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AUTORI VARI

AA.VV.

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Progetto culturale

dell’Associazione di Promozione Sociale

“Da Ischia L’Arte – DILA APS”

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Di Bruno Mancini
Pubblicato 30/9/2024
Libro a copertina morbida
26,00 EUR
ISBN 9781326926359
Categoria Arte & fotografia
Copyright Tutti i diritti riservati – Licenza di copyright standar
Pagine 168
Colore del contenuto: Colore
Dimensioni: A5 (148 x 210 mm)

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Antologia di Artisti Vari contenente tutte le opere finaliste della tredicesima edizione del Premio internazionale di Arti Varie OTTO MILIONI ideato da Bruno Mancini ed organizzato dall’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS”.

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20250110 DILA ASP IL DISPARI professionisti

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In esclusiva per Il Dispari

Liga Sarah Lapinska intervista il cileno Fabaries Vásquez
“L’arte è l’espressione più pura della libertà.”

D: Racconta un po’ i tuoi successi.

R: Ho avuto l’opportunità di partecipare a diversi concorsi e di tenere varie Mostre. 

Uno dei miei risultati più significativi è stato ottenere il terzo posto al Premio internazionale di Arti varie OTTO MILIONI 2022, grazie a Bruno Mancini e ai suoi amici, e grazie all’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte DILA APS” organizzatrice del Premio.
Ho preso un prezioso supporto da mio padre, Fabio Vásquez, e dal mio caro amico Julio Fuentes. 

Tra i miei colleghi più amati ci sono, sicuramente mia madre, Gladys Ibáñez, e i miei studenti che mi ispirano costantemente.

D: Cosa consiglieresti per conoscere il Cile?

R: Consiglio a chi vuole conoscere il Cile di esplorare la sua diversità. 

Dai deserti del Nord ai ghiacciai del Sud, è un paese dei contrasti. 

Adoro Valparaíso e Villarrica.
Tra i poeti e gli artisti cileni, consiglierei i cantautori Víctor Jara e Violeta Parra, una donna che ha rotto le barriere generazionali con il suo salvataggio culturale.

Propongo di esplorare la creatività brillante di Gabriela Mistral e Pablo Neruda.
La mia città natale è Santiago.

D: Come descriveresti il ​​tuo stile pittorico?

R: Il mio stile pittorico è caratterizzato dalla miscela di simbolismo e misticismo, soprattutto in temi come la vita, la morte e la connessione tra le dimensioni.

D: La tua famiglia ha sofferto sotto le repressioni durante il regime di Pinochet?
Cosa ne pensi di Salvador Allende? 

Pensi che un artista possa coniugare l’arte con la politica?

R: La dittatura non colpì direttamente la mia famiglia con i detenuti scomparsi, ma colpì profondamente il mio prozio,Praxíteles Vázquez.
Dovette nascondere gran parte del suo lavoro poiché le sue opere erano considerate pericolose per il regime. 

Inoltre, realizzò una statua di Che Guevara, che fu fatta saltare con la dinamite mesi prima del colpo di stato militare, rendendolo un possibile bersaglio di persecuzioni.

Quindi egli dovette persino nascondersi per un po’di tempo.
Ho sempre ammirato Salvador Allende per le sue ambizioni di costruire un Cile più egualitario.
Credo che l’arte deve essere anche uno strumento essenziale per riflettere sulle ingiustizie sociali.
I miei eroi saranno le persone che produrranno i cambiamenti per cambiare l’ambiente in modo positivo e che non hanno paura di lasciare la loro zona di comfort, come fecero Gesù e Gauthama Buddha.

D: Con quale tecnica dipingi?

R: Dipingo di solito con olio su tela.

Preferisco i colori intensi e contrastanti.
Dipingo sia nei momenti di dolore che di gioia, perché entrambi gli stati sono necessari per bilanciare il mio stato d’animo.

D: Dove hai studiato?

R: Il maestro Santos Assereto mi ha guidato nei miei primi passi presso la Società Nazionale di Belle Arti del Cile.
Le mie opere sono state pubblicate su varie piattaforme in Cile e a livello internazionale. 

Alcune delle pubblicazioni includono riviste come “Ophelia” dall’Argentina e “Artepoli” dalla Spagna e piattaforme come Artsteps. 

In Italia i miei lavori sono apparsi periodicamente in antologie e sulle pagine del quotidiano “Il Dispari”.

D: Il tuo proverbio preferito?

R: “L’arte è l’espressione più pura della libertà.”

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20241025 DILA ASP IL DISPARI professionisti

https://www.emmegiischia.com/wordpress/20241025-dila-asp-il-dispari-professionisti/

Liga Sarah Lapinska intervista Alvi Dakho, membro del Governo della Cecenia e Ministro della politica statale e dell’informazione – sesta puntata

 

Liga: Cosa c’è di nuovo nell’archeologia del Caucaso?

