Federica Bassetti presenta Dorian Gray al Salotto di Carla Pantano

Federica Bassetti presenta Dorian Gray

Con piacere vi invitiamo alla rappresentazione del capolavoro di Oscar Wilde secondo l’adattamento e l’interpretazione dell’attrice Federica Bassetti.

A seguire apericena d’Autore

Si chiede un contributo di 10 euro.

Causa posti limitati e’ gradita la prenotazione telefonica

Vi aspettiamo al Salotto di Carla!

Dott.ssa Mariapia Ciaghi direttrice IL SEXTANTE

www.ilsextante.net

Editoria-Comunicazione-Eventi

via Calvet 14 – 38086 Pinzolo (TN)

via Fara Sabina 2 – 00199 Roma

mob: +39 3886315672

Federica Bassetti presenta Dorian Gray

Notizie Eventi Presentazioni Statistiche Contatti

Promozione antologie compri cinque e paghi 2

Eventi 2018

Federica Bassetti alla Cioccolateria Fascino Napoletano

A Cinecittà con Eudonna e DILA

Resa dei conti – lettura drammatizzata

Eventi dal 10 Ottobre 2017

Eventi dal 20 Luglio 2017

Eventi dal 20 Maggio 2017

Eventi dal 20 Aprile 2017

Eventi dal 20 Gennaio 2017

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Eventi dal 10 Maggio 2016

Eventi dal 10 Aprile 2016

Eventi dal 10 Marzo 2016

Eventi dal 28 Febbraio 2016

Eventi dal 20 Febbraio 2016

Eventi dal 20 Gennaio 2016

Statistiche 10 Gennaio 2016

Statistiche 10 Dicembre 2015

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Eventi dal 10 Settembre 2014

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Eventi dal 5 Agosto 2014

Eventi dal 30 Luglio 2014

Eventi dal 10 Luglio 2014

Eventi dal 10 Giugno 2014

Eventi dal 10 Maggio 2014

Eventi dal 10 Aprile 2014

8 MARZO: FESTA DELLA DONNA

LENOIS Aprile 2014

Eventi 2014

Eventi del 15 Gennaio 2014

Eventi Natale a Procida 2013

Terremoto sull’isola d’Ischia 11 Dicembre 2013

Eventi Festività natalizie 2013-2014  Ischia

Evento del 27 Novembre 2013

Eventi dal 27 Novembre

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Il Dispari 20190114 – Redazione culturale

Il Dispari 20190114 – Redazione culturale

Il Dispari 20190114

Il Dispari 20190114 – Redazione culturale

Joan Josep Barcelò I Bauçà: quando la Poesia serve a ridisegnare la Vita.

Il Poeta si racconta a Caterina Guttadauro La Brasca in esclusiva per DILA – Redazione culturale “Il Dispari”

Joan Josep Barceló i Bauçà è nato nel 1953 a Palma di Maiorca. Ha compiuto studi umanistici e scientifici presso le Università di Barcellona, Isole Baleari, Madrid e Londra.

È autore di numerosi libri di poesia in lingua catalana.

Nella sua carriera letteraria ha ricevuto tantissimi premi
Sviluppa uno stile letterario caratterizzato dal surrealismo e dall’astrazione, con riferimenti a un mondo onirico, mitico e filosofico, alla ricerca di un nuovo concetto di poesia nel quadro attuale.

D:- Cos’è per lei la Poesia?

R:- “È il linguaggio che può dire tutto in poche parole. La carne, la pelle, l’acqua, il vento, l’aria, il tempo e lo spazio sono per me una grande metafora. Andando e venendo, sono sempre diversi, sono sempre gli stessi, hanno un movimento misterioso e affascinante, dobbiamo avere gli occhi ben aperti, sempre pronti a sorprenderci. Il poeta osserva questo ciclo inesorabile di nascita-morte-rinascita, noi siamo nel tempo. Siamo più di un’esperienza ordinaria.

La poesia deve essere un pugno nello stomaco o un bacio in bocca. Il poeta dà vita a una nuova semantica di ogni termine, e può ricoprire e scatenare un processo di consapevolezza, un desiderio di cambiamento, una reazione alla cecità e quindi influenzare la visione del mondo e degli ideali, aprendo la strada a nuovi stati d’animo, convinzioni, valori e sentimenti.”

D:- La Poesia è espressione dei popoli. In un momento storico difficile come quello che viviamo, la Cultura è contaminata anch’essa o no?

R:- “Forse. Noi viviamo in un mondo cieco, sembra che ogni giorno ci siano più persone cieche, dobbiamo fuggire da questo mondo e da coloro che non lo vedono. La ricerca della libertà deve essere un ideale e deve riempire la vita.

Coloro che non li vedono perché indossano una maschera, si limitano a ingannare se stessi.
Mentire è sempre sbagliato e gli umani mentono spesso. Molti hanno fatto della menzogna un modo di agire per ottenere quello che vogliono. Mentire non è una buona compagnia, distorce la realtà e alla fine ti rende fittizio e ti relega in un mondo isolato.”

D:- Lei o meglio la sua Poesia è conosciuta molto anche in Italia, dove è stato super premiato. Perché il panorama poetico italiano si incontra felicemente con il suo modo di fare Poesia?

R:- “Nella poesia italiana mi sento molto bene, non dobbiamo dimenticare che questa lingua è stata quella che ha avviato una serie di cambiamenti nella letteratura, che in seguito hanno influenzato le altre letterature europee.

L’Italia è stata un luogo idilliaco per i poeti stranieri che sono stati in grado di sviluppare le loro idee in un altro modo, diverso da quello d’origine. Essi sono stati accolti e accettati come parte integrante della loro cultura.
Ho sempre avuto la chiarezza, volevo fare delle poesie che parlassero in un senso molto ampio, che fossero l’espressione di ciò che sentiamo nel nostro corpo, ma legato alla parte più profonda dell’essere.

Non è una poesia che definisce solo la carnalità, ma anche la spiritualità. La trilogia “carne cruda”, “de sang / di sangue” e “grembo” sono una raccolta di poesie dedicate al corpo nel senso di forza che unisce, per raggiungere una gioia massima, per far sentire vivi. L’amore è tutto. L’Italia è il paese dell’amore eterno.”

D:- Le poesie di “de sang / di sangue” vogliono ferire il cuore, perché?

R:- “È semplicemente una visione poetica della vita, il risultato dell’osservazione e dell’analisi delle persone, delle cose e dell’ambiente.

