Sprechi di luce a Ischia – Per la serie “Esopo news”
Sprechi di luce a Ischia
Chi paga la bolletta della luce consumata (sprecata) per l’illuminazione pubblica ischitana lo sappiamo bene: NOI cittadini.
Chi sono i responsabili dello spreco di luce necessaria per l’illuminazione pubblica del Comune di Ischia non lo sappiamo bene, ma certamente sono “personaggi” pagati dai cittadini del Comune di Ischia con la funzione (anche) di controllare e gestire il consumo di luce pubblica necessaria alla illuminazione del Comune di Ischia.
Ossia noi cittadini del Comune di Ischia siamo vittime di due “rapine”: la prima per pagare la bolletta energetica d’importo superiore alle reali necessità, e la seconda per pagare persone inette… se non peggio.
Quando verrà il giorno che gli Amministratori eletti dal popolo si decideranno ad adempiere alle funzioni per le quali sono stati eletti?
Mistero dei tempi moderni: plebe e patrizi, in questo uniti, tacciono e pagano gli sprechi, le inettitudini e le disorganizzazioni della politica, della burocrazia e dei furbetti del quartierino.
Bruno Mancini
Sprechi: Ischia 26 giugno 2020 ore 19 circa, strade e parchi cittadini illuminati da centinaia di lampade mentre il sole era ancora alto sull’orizzonte
Sprechi: Ischia 26 giugno 2020 ore 19 circa, strade e parchi cittadini illuminati da centinaia di lampade mentre il sole era ancora alto sull’orizzonte
Sprechi: Ischia 26 giugno 2020 ore 19 circa, strade e parchi cittadini illuminati da centinaia di lampade mentre il sole era ancora alto sull’orizzonte
Sprechi: Ischia 26 giugno 2020 ore 19 circa, strade e parchi cittadini illuminati da centinaia di lampade mentre il sole era ancora alto sull’orizzonte
Sprechi: Ischia 26 giugno 2020 ore 19 circa, strade e parchi cittadini illuminati da centinaia di lampade mentre il sole era ancora alto sull’orizzonte
Sprechi: Ischia 26 giugno 2020 ore 19 circa, strade e parchi cittadini illuminati da centinaia di lampade mentre il sole era ancora alto sull’orizzonte
Sprechi: Ischia 26 giugno 2020 ore 19 circa, strade e parchi cittadini illuminati da centinaia di lampade mentre il sole era ancora alto sull’orizzonte
Sprechi: Ischia 26 giugno 2020 ore 19 circa, strade e parchi cittadini illuminati da centinaia di lampade mentre il sole era ancora alto sull’orizzonte
Sprechi: Ischia 26 giugno 2020 ore 19 circa, strade e parchi cittadini illuminati da centinaia di lampade mentre il sole era ancora alto sull’orizzonte
Sprechi: Ischia 26 giugno 2020 ore 19 circa, strade e parchi cittadini illuminati da centinaia di lampade mentre il sole era ancora alto sull’orizzonte
Sprechi: Ischia 26 giugno 2020 ore 19 circa, strade e parchi cittadini illuminati da centinaia di lampade mentre il sole era ancora alto sull’orizzonte
Sprechi: Ischia 26 giugno 2020 ore 19 circa, strade e parchi cittadini illuminati da centinaia di lampade mentre il sole era ancora alto sull’orizzonte
Sprechi: Ischia 26 giugno 2020 ore 19 circa, strade e parchi cittadini illuminati da centinaia di lampade mentre il sole era ancora alto sull’orizzonte
Sprechi: Ischia 26 giugno 2020 ore 19 circa, strade e parchi cittadini illuminati da centinaia di lampade mentre il sole era ancora alto sull’orizzonte
Sprechi: Ischia 26 giugno 2020 ore 19 circa, strade e parchi cittadini illuminati da centinaia di lampade mentre il sole era ancora alto sull’orizzonte
Esiste una morale che regola le gerarchie tra le lapidi?
