Concorso Musicale Internazionale “Cristina di Svezia” dal 31 Ottobre al 3 Novembre 2019

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Concorso Musicale Internazionale “Cristina di Svezia” dal 31 Ottobre al 3 Novembre 2019

Concorso Musicale Internazionale “Cristina di Svezia”

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Buongiorno,

sono Maria Luisa Neri, Presidente dell’Ass. Cult. Arte del suonare, ho il piacere di informarVi che a Castelnuovo di Porto presso la Rocca Castello si svolgerà la 1° Edizione del Concorso Musicale Internazionale “Cristina di Svezia” dal 31 Ottobre al 3 Novembre 2019 dedicato ai Solisti e alla Musica da camera con preferenza per il periodo Barocco

Il Concorso è adatto a qualsiasi formazione musicale e per qualsiasi età sul link il bando e lo schema della domanda
https://artedelsuonare.wordpress.com/2019/07/04/1-edizione-del-concorso-musicale-internazionale-cristina-di-svezia/

Per i vincitori sono previsti concerti, interviste e premi in denaro.

Per il Vincitore del Premio Speciale Cristina di Svezia è previsto un concerto con l’Orchestra.

Concorso Musicale Internazionale “Cristina di Svezia”: scadenza delle domande 30 settembre 2019.

Si prega gli interessati di non aspettare l’ultimo giorno per l’iscrizione, chi prima si iscrive può chiedere di scegliere il giorno della prova.

In considerazione di tutte le operazioni burocratiche necessarie si pregano le scuole di anticipare tutte le operazioni per poter effettuare l’iscrizione nei termini indicati.

Per gli artisti più lontani è prevista la preselezione tramite invio della registrazione dei brani proposti su un DVD registrato con telecamera in posizione fissa, coloro che andranno in finale dovranno però partecipare al concerto dei finalisti il 3 Novembre, pena l’impossibilità di vincere il premio speciale.

L’iscrizione resta fissata entro il 30 Settembre.

I premi e gli attestati vinti dai non finalisti verranno spediti all’indirizzo che ci indicherete.

Il DVD CI DEVE PERVENIRE ENTRO IL 30 settembre .

Confido nella massima divulgazione, per contattarmi potete chiamare il 347-0804603 o rispondere alla mail: nerimarialuisa@libero.it

Ringrazio e porgo distinti saluti
Maria Luisa Neri
cell 347-0804603

Concorso Musicale Internazionale "Cristina di Svezia" dal 31 Ottobre al 3 Novembre 2019

Comunico altresì il calendario dei concerti organizzati per i finalisti della 8° edizione del Concorso Musicale Internazionale “Note sul mare” di Roma e vi aspettiamo a Maggio per la nuova edizione del Concorso!

https://artedelsuonare.wordpress.com/2019/06/11/2-stagione-concertistica-talenti-in-concerto-2019-2020/

https://artedelsuonare.wordpress.com/2019/06/11/2festival-pianistico-internazionale-arte-del-suonare/

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Promozione antologie compri cinque e paghi 2

Il Dispari 20190722 – Redazione culturale

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Il Dispari 20190722 – Redazione culturale

Il Dispari 20190722

Il Dispari 20190722 – Redazione culturale

Editoriale
“Promo uno” di Bruno Mancini – 11ª puntata.

Continuiamo a pubblicare, in anteprima e in ordine alfabetico, tutte le poesie inserite in “Promo uno” che è un’antologia composta da 52 poemi tratti da tutte le raccolte edite da Bruno Mancini: Davanti al tempo (1964); Agli angoli degli occhi (1966); Segni (1988); Sasquatch (2000); La sagra del peccato (2006); Incarto caramelle di uva passita (2007); Non rubate la mia vita (2008); Io fui mortale (2010); La mia vita mai vissuta (2013); Non sono un principe (2014).

Dalla raccolta “La mia vita mai vissuta”
Ignazia – La tempesta

Un altro giorno si allontana,
è vero, ma tornerà
se solo avvolgo il mulinello
dei miei ricordi senza nome
stretti in capitoli numerici.
Passivi segreti serbati da una pass
di sette lettere e di cinque numeri.

Dopo tre mesi avanza una tempesta
sento correnti di aria fresca
lambirmi le caviglie
e vedo, immagino, vedo
legioni di zanzare volare verso ricetto d’alberi
e vado, immagino, vado,
da Lei che mai non fugge in cerca di un riparo.
Ho voglia di nudarmi
uscire per mezzora
a cielo aperto
e poi vociare  a muso duro
“Fulminami, io sono pronto,
colpisci al basso ventre, creando un rombo – tu –
che scuota gli assonnati”.
Soffro dilemma tra luce e buio,
Ignazia – La tempesta.
Avanza e smuove il casco di banane
sospeso alla trave del terrazzo.
Procede, variando ombre
intorno alle pareti della stanza
per l’oscillare dei lampioni sulla strada.
Nemmeno il tempo di capire l’attimo:
fenomeni aumentano d’intensità.
Se solo avessi modo d’incontrarla
“Bagnami!”
“Affrontami!”
“Tu passerai io resto,
oppure sarò vento di tempesta”.
Rimbomba, rombando lontano,
in deviazione verso la valle degli uomini
– ottusi – che non sapevano competere.
Eppure
Cenerentola perse scarpetta di cristallo
in fuga verso casa a mezzanotte
lasciando traccia al principe dei sogni.

Dalla raccolta “La mia vita mai vissuta”
Ignazio – L’incendio

Sortilegio di malefica bellezza,
giovane
mi pose nel frutteto dell’Eden
al bordo discendente
tra folto bosco di pini resinosi
e poche zolle fitte di ciliegi
– nell’ansa del torrente –
carichi di frutti.
Anatema d’insulso guardiano,
vergine
volle ch’io fossi un fermo immagine
complice silenzioso,
per giorni notti ore
– lontano dalla luce –,
delle sue umide ombre scolorite
nel grande slam del verbo voglio.
Nemesi storica mi cantò nel petto,
smisurato
come colpo di doppietta
appena appena un soffio d’esuberanza
mi spinse, le gambe appollaiate,
– segreto aiutami –
in fuga sul ramo di ciliegio,
la bacca tra le labbra.
Troia fattrice delle mie bestemmie,
deflagrazione di foreste,
la folgore che sfregia i tronchi,
Ignazio – L’incendio,
poteva spegnerti con un “Avvampami!”
ridurti miccia candela stoppio
se solo la fiamma non fosse nata cieca.

Il Dispari 20190722 – Redazione culturale

Rassegna stampa Bookcity

Il Dispari 20190722 – Redazione culturale

Il Dispari 20190722 – Redazione culturale

Liliana Manetti intervista il regista e sceneggiatore James La Motta in esclusiva per Il Dispari

Il 29/06, a Roma, nell’elegante location “Interno 4” gestita dalla ballerina, coreografa modella e bravissima attrice di cinema e teatro Chiara Pavoni (lettrice e voce narrante delle Antologie della serie “Otto milioni” realizzate dall’Ass. “Da Ischia L’Arte – DILA”), si è tenuto un evento che ha coinvolto vari artisti e durante il quale è stato rappresentato il monologo del regista, sceneggiatore, attore e doppiatore James La Motta intitolato “L’altra parte di me”.

Il monologo, interpretato magistralmente proprio da Chiara Pavoni, fa parte del più ampio progetto di La Motta “My self”.

Uno spettacolo interattivo che si colloca nella sezione teatro sperimentale e di denuncia.

