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20250127 DILA APS – IL DISPARI
20250127 DILA APS – IL DISPARI
Gli INCIPIT scelti da Chiara Pavoni
“La verità in matematica – Da Gödel a Euclide” di Luca Nicotra
Nell’immaginario collettivo è ancora molto diffusa l’idea che le affermazioni matematiche sono vere in assoluto, che la matematica non è un’opinione.
Da qui il popolare aforisma “due più due fa quattro e non si discute” oppure l’espressione “è matematico!”, per porre fine a contestazioni e lunghe discussioni, dando valore di certezza assoluta a una certa affermazione.
Nel suo Discorso contro gli abbreviatori, contenuto nel primo dei Quaderni di Anatomia, Leonardo da Vinci stigmatizza magistralmente questa incondizionata fede nella verità assoluta della matematica: Chi biasima la somma certezza delle matematiche si pasce di confusione, e mai porrà silenzio alle contraddizioni delle sofistiche scienzie, colle quali s’impara uno eterno gridore.
La matematica classica si è sviluppata fondando i suoi risultati sull’applicazione del principio del terzo escluso, che nella logica classica aristotelica afferma che una proposizione o è vera o è falsa, senza una terza possibilità di valore di verità.
La solidità della matematica, per millenni, è cresciuta grazie al convincimento indiscusso di tale principio.
Ma nel 1907, esso venne seriamente posto in discussione nella tesi di dottorato Over de Grondslagen der Wiskunde (Sui fondamenti della matematica) dal matematico Luitzen Egbertus Jan Brouwer (1881-1966) nel caso della sua applicazione a insiemi infiniti, minando quindi i risultati di gran parte della matematica, che di tali insiemi tratta.
Una conseguenza importante è, per esempio, il disconoscimento della validità delle dimostrazioni per assurdo, basate proprio sul principio del terzo escluso.
Brouwer osservava che il principio del terzo escluso può essere stabilito soltanto dall’osservazione di proprietà in un numero finito di casi e viene impropriamente esteso a proprietà che invece devono essere verificate o provate in un numero infinito di casi, ovvero in insiemi infiniti di oggetti.
Per esempio, la proprietà “ogni numero naturale minore di 10 è dispari”, è verificabile come falsa all’interno dell’insieme finito di numeri naturali {1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9} perché si possono esibire come non soddisfacenti tale proprietà i numeri naturali pari 2, 4, 6, 8.
Anche la proprietà complementare “ogni numero naturale maggiore di 10 è dispari”, è verificabile come falsa, pur riguardando questa volta un insieme infinito di numeri {11, 12, 13, ….}, in quanto pur non essendo possibile una verifica diretta, che dovrebbe iterarsi infinite volte, esiste un metodo generale per dimostrarla falsa: il successivo di un numero dispari è pari.
Invece, nel caso della cosiddetta congettura di Goldbach, indicata, per ovvi motivi, con la lettera G: «Ogni numero n pari e maggiore di 2 può essere scritto come somma di due numeri primi anche uguali fra loro» non è possibile ancora dimostrare nè che G è vera nè che G è falsa, essendo il numero di verifiche infinito e, in alternativa, non esistendo un metodo generale per decidere la validità della proposizione G per ogni numero naturale n.
Inoltre nel 1931, un geniale matematico e logico austriaco, Kurt Gödel (1906-1978), dimostrò che il principio del terzo escluso non è sempre valido, esistendo affermazioni che non possono essere dichiarate né vere né false, intendendo la loro verità coincidente con la dimostrabilità all’interno del sistema matematico assiomatico che le contiene.
Dr. Ing. Luca Nicotra (Roma)
Laureato in Ingegneria Meccanica a pieni voti all’Università “Sapienza” di Roma.
Iscritto all’Ordine Nazionale dei Giornalisti.
Per oltre dieci anni è stato redattore e responsabile delle rubriche “Cultura”, “Società e Costume” del mensile di attualità e cultura Notizie in… Controluce.
Autore di oltre 400 articoli, culturali, tecnici, scientifici, di divulgazione scientifica e di vari libri.
I suoi interessi come divulgatore riguardano soprattutto la storia e la filosofia della scienza.
Direttore editoriale della casa editrice UniversItalia di Roma, per la quale cura la collana Scienza e Cultura.
Angela Prota commenta il monologo “Dialogo di una schiava” scritto da Bruno Mancini
Un dialogo che lascia pensare.
Che travolge, e ti immerge in sentimenti anche contrastanti, forti e decisi, quando dice “IO SONO CHIARA” vuole affermare di essere Altro dalla femmina o violata o vogliosa… di essere solo sesso… Ma di volere l’amore!
Dialogo conturbante, quasi lo schiaffo di una realtà che fa male e procura piacere…
Una contraddizione che vuole affermarsi, quasi con sadica gioia.
Bruno Mancini viaggia nei meandri oscuri dell’io, in modo originale che stimola l’essere ad essere ciò che non sa che sia!
Bravissimo.
Chiara Pavoni, altrettanto intensa ed affascinante, ci regala, con la capacità di una vera attrice, momenti travolgenti e sentimenti a fior di pelle, catturando l’attenzione di chi l’ascolta e partecipa alla sua magnifica performance!
20250120 DILA APS – IL DISPARI
Gli INCIPIT scelti da Chiara Pavoni.“Tu sei porcospino” di Grazia Distefano
– Dai mamma muoviti, ho le gare e rischio di fare tardi se ancora ti trastulli tra quelle noiose carte che ti porti a casa dall’ufficio;
– Ecco Daria ho quasi fatto, aspettami in giardino… arrivo;
– mamma daiii faccio tardi!!!