Questa è la domanda che mi sono posto al cospetto della lapide del più importante Comune dell’isola d’Ischia.
Il Comune di Ischia noto in tutto io mondo per le sue bellezze naturalistiche non meno che per i suoi trascorsi storici.
Ricordare gli illustrissimi e innumerevoli personaggi, positivi negativi e neutri, che vi hanno almeno soggiornato per qualche giorno se non governato per lunghi periodi, diventerebbe un improbo lavoro da topo di biblioteca che non ho alcuna intenzione di effettuare, così che mi accontento di dare per scontato che lo sciame dei lettori se ne faccia un personalissimo sommario elenco.
Indubbiamente, alle lapidi poste a memoria e a postuma gratificazione di coloro che hanno immolata la propria vita in azioni di estrema difesa del bene comune (penso ai caduti nelle guerre di liberazione dalle tirannidi) spetta una posizione di privilegio rispetto alle lapide commemorative di episodi di stretto stampo politico (e mi riferisco, ad esempio, a quelle che ricordano la data di qualche avvenimento importante per l’assetto amministrativo nazionale come potrebbe essere la proclamazione della Repubblica).
Se in questa piramidale gerarchia l’ultimo posto è occupato dalle targhe decise dalle commissioni per l’odonomastica cittadina, non si può non tenere conto dell’esistenza di situazioni intermedie che spopolano sui muri di tutte le località italiane.
Come, ad esempio, i marmi posti nel corso di varie epoche, antiche e moderne, per informare e definire i limiti e le attribuzioni di ciascun borgo.
Insomma un classico biglietto da visita, inchiavardato sulla parte più trafficata ed evidente di ciascuna entità territoriale.
Ischia, la perla del Mediterraneo, l’isola dagli innumerevoli pregi, l’isola dei sogni e delle speranze, Ischia ha la sua carta d’identità nazionale scalpellata in una lapide di marmo scuro posta sul centralissimo Corso Vittoria Colonna.
La lapide della vergogna per l’incuria in cui è tenuta.
Ma Esopo fa notare che la lapide affranta è stata consolata dalla “natura” che si è preso il compito di adornarla con un cespuglio di vegetazione perenne.
Dove l’uomo abbruttisce per egoismo pubblico e privato la sua permanenza sulla terra, la natura attiva i suoi poteri per ribadire la sua supremazia non solo fisicamente totale ma anche moralmente ineccepibile.
EDITORIALE |Mariapia Ciaghi a “Striscia la notizia”
Diamo per scontato che tutti voi sappiate che Mariapia Ciaghi è una delle più determinate sostenitrici dei progetti Made in Ischia promossi dall’associazione culturale “Da Ischia l’Arte – DILA” e validati da questa testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio.
Infatti, da molti anni Mariapia Ciaghi, con la sua casa editrice IL SEXTANTE e il magazine trimestrale EUDONNA, non solo pubblica tutte le antologie contenenti le opere finaliste del premio “Otto milioni”, non solo mette a disposizione una collana poetica per artisti emergenti proposti da DILA, non solo pubblica articoli e inserisce informazioni nelle sue pagine web e nella rivista, ma promuove ed organizza importanti eventi internazionali nei quali il Made in Ischia di DILA ha sempre una posizione di primo piano insieme alla Redazione di questo giornale..
Considerando il rigido duopolio editoriale televisivo (e non solo) che è in mano a due multinazionali – in stridente contrasto con la pluralità voluta dal sistema democratico italiano che ormai tutti sappiamo essere stata calpestato oltre ogni peggiore previsione- , sembra quasi un miracolo che Canale 5, durante una delle sue trasmissioni di punta, come è certamente “Striscia la notizia”, abbia promosso il libro “Le labbra sullo specchio“ scritto da Giuseppe Strazzi e edito da Mariapia Ciaghi con il marchio della sua casa editrice “Il Sextante”.