Queste poesie nascono dalla necessità di parlare con l’insondabile, diventando personaggi reali per gli esseri lontani, facendo da tramite per rendere una distanza più tollerabile. Penso che la poesia sia un bisogno di trasferire pensieri, esperienze, emozioni, derivante da un’osservazione continua e da un riflesso, giorno dopo giorno.

Penso che l’anima e il corpo siano gli stessi, non possono essere separati. L’anima e il corpo cambiano solo di stato e dimensione, rappresentano il visibile e l’invisibile, qua e là, prima e dopo. Queste variabili, essendo la stessa cosa sono, una dualità unificata.”

D:- Per comunicare la sua interiorità lei fa un percorso controcorrente e innovativo. Da dove nasce questa esigenza?

R:- “È un atto di fede. Devi credere nelle cose e nei sogni. Ma i sogni sono sogni, dobbiamo farli diventare realtà. Abbiamo tutti un passato pieno di sogni che non sono mai stati realizzati. Il tempo determina in che misura possono diventare realtà, è una lotta costante con noi stessi e il tempo. I

l modus vivendi di ognuno di noi è fondamentale per vivere o sognare.

La mia poesia nasce da un mondo interiore in costante contatto con il mondo esterno, è una ricerca di concetti comunicativi che possono essere poco conosciuti nel campo poetico, ma penso che abbiano molto a fare con un nuovo modo di dire le cose.
La fisica quantistica entra in profondità in una dimensione di tempo e spazio; decidiamo il momento, lo strutturiamo in un ricordo che è la nostra identità, l’unicità della nostra vita, così come quella degli altri, è trascendentale. La poesia è stata la lingua del passato ed è anche la lingua del futuro.

All’interno del surrealismo, che esiste nelle mie poesie, c’è una battaglia costante tra due mondi, quello dei vincitori e quello dei vinti. La stessa vita è una guerra quotidiana, vinciamo o perdiamo, ma dobbiamo lottare per vincere. Devi scrivere ogni giorno basandoti sulle cose che succedono intorno a te. Le poesie si basano sulla parola come strumento che consente di comunicare con gli altri.”

D:- Lei inizia facendo uso delle forze quali l’acqua, il sangue, il vento che sembrano mezzi che stravolgono la normalità, si vestono però di poesia e portano il lettore ad analizzarsi, ad entrare nelle sensazioni sue più profonde. E’ questo il suo intento?

R:- “I poeti hanno il loro modo di capire la vita, un poeta rende la vita un’eterna poesia. Le parole costruiscono la realtà in cui, nel bene e nel male, viviamo, sono strumenti per combattere, godere, sognare. La poesia è vita ed è un caleidoscopio d’immagini in costante movimento, è una passione, una ricerca di chiarezza e precisione concettuale.

La sfida è cercare di costruire il proprio vocabolario, fusione, accuratezza e densità. L’aspetto polisemico del testo poetico si riflette attraverso la poesia, le domande e i problemi del mondo e diventa un punto di riferimento, uno stimolo per imparare.
Forse c’è una parte dell’esistenzialismo e una parte della metafisica nella mia poesia, ma mi considero anche surreale e astratto.

La mia poesia cerca di suonare più volte e con più spazi contemporaneamente, essa è un doppio concetto di cose. Tutte le cose e concetti come acqua, sangue, vento, aria, sono elementi che vediamo ogni giorno, e il corpo è impregnato di loro. Quando la mia poesia parla di tutto questo, cerco di fare capire che siamo pezzi di un mondo molto vasto da cui non possiamo sfuggire.”

D:- Anche linguisticamente c’è una commistione tra il catalano e l’italiano. Questo va visto come un trait d’union o al contrario voler mantenere la propria identità?

R:- “Le lingue sono il modo di esprimersi, hanno punti in comune e punti che li differenziano, ma i contenuti poetici sono sempre gli stessi, non hanno confini. Sia l’italiano che il catalano sono lingue latine, sono figlie della stessa madre, questo lascia indubbiamente molte somiglianze in entrambe le lingue.

Se parliamo d’identità, preferisco essere un poeta senza confini, sono semplicemente interessato più al contenuto che al continente. Certamente la mia lingua madre è il catalano, dove mi trovo molto identificato con la cultura che lo definisce, il catalano è una lingua viva nel popolo, è dinamica e attiva e ha dato un contributo, per mezzo di molti autori, alla cultura europea.

L’italiano, d’altra parte, è anche una grande lingua, fondamentale nella cultura di tutti i tempi. Come ho detto prima, non è necessario identificarsi in una lingua specifica, c’è la possibilità di essere dualistici, di essere in grado di mostrare diversi volti, fatto arricchente, poiché collega le culture e amplifica il linguaggio poetico. Quindi, sono un poeta identificato con la cultura catalana, ma sono anche molto impregnato della cultura italiana, e i due insieme danno una poesia più vivace.”

D:- La sua Poesia non è di facile apprensione, ci suggerisca quale approccio deve avere il lettore con essa per non stravolgerne il significato.

R:- “Senza dubbio, tutti comprendono l’amore. Senza amore non c’è vita o felicità. La scelta della vita è l’energia e la forza che muove le persone. Libertà, sincerità e umiltà, amicizia e amore, il futuro. Se dobbiamo prendere i nostri occhi, per vedere nell’oscurità, per trovare il percorso della luce, dobbiamo farlo. Dobbiamo evitare la mediocrità e le bugie.

Se la poesia è un linguaggio del futuro, possiamo vedere molte cose che ora sembriamo impossibili, ma i tempi cambieranno, emergeranno nuove idee e progressi, i concetti che ora sono normali scompariranno, entreremo in una nuova era. La poesia non può essere lasciata fuori da questi progressi, deve trovare il modo di continuare a essere un riferimento, come è sempre stato. Penso che sia il ritorno a uno stato iniziale, non una fine, poiché la vita è uno stadio del tempo eterno.

Gli eventi che costituiscono la vita non possono mai riempire la richiesta di significato, perché sono molteplici nelle forme e tempi, diversi nella forma e nelle relazioni, irriducibili nella singola unità. Questa mancanza di unità richiede un significato più complesso, forse una risposta nella dimensione di una voce che cerca i limiti di una poesia più quantistica.
È molto importante conoscere noi stessi, così puoi sapere cosa siamo capaci di fare o non fare, l’ignoranza rende le persone deboli. Abbiamo tutti una capacità di penetrazione emotiva e persuasione, che presuppone il dare valore alla parola, mostrare la realtà.”

