Il Dispari 20230123 Redazione culturale DILA

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Il Dispari 20230123

Il Dispari 20230123 Redazione culturale DILA

Enzio Strada: Processi e torture della Inquisizione

Invitandovi a leggere, e lo faccio molto molto volentieri, l’interessante volume “Processi e torture” (dato alle stampe quest’anno da Enzio Strada con l’Editore “Carta Bianca” di Faenza), la prima considerazione sulla quale desidero spingervi a riflettere è relativa all’incredibile capacità di sopravvivenza della Chiesa Romana dopo aver perpetrato infamie del tipo di quelle documentate in esclusiva dal sagace autore romagnolo.
Premesso che Enzio lo conosco, e bene, fin da lontanissimo 1963/64, quando entrambi provavamo a realizzare i nostri sogni giovanili prestando servizio come Prefetti nel collegio Sacro Cuore, sito nella splendida e culturalmente primeggiante città di Bologna, devo dire che, da allora, terminate le nostre permanenze nel collegio, non avevamo avuto più contatti fino a quando, credo intorno al 2014, un altro nostro collega, il milanese Alberto Ghirardini, riuscì a rintracciarmi su un social riportandomi nel gruppo dei Prefetti che loro avevano mantenuto sempre attivo.
Alberto Ghirardini ed Enzio Strada sono diventati, quindi, Soci fondatori dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” collaborando anche sporadicamente con la redazione di questa pagina.
Dico questo perché so di volermi avviare a magnificare la qualità storica e letteraria del libro e perché so di volerlo fare a buona ragione, ben oltre la spinta emotiva implicita nella notizia della sua pubblicazione.
Entrare, come fece Enzio alcuni anni fa, nell’Archivio diocesano di Ravenna-Cervia, consultarne i faldoni fino ad imbattersi in un voluminoso incartamento del XVI secolo inserito in una copertina dal titolo “Pro Curia et Fisco contro diversi per bestemmia ed altro – 1597-1599”, fu già un pregevole risultato: la scoperta di documentazione ineditacontribuisce ad approfondire storicamente la reale attività messa in atto dalle più alte gerarchie della Chiesa al tempo della Riforma Protestante e della Controriforma cattolica.
Cioè Processi (e anche torture) contro tutti coloro che si macchiavano, ad insindacabile giudizio del Tribunale dell’Inquisizione, di “delitti” quali stregoneria, bestemmie, anima al diavolo, spregio della scomunica ecc.
Dopo aver ottenuto dalle autorità competenti la rimozione di spaghi e laccioli che tenevano legate (ed inaccessibili)le pagine dell’incartamento, Enzio Strada ha potuto aprire il faldone e sfogliare con “delicatezza ed emozione” i singoli fogli finalmente “liberati”.
Ciò, tuttavia, non sarebbe servito a nulla se lui, che è anche un esperto latinista, non avesse avuto la costanza di affrontare il problema della decifrazione di verbali scritti seduta stante da persone diverse, in tempi differenti, con penne ed inchiostri di vario tipo, in una lingua non ortodossa, con “calligrafie” molto personalizzate, su fogli deturpati dal tempo e da condizioni ambientali.
Enzio Strada ha riportato (e commentato) nel suo libro, il testo integrale dei documenti riportati alla luce dopo tanti secoli.
Un documento che complessivamente può ritenersi più unico che raro poiché, come si legge nel libro “Gran parte della documentazione è stata fatta sparire in modo deliberato dalla stessa Congregazione del Santo Uffizio a più riprese e soprattutto in concomitanza con eventi storici drammatici per la Chiesa: Rivoluzione Francese, Napoleone I (1789 – 1815), Repubblica Romana (1848 – 49) fino allo Stato Pontificio, presa di Roma (1859 – 1870)”.
I pochi documenti superstiti sono sparsi per lo più negli Archivi Vaticani, negli Archivi Diocesani, e in alcuni Archivi di Stato.
La seconda riflessione che il libro mi ha stimolato, e che vi propongo in maniera stringata, riguarda l’origine stessa delle nefaste direttive di cui si legge, poiché esse furono emanate non già da singoli ecclesiastici fanatici, o anche da organizzazioni strutturate nel tessuto direttivo della Chiesa, no, esse furono in larghissima parte dettate, imposte, da dirette espressioni delle volontà papali: Giovanni Pietro Carafa futuro Papa Paolo IV, Papa Giulio III, Papa Innocenzo VIII e Papa Paolo III Farnese furono tra i peggiori esempi.
“Quasi sempre si incominciava con la tortura cosiddetta della corda perché si trattava di un sistema poco costoso: bastavano una corda ed una carrucola fissata al soffitto. Essa era facile da praticare perché un solo uomo era in grado di spogliare, legare, issare in alto il malcapitato. Inoltre era efficace perché il dolore che infliggeva era difficile da sopportare e poteva essere accresciuto mediante strattoni che slogavano braccia e spalle.
In genere, nella prima seduta questa tortura durava un quarto d’ora, poi se l’imputato non si dichiarava subito colpevole, lo si sottoponeva ad una seconda seduta di durata doppia.
Altra tortura praticata dall’Inquisizione in Emilia Romagna era quella della stanghetta o tassello…

Il resto potrete saperlo leggendo il libro: Enzio Strada, “Processi e tortura”, Carta Bianca Editore Faenza, 2022, ISBN 9791280840103.

