DILA&ARTES 20220323 Angela Maria Tiberi

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DILA&ARTES 20220323 Angela Maria Tiberi

DILA&ARTES 20220323 Angela Maria Tiberi

Presentazione di Angela Maria Tiberi, scrittrice, poetessa, Presidente Sede DILA Nazione Italia.

Nata a Pontinia il 25/9/51, laureata in Economia e Commercio è stata docente di ruolo di economia aziendale presso I.T.C. Vittorio Veneto di Latina.

Ha conseguito la Menzione speciale “Didattica interculturale” Comune di Genova U.N.I.C.E.F per il piano di lavoro presentato alla Provincia di Latina.

Ha conseguito diversi diplomi di perfezionamento presso l’Università Roma Tre.

Ha scritto sui quaderni di poesia “I miei ricordi campestri”, “Fiori di campo pontini”, “Amore infinito” con la casa editrice Nuovi poeti.

Ha pubblicato con Calogero Editore “A un uomo”, “Gioco d’amore a Sermoneta” con l’Associazione culturale “Da Ischia l’Arte – DILA”.

Le sue poesie sono state pubblicate su numerose antologie di Accademie famose come Giacomo Leopardi, Giovanni Pascoli, Belli; delle case editrici Montedisit, Aletti, Pragmata, Ta.ti. Edizioni, Magi, Ursini, Assoeditori Latina, Associazione Da Ischia L’Arte – DILA.

Negli anni ha conseguito innumerevoli premi.

I suoi libri sono stati sempre presenti nelle fiere internazionali di Torino e di Roma e sono

stati presentati in tantissime città tra le quali Los Angeles, New York e Melbourne.

Collaboratrice  del giornale internazionale Altirpinia di Lioni e della rivista internazionale Poeti nella società e del giornale Il Dispari di Gaetano Di Meglio, Latina Flash.

Le sue poesie sono state pubblicate sul giornale culturale internazionale brasiliano “Colpitorà Cultural” tradotte in portoghese.

Attualmente è Presidente delegata Nazione Italia per conto dell’Associazione Internazionale  DILA Ischia, Ambasciatrice Associazione Internazionale Magna Grecia Latina New York.

 

Hanno scritto di lei

Paolina Carli in “Poesia in libertà” – Mostra itinerante di Poesia – Toffia

 

“Un inno all’amore e alla solidarietà: è questo suo declamare la vita, questo incidere pagato dalle sue parole a spingermi avanti nella lettura delle opere di Angela Maria Tiberi, un poeta sensibile e generosa che mette a disposizione di tutti la sua schietta e sincera poesia.

Le sue opere – equilibrate e cariche di impegno civile – offrono al lettore l’occasione per “leggersi” e “riflettersi” nel proprio quotidiano troppo spesso contaminato dalla volgarità e dalla trasgressione espressiva.

Dalle sue poesie traspare sensibilità ed umanità.

Con semplicità sa rievocare pensieri antichi e recenti, regala sensazioni infinite.

Poetessa sensibile e ricca d’amore per l’umanità che sa trasmettere con le sue poesie.

La dolente e straordinaria riflessione, così elegantemente espressa da Angela Maria Tiberi, offre a chi la legge la speranza di mondi immaginari dove ritrovare nuove prospettive di futuro.

Ciò induce a invitare il Poeta a scrivere, scrivere ancora affinché altri possano apprezzarne il valore.”

 

Mario Guarna

Presidente dell’Associazione nazionale per le pratiche filosofiche

 

Questa autrice si sofferma con particolarità di espressione su alcuni aspetti di una cruda realtà, tipica di culture occidentali, evidenziando una capacità tecnica ed una concreta forca descrittiva dell’immagine nella sua poetica.

Pregiata è la sua icasticità nella descrizione della realtà che sa fotografare con una rara capacità intuitiva.

La poesia di Angela Maria Tiberi è un inno all’amore, un soffio silenzioso senza regole che grida l’empatia cosmica; la parola t’amo, nei suoi versi, è un luogo ospitale dove i volti si riconoscono e si incrociano, alternandosi come tensioni infinite.”

 

Da “Gioco d’amore a Sermoneta”

di Angela Maria Tiberi

Un uomo senza amore

 

Sei un volto senza lineamenti, senza calore.

Un uomo incapace di amare, privo di sogni e di speranza.

Vivi ma dentro di te non c’è l’anima, né calore né essenza di vita.

Sai sentirti come strumento di piacere quando fai l’amore.

Sesso per te è un’esigenza come il bere e il mangiare.

Dov’è finito l’amore?

Il romanticismo e la dolcezza dove sono?

Sfrenatezza sessuale senza ritorno.

Ecco, i dongiovanni o i libertini sono drogati di sesso ma privi d’amore.

Terra bruciata e concimata di sale, dove l’erba non cresce più.

È proprio così? Non c’è speranza di guarigione?

Oh! Non smetterò d’amarti e speranza ho nel cuore.

Ti dissalerò con le mie lacrime d’amore, costruirò canali e ponti per raggiungere il tuo cuore e rinnovarlo per amarmi.

Sì, voglio il tuo amore e la nostra gioia per costruire un mondo migliore dove l’avidità e le guerre sono solo antichi ricordi.

Sì, viva l’AMORE che regna in ogni uomo che cammina brancolando su questa amara Terra.

DILA&ARTES 20220323 Angela Maria Tiberi

DILA&ARTES 20220323 Angela Maria Tiberi

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20220319 DILA&ARTES articoli inviati Caterina Guttadauro recensisce Bruno Mancini 3

Caterina Guttadauro La Brasca intervista Bruno Mancini

Bruno Mancini racconta la sua Poesia e il suo amore per Ischia 

Terza e ultima puntata

Le prime due puntata sono state pubblicate sabato 5 marzo http—-

e sabato 12 marzo 2022 http…..

 D- Cos’è LENOIS?

R- LENOIS (acronimo di “LE NOstre ISole”), progenitore di DILA, oggi ha trovato la sua consacrazione nel social face book costituendo un gruppo di oltre 10.000 membri per la maggior parte Artisti di tutti i continenti.

LENOIS è una vetrina artistica, culturale e sociale nella quale non esistono censure.

D- Vogliamo dare dei motivi per partecipare a chi cerca di emergere in questo panorama letterario italiano non facile?

R- I motivi sono evidenti nella lettura della nostra “storia”: nessun narcisismo, nessuna pregiudiziale sulla valenza delle proposte artistiche sono mai state consentite, privilegiando coloro che sappiamo mettere gli “interessi” comuni al di sopra dei propri.

Essere Scrittori – modestamente dilettanti come molti di noi -, anche se apprezzati da critici e da altri scrittori, anche se vincitori di premi e di attestati, non basta a dare respiro a quella che, infine, abbiamo compreso essere la vera ambizione di tutti noi “Artisti”: liberarci dei sogni e dei dubbi che sono state le prepotenti matrici delle nostre ispirazioni aprendoli alla conoscenza collettiva.

Leggere, vogliamo essere letti!

È questa la catarsi ambita, molto spesso incoscientemente, dalla maggioranza di coloro che si dedicano alle arti letterarie.

Partecipando alla pubblicazione delle nostre antologie sponsorizzate, nasce certo una controversia tra la spiritualità delle forme poetiche ed il materialismo proprio delle imprese produttive, ma oggi più che mai appare irrinunciabile annullare la dicotomia e procedere verso una stessa meta pur con interessi diversi.

D- La Cultura e la lettura in Italia, secondo Lei, godono di buona salute?

