Seconda parte “Penne Note Matite” – Antologia della sesta edizione del Premio internazionale “Otto milioni”

Seconda parte “Penne Note Matite” – Antologia della sesta edizione del Premio internazionale “Otto milioni”

Prima parte “Penne Note Matite”

Seconda parte “Penne Note Matite”

Terza parte “Penne Note Matite”

Quarta parte “Penne Note Matite”

Quinta parte “Penne Note Matite”

Sesta parte “Penne Note Matite”

Settima parte “Penne Note Matite”

Ottava parte “Penne Note Matite”

Nona parte “Penne Note Matite”

Decima parte “Penne Note Matite”

Seconda parte "Penne Note Matite" - Antologia della sesta edizione del Premio internazionale "Otto milioni"

Penne Note Matite – Prima di copertina

Penne Note Matite testo completo dell'Antologia della sesta edizione del Premio internazionale "Otto milioni"

Penne Note Matite –  Quarta di copertina posteriore

Penne Note Matite –  Copertina completa

Pag. 16-17

Cod. 20 – Francesca Luzzio
Prego Maria

In chiesa suona malinconico il violino,
ed io muoio:
ogni nota è prova funerea,
è un passo verso la fine.

Socchiusi gli occhi, prego Maria.

Un raggio filtra e s’intravede la via:
verde intenso di colle si staglia
nell’azzurro del cielo
e crea contrasto armonico
di vitalità.

M’inerpico festosa
e tendo una mano:
nutro corpi che hanno fame,
ricamo stoffe bianche e nere…

Rinnovato sentimento di vita
prova propulsioni di utilità.

Cod. 21 – Milena Petrarca
Esplorando il tuo paradiso perduto…

Ecco i miei versi
Dipinti per te
Enigmatica Donna
Che stai li nel
Tuo Paradiso
PERDUTO
Aspetti la gioia
Come un sogno
DIVINO
Esplori con gli occhi
La tua Luce
DELL’ANIMA
E così illumini
Il tuo universo
D’AMORE.

Pag. 18-19

Cod. 22 – Milena Petrarca
Schegge di una vita spezzata…

Sguardo spalancato
Nel vuoto
Sottomessa
E dimessa trafitta
Da saette
Di lame di cielo
Ti lasci cadere
Esanime
Rassegnata
E triste raccogli
Le schegge
Di una vita
Spezzata

Cod. 23 – Milena Petrarca
Sospesa nel tempo…

In un mare
Di stelle
Navighi
Nell’infinito
Ipnotizzata.
Dal blu
Più intenso
Del tuo mondo
Interiore
Subconscio
Alito di vento
Soffio dell’anima
Esisti tu
Come stella
Sospesa nel tempo.

Pag. 20-21

Cod. 24 – Antonio Mencarini
Per un amico scomparso

Un lampo di luce nel tempo
un nobile cuore guidato dal sentimento
l’ansia di fare il bene
di dare il bene
di ricevere il bene.
Un battito d’ali di gabbiano
sul mare della vita.
È durata un nulla la tua esistenza
ma sei riuscito a renderla degna di vivere.
Sei partito per non so dove:
una domanda mi attanaglia – Ti rivedrò?
Non so, non credo ma nei dubbi spero.
Addio amico mio
finché vivrò ti avrò nel cuore.

Cod. 25 – Antonio Fiore
Vecchio lenzuolo

Aggrappati al dorsale del tempo che va
lì dove s’addormenta il tramonto
liberi pensieri migrano come il vento
che va per dissolversi verso il suo orizzonte.

Siamo due amanti senza tempo
e sul nostro letto ci ritroviamo
a ripassare le sbiadite emozioni
arrotolante su un bianco lenzuolo.

Stasera i cuori si compiegano
ai sogni ingialliti dai profumi di ieri,
e dove gli aspri odori viziati annidano
le velate reminiscenze rigate sulla pelle.

Se la notte non divaga con il vento
tra un ricordo e un’emozione
noi riscriveremo sulle mura del tempo
le indelebili sillabe per ricomporre
questo sogno vissuto a metà.

Finché il cuore avrà strada da camminare
il cielo darà luce ai nostri sogni premonitori,
e noi, indelebili ispiratori del nostro tempo
ricopriremo il letto di quel bianco lenzuolo
macchiato di inebrianti profumi del passato.

Il nostro amore non ha tempo né paura
perché siamo due temerari per natura.
Della nostra storia siamo gli unici scrittori
e come due amanti instancabili ne siamo i lettori
in questa ingiallita notte di un vecchio lenzuolo.

Pag. 22-23

Liga Sarah Lapinska, poetessa, pittrice, traduttrice, Socia Fondatrice dell’Associazione culturale “Da Ischia l’Arte – DILA” per la quale ricopre il ruolo di Ambasciatrice in Lettonia, è nata a Riga in Lettonia.

Nel 2014, con la poesia “Io l’ultima donna ingenua”, ha ottenuto il primo posto nella terza edizione del premio internazionale di poesia “Otto Milioni”.

Nel 2015, con la poesia “Ti tacerò” ha ottenuto il primo premio per la migliore poesia di Autore straniero partecipante alla quarta edizione del premio internazionale di poesia “Otto Milioni”.

Nel 2016, con la poesia “Continuo in te” ha ottenuto il terzo posto alla quinta edizione del premio internazionale di poesia “Otto Milioni”.

Nel 2017, ha ottenuto il secondo posto nel premio internazionale di arti grafiche “Otto milioni”.

Nel 2017, ha ottenuto il primo posto nel premio internazionale di recensioni “Otto milioni”.

Dall’Italia alla Lettonia
Le traduzioni in lettone sono di Liga Sarah Lapinska

Felice Serino
Aleph

Nell’oltre non c’è ombra
-lo sai- ombra che ti possa
nascondere allo sguardo

è una chiarità che t’attraversa
non come qui che guardi
per speculum in aenigmate

lì non si consultano dizionari
né atlanti: sei tu la biblioteca
il motore di ricerca

-alfabeto voce conoscenza- :
nel Tutto tu sei e tutto
è te – (l’aleph del poeta cieco)*

è dove ti si svela ogni
contrario – la vita non è prima
della morte

*Jorge Luis Borges

Felice Serino
Aleph

Nav ēnas viņpus,
-tu zini, ēna, kas var tevi
paslēpt skatienam.