Dal disordine, quindi, si arriva all’ordine: dal particolare all’interezza, dall’esterno all’interno, dal rumore, dal frastuono dei sensi alla pace dell’anima, dalla violenza cruda delle parole all’attimo di tenerezza.
Un percorso particolare che per chi l’affronta con la curiosità e l’attenzione che merita, spiega come sia possibile arrivare alla pura Poesia anche percorrendo strade apparentemente opposte e lontane ma, invece necessarie alla Poesia per condurre all’unione, come dice Lei, tra le varie sfere che formano l’individuo.

Ringraziamo l’amico Barcelò e concludiamo con una considerazione davvero consolatoria.

In un tempo in cui impera lo scontro, la violenza e l’assenza di rispetto talvolta anche intellettuale, ci piace aver accolto nel nostro mondo letterario un Poeta Catalano, portatore di spunti, riflessi, metodi che possono trovare una fusione culturale che, come dice Jean Rostand: “Noi tutti siamo formati della stessa polvere cromosomica, nessuno di noi ne possiede un solo granello che possa rivendicare come suo. È il nostro insieme che ci appartiene e ci fa nostri: noi siamo un mosaico originale di elementi banali”.
Caterina Guttadauro La Brasca

Caterina Guttadauro La Brasca

 

Il Dispari 20190107 – Redazione culturale

Il Dispari 20190107

Il Dispari 20190107 – Redazione culturale Il Dispari 20190107 ADRIANA IFTIMIE CEROLI: presentazione ed intervista esclusiva per DILA a cura di Silvana Lazzarino. Coraggio, determinazione, profonda sensibilità e un’innata curiosità

ADRIANA IFTIMIE CEROLI: presentazione ed intervista esclusiva per DILA a cura di Silvana Lazzarino.

Coraggio, determinazione, profonda sensibilità e un’innata curiosità sono state le motivazioni principali che hanno accompagnato Adriana Iftimie, scrittrice e poetessa bella, colta, sensibile, amante della letteratura e della poesia.

Nata in Romania, Adriana nel suo percorso di bambina, giovane donna e madre ha saputo cogliere gli aspetti positivi della vita nonostante la sua infanzia e adolescenza siano state dolorose e difficili per la critica situazione familiare e l’atmosfera del regime.
Sotto il regime di Ceausescu ha dovuto trovare in se stessa quella forza ed energia per fare di ogni suo giorno un’opportunità per essere felice.

Curiosa da sempre, fin da piccolissima a farle compagnia non erano giocattoli e bambole, bensì i libri della libreria del padre tra i quali Proust, Schopenhauer e Zola.

Così già a 4- 5 anni riusciva a leggere testi di letteratura e filosofia con cui trascorreva molti pomeriggi.

Lo studio è stato importante per la sua formazione culturale e personale: attenta e interessata ai vari argomenti che apprendeva a scuola, Adriana si mostrava molto portata per le diverse materie fin dalle elementari quando ha scoperto una particolare predisposizione per la poesia con cui dare vita alle proprie emozioni e stati d’animo.
A sei anni ha scritto la sua prima poesia intitolata “Il cuore è una foglia”.

Caduto il regime, espatria, e dopo diversi spostamenti, incontri ed esperienze come fotomodella e nel cinema in diverse fiction, giunge a Roma dove vive da 24 anni con i figli Alessia e Kevin ed il suo compagno il Maestro Mario Ceroli scultore noto al pubblico per il Cavallo alato posto di fronte alla sede RAI di Saxarubra.

Ceroli è anche autore di 4 chiese: una a Porto Rotondo, una a Tor Bella Monaca, una a Napoli ed una all’Istituto Superiore di Polizia e di tante altre opere collocate in Italia e nel mondo.

Adriana è autrice di una sceneggiatura e ha pubblicato due libri e vinto un primo premio internazionale di poesia con “Inima Pierduta” scritto completamente in italiano.

Un libro che ha ricevuto molte testimonianze di stima ed apprezzamento da parte di personaggi illustri tra i quali vanno menzionati: Paolo Villaggio, Luca Cordero di Montezemolo, Bimba De Maria.

 

Il Dispari 20190107 – Redazione culturale Il Dispari 20190107 ADRIANA IFTIMIE CEROLI: presentazione ed intervista esclusiva per DILA a cura di Silvana Lazzarino. Coraggio, determinazione, profonda sensibilità e un’innata curiosità


D: – Fin da piccola alle elementari hai dimostrato una grande predisposizione per le materie letterarie forse anche dovuta al fatto che i tuoi pomeriggi trascorsi nella libreria di tuo padre prima e del tuo patrigno poi, ti hanno inevitabilmente avvicinata ad un mondo legato al pensiero, alla dissertazione sull’uomo e l’esistenza. Tra gli autori a cui ti sei accostata fin da piccola quali quelli che ti hanno colpito maggiormente?
R: – Trascorrevo i pomeriggi nella mia camera in casa di mio patrigno, leggendo libri che nemmeno comprendevo, ma mi incuriosivano. Fui colpita da Stendhall con “Il Monastero di Parma”, dalle “Metamorfosi” di Kafka diventato un scarafaggio, “il Tempo Ritrovato” di Proust. Amavo i consigli di Schopenhauer e Goethe. Il Decamerone mi scandalizzava.

D: – Riguardo la poesia cui ti sei accostata fin dall’età di sei anni quando hai scritto il tuo primo componimento “Il cuore è una foglia”, quali gli autori che amavi leggere più di frequente? Quali tematiche affronti nei tuoi versi che diventano occasione per parlare di te e delle tue emozioni?
R: – Naturalmente leggevo autori romeni. In adolescenza ho scoperto Pirandello, Alighieri, Montale; miei versi raccontano parole mai dette, ricordi sottili dell’anima, amori proibiti, sogni, presente, passato, futuro, stagioni. Potrei dire che scrivo di getto ciò che sento al momento.

D: – Lasciare la tua terra la Romania ha rappresentato un distacco difficile, ma rappresentava l’inizio di una nuova vita, di una rinascita seppur attraverso spostamenti da un luogo ad un altro. Cosa ti ricordi a livello di sensazioni di quando hai messo piede in Europa?
R: – Lasciare la mia terra, nonostante i successi avuti come modella e fotomodella mi ha restituito una nuova occasione. L’Europa l’ho vissuta da privilegiata, continuando a fare la modella a Francoforte, Düsseldorf e Zurigo.

D: – Come sei arrivata poi a Roma dove vivi da circa 24 anni?
R: – A Roma arrivai da clandestina, attraversando di notte due dogane, accompagnata da una guida a pagamento con altre due persone. Fu un’avventura che non auguro a nessuno.

