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Day: 2025-03-28
Solleva dalla terra – Davanti al tempo 99 di Bruno Mancini

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Solleva dalla terra – Davanti al tempo 99 di Bruno Mancini
Davanti al tempo 99
Solleva dalla terra – Davanti al tempo 99 di Bruno Mancini
Solleva dalla terra
Solleva dalla terra
i monumenti infranti
dal battere dei piedi
e dai silenzi vani
di labbra rese asciutte
per preghiere.
Dà morte ai morti.
Davanti al tempo
Solleva dalla terra – Davanti al tempo 99 di Bruno Mancini
Sono quella cornice vuota
E sento bestemmiare –
Il volo verticale di un elicottero
Un taglio alla fune del timone
Ho fatto un bagno casto
In un giorno
Tacetevi le parrucche
Pa pa pa
Capodanno
Ove non fossi stato
Là per la china
Davanti al tempo
Pulita ebbra visione
Tu non ignori
Lontano
E il battito del tramonto s’avanza
Misero
Allora sotto un mucchio di pàmpani
Ritroverai
Alzasti un altare
Tutto
Sruma
Giammai nuotai paesaggi
Nutre del suo rossore
Parla creatura
Ceri nel buio di una stanza
Orrore di gente perduta
Io desidero che l’ossa si sveglino
Padroni e dannati
Aprile millenovecento
Sorgi dal sonno possente speranza
Solo un’anguilla
Nel silenzioso
Un orrido abbandono
Un volto nel riposo dei colori
Scarno come il suo volto
Un gelido profumo d’acquavite
Io sono tuo silenzio
Insabbiando la barca
L’armonica lunga
Opachi chiarori di onde
Mentre insegue il sibilo del tempo
Mesta d’iridi fosforescente aurora
Scomposizione n°21-1
Scomposizione n°21-2
Scomposizione n°21-3
Scomposizione n°21-4
Attesa
La zingara parla
Bimbi verranno a lacerare i sonni
Aspramente
Segni d’amanti pregni di mistero
Candiano
Il sole già ti rende bianco
Fermarsi ancora un secolo
Un cielo d’ottobre
Apocalisse
Pensieri
E mi consolo
Ricordo
Il sapore dell’amore
Sarà speranza vana di salvezza
Passa la calamita d’uomini
Lampi di vitrea luce
Un eremita
Trapasso nel tuo essere sapendoti
Estasi
Felicità
Popolo pluriforme
Pensieri pensieri pensieri
Lacrimabondo salice
Perché
Sempre
Nel fremere delle foglie
Ora nel tuo ricordo
L’estate del ping-pong
Io non potrò più resistere
Venti cipressi per te
Io annego
Niente
Silfide nebulosa
Sui sassi
Bolle d’aria
Profuma
Scorre sul fiume gelida
Bianca la sua casa
Tremando
Quasi prova di fede e di amore
Rombo furente
Furtiva si stacca da quella quercia
Abbandono
Lapidato
Su un prato
Capelli al vento
Vivi e morti
Ottobre
Sentimento del passato
Nel mio deserto soffoco
Tu saresti…
Solleva dalla terra
Terra lontana
Voglio in un respiro vibrare
Nel nostro inferno poso
Il terrore della sterilità
Gocce d’anima
Sulla sabbia vergine
Alla carezza gelida
Estate
Sassi strappati nel salto di frana
Sul mare Tirreno
Son solo
Sul balcone assolato
Visione
Nudo
Mentre il sole è al nathir
Uomini
In una notte d’agosto
Sulle gocce del mare
Musica
Invidia
Vivo
Similitudine
Presso Formia
Conforto
Alba
Un ultimo lamento
Quando i suoni son note
Quando il silenzio è
Perché non basta volere
Quante volte ho vinto
Milano-Napoli
In un pomeriggio
In una domenica
Quando vivere è men che morire
Un nugolo di febbri mi dilania
Salgo su treni in corsa
In una stanza la luce
Torrente bianco
Chicchi di gioia
Quando quest’ora
T’azzannano nel tremore
Fingiamoli coriandoli
Temerario
Solleva dalla terra – Davanti al tempo 99 di Bruno Mancini
Tu saresti – Davanti al tempo-98 di Bruno Mancini

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Tu saresti – Davanti al tempo-98 di Bruno Mancini
Davanti al tempo 98
Tu saresti – Davanti al tempo-98 di Bruno Mancini
Tu saresti… la morte?