Tā ir skaidrība, kas šķērso tevi,
ne tikai kā skatieni šeit,
lai spectulum aenigmate.

Tur nepalīdz vārdnīcas
un atlanti.Bibliotēka esi tu,
pētījumu motors

-alfabēts balss apziņa,
visā tu esi viss
un pats-(akla dzejnieka aleph)*

un kur tevi modina katra
pretruna-dzive nav pirms
nāves.

*Aleph-ebreju alfabētā pirmais burts, iesākums

Pag. 24-25

Davide Rocco Colacrai
L’uomo dentro (in memoria di Giorgio Agatino Giammona e Antonio Galatola* )

Ogni clown è la somma dei dolori
che lo hanno battezzato,
ogni dolore una miseria che viene assorbita
da giorni sopportati senza verità,
le miserie a ricordare chi è l’uomo dietro
nel congiungere le composizioni del passato
al coraggio di sopravvivere
per cambiare,
e tutto prosciugato da una solitudine
dalla chimica del piombo,
ai piedi certi di un fico padre.
Ogni clown è un sognatore d’amore
che resta assente,
e lo si riconosce su un dito a rinnegare
come una lupara,
e lo si può assaggiare solo tra le ombre di una normalità
che non esiste,
nell’essere fasciato tutto da un’omertà senza nomi
che si accumulano come briciole
in sussurri che pesano,
ogni sussurro a fondersi in quel giudizio jarruso**
nel soddisfare le certezze dentro
sulle quali gli uomini radicano la propria definizione
nell’essere ciascuno il jolly di se stesso.
Ogni clown è un cantastorie
che raccoglie come orecchie di San Pietro
i nostri pregiudizi, tramutandoli,
sotto l’amaro linguaggio di un arancio,
in un sorriso sporco di sangue.
Si sa che il circo fa ridere una volta sola.

*Giorgio Agatino Giammona e Antonio Galatola erano una coppia di omosessuali uccisi a Giarre, Catania, nel 1980 – **Jarruso è un termine del dialetto siculo per indicare, in modo spregiativo, un omosessuale

Davide Rocco Colacrai
Lekšējais cilvēks – Džordžo Agostīno Džammonas un Antonio Galatolas piemiņai.

Katrs klauns ir skumju kopsumma,
skumju,kas to ir dauzījušas.
Ik skumjas, ik bēda uzsūkušās
kopš dienām, kas ciestas bez patiesības,
bēdas un atmiņa par iekšējo cilvēku,
apkopojot pagātnes domrakstus,
drosmē-izdzīvot,
lai mainītos
visā, ko vientulības svina
ķīmija izkaltējusi,
vīģes koka tēvišķajā drošībā.
Katrs klauns ir mīlas sapņotājs,
kura klātbūtne paliek,
un kas atdzimst atvāztā pirkstā
gluži kā kramenīca,
un ko var mērīt tikai starp normālā ēnām,
normālā, kas nemaz neeksistē,
būtībā, ko nospiež klusēšana bez vārdiem,
kas saveļas kā drupača
smagnējos čukstos.
Katrs čuksts tiek izkveldēts pediņu tiesā,
apmierinot iekšējo patiesību,
kurā ļaudis balsta savu pašvērtējumu,
jebkura būtībā ir pašam savs džokers.
Katrs klauns ir vārdotājs,
kurš, gluži kā Sanpjetro gliemežnīcas1.
savāc mūsu aizspriedumus, šķīdinot
zem apelsīna rūgtenās mēles
smaidā, kas notraipīts asinīm,
jo cirks liek smieties tikai vienreiz.

Pag. 26-27

Franco Maccioni

Un’alba
Nell’alba di un nuovo giorno,
tra alberi spogli e colline
annerite, percepisco
una brezza che trasporta
lontano una nebbia biancastra
mentre l’odore della salsedine
che viene dal mare
mi fa sentire male!
Un sole malato che mi spaventa
in questa alba diversa, osservo,
mentre il cuore, che brama d’amore,
si riempie di pianto
e un volo basso di gabbiani
mi lascia perplesso e sgomento!

Franco Maccioni
Rītausma

Jaunas dienas rītausmā
starp izģērbtiem kokiem un pakalniem,
kuri gaismojas,uztveru
vēja brīzi, kas aiznes
tālumā zilgmaino miglu,
kamēr sāls smarža,
kas nāk no jūras,
padara mani sūru.
Slimu sauli, kas biedē mani
vēroju rītausmā savādajā,
kamēr sirds, kas ilgojas mīlas,
ar asarām pildās,
un zemais kaiju lidojums
mani mulsina,mani satriec.

Angela Maria Tiberi
Artista

Piccolo uomo, ti distingui dagli altri
per le tue opere creative raccolte in una parola
chiamata Arte.
Fai spettacolo con la voce, con le tue mani, con il movimento del tuo corpo
lanciato in volo fino a raccogliere le gocce del cielo.
Mai ti fermi, continui ad improvvisare
anche i versi per espandere nei cuori la bellezza del Creato.
Sì, in questa vita come mortale
tu non rimani come le mura possenti di
un castello fatto di sogni e di chimere.
Resti nell’immagine di quel tuo amato fan o di chi
ti ha applaudito in quell’ istante della tua gloria.
Tu appartieni alla bellezza della vita e
tale tu rimarrai anche se la tua storia sarà
eternamente finita.
Rendere onore tutti ti devono ma tu resterai umile,
e mai
la tua ombra scomparirà
anche quando il tuo fiato torna nel cielo e tutto il tuo
mondo scomparirà.