R- Assolutamente no. Esse sono trattate come ”merci” e bistrattate da lobby economiche e finanziarie che trovano facili sponde nelle componenti politiche delle amministrazioni pubbliche italiane.

D- Perché i giovani oggi dovrebbero essere motivati a scrivere?

R- Con l’iniziale patrocinio dell’Istituto Agostino Lauro abbiamo creata una nuova “autostrada” che può diventare un esempio per molti gruppi intenzionati, come noi, a riportare l’Arte in generale e la poesia in particolare sul palco di primo piano che compete loro nell’attuale società italiana.

Come già detto, abbiamo pubblicato, primi in Italia e certamente primi anche in molti altri Paesi del mondo, alcune antologie con all’interno pagine di pubblicità.

Ciò ci ha consentito di stamparne decine di migliaia di copie e di renderle disponibili in gratuita lettura, per anni, ai diversi milioni di passeggeri della Flotta Lauro in navigazione nel Mediterraneo.

D- Tutto il suo percorso con le sue difficoltà e le sue soddisfazioni cosa ha dato a Bruno Mancini uomo? In poche parole, se lei tornasse indietro rifarebbe tutto quello che ha fatto?

R- Per molti decenni sono stato impegnato in attività commerciali che mi hanno consentito di entrare in contatto con personaggi di varia estrazione culturale e sociale.

Ne ho studiato le caratteristiche prendendo spunti per scrivere racconti e poesie che hanno riempito molti cassetti.

Poi, quando finalmente è giunto il tempio della pensione, mi sono posto la domanda se provare a costruire una mia personale identità artistica o se tentare di mettere insieme un gruppo di amanti dell’Arte che potesse costituire un polo di attrazione per quanti avessero scarse capacità divulgative delle proprie opere e timidezze inibenti ogni tipo di aggregazione con altri artisti.

Ho scelto la seconda ipotesi quando sono venuto in contatto, tramite web, con Roberta Panizza che gestiva il noto sito di scrittura “poesiaedintorn.it”.

L’incontro è stato determinante nel farmi credere alla possibilità di ottenere importanti risultati avviando precise ricerche di Artisti “portatori sani” di “furore artistico” unito ad una buona dose di volontà collaborativa per l’attuazione delle idee che ritengo di avere, almeno in parte, espresse in questa intervista.

Concludendo è indubbio che ci troviamo dinanzi ad un uomo coraggioso, che aveva un sogno e, credendoci fermamente, è riuscito a realizzarlo. Sotto questo profilo è un esempio per tutti coloro che soffocano le loro ambizioni dinanzi alle difficoltà e al rischio. Ci piace chiudere con una frase di Steve Jobs, un personaggio che tutti conosciamo come fondatore di APPLE Inc. “Non lasciamo che il rumore delle opinioni altrui offuschi la nostra voce interiore. E, cosa più importante di tutte, dobbiamo avere il coraggio di seguire il nostro cuore e la nostra intuizione. In qualche modo, essi sanno che cosa vogliamo realmente diventare. Tutto il resto è secondario.

Buona vita a DILA e a tutti coloro che ne sostengono gli intenti e si spendono per renderla una fucina di eventi Culturali e Artistici per percorrere strade nuove

Caterina Guttadauro La Brasca

DILA & Artés 20220316

Silvana Lazzarino presenta
Milena Petrarca – Presidente DILA per l’America del Nord

Artista a trecento sessanta gradi, figlia d’arte, nata a Pozzuoli, ma attiva tra Latina e New York, dove ha esposto in diverse rassegne e organizzato a New York il Cinquecentenario di Cristoforo Colombo con personali e collettive ricevendo il prestigioso riconoscimento “ArtisticAchivement Award Gallery”, Milena Petrarca non è soltanto una pittrice di fama internazionale, ma anche scultrice e poetessa di grande sensibilità, stilista e ritrattista che dona emozioni oltre il tempo legate all’uomo e alla sua vita tra gioie e malinconie, passioni e speranze.
Vincitrice per la sezione Arti grafiche del Premio internazionale “Otto milioni” nel 2017 e nel 2021.
Le sue opere, presenti nei musei italiani e americani e nelle collezioni più prestigiose americane, francesi, inglesi e cinesi, recentemente hanno ricevuto il privilegio di essere proiettate nell’Aula Magna del MUDC (Museo Delle Culture – Milano) quale contributo delle Arti figurative in occasione di un evento Made in Ischia organizzato dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” inserito nel palinsesto della manifestazione internazionale BookCity.
Esse incantano gli occhi e la mente per quel loro essere sospese tra realtà e sogno, mistero e poesia, avvolte da una luce che traspare da colori ora caldi e accesi, ora freddi e opachi.
Tra le più note promotrici della cultura del Mezzogiorno in tutto il mondo, è ideatrice del famoso Premio Internazionale Magna Grecia Latina-New York, che da oltre 20 anni si tiene a Latina e premia personalità del mondo della cultura e dell’arte italiana e straniera.
Presente tra i più importanti artisti della corrente americana il “Realismo Magico”, Milena Petrarca si muove con disinvoltura nel trattare diverse tematiche che spaziano dall’amore alla pace, al paesaggio, con al centro l’universo femminile con cui entra nei sottili percorsi interiori dove si annidano ricordi, emozioni lasciate nell’ombra per troppo tempo e ora pronte a riaffiorare sotto altra luce.
Rappresentazioni che esplorano il significato della vita nelle sue diverse sfumature dove l’uomo sempre più è chiamato a cogliere lo straordinario che appartiene alla natura fonte di bellezza e gioia, vita e malinconia.
Le figure femminili che si affacciano nei suoi dipinti raccontano l’entusiasmo innanzi ai sogni in cui credere, ma anche nostalgia e tenerezza.
Così la donna è legata alla natura e ai colori della primavera, alla bellezza pura degli angeli come mostrano rispettivamente la trilogia dedicata alla “Primavera” e “l’Angelo della luce”.
Ma la figura della donna sintetizza anche dolcezza e fascino come in “Nausica”, o sensualità e mistero come nella “Maga Circe”.
Anche il mondo del cinema e dello spettacolo ha dato a Milena Petrarca la possibilità di descrivere la femminilità legata al mito come in “Il sogno di Marilyn”.
Donne angelicate e appassionate, seducenti e malinconiche descritte attraverso tonalità che cambiano a seconda dello stato d’animo che le attraversa.
L’arte di Milena Petrarca costruisce entro questi contesti intensi, fatti di verità e bellezza, un mosaico di emozioni che intrecciano amore, passione, purezza e abbandono per sentire la vita che scorre tra aspettative e delusioni lungo questo viaggio interiore attraverso la memoria ed il presente.

Silvana Lazzarino

Poesia di Milena Petrarca
dedicata al “Ritratto di Zia Bettina”

Amore oltre la morte

I tuoi occhi color del mare
alla ricerca dell’amore perduto…
Tu ancora guardi lontano
oltre l’oceano
fissando punti di luce
riflessi sul tuo viso
immortalato in momenti eterni
vissuti di dolce incanto
con la persona tanto
amata: il tuo Caruso.
Passione di un amore
carico di energie…
Fili ardenti solcano
il tuo volto come
capelli orditi da trame
aggrovigliate di rosso,
ardente come fuoco
che ti brucia dentro
ma ricama la tua vita
di dolci, soavi, momenti
rimembrando i fugaci
attimi d’amore…
Ma è pura la tua beltà
che come angelo
guarda attraverso onde
e sente un anelito
sospiro che tanto hai
sognato e rivissuto
dentro di te…
Una polvere azzurra
come ali di farfalla
fa volare la tua anima
in momenti meravigliosi
ma mai ritrovati.
Adesso sei – IMMORTALATA –
su questa tela
ed assapori le dolcezze
dell’AMORE.

