Poesie scurrili lette da Antonio Mencarini

Poesie scurrili lette da Antonio Mencarini

Poesie scurrili

L’ucello in chiesa

Culo wmv

Culo

‘O burdello

Antonio Mencarini legge Marchese mio bello con sigla

Antonio Mencarini legge ‘O burdello con sigla

Antonio Mencarini legge ‘O brinnese con sigla

Antonio Mencarini legge Matrioska Kakoshimachia con sigla

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Yes

Yes

Sasquatch – Antologia poetica di Bruno Mancini

Sasquatch

Sasquatch

L’aspra vicissitudine è vinta

Intorno a mezzanotte

1/A

Conversazione solitaria

La scorpacciata di parole

Una molle letizia

Serrato manicotto sul ponte di comando

Che sia percezione dell’inconscio

La pozza, ossia l’addio

ALT

Dove la trovo un’altra ingannatrice

Il posto mio

2/A

YES

YES

Rastrelli, rostri
i raggi scanalati della ringhiera all’ombra -,
quei ferri allungano riflessi scuri
in lungo e lungo il dosso del selciato,
mai sempre
ancora
sconnesso,
incontro e contro il bordo
a trono di petunie.

Non dirmi il senso delle grate
né il suppergiù
o il per di più
del nostro averci offesi “Io non ti credo”
in fughe martoriate
insonni
la mano sulla mano
nel tuo abbagliarti al faro che genera le ombre,
senza badare al sole e a chi rifiuta il paragone.

In questa notte,
distrutta
accartocciata,
bolla – mai più sigillo – di tre birre,
illuso anticipo
l’ascolto di ciò che mi dirai domani
quando
ma forse quando,
per me non più mistero,
mi mostrerai il tuo sguazzare entro gli ostacoli e gli enigmi
mentre io mi muovo in passi a salto di cavallo
sulla scacchiera di case o bianche o nere
e dove zero è inesistente giallo.

Fissando occhiali scuri che ricoprono,
spiaccicato impiastricciato,
rimmel in rivoli intorno alle tue occhiaie,
saprò che il nostro tempo
largo e capiente, forte
stupendo
di trama stretta come un crivello
è stato infine una corrida senza senso
fra te ch’eri la sfida sconosciuta
ed io che sono il vinto di me stesso.

Ho visto l’ombra d’Ignazio

La notte non appare all’improvviso

Non sia per gli altri

Oggi la musica è ciabattare di sandali

A loro

Non sono io il suo dannato problema

3/A

Sciovinista

Lo svincolo

Nemesi storica

Ignazia splendeva di luce innaturale

Tequila

Adesso no

STOP AND GO O PIT STOP DEVO DECIDERE

D’amore inesistente

Il canto del cigno

Menzogna

4/A

Lo so, fui tuo, silenzio

Silenzi di pensieri

Io resto

Berenice e i suoi dilemmi

Oh cazzo!

Sasquatch – Antologia poetica di Bruno Mancini

Bruno Mancini

Yes

Dalla raccolta di poesie “Sasquatch”
(1968 – 2009): 
YES

Rastrelli, rostri
– i raggi scanalati della ringhiera all’ombra -,
quei ferri allungano riflessi scuri
in lungo e lungo il dosso del selciato,
mai sempre
ancora
sconnesso,
incontro e contro il bordo
a trono di petunie.

Non dirmi il senso delle grate
né il suppergiù
o il per di più
del nostro averci offesi “Io non ti credo”
in fughe martoriate
insonni
la mano sulla mano
nel tuo abbagliarti al faro che genera le ombre,
senza badare al sole e a chi rifiuta il paragone.

In questa notte,
distrutta
accartocciata,
bolla – mai più sigillo – di tre birre,
illuso anticipo
l’ascolto di ciò che mi dirai domani
quando
ma forse quando,
per me non più mistero,
mi mostrerai il tuo sguazzare entro gli ostacoli e gli enigmi
mentre io mi muovo in passi a salto di cavallo
sulla scacchiera di case o bianche o nere
e dove zero è inesistente giallo.