Che bruttura di ignoto!
Non capisco perché non scrivo “funebre”.
Non solo quello
e questa notte… devo tornare a casa.
Parlo senza poesia.
-“Ti dolgono gli occhi? ”
-” Guarda se c’è qualcosa;
………………………
….
RIDI?
Ridi perché caccio lacrime,
credi che non so
soffrire! Ma tu non sai
vivere. Guardo il tuo volto:
sul mio, le lacrime,
ma in te non scorgo
sangue. Peccato!”
Davanti al tempo
Tu saresti – Davanti al tempo-98 di Bruno Mancini
Sono quella cornice vuota
E sento bestemmiare –
Il volo verticale di un elicottero
Un taglio alla fune del timone
Ho fatto un bagno casto
In un giorno
Tacetevi le parrucche
Pa pa pa
Capodanno
Ove non fossi stato
Là per la china
Davanti al tempo
Pulita ebbra visione
Tu non ignori
Lontano
E il battito del tramonto s’avanza
Misero
Allora sotto un mucchio di pàmpani
Ritroverai
Alzasti un altare
Tutto
Sruma
Giammai nuotai paesaggi
Nutre del suo rossore
Parla creatura
Ceri nel buio di una stanza
Orrore di gente perduta
Io desidero che l’ossa si sveglino
Padroni e dannati
Aprile millenovecento
Sorgi dal sonno possente speranza
Solo un’anguilla
Nel silenzioso
Un orrido abbandono
Un volto nel riposo dei colori
Scarno come il suo volto
Un gelido profumo d’acquavite
Io sono tuo silenzio
Insabbiando la barca
L’armonica lunga
Opachi chiarori di onde
Mentre insegue il sibilo del tempo
Mesta d’iridi fosforescente aurora
Scomposizione n°21-1
Scomposizione n°21-2
Scomposizione n°21-3
Scomposizione n°21-4
Attesa
La zingara parla
Bimbi verranno a lacerare i sonni
Aspramente
Segni d’amanti pregni di mistero
Candiano
Il sole già ti rende bianco
Fermarsi ancora un secolo
Un cielo d’ottobre
Apocalisse
Pensieri
E mi consolo
Ricordo
Il sapore dell’amore
Sarà speranza vana di salvezza
Passa la calamita d’uomini
Lampi di vitrea luce
Un eremita
Trapasso nel tuo essere sapendoti
Estasi
Felicità
Popolo pluriforme
Pensieri pensieri pensieri
Lacrimabondo salice
Perché
Sempre
Nel fremere delle foglie
Ora nel tuo ricordo
L’estate del ping-pong
Io non potrò più resistere
Venti cipressi per te
Io annego
Niente
Silfide nebulosa
Sui sassi
Bolle d’aria
Profuma
Scorre sul fiume gelida
Bianca la sua casa
Tremando
Quasi prova di fede e di amore
Rombo furente
Furtiva si stacca da quella quercia
Abbandono
Lapidato
Su un prato
Capelli al vento
Vivi e morti
Ottobre
Sentimento del passato
Nel mio deserto soffoco
Tu saresti…
Solleva dalla terra
Terra lontana
Voglio in un respiro vibrare
Nel nostro inferno poso
Il terrore della sterilità
Gocce d’anima
Sulla sabbia vergine
Alla carezza gelida
Estate
Sassi strappati nel salto di frana
Sul mare Tirreno
Son solo
Sul balcone assolato
Visione
Nudo
Mentre il sole è al nathir
Uomini
In una notte d’agosto
Sulle gocce del mare
Musica
Invidia
Vivo
Similitudine
Presso Formia
Conforto
Alba
Un ultimo lamento
Quando i suoni son note
Quando il silenzio è
Perché non basta volere
Quante volte ho vinto
Milano-Napoli
In un pomeriggio
In una domenica
Quando vivere è men che morire
Un nugolo di febbri mi dilania
Salgo su treni in corsa
In una stanza la luce
Torrente bianco
Chicchi di gioia
Quando quest’ora
T’azzannano nel tremore
Fingiamoli coriandoli
Temerario
Tu saresti – Davanti al tempo-98 di Bruno Mancini
Bella ciao
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Bella ciao
Bruno Mancini
Per la serie
Esopo news
Bella ciao
27 marzo 2025
In Turchia stanno cantando BELLA CIAO nelle piazze e in Italia GIOVINEZZA in Parlamento!