Poesia di Milena Petrarca
pubblicata nell’antologia
“Sinfonia con l’Africa – 2”
Donna della pace

Di luce è il tuo viso
capelli come fiamme d’amore
tu sognavi ad occhi aperti
un futuro di pace
tu grande colomba
vestita di bianco
tu attentamente osservi
la coppia che dolcemente
si sfiori in un turbinio
di baci… volteggi
danza di cuori…
ed ecco l’amore
troneggia in caldo
grembo di donna
di luce vestita.

Anna Manna, Premio le Rosse Pergamene edizione Speciale. nella foto Silvana Lazzairno

DILA & Artés 20220312

Caterina Guttadauro La Brasca intervista Bruno Mancini

Bruno Mancini racconta la sua Poesia e il suo amore per Ischia.

Seconda puntata

La prima puntata è stata pubblicata sabato 05 marzo 2022 http—-

D- Ogni poesia è un viaggio che tocca paesaggi, frontiere, percorsi, mete visibili e invisibili. Verso l’altro, l’altrove, l’oltre. E alla fine del viaggio, cosa deve esserci a parer suo?
R- Per me la poesia è l’espressione di stati d’animo che prescindono da ogni configurazione temporale e/o spaziali.
I versi vivono, quando riescono a diventare poesia, in ambienti e in momenti che prescindono da ogni realtà. Quando scrivo la parola fine in calce ad un componimento poetico mi sembra di aver salutato un amico del cuore nel momento della sua definitiva partenza per un altro continente.

D- L’Associazionismo dovrebbe essere un’esperienza che aggrega, quindi che unisce sinergie. É  così in Italia o c’è ancora della strada da fare per superare la competitività?
R- In Italia l’associazionismo è pervaso da notevoli sacche di elitarismo disdicevole per una sana collaborazione utile a realizzare i nobili scopi che troviamo spesso elencati negli atti costitutivi delle Associazioni.
DILA ha lanciato più di un appello pubblico per organizzare sinergie con altre Associazioni, mettendo sempre a disposizione tutte le risorse promozionali e divulgative che le sono state rese fruibili da organi dì informazione e da gruppi di lavoro che seguono con attenzione i nostri progetti culturali, artistici e sociali.
In alcuni casi (Arte del suonare, Oceanomare Delphis,  CentroInsieme Onlus ecc.) siamo riusciti a stabilire rapporti che hanno valorizzato oltre ogni previsione le iniziative gestite congiuntamente.

D- Circoli e Associazioni, offrendo momenti di aggregazione generazionale, cioè di realtà altrimenti molto distanti tra loro, trovano il modo di confrontarsi. Cosa fare perché questo avvenga senza forzature, in maniera quasi naturale?
R- Pur senza aver ricevuto mai un solo euro di finanziamento pubblico; senza aver mai percepito somme per iscrizioni; senza aver mai chiesto neppure un euro di balzelli vari del tipo tassa di lettura o diritti di segreteria, abbiamo dato spazio a diverse centinaia di Artisti che hanno letto poesie, presentato mostre di dipinti e di fotografie (collettive e personali), offerto esecuzioni musicali di ogni tipo (dalla classica alla leggera), celebrato ricorrenze storiche ed artistiche, realizzato interviste e presentato libri di prosa e di poesia (editi ed inediti), proiettato video culturali sociali ed ambientali, proposto recital teatrali e cabarettistici, negli Hotel di Ischia, Corte degli Aragonesi, Ulisse, Oriente, Miramare e Castello, Mareblù, Parco Verde, Delfini; nella Biblioteca Comunale Antoniana di Ischia, nelle Antiche terme comunali di Ischia, nel Museo di Villa Arbusto a Lacco Ameno, nella sede dell’associazione “Arte del suonare” di Roma, nel parco idrotermale Negombo di Lacco Ameno, nel teatro di Monza, nel teatro di Vermiglio, nel Museo Etnografico del Mare di Ischia, nel teatro Parente di Milano, nell’Aula Magna della SIAM di Milano, nell’Auditorium del Museo Delle Culture – MUDEC – di Milano, nel Museo di Latina, nell’Ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola, nella Chiesa degli Artisti – Basilica Santa Maria in Montesanto, nella sede della Pro-loco di S. Possidonio… ecc.
Come abbiamo fatto?
Prima o poi qualcuno doveva accorgersi che i tempi sono cambiati (i mecenati non vivono più nei palazzi ducali), che la pubblicità governa i nostri piaceri edonistici ed epicurei così come semina le spore di ideologie e di spiritualità, e che essa è la vera padrona delle nostre scelte e dei nostri portafogli.
Ecco pertanto le proposte dei progetti DILA consentire che, sponsorizzando i nostri volumi di poesie e di arti varie, senza dubbio gli Autori dei testi e delle immagini, ma sicuramente anche le Aziende Commerciali, ottengano notevoli benefici quali possono essere considerati quelli derivanti da una rete alternativa di distribuzione, una forma innovativa di pubblicità aziendale, un nuovo strumento di propaganda personale, il rafforzamento di contatti operativi tra Cultura e Aziende, la gratificazioni per il serio lavoro di Scrittori, Artisti, ed Imprese Commerciali, e, non ultimo, il vantaggio derivante dall’effetto sorpresa conseguente alla novità dello strumento utilizzato per promuovere i propri prodotti.
Noi affermiamo che nessun libro viene cestinato prima ancora di essere sfogliato (come viceversa avviene per depliant, brochure, volantini, e cataloghi vari).
Oggi parliamo dell’ultimo nato e del più azzardato, se vogliamo, dei suoi gioielli: IL Premio Letterario Internazionale “Otto Milioni” Ischia.
Il Premio, nato nel 2011 unicamente come premio di Poesia, si presenta in sei differenti sezioni: poesia, arti grafiche, musica, letteratura, giornalismo, recitazione.
Se posso specificare un solo parametro indicativo del suo successo, mi basta segnalare che la sezione arti grafiche in un anno ha ricevuto 217 richieste di iscrizioni provenienti da 36 nazioni (Algeria, Argentina, Armenia, Austria, Azerbaijan, Brasile, Bulgaria, Cile, Egitto, Georgia, Germania, Giordania, Grecia, India, Inghilterra, Iran, Israele, Italia, Lettonia, Messico, Nepal, Nicaragua, Nigeria, Pakistan, Perù, Portogallo, Romania, Russia, Sebia, Spagna,Tunisia, Turchia, Ucraina, USA, Venezuela, Vietnam).
 
Caterina Guttadauro La Brasca

 La terza e ultima puntata sarà pubblicata sabato 19 marzo 2022.

DILA & Artés 20220305

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Bruno Mancini |La “visione” di Raffaele La Capria

Per la serie Esopo news

Nei giorni scorsi ho ricevuto due telefonate da persone amiche che si trovano in grandi difficoltà nella lotta contro malattie incurabili o quasi.

Vivono su paralleli molto distanti tra di loro, eppure ho sentito nelle loro parole la stessa ansia di contatto umano capace di dare un sollievo al pianto della disperazione.

Ed ho pensato a tutta l’insipienza del genere umano impegnato nel costruire armi per offendere piuttosto che medicine per difendersi… ed alla morte che spadroneggia per tale follia collettiva.

Resta la voglia di operare affinché sia realizzata la visione ideologica espressa nel brano scritto nel 1952 da uno degli innovatori della narrativa italiana del ‘900: “Non ci sono paesini abbastanza isolati, non ci sono giorni abbastanza privati, né paralleli abbastanza lontani. Un rapporto si stabilisce sempre, prima o poi, non c’è scampo.- Raffaele La Capria”.