D: – Il tuo primo libro di poesie è la raccolta INIMA PIERDUTA. Me ne parli? Che emozione hai provato quando è stato presentato?
R: – “Inima Pierduta”, (anima perduta), significa l’inizio di una nuova me, in una lingua che parlavo bene. Fui incoraggiata dal mio compagno a riprendere la scrittura. Mi fece scrivere la prefazione di un suo catalogo “Il Sesto Senso”. Un lavoro complesso che rappresentava me, esposto anche al museo PS 1 di New York. Presentando il libro fui colpita dall’accoglienza ricevuta dal pubblico e dai personaggi famosi arrivati per me nelle librerie. Ho tanti articoli nei giornali dell’anno 2002.

D: – Questo libro ha vinto nel 2002 un premio che ti ha dato molta soddisfazione. Vuoi raccontarmi quali sono state le tue sensazioni?
R: – Il primo premio internazionale è stato di grande impatto nella mia vita, la mia autostima era andata alle stelle. Però ricevere un premio non ti cambia la vita, ti stimola a proseguire. Non sono mai stata il tipo di persona che ambisce al trionfo e al successo, perché la partecipazione ai concorsi è innanzitutto un modo per dare voce alle mie emozioni e confrontarmi. Il libro fu scelto e premiato per caso e fu una sorpresa davvero gradita per me.

D: – Oltre alla poesia ti sei accostata al genere thriller. Hai in programma un romanzo sul genere?
R: – Sì, il romanzo che sto preparando per adesso l’ho messo in stand by. Ho in programma altri due libri di poesia, soltanto da inviare il materiale alle case editrici, e la biografia segreta del mio compagno impostata su domande e risposte, tipo il libro “Autoritratto a 70 anni” di Sartre.

D: – Come donna che ha lavorato nelle fiction e come fotomodella quali personaggi di spicco del mondo dello spettacolo hai incontrato e conosciuto?
R: – Ne ho conosciuti tanti! Alcuni sono morti. Posso nominare Paolo Villaggio, Pasquale Squittieri, Claudia Cardinale, Franco Nero, Luca Cordero di Montezemolo, Vittorio Sgarbi, Califano, Umberto Tozzi, Corinne Clery, Serena Grandi, Lorenzo Flaherty… A parte gli amici scomparsi, con gli altri sono tuttora in contatto ed ottimi rapporti.

D: – Importante è stato l’incontro con la DILA Associazione Culturale da Ischia l’Arte e Bruno Mancini. Come hai conosciuto Bruno Mancini, affermato scrittore?
R: – L’incontro con il grande amico e scrittore Bruno Mancini fu uno dei più storici legami. È nato in facebook, per caso. I miei figli per prendermi in giro, circa 14 anni fa, più o meno, mi hanno creato un profilo nella rete social e poi creai un gruppo, e mi sono iscritta nel gruppo di Bruno Mancini. Siamo molto amici, è un genio e gli sono grata per le iniziative in cui mi rende protagonista. È un mio fan, come anch’io lo sono nei suoi confronti. Adesso lo considero, oltre amico e artista che stimo tantissimo, un mio promoter. Egli ha scommesso su di me. Credo che la sua affinità selettiva è andata oltre le mie aspettative, perché io non mi aspetto nulla dalla vita, cosi non sarò mai delusa.

D: – Con una delle antologie DILA hai collaborato con diversi componimenti poetici. Tra le poesie pubblicate in questo libro vuoi citare alcuni titoli?
R: – Nell’antologia ho pubblicato due poesie, fu il primo rapporto di lavoro con Bruno, che, sempre molto attento e discreto, ha fatto delle ricerche in internet scoprendo molte cose su di me. Ti assicuro che non mi ricordo cosa gli mandai. Scrivo moltissimo, ecco, una delle poesie parlava del tempo al punto interrogativo.

D: – Cosa porti sempre con te della tua Romania?
R: – Porto ricordi tristi, avventure, sventure, il primo amore, si chiamava Ionel. Fu un amore fulminante, vissuto alla luce del giorno. Eravamo entrambi giovani e pieni di obiettivi ed entusiasmo, soltanto che io feci un passo avanti, o forse indietro andando via da Bucarest e perdendo i contatti con lui.
Fu anche il mio primo fotografo. Mi ricordo le stagioni, la neve, le poesie, le candele nei cimiteri, mio padre che è scomparso troppo presto. Aveva solo 56 anni. Quanta sofferenza…

D: – Cosa pensi dell’esistenza in generale facendo poi riferimento a questa cultura occidentale dove tutti sembrano correre dietro alla visibilità, al potere e al successo?
R: – Penso che nella vita non bisogna mai aspettarsi qualcosa, cosi non si verrà delusi. Il successo, specialmente nel mondo dell’arte di ogni tipo è molto faticoso e avviene quasi sempre post mortem. Io voglio lasciare un segno, una testimonianza che ci sono stata su questa terra. Lasciarla ai miei figli e nipoti, anche ai miei avi che mi guardano ed io li sento.

D: – Secondo te si vive più volte senza coscientemente rendersene conto in modo diretto?
R: – Certo che sì. Io credo nella reincarnazione. L’anima è un energia, l’energia non muore mai. Fluttua. Diventa qualcos’altro. Un altro essere. Tutto dipende da ciò che hai fatto nella vita terrena.

D: – Una frase di un filoso o scrittore che ti accompagna.
R: – Aristotele diceva che tutti gli uomini d’ingegno sono melanconici.

D: – La vita ti ha tolto e poi ti ha dato, ma tutto quello che hai ottenuto te lo sei conquistata dopo aver lasciato il tuo paese in seguito al crollo de regime. Tutto quello che ti sei costruita dopo è stato grazie a te al tuo carattere deciso, curioso e pronto a rimettersi in gioco: sei stata in gamba a non farti travolgere dagli eventi, pronta a ricominciare, portando dentro te anche un prezioso bagaglio culturale che ti ha permesso di guardare la realtà e il mondo con occhi diversi. Che mi puoi dire a riguardo?
R: – Ho superato tantissimi traumi, lunghi periodi di assenza o meglio dire di mancanza di curiosità. Mi sono occupata di altre cose. Leggevo poco e non scrivevo nulla. Mi ero dimenticata di me. Ho deciso di ricominciare quest’anno, all’improvviso, guardando il mio primo libro. L’ho ripreso in mano, poi ho iniziato a scrivere, 10 poesie in mezz’ora, 300 poesie in 4 mesi.