Bruno Mancini

Il Dispari 20230123 Redazione culturale DILA

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Il Dispari 20230123 Redazione culturale DILA

CS DILA | SILVANA LAZZARINO vince un altro primo premio di poesia

Vince il Premio Trofeo Città di Milano il libro di poesie
“Il volo dell’Anima” di Silvana Lazzarino e Dario Nicolella

A Silvana Lazzarino, stimatissima collaboratrice di questa pagina, nonché vincitrice nel 2015
del Premio internazionale di poesia OTTO MILIONI con la poesia Inaspettatamente l’amore, vanno i complimenti del Direttore Gaetano Di Meglio e della Redazione di questa pagina culturale insieme a quelli di tutto il CD dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA”.
Complimenti anche al Dott. Dario Nicolella che auspichiamo possa diventare presto amico dei nostri progetti artistici Made in Ischia.

——°°°°°——

Due poeti e due artiste per restituire il respiro dell’anima tra visibile e invisibile, memoria e tempo.
«Due artiste e due poeti si confrontano per dare vita a un libro in cui l’arte, in senso lato, cerca – con un “linguaggio” diverso – di fornire al mondo uno strumento in più affinché ci si possa avvicinare alla semplice complessità o, se volete, la complessa semplicità della vita». Queste le parole di Sandro Angelucci, affermato poeta, critico letterario e saggista, nell’introduzione alla raccolta poetica “Il volo dell’Anima. Incontri ravvicinati tra scultura e poesia. Alba Gonzales e Rabarama”) edita da Apeiron Edizioni (2019) e scritta da Silvana Lazzarino e Dario Nicolella.
Il libro che, tra arte e poesia restituisce una lettura in versi delle opere di due scultrici di fama internazionale: Alba Gonzales e Rabarama, è risultato vincitore al Premio internazionale AGENDA DEI POETI 2022 per la sezione libro edito di Poesia, organizzato dalla OTMA2 Edizioni, Premio tra i più prestigiosi che contempla quattro sezioni tra poesia e narrativa.
La Cerimonia di Premiazione, cui ha perso parte Elisabetta Viviani in qualità di presentatrice, si è svolta a Milano il 20 novembre 2022 presso il Circolo Alessandro Volta.
Silvana Lazzarino, giornalista/pubblicista e poetessa di Roma e Dario Nicolella medico, poeta e scrittore di Napoli, hanno saputo presentare attraverso la forza evocativa del verso poetico un percorso di emozioni in divenire a partire dal fascino suscitato dalle opere delle scultrici Alba Gonzales e Rabarama (nome d’arte di Paola Epifani) note a livello internazionale.
L’arte diventa punto di forza e motivo di ispirazione per le liriche dei due poeti che, seppur con stili diversi, restituiscono un percorso dove si muovono figure classiche da una parte e antropomorfiche dall’altra a suggerire come il fascino del mito e il mistero della trasformazione non si siano mai spente nel percorso dell’uomo.
Sia Alba Gonzales, sia Rabarama raccontano il viaggio emozionale dell’uomo nel suo essere sospeso tra il finito e l’infinito, il bene e il male.
Rabarama e Alba Gonzales, come spiega il poeta, filosofo e saggista Franco Campegiani nella prefazione al libro, seppur diverse presentano radici che affondano entrambe nelle regioni dell’Essere: “la prima con una figurazione meditabonda che parla di solitudini e annullamenti dell’ego, di vuoto mentale propedeutico alla rinascita interiore; la seconda con racconti allegorici che svelano i principi elementari, lo statuto segreto del mondo, sospeso tra Essere e Divenire”.
Se Alba Gonzels ha restituito l’universo femminile con i suoi drammi e smarrimentie più in generale le emozioni dell’individuo nel viaggio a riscoprire se stesso, guardando anche al mito e alla storia, Rabarama utilizza per le superfici delle sue sculture simboli di forte impatto visivo ed evocativo, ad intrecciare richiami a filosofie orientali e occidentali volti a suggerire il bisogno di una piena autoconsapevolezza, liberi da quanto appartiene alla predeterminazione.

Il Dispari 20230116

Il Dispari 20230116 Redazione culturale DILA

BRUNO MANCINI |Adriana Iftimie Ceroli: IL CANTICO DEL CIGNO
Un regalo di Natale

Certamente Natale è un giorno speciale “anche” perché si scambiano regali con amici e persone care, ma se un regalo arriva da molto lontano ed è un libro di poesie intense, emozionate ed emozionanti, allora quel Natale non solo acquista il valore dello stupore, ma diventa una data da ricordare molte volte nel prosieguo dei giorni specialmente memorabili tra quelli dedicati alle scorribande nei territori dell’Arte in generale e della poesia in particolare.
Adriana Iftimie Ceroli mi ha fatto dono per Natale dell’ultima sua raccolta poetica intitolata “Il cantico del cigno”, magicamente illustrata, non solo in copertina ma anche al’interno, da riproduzioni di opere assolutamente straordinarie del Maestro Mario Ceroli… la cui fama va ben oltre qualsiasi mia presentazione!