Dalla mia raccolta di poesie

“Sasquatch”

(1968 – 2009)

https://www.lulu.com/en/en/shop/bruno-mancini/sasquatch/paperback/product-1m27mjyv.html

https://www.lulu.com/en/en/shop/bruno-mancini/sasquatch/ebook/product-1nqkwr9z.html

A loro

Non conosco le ragioni,
eppure sono attento,
dei suoi silenzi che ammantano distacchi.

Io vivo ancora.

I figli scalzano
immortali ambizioni, i porti certi dei fratelli.

Il nostro tetto
è il limite del nostro sguardo.
Dalla mia raccolta di poesie

“Sasquatch”

(1968 – 2009): 

Adesso no

Adesso no.
Sonori squillano sopiti palpiti.
Ignazio è briciola
ondivaga in cerca di assonanze.

Nella discesa dal barchino di Caronte,
lui fu quel remo
ruotante in aria
che ne squarciava nebbie.

Vorrei capire,
verbo completo,
se il tempo mi scoppietta tra le mani
o sono stato il fabbricante dei petardi.

Dalla mia raccolta di poesie

“Sasquatch”

(1968 – 2009)

dedicata a Lina D’Onofrio:  

Conversazione solitaria

Un mostro sacro s’aggira
sfiorendo
i teneri baccelli di versi smarriti
nel simplex
“futileggiante” click
di chi distrugge il proprio tempo,
nemmeno molto,
magari tutto,
contro smodato non svelare il sesto senso,
mai ultimo e mai privo di tormento,
per chi Poeta nasce e muore.

PUREZZA

Il gran “magone” non lo porgo
a peso,
affumicato,
a scaglie,
dorato,
in pillole,
stracciato tra due servi ed un padrone.

SEVIZIA

Diario di giorni non vissuti
smaltati con lacche giapponesi,
io soffio
in torride fornaci
dove gl’impasti
catturano fanghi e detriti
-magmatici anacronistici
“un giorno ancora
e sarà maggio allora
il mese delle rose o dei traslochi!”-
e i miei bizzarri
sparire in sabbie mobili
che… attenta… sembrano miele
intanto che mi tolgono respiro e forze.

 

DILA & Artés articoli pubblicati

DILA & Artés

CS | Tra Bruno Mancini

Presidente dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA

e Antonio Auricchio

editore della testata giornalistica “Il Giornale di ArtesTv

registrata presso il Tribunale di Salerno, si è stabilita un’intesa di collaborazione che vedrà l’Ass. DILA partecipare con interviste, recensioni notizie ecc. alla redazione della sezione cultura del giornale.

Antonio Auricchio

ha iniziato la sua carriera ponendo l’attenzione all’amore verso il prossimo, dedicandosi alla salute dei suoi pazienti attraverso il ruolo di dipendente dell’ASL di Salerno e di infermiere specializzato nel reparto di rianimazione.

Una volta lasciato l’impegno verso coloro che soffrono, ha ben pensato di proseguire la sua vita, passando, dopo aver visto e vissuto in prima persona il dolore delle persone al divertimento, profondendo il suo impegno, nella passione che aveva già da prima coltivato per la TV, per il mondo dello spettacolo e del cinema, iniziando come organizzatore di eventi e venendo in contatto con persone illustri e di un certo calibro.

Poi cameraman e patrón di “Miss Arte’sTv”, il concorso dedicato alla selezione delle ragazze baciate da Venere sia del territorio Campano che Nazionale, e che esaltassero principalmente le bellezze del suo amato Sud e quelle delle giovani aspiranti al mondo della televisione e dello spettacolo  dello stivale tricolore intero.

La passione che lo anima lo ha spinto fino a prendere le redini in mano e ideare, registrare e dirigere da dietro la camera da presa programmi, notiziari e dossier televisivi, impegnandosi anche nella ricerca di notizie di rilevante importanza sia nazionale che estera per gli articoli giornalistici all’interno del canale ArtesTv.

Francesca Durante

https://ilgiornale.artestv.it/

Antonio Auricchio

Bruno Mancini

scrittore e poeta, è nato a Napoli nel 1943 e risiede ad Ischia, dalla età di tre anni.

A lui piace dire che l’origine della sua ispirazione o forse solo un iniziale impulso ancestrale ed istintivo, il vero basilare momento poetico della sua vita, si è concretizzato nell’incontro, propriamente fisico, tra i suoi sensi acerbi, infantili, e le secolari, immutate, tentazioni autoctone dell’Isola d’Ischia, dove le leggi della natura sembravano fluire ancora difese da valori di primitive protezioni.
Anche se aggiunge, con molta auto ironia e con un pizzico di provocazione:

“Le mie primissime esternazioni poetiche le ho espresse in tenerissima età, quando ancora non avevo pronunziato per la prima volta la parola mamma, ed alla fine di ogni abbondante poppata liberavo graziose ispirazioni poetizzando mediante dei rimati vagiti“.

Brevi commenti amichevoli ricavati dalle varie recensioni ai suoi libri:

Vedo una folla che si muove compatta verso un’unica meta guidata dagli incitamenti di colui che punta il dito ed una penna, che crea volti per i sentimenti.

… si fondono nell’intero componimento in una prospettiva ampia che contempla l’umano, l’umano cammino. Ed è una Commedia, una Commedia divina in chiave poetica, in versi che sento anche io estremamente dolorosi, con il preciso intento di affidarli alla penna, che non li disperda ma li urli e li renda in qualche modo eterni.

… lodo quel senso di eco lontano che riverbera le parole enfatizzandone i concetti.

Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?

Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…

…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.

…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.

Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…

…seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.

…lavoro meditato, armonioso di buon afflato poetico.”

Bella poesia, con alti picchi in termini d’emozione e intensità.

…sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.

Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”

Ed io invece, Bruno, ho letto a ritroso, prima la seconda parte, bellissima, ed ora la seconda, altrettanto splendida. Senso o non senso è una poesia dal forte impatto emotivo. Giochi con il lessico e le iterazioni, che adoro, ed è questa una delle poesie più belle che abbia letto qui dentro, quel genere di poesia che cerco e difficilmente poi trovo.
Mi domando come mai non ti abbia scoperto prima, Poeta??!!

Una poetica lacerata e sfuggente…

Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…

“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”

Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…

Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.

Sì, lasci molto lavoro a chi legge, eppure questo mi affascina della tua poesia, la afferri e ti sfugge: in essa ti perdi ed allora ti turba… e cerchi il senso e lo cogli e ti lascia poi subito in dubbio. Ma il dubbio stimola, ti coinvolge … Sperimentalismo? Se lo è, come credo, ben venga; io lo adoro.
Bravissimo. Vero artista.

“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi…”

Prima dell’alba
regalami un verso
così che io possa
sfrontata babbuccia
ricamo sulla brina
imprimere.

Al sole tenero
Vederla piangere di gioia

INFO:

dila@emmegiischia.com

emmegiischia@gmail.com

Cell. 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23

DILA&Artés

Regolamento partecipazione e modulo iscrizione

1) L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” in pieno accordo con l’editore Antonio Auricchio, Patron della testata giornalistica Artés registrata presso il Tribunale di Salerno, ha dato vita al nuovo progetto culturale DILA&Artés di ampio respiro mediatico adatto alla valorizzazione delle attività dell’Associazione e di tutti gli Artisti che hanno comunque collaborato con i nostri progetti culturali.

