda, forse si aspetta che gli dica qualcosa, che gli faccia qualche domanda, ma preferisco tacere e fare in modo che sia lui a condurmi nel fluire dei suoi pensieri, dei ricordi di odori, sentimenti ed emozioni.

“Da allora non sono più riuscito a farne a meno. Dei suoi occhi, di lei. Nessuna donna mi aveva mai guardato così. Allora ero sposato, con la seconda moglie, e avevo Luca, di cinque anni appena compiuti. Pensavo avessi superato quegli anni giovanili in cui vivevo tutto senza freni seguivo il richiamo delle donne, i loro profumi, come un cane da tartufo. Ero uno studente universitario, di ragazze ne conoscevo tante, e buona parte di loro finiva nel mio letto dopo qualche uscita serale o un paio di carinerie. Quando mi assentavo per diverse ore e poi tornavo al bar della facoltà, incontravo i soliti quattro scapestrati e iniziavo così: – poi ho preferito continuare la nostra conoscenza a casa –.

Due pacche sulla spalla e sorrisi aperti, e il mio ego straripava, mi sentivo un dio. Avevo dei bei capelli folti e vestivo alla moda. Ero un ragazzo galante con le donne; sapevo come prenderle: le sfioravo con un sorriso e con una mano sulla spalla. Dalla spalla più giù verso il braccio, a volte sulla schiena, solo sfiorandola, senza premere forte. Sentivo i loro brividi di paura, di stupore, e di eccitazione. Mi piaceva sorprenderle. Poche donne, allora, sapevano quello che volevano da loro stesse o dal sesso, e così, anche quando avevo poco tempo a disposizione, riuscivo a confonderle con complimenti e smancerie e a portarle a casa ebbre di attenzioni. Molte volte non ne ricordavo il nome, chi fossero o come fossero capitate nel mio letto. Mi svegliavo e trovavo per terra preservativi usati, resti di sigaretta, bottiglie sparse, avanzi di pizza incollati sul pavimento e piatti unti e incrostati sparsi in giro. Alcol, sesso, a volte anche marjuana. Sembrava un cimitero di atti orribili, peccaminosi, dai quali vorrei, ora come ora, che mio figlio si tenesse alla larga dimostrandomi, invece, di avere la testa sulle spalle. Non so se queste mie preghiere possano davvero funzionare, visto che io ho avuto una vita sessuale molto vivace sin dalla pubertà e che ho conosciuto la mia prima moglie proprio in una di queste serate a casa mia.

Mi sono innamorato di lei o, comunque, ho perso la testa per lei e l’ho scelta fra le altre, – le sembrerò davvero poco romantico o forse il mio romanticismo è sempre stato solo di facciata –, perché a differenza delle altre, quando eravamo a letto, a lei piaceva scivolare all’altezza del pube in modo unico, delicato, fissandomi come se fosse un puma che avanza piano fra le fronde. E mi guardava negli occhi per sentire dentro di sé tutta la mia eccitazione. Con una mano mi accarezzava la gamba, con l’altra quell’unica parte di me che in quel momento le interessava, e mi guardava profondamente. Allora mi è sembrato di impazzire.

Sono diventato veramente pazzo di lei. Del suo essere puma: sensuale, elegante, decisa. All’inizio facevamo solo sesso, poi ci siamo innamorati e abbiamo deciso di stare insieme. Il mio puma è però mutato dopo la nascita del nostro primo bambino e la nostra vita di coppia è cambiata tanto. Avevamo smesso gradatamente di fare l’amore, di cercarci. Non dormivamo più nudi come prima. Così, dopo un po’, abbiamo divorziato.

(ISBN 9788864511108 – Scione Editore – € 16.90)

 

 

Claudia Minenna e Arturo Bevilacqua  

La sessualità gioca un ruolo cruciale nella vita umana, suscitando curiosità e interesse verso le sue molteplici manifestazioni, a volte misteriose e incomprensibili.

Claudia Minenna, psicologa e psicoterapeuta, e Arturo Bevilacqua, professore di Biologia Cellulare e Applicata, mettono a frutto le loro competenze in sessuologia, neurobiologia e genetica del comportamento per esplorare questi temi in un saggio narrativo.

Attraverso storie esaminate da varie prospettive, il libro fornisce una chiave di lettura nuova e rassicurante riguardo alla nostra natura.