Contro il femminicidio, la violenza di genere, bullismo e cyberbullismo.

Un progetto che è stato concepito per esortare i giovani alla denuncia di ogni violenza, e che si sta proponendo come scelta didattica per educare i ragazzi nelle scuole.

Il monologo “L’altra parte di me” narra di una donna che spiega quello che avrebbe voluto fare da grande, come se lei stessa ascoltasse la sua “voce bambina”, ed il racconto continua nella direzione della scelta del voler diventare una modella e la descrizione dei soprusi e delle violenze che sono molto comuni in quell’ambiente.

Una piaga dei giorni nostri.

Dal testo di La Motta è stato tratto anche un servizio fotografico che ha visto come protagonista sempre la nostra Chiara Pavoni.
Il fotografo Lorenzo Caramelli ha dato vita agli scatti, mentre del trucco si è occupata Silvia Bastet.

A margine dell’evento abbiamo avuto il piacere di poter porre delle domande al regista.
D: James La Motta cosa le ha fatto scegliere il sociale come direzione portante della sua opera come regista e sceneggiatore?
R: Ormai sono anni che opero in questo campo. Da ragazzo ho lavorato come operatore sociale nei carceri di Nisida e con molte associazioni. Sì, credo che come predisposizione si nasca sensibili e predisposti a donarsi ed io lo faccio attraverso i miei lavori. Non è una scelta, quindi, ma, ripeto, è una predisposizione naturale.

D: Rispetto al cortometraggio intitolato “Abusedchild” c’è da ricordare che è stato presentato fuori concorso alla 74esima mostra del Cinema di Venezia, quindi ha raggiunto un obiettivo molto importante. Durante un’intervista vicino al RedCarpet l’attrice protagonista del corto da lei diretto Anna Soares de Oliveira ha dichiarato che lei l’ha diretta attraverso una preparazione molto importante e rigida. Quando e come è nato questo progetto?
R: Il cortometraggio “Abusedchild” è stato tratto da un monologo chiamato “Abusata” ed è stato girato nel 2007 a Matera durante la notte tra il 22 e 23 agosto, quando io e la Oliveiras abbiamo deciso di girare questo corto e traducendo il testo dall’italiano all’inglese.
Finora ha ottenuto più di cento proiezioni tra le quali la prima a Londra e l’ultima al Senato della Repubblica e si sta tentando di farlo diventare un corto istituzionale.

D: Vuole parlarci del monologo interpretato da Chiara Pavoni, dal titolo “L’altra parte di me”?
R: Il monologo fa sempre parte del progetto “My self”, ma non solo del progetto di cui parlavo prima, bensì anche del musical.
Quindi c’è da specificare che vi sono ben 4 diverse versioni di questo testo che è andato via via crescendo poiché i fruitori principali sono i giovani che sono anche i protagonisti di ogni versione tramite cui si cerca sempre di attrarre la loro attenzione per farli entrare nel vivo del messaggio.
Lo scopo dei corti e dei monologhi è volto, soprattutto, proprio alla sensibilizzazione tra i giovani e nelle scuole, con un intento fortemente sociale.

Liliana Manetti.

Il Dispari 20190722 – Redazione culturale

Il Dispari 20190722 – Redazione culturale

TWITTERONE

1) Si svolgerà dal 13 al 17 novembre il Bookcity 2019 #BCM19,
BOOKCITY MILANO è una manifestazione di eventi individuali, ma anche collettivi (durante la quale vengono promossi incontri, presentazioni, dialoghi, letture ad alta voce, mostre, spettacoli, seminari sulle nuove pratiche di lettura) voluta dal Comune di Milano e dall’Ass. BookCity Milano (Fondazioni Corriere della Sera, Giangiacomo Feltrinelli, Arnoldo e Alberto Mondadori, Mauri), a cui si è affiancata l’AIE (Ass. It. Editori), con l’AIB (Ass. It. Biblioteche) e l’ALI (Ass. Librai Italiani).

Durante le ultime quattro edizioni, l’Ass. “Da Ischia L’Arte – DILA” (unica nel panorama associativo isolano), ha avuto sempre il privilegio di vedere accolti i propri progetti e di vederli realizzati nei più prestigiosi ambienti culturali milanesi (“Teatro Parente” nel 2015 ; Aula Magna della “Società d’incoraggiamento Arti e mestieri SIAM” nel 2016; Auditorium “Museo delle Culture MUDEC” nel 2017; Aula Magna e Galleria Uomini Illustri della SIAM” nel 2018, e Centro Artistico “Mare Culturale” ancora nel 2018).

Quest’anno, in collaborazione con la testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, con la Casa Editrice “Il Sextante” di Mariapia Ciaghi, e con un notevole gruppo di associazioni culturali operanti non solo in Italia, DILA ha presentato ben tre progetti dai titoli “Premio Otto milioni – 2019”, “Il Sextante – Eudonna – Il Dispari – DILA”, “Italia – Africa”.

Nei prossimi giorni, il Comitato operativo di direzione deciderà quali eventi ammettere al programma definitivo coordinato dalla Dott.ssa Elena Puccinelli.

Il Dispari 20190722 – Redazione culturale

Il Dispari 20190715 – Redazione culturale

Il Dispari 20190715

Il Dispari 20190715 – Redazione culturale

Editoriale

“Promo uno” di Bruno Mancini – decima puntata.

Continuiamo a pubblicare, in anteprima e in ordine alfabetico, tutte le poesie inserite in “Promo uno” che è un’antologia composta da 52 poemi tratti da tutte le raccolte edite da Bruno Mancini: Davanti al tempo (1964); Agli angoli degli occhi (1966); Segni (1988); Sasquatch (2000); La sagra del peccato (2006); Incarto caramelle di uva passita (2007); Non rubate la mia vita (2008); Io fui mortale (2010); La mia vita mai vissuta (2013); Non sono un principe (2014).

Dalla raccolta “Io fui mortale”
Giovane Apache

Scriverò di te innocente – giovane Apache –
dalla lunga chioma di grappoli
di grappoli d’uva rossigna,
tra le fiamme dei tronchi
dei tronchi ardenti sfavillanti
una notte di cielo deserto,
deserto, nel cuore del deserto.

Penserò alla tua malinconia – giovane Apache –
d’attesa e di passioni con occhi memorie
memorie affastellate,
sopra i fumi dei tronchi
dei tronchi assopiti
nelle notti di cielo deserto,
deserto, come il cuore del deserto.

Amerò gli sguardi squillanti – giovane Apache –
per la felice follia di silenziosi sorrisi
sorrisi all’ombra di tante chimere,
dentro ai profumi dei tronchi
dei tronchi spenti dalla mia ombra
ogni notte di cielo deserto,
deserta, più del cuore del deserto.

Il Dispari 20190715 – Redazione culturale

Il Dispari 20190715 – Redazione culturale

Il Dispari 20190715 – Redazione culturale

Il Dispari 20190715 – Redazione culturale

Simbolicamente l’azzurro

Fra tutti i colori, l’azzurro è il più profondo a tal punto che lo sguardo può penetrare dentro senza nessun ostacolo per perdersi dopo nella sua immensità.

È il colore senza materia, visto che la natura non lo svela direttamente ma come una composizione di trasparenze, come un vuoto accumulato, un vuoto dell’aria, dell’acqua, del cristallo o del diamante.

L’azzurro è freddo nella sua assoluta essenza pura, al di fuori del vuoto totale del bianco assoluto.

Da queste fondamentali qualità dipende l’assemblaggio delle sue funzioni simboliche.