2) Il progetto culturale DILA&Artés prevede la pubblicazione a cura dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” di interviste, recensioni, notizie ecc. nella sezione cultura della testata giornalistica Artés.

3) La partecipazione al progetto culturale DILA&Artés, per testi e immagini, è aperta ai contributi degli Artisti italiani e stranieri che, dopo averne fatta richiesta, saranno selezioni da una Commissione nominata dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.

Tale Commissione provvederà a selezionare in maniera insindacabile le richieste di partecipazione al progetto culturale DILA&Artés.

4) I Soci dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” avranno diritto ad iscriversi direttamente nel gruppo dei partecipanti purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento e siano in regola con il tesseramento DILA

5) Gli Artisti che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini sono equiparati agli Associati DILA.

6) L’Artista, per partecipare al progetto culturale DILA&Artés, dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa a questo regolamento e dovrà inviarla a dila@emmegiischia.com debitamente firmata.

7) Trattandosi di una partecipazione a titolo completamente GRATUITO, L’Associazione DILA si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento e gli Artisti, inviando le proprie iscrizioni, ne prendono atto in maniera definitiva.

8) INFO: 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23 – dila@emmegiischia.com

DICHIARAZIONE RICHIESTA per la partecipazione al progetto culturale DILA&Artés

Io sottoscritto/a____________________________________________

residente a _______________ in Via____________________                          N:_____                       CAP________

tel. ______________________    e-mail________________________________________________

avendo letto ed accettando tutte le norme del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://www.emmegiischia.com/wordpress/dila-artstv/ esprimo l’intenzione di partecipare al progetto culturale DILA&Artés nella mia qualità di

Scrittore □  –  Attore □  –  Musicista □  –  Pittore □  

 A tale scopo DICHIARO di

  1. essere stato informato, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs.196 /2003 sulla tutela dei dati personali, che i miei dati personali forniti all’atto della compilazione della presente richiesta d’iscrizione saranno trattati, in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, con modalità automatiche, anche mediante sistemi informatizzati, solo ed esclusivamente nell’ambito delle operazioni necessarie a consentire la partecipazione del sottoscritto al progetto culturale DILA&Artés organizzato dall’Associazione DILA;
  2. di acconsentire, con la presente richiesta d’iscrizione, al trattamento dei miei dati personali, svolto con le modalità e per le finalità sopra indicate, ed in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, e di essere a conoscenza del fatto di poter esercitare i diritti previsti dall’art. 7 della Legge 196/2003, tra i quali il diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati, nonché la loro cancellazione mediante comunicazione scritta da inoltrare al titolare del trattamento dei dati personali ai sensi e per gli effetti della stessa legge;
  3. volere concedere all’Associazione DILA il diritto di pubblicare ed utilizzare il contenuto della mia suddetta partecipazione in ogni forma e modo, alle condizioni di seguito indicate, affermando, sotto la mia personale responsabilità, di esserne l’unico autore, l’unico titolare dei diritti e di poterne liberamente disporre, così che l’Associazione DILA avrà il diritto pieno, esclusivo e definitivo dì pubblicare il contenuto della mia suddetta partecipazione e di utilizzarlo in ogni forma e modo nel rispetto del diritto morale dell’autore ai sensi dell’art. 2575 codice civile (diritti di autore e di ingegno), e avrà il diritto di pubblicare il suddetto contenuto della mia partecipazione anche in via telematica a mezzo internet e non sarà tenuta ad effettuare alcuna correzione;
  4. aver concordato in maniera definitiva con l’Associazione DILA che essa NON corrisponderà alcun compenso presente o futuro in mio favore né a titolo di “diritto d’autore”, né per alcun altro diritto, pretesa, rimborso, compenso ed indennità, poiché sono favorevolmente disposto a destinare il contenuto della mia suddetta partecipazione al gratuito utilizzo da parte del’Associazione DILA per qualunque forma di pubblicazione, e per qualsiasi utilizzazione essa voglia decidere, restando inteso che avrò comunque piena ed assoluta disponibilità del contenuto della mia suddetta partecipazione, senza dover chiedere consenso a Bruno Mancini, né dover in alcun modo rendergli conto del suo utilizzo, in quanto io sottoscritto Autore resterò unico titolare della proprietà intellettuale del contenuto della mia suddetto partecipazione;

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

Ai sensi dell’art. 1341 cod. civ., approvo specificatamente le clausole 1) 2) 3) 4) del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://www.emmegiischia.com/wordpress/dila-artstv

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

P.S. Aggiungere i dati richiesti, ed inviare a dila@emmegiischia.com

Info & contatti: – Tel. 3914830355 – dila@emmegiischia.com

 

Il Dispari 20220321 – Redazione culturale DILA

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Il Dispari 20220321 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220321

Il Dispari 20220321 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220321 – Redazione culturale DILA

Dal libro di Bruno Mancini “Per Aurora volume terzo”

La sesta firma – 13a puntata

Capitolo sesto

[—]

Correvo, credevo di correre, credevo di ricordare di correre, correvo ricordando di credere.

Correvo in bicicletta, correvo in bicicletta per una salita, per una salita sterrata, per una sterrata buia, immerso nella buia notte senza luna, nella notte buia senza luna, correvo in bicicletta per una salita sterrata nella notte senza luna successiva, credevo di correre in bicicletta per una salita sterrata nella notte senza luna successiva a… al giorno in cui Gilda, bambina, inseguita dalla madre era finita a rotolare tra le mie gambe e le ruote della bicicletta che mi era stata regalata per la promozione scolastica. Al Corso Colonna, davanti al bar Italia.

Sudavo, sbuffavo, pedalavo, ma le curve in salita non finivano.

Al termine di un tornante, un filare di vigne a malapena riconoscibili sul bordo della strada priva di parapetto, mi aveva dato l’impressione, solo l’impressione, di un falsopiano finalmente

scollinante.

Niente.

Riprendevo a pigiare sui pedali nel buio quasi assoluto, mettendo in continua discussione, oltre che il tratto da seguire per superare più agevolmente l’ennesima fatica imposta dalla curva a gomito, anche ed in ogni istante, la mia non programmata sete di avventura.

A soli tredici anni, su per un colle di settecento metri, lungo una via mai percorsa prima, inforcando una bicicletta dal cambio Campagnoli a tre soli rapporti e costruita con i pesanti materiali dell’epoca, in una notte senza luna, lungo un percorso disseminato da insidiosi burroni e continue innumerevoli curve cieche e svolte allucinanti, non mi rendevo conto di stare vivendo le mie prime quattro ore di assoluta solitudine.

Sdoppiato tra tempo e spazio, tra la brace e la padella, forse montavo in sella alla mia infanzia.

Gilda la rossa, non più irrequieto scugnizzo ma ora padrona assoluta di un intuito animalesco, non ebbe bisogno di voltarsi per comprendere.

Volle impedirmi d’essere partecipe, complice, corresponsabile della sua rivincita, e stingendomi il polso con la mano ancora priva dell’anello nuziale, alzò l’altra, a palmo aperto oltre la criniera dei capelli rossi sparsi sugli omeri (Mosè nel passaggio del Mar Rosso, la carica dei cinquecento, ALT, lo giuro), oltre il mantello della chioma adagiata sulle spalle in boccoli rossi, a palmo aperto senza voltarsi:

-«SPARISCI BASTARDO»

fece rimbombare nella semivuota sala consiliare.

-«SPARISCI BASTARDO».

Due volte in una successione che non consentiva equivoche interpretazioni.

-«SPARISCI BASTARDO».

