20241230 DILA APS – IL DISPARI

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20241230 DILA APS – IL DISPARI

20241230 DILA APS – IL DISPARI

20241230 DILA APS – IL DISPARI

Chiudiamo in poesia il 2024 con Elisabetta Biondi Della Sdriscia
nuova amica dei progetti Made in Ischia

Il canto di OrfeoPALLIDE LE TUE LABBRA

“Pallide le tue labbra
E la luce della luna:
la felicità è un istante
strappato alla vita!
Mi raccolgono nel sogno di te,
nel ricordo di un bacio
che mi ha impresso sul cuore
la linea piena delle tue labbra.
Unità perduta,
istante di perfezione:
era il centro del mondo,
era un punto smarrito
ai margini del firmamento,
era la tua anima, era la mia,
era il cuore pulsante dell’universo.
Era il tempo passato,
era il futuro,
tutti gli sitanti
di un eterno presente…
C’eri solo tu, c’ero solo io,
nell’eterno presente della mente!”

Così cantava, Orfeo,
al suono della lira:
raccolto nel sogno svanito
cantava il ricordo di un bacio.

———……———-

ATTENDO IL TUO RITORNO

Attendo il tuo ritorno, nel tramonto:
al cielo incendiato racconto del dolore,
della malinconia struggente dell’assenza.

Del tuo corpo, baciato con passione,
e di quanto lo abbia sospirato;
delle tue labbra piene, mio tormento,
vertigine insaziata sortilegio.

Piangendo gli racconto che il dolore
È sofferenza che mi toglie il fiato
E trafigge in un punto imprecisato
Sopra lo sterno, tra stomaco e cuore.
Morire di dolore perché il cuore
trabocca tenerezza è un paradosso
difficile a capirsi. E quanto tu
ritorni e mi sorridi il dolore svanisce
e dimentico i momenti che ho trascorso,
le notti insonni, le lacrime, i tormenti.
Basta un tuo bacio, amore, per guarire
Fino a quando, di nuovo, te ne andrai.

———……———-

TELEMACO

Sono venuto a cercarti,
perché tu non ritornavi.
Ho navigato mari perigliosi e
percorso sentieri inesplorati,
perché volevo trovarti.
Ho incontrato visi ostili e
sorrisi sconosciuti mentre
cercavo di riconoscere
i miei tratti in altri volti,
mentre cercavo in ogni donna
tracce del tuo passaggio.

Ma tu non c’eri mai,
né eri accanto alla tua sposa
che disfaceva la tela faticosa.
Non eri accanto al padre, ormai
canuto e stanco, non difendevi
l’onore della casa da pretendenti
sguaiati. Il servo fedele invano
lucidava il vigoroso arco mentre
mi raccontava le tue imprese
lontane: come di Troia espugnasti
le ingenue mura con il cavallo
astuto, e dieci anni era
durata la guerra, dieci anni….

Di poco ero io più grande mentre,
ascoltando Eumeo, io ti attendevo,
ma tu ti attardavi per canto
di sirena o per gli occhi di Circe
incantatrice. L’odioso Polifemo
ti era più caro delle candide
braccia della sposa, né mai tela
cresceva sul tuo telaio operoso,
mai ordito vidi più lento e senza
trama. Lei ti attendeva con lavoro
paziente, frenando pianto
tumultuoso nel petto. Era
certa, diceva, del ritorno,
era certa, diceva, del tuo affetto.

Ora che le onde ti hanno riportato
alle rocce di Itaca lontana,
nelle tue rughe cerco invano
il mio volto. Ruvida è la tua mano
né io voglio più quella carezza
che attendevo senza addormentarmi,
non voglio più il bacio che, pensavo,
avrebbe sciolto tutto il mio dolore.
Tu mi narri di mari che da solo
Ho solcato, cercando il tuo ritorno,
di maghe e di Feaci che anch’io
ho conosciuto, di voci di Sirene
inascoltate: l’ho conosciuto
anch’io quel canto, era quello
dolce di mia madre che mi cullava
mentre t’aspettavamo.

La poetessa e scrittrice Elisabetta Biondi Della Sdriscia nata a Livorno, vive a Roma da molti anni.
Vincitrice di molti concorsi di poesia e narrativa, ha pubblicato “E siamo bacio entrambi” con la Casa editrice “Pagine” nel 2021.
Sempre con Pagine ha pubblicato nel 2016 il suo primo libro “Divento voce” mentre la sua raccolta più recente !A latitudine incerta” è uscita in giugno per le Edizioni Setteponti.
Ancora inediti, invece, alcuni racconti.