Applicato su di un oggetto, il colore azzurro alleggerisce la sua forma, la schiude e la apre.

Una superficie azzurra perde il significato di superficie, un muro azzurro smette di essere un semplice muro.

I movimenti e i suoni, ma anche le forme spariscono nell’azzurro.

L’azzurro è un sentiero dell’infinito in cui il reale si trasforma in immaginario.

Non è che rappresenta il colore dell’uccello della felicità, azzurro inaccessibile però così vicino?

Entrare nell’azzurro somiglia quasi al passaggio di Alice dal Paese delle Meraviglie, all’altra parte dello specchio.

L’azzurro chiaro è il colore della reverenza; quando si scurisce diventa la via del sogno.

Il nostro conscio fa spazio poco a poco al inconscio nello stesso modo in cui la luce del giorno diventa senza rendersi conto, la luce azzurra della notte.

Il suo cromatismo appartiene al dominio dell’irreale o surreale, statico e in grado di rispondere alle contraddizioni e alle alternanze che riflette nella vita umana.

Per un pittore come Kandinsky, l’azzurro è un movimento per allontanare l’essere ed è, altrettanto, un movimento orchestrato soltanto verso il proprio centro, che attira comunque l’umano verso l’infinito e risveglia il desiderio di purificazione e la sete di sovrannaturale.

Gli egizi consideravano l’azzurro il colore della verità.
L’espressione sangue blu è spiegata da P. G. Villneuve Saint- Georges in questo modo:
Nel medio evo, bestemmiare era un peccato mortale. La plebe non osava farlo, invece gli aristocratici non riuscivano ad abbandonare il vizio finché, un giorno, un gesuita che stava nelle grazie del re proibì a tutti di maledire il Creatore. Alla fine, la classe superiore e il clero riuscirono a sostituire il nome del Signore con Blu, per esempio invece di dire “Per la morte di Dio”, si diceva “Dio blu”, oppure per dire “Per il sangue di Dio” si usava dire “Per il sangue blu.” Così la servitù memorizzò la parola sangue blu, come appartenente esclusivamente agli aristocratici.

L’azzurro e il bianco sono i colori della Vergine Maria, esprimendo il distacco da questo mondo verso il celeste dell’aldilà.

Mi limito a raccomandarvi di godere del cielo, degli occhi azzurri, della pace offerta da esso e oltretutto del mare blu, decantato da artisti in tante forme, canzoni, parole, quadri, abiti, chiese e altre fantastiche bellezze.

Adriana Iftimie Ceroli

Il Dispari 20190715 – Redazione culturale

Il Dispari 20190715 – Redazione culturale

La poesia di Silvana Lazzarino,

sul podio del Premio Letterario

Nazionale Sabrina Savino.

Il Premio Letterario Nazionale “Sabrina Savino” (insegnante innamorata del suo lavoro che ha sempre svolto con professionalità e passione) intende valorizzare la scrittura quale strumento privilegiato per ascoltarsi e farsi ascoltare.

Presidente del Premio Patrizia Magnante, Presidente di Giuria Tiziana Lafranceschina, Membri della Giuia Barbara Di Mambro, Silvia Mendico, Michela Pietropaolo e Sabrina Consolini.

Di seguito i tre classificati per ciascuna delle due sezioni.

Per il Racconto si sono classificati al primo posto LAURA MARCUCCISora Rosa”, al secondo posto LIVIA CATTANSofia e il tocco della medusa” e al terzo posto TERESA SICOLII cancelli”.

Per la Poesia primo classificato SEBASTIANO GIRLANDOQuesto è il mio Natale”, seconda classificata SILVANA LAZZARINODove sussurra il vento” e terza classificata ILARIA GENOVESIA mia nonna”.

Menzioni speciali sono state assegnate a CLELIA SALZANO per la poesia “Muro d’edera” e ad ANDREA GIOSTRA per il racconto “Louis Vuitton”.

Silvana Lazzarino, laureata in Lettere con indirizzo Musica e Spettacolo alla “Sapienza” di Roma, con corso post laurea di perfezionamento a Scienze della comunicazione, è giornalista pubblicista e impiegata nella Pubblica amministrazione.

In un commento a questa poesia troviamo scritto che lei, Silvana Lazzarino, “… ha voluto sintetizzare le sensazioni scaturite dall’armonia di forme e colori con cui l’artista di fama internazionale UemonIkeda, restituisce un nuovo sguardo sulla Natura e sui luoghi in cui recuperare il fascino del sogno, del mistero, ma soprattutto l’autenticità di un legame originario con le proprie emozioni a partire dalle visioni fisiche e metafisiche tipiche degli spazi naturali che circondano l’uomo.

Nella poesia si profila l’idea della continuità di un tempo che non esiste, un tempo senza tempo in cui ridefinire pensieri e azioni proiettate verso la riscoperta di sé e di un nuovo legame con quanto c’è intorno, a partire dai sussurri del vento che conduce lontano lungo il viaggio interiore dove è il continuo divenire delle emozioni, per non spegnersi.

Un viaggio di speranza nella sinfonia della vita che ritorna.

UemonIkeda ha esposto a Palazzo Braschi a Roma, e per due volte (2000 e 2005) al Museo laboratorio di arte contemporanea dell’Università La Sapienza di Roma presentando due personali UemonIkeda- Acrobazia.

Tra le diverse installazioni esposte citiamo “Filo di Arianna” in piazza Trilussa a Roma e quella da lui realizzata per la riapertura del Giardino pensile di Palazzo Reale di Napoli

La Poesia di Silvana Lazzarino ispirata all’opera di UemonIkeda

Dove sussurra il vento

Verso quel principio
dove sussurra il vento,
dove rinasce il verde di prati rigogliosi
mentre il sole domina l’orizzonte,
dove le stelle fanno da soffitto
a “stanze” di primaverili ricordi
conduce l’abbraccio
di una natura ancora intatta
in cui semplicità e complessità,
principio e fine
coincidono.
È lo scoccare
del tempo
oltre la riscoperta di sé:
un viaggio interiore
che rivela il continuo divenire
delle emozioni
sospese in un tempo senza tempo
a desiderare l’assoluto.

Link blog di UemonIkeda con la poesia in originale e in francese http://uemonikeda.blogspot.com/

Il Dispari 20190708 – Redazione culturale

Il Dispari 20190708

EDITORIALE | Pozzuoli: intestata a Maria Panetty Petrarca un’area di verde pubblico dedicata allo svago e alla cultura.

Il 27 Giugno scorso, grande festa a Pozzuoli per l’inaugurazione della villetta intestata a Maria Panetty Petrarca, eccelsa donna puteolana con straordinarie doti di cultura: poetessa, scrittrice, drammaturga, educatrice.

Madre della “nostra” Milena Petrarca, Maria Panetty Petrarca si dedicò all’insegnamento nelle scuole elementari e materne, dove formulò un metodo basato sul gioco ludico e manuale, creando un laboratorio scolastico con progetti atti a sviluppare il processo formativo attraverso la drammatizzazione.

Un gioco-dramma, un metodo originale che ora è stato raccolto e riproposto da Milena Petrarca, in collaborazione con le sue figlie Maria Griffo e Giovanna Griffo, in un volume edito dalla Casa Editrice Ciranna.

Quest’anno, anche il Premio “Magna Grecia Latina New York” (giunto alla XXI edizione) è stato dedicato alla memoria di Maria Panetty Petrarca come riconoscimento per la sua importante attività di talent scout tramite cui ha scoperto e messo in luce

Artisti poi divenuti famosi come Sofia Loren.