Adriana Iftimie Ceroli, si legge nella quarta di copertina del suo libro di poesie “Il cantico del cigno” sottotitolato “d’amore e altre cose”, è nata il primo agosto 1973 in Romania, sotto il regime di Ceausescu, dove i suoi studi sono stati regolari.
Esordisce con INIMA PIERDUTA nel 2002, libro che vince un primo premio internazionale di poesia per poi pubblicare nel 2018 POESIE.
Vive a Roma da 28 anni perché pensa ancora che sia la capitale del’impero romano e della cultura occidentale.
Nella dotta prefazione di Giuseppe Scaglione siamo introdotti al libro con la visione che “Adriana in questa raccolta proietta le proprie declinazioni esistenziali e la propria componente biografica alla ricerca di un significato ulteriore”.
Mentre, nella postazione ugualmente sapiente, Pietrangelo Buttafuoco esprime la piacevolezza che lui ha ricavata dalla lettura, iniziando con “Adriana Iftimie torna ai suoi amati versi, torna a se stessa, e la poesia è ancora una volta per lei la via diretta lungo la quale trova risposta”, per poi, un po’ oltre nella recensione, illuminarci con una frase priva di fronzoli, precisa e decisamente condivisibile “Iftimie ha la grazia dell’autenticità”.
Già, condivisibile perché a me la lettura di “Il cantico del ciglio” ha creato volumi di emozioni e, per quanto possa valere il mio intendere di poesia, ho strutturata l’dea che se un verso crea emozioni vuol dire che si tratta di un verso autenticamente generato da un’anima aperta al mondo.
Ho detto un verso?
Ebbene sono stato minimalista poiché “Il cantico del ciglio” è un crogiolo resistente alle più alte temperature delle passioni, delle sfide, delle solitudini, calate al suo interno da legioni di versi che passano dalle dita che sfogliano le pagine, attraverso gli occhi dell’immaginazione, fino al più profondo inferno-paradiso delle nostre anime.

SENZA TITOLO

Ti sprigiona il pensiero
questa primavera partorita dal sole
e nel tempo che ruota impietoso
giacciono tramonti lividi,
battaglie tra paradiso e inferno
e gli angeli stanchi
adornano di processioni
di ombre prolisse
e venti smemorati.
Le foglie bussano dai riami
disseminando rumori
sulle vie polverose.
Resto in attesa della luna
che scarabocchia tonda
un volto fanciullo.
E la guerra svanisce.

"Il Cantico del cigno" Collana Interartes della Casa Editrice IBUC – ISBN 978-88-98355-57-0

Bruno Mancini

Il Dispari 20230116 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230116 Redazione culturale DILA

Premiata Cecilia Salaices, Presidente DILA per la nazione Messico

Giovedì 22 dicembre 2022 a Milano presso l’Hotel Novotel Ca Granda si è svolto con successo il Gran Gala Night TCG News Italy 2022: serata di gala e cerimonia di consegna dei riconoscimenti e degli “Excellence Awards 2022″ presentata dal noto personal trainer e conduttore televisivo Maikol Fazio e dal giornalista ecuadoriano Daniel Sigua (Fondatore e CEO di TCG News Italia, la prima agenzia di stampa latino americana e la principale piattaforma di comunicazione latina in Italia).
Cecilia Salaices, Presidente per la nazione Messico dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte –DILA” nonché collaboratrice di questa pagina, ha ricevuto l’ambito riconoscimento EXCELLENCE AWARDS.
A lei vanno i migliori complimenti di DILA e di tutta la Redazione di IL DISPARI.
Per completezza d’informazione elenchiamo tutti i Personaggi premiati, così come comunicato nel CS dell’evento:
Karlos Xavier – Cantante ecuadoriano in Italia;
Narda Martinez – Pittrice ecuadoriana in Italia;
Kessia Maryta Chamba Castillo – Direttrice di Fe y Alegria Italia;
Cecilia Salacices – Artista messicana in Italia, Presidente della Associazione Orchidea Latina aps, e Presidente DILA per il Messico, nominata dal suo Presidente Bruno Mancini;
Cristina Zambrano – Giornalista ecuadoriana in Italia e Direttricedi Expreso Latino – Notizie per i latini in Italia;
Mi Lindo Ecuador – Miglior evento culturale ecuadoriano in Italia;
Jorge Luis Proaño – Uomo d’affari ecuadoriano in Italia e organizzatore di Mi Lindo Ecuador;
Ricardo Cabrejos – Uomo d’affari peruviano in Italia e organizzatore di Mi Lindo Ecuador;
Daniel Ruidias – Imprenditore ecuadoriano in Italia e proprietario di Asadero El GATO;
Julio Garcia – Uomo d’affari peruviano in Italia e proprietario di Rest-El Chorrillano Milano.

Il Dispari 20230116 Redazione culturale DILA

TINA BRUNO |UNA PAGINA RITROVATA

parte prima
 Incipit
“Bastarono poche note a far sussultare il suo cuore, pochi istanti di quella musica familiare proveniente da un panda giallino parcheggiato in doppia fila, per ripescare una pagina di vita che credeva ormai dimenticata.”

Racconto
Quelle note fecero presente a Lina che, non molto lontano, c’era qualcuno che ancora le voleva bene.
Lina, infatti, conosceva quella melodia, e sapeva che a diffonderla era Edoardo: il fidanzatino conosciuto negli anni dell’adolescenza, suo compagno di banco al liceo, abbandonato per seguire Pierpaolo.