D: – Quale la prossima pubblicazione in uscita?
R: – La prossima pubblicazione sarà “Il Cantico del Cigno”, sempre poesie. Dopo di che un’antologia propria in 5 lingue.

Silvana Lazzarino

 

Il Dispari 20181231

Il Dispari 20181231 – Redazione culturale

Editoriale

Nell’ultimo numero del 2018 di questa pagina, desidero esprimere tanti auguri a tutti voi lettori, tanti ringraziamenti ai numerosissimi collaboratori che hanno permesso la dinamica e colta proposizione di contenuti artistici-sociali-culturali pubblicati qui settimanalmente, e tantissima gratitudine a Gaetano Di Meglio che ci ha lasciata SEMPRE la piena e totale autonomia gestionale della redazione della pagina.

Associazioni di qualsiasi natura, eventi di ogni forma d’arte proposti in ogni regione italiana, Artisti di tutti i continenti hanno trovato spazio e visibilità in questa testata giornalistica che, sempre più, si va affermando ben oltre i confini dell’isola come la vera autentica voce del Made in Ischia.

Ciò non basta a farci adagiare in abitudini ormai consolidate!
Infatti, per il 2019 sono in programma alcune novità tese a diffondere attraverso “Il Dispari” tutto ciò che ci verrà proposto di interessante in alcune regioni d’Italia… e non solo d’Italia.

Nel Lazio, in Emilia Romagna, nel Trentino, in Sicilia e in Algeria, alcuni amici/amiche dei nostri progetti culturali stanno già riscaldando le dita per essere pronti a sfornare articoli, interviste e cronache che costituiranno le colonne portanti di nuove redazioni regionali.

Tutti noi dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Artre – DILA”, con l’auspicio di ricevere l’apprezzamento di voi lettori, contiamo di ricevere un giudizio favorevole se non spesso per l’auspicabile gradimento dei contenuti che proporremo, almeno sempre come premio alla buona volontà con la quale continueremo ad attuare tutte queste nostre iniziative Made in Ischia.
Grazie, buon anno a tutti.

Io fui mortale.

Macroscopiche assoluzioni
per chiodi infissi nella mia coscienza,
Padre,
con benna estirpo ad una ad una
tra scricchiolanti cantilene,
e strascico avvolti
in folti fogli fitti di poesie,
Madre,
nel nostro tempo d’inutili menzogne.
Né sia truce in questi occhi non più asprigni
lo sguardo austero dei tuoi decreti,
Padre,
nel banno affisso sul muro di gomma
impiastricciato dalle mie storie fascinose,
dov’io m’illudo
in voglie e volti in veglie,
Madre,
fra dolci inganni che non sono tradimenti.
Ci sia indulgenza se non perdono
per la mano che respinge i miei sorrisi
per la mano che raccoglie le mie lacrime.
Io fui mortale.

Bruno Mancini

Cerimonia di premiazione premi “Otto milioni” 2018

Domenica 27 Gennaio 2019, alle ore 16.00, a Roma nella sede sociale dell’Associazione culturale Sinergie Solidali (Via Volsini 27) si terrà la cerimonia di premiazione dei vincitori dei Premi Otto milioni 2018 (poesia, arti grafiche, musica, letteratura, giornalismo) già comunicati nell’Aula Magna della SIAM di Milano durante l’evento del 17 novembre inserito nel cartellone del #BCM18 Bookcity e già pubblicati in questa pagina del 19 novembre 2018).

L’anfitrione sarà Mariapia Ciaghi, editrice di “Il Sextante” e del magazine Eudonna.

Sarà presente una folta delegazione dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.

Diverse Associazioni culturali invieranno loro rappresentanti.
l grande poeta catalano Joan Jos Josep Barcelò I Bauçà sarà ospite d’onore

Il quotidiano “Il Dispari” sarà la testata di riferimento di tutti i servizi giornalistici, mediatici e audiovisivi.

Saranno premiati con pergamene “Otto milioni”

Arti grafiche

Quinto posto Ismail Akinc
Quarto posto Ravishankar Roy
Terzo posto Osama Salama
Secondo posto Victor Rocha
Primo posto Liga Sarah Lapinska

Giornalismo

Quinto posto Silvana Lazzarino
Quarto posto Liga Sarah Lapinska
Terzo posto Caterina Guttadauro
Secondo posto Angela Maria Tiberi
Primo posto Silvana Lazzarino

Musica

Quinto posto Ivan Defabiani
Quarto posto
Terzo posto Valentina Gavrish
Secondo posto Franco Ruggiero Pino
Primo posto Antonio Di Nauta

Narrativa

Quinto posto Ksenia Svetlova
Quarto posto Valery Chursanov
Terzo posto Liga Sarah Lapinska
Secondo posto Angela Maria Tiberi
Primo posto Caterina Guttadauro

Poesia

Quinto premio Giuseppe Vultaggio
Quarto premio Anna Rancāne
Terzo premio Liga Sarah Lapinska
Secondo premio Franco Maccioni
Primo premio Miriam Bruni

Saranno premiati con attestati di partecipazione “Otto milioni”

Roberta Panizza
Bruno Mancini
Domenico Umbro
Roberto Prandin
Flora Rucco
Stefano Degli Abbati
Patrizia Canola

Saranno premiati con attestati di collaborazione “Otto milioni”

Gaetano Di Meglio
Mariapia Ciaghi
Dalila Boukhalfa (Presidente Giuria)
Patrice Gaspari (Direttore La Voce)
Enrico Buono (Patron teleischia)
Pierluigi Goggio (Video)
Boutique Maria Grazia (Sponsor)
Milena Petrarca (Collaborazione eventi)
Antonio Fiore (Veterano premio)
Giovanni Zambito (Direttore di Fattitaliani)
Felice Maria Corticchia (Regista, sceneggiatore)
Joan Jos Josep Barcelò I Bauçà (Poeta)

Seguiranno ulteriori informazioni.
Ingresso libero su prenotazione tramite mail da inviare a emmegiischia@gmail.com fino ad esaurimento dei posti disponibili.
INFO: 3914830355 tutti i giorni dalle 12 alle 23.