Infatti, con la delibera 41/2019 la Giunta comunale di Pozzuoli aveva approvato la proposta della Commissione consultiva per la Toponomastica di dedicare alla memoria della professoressa Maria Panetty Petrarca il luogo a lei caro, dove trascorreva momenti di riflessione per il suo lavoro didattico e per la sua genialità creativa, situato in via Terracciano, proprio davanti al Tempio di Nettuno.

Ecco la motivazione: “Maria Panetty, donna di grande cultura, docente universitaria, scrittrice, musicista, e compositrice, artefice del recupero e della valorizzazione delle memorie storiche e culturali della Città, svolse un importante ruolo di educatrice mettendo a disposizione dei concittadini il proprio sapere “.

Alla cerimonia sono intervenuti il sindaco Vincenzo Figliolia, la Presidente della Commissione per la Toponomastica Mena d’Orsi, il noto pittore puteolano Antonio Isabettini, il soprano del Teatro San Carlo di Napoli Angela Prota, il famoso Tenore Puteolano Giuseppe Scognamiglio.

Bellissima manifestazione per un ottimo riconoscimento ad una persona con doti eccezionali di donna, moglie, mamma, insegnante, oltre che educatrice ed artista.

La villetta diverrà, molto probabilmente, luogo deputato allo svolgimento d’importanti e continue manifestazioni artistiche e culturali proposte dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” attraverso l’organizzazione della Sede operativa DILA Regione Campania presieduta, appunto, da Milena Petrarca con l’attiva partecipazione di valenti personalità campane.

Va ricordato che Milena Petrarca, pittrice, poetessa, presidente DILA Regione Campania ed opinionista di Il Dispari, è la vincitrice del premio internazionale di Arti grafiche “Otto milioni” 2017 con l’opera “Le Due Muse dell’Arcobaleno” presentata al Museo delle Culture di Milano (MUDEC) in occasione del Bookcity 2017 #BCM17.

Il suggestivo dipinto è anche la copertina dell’antologia Penne Note Matite edita da Il Sextante di Mariapia Ciaghi a cura del sottoscritto e di Roberta Panizza con la collaborazione di Silvana Lazzarino.

Complimenti da parte nostra anche ai fratelli di Milena, Rita Gemma, Pasqualina, Anna Maria, Giovanna, Alessandro, Alberto, Elisa Petrarca, ed alla nipote Marilù Panetty che ha partecipato all’evento con grande animosità.

Il Dispari 20190708 – Redazione culturale

Targa villetta Maria Panetty in Petrarca

Il Dispari 20190708 – Redazione culturale

Milena Petrarca don il cantante lirico Giuseppe Scognamiglio

Il Dispari 20190708 – Redazione culturale

Maria Panetty Petrarca premiata dal sindaco di Pozzuoli Peppino Artiaco

Il Dispari 20190708 – Redazione culturale

Milena con il pittore Antonio Isabettini

Il Dispari 20190708 – Redazione culturale

Premio Magna Grecia con L’assessore alle pari opportunità Teresa Stellato

Il Dispari 20190708 – Redazione culturale

Tutta la famiglia Petrarca con amici e parenti

Editoriale

“Promo uno” di Bruno Mancini – Nona puntata.

Continuiamo a pubblicare, in anteprima e in ordine alfabetico, tutte le poesie inserite in “Promo uno” che è un’antologia composta da 52 poemi tratti da tutte le raccolte edite da Bruno Mancini: Davanti al tempo (1964); Agli angoli degli occhi (1966); Segni (1988); Sasquatch (2000); La sagra del peccato (2006); Incarto caramelle di uva passita (2007); Non rubate la mia vita (2008); Io fui mortale (2010); La mia vita mai vissuta (2013); Non sono un principe (2014).

Dalla raccolta “Erotismo, sì!”
Essere donna non basta

Essere donna non le dà pace
quando è la strada che attizza
il suo “per ora”
nembo che sbuca e offusca
tra filiformi steli di ginestre apparsi,
arditi nel lembo in basso
del suo torrione sulla rocca.

E lei vorrebbe fiato caldo tra la guancia e il collo,
mani indecenti a superare ostacoli
dalle ginocchia
al breve tratto dove concentra osceni paradisi,
osceno e paradiso.
Il ruvido pigiare sul suo perduto senso del reale.

Enfasi immacolata
sbaraglia il trucido bivacco,
ma lei non gode.

Dalla raccolta “Davanti al tempo”

Fingiamoli coriandoli
questi brandelli di giorni
stelle filanti
queste ossessioni di vano.

Dalla raccolta “La mia vita mai vissuta”
Gilda
L’unica!

Forte fracasso,
nella stagione onnivora
del “Forse voglio”.
Andavo a braccia alzate
scalzo,
occhi nel manto
di nebbie, di sorrisi e di ricordi,
pirata senza zaffi per Sirene.

E Gilda lì.

Cosciente d’incoscienza
l’amore si degnava di aspettare

TWITTERONE

1) L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”, come avevamo anticipato su queste colonne, ha perfezionato l’apertura di una Sede operativa in Messico e precisamente all’indirizzo: Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA c/o Cecilia Salaices – Calle: S-6 #517 Col. Metroplex, Apodaca N,L – Cp. 66600 – México.
Affidata alla Presidenza di Cecilia Salaices, alle Vicepresidenze di Angela Maria Tiberi e di Milena Petrarca, alla Direzione Artistica di Milena Petrarca, la Sede messicana si adopererà affinché venga dato risalto (non solo in Italia e in Messico ma anche in tutte le altre nazioni dove DILA è presente con suoi ambasciatori) agli Artisti, alle Associazioni e tutti coloro che manifestino l’intenzione di proporre se stessi e/o le loro opere in prodotti editoriali e in eventi che evidenzino, con forza e con chiarezza, principi di amicizia e di collaborazione tra le comunità artistiche, culturali e sociali dell’Italia e del Messico.

2) Alcuni settori di DILA sono attualmente impegnati nella definizione dell’apertura di una nuova Sede operativa in Gran Bretagna. Salvo imprevisti tale progetto sarà realizzato già prima della fine dell’estate.

3) Edgars Umbraško, presidente dell’associazione degli ebrei di Jelgava, ha ben volentieri accettato da parte dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” l’ opera d’arte “The Myth” di Liga Sarah Lapinska e l’antologia “Da Ischia sempre poesia” sponsorizzata dall’Istituto Agostino Lauro e contenente le opere poetiche finaliste del Premio “Otto milioni”.
Auguriamo a Edgars Umbraško i migliori successi per le sue attività sociali e culturali.

Edgars Umbraško

Edgars Umbraško con antologia Da Ischia sempre poesia

Il Dispari 20190701 – Redazione culturale

Il Dispari 20190701

Bruno Mancini |Editoriale
DILA allarga la famiglia: ecco Liliana Manetti

Nasce a Roma nel 1980, è laureata in filosofia.
Ha pubblicato la raccolta di poesie intitolata “L’ultima romantica”, la silloge intitolata “Il fiore di loto. Stroria di una rinascita” con prefazione della poetessa Michela Zanarella, e un’altra silloge, sempre di poesie, intitolata “La mia Arpa”, dove la “mia arpa” è l’espressione della sua anima che lei mette a nudo.
Insieme alla sua amica Selina Giomarelli ha dato alle stampe un libro fantasy: un’avventura tutta da scoprire, un libro tra sogno, realtà e fantasia.
Ha partecipato con le sue liriche a numerose antologie poetiche.