Quello di Pierpaolo più che amore era infatuazione, perché dopo qualche mese egli abbandonò Lina per seguire Ambra, un’amica del gruppo di cui facevano parte anche i due fidanzatini, molto ricca e con la quale il giovane dopo pochi mesi convolò a nozze.
Da quel giorno, Lina si chiuse in se stessa e non pronunciò più una parola, anzi, cominciò a sentire crampi, dolori muscolari, debolezza agli arti, problemi nel parlare chiaramente.
Dai controlli medici tutto lasciava supporre che si trattasse di SLA e i sanitari iniziarono il trattamento.
Quel giorno però, a differenza degli anni trascorsi, le note diffuse nell’aria da un venticello primaverile interruppero improvvisamente il loro suono…
Segue prossimamente su questa pagina!

Il Dispari 20230116 Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230109

Il Dispari 20230109 Redazione culturale DILA

ROMA, INTERNO 4:
spazio dedicato alla lettura esclusiva dei nostri libri, dei giornali IL DISPARI e delle Riviste EUDONNA

Il 2023 si apre con i migliori auspici per la nostra DILA!
Infatti, Chiara Pavoni ha voluto omaggiare l’inizio della sua attuale partecipazione al CS DILA offrendoci l’opportunità di attivare nel suo salotto “Interno quattro” uno spazio dedicato alla lettura esclusiva dei nostri libri, dei giornali IL DISPARI e delle riviste EUDONNA, con annessa possibilità di vendita.

Ciò significa che abbiamo già iniziato a spedirle gran parte dell’archivio che abbiamo conservato nei 15 anni di attività culturale, ma ciò significa anche che, voi tutti Amici dei progetti DILA, potrete, volendo, chiedere (a me o lei fa lo stesso) di partecipare alla iniziativa offrendo in omaggio per la lettura singole copie dei vostri libri, giornali ecc. cartacei, stabilendo anche, eventualmente, le condizioni per eventuali successive vendite.

Io dico che avere il privilegio di esporre, offrire in gratuita lettura e finanche vendere i nostri libri/giornali/riviste in un ambiente prestigioso e frequentato da amanti della cultura come “Interno quattro” sono tutte opportunità che fanno ben sperare per lo sviluppo della nostra Associazione.
Cari auguri a tutti W DILA

TINA BRUNO |UNA PAGINA RITROVATA
parte prima
Incipit
“Bastarono poche note a far sussultare il suo cuore, pochi istanti di quella musica familiare proveniente da un panda giallino parcheggiato in doppia fila, per ripescare una pagina di vita che credeva ormai dimenticata.”

Racconto
Quelle note fecero presente a Lina che, non molto lontano, c’era qualcuno che ancora le voleva bene.
Lina, infatti, conosceva quella melodia, e sapeva che a diffonderla era Edoardo: il fidanzatino conosciuto negli anni dell’adolescenza, suo compagno di banco al liceo, abbandonato per seguire Pierpaolo.
Quello di Pierpaolo più che amore era infatuazione, perché dopo qualche mese egli abbandonò Lina per seguire Ambra, un’amica del gruppo di cui facevano parte anche i due fidanzatini, molto ricca e con la quale il giovane dopo pochi mesi convolò a nozze.
Da quel giorno, Lina si chiuse in se stessa e non pronunciò più una parola, anzi, cominciò a sentire crampi, dolori muscolari, debolezza agli arti, problemi nel parlare chiaramente.
Dai controlli medici tutto lasciava supporre che si trattasse di SLA e i sanitari iniziarono il trattamento.
Quel giorno però, a differenza degli anni trascorsi, le note diffuse nell’aria da un venticello primaverile interruppero improvvisamente il loro suono…

Segue prossimamente su questa pagina!

INTERNO 4

Il Dispari 20230109 Redazione culturale DILA

Premio OTTO MILIONI – 2022
Cerimonia di premiazione a ROMA

Il 22 gennaio 2023, alle ore 18, nello spazio magico “Interno 4” di Chiara Pavoni in via Della Lungara 44 a Roma a conclusione della undicesima edizione del Premio internazionale di arti varie “Otto Milioni” si terrà la cerimonia di premiazione con la consegna dei relativi attestati di merito.

In tale occasione sarà presentata l’antologia collegata al premio.
L’Antologia, dal titolo “Isole nuove – 2022” contiene tutte le opere di arti grafiche finaliste, l’articolo giornalistico vincitore e l’elenco dei primi cinque articoli classificati, i link ai video dei cinque finalisti per la sezione “recitazione” e tutti i testi delle poesie finaliste del Premio, oltre a contributi culturali proposti da Artisti di varie discipline.
L’evento avrà un interessante sviluppo on-line con trasmissione in streaming delle fasi salienti, consistenti nelle premiazioni, in interviste e in letture di testi.

Un caloroso ringraziamento va riservato, fin da ora, all’attrice Chiara Pavoni che non solo metterà gratuitamente a disposizione il suo spazio magico “Interno 4” con tutta la sua organizzazione, ma svolgerà anche funzioni di Madrina speciale della cerimonia in nome e per conto della nostra Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA“.

Premio OTTO MILIONI – 2022 Cerimonia di premiazione a ROMA

Il Premio “Otto milioni” è stato, anche in questa undicesima edizione, organizzato dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” con la collaborazione della testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio e dell’Associazione algerina ADA di Dalila Boukhalfa.