Lettera aperta a Donato Trumpo
Quasi prova di fede e di amore – Davanti al tempo 87

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Quasi prova di fede e di amore – Davanti al tempo-87 di Bruno Mancini
Davanti al tempo 87
Quasi prova di fede e di amore
Domattina
rivedrò quei colori?
Sotto i verdi
in grigia macchia
l’odio del rosso nemico?
Corri mia fantasia notturna
produci lieve inganno
addormentandomi.
Davanti al tempo
Quasi prova di fede e di amore – Davanti al tempo-87 di Bruno Mancini
Sono quella cornice vuota
E sento bestemmiare
Il volo verticale di un elicottero
Un taglio alla fune del timone
Ho fatto un bagno casto
In un giorno
Tacetevi le parrucche
Pa pa pa
Capodanno
Ove non fossi stato
Là per la china
Davanti al tempo
Pulita ebbra visione
Tu non ignori
Lontano
E il battito del tramonto s’avanza
Misero
Allora sotto un mucchio di pàmpani
Ritroverai
Alzasti un altare
Tutto
Sruma
Giammai nuotai paesaggi
Nutre del suo rossore
Parla creatura
Ceri nel buio di una stanza
Orrore di gente perduta
Io desidero che l’ossa si sveglino
Padroni e dannati
Aprile millenovecento
Sorgi dal sonno possente speranza
Solo un’anguilla
Nel silenzioso
Un orrido abbandono
Un volto nel riposo dei colori
Scarno come il suo volto
Un gelido profumo d’acquavite
Io sono tuo silenzio
Insabbiando la barca
L’armonica lunga
Opachi chiarori di onde
Mentre insegue il sibilo del tempo
Mesta d’iridi fosforescente aurora
Scomposizione n°21-1
Scomposizione n°21-2
Scomposizione n°21-3
Scomposizione n°21-4
Attesa
La zingara parla
Bimbi verranno a lacerare i sonni
Aspramente
Segni d’amanti pregni di mistero
Candiano
Il sole già ti rende bianco
Fermarsi ancora un secolo
Un cielo d’ottobre
Apocalisse
Pensieri
E mi consolo
Ricordo
Il sapore dell’amore
Sarà speranza vana di salvezza
Passa la calamita d’uomini
Lampi di vitrea luce
Un eremita
Trapasso nel tuo essere sapendoti
Estasi
Felicità
Popolo pluriforme
Pensieri pensieri pensieri
Lacrimabondo salice
Perché
Sempre
Nel fremere delle foglie
Ora nel tuo ricordo
L’estate del ping-pong
Io non potrò più resistere
Venti cipressi per te
Io annego
Niente
Silfide nebulosa
Sui sassi
Bolle d’aria
Profuma
Scorre sul fiume gelida
Bianca la sua casa
Tremando
Quasi prova di fede e di amore
Rombo furente
Furtiva si stacca da quella quercia
Abbandono
Lapidato
Su un prato
Capelli al vento
Vivi e morti
Ottobre
Sentimento del passato
Nel mio deserto soffoco
Tu saresti…
Solleva dalla terra
Terra lontana
Voglio in un respiro vibrare
Nel nostro inferno poso
Il terrore della sterilità
Gocce d’anima
Sulla sabbia vergine
Alla carezza gelida
Estate
Sassi strappati nel salto di frana
Sul mare Tirreno
Son solo
Sul balcone assolato
Visione
Nudo
Mentre il sole è al nathir
Uomini
In una notte d’agosto
Sulle gocce del mare
Musica
Invidia
Vivo
Similitudine
Presso Formia
Conforto
Alba
Un ultimo lamento
Quando i suoni son note
Quando il silenzio è
Perché non basta volere
Quante volte ho vinto
Milano-Napoli
In un pomeriggio
In una domenica
Quando vivere è men che morire
Un nugolo di febbri mi dilania
Salgo su treni in corsa
In una stanza la luce
Torrente bianco
Chicchi di gioia
Quando quest’ora
T’azzannano nel tremore
Fingiamoli coriandoli
Temerario
Bianca la sua casa – Davanti al tempo 85 – Bruno Mancini

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Bianca la sua casa – Davanti al tempo 85 – Bruno Mancini
Davanti al tempo 84
Bianca la sua casa – Davanti al tempo 85 – Bruno Mancini
Bianca la sua casa
Bianca la sua casa
verdi le finestre
rosa il tetto acuto.