Ha sempre amato la letteratura e la filosofia classica, ma è rimasta affascinata comunque dalla filosofia medievale, illuminista e romantica specialmente per i periodi di rottura, le rivoluzioni e i cambiamenti nei diversi ambiti.
Di Lei afferma che «Sono rimasta sorpresa di quanto la mia anima sia ancorata al romanticismo ma anche agli argomenti di attualità e in modo particolare alle tematiche riguardanti il sociale come l’emancipazione femminile.
Infatti la mia ultima pubblicazione è un romanzo d’amore e d’emancipazione femminile intitolato “Shabnam. La donna che venne da lontano”, edito con prefazione dello scrittore e critico letterario Lorenzo Spurio.
Il romanzo, oltre ad essere la narrazione di un amore, è incentrato su temi sociali e di forte attualità come l’emancipazione femminile ed affronta anche tematiche come il razzismo.
Attualmente sto lavorando ad un nuovo testo “La nuova favola di Amore e Psiche”, che tratta il moderno, i giorni nostri, attraverso l’antica favola di “Amore e Psiche” di Apuleio.»

Liliana Manetti è redattrice e responsabile colloqui del programma radiofonico Live Social in onda su Radio Roma Capitale 93.OO FM.
Collabora come redattrice con i blog dell’ufficio stampa Sara Lauricella, uno dei quali è intitolato “Differevent”, inviando articoli di carattere culturale.
Allo stesso modo è redattrice anche presso il giornale “Abitare a Roma” del poeta ed editore di Cofine, Vincenzo Luciani, inviando sempre articoli di carattere artistico e culturale.
Inoltre, è collaboratrice sia dell’Accademia Internazionale La Sponda e sia di “La Sponda”, rivista cartacea anch’essa prettamente di carattere artistico.
Liliana Manetti sarà una delle firme presenti con proprie opere poetiche nell’antologia “Magari un’emozione” che DILA ha in corso di pubblicazione e che sarà presentata al prossimo Bookcity di Milano.
Innamorata folle dell’isola d’Ischia ha dedicato la poesia “Ninfee” ai giardini “La Mortella” di Forio. La poesia, che qui di seguito vi presentiamo in anteprima assoluta, farà parte dell’Antologia “Magari un’emozione”.
Benvenuta Liliana nell’Associazione DILA e nella Redazione culturale di IL DISPARI.

Ninfee.

Ho visto ninfee…
nel parco dell’Amore
in un laghetto dove l’acqua zampillava giocosa
da fontane generose
ed il mio cuore puro
si è specchiato
come Narciso nell’acqua limpida
perché Narciso sono
e tutta la mia anima bella
brulica di purezza e d’Amore!
Il mio canto è’ solo quello
un canto di puro Amore…
e così capii che quei fiori mi assomigliavano tanto…

Dedicato al parco della Mortella di Ischia.

Il Dispari 20190701 – Redazione culturale

Il Dispari 20190701 – Redazione culturale

Il Dispari 20190701 – Redazione culturale

Il Dispari 20190701 – Redazione culturale

La pittrice serba Mirjana Milanovic è la vincitrice del Premio di Arti grafiche “Otto milioni” 2019

Si è concluso il ciclo di votazioni (web + coupon + quattro Giurie DILA) che è servito a comporre la classifica finale delle opere di Arti grafiche iscritte al Premio “Otto milioni” 2019.
Le opere iscritte sino state 184 provenienti da 32 Nazioni, le opere finaliste sono state 36 i voti espressi sono stati 11.080.

In questa pagina mostriamo le opere classificate ai primi cinque posti che saranno inserite nell’antologia “Magari un’emozione”, la cui presentazione avverrà durante uno degli eventi organizzati da DILA nell’ambito della manifestazione internazionale Bookcity Milano 2019 (13-17 novembre 2019) #BCM19 promossa e realizzata dall’Assessorato alla cultura del comune di Milano insieme alle prestigiose fondazioni Corriere della Sera, Giangiacomo Feltrinelli, Umberto e Elisabetta Mauri, Arnoldo e Alberto Mondadori, con il coordinamento del programma affidato a Elena Puccinelli

Nelle prossime settimane pubblicheremo note informative relative ai primi classificati.
Auguri e complimenti a tutti i partecipanti.
INFO: emmegiischia@gmail.comhttps://www.emmegiischia.com/wordpress/classifica-finale-premio-arti/

Il Dispari 20190701 – Redazione culturale

Il Dispari 20190701 – Redazione culturale

Mirjana Milanovic

Il Dispari 20190701 – Redazione culturale

1° AG28 Mirjana Milanovic 2 – Serbia – Punti 1967. Opera vincitrice del premio di Arti grafiche “Otto milioni” 2019 ideato da Bruno Mancini ed organizzato dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”

CLASSIFICA FINALE

1° AG28 Mirjana Milanovic 2 – Serbia – Punti 1967
2° AG35 Valerien Bressy 2 – Italia – Punti 1023
3° AG21 Maurizio Pedace 1 – Italia – Punti 819
4° AG02 Aleem Uddin Arts 1 – India – Punti 697
5° AG17 Liga Sarah Lapinska 2 – Lettonia Ebrea – Punti 669

AG28 Mirjana Milanovic 2 45 1662 80 80 100 1967
AG35 Valerien Bressy 2 109 554 80 80 200 1023
AG21 Maurizio Pedace 1 59 60 300 400 819
AG02 Aleem Uddin Arts 1 94 103 100 400 697
AG17 Liga Sarah Lapinska 2 99 70 300 200 669
AG23 Milena Petrarca 1 48 100 100 400 648
AG25 Milena Petrarca 3 71 90 300 40 501
AG34 Valerien Bressy 1 155 40 80 80 355
AG16 Liga Sarah Lapinska 1 102 39 100 80 321
AG05 Dita Dīķe 2 83 80 80 30 273
AG09 Flora Rucco 54 37 80 70 241
AG06 Dita Dīķe 3 89 50 80 20 239
AG04 Dita Dīķe 1 86 80 50 20 236
AG37 Valerien Bressy 3 20 100 80 20 220
AG19 Liga sarah Lapinska 4 109 40 50 199
AG27 Mirjana Milanovic 1 34 50 80 20 184
AG22 Maurizio Pedace 2 31 60 60 30 181
AG15 Larachiche Mohamed 2 100 37 30 167
AG10 Frank W. Tansey 1 122 37 159
AG26 Milena Petrarca 4 56 80 20 156
AG07 Einars Repše 115 38 153
AG31 Yuri Serebryakov 40 90 20 150
AG14 Larachiche Mohamed 1 40 37 50 10 137
AG01 Aldo Gallina 84 50 134
AG13 Janis Drozdovs 2 26 50 50 6 132
AG36 Janis Drozdovs 1 31 50 50 131
AG11 Frank W. Tansey 2 30 40 50 120
AG18 Liga Sarah Lapinska 3 44 70 114
AG08 Ēriks Bāris 66 37 103
AG38 Valerien Bressy 4 52 50 102
AG03 annullato 0 100 100
AG24 Milena Petrarca 2 39 40 79
AG12 Guna Oškalna Vējiņa 39 35 74
AG29 Nadeem Ansari 7 40 16 10 73
AG32 Zhayna Ilyasova 1 9 50 10 69
AG20 Marcos Robson Mota 20 38 58
AG30 Simasilver Konya 8 50 58
AG33 Ritirato 0 38 38
TOT 2216 2216 2216 2216 2216 11080