Convinti che tutti i premiati saranno in prima linea per diffondere i progetti culturali Made in Ischia rivolgiamo calorosi complimenti ai vincitori.
Saranno premiati i cinque primi classificati delle quattro sezioni:
Angela Maria Tiberi – Artur Gevorgyan – Chiara Pavoni – Clementina Petroni – Elisabetta Petrolati – Fabaries Vasquez – Giuseppe Lorin – Liga Sarah Lapinska – Luciana Capece – Mauro Paolo Montacchiesi – Milena Petrarca – Sandra Švarca – Sergey Kyrychenko – Sulumbek Idrisov – Vija Laganovska Birkova.

Hanno aderito all’iniziativa molti Artisti e Amici DILA tra i quali ci è stata confermata la partecipazione di: Adriana Iftimie, Alberto Liguoro, Alfonso Gurreri e Signora, Angela Maria Tiberi, Angela Prota, Benito Corrdini, Cacilia Salaices, Dalila Boukhalfa, Flora Rucco, Giovanna Sansone, Giuseppe Lorin, Gisela Lopez, Lucia Fusco, Luciana Capece, Manal Serry, Maria Luisa Neri, Mariapia Ciaghi, Mauro Montacchiesi e Signora, Michela Zanarella, Milena Petrarca, Rezarta Dyrmyshi, Roberto Federico, Santina Amici, Silvana Lazzarino.

Il Dispari 20230109 Redazione culturale DILA

Chiara Pavoni

Da Liga Sarah Lapinska – Lettonia
Auguri per il 2023

Elizabete Blūma non ha ancora compiuto 14 anni.
Lei ha debuttato nel concorso “Otto milioni” del 2022.
Eccola in posa con l’antologica “Isole nuove – 2022” e con il quotidiano “Il Dispari” per augurare le migliori fortune a tutti i gli amici e collaboratori dei progetti culturali della nostra Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA
Mi associo ai suoi auguri insieme a tutti gli amici internazionali dei progetti Made in Ischia.

Elizabete Blūma

DILA

NUSIV

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NAUSICAA di Milena Petrarca

NAUSICAA

PERSONALE RIFLESSIONE DI MAURO MONTACCHIESI
*
Quinto Orazio Flacco autorizza poeti e pittori a tutto osare.
“Pictoribus atque poetis; quidlibet audendi semper fuit aequa potestas”.
Il Venosino sostiene che non si devono tarpare le ali né al genio lirico né alla vena pittorica.
(Orazio Ars poetica, v. 10)

Milena Petrarca è perfetta, eccelsa ipostasi di questo postulato oraziano, poiché fastosa demiurga di entrambe le Arti.
Un epifanico paradigma, di questo suo straordinario magistero, è fornito dalla sua “Nausicaa”, sia con un dipinto dai colori delicati ed equilibratamente distribuiti sia con una poesia epigrafica, ma densamente, vibrantemente eloquente.
Nausicaa è un nome che discende dal greco ‘Nausikaa’, che richiama alla memoria la figlia di Alcinoo, conosciuta da Ulisse nell’Odissea.
La Nausicaa del dipinto, nonostante la nudità, comunica una certa riservatezza, sentimentalismo, delicatezza, grazia, coinvolgente passione.
Altresì, la protagonista della tela, oltre a suggestione e spiritualità, promana sapiosessualità, ovvero seduzione fisica ed erotica, inscindibile dall’empatia cerebrale, dal particolare richiamo per la saggezza, per l’etica dell’altra persona.
Milena Petrarca traspone il dipinto in poesia.

“Nausicaa” è come una farfalla in volo”:
La resurrezione, la metamorfosi in divenire dell’Artista, le sue aspettative e il suo ardimento, ma addirittura la sua consapevolezza a proposito della caducità dei giorni fortunati.

“I suoi capelli sono Cascate di luce”:
I suoi capelli:
La sua capacità di rigenerarsi.

“Sono cascate”:
Interruzione dell’immobilismo, dinamismo in direzione di un destino permeato di ottimi risultati.
Un presentimento fausto, che postula il passaggio dalla preoccupazione e dalla monotonia, al desiderio di esistere e cimentarsi nelle diverse circostanze che l’esistenza propone.
Disponibilità alla volta di un futuro differente, incentivo a scuotersi e a dare un significato alla personale esistenza.

“Di luce”:
L’Artista sta conquistando eccezionali traguardi di coscienza e armonia.

“Nausicaa è una Fanciulla Eterea”:
L’etere, ovvero l’aura, il cielo, l’etra, la volta celeste.
E una gradazione di celeste, insieme alla luce dei capelli e a tratti d’incarnato, è armonicamente predominante sulla tela.
Aristotele presumeva che l’etere fosse eterno, inalterabile.
Appunto per l’eternità e la staticità dell’etere, il cosmo veniva contemplato come luogo d’invariabilità, in opposizione alla Terra, luogo di costante metamorfosi.
La fanciulla eterea, un subliminale anelito dell’Artista di eternità cosmica.
La fanciulla eterea, a occhi chiusi, fa immaginare, fa affiorare diverse sfaccettature intime dell’Artista, della sua personalità, che trascendono cospicuamente la conoscenza del corpo.
È l’hic et nunc dell’Artista, il suo esistenzialismo nell’attimo in cui l’opera è eseguita, è l’istantanea, o meglio il dipinto di un frammento della sua vita.