Gilda per tre volte, senza voltarsi, con la voce profonda di mio padre, come una condanna definitiva, ripeté la frase della sua vittoria, quindi piegò verso il basso il busto con i movimenti armonici di mia sorella (un canneto nella bufera, la planata di un aquilone, curve fattezze di Renoir, quando sarò vecchio col bastone, l’omaggio finale al pubblico del San Carlo).

Spavalda, mostrò tra le dita affusolate di mia madre, la stilografica delle grandi occasioni dall’inchiostro nero nero nero con i decori dorati ed il pennino luccicante (la lancia di Don Chisciotte, un palo di telegrafo, la statua della libertà).

Decisa, sicura, veloce, zac, zac, zac, nel silenzio tombale della sala comunale, come nell’atto finale di una corrida, toreador ed animale, zac zac zac crivellò il registro con il suo nome.

Continua lunedì prossimo

https://www.emmegiischia.com/wordpress/bruno-mancini/prose/per-aurora-vol.3/

Il Dispari 20220321 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220321 – Redazione culturale DILA

Alberto Liguoro

Poesia inedita

Chest’è UCRAINA

È un canto di guerra
. è un pianto scontato
.. è un cortile di Mariupol
… è la tartaruga Marlene
…. è un viale alberato
….. è saluti dalle Maldive
…… è un rombo lontano, una raffica di mitra, e… ‘a voce d’e criature
….… è ‘na carta sporca, è ‘na figura ‘e merda
…….. è un tappeto macchiato
……… è un volto spento, è un sorriso aperto
………. è una bambina senza sorriso
……….. è una nonna senza le chiavi
………… è una piazza del popolo e dei popoli in piazza
…………. è l’ultimo bacio prima dell’addio
………….. è sul mare senza addore d’o mare
…………… senza Europa, sente profumo d’Europa
……………. è i pompieri sulle scale appoggiate ai grattacieli in fiamme
……………. è Brent Renaud che tornò a casa nell’abbraccio della sua bandiera
……………. è una partita a scacchi, è un concerto in metropolitana
…………… è un aperitivo con Kasparov
……….. …sei tu che ti guardi allo specchio
.…………è la Morte che ti guarda specchiarti
….…….. è un falso ideologico
…….… è un corpo sventrato
……… è verità senza onore
………è sangue senza colore
……. è un orrore senza commento
…… è uno “speciale” senza audio
….. è un albero bruciato, un’ombra dietro una finestra
…. è la fuga attraverso un bosco di notte
… è un cane
.. era Anastasiia Yalanskaya che quel cane, inutilmente cercava
. sono fiamme divoranti dentro uno specchio
Ucraina è

Forio 21 Marzo 2022
Alberto Liguoro

 

Adriana Iftimie Ceroli ritorna a pubblicare i suoi “Simbolicamente”.

Bentornata Adriana nella Redazione di questa pagina culturale!

SIMBOLICAMANTE IL CERVO

 

Il cervo è stato spesso paragonato all’albero della vita perché ha le corna che si rigenerano periodicamente.

è il simbolo della fecondità, del ritmo della crescita e della rinascita.

Questi valori si riconoscono sia nelle decorazioni dei battisteri cristiani, ma anche nelle tradizioni musulmane, maya, pueblo ecc.

Allo stesso modo, il cervo è l’annunciatore della luce e fa vedere il sentiero verso la luce del giorno. In alcune civiltà, questa caratteristica prenderà un’ampiezza cosmica e spirituale.

Il cervo diventa un mediatore tra il cielo e la terra, come simbolo del sole che risorge e si alza sul cielo infinito.

Più tardi, raffigurato con una croce sulla fronte, diverrà l’immagine di Cristo.

Messaggero del divino, esso rappresenta alla serie di simboli associati: albero della vita, le corna e la croce.

Nell’iconografia mitologica greco-romana i cervi vengono messi a guidare il carro della dea Diana, dea della caccia.

 

Adriana Iftimie Ceroli

Bruno Mancini
Dalla raccolta di poesie
“Agli angoli degli occhi”
(1962 – 1964)

In un carcere ammazzano un uomo

L’arco s’apre rotondo
lampade a coppe aeree
sbadigli:
avanza un uomo dal fondo.

Colonne reggono l’arco
passa guardiano
sbadigli:
prende il suo posto di un’ora.

Colonne reggono travi
s’alza e cammina.
Silenzio.

Conta le lampade
passando
pesta le colonne
con forza
misura l’arco
uscendo.

In un carcere ammazzano un uomo.

—————————-

Bruno Mancini
Dalla raccolta di poesie
“Incarto caramelle di uva passita”
(2002)

Just
 

Just Walking on the rain…
Io ero
nel ventre di mia madre
-… of english, american…-
io ero
contratto, assordato, sballotto lato
-…bombs-.
io non ero ancora nato
in fuga tra i vicoli di Napoli.

Chi mai può dirmi stai calmo?
Sono le quattro all’alba
e tutto va bene.

Il Dispari 20220314

Il Dispari 20220314

Il Dispari 20220314

Dal libro di Bruno Mancini “Per Aurora volume terzo”

La sesta firma – 12a puntata

Capitolo sesto

[—]

Per questa ragione, quindi, la mia amica Aurora venne avanti come secondo testimone.
Mosse un passo.
Prese dalle mani dell’Assessore Delegato-Notaio la penna dai decori dorati.
Girò la testa.
Segnò il registro con un tratto per nulla lineare, incomprensibile.
Un saliscendi asimmetrico con grossi punti ai vertici superiori, che a me parve essere la riproduzione dell’accordo in Mi bemolle maggiore del secondo movimento, sinfonia n°3, opera 55, «Eroica», di Ludwig van Beethoven.
E mentre, con note dolenti, rimbalzavano nella mia mente sia la malinconica angosciante tenera esecuzione dell’insuperabile Toscanini, sia la mai dimenticata descrizione che ne aveva offerto
Samuel Chotzinoff “… il centro psicologico e spirituale di tutta la composizione e richiama, con i suoi episodi ora accorati ora grandiosi e superbi di sonorità, le vicende della vita di un grande uomo, dell’eroe nel senso più lato, che affronta e domina gli eventi del fato per arrendersi solo all’inevitabilità della morte.”, la mia amica Donna Guascona, restituendo all’Assessore Delegato – Notaio la stilografica dal nero inchiostro, lasciò uscire dalla bocca a contatto con il mio orecchio parole che speravo e temevo:

-«Ora devi essere forte».

Chiusi un attimo gli occhi per dissimulare la commozione, così o come avevo fatto il pomeriggio luminoso e silenzioso in cui, mentre m’incamminavo in compagnia della mia buia solitudine, senza valigia e senza cappotto, verso il battello che mi avrebbe trasportato definitivamente nel mondo sconosciuto della mia libertà, Gilda, nella sfacciata bellezza della sua fresca fioritura, rossa, non so se inseguendo una micina o per venirmi incontro era ruzzolata con essa tra le mie gambe chiedendomi:
-«Dove vai?»
-«Parto.»
-«Portami con te.»
Io solo so quanto avrei voluto farlo!
-«Non posso, aspettami.»
Lei sola sa quanto doloroso silenzio ammantò la sua attesa.
Un tassista di passaggio pigiando il clacson come si usa al corteo di una sposa, rideva rideva rideva suonava suonava suonava diceva diceva diceva «Acchiappala acchiappalo acchiappala acchiappalo.»

Meno due.