TWITTERONE
1) L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”, come avevamo anticipato su queste colonne, ha perfezionato l’apertura di una Sede operativa in Messico e precisamente all’indirizzo: .
Affidata alla Presidenza di Cecilia Salaices, alle Vicepresidenze di Angela Maria Tiberi e di Milena Petrarca, alla Direzione Artistica di Milena Petrarca, la Sede messicana si adopererà affinché venga dato risalto (non solo in Italia e in Messico ma anche in tutte le altre nazioni dove DILA è presente con suoi ambasciatori) agli Artisti, alle Associazioni e tutti coloro che manifestino l’intenzione di proporre se stessi e/o le loro opere in prodotti editoriali e in eventi che evidenzino, con forza e con chiarezza, principi di amicizia e di collaborazione tra le comunità artistiche, culturali e sociali dell’Italia e del Messico.
2) Alcuni settori di DILA sono attualmente impegnati nella definizione dell’apertura di una nuova Sede operativa in Gran Bretagna. Salvo imprevisti tale progetto sarà realizzato già prima della fine dell’estate.
3) Da Ischia L’Arte – DILA sarà tra i principali collaboratori di Vincenzo Caccamo (Presidente dell’Associazione Nuovo Cenacolo della Poesia) per l’organizzazione e la realizzazione della kermesse “Incontriamoci ad Aprilia” che si svolgerà il prossimo 7 luglio presso la biblioteca Manzù di Aprilia. Invitandovi a questo evento, ne scriveremo con dovizia di particolari in una delle prossime settimane.

Il Dispari 20190624 – Redazione culturale

 

DILA

 

Maxxi presenta il Luna Day

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A Roma al Museo MAXXI tre appuntamenti da non perdere  il 20 luglio 2019 a partire dalle ore 17.00 per celebrare 50 anni dallo sbarco sulla Luna

L‘allunaggio del 20 luglio 1969 nel Mare della Tranquillità, seguito in diretta televisiva da quasi un miliardo di persone ha segnato un’epoca. Protagonisti di questa straordinaria impresa Neil Armstrong, Michael Collins e Buzz Aldrin: tre astronauti statunitensi che sbarcarono sulla Luna come equipaggio della Missione Apollo 11 il cui lancio avvenne 4 giorni prima. Il primo a mettere piede sul suolo lunare fu Amstrong seguito più tardi da Aldrin i quali trascorsero circa due ore e un quarto al di fuori della navicella e raccolsero oltre 21 kg di materiale lunare che portarono sulla Terra. Il terzo astronauta Michael Collins, pilota del modulo di comando, rimase in orbita mentre gli altri due erano sulla superficie lunare.

MAXXI AndrewMorgan-AlexanderSkvortsov-LucaParmitano courtesy ESA

A 50 anni dall’impresa dell’Apollo 11, dopo l’evento dello scorso 10 luglio a Roma al Circo Massimo in cui si è rivissuta la corsa alla luna  grazie a proiezioni e all’uso di telescopi, sabato 20 luglio al  MAXXI da non perdere tre appuntamenti per celebrare lo storico sbarco. I tre appuntamenti di questo suggestivo evento, promosso da Agenzia Spaziale Italiana (ASI), MAXXI e Regione Lazio con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali  e con il sostegno di Roma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale, attraverso filmati, video, collegamenti in diretta con l’inizio della nuova missione con il lancio di Parmitano, rappresentano un  ponte tra il passato e il futuro volto a conquistare nuove verità sulla vita nello spazio.

Alle ore 17,00 in auditorium  vi saranno i saluti istituzionali con Giovanna Melandri, Presidente Fondazione MAXXI, Luca Bergamo, Vicesindaco con delega alla Crescita culturale di Roma Capitale, Gian Paolo Manzella, Assessore allo Sviluppo Economico, Commercio e Artigianato, Start-Up, “Lazio Creativo” e Innovazione della Regione Lazio e Giorgio Saccoccia, Presidente Agenzia Spaziale Italiana Seguirà il collegamento in diretta dal Cosmodromo Baikonur, Kazakistan, per l’ evento di lancio della missione ESA Beyond con Luca Parmitano, astronauta italiano del corpo degli astronauti dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) che  partirà per la sua seconda missione sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Luca Parmitano si aggancerà alla Stazione Spaziale Internazionale dopo circa sei ore dal decollo previsto dal cosmodromo di Baikonur e resterà a bordo della stazione fino al 6 febbraio 2020. Nel corso della sua missione, Parmitano avrà il compito di seguire oltre 200 esperimenti, 6 dei quali proposti dall’ASI.

MAXXI LunarCity_Apollo11 EdwinAldrin NASA light

“Al di là delle celebrazioni dobbiamo, ora, puntare lo sguardo verso le prossime sfide a cui il mondo spaziale è chiamato”. ha sottolineato Giorgio Saccoccia proseguendo”. La coincidenza dell’anniversario dei 50 anni della conquista umana della Luna e l’avvio della seconda missione di Luca Parmitano ci permette di focalizzare il ruolo dell’Italia nell’ambito di un settore all’avanguardia ed economicamente strategico. Gli astronauti sono tra gli ambasciatori del protagonismo italiano”.

Secondo evento sarà l’inaugurazione della mostra “LUNAR CITY” a cura di Alessandra Bonavina. al Corner MAXXI alle ore 20.00 aperta ad ingresso libero fino al 28 luglio-. Si tratta di una serie di scatti realizzati da Alessandra Bonavina durante le riprese di Lunar City in cui si racconta la Luna che verrà. Un viaggio per conoscere attraverso fotografie e filmati il passato e soprattutto il futuro dell’esplorazione spaziale con immagini iei dietro le quinte di laboratori e rampe di lancio delle principale agenzie spaziali tra cui NASA, ESA, ASI.

MAXXI MartuxMaresca Apollo 11 Reloaded Studio light

In Piazza del museo “Apollo 11 Reloaded”, live set di Martux_m e Giulio Maresca alle ore 21,00 dove viene presentato il nuovo progetto” Apollo 11 Reloaded” di Maurizio Martusciello, in arte Martux_m, dedicato all’anniversario dell’allunaggio con cui guarda al passato, ma anche alle prossime missioni spaziali. Con un’orchestrazione elettronica Martux_m mette in scena con Giulio Maresca un concerto audiovisivo composto da musica e immagini di repertorio, in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana. Viene data vita ad una sorta di psichedelia elettronica in un percorso musicale che descrive le varie fasi della missione Apollo 11, dalla partenza con il primo brano Lift Off al rientro sulla terra con l’ultimo brano Return. Fra le tappe di questo viaggio, troviamo anche una reinterpretazione elettronica di due brani che più di tutti hanno interiorizzato gli anni dei primi voli spaziali: “Us and Them” dei Pink Floyd del mitico “The Dark Side of the Moon” e “Space Oddity” di David Bowie. La produzione elettronica di Martux_m  attraverso le nuove sonorità invita ad immaginare le nuove costellazioni sonore ancora inesplorate.

Silvana Lazzarino

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L’ARCA di Cristiano Quagliozzi e Milena Scardigno

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L’Arca: il suggestivo e grande disegno su tela visibile fino all’8 settembre 2019 al Museo di Roma in Trastevere

Un viaggio imamginario, proteso versoun futuro in cui aprirsi al cambiamento, in cui trovare nuove occasioni, è restituito da una straordinaria opera “ARCA” realizzata da due giovani artisti Cristiano Quagliozzi e Milena Scardigno attraverso il disegno su tela che viene esposto nella mostra al Museo di Roma in Trastevere dal 12 luglio all’8 settembre 2019.

Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale- Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali,e curata da Giovanna Dalla Chiesa., la mostra “ARCA di Cristiano Quagliozzi e Milena Scardigno” riunisce le storie dei diversi passeggeri che hanno ricevuto la “carta d’imbarco” dagli stessi autor,i pronti con entusiasmo e spirito di avventura ad iniziare un “viaggio fantastico”. Si tratta di un viaggio attraverso le molteplici vite dei protagonisti dell’opera cui gli artisti hanno iniziato a lavorare a partire dal 2015.:

l’Arca di Cristiano Quagliozzi e Milena Scardigno

A ideare l’intero progetto in quanto autore della struttura dell’Arca è stato Cristiano Quagliozzi abile nel racconto disegnato e nella favola del proprio immaginario come già dimostrato in precedenza nei libri “Quando gli uomini non avevano le ali” (2014) e “Orizzontale/Verticale. Libere visioni e interpretazioni” (2016. Da sempre affascinata dal disegno, approfondito con studi accademici Milena Scardigno, disegnatrice e ritrattista si è dedicata a caratterizzare i passeggeri di questa Arca. Milena Scardigno in arte MilaGno si è sempre interessata a progetti riguardanti la fisionomia che le ha permesso di dedicarsi in particolare alla caratterizzazione dei personaggi con fotografie da lei stessa scattate e tradotte in disegno.

I personaggi/passeggeri ritratti in questo grande disegno su tela (cm 200×300) ben 191 sono tutti esistenti e sono stati direttamente incontrati e conosciuti dai due artisti che ne hanno ritratto specifiche movenze e caratteristiche a per restituire un loro specifica caratteristica. Infatti “ Per fissarli in un attimo speciale è stato chiesto loro un gesto che li caratterizzasse. Poi, per arruolarli nell’impresa e trasformarli in passeggeri dell’Arca, è stata consegnata loro una “carta d’imbarco” nominale, timbrata e numerata al costo di dieci euro, con la quale si è finanziato un Progetto che include anche la pubblicazione del libro illustrato.”

Ad arricchire l’esposizione di questo capolavoro è una nutrita raccolta di disegni, documenti e fotografie utilizzati dai due giovani artisti per realizzazione dell’Arca. “Con questa mostra, il viaggio dell’Arca ha scelto di approdare nel popolare Rione di Trastevere in prossimità del fiume che ne rappresenta da sempre lo spirito e gli umori, oltreché il sentimento indomito e ribelle”- . ha scritto Giovanna Dalla Chiesa che ha proseguito: “Questa tappa è dunque un invito degli autori a viverne l’atmosfera spirituale, e a proseguirne idealmente l’avventura. Lo sguardo visionario degli artefici, racchiudendo a distanza infinite scene e gesti particolari, offre, di fatto. ai visitatori l’occasione di ripercorrere il viaggio unico e l’emozionante esperienza”.

Entro questa Arca popolata da personaggi, ma anche da qualche animale come cavalli e uccelli, il tempo che diventa indefinito, sembra restituire unicità ad ogni viaggiatore colto con la propria espressione ora incuriosita e attonita, ora entusiasta e intenta ad osservare quanto accade intorno, Ciascun viaggiatore è attore di questa traversata che diventa metafora di vita in cui si può essere soli e interagire con gli altri, aspettare che qualcosa accada e collaborare per procedere verso nuove scoperte e risultati.

Per certi aspetti il ritmo geometrico di linee e forme, il dinamismo con cui è restituito il movimento di scale simili a binari di un treno, ricorda l’alchimia delle architetture delle opere di Maurits Cornelis Escher dive sono restituiti i principi della relatività, della creazione e della relazione tra piani e spazio, Attraverso i suoi universi onirici e paesaggistici, legati ai luoghi interiori, Escher ha dato vita a forme geometriche in continuo divenire elaborando una spazialità nuova entro cui le stesse geometrie creano ritmi armonici ed equilibrati proprio come equilibrato e perfetto è l’universo matematico. Equilibrio che si respira in questo susseguirsi di sguardi, gesti, azioni, dei viaggiatori dell’Arca di Cristiano Quagliozzi e Milena Scardigno.

Silvana Lazzarino

 

L’ARCA di Cristiano Quagliozzi e Milena Scardigno
Museo di Roma in Trastevere,
Piazza S. Egidio 1b Roma,
orario: da martedì a domenica ore 10.00 – 20.00;
la biglietteria chiude alle ore 19.00; Chiuso lunedì
fino all’8 settembre 2019
per Informazioni: tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00)
www.museodiromaintrastevere.it

 

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Ischia Castello Aragonese: sequestrato il “Maschio” dalla Guardia di Finanza

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Ischia Castello Aragonese: sequestrato il “Maschio” dalla Guardia di Finanza

Ischia Castello Aragonese: sequestrato dalla Guardia di Finanza

Ischia Castello Aragonese: sequestrato il “Maschio”

La Guardia di Finanza ha effettuata un’eclatante operazione di contrasto alla criminalità di carattere finanziario e tributario.

Agli arresti domiciliari è stato posto il noto 77enne commercialista napoletano Alessandro Gelormini (che in passato ha lavorato come fiscalista per l’ex ministro Paolo Cirino Pomicino), Presidente del Consorzio Co.Tra.Sir. che gestisce il trasporto dei rifiuti tra l’isola d’Ischia e la Terraferma.

A tre imprenditori sono stati notificati gli arresti domiciliari per bancarotta ed evasione fiscale, tra i quali l’imprenditore Nicola D’Abundo, figura di primissimo piano nel settore dei trasposti marittimi operanti nel Golfo di Napoli.

Due militari della Guardia di Finanza sono indagati per corruzione, in quanto accusati di avere intascato una tangente da 4.000 euro da Gelormini affinché alterassero il contenuto di un verbale redatto all’esito di un controllo incrociato a carico di una società il cui titolare era cliente del commercialista.

Sono state sequestrate sette società, tra i cui beni risulta essere disponibile anche il “Maschio” del famoso Castello Aragonese di Ischia, simbolo dell’isola e meta continua di migliaia di visitatori.

In totale assomma a circa 40 milioni di euro il valore dei beni sequestrati.

Infatti, oltre alla porzione edificata sul Castello Aragonese di Ischia, sono stati  sequestrati anche un immobile nell’isola di Capri e vari stabili tra Napoli e Roma.

Ischia Castello Aragonese: sequestrato il “Maschio” dalla Guardia di Finanza

Ischia Castello Aragonese: sequestrato dalla Guardia di Finanza

A quanto pare l’indagine andrebbe collegata ad un’inchiesta nella quale è coinvolto un magistrato, Enrico Caria (finito agli arresti domiciliari ad aprile scorso con l’accusa di aver veicolato nomine di consulenze in cambio di favori) operante sia nella sezione fallimentare del tribunale di Napoli Nord e sia in quella di Santa Maria Capua Vetere.

Si tratta del primo bilancio, tuttora provvisorio, dell’operazione eseguita in queste ore della Guardia di Finanza di Napoli coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord (Caserta) tramite la quale sono state svelate alcune attività di carattere criminali attuate dal notissimo professionista napoletano Alessandro Gerolmini, il quale, stando alle accuse, operava in modo tale da svuotare gli interi patrimoni di società in difficoltà finanziaria, praticamente ormai insolventi, prima di rendere formalmente attiva la dichiarazione di fallimento, commettendo, tra l’altro, anche una lunga serie di reati tributari.