TWITTERONE

1) Nella prestigiosa rassegna stampa di Bookcity
https://www.bookcitymilano.it/rassegna-stampa
vengono inserite numerose pagine di questo (quotidiano Il Dispari pubblicate dalla Redazione culturale DILA:

Il Dispari 20181210 – 10 Dicembre 2018
https://www.bookcitymilano.it/storage/app/uploads/public/5c1/0d0/25b/5c10d025bfbc6716738796.pdf

Il Dispari 20181203 – 3 Dicembre 2018
https://www.bookcitymilano.it/storage/app/uploads/public/5c0/f85/7da/5c0f857da12cc270956686.pdf

Il Dispari 20181126 – 26 Novembre 2018
https://www.bookcitymilano.it/storage/app/uploads/public/5c0/f85/9cd/5c0f859cd9aba159586020.pdf

Il Dispari 20181119 – 19 Novembre 2018
https://www.bookcitymilano.it/storage/app/uploads/public/5c0/f85/d8f/5c0f85d8f03f8174678784.pdf

Il Dispari 20181112 – 12 Novembre 2018
https://www.bookcitymilano.it/storage/app/uploads/public/5c0/f85/c44/5c0f85c44a7c0110202693.pdf

2) La pittrice Milena Petrarca e la scrittrice Raffaella Lanzetta si sono fatte fotografare all’ingresso del Museo della Terra Pontina mostrando il volume antologico “Penne Note Matite” edito da Il Sextante di Mariapia Ciaghi per conto dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.
In particolare Milena Petrarca è stata proclamata vincitrice del premio di Arti grafiche “Otto milioni” 2017 durante l’evento DILA approvato dal comitato organizzatore del Bookcity e svoltosi a Novembre 2017 nel MUDEC di Milano.

3) Nellija Matjučenko, ha ricevuto con molto piacere da Liga Sarah Lapinska (opinionista della pagina culturale pubblicata su questo quotidiano Il Dispari) per conto di DILA, l’antologia “Mare Monti Mare” dedicata al compianto Comandante Agostino Lauro.
Nellija Matjučenko lavora nella Biblioteca Scientifica di Jelgava nella quale non è la prima volta che sono stati resi disponibili i nostri libri in gratuita lettura.

 

DILA

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Eudonna Dicembre 2018

Eudonna Dicembre 2018 – LUCIA ANNICELLI “Il codice massonico di Ischia” – Una scoperta; Adriana Iftimie Ceroli: poesie.

Eudonna Dicembre 2018

LUCIA ANNICELLI “Il codice massonico di Ischia” – Una scoperta

Il dibattito sul rapporto tra donne e massoneria è tuttora in corso, ma se stiamo a quanto afferma N. L. Castiglione, presidente del Collegio dei Maestri Venerabili dell’Umbria, e cioè che uno dei requisiti per far parte della massoneria è quello di aver voglia di approfondimento culturale, direi che Lucia Annicelli, direttrice della biblioteca Antoniana di Ischia, amica di lunga data dell’associazione DILA che ha più volte messo a disposizione i locali della biblioteca per manifestazioni da quest’ultima organizzate, ricercatrice e studiosa, possiede in tutto e per tutto questa caratteristica e ciò le ha permesso di fare un’importante scoperta riguardante la massoneria ad Ischia mentre effettuava alcune ricerche sulla figura di mons. Onofrio Buonocore nel locale Archivio Storico Diocesano.

Un’altra donna però è coinvolta in questa importante scoperta perché, se fondamentali sono la professionalità e il tempo di chi effettua ricerche e approfondimenti, è ugualmente molto importante che i frutti di tali lavori vengano presi in considerazione e divulgati dagli organi di informazione perché il maggior numero di persone ne venga a conoscenza.

A questo ci ha pensato Maria Funiciello, donna dai molteplici interessi e attività: informatica, fotografia, giornalismo, scrittura, insegnamento, solo per cintarne alcuni che ha subito compreso l’importanza di quanto emerso dalle ricerche della Annicelli e tramite un’articolo-intervista, pubblicato dal quotidiano “Il Dispari” di Gaetano Di Meglio distribuito sull’isola verde, ci ha fatto conoscere i passaggi che hanno condotto al ritrovamento di un importante manoscritto che ci introduce ai primi passi della massoneria speculativa in Italia.

Il documento, risalente al 1751, inserito in calce ad una copia scritta a mano del De Rerum Natura di Tito Lucrezio Caro, abilmente occultato dalla rilegatura, ha per titolo: “Dichiarazione dell’Acquavitaro”.

Tale non meglio definito Acquavitaro e Louis Larnage di Lione furono, nel 1745, i fondatori della prima loggia napoletana.

Lucia Annicelli ha effettuato un accurato studio del documento in questione riportato nel testo “Il codice massonico di Ischia” – Stamperia del Valentino edizioni (2018).

Ho chiesto all’autrice se dal documento sia emerso qualcosa in merito alla presenza e attività delle donne nella massoneria e la sua risposta è stata che dal rituale settecentesco d’iniziazione, dal catechismo dello stesso grado, dal regolamento di loggia e dalla breve cronistoria delle prime logge speculative napoletane contenuti nel documento non emergono riferimenti espliciti sulla presenza di donne nella massoneria né a rituali di iniziazione riguardanti queste ultime.

Dallo studio emergono solamente i nomi di due donne di cui Lucia Annicelli dice: “Nell’introduzione a Il Codice Massonico di Ischia passo in rassegna le possibili vie di accesso del documento sull’isola. Quest’ultima viene posta al centro di quella che è la rete delle connessioni culturali europee agevolata dall’élite intellettuale e massonica che la sceglieva.

In questo quadro Ischia rappresenta uno dei nodi di quel transfert dei saperi che garantì l’humus ideale per la salvaguardia dei documenti relativi ad una delle prime esperienze massoniche di tipo speculativo in Italia.

Il console danese Christian Heigelin fece da guida alla duchessa Anna Amalia di Sassonia-Weimar, tra il luglio e agosto del 1789, durante un’escursione sull’isola, nonché nel 1805, alla discepola di Cagliostro, la baronessa Elisa von der Recke di Mitau.

Proprio lì, il 29 marzo 1779, sorse una loggia mista.”

ROBERTA PANIZZA


DILA & IL Sextante accordo Magazine Eudonna

DILA & IL Sextante accordo Magazine Eudonna 

Telegiornale Teleischia (digitale terrestre canale 89 e web www-teleischia.com/live-tv/)

Mariapia Ciaghi
titolare della Casa Editrice Il Sextante

Bruno Mancini
presidente della’Associazione culturale
“Da Ischia L’Arte – DILA”

e p.c.
Roberta Panizza
Vicepresidente DILA

e p.c.
Silvana Lazzarino
Socia Sostenitrice DILA

Ischia, 18/05/2017
Dando seguito agli accordi commerciali concordati in data 15/04/2017 il cui oggetto generale consiste nel “Volere stabilire una permanente collaborazione operativa avente come scopo principale lo sviluppo dei reciproci progetti artistici, editoriali e sociali” e sottoscrivendo il seguente testo, la Dottoressa Mariapia Ciaghi titolare della Casa Editrice Il Sextante e Bruno Mancini presidente dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” concordano di assegnare a DILA la direzione redazionale di una rubrica all’interno del Magazine “Eudonna”, edito trimestralmente da Il Sextante di Mariapia Ciaghi.