“Un Sogno”:
L’Artista cerca di difendersi dai messaggi che le arrivano dall’inconscio.
Un inconscio che talora grida dolore, stanchezza, necessità di una pausa, ma che si tende a ignorare, presi dall’entusiasmo di creare, di fare.

“Un Bocciolo di rosa”:
Bisogno di sentimenti, tenerezza, sincerità.

“Nausicaa si erge Dolcemente
E si affaccia
Alla vita
Come una farfalla in volo”:
È la crisalide, invero, che si affaccia alla vita.
La farfalla, in questo caso, è la fanciulla che diviene adulta.
La crisalide è il divenire ineluttabile, con i suoi cambiamenti.
Positivi? Negativi?
Faber est suae quisque fortunae:
Ciascuno è artefice della propria sorte.
Trito aforisma con cui Appio Claudio Cieco asseriva che per l’essere umano
sono più determinanti la decisione e l’agire, piuttosto che l’incidenza del fato.

L’estetica pittorica di quest’opera si dipana all’interno di struggenti campiture cromatiche, diversità emozionali e tonali perfezionate con naturale e autentica tensione dinamica, con eccezionale tecnica figurativa.
Il tratto di pennello è leggero, è soffice, come pure il rapporto luce – colore, che icasticamente riverbera sulle impressioni intercettate dall’osservatore.

La lirica, nella sua profondità concettuale, è sontuosamente coerente nella sua gioiosa, entusiastica espressività, nella sua squisitezza di sentimenti, nel suo euritmico, impareggiabile splendore.

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MILENA PETRARCA

L’estetica di Milena sembra assurgersi a interprete del «non reale». Milena reifica (non è un ossimoro) le proprie emozioni in autonome stesure di tratti, modellati, cromie, rendendo evanescente, fugando, qualsiasi tangenza con la realtà esistenziale. L’estetica di Milena si propone un target ben definito: il messaggio. Milena anela di comunicare significati e contenuti, derubricando al minimo qualsiasi iconografia canonica, fino a produrre pure combinazioni di elementi, intesi come quintessenza «suprema» delle sue visioni. Questo genere di estetica, in effetti, rende icastico un iter pingendi tramite il quale il Nous della Nostra “pantografa” la realtà esclusivamente in alcune sue minime peculiarità. Milena dipinge in maniera compiutamente aseistica rispetto ai modellati reali più invalsi, trovando figure e visioni totalmente inusitate e dissimili da quelle più tritamente liturgiche. Milena Petrarca è Pittrice dai cromosomi permeati di grandi delicatezza e raffinatezza. La sua Arte è totalizzante, poiché magicamente rapisce, senza ambagi, d’emblée. Milena riassume in sé una sublime ἀρετή (aretè), ovvero un peculiare magistero nell’esaltare i propri valori spirituali e morali, che si reificano nella sua Arte straordinaria. La Pittrice si esalta nel fondere, nel suo sui generis cachet, emozioni liquide e accese passioni, che si traducono in cromie vibranti, in fenomenali energie tonali che propagano prospettiva e luce. Con le sue opere Milena adima nei penetrali più imi e reconditi dell’esistenza, fino a esaltare la metafisica della spiritualità, in virtù dell’orfismo immanente nel conflato iconico – cromatico che la contraddistingue, fino a sprigionarne l’afflato, l’elata poiesi pittorica.

La Pittrice tende a destare, per poi centrifugare, trepidazioni immanenti nell’osservatore, radicalizzando ed esaltando il magico (talora onirico) charme dei colori, il loro orfismo, potente nel catalizzare catarsi, rito magico di purificazione, liberazione dell’anima, sia dell’Artista sia del fruitore d’opera. Milena ha grande talento nell’affrancare la propria fantasia, sentendosi pienamente emancipata dagli stereotipi accademici, segnatamente quelli iconici. Le direzioni estetiche verso originali sperimentazioni sono per lei infinite, eclettiche, con traguardi impensabili, quantitativamente e qualitativamente. L’arte di Milena afferma che può vibrare un’estetica delle cose che germina dalle cose stesse, che rifugge qualsiasi imitazione, identificandosi così in un sui generis paradigmi estetici, avant – lettre di un singolare universo. Apprezzabilissimi sono gli ambiti di sperimentazione di Milena, che talora pare librarsi dal piano delle immagini, fino a trasformare in esperienza estetica anche la più tangenziale gestualità, o la materia stessa. Questi ambiti di sperimentazione enunciano il concetto di “kháos” che è, comunque, un’osmosi inscindibile della realtà, una sua manifestazione, verosimilmente più irrefutabile di quanto prospetta l’umana razionalità. I dipinti di Milena introducono a una variegata, articolata asimmetria degli oggetti, del tangibile, del cosmo, le cui leggi, per quanto postula la fisica, sono logiche, ma il cui portato, per quanto postula la termodinamica dei processi irreversibili, si trova sempre in condizioni di defettibile bilico, di non equilibrio, di “kháos” totale. Il “kháos” totale (macrocosmo) si contrappone, manicheisticamente, al “kháos” individuale (microcosmo dell’Artista). L’Artista ha la forza e il coraggio di scendere (catabasi nel microcosmo) ad ima fUndamenta, fino ai penetrali più reconditi del proprio Labirinto e lì prendere visione di tutte le sue fate morgane e di portarle, poi, in superficie (anabasi nel macrocosmo), senza remore, senza inibizioni. È pura anagogia, pura elevazione spirituale! È deflegmazione da qualsiasi impurità, emancipazione da qualsiasi zavorra.Da tutto ciò il “kháos” estetico di Milena, che è estrosamente, aulicamente “poietico”, latore di una visione incontrovertibilmente non empirica, bensì metempirica, che va “oltre” l’umana sensibilità, a sublimazione del suo “lirico” afflato pittorico, a sublimazione delle onde gravitazionali, del loro divino, universale, numeroso concento. Milena sembra abiurare qualsiasi τέχνη canonica, fino a sviluppare una pittura sui generis. Soggettivamente prevale l’impressione che il dialogo tra i soggetti protagonisti sia, invero, sovrastato da un coartato monologo interiore dei singoli. Nelle sequenze il tempo sembra smarrirsi tra i suoi stessi, metafisici meandri. Il time-lapse sembra subire fibrillazioni spaziotemporali, un “back-and-forth” di emozioni e di ambienti. Nei cromatismi delle sue iconografie scorrono sincronicamente le ore, i giorni, gli anni, apparentemente in un unicum. Il cachet cromo-figurativo si presenta segnatamente estetizzante, pregno di stream di coscienza. Il tempo diventa un fluire trascendente, un’associazione d’idee e d’immagini. La dinamica emozionale dei personaggi viene fusa con l’esigenza plastica. L’ensemble è affascinante per il topos, per l’energia dei sentimenti, per l’icasticità del dialogo pittorico, per l’orfismo struggente che vibra, pulsa e sussulta in ogni singolo amplesso. L’Arte di Milena può essere definita “sublime”, un sublime che germina dal manicheismo sensibilità-ragione. Un conflato di dolore e gioia che scaturisce dal senso di umana caducità, dall’assoluto, dall’imponderabilità del tempo-spazio.