Alvi: Come si sa, l’archeologia è una disciplina della storia attraverso la quale i ricercatori studiano il passato dell’umanità sulla base di fonti materiali e manufatti specifici rinvenuti in vari siti di scavo. 

Significativo è anche il ruolo dell’archeologia negli studi caucasici.

Per quanto riguarda lo studio della storia dei ceceni devo dire che, nella ricerca archeologia, il patrimonio scritto e materiale è quasi assente ma particolarmente importante a causa delle conseguenze degli eventi distruttivi del passato (inclusa la Guerra del Caucaso del XIX secolo e la deportazione nel febbraio 1944). In  pratica, linguistica, folklore orale e materiale etnografico, ricerca genomica (materiale sul DNA), tutto questo è forse lo strumento scientifico più importante nello studio della nostra storia nel periodo attuale. 

Oggi, il Centro per la ricerca archeologica dell’Accademia cecena delle scienze sta conducendo gli scavi in ​​insediamenti come Khambi-irze, Old Achkhoy, Roshni-chu e altri siti che sono stati identificati nelle aree di Nakhcha-Korta, Giala-Korta e molti altri, situati nella zona culturale e storica dell’agglomerato Achkhoy-Martan.
Dal 1 agosto di quest’anno, abbiamo censito congiuntamente un sito archeologico lungo le rive del fiume Mart (Fortanga), situato in prossimità della parte centrale della città di Achkhoy-Martan, dove, secondo i materiali in nostro possesso, almeno dal XII al XIV secolo c’era una fortificazione militare, chiamata “ТIеман-Гlап” –  “TIeman-GIan”.
Un seminario scientifico, con la nostra partecipazione, il 21 agosto di quest’anno è stato specificamente dedicato alla considerazione di questo argomento presso il Dipartimento di Etnologia dell’Istituto di Studi Umanitari dell’Accademia delle Scienze della Repubblica Cecena.

 Liga: Quanto tempo fa le popolazioni si stabilirono in Cecenia, Daghestan e in altre parti del Caucaso? Cosa facevano e quali lingue parlavano?

Alvi: È impossibile rispondere in modo univoco, poiché continua la ricerca su questi aspetti della nostra storia.

Non sarebbe un errore affermare che questo processo sia avvenuto durante il Paleolitico.
Molte lingue esistono nel Caucaso fin dall’antichità, alcune sono scomparse e altre hanno subito nell’aspetto una graduale trasformazione. 

Non molte di queste lingue sono rimaste nel crogiuolo degli eventi storici in una forma abbastanza completa. 

Ogni lingua dei popoli caucasici ha una storia millenaria, inclusa la lingua dei Nokhchi.
K. M.  Tumanov nelle sue opere scopre una lingua “preistorica” comune ai popoli caucasici, in cui un posto significativo è dato alla lingua del popolo Nokhchi (ceceno), una lingua le cui radici risalgono alla base lessicale sumerica e hurrita-urartiana. 

 Liga: Pronto per un viaggio in Italia?

Alvi: No, dato che sono impegnatissimo nel mio carico di lavoro e anche nelle mie attività creative e, sfortunatamente, al momento non tutto è calmo nel mondo. 

Spero, magari, di visitare un giorno questa brillante Isola d’Ischia della quale mi parli e comunicare con il pubblico ischitano e italiano. 

A me sembra che gli italiani, in un certo senso morale, emotivo, comportamentale, per non parlare delle somiglianze esterne, siano simili ai caucasici. 

https://www.emmegiischia.com/wordpress/20241025-dila-asp-il-dispari-professionisti/

Professionisti DILA APS 2024 – Calendario pubblicazioni 

IL DISPARI & DILA APS rubrica Professionisti

Professionisti DILA APS 2023 – Calendario pubblicazioni

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LUCIANO SOMMA | I MIEI COMPAGNI DI VIAGGIO: ANTONIO MENCARINI

Ed ora iniziamo il 2025 parlando del compianto ANTONIO MENCARINI, VOX per gli amici ischitani dell’Associazione DILA APS, conosciuto alcuni anni or sono sempre on line.
Del resto tra i chiaroscuri d’internet vi è questo grande vantaggio di raggiungere persone ovunque si trovino per amicizie e collaborazioni.
Dotato d’una calda voce inconfondibile ha curato per 2 anni la trasmissione CAFFE’ DI NOTTE su RADIO ANTENNA CAPRI insieme al noto cantautore CARLO MISSAGLIA.
Con me ha collaborato incidendo poesie sia in Italiano che in napoletano raggruppate in 2 album inviati a suo tempo a molte radio, anche estere, che ancora oggi trasmettono la sua voce.
Ora che purtroppo non è più tra noi è emozionante ascoltare la sua voce interpretare i miei versi con una compartecipazione degna della sua fama di fine dicitore.
Per il suo impegnativo lavoro di responsabile commerciale d’una catena d’uno dei maggiori supermercati italiani ha girato mezzo mondo per moltissimi anni fino all’età del pensionamento.
Napoletanissimo ha vissuto a Milano.
Spesso nei week end si recava ad Ischia.
Memorabili le sue collaborazione alle tante iniziative di Bruno Mancini che lo vedevano appunto sull’isola, in aereo da Milano-Napoli e aliscafo per Ischia!