Spettabile Professore Gaetano Di Meglio

Direttore della testata giornalistica IL DISPARI – Ischia

 

Con la presente desidero ringraziarla personalmente per avere valutato con esito positivo il colloquio, previsto e comunicato il 22 Novembre 2024, di seguito al quale è stato deciso di avviarmi ad uno stage formativo aziendale della durata di 18 mesi completamente gratuito che accolgo con grande entusiasmo.

Questo percorso sarà per me un’opportunità eccezionale per scoprire il mondo del giornalismo.

In attesa del programma che vorrà comunicarmi in collaborazione con Bruno Mancini, Presidente dell’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS”, Le porgo di nuovo i miei ringraziamenti più genuini e sentiti.

ChenahYousra

Direttrice Nazione Algeria da DILA APS

Roma 10 gennaio 2025

Silvia Leuzzi

Impressioni di Procida

 

1

 

E poi scopri la balaustra di brezza

che rapì il buon Ungaretti,

quando t’affacci a tanta immensità

con il sibilo del vento tra le foglie

rumore assordante d’acqua sugli scogli

e tutti gli affanni in un attimo sciogli

 

2

 

Rapiti dal cigolio di un vecchio letto

consumiamo il tempo felice come sigaretta

che il vento si diverte a fumare in fretta

 

3

 

L’ancora si leva e il sogno svanisce,

il puzzo di smog è quello che resta

e il dolce languore corso

dalle mie vene alle tue labbra.

 

un brivido sottile e pungente

d’un’estasi solatia e selvaggia,

che unisce carne, mare, cielo e parole

nell’impeto verde e azzurro dell’amore!

 

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A piccoli passi nella poesia

ALA libri

9791280269744

11 Euro

 

 

 

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Gli INCIPIT scelti da Chiara Pavoni

“La verità in matematica – Da Gödel a Euclide” di Luca Nicotra

Nell’immaginario collettivo è ancora molto diffusa l’idea che le affermazioni matematiche sono vere in assoluto, che la matematica non è un’opinione.

Da qui il popolare aforisma “due più due fa quattro e non si discute” oppure l’espressione “è matematico!”, per porre fine a contestazioni e lunghe discussioni, dando valore di certezza assoluta a una certa affermazione.

Nel suo Discorso contro gli abbreviatori, contenuto nel primo dei Quaderni di Anatomia, Leo­nardo da Vinci stigmatizza magistralmente questa incondizionata fede nella verità assoluta della matematica: Chi biasima la somma certezza delle matematiche si pasce di confusione, e mai porrà silenzio alle contraddizioni delle sofistiche scienzie, colle quali s’impara uno eterno gridore.

La matematica classica si è sviluppata fondando i suoi risultati sull’applicazione del principio del terzo escluso, che nella logica classica aristotelica afferma che una proposizione o è vera o è falsa, senza una terza possibilità di valore di verità.

La solidità della matematica, per millenni, è cresciuta grazie al convincimento indiscusso di tale principio.

Ma nel 1907, esso venne seriamente posto in discussione nella tesi di dottorato Over de Grondslagen der Wiskunde (Sui fondamenti della matematica) dal matematico Luitzen Egbertus Jan Brouwer (1881-1966) nel caso della sua applicazione a insiemi infiniti, minando quindi i risultati di gran parte della matematica, che di tali insiemi tratta.

Una conseguenza importante è, per esempio, il disconoscimento della validità delle dimostrazioni per assurdo, basate proprio sul principio del terzo escluso.

Brouwer osservava che il principio del terzo escluso può essere stabilito soltanto dall’osservazione di proprietà in un numero fi­nito di casi e viene impropriamente esteso a proprietà che invece devono essere verificate o provate in un numero infinito di casi, ovvero in insiemi infiniti di oggetti.

Per esempio, la proprietà “ogni numero naturale minore di 10 è dispari”, è verificabile come falsa all’interno dell’insieme finito di numeri naturali {1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9} perché si possono esibire come non soddisfacenti tale proprietà i numeri naturali pari 2, 4, 6, 8.

Anche la proprietà complementare “ogni numero naturale maggiore di 10 è dispari”, è verificabile come falsa, pur riguardan­do questa volta un insieme infinito di numeri {11, 12, 13, ….}, in quanto pur non essendo possibile una verifica diretta, che dovrebbe iterarsi infinite volte, esiste un metodo generale per dimostrarla falsa: il successivo di un numero dispari è pari.