Pag. 28-29

Angela Maria Tiberi
Mākslinieks

Mazais cilvēk, tu atšķiries no citiem,
jo tavi radošie darbi,apkopoti vienā vārdā,
saucas Māksla.
Ar savu balsi, ar rokām savām,
ar sava auguma kustībām,
kurš lidojumā top valgs no debesu lāsēm.
Tu nekad neapstājies, turpini improvizēt
arī savās vārsmās, lai Radītāja skaistums
sirdis labākas dara.
Šai dzīvē, jā, kā mirstīgais,
tu apjoz kā valnis
no sapņiem un himērām celto torni.
Paliec tevis mīlētā fana iztēlē,
kas tev aplaudējis tavas slavas mirklī.

Tu piederi dzīves skaistajām izpausmēm
un tāds tu paliksi, arī, ja tavas gaitas
beigsies uz mūžiem.
Visiem tevi jāgodā būtu, bet tu tiksi pazemots
un nekad
tava ēna neaizies,
arī, kad tava elpa atgriezīsies debesīs un visa
pasaule tava pazudīs.

Bruno Mancini.
Quando sarò pensiero

Quando sarò pensiero
su cigli di visioni
dagli orizzonti nitidi
verso stele di mie antiche iscrizioni,
oppure anche
il tempo in cui sarò passione
nel buio ottuso
per lunghi sguardi amorosi
lasciati illanguidire dalle mie tristezze,
di certo o forse
il giorno che sarò ricordo
tra vociare arruffato
di vecchi amici alticci
sulle note matte delle mie sortite,
non posso, voglio,
quando sarò pensiero,
quando sarò pensiero
la docile coerenza
strappata a mani unite
dai cesti di delizie
per gli epigrammi delle tue certezze,
non posso, voglio,
il tempo in cui sarò passione,
il tempo in cui sarò passione
la mascherata tenerezza
oltre effimere apparenze
di abbracci mafiosi
interrata sotto il magna del tuo vulcano,
non posso, voglio,
il giorno che sarò ricordo,
il giorno che sarò ricordo
il giorno voglio
il nostro giorno voglio
intero
dal primo all’ultimo minuto
dal primo all’ultimo sorriso
dal primo all’ultimo tuo bacio.

Pag. 30-31

Bruno Mancini.
Kad es būšu doma

Kad es būšu doma
vīziju skropstās,
apvāršņu dzīlēs,
pāri manu seno rakstu stēlām
vai arī
laiks,kurā es būšu dzīve
noslēgtā tumsilgiem un rūgtiem skatieniem
meklēs mazliet manas skumjas
protams vai iespējams
dienā, kad būšu atmiņa
šķetinot veco,visādo
draugu mudžekli
manas trakās,liktenīgās vēstis
Nevaru, gribu
kad es būšu doma
kad es būšu doma
liegi savīta
vienotu roku sarauta
svētlaimes skrandās
tavu pārliecību epigrammām
Nevaru, gribu
laiks, kurā es būšu dzīve,
laiks, kurā es būšu dzīve
aizmaskots maigums
vai arī uzšķiļ parādības
mafijas tipa skaujās
zem tava vulkāna versmes
izdzist
Nevaru, gribu
dienā, kad būšu atmiņa,
dienā, kad būšu atmiņa
viendien gribu
veselu
no pirmās līdz pēdējai minūtei
no pirmā līdz pēdējam mirklim
no pirmā līdz pēdējam smaidam
no pirmā līdz pēdējam tavam skūpstam.

Bruno Mancini
Agli angoli degli occhi

Agli angoli degli occhi
sotto pigrizie amiche
prepara a morte
nostalgia.
Passa più parti
lampo di tempo indietro
indietro secoli
e sempre come sempre.
Cambia
se non adesso
a morte.
Alla viola nasce il pensiero
e posso ancora muovermi
venirti accanto
e senti la corteccia vecchia e inutile.

Bruno Mancini
Acu kaktiņos

Acu kaktiņos
Zem slinkām vīpsnām
gars darina
nostalģiju.
Jo vairāk runā
laiku pa laikam sevī
sevī gadsimti.
Un vienmēr, kā jau vienmēr
mainās.
Ja ne tagad,
Garā.
Doma dzimst noteikta
un varu atkal kustēt
apkārt
jūtot vecu,bezjēgas noteiktību.

DILA

 

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Terza parte “Penne Note Matite” – Antologia della sesta edizione del Premio internazionale “Otto milioni”

Terza parte “Penne Note Matite” – Antologia della sesta edizione del Premio internazionale “Otto milioni”

Prima parte “Penne Note Matite”

Seconda parte “Penne Note Matite”

Terza parte “Penne Note Matite”

Quarta parte “Penne Note Matite”

Quinta parte “Penne Note Matite”

Sesta parte “Penne Note Matite”

Settima parte “Penne Note Matite”

Ottava parte “Penne Note Matite”

Nona parte “Penne Note Matite”

Decima parte “Penne Note Matite”

Terza parte “Penne Note Matite” – Antologia della sesta edizione del Premio internazionale “Otto milioni”

Penne Note Matite – Prima di copertina

Penne Note Matite testo completo dell'Antologia della sesta edizione del Premio internazionale "Otto milioni"

Penne Note Matite –  Quarta di copertina posteriore

Penne Note Matite –  Copertina completa

Pag. 32-33

Bruno Mancini
Brulichio

Brulichio di tante palline
buttate a caso insieme per terra.
Come fai a parlarmi?
Quel fiore che vive una notte
per ogni
cent’anni.
Come fai a parlarmi?
Ricordarmi qualcosa.
A quest’ora. A quest’ora.
La pelle ubbriacata
come s’io stessi ancora
ad ungerla di gin
nell’ombelico vuoto piccola coppa,
e a grande mano
stendessi al seno,
al collo.
Girati.
Tutta la schiena
e natiche.
Piuma.
Sulle montagne
un forte vento di neve
ha ricoperto gli alberi.
Come fai a parlarmi?
Quella tua lunga verginità
presa in due ore
su un letto di tovaglie.
Brulichio di tante palline
buttate a caso insieme per terra

Bruno Mancini
Noņirb

Noņirb lērums krellīšu
nejaušā sviedienā,kopā, pret zemi.
Kā tu uzrunā mani?
Šis zieds, kas dzīvo vienu nakti
ik pa divdesmit gadiem.
Kā tu uzrunā mani?
Atceries mani kaut kādi
šai stundā, šai stundā
reibstoša āda
kā es pats, vēl
iesviķojot džinu
tukša kausa sīka kopija
un liela roka
virzās pie krūtīm,
tad kakla.
Pagriezies.
Samilzis mūris
vēršas par pūku
Nostaļģija
stiprā sniegputenī
kas saplosa kokus.
Kā tu uzrunā mani?
tik ilga tava jaunavība
paņemta divās stundās
atsperu gultā.
Noņirb lērums krellīšu
Nejaušā sviedienā,kopā, pret zemi.