Trattandosi di una collaborazione a titolo assolutamente gratuito, si stabilisce che essa sarà permanente ma potrà essere disdetta in qualsiasi momento da una delle due parti, anche tramite semplice e-mail, senza che ciò comporti alcun obbligo successivo.

Bruno Mancini       Mariapia Ciaghi
Presidente DILA    Il extante

Magazine Eudonna

Tra Mariapia Ciaghi, titolare della casa editrice “Il Sextante” che, fra l’altro, pubblica la rivista trimestrale “Eudonna”, e Bruno Mancini presidente dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” è stato concordato di assegnare a DILA la direzione redazionale di una rubrica all’interno del Magazine Eudonna, edito trimestralmente da Il Sextante di Mariapia Ciaghi.

Magazine Eudonna

Se si pensa che il Magazine Eudonna

è una rivista orientata nel dare lustro e risalto alle attività femminili,

così come essa è impegnata nel porre in evidenza le difficoltà di genere che ancora segnano un solco tra i due sessi, viene attualmente stampata in oltre 10.000 copie (con un programma di sviluppo che tenderà a commercializzarne almeno 40.000 entro il 2018);

e se si valuta nella palese positività

il fatto che essa è distribuita prevalentemente attraverso Imprese, Gallerie d’Arte, Associazioni (Associazione italiana donne medico, Associazione donne fotografe, Associazione donne del vino, ecc. non solo italiane, ma anche spagnole, russe e di diverse altre nazioni) che a loro volta la distribuiscono nelle loro varie sedi e nei loro congressi o eventi;

e se, infine, si tiene conto

che l’Isola d’Ischia offre un panorama di eccellenze femminili operanti sia nel sociale, sia nella cultura e sia nell’imprenditoria (Rosa Iacono, Katia Massaro, Maria Funiciello, Anna Fermo, Luicia Annicelli, Ida Trofa sono solo i primi nomi che vengono in mente),

allora resta facile

tirare le somme e scoprire che l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte –DILA” è venuta in possesso di uno strumento mediatico di enorme prestigio e di grande divulgazione utile (anche, ma non solo) a valorizzare storia, cultura, arte, imprenditorialità e, perché no, onesta amministrazione dei bene pubblici, attribuiti alle specifiche sensibilità femminili delle donne ischitane.

Roberta Panizza, Direttrice Artistica nonché Vicepresidente dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”, ne è a capo della Redazione, Silvana Lazzarino è la Direttrice Editoriale nominata dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” per la realizzazione dei progetti concordati con l’Editore “Il Sextante”.

Eudonna Gennaio 2017 

Eudonna Marzo 2017 

Eudonna Giugno 2017

Edicola Piazzetta San Girolamo Ischia

Bruno Mancini  Presidente DILA e Antonio Scarfone Presidente dell’Associazione “Battiti di pesca

Antonio Scarfone, secondo classificato, alla terza edizione del Premio Internazionale di Poesia Otto milioni” – 2014, ha acquistato una copia della rivista Eudonna

L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” e l’Editore  “Il Sextante” vi offrono QUI tre numeri del nuovo magazine EUDONNA al prezzo di 15 euro (spedizione in Italia compresa).

L’offerta è valida fino ad esaurimento scorte

emmegiischia@gmail.com – Telefono 3914830355

Magazine Eudonna

DILA

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Il Nodo un racconto di Bruno Mancini. Alla ricerca di belle storie d’amore nella splendida isola d’Ischia.

Il Nodo un racconto di Bruno Mancini. Alla ricerca di belle storie d’amore nella splendida isola d’Ischia.

Il Nodo un racconto di Bruno Mancini

“Quasi mai la verità è più bella ed accattivante della fantasia.”

Avevi scelto la panchina sul Corso ancora sopito di gente per il pomeriggio della bella primavera che inondava di glicini gli arabeschi dei cancelli, di gerani tutti in fiore minuscoli balconi, di oleandri le aiuole della strada e ancora di fiori di limoni i giardini nella ombra dei pini -portavi un fiore di ginestra nei capelli-, anticipando, per me, l’imbarazzo della prima mossa.

-“Così come mai l’immaginazione desta stupori.”

Ricordo lo dissi sottovoce, fissando le tue gambe accavallate in posa da reclame.

Mangiavi un gelato al caffè, fumavo un sigaro italiano.

-“Tu prova, se vuoi, a muoverci nelle onde dell’oceano, ma attento alla risacca.”

Parlavi scompigliando il rosso dei capelli che…

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Bruno Mancini

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Scritto da Bruno Mancini http://plus.google.com/+BrunoMancini

Bruno Mancini 1

Bruno Mancini

Bruno

Mancini

è nato a Napoli nel 1943 e risiede ad Ischia, dalla età di tre anni.

A lui piace dire che l’origine della sua ispirazione o forse solo un iniziale impulso ancestrale ed istintivo, il vero basilare momento poetico della sua vita, si è concretizzato nell’incontro, propriamente fisico, tra i suoi sensi acerbi, infantili, e le secolari, immutate, tentazioni autoctone dell’Isola d’Ischia, dove le leggi della natura sembravano fluire ancora difese da valori di primitive protezioni.
Anche se aggiunge, con molta auto ironia e con un pizzico di provocazione:

“Le mie primissime esternazioni poetiche le ho espresse in tenerissima età, quando ancora non avevo pronunziato per la prima volta la parola mamma, ed alla fine di ogni abbondante poppata liberavo graziose ispirazioni poetizzando mediante dei rimati vagiti“.