Antonella Ariosto

20241230 DILA APS – IL DISPARI

20241230 DILA APS – IL DISPARI

Dalla raccolta di poesie “Non sono un principe”
(2012 – 2014):
Adesso

Manca solo un rito woodoo,
ogni mattina scrutare
nel controluce dei contrasti
il volo di uccelli pavoni,
attendere per coito fertile
configurazione astrale,
spargere sale
e ciabattare con un rosario in mano.

Manca l’ultimo anello
dalla follia alla scemenza.

Pelle disidratata da pianti inutili,
scoppiano i timpani
ai canti di sirene,
il neologismo “Amore”
è solo una carezza sulla gota.

Sarebbe giusto chiudere,
adesso,
al manto di luna che offusca le stelle,
il cerchio dei misteri
– superstizioni
pietosi inganni –
con l’unico miracolo possibile:
“Serenità”.

20241230 DILA APS – IL DISPARI

QUEST’ANNO NON VOGLIO REGALI

Quest’anno non voglio regali
rinuncio stavolta agli auguri
i troppi episodi mortali
mi rendono i giorni insicuri.
Qui l’aria è infuocata dal male
èmina che esplode la terra
dove anche il respiro è fatale
si vive ogni giorno una guerra.
Non voglio più un mare di sangue
né rabbia del cielo in tempesta
la gente che trema e che langue
ma un senso di vita più onesta.
Dov’è che sei Cristo mio Dio
nessuna ferita è guarita
è tutto soltanto un oblio.
Dov’è quella fede infinita
che nasce guardando il tramonto
galoppa l’immenso universo
portando al Natale ch’è pronto
un nuovo domani diverso.

LUCIANO SOMMA
Da BENESSERE – Dicembre 2024

20241230 DILA APS – IL DISPARI

20241223 DILA APS – IL DISPARI

20241223 DILA APS – IL DISPARI

FRANCESCA TIRICO nuova amica dei progetti MADE IN ISCHIA

NOTE DI PROFILO ARTISTICO A FRANCESCA TIRICO DI LUCIANA CAPECE PER  “IL QUADERNO DI FRANCESCA” POESIE ED ILLUSTRAZIONI- ALBATROS

Ormai un punto di riferimento comunicativo è l’Editoria “IL DISPARI” Diretta professionalmente dal Dott. GAETANO DI MEGLIO.

Cui Ringrazio per l’ausilio delle volumetriche propalazioni articolate, sempre con il valido riferimento Associativo del Gent.mo Presidente DILA APS BRUNO MANCINI al quale porgo, con senso di rilevata stima, i più sentiti Ringraziamenti.

L’arrivo della Poetessa FRANCESCA TIRICO a l’Evento del GIARDINO VERANO è stato sottolineato da un applauso di meritata presenza.

Il suo sguardo, correlato al dolce sorriso, ha aperto ai presenti ARTISTI di Interno 4 una finestra di viscerali momenti festosi colmi di tenera gioia.

Uno scambio dettato dal cuore da ognuno di noi tra i sentieri dell’emozione stretti da abbracci.

Un podio il suo di perfetta attenzione nell’incarnata disponibilità di ascoltare le varie esibizioni in un transito di alternanza di POETI pronti a dar letture del suo meraviglioso scrigno: IL QUADERNO DI FRANCESCA! (ALBATROS).

Opera Artistica Culturale non solo biografica, ma dedicata con delicatezza ad un sociale con teorie faticose, difficili, però innovative per una riproduzione d’amore ancora più elevata.

Una targa alle regole giuste, tempio del rispetto iconografico per tutto.

Gigantesca è la bellezza interiore ed esteriore della Scrittrice FRANCESCA, nel suo proliferare gesta di condivisione partecipativa sul piano della familiarità, ove bene è stata accompagnata dalla presenza dell’affetto dei suoi cari.

Le suggestioni nel declamare i versi della Poetessa FRANCESCA TIRICO, supportati dalla musicista LUCIA PAVONE anche Ella presente col suo Libro “PENELOPE E IL CUORE”, hanno aggiunto un ricco procedimento alla essenza delle sue scritture, in un canale di alternanza di titoli più volte elencate dalla nota Presentatrice Attrice e Modella nonché Vicepresidente DILA APS CHIARA PAVONI.