Nel tenue celeste
di una vestaglia lontana
lontana compare
una macchia di luce.
Davanti al tempo
Bianca la sua casa – Davanti al tempo 85 – Bruno Mancini
Sono quella cornice vuota
E sento bestemmiare
Il volo verticale di un elicottero
Un taglio alla fune del timone
Ho fatto un bagno casto
In un giorno
Tacetevi le parrucche
Pa pa pa
Capodanno
Ove non fossi stato
Là per la china
Davanti al tempo
Pulita ebbra visione
Tu non ignori
Lontano
E il battito del tramonto s’avanza
Misero
Allora sotto un mucchio di pàmpani
Ritroverai
Alzasti un altare
Tutto
Sruma
Giammai nuotai paesaggi
Nutre del suo rossore
Parla creatura
Ceri nel buio di una stanza
Orrore di gente perduta
Io desidero che l’ossa si sveglino
Padroni e dannati
Aprile millenovecento
Sorgi dal sonno possente speranza
Solo un’anguilla
Nel silenzioso
Un orrido abbandono
Un volto nel riposo dei colori
Scarno come il suo volto
Un gelido profumo d’acquavite
Io sono tuo silenzio
Insabbiando la barca
L’armonica lunga
Opachi chiarori di onde
Mentre insegue il sibilo del tempo
Mesta d’iridi fosforescente aurora
Scomposizione n°21-1
Scomposizione n°21-2
Scomposizione n°21-3
Scomposizione n°21-4
Attesa
La zingara parla
Bimbi verranno a lacerare i sonni
Aspramente
Segni d’amanti pregni di mistero
Candiano
Il sole già ti rende bianco
Fermarsi ancora un secolo
Un cielo d’ottobre
Apocalisse
Pensieri
E mi consolo
Ricordo
Il sapore dell’amore
Sarà speranza vana di salvezza
Passa la calamita d’uomini
Lampi di vitrea luce
Un eremita
Trapasso nel tuo essere sapendoti
Estasi
Felicità
Popolo pluriforme
Pensieri pensieri pensieri
Lacrimabondo salice
Perché
Sempre
Nel fremere delle foglie
Ora nel tuo ricordo
L’estate del ping-pong
Io non potrò più resistere
Venti cipressi per te
Io annego
Niente
Silfide nebulosa
Sui sassi
Bolle d’aria
Profuma
Scorre sul fiume gelida
Bianca la sua casa
Tremando
Quasi prova di fede e di amore
Rombo furente
Furtiva si stacca da quella quercia
Abbandono
Lapidato
Su un prato
Capelli al vento
Vivi e morti
Ottobre
Sentimento del passato
Nel mio deserto soffoco
Tu saresti…
Solleva dalla terra
Terra lontana
Voglio in un respiro vibrare
Nel nostro inferno poso
Il terrore della sterilità
Gocce d’anima
Sulla sabbia vergine
Alla carezza gelida
Estate
Sassi strappati nel salto di frana
Sul mare Tirreno
Son solo
Sul balcone assolato
Visione
Nudo
Mentre il sole è al nathir
Uomini
In una notte d’agosto
Sulle gocce del mare
Musica
Invidia
Vivo
Similitudine
Presso Formia
Conforto
Alba
Un ultimo lamento
Quando i suoni son note
Quando il silenzio è
Perché non basta volere
Quante volte ho vinto
Milano-Napoli
In un pomeriggio
In una domenica
Quando vivere è men che morire
Un nugolo di febbri mi dilania
Salgo su treni in corsa
In una stanza la luce
Torrente bianco
Chicchi di gioia
Quando quest’ora
T’azzannano nel tremore
Fingiamoli coriandoli
Temerario
Niente – Davanti al tempo 79 – Bruno Mancini

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Niente – Davanti al tempo 79 – Bruno Mancini
Davanti al tempo 79
Niente
Niente
non faccio più niente.
È quella pace tua
voce di valle solitaria?
Fissi lontano sguardo
in solitudine
in rimpianto.
