20240826 DILA APS – IL DISPARI

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Mariapia Ciaghi – Un racconto

L’infinita attesa: cronaca di un mutuo inesistente

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Nella città di Terraveritas, un luogo dove la nebbia delle menzogne era più densa dell’aria stessa, viveva una donna di nome Clara, che aveva trascorso gran parte della sua vita cercando di far brillare qualche frammento di verità in un Paese dove la verità era trattata come una malattia rara da evitare.

Con i suoi cinquant’anni suonati, Clara si ritrovava a navigare tra i flutti di un sistema così intricato e perverso da far sembrare ogni singolo tentativo di trovare un po’ di stabilità un atto di pura follia.

Clara era una madre single, un’amazzone senza tempo né spazio, impegnata nella titanica impresa di crescere un figlio in un mondo che sembrava divertirsi a renderle la vita un inferno quotidiano. Giornalista e editrice, Clara aveva trascorso venticinque anni a cercare di raccontare ciò che avveniva realmente nel suo Paese, un luogo dove la democrazia era solo una parodia ben orchestrata.

Ma in un posto dove la stampa era così asservita al potere da sembrare una sua estensione, Clara aveva scoperto presto che se voleva parlare, doveva pagare per farlo.

Aveva contratto mutui su mutui, vendendo ogni centimetro della sua tranquillità per finanziare la libertà di scrivere ciò che pensava.

Le sue notti erano piene di numeri e incubi di tassi d’interesse, mentre di giorno combatteva per non diventare un’altra delle tante voci che si limitavano a sussurrare ciò che veniva ordinato dall’alto.

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Un giorno, esausta ma determinata, Clara decise che era giunto il momento di provare a ottenere un mutuo agevolato CONSAP per acquistare un appartamento di 45 metri quadri—il minuscolo rifugio dove viveva in affitto con suo figlio.

L’appartamento, con le sue pareti sottili e la vista su un cortile grigio e angusto, era tutto ciò che Clara poteva permettersi, ma per lei e suo figlio era casa.

Il proprietario, una figura quasi paterna con una sottile vena di inquietante perspicacia, aveva espresso chiaramente il desiderio di vendere l’immobile per necessità personali, e Clara, con il suo senso di responsabilità quasi patologico, non avrebbe mai voluto ostacolarlo.

Così, si recò presso la Filiale della Banca Escheriana—nome dovuto ai labirinti burocratici degni del celebre artista—dove incontrò il Direttore di Filiale, un uomo che portava il nome di Salvatore Spernanza, ma la cui inclinazione per distruggere ogni briciolo di ottimismo sembrava smentire quel nome ironicamente rassicurante.

Con una formalità stucchevole, Clara presentò la sua richiesta, completando ogni singolo modulo, raccogliendo ogni documento come un soldato che prepara il suo equipaggiamento prima della battaglia.

Ogni firma, ogni timbro, era un ulteriore passo verso quello che sembrava un traguardo sempre più distante.

Dopo tre mesi di silenzio, la banca finalmente si fece viva.

Un’architetta, inviata dalla stessa banca, si presentò nell’appartamento di Clara per effettuare la perizia.

Era una donna dall’aria gentile, con un sorriso che sembrava volerla rassicurare in mezzo a tanta incertezza.

Si limitò a scattare quattro fotografie pro forma, con la rapidità di chi sa che il proprio lavoro è solo una formalità.

Eppure, quelle quattro foto—nient’altro che istantanee di un appartamento minuscolo—avevano un valore di qualche migliaia di euro, un costo che sembrava rispecchiare perfettamente l’assurdità di quella situazione.

Ma alla fine, anche l’architetta non trovò nulla che potesse essere usato contro Clara.

La banca, quasi con riluttanza, diede l’approvazione per procedere con il rogito.

Sollevata e incredula, Clara chiamò immediatamente il notaio indicato dalla banca stessa, fissando l’appuntamento per il tanto atteso giorno in cui avrebbe potuto finalmente firmare e mettere la parola “fine” a quell’odissea.

Sembrava che tutto fosse pronto, che nulla potesse più andare storto.