Bruno Mancini
Segni

Rendimi pari desideri e sbagli:
è alle acque il sogno.

Sbattono soli su scogliere
in fiamme.

Rompono stasi,
squadrano paesi,
traguardi di vicoli e ghetti
di stagni e di betulle,
“Curvi i bambini a leggere le sabbie”.

Svolgiti,
arrenditi.

Altro è sudare
altro è sommergersi.

Battono onde su scogliere
ruvide.

Non siamo stati insieme
lungo la Senna
– sui monti della follia –
a passo di Tamigi
– in anni di malinconia –
alla foce dell’Arno – d’autunno -.

Canto elegiaco
canto di mare.

Bruno Mancini
Zīmes

Atgriez man dažas ilgas un kļūdas
Tā,virs sapņu ūdeņiem.

Sitas daži,lai iekļūtu
liesmās.

Sadrūp stāvus,
kaisoties pa zemēm,
mazu ieliņu,graustu pilnām
un ar dīķiem,ar bērziem.
‘’Bērni noliecas,lasot smiltis’’.

Šaipus,
Padodoties.

Kas cits ir sviedri,
kas cits ir zemūdens dzīles.

Sist viļņus,lai veidotu
riņķus.

Mēs neesam te kopā
gar Sēnu,
-kalnos virs pūļa
pie Temzas
-skumju gados-
Pašu sejās.

Nodzēsta dakts,
Trīsoša dziesma.

Pag. 34-35

Roberta Panizza
Tu, poesia

Tu, sul ciglio del mio baratro
aliti umori di sottofondi e mare
-salmastro che emerge nelle notti-
e spingi a guardare ciò che dentro
muove l’urlo in pieno petto.

No, non posso con gli occhi toccare
a lungo il tuo volto che mi fa pietra
in faccia al ghigno delle serpi destino
e mi racconto spiandomi di sbieco
a te, definizione dell’esistere senza.

Mai spesso lascio che il tuo magnesio
mi dilani di luce dentro
fingendomi sempre che sia tu a non volere.

Roberta Panizza
Tu, dzeja

Tu, uz manas pieviltās skropstas
zemapziņu kaprīzās vēsmas un jūra
-dzirdu, kas sarosās naktīs-
un dzen skatīt to,kas izlauž
kliedzienu visā skaļumā.

Nē, es nevaru ar acīm aizskārt
ilgi tavu seju, jo par akmeni topu
stingā veidolā likteņa lokos
un es stāstu, pa spraugu raugoties,
ir definēta eksistence bez.

Tik bieži kusu, ka tavs magnēts
mani ar iekšēju gaismu izstiepj
allaž tēlojot, ka tu negribi to.

Roberta Panizza
Per sempre

In soliloquio d’orbite
ci cattura il nostro sole
e vaghiamo
nella profonda quiete del noi.

Altri pianeti percorrono
il grande cielo mascherato d’eterno
e silenzioso
ma noi disconosciamo il tempo
intrecciando nel rotondo danzare
le nostre aritmiche melodie.

Pulviscoli di solitudine
-orfani di proprie gravità-
ci superano accanto bisbigliando
le loro scandalose profezie.

Roberta Panizza
Vienmēr

Orbītu lokos
kas iesloga mūsu sauli
un blandās
dziļā mūsu mierā.

Citas planētas šķērso
milzu debesis, maskējoties par mūžību
un klusumu
tomēr mēs neatpazīstam laiku
griežoties riņķa dejā
mūsu aritmiskajās melodijās.

Vientulības staipekņi
-pašu smagmes bāri-
plīvo, visapkārt čukstēdami
skandalozus pravietojumus.

Pag. 36-37

Roberta Panizza
Profezie

Lo dice l’aria
se porta venti dal calore greve
scivolati da un futuro umido di gelo
sulle braci forti di ieri
se pesante nebbia agli occhi cade
e non ti vedo.

Lontananza
è un sentimento di invalicabili perché

-orogenesi tra noi-
che svuota di universi il cuore.

Roberta Panizza
Pravietojumi

To saka gaiss
Ja atnes vējš versmainu svelmi
Atmetot tevi no nākotnes mikli saltas.

vakardienas stiprajās rokās
ja smagnēja migla krīt acīs
un neredzu tevi.

Tālums
ir no bezjēdziģām sajūtām, jo
-lai tas paliek starp mums-
iztukšo sirds visumu.

Roberta Panizza
Ti cerco

Mischia i cuori la sorte-destino
e li getta sul tappeto morbido dei sogni
prato di steli curvi di rugiada
che nello sciogliere dell’indaco
ancora non credono al mattino.

È fragore di luce al magnesio questo giorno
e nulla dice ai passi confusi sul selciato.
Ma io ti cerco
in faccia alle intelligenze del creato
che sanno forse i miei ti voglio
certezza e senso ancora
nella pallida sequela dei tramonti.

Roberta Panizza
Meklēju tevi

Mulsina sirdis liktenis-nolemtība
un met tās sapņu mīkstajos paklājos
līku rasas stiebru pļavās
violetos klintājos
aizvien tās netic rītam,

Šīs dienas trauslais magnētisms
Kad nav, ko sacīt par biklajiem soļiem,tālāk
Bet es meklèju tevi,
radības viedajos veidolos
kas varbūt zina manus gribu tevi
noteiktība un jēga,aizvien
bālajos saulrietu dublos.