Già nel primo breve lasso di tempo, solo qualche mese, successivo alla sua decisione di credere nel progetto nato ad Ischia, Mencarini volle e riuscì ad allestire e mandare in onda cinque puntate di trenta minuti ciascuna durante le quali Ischia, le Poesia delle nostre antologie con in primo piano Roberta Panizza, Bruno Mancini, Sacha Savastano, Franco Calise, Nunzia Binetti, Virginia Murru, Alberto Liguoro, Umberto Maselli, Liga Sarah Lapinska, e il sottoscritto, insieme alla musica di Nicola Pantalone, Dario Rustichelli vennero proposte attraverso una importante radio della Romagna.
Le pagine di questo giornale ne hanno illustrate le doti umane ed artistiche più e più volte come giusto riconoscimento alla sua visione dell’arte unificatrice di popoli e di tradizioni.

LUCIANO SOMMA
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LUCIANO SOMMA | I MIEI COMPAGNI  DI VIAGGIO: COSETTA GIGLI

Ho avuto la soddisfazione e l’onore di conoscere la notissima soprano COSETTA GIGLI che ha cantato una canzone con mio testo UNA PREGHIERA A TUTTO IL MONDO (L.Somma- F.e L.Mosello).

L’ha cantata in diverse occasione anche se non risulta nessuna sua incisione.

Il suo repertorio spazia in tutti i campi musicali, ma il genere prediletto è sempre stato l’Operetta. è stata conduttrice televisiva di varie emittenti di livello nazionale. in veste di soprano e attrice.

Cosetta Gigli è discendente del famoso tenore Beniamino Gigli, con cui, grazie alla tecnologia discografica, ha potuto incidere il brano Mattinata di Leoncavallo.

Protagonista nelle operette “Al Cavallino Bianco” – “Cin Ci Là”- “La Vedova Allegra” – “Il Paese dei Campanelli” nelle quali figuravano noti comici quali Diego Parassole, Pippo Santonastaso, Franco Oppini eLucio Caizzi.

La presento, prendendo a prestito, ciò che ho trovato sui social

D: Dove è nata?
R: Sono nata a San Marcello Pistoiese.

D: Che ricordi ha della sua vita da bambina?
R: Non ricordo molto, se non questa grande passione per il canto e lo spettacolo.
Ero una bambina timorosa, piano piano ho vinto la timidezza, soprattutto grazie alle mie esibizioni.

D: Che scuole ha frequentato?
R: Ho frequentato il liceo, l’università di lingue, il conservatorio e la bottega di Vittorio Gassman.

D: Andava bene a scuola?
R: Sì, andavo bene.

D: Da bambina, cosa diceva che avrebbe fatto da grande?
R: Da piccola avevo intenzione di avere un posto nel campo dello spettacolo.

D: La sua prima professione?
R: Ho iniziato a fare le supplenze alle scuole medie a 18 anni e ho vinto il concorso nella scuola materna insegnando musica ai bambini piccoli, quando non lo faceva ancora nessuno, dopo vari concorsi.

D: E la sua professione attuale?
R: Attualmente insegno alla scuola media e faccio concerti ovunque.
Da ragazza facevo anche sfilate di moda e adoravo danzare.

LUCIANO SOMMA

Professionisti DILA APS 2023 – Calendario pubblicazioni

Premi Otto milioni

Bruno Mancini

 

Fanculo emotion!

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Per la serie

Esopo news

 

 

Fanculo emotion!

Fanculo emotion!

Dopo che per 5 anni ho frequentato le scuole elementari, per 3 anni le scuole medie, per 5 anni il ginnasio-liceo (sempre con ottimi profitti), dopo che ho studiato per molti anni oltre alla lingua italiana anche il greco antico, il latino, l’inglese, il francese, il tedesco, il napoletano e l’esperanto, dopo che questa mia scolarizzazione è costata una cifra non indifferente alla mia famiglia e allo Stato italiano… ora dovrei adattarmi a comunicare con geroglifici di nuova generazione partoriti di furbastri partoriti dai social di Mark Zuckerberg e compagnia bella?

Fanculo emotion!

Bruno Mancini