Ma proprio quando Clara si stava preparando per ciò che immaginava essere la conclusione di quel lungo incubo, il Direttore di Filiale, Salvatore Spernanza, fino a quel momento una presenza distante e burocratica, decise di entrare in scena.

Con una calma gelida, il Direttore fece sapere a Clara che la delibera, quella stessa delibera su cui lei aveva fatto affidamento, era stata sospesa.

È necessario fare ulteriori verifiche” disse Spernanza con un tono che sembrava suggerire che la verifica in sé fosse un esercizio di potere, più che una vera necessità.

Clara, con lo stomaco in subbuglio e la mente in preda al caos, si rese conto che nulla era mai stato davvero nelle sue mani.

Mariapia Ciaghi

Immobile, Clara guardò il suo sogno sgretolarsi di fronte a lei. Ogni passo avanti, ogni documento consegnato, ogni sacrificio fatto, sembrava essere stato cancellato da un semplice capriccio di un uomo che, nonostante il suo nome, sembrava provare un piacere sottile nel soffocare ogni speranza.

Così, Clara decise di scrivere una lettera al Direttore Generale della banca, un reclamo formale che rifletteva tutto il sarcasmo che poteva ancora raccogliere. Mentre digitava le parole, ogni frase sembrava un pugno sferzato contro l’ipocrisia di un mondo che aveva reso l’acquisto di 45 metri quadri di stabilità un privilegio riservato a pochi eletti.

“Sognare non costa nulla,” scrisse Clara con un amaro sorriso, “ma a quanto pare vivere è un lusso che non posso permettermi.”

La lettera fu inviata. Le settimane passarono, e Clara attese una risposta che non sarebbe mai arrivata, consapevole che in quel Paese di false democrazie, i sogni di una donna sola con un figlio adolescente , che aveva osato parlare senza il permesso del potere, erano destinati a rimanere sepolti sotto la polvere dell’indifferenza.

E mentre le mura del suo appartamento immaginario svanivano come nebbia al sole, Clara continuò a scrivere, perché era l’unica cosa che le rimaneva da fare. Scriveva per non impazzire, per non lasciare che il mondo la riducesse a un’altra vittima silenziosa di una tirannia senza volto. Scriveva, perché sapeva che un giorno, in qualche modo, la verità avrebbe trovato il modo di uscire da quella prigione di carta e inchiostro, e allora, forse, il mondo avrebbe visto per quello che era: una commedia dell’assurdo, in cui nessuno rideva più.

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Mariapia Ciaghi

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Alfonso Gurreri & Il Dispari

20240819 DILA APS – IL DISPARI

Alfonso Gurreri & Il Dispari

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E se l’Architetto Alfonso Gurreri avesse espresso consenso, con entusiasmo, alla proposta formulatagli dalla nostra Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS” di collaborare con questa pagina attraverso una sua rubrica, i cui argomenti sarà lui stesso ad illustrare a partire dal prossimo mese di ottobre?

SÌ!

Certamente DILA APS lo ringrazia e ne è onorata, mentre il Direttore di questo giornale, Gaetano Di Meglio, lo accoglie con il migliore “BENVENUTO!”

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Ma chi è Alfonso Gurreri?

Molto parziale e temporalmente limitato fino al 2010, ecco il suo curriculum vitae, mentre quello completo è stato pubblicato in

https://www.emmegiischia.com/wordpress/alfonso-gurreri-agosto-2024-cv-pdf/

Arch. GURRERI ALFONSO nato a CATANIA il 12/05/1952, residente in via POLUSCA, 4–04100 LATINA – Telefono 0773693737 Mobile: 3482923704- 3496080015 – E-mail alfonso@studiogurreri.it–PEC: info@pec.studiogurreri.it – P.IVA 00293080594 – C.F: GRRLNS52E12C351D

1980 Laurea vecchio ordinamento in architettura con votazione102/110 presso l’Università La Sapienza di Roma.

1980 Abilitazione alla professione di architetto.

1981 Iscrizione ordine degli architetti della Provincia di Latina.

1981 Iscrizione INARCASSA.

1985 Abilitazione all’insegnamento classe XXVIII (disegno tecnico).

1987 Iscrizione Ministero Interno a seguito del Corso di specializzazione di prevenzione incendi per i professionisti architetti con autorizzazione ad emettere le certificazioni di cui agli art.li 1 e 2 del D.M.