Tutto tra plausi e contemplazione verso le Liriche anche di altri ARTISTI, tra cui la sottoscritta, ove con soddisfazione abbiamo esibito parte dei nostri repertori.

L’opera è una pura illuminazione poetica consona alla essenza della vita!

Strofe che il tempo sbriciola tra i viottoli delle pagine di ogni cuore, fino allo scadere del vissuto e oltre i silenzi terreni.

Il suo percorso di studio, già elogiato alla Scuola Media, poi diplomata al Liceo Scientifico TULLIO LEVI e iscritta alla Facoltà di Medicina Odontoiatria dell’Università “LA SAPIENZA” di Roma con obiettivo la Laurea nonostante le varie problematiche fisiche, ha dentro un mare eccezionale di quoziente intellettivo.

Potenziale messo a disposizione in ampia area Culturale.

Una galleria piena di risorse stilistiche,  attraverso l’antica virtù del bene, ove vibra per respirare pulsazioni emozionali in una poliedrica mentalità, custodia autorizzata dalla stessa sapiente, di volgere con sostenibilità e ardimento, una bandiera di sapere, visto gli studi approfonditi.

Una trasmissione di elaborati onde senza cordoni di polemiche invita come un barometro a risalire al tratto nostalgico per accogliere in ogni fonte interna quel feeling tanto ricercato in questo mondo algido di trasversale male dilagato, per traslocare a titolo di progresso su pianeti di genuina missione umanistica.

Senza inceppi dannosi che sanno dare nel cantiere del quotidiano.

Pergamene di Rivincite.

Nella complessa partecipazione degli Scritti, le Liriche della magistrale Poetessa TIRICO volgono da guida quasi di modifiche per una linea dritta senza più curve, ma che intervistino il titolare d’ogni animo per fenomeni di massa preparati al trofeo superlativo d’amore come protagonisti!

LUCIANA CAPECE Scrittrice – Poetessa- Saggista- Aforista- Prefatrice- Critico Letterario-Critico Teatrale- Recensora 

20241216 DILA APS – IL DISPARI

 

Dalla raccolta di poesie
“La sagra del peccato”
di Bruno Mancini

L’AMORE, PER ESSERE

Cantate, cantate
ragazzi del Borgo
sui cordoli
sui giunti
– Fratelli dell’ultima speranza –
sugli alti tralicci
sulle creste dei vulcani
cantate

un nuovo pallore
mi comprime il viso
eietto
fili bianchi
vene varicose
passioni represse
al miele dei suoi peluzzi.

Suonate, suonate
ragazzi dell’Arso
quasi fosse domenica
senza fine e senza sonno
– Fratelli di madri diverse –
nelle serre
che mutano fiori
suonate

un nuovo tremito
mi sconquassa le braccia
distillo liquidi salati
occhi annebbiati
il mio
senso di colpa
contro l’audacia dei suoi capezzoli.

Ballate, ballate
ragazzi del Porto
sulle spolette
di bombe Afgane
– Fratelli di anni di provette –
come serpenti
nei boschi inceneriti
ballate

un nuovo affanno
mi smaneggia il petto
azzanno
lingua profonda
freddezza immensa
il mio orgasmo invadente
tra le sue dita attorcigliate al fungo.

Fuggite, fuggite

dal Borgo, dall’Arso, dal Porto
mosche insaccate nei carburi
– Fratelli di Ignazio –
dal carnevale
antico, falso e bigotto

fuggite

un nuovo grido
mi scatena l’anima
senza prudenza
“Andiamo”

come rinato nudo e puro
nella sagra del peccato

al fuoco del tuo sguardo
“Andiamo”

oltre i velluti
verso un diario della follia
spingendo insieme gli anni
“Andiamo”

acconcio in gabbia
il polline che resta
d’illimitate perversioni
“Andiamo”

sfiorandoti, per essere
l’uomo che scaglia
la prima pietra
“Andiamo”

stringendoti, per essere
l’uomo che punta
senza paure il dito
“Andiamo”

amandoti, per essere
infine
uomo
“Andiamo”

e punto il dito.

 LA SAGRA DEL PECCATO

“Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…”

“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”

Data di pubblicazione 3 gen 2023
ISBN 9781470913205
Pagine 78
Libro a copertina morbida
Euro 14.00
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