Intervista di  Michela Zanarella

Recensione di Roberta Panizza

Recensione di Liga Sarah Lapinska

PROSE
Per Aurora volume primo

Per Aurora volume secondo

Per Aurora volume terzo

Per Aurora volume quarto

Per Aurora volume quinto

Per Aurora volume sesto – Così fu

Per Aurora- Tutti i racconti

Come i cinesi volume primo

Come i cinesi volume secondo

La ch

Incontro con un maestro

Racconti inediti

POESIE
Davanti al tempo

Agli angoli degli occhi

Segni

Dedicate e preferite

La sagra del peccato

Incarto caramelle di uva passita

Non rubate la mia vita

Io fui mortale

Sasquatch

Non sono un principe

La mia vita mai vissuta

Inedite

Antologie

Scempi

Poesie inedite

Traduzioni

Inglese
Pamela Allegretto Franz

Napoletano
Luciano Somma

Lettone
Liga lapinska

Libere interpretazioni

Lettone
Liga Sarah Lapinska

Recensioni

Stampa

Letture Bruno

Letture tuttti

Varie

Cenni biografici

Pacifismo

Eros edizioni

Video poesie

 

Bruno Mancini

Brevi commenti amichevoli ricavati dalle varie recensioni ai suoi libri pubblicati:

“Vedo una folla che si muove compatta verso un’unica meta guidata dagli incitamenti di colui che punta il dito ed una penna, che crea volti per i sentimenti.”

“…si fondono nell’intero componimento in una prospettiva ampia che contempla l’umano, l’umano cammino. Ed è una Commedia, una Commedia divina in chiave poetica, in versi che sento anche io estremamente dolorosi, con il preciso intento di affidarli alla penna , che non li disperda ma li urli e li renda in qualche modo eterni”.

“… lodo quel senso di eco lontano che riverbera le parole enfatizzandone i concetti”.

“Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?”

“Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…”

“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”

“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”

“Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…”

“…seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.”

“…lavoro meditato, armonioso di buon afflato poetico.”

“ Bella poesia, con alti picchi in termini d’emozione e intensità.”

“…sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.”

“Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”

“Ed io invece, Bruno, ho letto a ritroso, prima la seconda parte, bellissima, ed ora la seconda, altrettanto splendida. Senso o non senso è una poesia dal forte impatto emotivo. Giochi con il lessico e le iterazioni, che adoro, ed è questa una delle poesie più belle che abbia letto qui dentro, quel genere di poesia che cerco e difficilmente poi trovo.
Mi domando come mai non ti abbia scoperto prima, Poeta??!!”

“Una poetica lacerata e sfuggente…”

“Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…”

“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”

“Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…”

“Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.”

“Sì, lasci molto lavoro a chi legge, eppure questo mi affascina della tua poesia, la afferri e ti sfugge: in essa ti perdi ed allora ti turba… e cerchi il senso e lo cogli e ti lascia poi subito in dubbio. Ma il dubbio stimola, ti coinvolge … Sperimentalismo? Se lo è, come credo, ben venga; io lo adoro.
Bravissimo. Vero artista.”

“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi…”

Prima dell’alba
regalami un verso
così che io possa
sfrontata babbuccia
ricamo sulla brina
imprimere.

Al sole tenero
Vederla piangere di gioia

Mare Monti Mare-Pubblicità

AA.VV. Otto milioni – 2013pag. 160 – €.18.000

AA.VV.Da Ischia sempre poesiapag. 160 – €.18.00

AA.VV.Mare Monti Marepag. 160 – €.18.00

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Promo uno – Florilegio di poesie scritte da Bruno Mancini

Promo uno – Florilegio di poesie scritte da Bruno Mancini

Promo uno

“Promo uno” prima edizione LULU

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"Promo uno" prima edizione LULU

Promo uno – di Bruno Mancini

ISBN 9780244448769 Support independent publishing: Buy this book on Lulu.

Copertina morbida, 50 Pagine, prezzo € 6,00 (IVA esclusa), stampa in 3-5 giorni feriali.
Florilegio di poesie tratte dai volumi:

Davanti al tempo – Iª edizione 1964;
Agli angoli degli occhi – Iª edizione 1966;
Segni – Iª edizione 1988;
Sasquatch – Iª edizione 2000 ISBN 9781445220161;
La sagra del peccato – Iª edizione 2006 ISBN 9781446187777;
Incarto caramelle di uva passita – Iª edizione 2007 ISBN 9781326738006;
Non rubate la mia vita – Iª edizione 2008 ISBN 9781409233848;
Io fui mortale – Iª edizione 2010 ISBN 9781326785390;
La mia vita mai vissuta – Iª edizione 2013 ISBN 9781291629972;
Non sono un principe – Iª edizione 2014 ISBN 9781291664447
Support independent publishing: Buy this book on Lulu.
Copyright Bruno Mancini (Licenza di copyright standard)
Edizione Prima
Editore Bruno Mancini
Pubblicato 8 gennaio 2019
Lingua italiana
Pagine 50
Rilegatura copertina morbida con rilegatura termica
Inchiostro contenuto bianco e nero
Peso 0,12 kg
Dimensioni (centimetri): larghezza 14,81, altezza 20,98
Prodotto ID23942055

“Promo uno” prima edizione IL MIO LIBRO 

Promo uno – di Bruno Mancini

Genere: Poesia / Letterature – poesia
Tag: amore brivido emozione erotismo passione
Edizione: 1 Anno
Pubblicazione: 2019
Formato: 15×23
Foliazione: 48
Copertina: morbida
Interno: bn

Prezzo 11,00 €

Florilegio di poesie di Bruno Mancini tratte dalle raccolte: Davanti al tempo; Agli angoli degli occhi; Segni; Sasquatch; La sagra del peccato; Incarto caramelle di uva passita; Non rubate la mia vita; Io fui mortale; La mia vita mai vissuta; Non sono un principe.

Dalla raccolta “Non sono un principe
A Casablanca

Farfalle filigranate
in vetri di Murano
questi giorni di stasi e di attese
queste notti di sonni convulsi,
brutali desideri di muovere la vita.

E ancora non si fermano,
pensieri endecasillabi,
domani, ieri,
sbalzati fuori del presente.

Apro il sipario
sui mondi paralleli
tra patatine fritte e birre popolari,
scovo puttana priva di spocchia
dietro lo schermo piatto
-come da un altro mondo
la sua vocina aliena
sberleffa
“Amor, amor…”-,
accartoccio speranze e delusioni
in plico sigillato
destinatario “Il mio destino”,
umetto la linguella di chiusura
-sigillo gli fu negato-,
sconfino nel banale
lì dove un notiziario intitola
che non c’è festa a Casablanca.

Spiaccicata
scandalosa memoria,
non più brillo d’entusiasmi,
contro me stesso, trucido pirata,
incatenate anamnesi
alla ruota della tortura,
vorrò misura saldo
tra passioni e delusioni,
gemme
tempeste
inganni,
fin quando in sconveniente epilogo
folle apoteosi d’una mia poesia
sarà farfalla incastonata
-mosaico decorativo-
sul girotondo opaco di una coppa.

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