Infatti, Gerry Scotti con Michelle Hunziker hanno duettato così:
-Lui, tranquillo: «Vi voglio parlare del romanzo “Le labbra sullo specchio“»
-Lei, sensuale: «Sììì, sìììì»
-Lui, entusiasta: «In questo raffinato romanzo l’autore tratta con penna raffinata il tema dell’amore tra un uomo e una donna.
Nella ricerca della bellezza di Giuseppe Strazzi troviamo quella spinta che fece dire Dostoevskij la famosa frase “La bellezza salverà il mondo“»
-Lei maliarda: “Come l’hai detto tu viene voglia di prenderlo per solo come l’hai detto tu!»
Era il giorno 13 giugno 2020 e il video potrete guardarlo da
Mariapia Ciaghi ci ha rilasciata questa breve presentazione di Giuseppe Strazzi
«Di lui la critica dice che nella sua ricerca esistenziale affida alla parola la fatica di comunicare ciò che diviene novità nello spirito umano”, poeta e scrittore di pensiero fine ed elegante, da alle stampe con Il Sextante il volume “I poeti italiani ci tweettano” e “Le labbra sullo specchio“.
L’autore ha vinto nel 1990 il Premio nazionale di narrativa LA PRIMOGENITA, Città di Piacenza e nel 2008 il Premio nazionale di poesia ADA NEGRI, Lodi.
Ha tenuto conferenze di Logopoietica basata sulla storia della parola dentro la creatività del fare poesia.
Con il primo lavoro, “I poeti italiani ci tweettano“, l’autore, in un’epoca di globalizzazione economica, afferma ancora una volta, come da sempre la Poesia sia espressione globale dello Spirito che si è storicizzata nelle diverse civiltà e, sulla scia di Heidegger, ripropone il linguaggio poetico come dimora dell’Essere.
Leggendo il volume è possibile sentire il canto vissuto dell’uomo che, con la memoria del passato, attualizza un presente di eterno futuro.
Il “solo e pensoso per li deserti campi…” di Petrarca, è ancora nell’hic et nunc presente nello spirito dell’uomo di oggi che forse lo può percepire come un tweet, dal sibilo della civetta.
Si chiede l’autore: “Non siamo forse, anche noi spesso soli e pensosi?“.
Nel romanzo “Le labbra sullo specchio“, Giuseppe Strazzi tratta “con penna sensibile e affilata il tema dell’amore tra uomo e donna (come ha chiosato Gerry Scotti in Striscia la notizia).
Il protagonista è Arturo Scacchi.
La vicenda, in una città senza nessuna denominazione geografica perché il desiderio d’amore non conosce luoghi, si svolge nell’arco di un solo giorno: dal mattino alla notte.
L’incipit del romanzo è “Era bella”. E la chiusura del romanzo è “Era bella”.
Nella ricerca della bellezza di Giuseppe Strazzi ritroviamo quella spinta che fece dire a Dostoevskij la famosa frase “La bellezza salverà il mondo” (sempre riportando le parole di Gerry Scotti in Striscia la notizia).
La bellezza è un valore in se stesso.
Non è utilitarista.
È come un fiore che sorride gratuitamente all’universo!
Così possiamo ritrovare e vivere la bellezza in mezzo a un mondo di interessi, scambi e mercanzie.
Quando il bene vince, erompe la bellezza espressiva, soave, naturale e irradiante.
Brilla dappertutto e fa brillare anche noi con il bello.»
Concludiamo questo omaggio alla professionalità e alla determinazione di Mariapia Ciaghi, ringraziandola per l’esclusiva che ci ha riservata, con l’introduzione al libro scritta da Niccolò Lucarelli.
«Racconto lungo o romanzo breve, poco importa.
A contare in quest’opera di Giuseppe Strazzi, sono le emozioni, l’indagine dell’interiorità, l’eleganza di un linguaggio non aulico ma puntuale ed espressivo.