Mistero di sensi svaniti
pietà
plasticità remota.
Mistero di sensi svaniti
pietà
passate voci.
Davanti al tempo
Niente – Davanti al tempo 79 – Bruno Mancini
Sono quella cornice vuota
E sento bestemmiare
Il volo verticale di un elicottero
Un taglio alla fune del timone
Ho fatto un bagno casto
In un giorno
Tacetevi le parrucche
Pa pa pa
Capodanno
Ove non fossi stato
Là per la china
Davanti al tempo
Pulita ebbra visione
Tu non ignori
Lontano
E il battito del tramonto s’avanza
Misero
Allora sotto un mucchio di pàmpani
Ritroverai
Alzasti un altare
Tutto
Sruma
Giammai nuotai paesaggi
Nutre del suo rossore
Parla creatura
Ceri nel buio di una stanza
Orrore di gente perduta
Io desidero che l’ossa si sveglino
Padroni e dannati
Aprile millenovecento
Sorgi dal sonno possente speranza
Solo un’anguilla
Nel silenzioso
Un orrido abbandono
Un volto nel riposo dei colori
Scarno come il suo volto
Un gelido profumo d’acquavite
Io sono tuo silenzio
Insabbiando la barca
L’armonica lunga
Opachi chiarori di onde
Mentre insegue il sibilo del tempo
Mesta d’iridi fosforescente aurora
Scomposizione n°21-1
Scomposizione n°21-2
Scomposizione n°21-3
Scomposizione n°21-4
Attesa
La zingara parla
Bimbi verranno a lacerare i sonni
Aspramente
Segni d’amanti pregni di mistero
Candiano
Il sole già ti rende bianco
Fermarsi ancora un secolo
Un cielo d’ottobre
Apocalisse
Pensieri
E mi consolo
Ricordo
Il sapore dell’amore
Sarà speranza vana di salvezza
Passa la calamita d’uomini
Lampi di vitrea luce
Un eremita
Trapasso nel tuo essere sapendoti
Estasi
Felicità
Popolo pluriforme
Pensieri pensieri pensieri
Lacrimabondo salice
Perché
Sempre
Nel fremere delle foglie
Ora nel tuo ricordo
L’estate del ping-pong
Io non potrò più resistere
Venti cipressi per te
Io annego
Niente
Silfide nebulosa
Sui sassi
Bolle d’aria
Profuma
Scorre sul fiume gelida
Bianca la sua casa
Tremando
Quasi prova di fede e di amore
Rombo furente
Furtiva si stacca da quella quercia
Abbandono
Lapidato
Su un prato
Capelli al vento
Vivi e morti
Ottobre
Sentimento del passato
Nel mio deserto soffoco
Tu saresti…
Solleva dalla terra
Terra lontana
Voglio in un respiro vibrare
Nel nostro inferno poso
Il terrore della sterilità
Gocce d’anima
Sulla sabbia vergine
Alla carezza gelida
Estate
Sassi strappati nel salto di frana
Sul mare Tirreno
Son solo
Sul balcone assolato
Visione
Nudo
Mentre il sole è al nathir
Uomini
In una notte d’agosto
Sulle gocce del mare
Musica
Invidia
Vivo
Similitudine
Presso Formia
Conforto
Alba
Un ultimo lamento
Quando i suoni son note
Quando il silenzio è
Perché non basta volere
Quante volte ho vinto
Milano-Napoli
In un pomeriggio
In una domenica
Quando vivere è men che morire
Un nugolo di febbri mi dilania
Salgo su treni in corsa
In una stanza la luce
Torrente bianco
Chicchi di gioia
Quando quest’ora
T’azzannano nel tremore
Fingiamoli coriandoli
Temerario
Niente – Davanti al tempo 79 – Bruno Mancini
Sarà speranza vana di salvezza
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Sarà speranza vana di salvezza – Davanti al tempo 62
Davanti al tempo 62
Sarà speranza vana di salvezza
Io berrò
l’angoscia del suo sguardo
e sputerò
disprezzo sorridendo.
Concimerà la terra il suo dolore
e piacerà
al mio palato il frutto.
Vivrà sperando un suono.
Sarà speranza vana di salvezza.
11 Ottobre 1961 ore 23
Davanti al tempo 62
Sarà speranza vana di salvezza – Davanti al tempo 62