Questa antologia di Arti Varie avrà, forse, mille ed uno difetti, ma ha, certamente, un pregio semplice ed umile: l’intenzione di rappresentare la vita artistica di noi intesi come “cittadini del mondo”. Per forza di cose un mondo limitato, in questo primo volume, ad alcune nazioni che, per dare seguito ad una chiara scelta indicata dal Comitato organizzativo di Bookcity, si inquadra nel perimetro composto tra l’Europa e l’Africa, con al centro la nostra Italia propulsore, come sempre, di dinamiche artistiche culturali e sociali che il mondo intero ci invidia.
Non è mio compito dare chiavi di lettura per un libro che, non avendo avuto lo scopo di essere accettato, né quello di essere riconducibile in una qualsiasi logica, resta e vuole restare disarticolato, contorto, intrigante. Tuttavia posso dire che in ciascuna storia, ho voluto sfumare i contorni tra “mitici emblemi” quali per esempio: “Essere ed esistere” nell’estate con la parrucca, “sentimenti e passioni” nel libro di Sonia, “amore e sesso” in ambiguità, “femminilità e virilità” nel nodo. Anche altri labirinti, altre parrucche, altre grotte, altri libri, altre soluzioni, altri intrighi, altri dubbi, altri nodi, ne hanno continuamente turbato il percorso, ma tocca a voi svelarli. Un piccolo consiglio: leggete lentamente per evitare indigestioni! A dopo.
Dettagli
Genere Narrativa / Letterature – Narrativa moderna e contemporanea (dopo il 1945)
Edizione: 3
Anno pubblicazione: 2020
Formato: 15×23
Foliazione: 196
Copertina: morbida
Interno: bn
Formato cartaceo
Prezzo 15,00 €
Antologia Poeti vari
Details
Publication Date
20/9/2011
Language
Italian
ISBN
9781447867111
Category
Poetry
Copyright
All Rights Reserved – Standard Copyright License
Contributors
By (author): bruno mancini
Specifications
Pages
68
Binding
Paperback
Interior Color
Black & White
Dimensions
A5 (5.83 x 8.27 in / 148 x 210 mm)
Ri-partire con la scienza affrontando il cambiamento, l’imprevisto e l’improbabile
Terza edizione
Programma completo su
https://www.cicapfest.it/programma
23 settembre 2020. L’edizione 2020 del CICAP Fest, il Festival della scienza e della curiosità (“La sfida è adesso. Ri-partire con la scienza affrontando il cambiamento, l’imprevisto e l’improbabile”), inaugurerà in live streaming venerdì 25 settembre alle ore 20.30, in diretta dall’Auditorium dell’Orto Botanico di Padova.
L’evento di apertura del Festival si intitola “Benvenuti al CICAP Fest Extra: la sfida è adesso!” e sarà condotto da Massimo Polidoro, divulgatore, Segretario del CICAP e Direttore del CICAP Fest, con la partecipazione di Daniela Ovadia, giornalista scientifica e coordinatrice scientifica del CICAP Fest, e Sergio Della Sala, professore di “Human Cognitive Neuroscience” all’Università di Edimburgo e Presidente del CICAP.
Dopo i saluti istituzionali di Rosario Rizzuto, Rettore dell’Università di Padova, del sindaco Sergio Giordani, dell’Assessore alla Cultura Andrea Colasio, del Presidente della Provincia Fabio Bui, del Presidente della Fondazione Cariparo Gilberto Muraro e del Presidente della Camera di Commercio di Padova Antonio Santocono, alle ore 21.00 Telmo Pievani, delegato del Rettore per la comunicazione istituzionale dell’Università di Padova, filosofo della scienza e grande divulgatore, inquadrerà il momento storico che stiamo vivendo in una prospettiva biologica ed evoluzionistica.
L’intervento di Telmo Pievani, “Pandemia 2020: una storia darwiniana”, riflette sull’opportunità di iniziare a guardare al Covid19 attraverso le lenti dell’evoluzione. La lezione darwiniana del coronavirus è chiara: siamo vulnerabili, siamo connessi al resto della natura, la distruzione dell’ambiente si rivolge contro la nostra salute. Le epidemie che si trasmettono con il salto di specie non spuntano dal nulla. Hanno cause ecologiche e ci sono attività umane specifiche che ne aumentano la probabilità: la deforestazione, il bracconaggio, il commercio illegale di specie animali protette… I virus sono entità biologiche molto più antiche di noi e hanno strategie evolutive basiche molto efficaci. Inoltre, otto miliardi di esseri umani sono diventati l’ospite perfetto per i virus, che viaggiano con noi in aereo. D’altro canto, i virus hanno quattro formidabili nemici: la ricerca scientifica (i vaccini, il Global Virome Project, l’atlante delle patogenesi), l’igiene, il progresso sociale e la protezione dell’ambiente. Per sconfiggere un simile nemico e comprenderlo razionalmente, dobbiamo assumere il suo punto di vista e cogliere la sua logica: una logica evolutiva.
Sarà possibile seguire la diretta streaming dell’inaugurazione – e tutti gli altri incontri del programma – sul sito www.cicapfest.it e sui social media dell’evento (Facebook, YouTube e Instagram). Dal giorno successivo, il programma vedrà appuntamenti ricorrenti a orari fissi, tutti online only, che resteranno comunque fruibili sui social del CICAP Fest e del CICAP anche dopo la chiusura del Festival.