La tigre è un animale eccezionalmente ammaliante. La sua energia è contemporaneamente yin (femminile) e yang (maschile). La tigre è storicizzata come guida in un percorso iniziatico, capace di dirigere i “catecumeni” nella giungla, per concludere un ciclo vitale e iniziarne un altro. Ergo, la tigre è un animale in surplace tra due dimensioni. È pure ritenuta protettrice, capace di esorcizzare il male. Nella cultura buddista la tigre è ipostasi di fede e di ascesi spirituale. Il suo tallone di Achille, se tale veramente è, è il grandissimo amore materno che la pervade e caratterizza, a causa del quale sarebbe disposta a qualsiasi cosa, fino a immolare la propria vita. La tigre è emblema di potere, pathos, saggezza. È l’animale che insegna all’uomo ad affrontare la vita con ardore e temperamento, ponendolo in collegamento con energie sia fisiche sia istintuali. Incita a emancipare le emozioni dal labirinto interiore, a disinibire la sessualità e ad aumentare il potere di concentrazione. La tigre è un unicum con la forza, con la tenacia necessaria nelle ordalie più probanti. È stimolo per l’uomo a procedere nel proprio percorso spirituale. È emblema di personale palingenesi, clavis lectionis del giallo della sua livrea. La tigre è la luce della coscienza che trionfa sul buio interiore. Nell’oroscopo cinese la tigre (in quanto segno astrologico) è pregnante di un animo indomito e veemente, estuoso e ardente, magnetico e generoso. Il segno occidentale equivalente è l’Acquario, ovvero il segno di Milena. Una scelta casuale, la sua?
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Tratto dal libro edito “Napule è Napule” – Carta e penna Editore

Recensione libro “Napule è Napule…” di Mauro Montacchiesi

Napule è Napule… di Mauro Montacchiesi

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Liliana Manetti è morta e noi siamo molto tristi

Liliana Manetti è morta e noi siamo molto tristi.
Ci piace ricordarla con un inedito che lei stessa ha voluto pubblicare in occasione della sua nomina ad Ambasciatrice culturale Regione Lazio dell’ Associazione Internazionale DILA.
Condoglianze alla famiglia e a tutti coloro che le hanno voluto un bene dell’anima.
17 gennaio 2023

Girotondo di pace”

Ci sarà…
un giorno nuovo
dove baci
sbocceranno come rose!
Sarà un giorno
pieno d’Amore
quando il mondo
si risveglierà dall’abisso!
E le strade torneranno
a far festa…
Ma non sarà un giorno qualunque…
…ci saranno energie rosso porpora
mai viste finora
tra noi poveri uomini:
e rimarremo sorpresi
si,
di avere ancora tanto cuore…
Ci saranno mani da incontrare
nel giorno dell’Amore…
Ci sarà un abbraccio
grande come il mare
in cui ci ritroveremo…
Sarà un UNICO, grande girotondo di pace!
Liliana Manetti Ambasciatrice culturale Regione Lazio dell’ Associazione Internazionale DILA.
Inedito@tuttiidirittiriservati

 

Inedito di Liliana Manetti “Girotondo di pace”

Liliana Manetti è morta

Liliana Manetti Ambasciatrice DILA Regione Lazio

Chiara Pavoni e il Cantautore Emiliano Negro – poesia di Liliana Manetti

Chiara Pavoni legge la poesia Shabnam di Liliana Manetti

Presentazione dei libri di Liliana Manetti al mercato Borghetto Flaminio

Il mio Amico albero. (Poesia di Liliana Manetti)

Profumo di menta e d’estate (Poesia di Liliana Manetti).