 

Pag. 38-39

Sezione affidata a Liga Sarah Lapinska, Ambasciatrice in Lettonia per conto dell’Associazione culturale
“Da Ischia L’Arte – DILA”.
Opere poetiche finaliste degli autori selezionati da Liga Sarah Lapinska per la partecipazione alla
sesta edizione del premio internazionale “Otto milioni”.

Cod. 02 – Liga Sarah Lapinska
No, non sono felici

No, loro non sono felici nei giochi con bacchette magiche per illudersi -mai gli altri se tutto
si ripete come sempre nella vita.
Paura: andare fuori dall’imitazione.
Alcuni hanno occhi, altri hanno orecchi ben oltre oceani –con radio ultra potenti-, ma non hanno Tribù. Non le Nazioni.

No, loro non muovono legioni,
isolati in se stessi.
La ricerca totale crea solo
fraintendimenti e finge cordialità:
“Come stai? Sai, sono inquieto per te.”
Sempre qualcuno chiede notizie dell’altro, per il suo piccolo interesse.
Con i suoi miseri intrighi.
Secondo le regole?
Poi, senza argomenti propri
per i quali aspettare risposte,
vive e tremende, sono tristi anche scherzando, di solito.
Quindi, spesso, io li abbandono,
come non si potrebbe mai senza conoscerli questi infelici, quasi potenti, dalle lunghe inutili esperienze.

Cod. 03 – Vera Roke
M’inchino

Per te, terra nativa mia,
per i tuoi campi verdi
e le colline ricoperte di tigli.

Per ogni contadino
che dona la semina al suolo.
Per le sere calde,
tra campanelli e fiori.

M’inchino in basso
per te, che sei dapprima la madre mia,
e con le mie radici,
ti abbraccio profondamente.

Non cercherò il paradiso
in un’altra terra.
Voglio crearlo qui,
come mio dovere d’onore.

Cod. 04 – Jānis Lapinskis
Per l’uomo

Puoi splendere come il sole
ed essere colorato come l’arcobaleno, duro come un diamante d’India.
Puoi muoverti come un atomo,
essere paziente… proprio l’oceano.
Essere superiore e buffone e nulla.
Tutti i prati esauriti.
Le crepe sono larghe
e rammendati i fori.
La cima crescerà di un’altra cima,
invece la radice diventerà la terra.
Non valgono nulla le tue ambizioni!
Chi crescerà?-Chiedi tu.
Devi fracassare quello che c’è
per diventare arcobaleno.
Essere del sole nel cielo.
Taglia la trama. Strappa il foro.
L’albero cresce meglio sulla radura.
Chi vuole respirare, deve uccidere.
Chi vuole mangiare, deve uccidere.
Chi non è assassino, diventa vittima.
Diventa rovina colui che non crea rovina.
Non tema il vuoto. Il vuoto non esiste.

Cod. 06 – Modris Andzàns
L’arco limitato

Quanto poco ci curiamo
di chi ci sta vicino.
Non vogliono incontrarlo… e basta. Anche se le nostre case sono distanti il tratto di un sentiero, i nostri interessi li scagliano fuori da noi stessi.
Più importante è l’itinerario,
e via di corsa per andare via.
Per andare via verso la vita, e spingerci avanti, come se niente potesse toccarci.
L’importante è raggiungere un posto concreto.
Ma il ponte può crollare e si finisce la corsa.

Il mondo mercantile domina intorno a noi, e sembra un bene se ci dividiamo dai nostri vicini.
Comunque, chi si trova là, oltre uno sguardo per noi è “l’altro” visto solo come peccato.

Vedo che pure io sono stato bacato da questa epidemia.
Abito in una cuccia, ancora senza la catena, e non credo che splenderà diventando fratello dell’uomo a me più vicino.

Pag. 40-41

Cod. 10 – Eva Strazdiņa
Prova a credere

Ieri ho sognato il mare.
Oggi bagniamo i nostri piedi,
in due, nelle onde quiete,
baciando le labbra una dell’altro.
Sono felice con te, lo vedi.

Ero in una prigione di depressione,
solitaria con il mio dolore, in due.
Oggi splende il sole sopra il mare,
nel mio cuore giovane, ma spezzato,
oggi guarito, perché sono tua.

Dopo la sera delle onde nere
risorgerà la mattina più chiara.
Crescerà l’erba brillante, si sveglieranno i cuori.
Siamo felici tra il mare e tra i prati,
in due con le onde, in due con le erbe.
Sono felice con te, non più stanca.

Cod. 11 – Mairita Dūze
I pensieri

Come colombe i pensieri miei
volano con me.
Girano, girano,
sia più in alto, sia più in basso.

Talvolta loro ronzano dolci nell’orecchio,
talvolta loro pungono proprio come api.
Talvolta loro sibilano proprio come serpenti,
talvolta si ascoltano, attenti a me.

Da dove venite, voi,
dove abitate, in quali angoli dell’anima?
Nel cuore mio ardente,
o forse venite dall’Universo?

Durante tutta la vita volano con me.
Pare che mai abbiano pace.
Solo nelle notti loro riposano,
o forse solo a me sembra cosi?

Devono ronzare dolcemente,
per ciò, finché loro operano,
io posso vivere tranquilla
con la consapevolezza di essere viva.

Cod. 12 – Didzis Laidins
Il vento dondola

ll vento dondola la porta, le finestre.
Voglio, sì, voglio chiamarti.
Il mio attimo gioca con questo giorno.

Ti chiamerò ancora domani.
Il vento dondola la porta, le finestre.

Lo so c’incontreremo presto.
L’anima con il suo sorriso
potrà aspettarti, potrà.

Il vento dondola la porte, le finestre.
Faccio quello che so meglio, di più,
aprendo tutto ciò che è chiuso,
vado insieme con il vento.

Il vento dondola la porte, le finestre.
Io vedo come sventolano i capelli tuoi.
Se qualcosa ancora non è detto,
lo dirai proprio tu.

Cod. 13 – Elīna Zālīte
Dedicata al musicista di strada

Nel sotterraneo di Riga: il blues.
Un sassofono ci versa suoni sopra i piedi.
I passanti non ascoltano. I passanti corrono
in fretta, al lavoro, al teatro, a casa.

