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Intervista con Jevgenija Sundejeva, una dalle vincitrici del Premio “Otto Milioni – 2023” – Terza parte
Liga Sarah: Cosa consiglieresti di vedere, dapprima, nella tua città di Jūrmala ai turisti provenienti dall’Italia e da tutto il mondo?Jevgenija: Io consiglierei di visitare il Forest Park a Dzintari, l’Open Air Museum di Jūrmala, la prestigiosa sala da concerto a Dzintari, il coinvolgente parco acquatico, Līvu Akvaparks a Lielupe, la Ragaduna a Lielupe, il Parco Nazionale di Ķemeri, terzo tra i più grandi in Lettonia, con le sorgenti sulfuree curative, le paludi pittoresche e una grande varietà di specie di uccelli, situato nelle regioni di Vidzeme e di Zemgalia
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Liga Sarah: Quali sono le tue più vivaci impressioni dell’Italia e in quali posti ti piacerebbe ritornare?
Jevgenija: Adoro la Jūrmala, dove vivo e che mi piace dipingere, ancora e ancora, anche nel mio ciclo pittorico non finito, “La mia Jūrmala”, sia con i tipici boschi dei pini di Jūrmala, la sua sabbia morbida e gialla, la zona del mare, i gabbiani, checon gli edifici bianchi in inverno e verdi tra gli alberi fitti in estate.
Dopo ogni viaggio mi sento entusiasta di tornare alla mia cara Jūrmala.
Liga Sarah: Conosci la sensazione del deja vu?
Jevgenija: In Italia, mi piacerebbe molto tornare in Toscana, ad esempio, il luogo che, oltrepassando con la macchina, ho fissato nel mio dipinto “Le memorie italiane”, una valle tranquilla e fertile, dove, sì, vorrei sicuramente tornare e dove sono stata sopraffatta dalla confortante sensazione che questo posto mi sia ben noto e che so cosa c’è proprio qui, oltre l’orizzonte.
In modo semplificato, si potrebbe definire una sensazione di deja vu.
Liga Sarah: Credi nel destino?
Jevgenija: Se io credo nel destino?
Credo che tutto ciò che ci accade e ci accadrà nella vita dipende da noi stessi, dai nostri cari, da noi tutti e dalla nostra volontà.
Non esistano le coincidenze.
Liga Sarah: Preraffaelliti, animalisti cinesi, tedeschi, fiamminghi e olandesi, artisti del tardo Rinascimento italiano e spagnolo, teatro delle ombre cinese, Isaak Levitan, Janis Rozentāls, Mikolajos Konstantinas Čhurlionis, illustrazioni di Gustave Doré, Benvenuto Cellini, a te piacciono questi o altri artisti, oppure sei stata ispirata dalla loro creatività e dalle loro storie di vita?
Penso che questi artisti assomiglino alla tua arte nello stile, nella trama o nel genere.
Jevgenija: Tra gli artisti citati, Janis Rozentāls e Mikolajos Konstantinas Čhurlionis, così come gli antichi maestri olandesi e rinascimentali, sono i più vicini a me.
In quanto artista di animali, cerco di trovare nuove soluzioni.
Preferisco non copiare, ma attingere alla natura o ispirarmi alle fotografie.
Liga Sarah: A cosa associ l’Isola d Ischia?
Jevgenija: Associo l’Italia alla grande cucina mediterranea, al mare di colore turchese e all’opera classica con le voci maestose e forti, ma l’isola d’Ischia, ovviamente, la associo al concorso prestigioso”Otto Milioni” e al suo iniziatore bravissimo letterato Bruno Mancini.