Invece, nel caso della cosiddetta congettura di Goldbach, indicata, per ovvi motivi, con la lettera G: «Ogni numero n pari e maggiore di 2 può essere scritto come somma di due numeri primi anche uguali fra loro» non è possibile ancora dimostrare nè che G è vera nè che G è falsa, essendo il numero di verifiche infinito e, in alter­nativa, non esistendo un metodo generale per decidere la validità della proposizione G per ogni numero naturale n.

Inoltre nel 1931, un geniale matematico e logico austriaco, Kurt Gödel (1906-1978), dimostrò che il principio del terzo escluso non è sempre valido, esistendo affermazioni che non possono essere dichiarate né vere né false, intendendo la loro verità coincidente con la dimostrabilità all’interno del sistema matematico assiomatico che le contiene.

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Dr. Ing. Luca Nicotra (Roma)

Laureato in Ingegneria Meccanica a pieni voti all’Università “Sapienza” di Roma.

Iscritto all’Ordine Nazionale dei Giornalisti.

Per oltre dieci anni è stato redattore e responsabile delle rubriche “Cultura”, “Società e Costume” del mensile di attualità e cultura Notizie in… Controluce.

Autore di oltre 400 articoli, culturali, tecnici, scientifici, di divulgazione scientifica e di vari libri.

I suoi interessi come divulgatore riguardano soprattutto la storia e la filosofia della scienza.

Direttore editoriale della casa editrice UniversItalia di Roma,  per la quale cura la collana Scienza e Cultura.

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Angela Prota commenta il monologo “Dialogo di una schiava” scritto da Bruno Mancini

Un dialogo che lascia pensare.

Che travolge, e ti immerge in sentimenti anche contrastanti, forti e decisi, quando dice “IO SONO CHIARA” vuole affermare di essere Altro dalla femmina o violata o vogliosa… di essere solo sesso… Ma di volere l’amore!

Dialogo conturbante, quasi lo schiaffo di una realtà che fa male e procura piacere…

Una contraddizione che vuole affermarsi, quasi con sadica gioia.

Bruno Mancini viaggia nei meandri oscuri dell’io, in modo originale che stimola l’essere ad essere ciò che non sa che sia!

Bravissimo.

Chiara Pavoni, altrettanto intensa ed affascinante, ci regala, con la capacità di una vera attrice, momenti travolgenti e sentimenti a fior di pelle, catturando l’attenzione di chi l’ascolta e partecipa alla sua magnifica performance!

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20250120 DILA APS – IL DISPARIGli INCIPIT scelti da Chiara Pavoni.Tu sei porcospino” di Grazia Distefano

 

– Dai mamma muoviti, ho le gare e rischio di fare tardi se ancora ti trastulli tra quelle noiose carte che ti porti a casa dall’ufficio;

– Ecco Daria ho quasi fatto, aspettami in giardino… arrivo;

– mamma daiii faccio tardi!!!

– mamma mia Daria sei sempre così agitata, tranquilla che arriviamo puntuali alle tue gare, tranquilla;

– oggi è un giorno speciale, sono molto agitata mamma e tu non mi aiuti, potevi uscire   prima da quello stramaledetto ufficio che non ti lascia libera neanche il giorno delle mie gare!!

– eccoci Daria siamo arrivate, vai corri;

– sì, certo devo correre e subito in acqua.

Si sente il megafono che invita le squadre a radunarsi con il proprio allenatore o allenatrice per rispettare l’ordine di partenza.

Lo spazio intorno alla piscina rimpiccolisce sensibilmente quando gli atleti costretti nelle sedie a rotelle si sistemano per entrare in acqua. Al segno di partenza ogni atleta entra in acqua secondo le proprie modalità. C’è chi si tuffa direttamente dalla sedia posta ai bordi della piscina, c’è invece chi – come me – si tuffa con le proprie gambe.

L’acqua ha la capacità di accogliere i nostri corpi come fossimo liberi da ogni invalidità.

La mente, la testa, gli arti diventano miracolosamente agili e la voglia di vincere infrange qualsiasi tabù. È la forza della testa, del cuore e dell’anima che ci fa nuotare a una velocità di 0.5m/s o anche più.