Caratteristiche non scontate, in tempi grami anche per la letteratura, in cui persino le pagine sembrano aver assorbito un po’ del rumore che affligge la vita quotidiana.
Ma cercando con attenzione sugli scaffali delle librerie, accade invece d’imbattersi in queste riflessioni che stanno a metà fra la poesia e la letteratura, dove il silenzio e la speculazione, il coraggio della ricerca e la voglia di togliersi la maschera prevalgono sulla tronfia vanagloria, su quell’inutile sentenziare che crea soltanto fastidio in chi ascolta.
Le labbra sullo specchio, un titolo dal sapore narcisistico ma rovesciato, come vedrà chi vorrà leggere, è una vicenda all’apparenza banale, una vicenda contemporanea che però racchiude quasi tre millenni di storia dell’umanità, la storia fatta dalla poesia, dalla letteratura, dalla filosofia, dalla psicologia, quella storia che pur non avendo le mani sporche di sangue riesce comunque a incidere in profondità la linea del tempo.
Lasciandosi accompagnare dai personaggi immaginati da Strazzi (che avrebbero potuto uscire da un carme di Catullo), si compie infatti un viaggio mentale nelle vicissitudini dell’amore, quel fuoco che da millenni arde nel cuore degli individui; un romanzo breve denso e colto, che in un numero contenuto di pagine riesce a esprimere molto, a scardinare quei muri emotivi e psicologici che riesce a innalzare un tema vasto e complesso come l’amore, di cui tanto si parla ma di cui si è forse dimenticato la magia e il significato.
Le labbra sullo specchio è un’opera caleidoscopica, dai mille volti da scoprire pagina dopo pagina: un po’ romanzo simbolico, una sorta di moderno mito, un po’ racconto neorealista, anche in virtù di un registro linguistico che indulge su parole o espressioni d’altri tempi, a tratti garbatamente dimesso con il sapore di un racconto popolare, e che rivela costruzioni grammaticali da cui si comprende come Strazzi abbia trascorsi poetici di lunga data.
E ancora, un po’ romanzo di formazione, un po’ riflessione sul passato, in ogni momento improntato alla conoscenza di sé e dell’altro.
Per questo è un’opera di pensiero e “di pancia”, dove la speculazione su (passato) e il vagabondaggio dell’anima di sapore pavesiano si affiancano alla (violenza delle emozioni); un’atmosfera sentimentale e a tratti onirica che ricorda quella che si respira nei racconti di Arthur Schnitzler, si affianca a una dolcezza pascoliana che si attaglia con garbo allo scorrere di una vicenda senza forzature o inutili colpi di scena, che si lascia portare semplicemente dal desiderio di scoperta e dalla volubilità dell’animo umano.
A voler fare un paragone con il mondo del cinema, agli occhi del lettore si presenta una storia enigmatica, dolce e sensuale, densa di immagini sfumate che ricordano la fotografia di certi film di Jean Renoir.
In conclusione, un romanzo breve raffinato e sommesso nei toni, che parla a chiunque abbia voglia di guardarsi dentro, di ascoltarsi, di riscoprire quella “fatica” di conoscere l’altro che è insita nel vero amore.»
Bruno Mancini
Il Dispari 20200615 – Redazione culturale DILA
Il Dispari 20200615
Dalla raccolta di racconti “Per Aurora volume secondo”
LA CONDANNA
Capitolo 1
Non avevo ancora completamente realizzato cosa fare, se accettare da Aurora il nuovo attestato di amicizia, salutare ed abbandonare il suo regno pur essendo a conoscenza degli eventi pronti ad investirla con nuova e più grande pericolosità, oppure, rimettendo in moto la narrazione (con Edoardo, Tom ed Edith sul palco), lasciare che i miei timori balenassero nella sua psiche se non come certezza, almeno come sospetto.
Così agendo, ne ero consapevole, poteva tuttavia accadere che lei, Aurora, interpretasse in maniera non assolutamente conforme ai miei intenti i risvolti delle azioni e dei convincimenti insiti nella narrazione della parte del racconto che avrei dovuto proporre.