 

Poesia di Liliana Manetti La nuova Era

 

Poesia di Liliana Manetti Santa Voglia d’amore

Inedito di Liliana Manetti Il grande capolavoro (La natura).

Inedito di Liliana Manetti Un bosco in festa

Resoconto seconda presentazione Colore di donna di Liliana Manetti

Segnalazione di Colore di donna di Liliana Manetti a cura di Antonio Spagnuolo

Recensione della nuova silloge di Liliana Manetti Colore di donna a cura di Letizia Baldoni

Recensione di Colore di donna di Liliana Manetti firmata dallo scrittore Loris Fabrizi

Rose rosse e cristalli… Poesia inedita di Liliana Manetti

Come una sirena. Poesia di Liliana Manetti

Poesia inedita di Liliana Manetti

Resoconto della prima presentazione di Colore di donna di Liliana Manetti

Poesia inedita di Liliana Manetti.

Presentazione Colore di donna di Liliana Manetti

Lorenzo Maria Bottari con una nuova mostra alla casa museo di Salvatore Quasimodo (di Liliana Manetti)

Liliana Manetti presenta Assunta Gneo

Articolo a Carla Pitarelli (di Liliana Manetti).

Rinasci donna. (Poesia inedita di Liliana Manetti).

Intervista a Giovanna D’Urso sulla sua nuova fiction “Il ragazzo senza identità” e finalissima Miss e Mister EurwebTv5. (di Liliana Manetti).

Madre Terra (Poesia inedita di Liliana Manetti che ha tratto ispirazione per i suoi versi dal quadro di luce di Carla Pitarelli intitolato “Madre Terra”).

Notte tua (Poesia inedita di Liliana Manetti che ha tratto ispirazione per i suoi versi dal quadro di luce di Carla Pitarelli intitolato “LA NOTTE”).

Dannata, io maledetta. (Poesia inedita di Liliana Manetti)

Articolo di Liliana Manetti. “24-25 Agosto: 50°Anniversario di Woodstock 

Donna di luna. (Poesia inedita di Liliana Manetti).

Profondo blu. (Poesia inedita di Liliana Manetti).

La Semifinale Regionale del 2019 a Cassino il prossimo 28 luglio di Miss e Mister Eurwebtv5: tre concorsi di bellezza in uno. di Liliana Manetti.

“Io uguale a te”. Poesia inedita di Liliana Manetti

Intervista al regista e sceneggiatore James La Motta sul suo monologo:”L’altra parte di me”. 

Ninfee (Dedicato al Parco della Mortella di Ischia) poesia di Liliana Manetti.

A Frida Kahlo (Come bozzolo) poesia di Liliana Manetti.

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Il nuovo Cenacolo della Poesia

Il nuovo Cenacolo della Poesia

Il nuovo Cenacolo della Poesia

Associazione Culturale

“Il nuovo Cenacolo
della Poesia”

Sede in via Guardapasso n.12

PREMIO NAZIONALE DI POESIA
Prima edizione
In memoria di Lino Palladinelli
promotore di tante iniziative culturali.

Regolamento:
Sezione Inedita
Si partecipa con due poesie,
non presentate in altri concorsi.
Scadenza invio degli elaborati il 30 Marzo 3023.
Il concorso non ha tassa di iscrizione.
Si partecipa a tema libero.

Le poesie vanno inviate via e-mail a:
giannaformato@libero.it
Premi

  • 1° classificato €300
    2° classificato €200
    3° classificato €100

A tutti i partecipanti corso di trading gratuito a richiesta.

Il nuovo Cenacolo della Poesia

Il nuovo Cenacolo della Poesia

Presidente:
Vincenzo Caccamo

Vice Presidente:
Gianna Formato

Vice Presidente:
Angela Maria Tiberi

Sponsor:
School Trader
Borsa e affinities
De Maio dr. Antonio
(Già docente di economia aziendale)

Info: 380/5906664

“Learn and win”

Il nuovo Cenacolo della Poesia

La premiazione avrà luogo
nella città di Aprilia
il 10 Giugno alle ore 16 dell’anno 2023
presso la sala Manzù della biblioteca
comunale

Alla cerimonia saranno invitati
rappresentanti del Comune di
Aprilia.

La serata sarà allietata con
accompagnamento musicale alla
recitazione con dei brani musicali.

Alla fine della cerimonia ci sarà un
saluto di arrivederci con rinfresco
gastronomico per tutti i presenti.


Tutti i partecipanti presenti riceveranno
un attestato di partecipazione.

I partecipanti alla cerimonia devono
comunicare la loro presenza almeno 10
giorni prima della premiazione per
via e-mail (citato nel regolamento).

Le poesie vanno inviate e firmate con
generalità: nome, cognome, città, indirizzo
e-mail e recapito telefonico.

Le poesie partecipanti dovranno essere
composte da massimo 35 versi.

Le poesie dei presenti saranno tutte recitate,
premiate e non premiate.

Il nuovo Cenacolo della Poesia

Si ringrazia l‘Associazione
Internazionale DILA Ischia

Presidente Bruno Mancini

NB.

Per ricevere l’attestato di qualificazione e/o
di partecipazione bisogna comunicare le
proprie generalità o di delegati almeno
n. 10 giorni prima dell’evento
all’e-mail già citata

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