1990 Iscrizione Albo C.T.U. presso il Tribunale di Latina.

1991 Iscrizione elenco collaudatori (L.1086/71).

1994 Iscrizione Albo degli Arbitri Camera di Commercio Industria e Artigianato e Agricoltura di Latina.

2005 Iscrizione Albo verificatori della Provincia di Latina a ln.223 sezioni:A-B-C-D- E-F-G.

2017-2018 Presidente del Consiglio di Disciplina dell’Ordine degli Architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della Provincia di Latina.

1984 Corso di formazione sui problemi attuali della progettazione antisismica AICAP.

1998 Corso di specializzazione “Coordinatore bioecologico di cantiere”.

1998 Corso di Formazione per la sicurezza sul lavoro nei cantieri Edili–D.Lgvo 494/96.

1998 Corso di aggiornamento professionale “Normativa e progettazione per l’accessibilità degli spazi costruiti”.

2000 Corso di aggiornamento professionale “Sicurezza sul lavoro nei cantieri Edili di cui al D. Lgvo 528/99″.

2000 Corso di aggiornamento professionale “Il fascicolo del Fabbricato”.

2000 Corso di formazione tecnica “Il riscaldamento a pavimento”.

2001 Corso “Acustica architettonica”.

2002 Aggiornamento professionale D.L gvo 494/96 e succ. mod. D.Lgvo 19/11/1999 n.528

2002 Corso di aggiornamento “L’acciaio nell’edilizia sociale, sportiva e del tempo libero”.

2002 Corso di formazione per “Mobility Manager”

2003 Seminario di aggiornamento professionale “Luce e architettura: illuminare i Centri storici ed i monumenti”.

2003 Seminario di aggiornamento professionale “I Ponteggi Metallici fissi”.

2003 Corso di aggiornamento professionale per la direzione lavori.

2004 Seminario aggiornamento professionale “Qualità dell’aria: comunicazioni e soluzioni”.

2004 Seminario aggiornamento professionale sicurezza nei cantieri.

2005 Corso di aggiornamento professionale sulla nuova normativa sismica.

2007 Seminario di aggiornamento tecnico impianti fotovoltaici.

2008 Seminario di aggiornamento tecnico “La certificazione energetica degli edifici: normativa e procedure operative”.

2008 Partecipazione al convegno per aggiornamento professionale “Costruire con l’acciaio”.

2008 Corso di aggiornamento professionale “Efficienza Energetica nell’edilizia”.

2008 Corso di aggiornamento professionale per Coordinatori sicurezza Cantieri Temporanei e mobili.

2009 Partecipazione al convegno di aggiornamento professionale “Costruire oggi per il futuro”.

2009 Partecipazione a “Conoscenza Prevenzione Progettazione–riflessioni del caso Abruzzo”.

2009 Corso “Fonti rinnovabili ed Enti locali: il ruolo dei tecnici e degli Enti locali nella diffusione delle fonti rinnovabili sul territorio”.

2010 Corso di Formazione “RSPP” Sicurezza e salute sul luogo di lavoro–modulo C

2010 Corso di aggiornamento ai sensi dell’art.15 del D.Lgvo 81/2008 “Dirigenti e Preposti”.

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Antonella Ariosto intervista il giovane tenore Matthew Lamberti

Il mondo artistico è un palcoscenico variegato di grandi talenti, più o meno famosi, ma tutti con la loro passione ben evidente.

I giovani oggi, anche tramite il mondo online, hanno la possibilità di esibirsi e di mostrarsi in tutto il mondo.

Oggi, ho il piacere di intervistare un tenore, Matthew Lamberti, figlio di padre della provincia che ha acconsentito, prontamente, alla mia richiesta di poterlo intervistare.

Matthew è giovane tenore ma molto bravo e molto impegnato nel canto.