L’entrata rumoreggiante di un uomo trafelato, ansimante, eccitato, mi apparve dapprima nella improvvisa espressione di stupore timbrata sulla faccia baffuta dell’Assessore Delegato – Notaio, poi nel brusio attento e composto dei quattro dipendenti comunali che assistevano all’evento, infine nell’urlo, era un urlo, nessuno meglio di me conosce quel tipo d’urlo, l’urlo di una canzone disperata “Oi ma’ tu che me fatt e che me ditto, nu chiuovo dinto o core me nchiuvato”, il disperato urlo della belva ferita, King Kong sul grattacielo, la ciociara, il volo a piombo verticale di un innocente l’undici settembre, l’urlo di Ignazio:

-«GILDA NON FARLO.»

Aurora sottovoce mi ingiunse di non voltarmi, ed io ubbidii, cercò lo sguardo di Petrus per dirgli «Ora», e tanto bastò a che immediatamente il mio XYZT, tre dimensioni spaziali ed una temporale, venisse troncato in due.
L’ordine della mia amica Signora, già programmato e detto in silenzio, provocò l’effetto di lasciarmi in quello stesso spazio, ma di trasferirmi in un tempo diverso.
Gli elementi delle mie coordinate XYZTIO (ics ipsilon zeta tau io) si trovarono a cavallo, in equilibrio, tra un luogo ed un’ora, tra due fenomenologie differenti, tra un prima e un dove, tra me stesso ed i miei ricordi.
Posizionati nella sfera di un punto dal quale il mio IO, in bilico su un se stesso, non riusciva a decifrare chi fossi, dove e da quando.

Continua lunedì prossimo
https://www.emmegiischia.com/wordpress/bruno-mancini/prose/per-aurora-vol.3/

Il Dispari 20220314

Il Dispari 20220314

Milena Petrarca: la bellezza dell’Arte pittorica

La nostra bella Italia è notoriamente Patria di Artisti che aggiungono lustro alla cultura e alle tradizioni di creatività che ci pongono in un ideale empireo: la cupola celeste più esterna e l’unica immobile secondo le primitive teorie astronomiche, ovvero la sede dei beati nel pensiero filosofico di San Tommaso e che il sommo Dante qualificò come “luce intellettual piena d’amore” perché diretta emanazione di Dio.

Ebbene, alle Opere di Arte pittorica di Milena Petrarca vanno assegnati i cavalletti di prima fila nell’empireo non più trascendentale ma storicamente traslato nel nostro mondo attuale.

L’ultimo “lavoro” di Milena dal titolo “Amore a Venezia” (Tempera – Pastelli Conté à Paris – Terre – Carboncini Fusain de couleur su cartoncino avana cm 43 x cm 30) fa rompere ogni indugio a coloro i quali abbiano abitudini di contemplazioni metafisiche, immettendoli pacificamente nel brivido della passione taciturna e imprudente, ritrosa e univoca, rupestre e sfacciata.

La passionalità, l’enfasi, l’ardore della donna del sud, che richiama i turbamenti tratteggiati da Cesare Pavese quando scrive “Ma ormai io non potevo più perdonarle di essere una donna, una che trasforma il sapore remoto del vento in sapore di carne.”

L’opera “Amore a Venezia” è infusa nella stessa dimensione di carnalità onirica di altri celebri quadri di  Milena Petrarca… e mi riferisco alla serie delle “Marilyn” la cui impetuosa vitalità spopolò durante la mostra pittorica inaugurata a New York in occasione della celebrazione del cinque centenario di Cristoforo Colombo (che ebbe come Padrino nientemeno che il celeberrimo commediografo Mario Fratti)… e  poi mi riferisco al “Ritratto di Zia Bettina” vincitore del Premio di Arti Grafiche “Otto milioni” presentato al museo MUDEC di Milan in occasione del BookCity 2017.

Milena Petrarca è una donna tanto esuberante quanto fisicamente minuta, tanto passionale quanto intimamente discreta, Milena Petrarca è un’Artista dentro e fuori, a destra e a sinistra, sotto e sopra la sua stessa vita: un’Artista senza confini.

Bruno Mancini

Il Dispari 20220314

Il Dispari 20220314

Milena Petrarca in sintesi

Milena Petrarca è Presidente DILA per il Nord America ed è stata, nel 2017 e nel 2021, la vincitrice del Premio internazionale “Otto milioni” per la sezione Arti grafiche.

Figlia d’arte, nata a Pozzuoli, ha esposto in diverse rassegne ottenendo, tra gli altri, il prestigioso riconoscimento “Artistic Achivement Award Gallery”.

Le sue opere, presenti nei musei italiani e americani e nelle collezioni più prestigiose americane, francesi, inglesi e cinesi, hanno ricevuto il privilegio di essere proiettate nell’Aula Magna del MUDC (Museo Delle Culture – Milano) quale espressione delle Arti figurative in occasione di un evento Made in Ischia organizzato dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” inserito nel palinsesto della manifestazione internazionale BookCity.
Milena Petrarca non è soltanto una pittrice di fama internazionale, ma anche scultrice, poetessa di grande sensibilità, stilista e ritrattista.

Riconosciuta e stimata come una tra le più attive promotrici della cultura del Mezzogiorno in tutto il mondo, Milena Petrarca è ideatrice del famoso Premio Internazionale Magna Grecia Latina-New York che, da oltre 20 anni, si tiene a Latina e premia personalità del mondo della cultura e dell’arte italiana e straniera.

Il Dispari 20220314

Il Dispari 20220314

Il Dispari 20220307

Il Dispari 20220307 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220307 – Redazione culturale DILA

Dal libro di Bruno Mancini “Per Aurora volume terzo”

La sesta firma – 11a puntata

Capitolo sesto
[—]

Meno tre.
Allora venne avanti il secondo testimone, la mia amica Aurora.
Voi due lettori, stupiti, potreste pensare “Aurora testimone? Ma non è la madre della sposa? E come, la madre fa la testimone? Assurdo.
Questo ragionamento ha qualche elemento di coerenza ma è viziato da due imprecisioni.
Una vostra, in quanto non ho detto che Aurora fosse la madre, bensì la madre adottiva di Gilda, e l’altra mia perché non vi ho ancora spiegato che, bevuto il boccione di limoncello e scolate le due casse di birre, Petrus ed io ci eravamo trovati semi brilli e semi ubriachi, con tanta amicizia in più, con maggiore conoscenza reciproca, ma senza un brandello di piano organizzativo da utilizzare per convincere Aurora a non ostacolare il mio matrimonio, e ad accettare la restituzione dei privilegi che mi aveva concesso.
Quando, da studente, leggevo un trattato di storia, il più delle volte ero portato a credere che toccasse a noi creare le occasioni che ci avrebbero cambiato la vita.
Nostra e di altri.
Vedi Hitler con Danzica.
Al contrario, durante lunghe immersioni subacquee, mi capitava di comprendere che anche un diverso sistema (pacifico oppure ostile poco importa), potrebbe elaborare occasioni che muteranno la nostra vita.
Un ramo di corallo incaglia la sagola e blocca la risalita all’ultimo respiro.
Uno sbiadito ricordo di quanto accadde in seguito alla disponibilità d’aiuto che Petrus mi offrì, già in partenza offuscato dalla dose massiccia d’alcool tracannato, tuttora non mi consente di comprendere chi sia stato il promotore della benevolenza con cui Aurora prese atto delle mie intenzioni, giustificandole ed operando per esaudirle.
Tuttavia è indiscutibile il fatto che ad un certo punto dell’affettuoso, riservato, intimo, confidenziale colloquio, con il ciondolante Petrus che mi sedeva accanto, io, pur essendo mezzo brillo e mezzo ubriaco, mezzo felice e mezzo incredulo, udii Aurora venirmi…
Udii? Vidi.
Vidi Aurora dirmi…
Vidi? Udii.
Sentii Aurora toccarmi…
Vidi Aurora venirmi incontro, sentii Aurora toccarmi la fronte, udii Aurora dire a me solo:
Dimentica.
Tu non sei venuto a cercarmi.
Tu non hai parlato con Petrus.
Tu non hai formulato richieste.
Tu non sai di me e di Gilda.
Dimentica.