– mamma mia Daria sei sempre così agitata, tranquilla che arriviamo puntuali alle tue gare, tranquilla;
– oggi è un giorno speciale, sono molto agitata mamma e tu non mi aiuti, potevi uscire prima da quello stramaledetto ufficio che non ti lascia libera neanche il giorno delle mie gare!!
– eccoci Daria siamo arrivate, vai corri;
– sì, certo devo correre e subito in acqua.
Si sente il megafono che invita le squadre a radunarsi con il proprio allenatore o allenatrice per rispettare l’ordine di partenza.
Lo spazio intorno alla piscina rimpiccolisce sensibilmente quando gli atleti costretti nelle sedie a rotelle si sistemano per entrare in acqua. Al segno di partenza ogni atleta entra in acqua secondo le proprie modalità. C’è chi si tuffa direttamente dalla sedia posta ai bordi della piscina, c’è invece chi – come me – si tuffa con le proprie gambe.
L’acqua ha la capacità di accogliere i nostri corpi come fossimo liberi da ogni invalidità.
La mente, la testa, gli arti diventano miracolosamente agili e la voglia di vincere infrange qualsiasi tabù. È la forza della testa, del cuore e dell’anima che ci fa nuotare a una velocità di 0.5m/s o anche più.
La gara è dei 50 stile libero, poi 100 stile libero e 50 stile farfalla, quindi quattro volte avanti e indietro cambiando stile fino a che capisci che HAI VINTO e gridi tutta la rabbia che hai dentro, urli la voglia di vivere e la gioia di esistere.
SI – HO VINTO – campionessa di nuoto nel Campionato di Società stile libero.
Si – IO ESISTO – anche se un giorno dell’estate del 2003, uno spregevole essere umano ha fatto in modo di cambiare la mia vita.
E pensare che sarei dovuta rimanere a dormire a casa di una mia amica, chissà fore tutto quello che è successo dopo non sarebbe mai successo.
Ma la vita a volte è davvero crudele, la fatalità spesso trionfa e le coincidenze sono un fruscio che tradisce quel legame tra il possibile e l’inevitabile.
Mi sono sempre detta che le coincidenze non avvengono per caso, ma perché il destino ha deciso che così deve essere.
Sento una terribile botta, cado per terra, sbatto la testa e mi addormento. È stato tutto terribilmente fulmineo, ma dopo il primo dolore non ho sentito più nulla, una luce bianca mi appariva in fondo al tunnel e una voce mi sussurrava: sono qui ti tengo la mano.
Non so di chi fosse quella mano e quella voce: se di mia mamma o del Signore che mi aveva protetta, non mi aveva cioè fatto morire.
Grazia Distefano, poetessa e scrittrice siciliana, vive a Roma ormai da molti anni.
Ha pubblicato finora otto libri e scritto più di millecinquecento poesie.
Ha iniziato a scrivere dopo la morte di suo marito, a cui ha dedicato la sua ultima silloge, “Ti amo”, Daimon Edizioni.
Ha partecipato e ha vinto vari concorsi a livello nazionale, spesso arrivando ai primi tre posti.
Collabora e scrive con la casa editrice Edizioni Simple, partnership “The New Romantics”. “Tu sei porcospino” è il suo ultimo romanzo, dopo “Le tre ali di Pegaso”, prima edizione, e “Namasté“, edizione La Bussola.
Antonella Ariosto
Bruno Mancini
dalla raccolta di poesie
La sagra del peccato
I s c h i a: 1 9 5 7 – 2 0 0 3 (c i r c a)
Volava in Viet-Nam.
Volava in Viet-Nam.
– Sui fiumi in Viet-Nam.
Mai baciato un bimbo.
– Baciarli tutti.
Mai venduto niente.
– Niente ho regalato.
Neppure se stesso.
– Neppure me stessa.
°———°———°———
Ha conosciuto Ignazia
in una sera triste
lamentosa di cicale
le gambe abbandonate.
– Lentamente.
La star, la splendida
contro l’eroe dell’est
agguati e trappole
le gambe abbandonate.
– La mente mente.
“Ti porterò in America”.
Svanì l’attesa
l’ebbe di corsa
le gambe abbandonate.
– Immanente lamento.
“Sarai sempre con me”.
Le braccia aperte
il sangue stretto
le gambe abbandonate.
– Confusione ingorgo.
“Se mi lasci mi uccido”.
Occhi addolciti
le labbra socchiuse
le gambe abbandonate.
– Frontiera senza sbarre.
“E non mi basti mai”.
Il volo si ferma
il cuore si ferma
le gambe abbandonate.
– Ignazio, Ignazio…
P.S.
Eventuale titolo esplicativo: L’Eroe e l’eroina.
https://www.amazon.it/sagra-del-peccato-Bruno-Mancini/dp/1409282007/ref=sr_1_26?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&nsdOptOutParam=true&s=books
https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/la-sagra-del-peccato/paperback/product-n4pg97.html?srsltid=AfmBOoouVUsd_RkbczEGcP2H6b8jMpr-bmAqGSqu1fRMPfcUsWxdpWho&page=1&pageSize=4
Antonella Ariosto
MARE
Quei giorni andati
tra il vento del mare
e l’intenso profumo del sale.
Baci appassionati
mentre giovani innamorati
scoprivamo l’amore
sugli scogli del lungomare.
L’emozione era tutta
nei nostri sguardi
rapiti dal sentimento.
Indimenticabili emozioni
nello scorrere del tempo.
L’anima giovane rimane
legata a quei baci
a quegli intensi amplessi
dall’odore di mare.
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