Ischia Castello Aragonese: sequestrato

Il suddetto commercialista è inoltre accusato di aver versato un compenso monetario a due militari della Guardia di Finanza con il preciso scopo di indurli a modificare un verbale di accertamento che avrebbe potuto essere utilizzato dalla magistratura per denunciare in sede penale un suo cliente.

Pare, infine, come si legge in una nota diramata dalla Procura della Repubblica, che il commercialista abbia  “frodato lo stesso suo cliente trattenendo per sé parte dell’illecito compenso”.

La Procura della Repubblica di Napoli Nord rende noto che, in totale, allo stato dell’operazione, sono sette le società individuate dalla Guardia di Finanza detentrici di patrimoni illegali e che,  nei confronti dei due finanzieri, “sono in corso di esecuzione misure coercitive”.

Ischia Castello Aragonese: sequestrato dalla Guardia di Finanza

Ischia Castello Aragonese: sequestrato dalla Guardia di Finanza

Per Aurora volume terzo

Così o come

CAPITOLO TERZO

C’era una volta ed ora non c’è più, è una espressione di dolore dissimulato, la maniera atavica di considerare una perdita, qualsiasi essa sia stata, al pari di un accadimento ineluttabile, una forza del destino, una scelta divina, a secondo delle diverse dottrine alle quali ci si voglia rapportare.

C’era una volta ed ora non c’è più, è comunque una frase meno sferzante e dolorosa di: c’erano una volta ed ora non ci sono più.

Meno sotto tutti gli aspetti: quantità, certezze, valori.
Non sempre è possibile accertare, per singoli eventi, quanti siano stati coloro che “C’erano!”.

Nel tentativo d’identificare chi o cosa valga l’affetto che gli dedichiamo, e ne sia degno fino al punto da meritare l’inserimento nel nostro personale elenco speciale dei “C’erano!”, dobbiamo ricostruire molte difficili certezze.
Non sono certo che esista, per ogni situazione, uno specifico sistema adatto a farmi assegnare valore alle univoche diversità, nel caso in cui esse rappresentino i tanti o tante che “C’erano!”

“Così o come”: così trama e dubbio (sempre lui), o come da rivolo a torrente, il mio segreto addio saluta le PINETE D’ISCHIA.

C’erano.
Grazie ai miei amici ed ai miei nemici, se mai ne ho avuti degli uni e/o degli altri, le PINETE D’ISCHIA non ci sono più.

Proseguendo nella particolare marcia per l’avvicinamento alla efebica idea del racconto di uno spacco inciso tra le facce, di Ischia e degli ischitani, che ho amato in maniera inconsapevole, mi piombano addosso, scostumati, i canneti a ridosso delle distese sabbiose che merlavano con ricami inconsueti i bordi tra l’isola e il mare.

Era esaltante la solitudine di ascolti, tra venti e risacche, dei fruscii di lucertole verdognole e d’innocue bisce in contrappunti, duetti e contrasti con i battiti delle ali di calabroni simili ad elefanti, o di vespe ed api più veloci degli elicotteri modello da battaglia.

Ero lì.
Io c’ero.

Forse cercando vermi da usare come esche sulle trappole per uccelli, direbbe il diavoletto.
Assaporando la prima dose di una poesia drogante mai più dimenticata, direbbe il santarello.
Partecipando ad una irripetibile esplosione di schioppettante bellezza, direi io.
Così trama e dubbio, come da rivolo a torrente, il mio segreto addio saluta i CANNETI D’ISCHIA.
C’erano.

Grazie ai miei amici ed ai miei nemici, se mai ne ho avuti degli uni e/o degli altri, i CANNETI D’ISCHIA non ci sono più.

Vorrei poter cambiare almeno il corso delle mie giornate per farle iniziare dalla sera e cessare all’ora di pranzo, trasformando in sonno la pennichella pomeridiana, ed in attiva fioritura le faticose ore che le notti attuali concedono alle mie vibrazioni.

Questo racconto semplice come può essere la ricostruzione, mentre sono bendato, bendato, del mio profilo nasale, apparentemente svogliato, privo di fronzoli e inganni né più né meno di Cappuccetto Rosso, ma, in effetti, affaticato dai problemi che torcono i sogni in desideri, che intrecciano passioni ed affetti, ricordi e realtà, il nostro andare in carrozzella ed il tiro del cavallo, questo racconto mi chiamerebbe fazioso sfuggente incompleto se non menzionassi la perla nera di tutti gli abissi che sono stati perforati con malvagità ed abusivismo sulla pelle e nel cuore della mia isola.

L’orca marina uccide per sopravvivere.
Il leone marino di oltre due quintali, caccia con volteggi essenziali.

“Così o come” un rudere, nel tempo delle PINETE e dei CANNETI, il CASTELLO sprigionava il lezzo dei morti ammazzati in tentativi di conquiste e difese, i profumi di spezie cortigiane e principesche, gli odori unici ed irripetibili di mirti o di muschi trasportati da brezze contrastanti tra ceneri vulcaniche e spruzzi d’onde sfacciate, gli effluvi per nulla evanescenti di sterco di muli e cavalli, i vapori solfurei della grotta deposito per polveri da sparo, il fumo della bestia rosolata a fuoco lento nel cortile delle feste.

“Così o come” un simbolo, nel tempo delle PINETE e dei CANNETI, il CASTELLO scopriva senza civetteria il suo interno, ove, rinchiusi racchiusi socchiusi, mitiche alcove, ruderi anonimi, antiche fortezze e nuove prigioni, in alcune notti fungevano da segreto richiamo per giovani coppie in cerca d’ispiranti atmosfere amorose, nei giorni di festa si confacevano a lussureggiante baita per famiglie in gita domenicale con la classica frittatina di maccheroni avvolta in due piatti ed una salvietta, e, non tanto raramente, si prestavano ad accettare il ruolo di solitario rifugio per sperduti intellettuali scappati dai disincanti di schematici palazzi cittadini.

“Così o come” una gioia, nel tempo delle PINETE e dei CANNETI, il CASTELLO offriva la luminosità dei nostri orizzonti naturali sparsa senza ritegno sulle profonde tracce lasciate nella rocca maniero da eventi impetuosi e passionali. Per ora basta così!

CASTELLO ARAGONESE IL CASTELLO D’ISCHIA.

Volete un residence, un ascensore, un botteghino, un ristorante, un cannocchiale sul golfo, volete una scia di storia coperta da muraglie di cemento, volete un isolotto bucato come una gruviera, squassato da malte e laterizi, illuminato con i fari ed i laser dei by night, stordito da urli urlacci musica musicaccia, volete una Vostra eredità intangibile trasformata in affare turistico: ecco a Voi IL

CASTELLO ARAGONESE D’ISCHIA.
Oggi potete chiamarlo “IL CASTEL LETTO”.
Albergo a “?” stelle.
“Così” trama e dubbio, “come” da rivolo a torrente, il mio segreto addio saluta il:

VECCHIO BALUARDO ARAGONESE, CASTELLO D’ISCHIA.

C’era.
Grazie ai miei amici ed ai miei nemici, se mai ne ho avuti degli uni e/o degli altri, il CASTELLO ARAGONESE D’ISCHIA non c’è più.

Bruno Mancini

Chi incassa 5 MLD$ multa Facebook? Vergogna:Facebook lucra illegalmente su di NOIe “altri” ma non NOI incassano la multa da 5 MLD imposta dalla Federal Trade Commission (Ftc)!

Presidente Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”

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DILA

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