Fissando occhiali scuri che ricoprono,
spiaccicato impiastricciato,
rimmel in rivoli intorno alle tue occhiaie,
saprò che il nostro tempo
largo e capiente, forte
stupendo
di trama stretta come un crivello
è stato infine una corrida senza senso
fra te ch’eri la sfida sconosciuta
ed io che sono il vinto di me stesso.

Yes

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Una storia di troppo – legge Bruno

Una storia di troppo

Una storia di troppo wmv

Una storia di troppo avi

 

Dalla raccolta di poesie “Segni” (1964 – 1987):
Una storia di troppo

Il quinto dito di una mano.
Forti emozioni più
forti, fortissime.
Lei troppo prima.

Nel tempo perduto di un viaggio astrale
la nostra coppia
solitaria
– in solitudini senza tempo –
s’arrocca in semplici schemi
– d’amore è troppo -.
Lei – pensa – troppo unica.

“Rivederci un giorno”
“Appuntamento in centro”
“Va bene, ai treni”
“All’ora di punta”
“Che non sia Carnevale”
Troppo amore non serve.
Lei – pensa – troppo uguale.

Troppo nuda
troppo sincera
troppo significante.
L’attesa è del troppo gradevole.

Ma il vecchio corsaro ora vuole la noia
– pretende
attende –
l’ultima emozione prima
ignota, offensiva.
Sul fasciame di un suo vascello
– disteso –
alla fonda in acque mitiche
– solo –
il sole affisso all’albero alto
– chiuso –
lasciati avvizzire i ricordi
cerca – e sbaglia –
la Noia.

L’ultima emozione è più
forte, fortissima:
se assale è solo da sola
solissima
senza illudersi d’essere attesa
assimilata
per poi dissolvere anche i rimpianti
– scrupoli –
di non essere ancora
appartenuta.

E Franco potrà dire
“Il tema è favola
la storia è antica
il passo è breve
accettati
e lascia libere le tue certezze”.

 

 

 

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Una storia di troppo – legge Bruno Mancini

Una storia di troppo

Una storia di troppo

Una storia di troppo wmv

Dalla raccolta di poesie “Segni” (1964 – 1987):

Una storia di troppo

Il quinto dito di una mano.
Forti emozioni più
forti, fortissime.
Lei troppo prima.

Nel tempo perduto di un viaggio astrale
la nostra coppia
solitaria
– in solitudini senza tempo –
s’arrocca in semplici schemi
– d’amore è troppo -.
Lei – pensa – troppo unica.

“Rivederci un giorno”
“Appuntamento in centro”
“Va bene, ai treni”
“All’ora di punta”
“Che non sia Carnevale”
Troppo amore non serve.
Lei – pensa – troppo uguale.

Troppo nuda
troppo sincera
troppo significante.
L’attesa è del troppo gradevole.

Ma il vecchio corsaro ora vuole la noia
– pretende
attende –
l’ultima emozione prima
ignota, offensiva.
Sul fasciame di un suo vascello
– disteso –
alla fonda in acque mitiche
– solo –
il sole affisso all’albero alto
– chiuso –
lasciati avvizzire i ricordi
cerca – e sbaglia –
la Noia.

L’ultima emozione è più
forte, fortissima:
se assale è solo da sola
solissima
senza illudersi d’essere attesa
assimilata
per poi dissolvere anche i rimpianti
– scrupoli –
di non essere ancora
appartenuta.

E Franco potrà dire
“Il tema è favola
la storia è antica
il passo è breve
accettati
e lascia libere le tue certezze”.

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Rimuovo licheni

Rimuovo licheni

Rimuovo licheni avi

Rimuovo licheni solo testo

Rimuovo licheni avi

Dalla raccolta di poesie “Non sono un principe”
(2012 – 2014):

Rimuovo licheni

Ventaglio di giorni
disegnati sulla seta, bifronte,
vado creando
nel tramonto senza sole
nel tramonto mare e cielo
nel tramonto che ho voluto.

Scandaglio ad occhi chiusi
fondali di memorie;
frequento tane di cerniole
rimuovo licheni da madrepore,
sosto,
al limite del fiato,
in apnea,
sul più bel sogno che ho vissuto.

Intanto, sulla costa,
si accendono le luci del presente
mentre io mi carico di dubbi
-zaino/cervello-,
lasciando vincere l’attesa.

Rimuovo licheni

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