Il blues culla il sotterraneo di Riga.
Nel tunnel gioca un eremita, silenziosamente.
C’è un posto dove i sogni e le speranze spingono.
C’è un posto dove l’anima viene spezzata a metà.

Nel sotterraneo di Riga risuona di nuovo il blues.
Monete cadano come schiaffi sulla guancia.
Riga ha i suoi talenti.
Poveri.
Nudi.

Pag. 42-43

Cod. 14 – Ligija Kovaļevska
Per la mia Latgalia

Dai laghi chiari di Latgalia
l’anima mia prende ristoro,
sopra coline verdi, passeggiando.
Il mio spirito riceve forza.
Alzando punte verso il cielo,
le torri delle chiese suonano campane,
sulla mia patria, tanto distesa,
la clemenza di Dio fluisce.
Crescono i figli come i tigli che qui fioriscono.
Ed altrove il sole non è cosi bello, mentre tramonta.
Dio stesso canta la sua canzone per la mia Latgalia.

Cod. 15 – Janis Zarins “Jan”
Il poeta

Il poeta sta sul ciglio stradale
e scrive di giorno, di notte, di sole-
la Musa mia.

Essendo sempre di poeta,
nelle mani dolcemente vibra,
la penna stilografica tua.

Il poeta sta sul ciglio stradale,
e scrive di amore, di felicità-
la Rosa sua.

Essendo sempre di poeta,
per unire le parole con i pensieri,
la carta di foglia è tua.

Il poeta sta sul ciglio stradale
e scrive di desideri, di memoria-
l’Amore suo.

Essendo sempre di poeta,
nessuno ne distinguerà le parole
e la vita mia.
Questo è mondo mio.

Cod. 16 – Eva Martuza
Mi accarezzo al buio

Quando nel buio s’incanta il cielo delle stelle,
devo trasformarmi-
non lo so -nel mare, nel fiume, nel pozzo-
non lo so, ma mi sento.
Mentre il cielo nel buio s’incanta delle stelle.
mi verso in te come il mare infinito.

Il fiume, esonda dalle sue rive, in poco abisso.
Pare anche a te che mando le mie ragioni in giro?
Quando il cielo nel buio s’incanta delle stelle?
Temo la libertà dei sentimenti,
e poi mi nascondo nella luce.

Cod. 17 – Anita Zvaigzne
Non importa

Non importa cosa c’era ieri.
Nelle mie mani i fiori ghiacciano.

Ho freddo nel gelo.
Pioppi tremuli con le betulle s’incontrano,
noi mai.

Ribelle ed ingannata.
Nevicano polveri della memoria.
Mi dispiace un po’.
Il rosso delle fiamme.
Erano gli anni della luce.
Eri tu con me.

Fioriscono i noccioli.
Tra la felicità e la disgrazia,
solo un passo.

Le frangole vicino al fiume,
là le tue memorie,
come tua eredità.

Adesso, senza radici,
libera come uccello nell’aria
nell’attimo dell’eternità.

Pag. 44-45

Cod. 18 – Liga Sarah Lapinska
Verso la via Tarot

La luna cresce ogni ora,
Gli anelli miei cadono nelle tasche.
Forse è la stessa via?
No.
Questo stigma resterà per sempre.
Disgeleranno acciaio e ghiaccio.
É cambiato tutto, solo le facce
talvolta cambiano, talvolta sono le stesse.
La prima stella della sera,
solo pare, che sia piccolina,
non così distante, nemmeno.
Adesso vado verso la via di Tarot, verso la possibilità, non voluta.
La torre in rovina liberi la mia strada.
Sopra la via di Tarot m’alzo in volo, mentre un diavolino nel palmo porta il fuoco.
Dalle ceneri germogliano scintille.
Quando teniamo nelle palme il fuoco, siamo le semine per un nuovo albero del mondo.
Nelle mani, dove stringo il destino tuo, lasciando via le esperienze.
Le morti.
Non è un secondo così indipendente.

Cod. 26 – Nika Kolinz
Ma in questo mondo niente non è imparziale

Ma in questo mondo non è niente imparziale:
diversi gusti e opinioni d’arte.
E tempeste di parole rumoreggiano per i più attivi.
In tal modo uccidono i sentimenti veri.

Puoi essere un niente, secondo gli altri.
Non subito i creatori vengono accettati.
La gente non vede i geni, costruendo
i critici palazzi di virtù.

Presto dolori di questioni invadenti,
però, non subito sviluppano le città.
Comunque, la storia innalza i migliori
e salva loro nei libri per sempre.

Cod. 27 – Nika Kolinz
Zittisco

Zittisco, pensando di te,
abbracciandoti per le spalle, nel passato.
Però restiamo distanti:
sono con la presenza del dubbio.

Davvero vorrei tornare indietro?
Non si può più, sono invecchiata…
Lascio la memoria quasi chiusa,
per rammentare al prossimo risveglio.

Cod. 28 – Liga Sarah Lapinska
Dove mi aspetta

La primavera arriverà inaspettata, attraverso ipotesi e autunno, dove la neve incerta
sopra i rami degli alberi sulle foglie morte si tiene, si tiene, si tiene.

Come si tiene su me.
Incanterò con la forza e la fragilità il nuovo sole, ma non lo prometto, è una speranza che passa qua e là, piena di dubbi, maligni, che passi, passi, passi.

Per vibrazioni sintetiche
uccelli migranti di nuovo gridano, e una dalle Lune, smarrita, uscita dalla sua orbita cercherà là e indietro, se altri sanno vera strada, forse al Sud,
lentamente, lentamente, lentamente.

Come ho aspettato qui mi aspettano là i primi uccelli di maggio e la forza della clorofilla,
e in ogni mia traccia, e in tanti dai miei incanti, quando sarò più profondamente in voi,
mi ricambieranno in tutti unici,
come io sono unica, unica, unica.