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Liga Sarah Lapinska intervista Jevgenija Sundejeva, una dalle vincitrici del Premio “Otto Milioni – 2023” Seconda parteLiga:- La tua famiglia? Anche i tuoi parenti sono artisti? Hai partecipato a molte mostre d’arte?Jevgenija:- La mia famiglia è il mio rifugio, la mia salvezza in situazioni difficili e il mio orgoglio.Il nome di mio marito è Oleg, abbiamo festeggiato il 51° anniversario di matrimonio questo luglio; abbiamo due figli, sua figlia Ksenia, che non solo dipinge magnificamente, ma è la solista del gruppo “Tribes of the City” nel quale di solito canta in inglese; il talentuoso Sergey Jaramishian suona la chitarra in questo gruppo e realizza video musicali per il gruppo. la specialità di Ksenia è la comunicazione visiva. Mio figlio Valery, invece, di professione avvocato, anche lui splendido pianista. Mi fece una indimenticabile sorpresa quando mi regalò un set di accessori per dipingere: dai colori ai tutti gli altri strumenti necessari. Così ho ricominciato a dipingere.Ho subito chiamato la mia amica Nadezhda Kolesnikova, che ho conosciuto nelle lezioni tenute da Lūcija Janovna. Nadezhda ha condiviso con me i suoi segreti sulle tecniche, in particolare sull’arte dell’acquerello. Mi spinge a continue sperimentazioni e innovazioni.Ho anche studiato dall’acquarellista Valery Makovsky e ho anche visitato lo studio “Fleur” di Galina Paragiene e le lezioni creative del grande maestro acrilico e meraviglioso insegnante Laimutis Šiurna, che mi ha ispirato a seguire il mio percorso nell’arte.A novembre 2015, grazie al sostegno di miei parenti e amici, sono riuscita a tenere una mostra personale nella biblioteca intitolata a N. Zadornov, a Riga.Il centro di integrazione ANKOL (l’Associazione delle società delle culture nazionali), diretta da Vladimir Vasilyevich Davidov e dal grande pianista e compositore armeno, residente in Lettonia, Raffi Ispirovich Kharadzanyan, ha apprezzato i miei dipinti e quando mi stavo preparando per andare in Germania, mi ha invitato a tenere un’altra mostra personale sul loro territorio nella casa ANKOL.La proprietaria della galleria, la signora Irina, è stata disponibilissima, grazie mille anche a lei!Mio marito Oleg ed io abbiamo viaggiato molto. Per un po’ abbiamo vissuto in Germania, a Berlino, dove lui ha lavorato come caposquadra. Ha le mani d’oro e, a mio parere, sa assolutamente tutto.La Germania è meravigliosa, ma noi eravamo un po’ annoiati e siamo stati contenti di tornare alla nostra Jūrmala dai nostri parenti e amici. Mio marito ed io abbiamo portato molte foto di viaggio dalla Germania e da tutto il mondo, Grecia, Italia, Creta, Spagna ed altri paesi. Tutto sommato, i due anni trascorsi a Berlino sono stati molto produttivi per me. Ho portato da lì anche molti dipinti finiti e già pronti.Liga:- Chi ha scelto il tuo bellissimo nome Jevgenija?Jevgenija:- I miei genitori mi hanno chiamato così in onore della madre di mio padre. All’inizio non mi piaceva il nome, e sai perché?Perché il nome femminile Jevgenia non è abbastanza diverso dal nome maschile Jevgeny.Preferisco che i nomi femminili e maschili siano ben diversi.Ma poi ho apprezzato il fatto che le forme spagnola, italiana, francese e inglese del nome Jevgenija suonano affascinanti: Eugenia in italiano e spagnolo, Eugenie in francese insomma, è un nome greco con il significativo “Nata in nobiltà, Perbene”.A poco a poco mi sono abituata e alla fine mi è piaciuto.Ma tu chiamami Zhenya, non Jevgenija, come mi chiamano i miei amici
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Intervista con Jevgenija Sundejeva, una dalle vincitrici del Premio “Otto Milioni – 2023”
Il lavoro creativo
Questa è la prima parte dell’intervista a Jevgenija che ho presentato lo scorso lunedì su questa pagina.
Liga Sarah: -Quali sono i tuoi più importanti ricordi?