Ricorda.
Noi saremo al fianco tuo e di Gilda.
Noi siamo vostri amici.
Noi siamo voi stessi.
Gilda non mi conosce.
Ricorda.

Aspettaci.
Celebreremo da testimoni le vostre nozze.
Io e Petrus firmeremo il registro.
Alle 12 del 12 agosto.
Aspettaci.

Aspettaci.

Petrus, regalargli un fiore di ginestra da porre sull’abito della sposa

Continua lunedì prossimo

Per Aurora volume terzo di Bruno Mancini

Il Dispari 20220307 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220307 – Redazione culturale DILA

Flora Rucco ricorda Paola Occhi

Ho conosciuto Paola Occhi nel giugno 2018 a Latina, in occasione del Premio Magna Grecia, conferitole dalla Presidente Milena Petrarca.
L’incontro con la straordinaria cantante lirica è stato da subito magico e stimolante, ricco e propulsivo per gli eventi organizzati subito dopo.
Infatti, un mese dopo l’ho incontrata all’Abbazia di Valvisciolo di Sermoneta.
In quella occasione tenne un bellissimo concerto di musica sacra, entrando in sintonia col coro dell’abbazia e con tutte le persone intervenute a quell’evento.
Volle essere presente alla mostra d’Arte sul tema del Sacro organizzata da me e Sonia Testa presso la Sala Capitolare dell’abbazia e onorò me ed altri artisti lì presenti facendo molta attenzione sulle opere in mostra.
Mi chiese di fare delle foto con me ed accanto ad un mio quadro che avevo presentato alla mostra “La lapidata”: ciò mi colmò di gioia e commozione.
Prima di iniziare i suoi concerti Paola ci parlava della sua spietata malattia, della sua lotta per vincere, del suo amore per la musica, diventata per lei fonte e scopo di vita.
Non è stato difficile diventare amiche, spesso ci sentivamo per salutarci o scambiarci idee per eventi futuri da organizzare.
Conservo un ricordo bellissimo e indelebile dei giorni trascorsi a Firenze per ricevere il Premio alla Parola per la Poesia il 9.12.18, con me c’era Milena Petrarca che ricevette il premio per la pittura e Mino Sferra il premio per la Recitazione.
Ci si incontrava a pranzo o a cena, con lei e i suoi amici musicisti; erano momenti di gioia, di simpatia, di emozioni e slancio creativo.
Il giorno dopo Paola si è esibita in concerto nella Chiesa di Ognissanti e noi eravamo lì, pendenti dalla sua voce dolcissima e infinita, immersi in attimi eterni e meravigliosi che solo lei sapeva creare.
Quella voce soave rimarrà perenne nella mia mente e nel ricordo di tutti quelli che l’hanno conosciuta, ammirata ed apprezzata.
Grazie infinite Paola… sono sicura che adesso la tua voce diafana vibra nel cuore del Cosmo e ci sorride dalle più alte vette dell’Infinito.

Flora Rucco, Presidente DILA per la Regione Lazio

Il Dispari 20220307 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220307 – Redazione culturale DILA

DUE POESIE PER LA PACE

Enzo Casagni
Presidente Sede operativa DILA
per la Nazione Libano

Sento un grido nell’aria…

Sento un grido nell’aria…
viene da lontano a invadere
il mio presente
sempre più incerto!
Chi grida oltre i nostri confini?
Il mondo ha paura:
i nostri destini appesi a un filo
ogni giorno sempre più sottile!
Sento un grido nell’aria…
viene da lontano a rigare
il mio viso di lacrime!
Lacrime andate non vi fermate
a consolare volti afflitti dal dolore:
bagnate le loro speranze
ché tutto finisca alla luce di una vita
che non può morire cosi!
Vita soffia il tuo alito vitale sul buio
che sta avvolgendo il nostro pianeta
così fragile
di fronte alla furia del male!
Sento un grido nell’aria…
vorrei morire per soffocare quel grido:
il Cielo finalmente risponda
non possiamo morire così!
(L’Ucraina deve vivere!)

————–

Luciano Somma
Da Immagini
Casa editrice Menna – 2001

Pace

Anche in questo secolo,
come ai tempi degli schiavi,
la legge del più forte!
Nuvole di morte
requiem per il cielo
affollato da microbi maligni.
Sempre la stessa corrida
dove il toro
è inevitabilmente
il povero Cristo,
uomo della strada,
messo in croce
coi chiodi della violenza.
All’orizzonte
scheletri d’un’ansia di sereno
tramandata da popolo in popolo.
Esistenza che sei? Chi sei?
Un interrogativo la cui risposta
è sempre la stessa tragedia
d’un dramma dall’epilogo scontato.
Io con il mio cuore di poeta
urlo con tutte le mie forze
con incerta grafia
tralasciando l’ortografia scolastica
la grammatica accademica
che rende colto ma non certo umano.
Pietà per il mondo
soprattutto per i giovani
e chiedo genuflesso: Pace, Pace!

Il Dispari 20220307 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20220307 – Redazione culturale DILA

DILA

NUSIV

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  1. Ci stiamo adoperando per far nascere in tutte le regioni strutture sanitarie di diagnosi e disintossicazione detoxic center.
  2. Aiutiamo a comprendere cosa sia un sano stile di vita con incontri mensili e webinar.
  3. Aiutiamo a fare la spesa e come districarsi nel complesso mondo del biologico e degli integratori.
  4. Ogni anno informiamo sul nostro sito di un nuovo percorso detoxit

Consigliato sa DDCLINIC FOUNDATION
GOOD LIFE
for longevity
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Facciamo in modo che sul mercato siano presenti prodotti salutari, consigliati da DDCLINIC RESEARCH INSTUTUTE.

 

Appello per Ambasciata Lettonia in Italia

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Appello per Ambasciata Lettonia in Italia

Draugi, dariet visu iespējamo, lai es un mans runcis nenomirtu badā, bez pārtikas, medikamentiem un higiēnas precēm, kā arī, bez pastāvīgiem ienākumiem.
Šobrīd slimoju un nevaru par sevi parūpēties.
Esmu māksliniece, tulkotāja, rakstniece un gleznotāja, Itālijā mums regulāri top grāmatas, žurnāli in avīzes.
Pasteidzieties.
Mans konta numurs naudas pārskaitījumiem :
PAREXLV22
Liga Lapinska
LV39PARX00120300660001

Appello per Ambasciata Lettonia in Italia

Amici, fate del vostro meglio affinché io e il mio gatto non muoia di fame, senza il cibo, medicine e prodotti per l’igiene necessari e senza un reddito fisso.
Sono una artista, traduttrice, scrittrice e pittrice, in Italia pubblichiamo regolarmente libri, riviste e giornali.
Sbrigati.
Il mio numero di conto per i trasferimenti di denaro è:
PAREXLV22
Liga Lapinska
LV39PARX0012030660001,

Friends, do your best so that my tomcat does not starve, without food, medicines, necessary clothes and hygiene products, and without a steady income.
I am an artist, translator, writer and painter, in Italy we regularly top books, magazines and newspapers.
Hurry up.
My account number for money transfers is:
PAREXLV22
Liga Lapinska
LV39PARX0012030660001

PS39 Liga Sarah Lapinska – Appena nati PS34 Liga Sarah Lapinska – Acque blu