Pag. 46-47

Cod. 29 – Liga Sarah Lapinska
Quando sarò la pietra

Quando sarò la pietra, cosi tranquilla come il sonno, cosi forte come il centro dell’universo infinito, mentre pulsano le erbe, ed i passi che le comprimono,
attraverso in fretta, e passo a passo, silenzioso sarà il mio respiro.
Piccola ed agitata, invece, l’anima mia, come un magnete limpido in mulinello di magma mi ricorda da bambina per sentirmi più protetta a fianco di una grande pietra, coperta da muschio bianco.
Ora no, bambini, mentre io sono la pietra, non sono protetti da nessun Dio, da nessuna ombra.
Nuda contro il cielo vola con le sue ali rapaci nel blu l’aquila del mare, con i suoi venti incantati
attorno a me, cosi tranquilla da non credere.
Ah, sì! Voglio ritornare bambina, con due occhi grandi e verdi.
Voglio giocare con le bambole, adesso abbandonate nel prato senza fiori, nel prato di ninna nanna.
Ah, sì! Prima della notte, chissà cosa diventerò domani.
Voglio ritornare bambina, nel prima di una donna.
Voglio diventare pietra, nel prima di bambina.
Una piccola pietra, simile all’ambra.
L’anima grande, ma senza ali.
Mi protegga il mito come il tempo del mito.
Tutto dipende da frequenze e coincidenze tranne la mia ultima vita, l’amore mio nella notte,
il prato senza i fiori.
La pietra domani sfiorirà.

Cod. 30 – Anna Rancàne
Ogni giorno qualcuno

Ogni giorno qualcuno costruisce una chiesa,
ogni notte qualcuno la distrugge
fino al frumento.
Al mattino tutto si deve iniziare di nuovo.
Stracciando le ceneri ed i destini,
si può trovare il rosario estirpato,
in ogni perla -la preghiera non realizzata.
Ogni notte una chiesa collassa.
Si deve costruirla, ancora, di nuovo.
Serve murare le pietre nuove
in se stesse.

Sezione affidata a Liga Sarah Lapinska, Ambasciatrice in Lettonia per l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.
Florilegio opere grafiche degli autori da lei selezionati per la partecipazione al Premio internazionale “Otto milioni”.

Pag. 48-49

Sergey Kyrychenko
Einars Repše
Antonio Molina Vasconselos
Miguel Piñero
Vera Roke
Ajub Ibragimov


Pag. 50-51

Sergey Kyrychenko
Heino Blum
Vilis Vizulis
Maurizio Pedace
Simone Vela
Janis Drozdovs

DILA

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Penne Note Matite testo completo dell’Antologia della sesta edizione del Premio internazionale “Otto milioni”

Penne Note Matite testo completo dell’Antologia della sesta edizione del Premio internazionale “Otto milioni”

Penne Note Matite

Prima parte “Penne Note Matite”

Seconda parte “Penne Note Matite”

Terza parte “Penne Note Matite”

Quarta parte “Penne Note Matite”

Quinta parte “Penne Note Matite”

Sesta parte “Penne Note Matite”

Settima parte “Penne Note Matite”

Ottava parte “Penne Note Matite”

Nona parte “Penne Note Matite”

Decima parte “Penne Note Matite”

Penne Note Matite testo completo dell'Antologia della sesta edizione del Premio internazionale "Otto milioni"

Penne Note Matite – Prima di copertina

Penne Note Matite testo completo dell'Antologia della sesta edizione del Premio internazionale "Otto milioni"

Penne Note Matite –  Quarta di copertina posteriore

Penne Note Matite –  Copertina completa

DILA

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Prima parte “Penne Note Matite” – Antologia della sesta edizione del Premio internazionale “Otto milioni”

Prima parte “Penne Note Matite” – Antologia della sesta edizione del Premio internazionale “Otto milioni”

Prima parte “Penne Note Matite”

Seconda parte “Penne Note Matite”

Terza parte “Penne Note Matite”

Quarta parte “Penne Note Matite”

Quinta parte “Penne Note Matite”

Sesta parte “Penne Note Matite”

Settima parte “Penne Note Matite”

Ottava parte “Penne Note Matite”

Nona parte “Penne Note Matite”

Decima parte “Penne Note Matite”

Prima parte “Penne Note Matite”

Prima parte "Penne Note Matite" - Antologia della sesta edizione del Premio internazionale "Otto milioni"

Penne Note Matite – Prima di copertina

Penne Note Matite testo completo dell'Antologia della sesta edizione del Premio internazionale "Otto milioni"

Penne Note Matite –  Quarta di copertina posteriore

Penne Note Matite –  Copertina completa

Pag. 1

Premio Internazionale di Poesia
“Otto milioni”
Sesta edizione – 2017

Pag. 2-3

Liga Sarah Lapinska
dedica questo libro a Vilis Vizulis, Membro di LENOIS da molti anni, da sempre partecipante ai nostri progetti.
Pittore magnifico che ha scritto poesie colorate e racconti brevi.
Morto in strada il 14 Febbraio 2017, tanto povero da non poter comprare le medicine per curarsi

Pag. 4-5

Introduzione

Prima di entrare in qualsiasi tipo di presentazione, è opportuno precisare sia le analogie, sia le nuove positive caratteristiche che distinguono questa Antologia, collocata al tredicesimo posto nell’elenco dei volumi editi negli ultimi dieci anni da Bruno Mancini e Roberta Panizza, dalle altre che l’hanno preceduta.

In questa “Penne Note Matite” resta invariato il numero di pagine, 160, il formato A5, così come continua l’innovativo inserimento di pagine e messaggi pubblicitari.
Questa nostra Antologia, come tulle le altre che l’hanno preceduta, sarà distribuita in gratuita lettura attraverso gli innumerevoli canali che parteciperanno alla sua diffusione.

Il contenuto è ricco di contributi provenienti da Artisti impegnati in varie discipline: poesia, arti grafiche, giornalismo, narrativa, musica, eventi culturali eccetera.
Ciò che, invece, distingue questa da tutte le altre antologie fin qui prodotte è l’origine delle opere proposte, in quanto esse sono state selezionate dai Presidenti delle Sedi operative che DILA ha recentemente inaugurato.