Festival della scienza e della curiosità
Tra gli incontri: sabato 26 settembre alle ore 11.30 Silvio Garattini racconta al pubblico cosa l’emergenza inattesa del Coronavirus ci ha insegnato sulla globalizzazione e come possiamo metterlo a frutto; nell’ambito del format “Padova insolita e scientifica”, sabato 26 alle 14.00 e domenica 27 alle 14.15 il giornalista e scrittore Daniele Mont D’Arpizio e l’astronomo Leopoldo Benacchio accompagnano il pubblico a casa, rispettivamente, in una passeggiata presso alcuni dei luoghi che hanno segnato e ancora segnano la storia scientifica della città, e in un percorso fra astronomia, storia e arte alla scoperta del cielo dipinto, scolpito e “raccontato” che si trova tra portici e palazzi di Padova; alle 15.00, Federico Taddia ci presenta Valentina Sumini, che padroneggia paesaggi ostili e inabitati come quelli della Luna e di Marte per progettare le abitazioni di domani; alle 16.30, Paolo Attivissimo, tra i massimi esperti sull’argomento, risponde alle domande del pubblico a casa sul perché le bufale tecnologiche prosperano in un mondo pieno di tecnologia; alle 17.15, Antonella Viola e Adriana Albini, moderate da Daniela Ovadia, analizzano le cause del cosiddetto “soffitto di cristallo”, ossia la difficoltà delle donne a raggiungere i vertici dei laboratori di ricerca e nelle istituzioni accademiche; alle 18.30, Jim Al-Khalili, fisico teorico alla University of Surrey, in Gran Bretagna, dove ha anche una cattedra di Comunicazione scientifica, racconterà la fisica, forse la più radicale delle avventure intellettuali umane; alle 20.45, il sabato si chiude con un doppio intrattenimento: si parte con CIALTRONPEDIA! ovvero: aspettando quelli seri…, un’improbabile Enciclopedia che toccherà tutti i temi possibili (anche quelli che era meglio non toccare!) con la cialtroneria surreale di Davide Calabrese e Fabio Vagnarelli degli Oblivion, accompagnati da Alberta Izzo e Lino Patrugno. E a seguire, alle 21.30… quelli seri, in questo caso Alessandro Barbero che ci racconterà come, per ripartire, è indispensabile servirsi delle conoscenze del passato, in modo da vivere il presente nel modo più sereno possibile.
Festival della scienza e della curiosità
Tra gli incontri di domenica 27 settembre, la rassegna stampa del CICAP Fest alle ore 10.00, una lettura critica delle notizie della settimana legate alla scienza, all’insolito al misterioso con i giornalisti di Focus Margherita Fronte e Marco Ferrari; alle 11.30, Raffaele De Caro e Francesco De Ceglia ripercorrono con Daniela Ovadia la storia dell’esposizione dei cadaveri dal Museo della Medicina (MUSME) di Padova e discutono sui problemi etici e di conservazione che i curatori delle moderne collezioni hanno dovuto risolvere; alle 15.30 uno dei podcast di intrattenimento scientifico in collaborazione con Audible: Marco Merola viaggerà attraverso le regioni italiane per raccontare le loro storie di adattamento ai cambiamenti climatici; alle 16.15, Paolo Vineis e Shaul Bassi, moderati da Roberta Villa, discutono di diseguaglianze e di “destini segnati”, affrontati con gli strumenti della scienza e della letteratura; alle 17.30 Elena Dogliotti, biologa nutrizionista e divulgatore scientifico per Fondazione Umberto Veronesi, risponde alle domande del pubblico sul modo in cui sia possibile conciliare un’alimentazione sana con la sostenibilità ambientale, moderata da Gianluca Dotti, in collaborazione con Confagricoltura Padova; chiudono la settimana, alle 18.30, le riflessioni del grande giornalista e divulgatore, oltre che presidente onorario del CICAP, Piero Angela, che in dialogo con Massimo Polidoro racconta com’è nato il CICAP.
Tra le tante iniziative di quest’anno, il CICAP Fest EXTRA presenterà anche eventi in partnership con Bergamo Scienza, Chiavi di volta, Food&Science Festival, Galassica-Festival dell’astronomia e Trieste Science+Fiction Festival, a conferma che, mai come ora, la collaborazione per una divulgazione di qualità è fondamentale per la crescita del nostro Paese.
Festival della scienza e della curiosità
Gli ospiti
Anche quest’anno il CICAP Fest coinvolgerà i più bei nomi della divulgazione, della scienza e del panorama culturale italiano e internazionale, come lo psicologo dell’Università di Bristol Stephan Lewandowsky, Naomi Oreskes, storica della scienza dell’Università di Harvard, Jim Al-Khalili, fisico teorico alla University of Surrey, in Gran Bretagna, dove ha anche una cattedra di Comunicazione scientifica, Charles Spence, psicologo sperimentale all’Università di Oxford, esperto di modalità sensoriali (in collaborazione con Food&Science Festival), e David Quammen, scrittore e divulgatore scientifico statunitense (in collaborazione con Bergamo Scienza).
Tra gli italiani, oltre a Piero Angela, interverranno anche l’astronauta Paolo Nespoli; l’immunologa Antonella Viola; lo scienziato e farmacologo Silvio Garattini; lo storico Alessandro Barbero; la meteorologa Serena Giacomin; lo scrittore Marco Malvaldi; il regista premio Oscar Ralph Eggleston; il neuroscienziato e presidente del CICAP Sergio Della Sala; la giornalista e medico Roberta Villa; il genetista Guido Barbujani; lo storico sociale delle idee David Bidussa; l’epidemiologo Paolo Vineis; il futurologo Roberto Paura; il direttore dell’International Center for the Humanities and Social Change dell’Università Ca’ Foscari Shaul Bassi; l’attore e regista Pif; il filosofo Telmo Pievani; la prorettrice dell’Università di Padova Annalisa Oboe; il chimico e divulgatore scientifico Dario Bressanini; i climatologi Filippo Giorgi ed Elisa Palazzi; l’economista Carlo Cottarelli; l’informatico Stefano Quintarelli; la nutrizionista Elisabetta Bernardi; lo psicologo sociale Lorenzo Montali; gli storici della scienza Marco Ciardi e Francesco de Ceglia, gli astrofisici Leopoldo Benacchio, Amedeo Balbi e Luca Perri; le fisiche Sandra Savaglio e Lucia Votano; il professore di teoria dell’argomentazione Adelino Cattani, il disegnatore Bruno Bozzetto; l’illusionista Raul Cremona e ancora i giornalisti e divulgatori Paolo Attivissimo, Barbascura X, Michele Bellone, Silvia Bencivelli, Barbara Bernardini, Piero Bianucci, Marco Boscolo, Manuela Perrone, Alfredo Castelli, Alex Dante, Cristina Da Rold, Riccardo Di Deo, Gianluca Dotti, Davide Coero Borga, Adrian Fartade, Margherita Fronte, Silvano Fuso, Giuliana Galati, Anna Rita Longo, Paolo Magliocco, Beatrice Mautino, Matteo Merzagora, Fabio Pagan, Edwige Pezzulli, David Puente, Simona Regina, Ruggero Rollini, Chiara Segré, Federico Taddia, Elisabetta Tola, Fabio Turone, gli artisti Diego Allegri, Davide Calabrese, Fabio Vagnarelli, Vanni de Luca, Hyde, Matteo Filippini, Alberta Izzo, Francesco Lancia, Mad Markson, Roberto Mercadini, Jack Nobile, Lino Patruno, Alex Rusconi, Francesco Scimemi e tantissimi altri.