Spesso si esibisce con il maestro di piano Lorenzo  Savarese ed è davvero piacevolissimo ascoltarli.

Gli farò cinque domande che ci permetteranno di conoscerlo un  po’.

D- Quando è iniziata la  tua passione per la musica?

R- Credo che sia nata con me, ma poi, verso i dodici anni, ho capito e deciso che era proprio questa la strada che volevo percorrere nella mia vita.

D-Puoi parlarci di te, del tuo percorso musicale?

R- Come già detto, ho iniziato il mio percorso musicale all’età di dodici anni e la mia insegnante  di allora era la maestra Luciana Serra.

Studiavo contemporaneamente canto lirico e pianoforte, ma successivamente ho scelto di continuare solo con lo studio del canto.

Ho frequentato una Accademia Musicale privata, poi il Liceo Musicale ed infine il Conservatorio.

D- Ho seguito ed ascoltato diverse tue esibizioni: canti religiosi, arie liriche e canzoni popolari sia italiane che napoletane, ma tu cosa preferisci cantare?

R- Amo tutta la musica, ma, se posso scegliere, mi piacciono molto le arie delle opere e i concerti teatrali.

D- Hai dei progetti a breve termine e per il tuo futuro?

R- Si ho tanti progetti in valutazione al momento, tutti interessanti.

In passato, ma anche adesso, ho partecipato ad eventi in Salotti artistici e musicali.

Eventi religiosi e non solo.

Mi piace interpretare le arie delle opere, ma mi esibisco pure con canzoni della tradizione napoletana e italiana, accompagnato al piano dal maestro Lorenzo Savarese.

Mi piace molto viaggiare e il mio desiderio più grande sarebbe poterlo fare con la mia musica.

D-  Ti chiedo di farti una domanda, e dare la risposta, che nessuno mai ti fa e che tu vorresti.

R- No, non ho domande particolari che vorrei al momento, sono giovane, ho ventisei anni e tanti progetti in corso, da realizzare.

Forse tra qualche anno magari troverò una domanda specifica che al momento non ho.

Matthew, la nostra intervista  è conclusa, non mi rimane che ringraziarti per la tua disponibilità, augurandoti una carriera brillantissima.

Antonella Ariosto

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20240812 DILA APS – IL DISPARI

Dalla raccolta poetica

di Bruno Mancini

Davanti al tempo

I s c h i a 1960-1962

https://www.emmegiischia.com/wordpress/poesie/davanti-al-tempo/L’estate del ping-pong

Solfeggia l’àncora
in posa plastica
tra posidonia e rocce vulcaniche,
appoggia
il terzo gancio sul blocco di cemento.

Flusso indistinto
corrente marina
pinne di cefali sguscianti.

Nell’underground musica e vita
ed io eremita
sul cassero del ponte
sperando il volo
dell’ultimo piccione viaggiatore.

Pages 177
Interior Color Black & White
Dimensions A5 (5.83 x 8.27 in / 148 x 210)
Copertina di Jeanfiip
ISBN 9781470915834
EUR 14.00
https://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/davanti-al-tempo/paperback/product-ryypdy.html

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Premio internazionale di poesia Otto milioni 2021

L’occhio del Sole – Liga Sarah Lapinska – Lettonia

L’occhio del Sole

Forse il Sole non è l’occhio di Dio,
ma i fiorellini negli stagni lo sono,
mentre io voglio e non voglio
proseguire con il Sole e con le ombre.
Non sarò in nessun riflesso
simile allo stesso brivido di Athlantide.
Le felci sono miti e verdi.
Inoltre, le ombre crescono
come un fantasma
alto o un castello
con un corvo in cima.
L’enorme Sole può vedere tutti insieme.
Per stare fuori dai riflessi,
per giocare nei tuoi sogni.
Goccia di rugiada,
in una castagna rossa.
Capisco, ascolto.
Cantico come un battito di terra,
tutti insieme
senza le parole di questa frequenza.
L’occhio del Sole è simile al mio.

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LINGUA

NUSIV

 

DILA

Premi Otto milioni

Bruno Mancini

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