Non muovevo, né in un senso, né nell’altro la mia determinazione, quasi imbambolato, sognante, ad occhi aperti immobili, con a fianco la mia Anima e il mio Cervello tutti magicamente adagiati nelle oblianti attenzioni della nostra amica.
Nessuna altra idea.
L’uomo vestito di bianco riprese il suo posto al pianoforte suonando in nostro onore le più belle melodie napoletane del suo immenso repertorio.
Una indubbia corrente di pensieri gli consentiva di percepire i miei desideri, tramutandoli in musicalità prima che io li esprimessi.
“Indifferentemente” ritornava ad ogni mio impulso, sempre con maggiore intensità.
Una volta intonata da trombe parlanti, ed era lui vestito di bianco a farlo, la successiva, come se cime di palme e di eucalipti, ondeggiando, rumoreggiassero più simili a violoncelli e contrabbassi che ad alberi tra venti tropicali in foreste dense di pioggia.
“E nuie pe’ recità l’urtima scena…” La donna dalle mani ambrate e con un ventaglio di seta giapponese a colori sgargianti e stecche di bambù, non smetteva di coccolarlo. La calma giornata di primavera copriva, con un silenzio innaturale di tutto quanto intorno a noi era realtà fisica dell’esistenza, la nostra stessa voglia di agire, ammantandoci di soddisfatta pigrizia. L’uomo della ginestra (ginestra, fiore amato dalla mia donna) all’occhiello del bavero, l’indimenticabile protagonista del mio primo incontro con Aurora, era stato da lei invitato ad allietare il nostro gruppo suonando il pianoforte. Fuggita dal mondo per incontrarlo nel loro ultimo appuntamento, la sua anima gli teneva una mano poggiata sulla spalla.
Edoardo sfogliava e leggeva in silenzio il mio racconto dal punto in cui era stato interrotto, Edith, vorrei dire, usignuoleggiava (ma non credo che l’insensibile correttore delle bozze mi consentirà questa astrusità) antiche canzoni in un inconfondibile accompagnamento.
Aurora, Aurora non lo dimostrava, ma era commossa, intensamente felice e turbata dalla prima sensazione umana della sua esistenza: -«Petrus, beviamo con il nostro amico che da ora in poi chiameremo Ignazio.
Consigliaci. Stappa quanto di meglio abbiamo.»
-«Davvero? Davvero anche per Voi, Signora?»
-«è al loro onore che spetta questo mio brindisi. Meritano che io beva con loro. Avanti, Petrus.»
-«Valpolicella e gassosa?»
-«Non chiedere, mesci.»
-«La Signora adesso è veramente Aurora.»
Fu una frase a scuotere il mio torpore e ad impormi la decisione che rifiutavo di assumere.
Aurora aveva detto: “è al loro onore che spetta questo mio brindisi”. Il mio onore decise che non poteva assistere senza partecipare.
Cercai il raggiungimento dello scopo evitando di intaccare il sacrale concetto dell’individualità che ho sempre coltivato.
Lei avrebbe dovuto comprendere attraverso i fatti.
I figli di puttana insinuano. La Vita no, la Vita mostra.
Dissi…
Il Made in Ischia di DILA è sempre più internazionale
L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” accentua la sua vocazione internazionale nel proiettarsi sulla scena editoriale di IL MAGGIO DEI LIBRI.
Infatti, dopo l’acclamata sesta puntata, proposta mercoledì scorso e della quale vi abbiamo riferito in questa pagina lunedì 3 giugno, dedicata all’amicizia che eminenti personaggi delle due più autorevoli Università algerine hanno voluto, tramite l’Associazione ADA di Dalila Boukhalfa (Presidente DILA per la nazione algerina), far pervenire in video alla nostra DILA affinché fosse inserita in un progetto Made in Ischia, ora ci apprestiamo a mettere in rete la settima puntata che più internazionale di così non potrebbe presentarsi sulla scena della rassegna nazionale IL MAGGIO DEI LIBRI.