Festival della scienza e della curiosità
Promotori e sostenitori
Il CICAP Fest è promosso dal CICAP in collaborazione con l’Università, il Comune, la Provincia, la Camera di Commercio di Padova e Promex, con Regione del Veneto e con il riconoscimento del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo; Audible come Partner; Assindustria Venetocentro, Confagricoltura Padova, Istituto Mario Negri, Fondazione Umberto Veronesi, Fondazione AIRC, Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza, Orto botanico di Padova e Musme come partner istituzionali; Intesa Sanpaolo e Corvallis come sponsor, Circuito Zero come sponsor tecnico e con la media partnership di Focus, Il Mattino di Padova, Radio RAI, TV7, Focus Scuola, Il Bo Live e PLaNCK!
Festival della scienza e della curiosità
Il Comitato scientifico
Michele Bellone (giornalista scientifico e curatore editoriale per Codice), Francesco Paolo De Ceglia (professore di Storia della scienza all’Università di Bari), Sergio Della Sala (neuroscienziato e Presidente CICAP), Anna Rita Longo (comunicatrice della scienza, componente del board di SWIM – Science Writers in Italy e Socia effettiva CICAP), Arturo Lorenzoni (professore di Economia dell’Energia ed Electricity Market Economics all’Università di Padova), Lorenzo Montali (professore di Psicologia sociale all’Università di Milano-Bicocca e Vice-presidente CICAP), Annalisa Oboe (professoressa di Letteratura inglese e Prorettrice alle attività culturali, sociali e di genere dell’Università di Padova), Telmo Pievani (professore di Filosofia delle scienze biologiche e delegato del Rettore per la comunicazione istituzionale dell’Università di Padova), Luca Perri (astrofisico dell’Osservatorio di Merate e del Planetario di Milano e divulgatore per Rai Scuola), Antonio Scalari (giornalista scientifico, Valigia Blu), Elisabetta Tola (giornalista scientifica, Formicablu), Antonella Viola (professoressa di Patologia Generale presso l’Università di Padova e Direttrice Scientifica dell’Istituto di Ricerca Pediatrica “Città della Speranza”).
Festival della scienza e della curiosità
Che cosa è il CICAP
Il CICAP (Comitato italiano controllo affermazioni sulle pseudoscienze) è un’associazione educativa e pedagogica, fondata nel 1989 da Piero Angela e da altre personalità del mondo della scienza e della cultura tra cui Margherita Hack, Umberto Eco, Rita Levi Montalcini, Carlo Rubbia e Umberto Veronesi, per favorire la diffusione di una mentalità scientifica e contrastare pseudoscienze, irrazionalità e superstizione. Il lavoro formativo del CICAP è riconosciuto dal Ministero per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca.
Per informazioni
Sito: www.cicapfest.it
Facebook: facebook.com/CICAPfest
Instagram: instagram.com/cicap_fest
Ufficio Stampa Stilema – tel. 0115624259
Anna Gilardi
Roberta Canevari canevari@stilema-to.it – tel. 3356585866
La poetica di Angela Maria Tiberi non è consigliata a tutti coloro che abbiano freddo il cuore e scarso il senso dell’Amore. Non riuscendo a farla propria, riterrebbero, scioccamente, che si tratti di utopistiche trasposizioni in versi di ideali obsoleti, senza capire che i veri “vecchi” sono solo coloro che non sanno più credere all’amore.