Jevgenija: -Il mio luogo di nascita è Riga.
Da bambina ero costantemente malata.
Mia madre era direttrice di una scuola serale e nel suo tempo libero prendeva lezioni private di pittura, mentre mio padre si dedicava alla musica.
Aveva tre diplomi di studi superiori e padroneggiava tre lingue straniere.
Da bambina e da adolescente amavo ascoltare mio padre suonare il piano, jazz strumentale e Frank Sinatra.
Ero orgogliosissima di lui.
Sfortunatamente, ci ha lasciati quando avevo solo 17 anni.
Poi, da piccola, sono stata felice nella Casa dei Pionieri di Lūcija Janovna Klein a Riga (nell’Unione Sovietica e in diverse nazioni slave è consuetudine rivolgersi alle persone rispettabili, come gli educatori, con il loro nome e patronimico: ad esempio, il padre della signora Lūcija sì chiamava Jānis, così lei venne chiamata Janovna, quindi, “la figlia di Jānis”).
Noi, i suoi allievi, praticavamo l’arte del ritratto.
Abbiamo disegnato molto e lavorato all’aperto, come si dice “pittori en plein air”.
Da allora, presto molta attenzione al gioco di luci e alle ombre mentre dipingo.
Sono entrata all’Università della Lettonia, alla facoltà di filologia, lingua e letteratura inglese, e ho subito iniziato a lavorare, perché dopo la morte di mio padre, io e mia madre vivevamo in povertà.
Dopo la laurea, ho avuto l’opportunità di trovare lavoro presso la nota “Jaguar” come manager nella filiale in Lettonia.
È stato un lavoro entusiasmante e mi ha insegnato ad essere persuasiva.
Durante questo periodo ho avuto modo di vedere il mondo, soprattutto l’Europa, perché le presentazioni delle auto si svolgevano in luoghi pittoreschi dove non mancavano i turisti: Saint-Tropez, Nizza, Cannes e simili luoghi.
Ho dedicato 10 anni della mia vita al settore della vendita di automobili e sono grata al mio destino per questa esperienza.
Durante questo periodo, ho migliorato la mia capacità di trovare un approccio individuale con tutti.
Ma poi, sia in Lettonia che nel resto del mondo, si è verificata una crisi nel settore della vendita di automobili.
Gli acquirenti sceglievano costantemente i modelli più economici e modesti, quindi ho dovuto cercarmi un altro lavoro.
Mentre controllavo gli annunci sui giornali, ho letto l’informazione che il rifugio per animali di Riga “Dzīvnieku draugi” (gli amici degli animali) stava cercando un collaboratore.
Ho fatto domanda perché ho sempre amato gli animali e li ho salvati da ogni tipo di pericolo e abbiamo sempre avuto gatti o cani in casa.
Mi piace disegnare i ritratti degli animali, che piacciono molto ai miei clienti, soprattutto le composizioni più dettagliati con i cani.
In questo lavoro ho imparato di nuovo la pazienza e la perseveranza.
La gente mi ha chiamata spesso chiedendo di trovare un’opportunità per accogliere poveri gatti randagi.
Non è mai troppo tardi per non “cancellare” né noi stessi, né altri.
Sono felice osservando come gli animali, gravemente mutilati, vengono riportati in vita, e rattristata, osservando che solo raramente gli animali malati o mutilati trovano persone per adottarli.
Nel rifugio avevamo un gatto di nome Barsik a cui mancavano la coda e una zampina.
Per interi 7 anni non c’è stato nessuno che volesse accoglierlo, ma all’improvviso una coppia giovane e simpatica è venuta da me a prendere proprio Barsik, quindi il gatto ha vissuto nella loro famiglia accoglientissima per altri 10 anni.
Quando siamo sulla strada giusta e adempiamo alla nostra chiamata, allora siamo fortunati.
Liga Sarah Lapinska: vi aspetto la prossima settimana.