20241025 DILA ASP IL DISPARI professionisti

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Liga Sarah Lapinska intervista Alvi Dakho, membro del Governo della Cecenia e Ministro della politica statale e dell’informazione – sesta puntata

 Liga: Cosa c’è di nuovo nell’archeologia del Caucaso? Alvi: Come si sa, l’archeologia è una disciplina della storia attraverso la quale i ricercatori studiano il passato dell’umanità sulla base di fonti materiali e manufatti specifici rinvenuti in vari siti di scavo.  Significativo è anche il ruolo dell’archeologia negli studi caucasici.Per quanto riguarda lo studio della storia dei ceceni devo dire che, nella ricerca archeologia, il patrimonio scritto e materiale è quasi assente ma particolarmente importante a causa delle conseguenze degli eventi distruttivi del passato (inclusa la Guerra del Caucaso del XIX secolo e la deportazione nel febbraio 1944). In  pratica, linguistica, folklore orale e materiale etnografico, ricerca genomica (materiale sul DNA), tutto questo è forse lo strumento scientifico più importante nello studio della nostra storia nel periodo attuale.  Oggi, il Centro per la ricerca archeologica dell’Accademia cecena delle scienze sta conducendo gli scavi in ​​insediamenti come Khambi-irze, Old Achkhoy, Roshni-chu e altri siti che sono stati identificati nelle aree di Nakhcha-Korta, Giala-Korta e molti altri, situati nella zona culturale e storica dell’agglomerato Achkhoy-Martan.
Dal 1 agosto di quest’anno, abbiamo censito congiuntamente un sito archeologico lungo le rive del fiume Mart (Fortanga), situato in prossimità della parte centrale della città di Achkhoy-Martan, dove, secondo i materiali in nostro possesso, almeno dal XII al XIV secolo c’era una fortificazione militare, chiamata “ТIеман-Гlап” –  “TIeman-GIan”.
Un seminario scientifico, con la nostra partecipazione, il 21 agosto di quest’anno è stato specificamente dedicato alla considerazione di questo argomento presso il Dipartimento di Etnologia dell’Istituto di Studi Umanitari dell’Accademia delle Scienze della Repubblica Cecena.
 Liga: Quanto tempo fa le popolazioni si stabilirono in Cecenia, Daghestan e in altre parti del Caucaso? Cosa facevano e quali lingue parlavano? Alvi: È impossibile rispondere in modo univoco, poiché continua la ricerca su questi aspetti della nostra storia. Non sarebbe un errore affermare che questo processo sia avvenuto durante il Paleolitico.
Molte lingue esistono nel Caucaso fin dall’antichità, alcune sono scomparse e altre hanno subito nell’aspetto una graduale trasformazione. 
Non molte di queste lingue sono rimaste nel crogiuolo degli eventi storici in una forma abbastanza completa.  Ogni lingua dei popoli caucasici ha una storia millenaria, inclusa la lingua dei Nokhchi.
K. M.  Tumanov nelle sue opere scopre una lingua “preistorica” comune ai popoli caucasici, in cui un posto significativo è dato alla lingua del popolo Nokhchi (ceceno), una lingua le cui radici risalgono alla base lessicale sumerica e hurrita-urartiana. 
 Liga: Pronto per un viaggio in Italia? Alvi: No, dato che sono impegnatissimo nel mio carico di lavoro e anche nelle mie attività creative e, sfortunatamente, al momento non tutto è calmo nel mondo.  Spero, magari, di visitare un giorno questa brillante Isola d’Ischia della quale mi parli e comunicare con il pubblico ischitano e italiano.  A me sembra che gli italiani, in un certo senso morale, emotivo, comportamentale, per non parlare delle somiglianze esterne, siano simili ai caucasici. 

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