Bruno Mancini Details
Publication Date 3/2/2017
Language Italian
ISBN 9781326925215
Category Poetry
Copyright All Rights Reserved – Standard Copyright License
Contributors By (author): Angela Maria Tiberi Specifications
Pages 88
Binding Paperback
Interior Color Black & White
Dimensions A5 (5.83 x 8.27 in / 148 x 210 mm)
Bruno Mancini
ISBN 978-1-4710-6196-7
Versione 3 | ID wdm6w9
Creato: 6 settembre 2022
Modificato: 6 settembre 2022
Libro, 159 Pagine
Libro stampato: A5 (148 x 210 mm)
Standard Bianco e nero, 60# Bianco
Libro a copertina morbida
Lucido Copertina
Prezzo di vendita: EUR 16.00
Bruno Mancini
ISBN 9781471068423
Versione 4 | ID r99qmg
Creato: 31 ago 2022
Modificato: 31 ago 2022
Libro, 100 Pagine
Libro stampato: A5 (148 x 210 mm)
Standard Bianco e nero, 60# Bianco
Libro a copertina morbida
Lucido Copertina
Prezzo di vendita: EUR 14.00
Bruno Mancini
ISBN 978-1-4710-7278-9
Versione 2 | ID 4wwn72
Creato: 28 ago 2022
Modificato: 29 ago 2022
Libro, 89 Pagine
Libro stampato: A5 (148 x 210 mm)
Standard Bianco e nero, 60# Bianco
Libro a copertina morbida
Lucido Copertina
Prezzo di vendita: EUR 14.00
Bruno Mancini
ISBN 978-1-4710-7481-3
Versione 2 | ID 29y6wr
Creato: 26 ago 2022
Modificato: 27 ago 2022
Libro, 135 Pagine
Libro stampato: A5 (148 x 210 mm), Standard Bianco e nero, 60# Bianco, Libro a copertina morbida, Lucido Copertina
Prezzo di vendita: EUR 14.00
Dettagli
Data di pubblicazione 24 ago 2022
Lingua italiano
ISBN 9781471077531
Categoria Narrativa
Copyright Tutti i diritti riservati – Licenza di copyright standard
Collaboratori Di (autore): Bruno Mancini
Standard Bianco e nero, 60# Bianco
Libro a copertina morbida
Lucido Copertina
Prezzo di vendita: EUR 14.00
Bruno Mancini
ISBN 978-1-4710-8114-9
Version 3 | ID 29772m
Creato: 20 ago 2022
Modificato: 20 ago 2022
Libro, 93 Pagine
Libro stampato: A5 (148 x 210 mm)
Standard Bianco e nero, 60# Bianco
Libro a copertina morbida
Lucido Copertina
Prezzo di vendita: EUR 14.00
Bruno Mancini
ISBN 978-1-4710-5423-5
Versione 4 | ID 29z5vq
Creato: 13 settembre 2022
Modificato: 14 settembre 2022
Libro, 98 Pagine
Libro stampato: A5 (148 x 210 mm)
Standard Bianco e nero, 60# Bianco
Libro a copertina morbida
Lucido Copertina
Prezzo di vendita: EUR 14.00
Bruno Mancini
ISBN 9781471058912
Versione 4 | ID ydp88k
Creato: 9 settembre 2022
Modificato: 9 settembre 2022
Libro, 142 Pagine
Libro stampato: A5 (148 x 210 mm)
Standard Bianco e nero, 60# Bianco
Libro a copertina morbida
Lucido Copertina
Prezzo di vendita: EUR 14.00
purtroppo la vita ci insegna che esistono momenti particolarmente tristi e oggi tocca a me informarvi che il nostro caro amico Antonio Mencarini, Socio fondatore DILA, VOX di tutti i nostri progetti, non sarà più tra di noi.
Ho espresso le mie condoglianze alla moglie Elvira e lei si è detta emozionata per la stima e l’amicizia di tutto il gruppo di cui mi sono fatto testimone.
Avvieremo qualche iniziativa per mantenerne il ricordo e, certamente, la prossima edizione di Otto milioni con la relativa antologia sarà dedicata a lui.
Scusatemi la sintesi ma non credo di poter aggiungere altro se non l’invito ad un pensiero in ricordo del Caro Amico Antonio.
Dalla mia raccolta di poesie “Non sono un principe”
(2012 – 2014)
Vox
Antonio Mencarini
Assuefatto,
sbriciola,
nel silenzioso pandemonio acustico
lirismi
taniche di nefandezze oscene,
lanciando,
in orbita,
su mal celato tuttotondo fonico
Ignazio
e suo fratello:
epigoni sbiaditi
del vate siculo.
Antonio Mencarini
legge
“La Sagra del peccato”
chi non ascolta
perde.
Ecco il link ad una delle numerosissime video letture che Antonio ha regalato a tutti gli scrittori e poeti dei progetti Made in Ischia.
https://youtu.be/OA7M0CZuvBk
Pensieri inviati da alcuni amici di Antonio:
Alberto Liguoro
Sono assolutamente costernato per questa notizia.
Antonio era la vita fatta persona.
Ma come si fa?
Qualsiasi iniziativa sia in suo ricordo mi vedrà tra i partecipanti.
Dalila Chenah
Condoglianze per noi tutti mi dispiace. Trasmetti, ti prego, le mie condoglianze alla famiglia.
Franco Maccioni
Una triste notizia volteggia nei nostri cuori. Nel mio animo colori di dolore per la scomparsa del caro amico Antonio. Avrei voluto conoscerlo personalmente nelle varie attività, sempre capace, pronto e sensibile nell’esserci. Lesse una mia poesia che ebbe un premio a “Otto milioni”: mi commosse tanto la sua lettura… bravissimo. Condoglianze alla sua famiglia. R.I.P. caro Antonio nella tua Luce Nuova!
Lucia Fusco
Mi dispiace molto, condoglianze
Alberto Ghirardini
Spiace leggere : ho di lui ricordi brevi, tutti milanesi, ma piacevoli… quieti e di buon senso, di una persona appassionata, colta, educata e amica.
Estendi, ti prego, queste mie parole alla moglie
Antonio Fiore
Mi dispiace moltissimo per la dipartita del carissimo amico Antonio Mencarini, mi associo con tutti voi al dolore e al cordoglio, esprimendo dal profondo del mio cuore sentite condoglianze alla moglie e ai suoi cari.
Resterà per sempre nei nostri pensieri.
Mariapia Ciaghi
Ci uniamo nel doloro e facciamo le nostre sentite condoglianze.
Maria Luisa Neri
Mi dispiace molto. Condoglianze a te che lo conoscevi personalmente e alla famiglia da parte mia.
Giovanna Li Volti Guzzardi
Una grande tristezza!
Condoglianze alla Famiglia, non lo dimenticheremo mai, era meraviglioso!
Che Dio gli dia il Santo Paradiso!
Va benissimo ciò che farai per il nostro grande Antonio Mencarini, tutti lo porteremo nel cuore e nella mente per sempre!
Lui si godrà il Santo Paradiso e sarà felice di noi che lo pensiamo sempre, anche dalla lontana Australia!
Liga Sarah Lapinska
Perdere un amico,- e la tragedia senza parole anche se sappiamo che lo perderemo.. Mi dispiace molto.
Silvana Lazzarino
mi spiace apprendere questa notizia… ma come scrivi tu a volte non possiamo decidere noi fino in fondo… perché qualcun altro ha deciso così.