La gara è dei 50 stile libero, poi 100 stile libero e 50 stile farfalla, quindi quattro volte avanti e indietro cambiando stile fino a che capisci che HAI VINTO e gridi tutta la rabbia che hai dentro, urli la voglia di vivere e la gioia di esistere.

SI – HO VINTO – campionessa di nuoto nel Campionato di Società stile libero.

Si – IO ESISTO – anche se un giorno dell’estate del 2003, uno spregevole essere umano ha fatto in modo di cambiare la mia vita.

E pensare che sarei dovuta rimanere a dormire a casa di una mia amica, chissà fore tutto quello che è successo dopo non sarebbe mai successo.

Ma la vita a volte è davvero crudele, la fatalità spesso trionfa e le coincidenze sono un fruscio che tradisce quel legame tra il possibile e l’inevitabile.

Mi sono sempre detta che le coincidenze non avvengono per caso, ma perché il destino ha deciso che così deve essere.

Sento una terribile botta, cado per terra, sbatto la testa e mi addormento. È stato tutto terribilmente fulmineo, ma dopo il primo dolore non ho sentito più nulla, una luce bianca mi appariva in fondo al tunnel e una voce mi sussurrava: sono qui ti tengo la mano.

Non so di chi fosse quella mano e quella voce: se di mia mamma o del Signore che mi aveva protetta, non mi aveva cioè fatto morire.

 

Grazia Distefano, poetessa e scrittrice siciliana, vive a Roma ormai da molti anni.
Ha pubblicato finora otto libri e scritto più di millecinquecento poesie.

Ha iniziato a scrivere dopo la morte di suo marito, a cui ha dedicato la sua ultima silloge, “Ti amo”, Daimon Edizioni.

Ha partecipato e ha vinto vari concorsi a livello nazionale, spesso arrivando ai primi tre posti.

Collabora e scrive con la casa editrice Edizioni Simple, partnership “The New Romantics”. “Tu sei porcospino” è il suo ultimo romanzo, dopo “Le tre ali di Pegaso”, prima edizione, e “Namasté“, edizione La Bussola.

 

Antonella Ariosto

20250120 DILA APS – IL DISPARI

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Bruno Mancini

dalla raccolta di poesie

La sagra del peccato

I s c h i a: 1 9 5 7 – 2 0 0 3 (c i r c a)

Volava in Viet-Nam.

Volava in Viet-Nam.
– Sui fiumi in Viet-Nam.
Mai baciato un bimbo.
– Baciarli tutti.
Mai venduto niente.
– Niente ho regalato.
Neppure se stesso.
– Neppure me stessa.

°———°———°———

Ha conosciuto Ignazia
in una sera triste
lamentosa di cicale
le gambe abbandonate.
– Lentamente.

La star, la splendida
contro l’eroe dell’est
agguati e trappole
le gambe abbandonate.
– La mente mente.

“Ti porterò in America”.
Svanì l’attesa
l’ebbe di corsa
le gambe abbandonate.
– Immanente lamento.

“Sarai sempre con me”.
Le braccia aperte
il sangue stretto
le gambe abbandonate.
– Confusione ingorgo.

“Se mi lasci mi uccido”.
Occhi addolciti
le labbra socchiuse
le gambe abbandonate.
– Frontiera senza sbarre.

“E non mi basti mai”.
Il volo si ferma
il cuore si ferma
le gambe abbandonate.
– Ignazio, Ignazio…

P.S.
Eventuale titolo esplicativo: L’Eroe e l’eroina.

https://www.amazon.it/sagra-del-peccato-Bruno-Mancini/dp/1409282007/ref=sr_1_26?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&nsdOptOutParam=true&s=books
 
https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/la-sagra-del-peccato/paperback/product-n4pg97.html?srsltid=AfmBOoouVUsd_RkbczEGcP2H6b8jMpr-bmAqGSqu1fRMPfcUsWxdpWho&page=1&pageSize=4

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Antonella Ariosto

MARE

Quei giorni andati
tra il  vento del mare
e l’intenso profumo del sale.
Baci appassionati
mentre giovani innamorati
scoprivamo l’amore
sugli scogli del lungomare.
L’emozione  era tutta
nei nostri sguardi
rapiti dal sentimento.
Indimenticabili emozioni
nello scorrere del tempo.
L’anima giovane rimane
legata a quei baci
a quegli intensi amplessi
dall’odore di mare.

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