In un video di circa un’ora. mercoledì prossimo con inizio alle ore 22.00 nella home del gruppo LENOIS di facebbok, scorreranno opere musicali, pittoriche, letterarie degli artisti che fanno parte del seguente elenco.
Avrei voluto (dovuto?) completare l’informazione aggiungendo accanto a ciascun nome la provenienza geografica, però ho accolto di buon grado una ben articolata osservazione con la quale Dalila Boukhalfa mi ha fatto notare la contraddizione insita in qualsivoglia tipo di etichettatura attribuita alle opere dell’ingegno e dell’arte.
“Loro sono Artisti (con la A maiuscola), non sono artisti (con la a minuscola) ai quali sia necessario dare lustro mediante qualche aggettivo qualificativo o qualche etichetta di genere, siano pure essi ed esse aggiunti in totale buona fede e con animi scevri da qualunque tipo di razzismo” così ha concluso la sua bonaria osservazione Dalila Boukhalfa in risposta alla mia richiesta di specificare le provenienze geografiche degli Artisti partecipanti alla settima puntata del Made in Ischia.
Giusta osservazione?
Per me lo è stata e quindi completo l’informazione dicendo che gli Artisti presenti in questa prossima puntata rappresentano tutti i continenti del nostro mondo fisico e appassionano tutte le sfere delle nostre emozioni umane.
In ordine sparso, ecco i tag della puntata:Adam Ilyasov; Ajub Ibragimov; Aleem Uddin Arts; Antonio Molina Vasconcelos; Arif Azad Painter; Art Linh; Astra Empele; Chijia He; Daniel Hooper; Ēriks Bāris; Fatima Daudova; Frank W. Tansey; German Vizulis; Guna Oškalna Vējiņa; Heino Blum; Herminia Mesquita; Ismail Akinc; Janis Drozdovs; Kārlis Īle; Kheyrollah Asghari; Lela Geleishvili; Liga Sarah Lapinska; Marcos Robson Mota; Maurizio Pedace; Mehtap Guler; Melinda Horvath; Migel Piñero; Milena Petrarca; Milo Shor; Mirjana Milanovic; Nancy Avellina; Nunzia Zambardi; Olga Ivanova; Onofre P.P. Pinheiro; Osama Salama; Roalds Dobrovenskis; Rubik Kocharian; Safa Bn; Sasho Kostov; Sayed A. Irfan; Sebastiano Grasso; Sergey Kyrychenko; Soledad Llamas Gonsalez; Spasa Maksimovic; Thamer M. Alhiti; Tomas Fernandez; Valdis Jaunskungs; Valerien Bressy; Vera Roķe; Vilis Vizulis; Yuri Serebryakov; Zara Ilyasova, Nicola Pantalone, Bruno Mancini, Gaetano Di Meglio, Mariapia Ciaghi, Dalila Boukhalfa, Antonio Mencarini, Roberto Prandin, Valentina Gavrish, Domenico Umbro, Raffaele Pagliaruli, Maria Luisa Neri, Alessandra Albo, Maddalena Foschetti, Eleonora Corti, Michele Benvenisti, Sveva Corallo, Alessandro Rosace, Federico Casazza, Lucia Fusco.
Tutto ciò, sempre con le costanti e determinanti collaborazioni dell’Associazione ADA di Dalila Boukhalfa, del quotidiano IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, della Casa editrice IL SEXTANTE e il magazine EUDONNA di Mariapia Ciaghi, e di tutti i Presidenti delle sedi operative DILA.
Pietro-Sciandra, il Tigre della trasmissione “Avanti un altro” di Paolo Bonolis legge l’antologia “Magari un’emozione”.