La vita è un dono e Antonio Mencarini ha saputo accogliere questo dono, viverlo a pieno restituendo a quanti conosciuti e incontrati il suo entusiasmo nell’agire in ogni contesto: dalla vita personale e familiare a quella lavorativa e dedicata alla cultura
Il suo amore per la vita che ha espresso nelle sue attitudini di poeta, scrittore e interprete nel dare con la sua eccellente voce maggior emozione alle parole, lo ha trasmesso grazie al suo saper comunicare in modo autentico.
Il suo impegno come Socio Fondatore della vostra Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” resta vivo anche se fisicamente lui non è più in questa dimensione, perché scintille di luce della sua bellezza continuano a farsi sentire in ogni vostro pensiero, ma anche progetto, iniziativa. Il ricordo di Antonio sempre vivo nella mente di chi lo ha amato e voluto bene è un modo per far brillare questa sua energia di luce che non si spegnerai mai. Il pensiero fa vibrare le emozioni e pensando a lui, la sua luce rispende ancor più.
Gli affetti e amori veri non si perdono mai… continuano ad essere in altra forma di luce, sempre vicino a chi li chiama a sé.
Un abbraccio a te Bruno e un pensiero di vicinanza e affetto per la famiglia di Antonio, in particolare per la moglie Elvira.
Alberto Liguoro.
Caro Antonio,
come dimenticare il tuo sorriso coinvolgente? I tuoi modi, sempre pacati, la tua vena ironica; la tua voce, senza acuti e toni stridenti, per cui, a parte la tua corretta conoscenza di diverse lingue, eri chiamato anche “the voice”?
Come dimenticare la lettura delle poesie, e la serata di arte, e di letteratura, col “professore” a Ischia?
E la nostra performance “Che ne facciamo dei libri?”,quel pomeriggio infuocato di sole davanti alla biblioteca “Chiesa Rossa”. Al Parco delle Cascine, a Milano?
E il dopoteatro di Bookcity col “mangiafuoco”, davanti al “Parenti”, dove era anche Pisapia?
Sempre cose belle e giuste; non intrallazzi, non sotterfugi, mai cose da “pelo sullo stomaco”.
L’incontro per un premio letterario in Svizzera, e tante altre cose; ma soprattutto la spontaneità e la sincerità della tua amicizia, che ha fatto di noi, con Bruno, che ci ha presentati, e con altri amici ischitani e internazionali, grazie anche alle moltissime iniziative da lui promosse, una FORZA CORALE, per l’affermazione e la vitalità della CULTURA.
Ciao Antonio
Sono felice di averti conosciuto; mi lasci un grande vuoto; ma sono sicuro che, prima o poi, quando sarà, ci rivedremo da qualche parte, nello SPAZIO/TEMPO, e parleremo di tante altre cose.
Silvana Arbia
Mi dispiace. Condoglianze ai famigliari e agli amici. La mia gratitudine e quella della Fondazione per la sua generosa e importante attività.
Donatella e Raffaele Brischetto
Mi associo con molto fervore allo sgomento per la dipartita di un amico e di un grande conoscitore dell’animo umano. Ciao Antonio
Tina Bruno
Antonio Mencarini, uomo di grande cultura e conoscenza, maestro di recitazione e narrazione, aveva ricevuto dalla vita il dono della voce.
Interpretava la lettura di opere letterarie con passione, creando nell’ascoltatore quelle giuste emozioni capaci di elevare lo spirito.
La sua morte ha colto di sorpresa i suoi ascoltatori che, uniti alla famiglia dal dolore e dal senso di abbandono, esternano sentite condoglianze.
E chiudo questa prima pagina di omaggio alla memoria di Antonio Mencarini con tre sue poesie.
Mare
‘O mare nun accide
‘o mare è mare
e nun ‘o sape ca te fa paura. Edoardo De Filippo
Un solco continuo scavato da aratri invisibili
la scia bianca immacolata si perde nell’azzurro
il vento scompiglia capelli e arruffa pensieri
gabbiani e delfini danzano intorno alla barca
suonando sinfonie sul pentagramma delle onde
Così la vita che scorre intorno a noi The sea, la mer, das meer, el mar, pelagos,
il mare.
Si ama e si teme. Calmo sereno benefico
violento cupo, capriccioso e violento.
Ha cullato la vita e ha dato la morte
Così la vita che scorre intorno a noi.
Pace silenzio bolle che salgono argentee
una murena si affaccia e ti guarda
un anemone apre i suoi colori
un rombo assale e mangia un latterino
Il tuo ricordo
Il tuo ricordo
mi trasporta lontano
tra mari in tempesta
e uragani di solitudine
Il tuo ricordo
mi ottenebra la mente
mi riporta nel tempo
tra momenti di felicità
e oscuri sentimenti
Il tuo ricordo
mi perseguita nei sogni
a volte dolcissimi
a volte assurdi incubi
Il tuo ricordo
passato e presente
tiene la mia anima in bilico
tra gioia e disperazione
Canto dell’illusione
Troppo vaneggiasti, nel miraggio
che fioriva legittimo dal sangue!
Bella esaltante nell’etereo
ti allucinò la strada del viaggio!
E tu ristavi allora, come affranto
per barbaglio accecante che rilassa…
– non ritrovavi più la nota arcana
che ritmavi – auspicio d’altro canto!
Ti gorgogliava nera nel profondo
la mota del cammino che invischiava
le ali ai tuoi piedi – che staccare
anelavi d’un balzo libero e giocondo.
Ti vedevi sulla tua terra strame
infecondo, pugno senza forza;
l’egocentrismo che ti circuiva
era serpente dalle mille brame…
O quanto tu l’odiavi !
Avanti alla pupilla vacillante e sola
era un abisso il mondo – pullulante
d’insetti putrefatti brulicanti.
L’ala tua canora che saliva
nell’iride dei sogni del mattino
si ripiegava, come flora vizza,
Ecco il link ad una delle numerosissime video letture che Antonio ha regalato a tutti gli scrittori e poeti dei progetti Made in Ischia.
Il Dispari 20200914
Il furto della foto di Maradona
nona puntata del racconto di Bruno Mancini.
Le prime otto puntate sono state pubblicata il 13 e il 27 luglio, il 3 – 10 – 17 – 24 – 31 agosto, 7 settembre 2020.
Il furto della foto di Maradona
PARTE TERZA
I sogni
Capitolo primo
Bruno: -«Aurora, nonostante il mio diretto coinvolgimento emotivo, questa che ho voluto raccontare, con il prezioso ausilio dei nostri straordinari compagni, sono persuaso che possa sì essere annoverata tra
“Le belle storie d’amore”,
ma sono anche convinto che essa non appartenga ad una singola persona o ad una sola coppia d’individui, né che sarebbe corretto presentarla come la catarsi del bene sul male.
Ho voluto porgerla alla tua attenzione, e naturalmente alla compiacenza dei tuoi ospiti, sviluppando i miei argomenti nella forma recitativa che è ormai consuetudine dei nostri incontri, affinché tu, Signora, possa decidere se dare o non dare un senso d’eternità all’amore tra il Popolo Napoletano e Diego Armando Maradona.
Tanto grande, così palese ed autentico.
Da un lato un uomo che inventa per se stesso un’identità collettiva, dall’altro, l’atavica civiltà di un popolo baro e ladrone che si lascia sedurre dall’integerrimo difensore della giusta amicizia.
Ne parleremo ancora, dopo, se vorrai, ora mi preme chiarire che l’averti proposto la lettura del mio diario non è stato frutto, come ho già detto durante la presentazione iniziale, di civetteria maschile, piuttosto dell’augurio che dalle sue pagine tu, Donna Guascona, possa essere spinta a valutare benevolmente la mia determinazione a punire. Non certo insita nella indole che mi riconosco.
Eppure, in questa occasione, l‘ho espressa con tanta forza da riuscire a trasferirla finanche nello stesso soggetto da sottoporre al castigo.
La baldanzosa indifferenza, con la quale i delinquenti quotidianamente depredavano (e continuano a depredare) di cose care i loro simili, è stata mortificata dalla lucida voglia di giustizia che avevo attivata con il preciso intento di indurre l’autore del furto a privare, per una volta, anche se stesso della sua unica ricchezza.
Mio nonno diceva che chi mangia cavallo non per questo diventa cavallo.
Ignazio di Frigeria e d’Alessandro aveva sottratto, durante tutta la vita, valori ben più preziosi dei semplici altrui oggetti.
Non aveva lesinato d’impossessarsi, subdolamente, finanche di sentimenti e d’idee non di sua pertinenza, pur quando questi fossero stati gelosamente custoditi dai legittimi detentori.
Mai un rimorso.
Mai un pentimento.
Nello scontro con il popolo del Pibe, detto in termini calcistici, imbambolato da finte e contro finte, pallonetti e pallonate, stop a seguire e passaggi smarcanti, genialità irraggiungibili, lui, il ladro senza coscienza, lui che tu hai già conosciuto in passato come mio fratello gemello dato in adozione dalla nascita, Ignazio di Frigeria e D’Alessandro, è finito per diventare, inconsapevolmente, un bene altrui.
I nonni non sempre hanno avuto ragione.
Aurora: -«Le assunzioni di responsabilità (tu hai affermato di averlo consapevolmente indotto al suicidio), quasi mai corrispondono a calcoli ignobili o disdicevoli.
Gli affetti perduti per sempre (Ignazio di Frigeria e d’Alessandro, nel bene e nel male, pur se vissuto in altra famiglia e differente contesto sociale, era comunque tuo fratello gemello) quasi mai si lasciano obnubilare oscurati da altrui ideali.
Perché hai telefonato ignorando chi fosse il tuo interlocutore?
Perché l’hai fatto pur non essendo certo che la persona alla quale ti rivolgevi avesse una personale responsabilità nel furto?
Come hai fatto a valutare la vita di uno sconosciuto meritevole di così immensa punizione?»
Bruno: -«Sai bene che il mio mestiere non è mentire.
Ed io so altrettanto bene che non sarei in grado di provarci neppure con uno sprovveduto.
È vero, la mia ricostruzione è stata incompleta ed il mio comportamento finale è, di conseguenza, passibile di giuste critiche.
Non mentire e non voler ingannare, non presuppongono l’obbligo confessionale della integrale illustrazione degli eventi e di un eventuale susseguente pentimento.
La ragione della mia apparente superficialità è spiegabile dalla precisa e decisa volontà, che non mi ha consentito deroghe, di stralciare dalle pagine del mio diario unicamente i fatti.
Con il loro carico di certezze e riferimenti oggettivi.
I sogni non lo sono.
I sogni sono forse una proiezione di antecedenti malesseri inespressi?
Oppure future aspettative non palesabili?
Visioni?
Chimere?
Lusinghe?
Banali effetti fisici?
Per me i sogni sono segreti.
Per me i sogni sono i segreti del mio cervello.
Per me i sogni sono i segreti della mia anima.
Nessuno ha il diritto, in nome della verità, di rivelare un altrui segreto.
Nessuno ha il diritto di tradire la propria anima o il proprio cervello.
Venerdì, la sera in cui ho ricevuto da comeicinesi@libero.it il messaggio con il numero telefonico da chiamare, è vero, non mi sono neppure posto la domanda di verificare chi fosse il titolare dell’utenza.
Per una precisa ragione.
Neppure durante tutta la successiva giornata ho cercato di sapere a chi esso appartenesse.
Per una precisa ragione.
Ed ancora, ho fatto squillare “quel” numero di telefono, la notte del 14 Agosto alle ore 23.54 senza neppure immaginare l’identità della persona alla quale mi rivolgevo con tanta sicumera.
Per una precisa ragione.
Per una ragione che non giustifica nulla, nel bene e nel male.
Per un sogno.»
Aurora: -«Se io non conoscessi la dignità dei tuoi ideali, dubiterei fortemente di trovarmi di fronte ad una verità. Sarei indotta a credere che le tue argomentazioni siano tentativi di aggiustamenti per comportamenti imprudenti se non addirittura colpevolmente semplicistici.