Tania Urizar Guatemala – Istituto italiano di cultura – con una nostra antologia
Il Dispari 20200608 – Redazione culturale DILA
Il Dispari 20200608
EDITORIALE | Il MADE IN ISCHIA DILA parte dall’Algeria per IL MAGGIO DEI LIBRI
La decima edizione della manifestazione nazionale IL MAGGIO DEI LIBRI, con più di 14 mila attività già registrate e 3 milioni 900 mila partecipanti, sta riscuotendo un indiscusso successo nonostante la situazione sanitaria italiana ne abbia limitate le attività pubbliche.
Il Maggio dei Libri è un’iniziativa del Centro per il libro e la lettura (Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo), con l’intervento di Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Ministero dell’Istruzione, Ministero dell’Università e della Ricerca, la partecipazione di Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e dell’ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani e con il patrocinio di Commissione Unesco.
La saggia e oculata scelta di puntare sul web e su tutti i canali di diffusione alternativi alla presenza fisica si sta dimostrando oltremodo vincente, tanto che il periodo di programmazione degli eventi va ben oltre la consueta data di conclusione del 31 maggio giungendo fino al prossimo 31 ottobre, diventando a pieno titolo uno straordinario trampolino per rilanciare e diffondere la lettura, attraverso spazi e strumenti digitali in attesa di riconquistare, il prima possibile, luoghi e socialità in presenza.
Il bilancio provvisorio restituisce l’immagine di una comunità di soggetti e istituzioni che ha risposto unitariamente all’emergenza, trasformandola in un’occasione per rafforzare e ampliare le reti territoriali, e per individuare e condividere buone pratiche utili anche ad essere utilizzate nel futuro.
“Sono grato e orgoglioso per questo primo bilancio, e non solo per gli ottimi dati quanto soprattutto perché la risposta delle reti territoriali costruite e curate in questi dieci anni è stata davvero straordinaria”, commenta il Direttore Angelo Piero Cappello. “Nonostante il momento storico inedito e le enormi difficoltà, tutti hanno voluto dare il proprio contributo, ingegnandosi per offrire contenuti culturali di qualità e all’insegna della vicinanza sociale, superando il distanziamento fisico con gli strumenti digitali. Desidero quindi ringraziare tutti gli organizzatori che finora hanno realizzato attività per Il Maggio dei Libri o hanno in programma di farlo nei prossimi mesi: il vostro impegno ha consentito di mantenere vive comunità e relazioni e di mostrare, quest’anno in modo particolarmente significativo, il valore dei libri e della lettura per il nostro benessere individuale e per la crescita e arricchimento collettivi”.
Come già abbiamo avuto modo di comunicare in precedenti edizioni di questa pagina culturale, l’Associazione “Da Ischia L’Arte à DILA” ha colto immediatamente la valenza dell’iniziativa, proponendo una lunga serie di eventi che, tutti comunque con il vessillo del MADE IN ISCHIA, sono già stati realizzati o sono in calendario da qui fino alla metà del mese di ottobre, ruotanti intorno a contributi artistici, sociali, editoriali e culturali provenienti da molte regioni italiane e da diverse nazioni del mondo.
Cinque eventi li abbiamo già divulgati e ora desideriamo informarvi in maniera piuttosto dettagliata in ordine al contenuto e ai protagonisti che metteremo in scena il prossimo 10 giugno attraverso il gruppo LENOIS su facebook a partire dalle ore 22.00.
Quella di mercoledì prossimo sarà una puntata all’insegna dell’amicizia che diversi eminenti personaggi culturali del popolo algerino hanno desiderato tributare, tramite DILA, al popolo italiano e alla sua storia di eccellenza artistica.
Sempre con le costanti e determinanti collaborazioni dell’Associazione ADA di Dalila Boukhalfa, del quotidiano IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, della Casa editrice IL SEXTANTE e il magazine EUDONNA di Mariapia Ciaghi, e di tutti i Presidenti delle sedi operative DILA, la puntata che sarà trasmessa in streaming mercoledì vedrà impegnati:
Dahmani Fouad, iscritto al terzo anno di cultura italiana presso la facoltà di lingua italiana della Università di Algeri, artista, attore, pianista e cameraman specializzato in montaggio fotografico, master in discipline sportive, professore di teatro per ragazzi nella scuola primaria privata Assia Djebba, nonché Presidente del Club scientifico culturale “La speranza” presso l’Università di Ali Lounici di Blida.