Se… »
Petrus: -«Signora, mi permetto di interrompere il vostro colloquio, poiché sono depositario di una confidenza che potrebbe risolvere i vostri dubbi.»
Aurora: -«Tu?»
Petrus: -«Io.»
Aurora: -«Ebbene parla.»
Petrus: -«Se potessi divagare maggiormente, mi piacerebbe raccontare l’origine della stima enorme che nutro per una persona (nonostante ella sia completamente astemia!)… »
Aurora: -«Al solito Petrus, bevi una grappa e limitati all’essenziale.
Saresti capace di narrare il diluvio universale o tutta la fuga dall’Egitto.
Essenziale, solo l’essenziale.»
Petrus: -«Grazie per la grappa, meglio doppia.
Conosco la Cristina del messaggio partito dalla casella comeicinesi@libero.it .
Detto semplicemente, ella è la nonna del nostro amico.
Giochiamo spesso insieme a dama, e pochi giorni fa mi ha tenuto impegnato un intero pomeriggio per parlarmi del suo amato nipote.»
Aurora: -«Tutto qui? Quale è la confidenza chiarificatrice?»
Petrus: -«Signora, sapete bene che le parole non scorrono senza grappa!
Hanno bisogno di liquidi spiritosi per evaporare! Ah! Ah! Ah!»
Aurora: -«Purché ti sbrighi, bevi quello che vuoi.»
Petrus: -«Sarò velocissimo.
Cristina mi ha riferito di due sogni, e del dialogo completo con le frasi precise che -ha detto- si sono scambiati lei ed il nostro amico.
Per me l’incontro con Cristina non è stato un sogno, quindi non è un segreto.
Lei non mi ha chiesto di non parlarne, quindi non espongo un segreto.
Cristina è una persona aperta, schietta, sincera.
Non ha segreti.
Ella in nessun modo mi ha chiesto, o fatto intendere, di non divulgare il contenuto della nostra conversazione.
Le sue parole sono acqua cristallina.
Beve solo quella! Ah! Ah! Ah!»
Aurora: -«Petrus, ora basta. Ridere ti fa male. Ti asciuga la gola! Ah! Ah! Ah!
Saresti in grado di ricostruire i due incontri?
Ripetere puntualmente e dettagliatamente le frasi e le scene?
Sì o no?»
Petrus: -«Nessun problema.
Anzi no, un problema: mi occorre almeno un’ora.
Nessun problema.
Anzi no, due problemi: ho bisogno di due persone che leggano la trascrizione del colloquio. Un uomo (per la parte del nostro amico) ed una donna (per impersonare la nonna Cristina).
Nessun problema.
Anzi no, tre problemi: mi servirà una terza persona per illustrare tutto ciò che non sarà dialogo.
Nessun problema… »
Aurora: -«Hai a disposizione Edith, Edoardo e Tom, due ore, una bottiglia di grappa alla ruta, e quanta birra riesci a bere.
Sbrigati, nessun problema… »
Bruno: -«Noi intanto potremmo andare ad ascoltare un po’ di buona musica napoletana, suonata al pianoforte dal mio amico col fiore di ginestra (ginestra fiore amato dalla mia donna) all’occhiello del bavero?»
Aurora: -«D’accordo. Lo sai che c’è anche la donna dalle mani ambrate… »
Il Dispari 20200907 – Redazione culturale DILA
Il Dispari 20200907
Il furto della foto di Maradona
ottava puntata del racconto di Bruno Mancini.
Le prime sette puntate sono state pubblicata il 13 e il 27 luglio, il 3 – 10 – 17 – 24 – 31 agosto 2020.
Il furto della foto di Maradona
PARTE SECONDA
Il diario di Bruno
Undicesimo giorno
Edoardo: -«Domenica15 Agosto…
Il telegiornale della sera ha mandato in onda le interviste raccolte subito dopo il fatto.
Alcune di esse hanno rasentato, anzi sono sprofondate nel ridicolo, altre mi sono apparse come residui di comportamenti para mafiosi, tutte, tutte indistintamente sono risultate serve dell’inutilità, della banalità (le quali ormai sono caratteristiche considerate per niente offensive dagli assuefatti cortigiani telespettatori).
Il vicino che per primo è giunto nella stanza… »
Edith: -«Come tutte le notti, alle quattro sono salito a chiamarlo per andare a pescare…»
Edith: -«… la porta era aperta, ma non rispondeva. Eppure teneva aperti gli occhi, ma lui non parlava. La faccia era una maschera rossa.
Era bravo. Perché l’ha fatto? Perché?»
Edoardo: -«Il giornalista, senza molti preamboli gli ha chiesto…»
Una voce dall’alto: -«Ha visto la foto di Maradona sul tavolo?
Era rubata. Lo sapeva?»
Edoardo: -«L’amico compare ha risposto, con la stessa sfacciataggine e mancanza di pudore… »
Edith: -«Adda murì mamma, mai na cosa e chesta.
è vero, lo sapete, ho qualche precedente, ma non ho mai rubato nelle chiese.
Maradona non si tocca.
Forse sbaglio, ma penso così.»
Edoardo: -«Poi è stato intervistato il medico legale, o ufficiale sanitario non ho capito bene… »
Edith: -«Un colpo tra gli occhi. L’arma della offesa gli è rimasta tra le dita, imbrattata di un rosso sangue.
Autolesionista.
Senza dubbio.
Ha fatto tutto da solo.
La foto di Maradona? Un miracolo! Neppure una goccia l’ha sporcata. Eppure era a breve distanza.
La faccia del cadavere, poveretto, era una maschera rossa. Tutto intorno schizzi, ma la foto pulita, senza una goccia!
Un miracolo.
Non credo di sbagliare.
Questo è il mio pensiero.
Un miracolo.»
Edoardo: -«A chiarire le modalità dell’atto mortale è stato un personaggio di enorme spessore: il Magg. Sott. Cap. del Nuc. Invest. Insud. Inest. Ossequiato nel suo Ufficio presso l’Alto Comando Terrestre Navale Aeronautico Satellitare Sottomarino Supervulcanico Antiterremoti Competente per Territorio… »
Edith: -«Constatata la fine avvenuta mediante colpo da se stesso inferto nella parte centrale della parete frontale.
Sopralluogato il locale di cui l’azione suddetta.
Dato ascolto ad eventuali testimoni.
Ricevuta conferma negativa a quanto prima, e prima di quanto.
Abbiamo,
Io abbiamo al giudice ed al Piemme notiziato la negatività criminosa dell’attività prodotta da improbabile seconda terza quarta e quinta soggettività di individui sottoposti a verifiche investigative aventi per oggetto il suddetto fatto inoppugnabile e di certa natura lesivatoria.
La foto di Maradona?
Dettaglio inqualificabile.
Era rubata?
Sarà la superiore giustizia suprema a deciderlo sopra tutto.
Noi, io abbiamo il compito di investigatore.
I giusti giudicano, cioè giudiziano, cioè giustiziano, cioè giudificano, i militari indagano.
Noi, io non siamo i giusti.
Ho detto qualcosa di sbagliato?
Io penso così.
Per noi, io, questa è la legge.»
Edoardo: -«L’ultimo intervento è stato realizzato tra la gente comune… »
Una voce dall’alto: -«Salve, lei è l’edicolante di Piazza Delle Vittime?
Lo conosceva il suicida?»
Edith: -«E chi non lo conosce.
Ogni mattina compra… »
La voce dall’alto: -«Comprava!»
Edith: -«…il corriere dello sport e mi parla… »
La voce: -«Parlava!»
Edith: -«… dei programmi televisivi a pagamento che ha visto la notte.
Lo conosco, lo conosco.
Solo TV ed a spasso per i bar.
Mai altro.
Brava persona.
Un poco…
Ma è vero?
La fotografia, il maleficio, il castigo universale…
Non so più cosa pensare, è tutto sbagliato.»
Edoardo: -«In una comunità microscopica come la nostra, il morso di una cagnetta rappresenta la notizia dell’anno per Sasà, l’intrepido temerario super stalinista baffuto gigante, proprietario direttore redattore telefonista autista delle sei pagine “IL RIONALE” di cronaca sport politica falce martello costume moralismo arte previdenza assistenza sanità viabilità abusivismo clientelismo bla-bla-bla-ismi.
Così come fa pagare tariffe astronomiche per pubblicizzare qualsiasi schifezza… -tutto-, nonostante la tiratura non stratosferica, egli sarebbe capace nella stessa maniera di pagare compensi irrisori… -nulla- al promotore di un simile evento!
L’edizione straordinaria uscita nella tarda mattinata mostra in prima pagina il corpo.
Si vede poco e di lato, benché la foto sia molto ravvicinata.
Ciò che si nota è una folta capigliatura, una maglietta striminzita a larghe strisce verticali, la mancanza di scarpe, ed il pantalone estivo a mezza coscia -scuro con una tasca dalla fodera rivoltata anche essa a larghe strisce verticali-.
Il titolo ad otto colonne con caratteri cubitali dice…»
Edith: -«Ancora una vittima innocente».
Edoardo: -«Più sotto l’occhiello…»
Edith: -«La nostra società crea solo emarginati».
Edoardo: -«Io avrei scritto: “Eliminato un altro colpevole”.
“La nostra società non ammette emarginati”.
Il testo (firmato Biagino) tanto piagnucolante quanto pregno di populistiche ribellioni sociali, svolazza tra luoghi comuni ed incoerenza…»
Edith: -«La nostra attuale amministrazione, demo… pluto… comunist… social… dittatoral… anarch… globalist… padana minimalist… con a capo la Sindachessa, di poche pretese ma oggetto di molte caricature, democristiana, ex democristiana, felice sorridente, convinta assertrice dei principi fondamentali ed inalienabili del matrimonio, del divorzio, della natura, della caccia e della pesca, delle zanzare e delle zoccole (topi, ratti, pantegane) gigantesche e ben nutrite, delle razze marocchine e padane, della civiltà napoletana e padana, dell’Italia e della padania, della patria unita, della patria in pezzi regionali, della patria in pezzettini provinciali, della sua minuscola patria comunale, essa, eletta dal popolo pecorone vigliacco, non è stata in grado di creare un parcheggio in Via Delle Ginestre, per dare una speranza di vita civile ai poveri emarginati.
Così nascono i ladri, e così si muore uccisi dal rimorso.»
Edoardo: -«Io avrei scritto “Anche chi è nato ladro sa che Maradona non si tocca.”
Essere mariuolo è una professione non adatta ai fessi.
Dalle pagine con foto che tutta la stampa locale ha dedicato questo pomeriggio al suicidio, desumo i particolari della scena del tragico evento.»
Edith: -«Su un foglio di carta, strappato da un quaderno a quadretti, l’addio alla vita del parcheggiatore abusivo di Via Delle Ginestre abbracciava la foto del grande Diego.»
Edoardo: -«L’immagine del Pibe, in una posa da austero condottiero con indosso la maglia azzurra, era poggiata sul tavolo della stanza cucina soggiorno pranzo antibagno lavanderia e stireria, proprio accanto al corpo abbandonato nella stagnante aria pregna d’odori di sughi bruciacchiati, di saponi marsigliesi, di panni sporchi e di piatti da lavare.
Il manoscritto dalla grafia di difficile comprensione è stato riprodotto in fotocopia e, di lato, integrato da questa più semplice trascrizione a caratteri di stampa… »
Tom: -«Dal giorno in cui ho rubato la foto di Maradona non ho più avuto pace, e non ne avrò di certo in seguito, né distruggendola né restituendola.
Il mio peccato di non averlo amato e neppure rispettato è stato enorme, finanche maggiore della mia sfrontata e baldanzosa azione.
Non chiedo scusa e non mi pento, poiché capisco che ogni tentativo in tal senso sarebbe inutile.