Addou Merouane, dottore, vice Preside ed incaricato della sezione della facoltà pedagogia al dipartimento di lingua italiana Blida alla Università Ali Lounici El Afroun Blidain Algeria, Membro del laboratorio di ricerca LISODIP-ENS di Algeri.
Angela Maria Tiberi, poetessa, scrittrice, Presidente nazione Italia per conto dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.
Mahfoudh Haddane, dottorando in Didattica italiana presso l’Università di Algeri, insegnante di lingua italiana presso l’Università di Ali Lounici Blida 2.
Liga Sara Lapinska, pittrice, scrittrice, poetessa, traduttrice lettone, ambasciatrice dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.
Youcef Ouamara docente di inglese presso la scuola media Benyoucef Boumehdi detta ”TRIK CHREA“.
Larachiche Mohamed artista, scrittore, pittore, presidente dell’Associazione ”ElFikr e Ibdaa“ con sede a Elkhemiss in Algeria.
Dr. Othman Bendaho, Prof. Tydia Ait Ouazzou, Prof. Abderrahmen Toutaoui, Prof. Ouissem Benmeddah, Yassine Azrini, Houria Soudani, Youcef Zerroukie.
Le musiche del nostro mitico Nicola Pantalone saranno la ciliegina sulla torta.
Mentre li ringraziamo tutti, desideriamo esprimere grande gratitudine nei confronti dell’Università Blida 2 Ali Lounici El Afroun, Blida Algeria, chiamata università di Afroun, sia per il supporto logistico che ha reso realizzabile il video e sia per avere consentita la partecipazione di esponenti di primo piano della didattica e della direzione generale.
Blida 2 è una Università pubblica algerina situata ad El Afroun (BLIDA), al nord del paese. Fondata il 15 aprile 2013 è costituita dalle Facoltà di lettere e lingue, scienze umane e sociali, diritto pubblico e scienze politiche, scienze economiche, scienze commerciali e amministrative.
Annovera 32.000 studenti per corsi di studi delle lingue italiana, araba, francese, inglese.
Rettore il Professore Khaled Ramoul.
Per concludere vi propongo due poesie che potrete ascoltare in diverse lingua, compresa la lingua araba…
Dalla raccolta di poesie
Non rubate la mia vita
(2005 – 2007) di
BRUNO MANCINI
Del dopo gioventù.
Frammenti di polvere,
nello sguardo,
nel respiro,
respiro.
Albicocca selvatica,
caduta dal ramo,
spiaccico la zolla,
spiaccicato.
Dov’era il pertugio,
del viscido verme,
rifugio,
rifuggo.
Non è così che mescoli i fronzoli.
Non è così che accogli i tuoi figli.
Affiora a capo la sciocca
mansuetudine.
Dalla raccolta di poesie
La sagra del peccato
(1957 – 2003) di
BRUNO MANCINI
C’è un patto
C’è un patto crudele
nel mio dono:
tu
devi prendere la mia sedia
la birra
il sigaro
la penna
per nascere
“Ti giro intorno
e non ti tocco”.
C’è un patto scellerato
nel tuo domani:
tu
devi prendere il mio sonno
il letto
il lume
le ombre,
per vivere
“Ti guardo dentro
e mi conosco”.
C’è un patto assurdo
nel tuo destino:
tu
devi prendere il mio amore
lo cerchi
ti sfugge
lo stringi
per essere
“Ignazio di Frigeria e D’Alessandro
col cuore di un poeta”.
Rettore Khaled Ramoul
Capo del dipartimento Lingua italiana Addou Merouane