Infatti, Liga Sarah Lapinska Ambasciatrice DILA in Lettonia, Paola Occhi Presidente della Sede operativa di Mirandola in Emilia Romagna, Angela Maria Tiberi Presidente della Sede operativa di Pontina nel Lazio e Dalila Boukhalfa Presidente della Sede operativa di Blida in Algeria hanno svolto un prezioso lavoro di selezione preparando, ciascuna di loro, una specifica sezione dedicata agli Artisti che seguono con interesse le proposte culturali attivate nelle suddette Sedi operative.

Un’ulteriore innovazione consiste nell’aver composto una sezione bilingue, Italia Lettonia, dove troverete poesie italiane e poesie lettoni reciprocamente tradotte in lettone e in italiano da Liga Sarah Lapinska.
Infine, ed è una novità che siamo certi sarà molto apprezzata da Autori e Lettori, allo scopo di rendere più efficace e realistica la riproduzione delle opere di Arte grafica, questa antologia si avvale, per la prima

Pag. 6-7

volta, della stampa a colori non solo per le copertine ma anche per le pagine interne.

“Penne note matite” voluta dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”

è legata ai quattro Premi Internazionali ”Otto milioni” assegnati alla Poesia, alle Arti grafiche, alla Musica e al Giornalismo. Va segnalato che il Premio Internazionale “Otto milioni” dedicato alla Poesia è giunto alla sesta edizione.

Tutte le quattro sezioni hanno riscontrato una buona partecipazione e le opere, pervenute non solo dall’Italia ma da vari paesi europei ed extra europei, si sono distinte per qualità tecniche ed emotive.

In particolare le poesie, pur tradotte da svariate lingue grazie alla professionalità dell’equipe di traduttori guidata da Liga Sara Lapinska, hanno destato notevoli apprezzamenti nella Giuria tecnica presieduta da Roberta Panizza che ha effettuata la scelte delle finaliste.

Un segnale positivo che testimonia come la poesia continui la sua felice avventura nel mondo, rinnovandosi ogni volta nella voce di ogni poeta.
Come ha scritto Octavio Paz “La poesia è conoscenza, salvezza, potere, abbandono.

Operazione in grado di cambiare il mondo, l’attività poetica è rivoluzionaria per natura: esercizio spirituale, è un modo per liberarsi interiormente. La poesia rivela questo mondo e ne crea un altro.”, così oggi, più che mai, in un momento storico dilaniato da tensioni sociali, violenza e guerre, la poesia si offre dunque come linguaggio universale, in grado di costruire ponti di comprensione tra i popoli, al di là delle differenze di etnia, lingua, religione, genere, erigendo solide fondamenta per creare il migliore dei mondi possibili.

Il volume sarà presentato, oltre che in occasione della cerimonia di premiazione delle opere vincitrici dei premi “Otto milioni” che si terrà nel Museo Etnografico del Mare della Città di Ischia, anche in altre sedi quali il Bookcity di Milano, sarà poi proposto durante alcune puntate del programma televisivo MANCINEIDE (che andrà in onda su Teleischia, digitale terrestre canale 89 e web www.teleischia.con/live-tv, a partire da Settembre 2017), e sarà integralmente pubblicato a puntate nelle pagine culturali del quotidiano Il Dispari.

Le quattro opere prime finaliste troveranno spazio nella rivista Eudonna pubblicata dall’Editore Il Sextante che firma questa introduzione.

Il programma degli eventi previsti a complemento di questa edizione è ricco e intenso e giova ricordare che esso sarà realizzato, in questa così come in tutte le altre precedenti pubblicazioni DILA, grazie solo ai contributi volontari di amici e simpatizzanti che collaborano alle attività culturali proposte dall’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA”.

A tale proposito basterà precisare che presso il Museo del Mare a Ischia, così come a Vermiglio in Trentino, a Mirandola in Emilia Romagna, a Pontinia nel Lazio, a Blida in Algeria, a Jelgava in Lettonia e in numerose altre località italiane e straniere, sono in atto e continueranno a essere proposti incontri culturali Made in Ischia che spaziano in ogni settore del panorama artistico non solo italiano.

Il tutto, nella ferma convinzione che Ischia possa qualificarsi a livello internazionale non solo per il sole e per la bellezza del suo ambiente naturale, ma anche come fucina di una cultura priva di mediazioni lobbistiche quasi sempre responsabili di mortificanti favoritismi penalizzanti la qualità e il merito degli Artisti.

Con l’auspicio che le pagine di questa Antologia vi portino a diventare protagonisti della prossima edizione, desiderosi di incontrarvi nelle varie iniziative organizzate da DILA, vi auguriamo buona lettura.

L’Editrice
Mariapia Ciaghi

Pag. 8-9

Premio internazionale di poesia

Otto milioni

Sesta edizione 2017

Progetto culturale ideato da
Bruno Mancini

Direzione Artistica di
Roberta Panizza

Hanno collaborato
l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”
Liga Sarah Lapinska
Silvana Lazzarino
Paola Occhi
Angela Maria Tiberi
Dalila Boukhalfa

Copertine realizzate da
Bruno Mancini
con immagini pittoriche di
Milena Petrarca e di Liga Sarah Lapinska

Pag. 10-11

Cod. 01 – Angela Maria Tiberi
Amicizia

Amicizia è il vero dono della vita.
Non conosce barriere,
etichette che distinguono il sesso.
Ha solo il rispetto delle anime,
che comunicano fra loro,
come i fiumi e i mari della Terra.
Amicizia è il dono più prezioso,
che rende immortale l’uomo
da generazione a generazione,
attraverso le emozioni racchiuse in un verso d’amore.

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Cod. 05 – Giovanni Arbonelli
Spacciatore di droga

Maledetto quel giorno che lo incontrai.
Mi fece capire che poteva farmi bene…
e io gli ho creduto.

Mi fece credere di poter trovare un’altra felicità per liberarmi da questo mondo infame per trovarne uno migliore…
e io gli ho creduto.

Mi ha portato alla tomba servendosi di me, così innocente…
e fino alla morte gli ho creduto.

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Pag. 12-13

Cod. 07 – Franco Maccioni
Nello spiraglio di luce

L’incredula notte
nascondeva avanzi consumati.
Dietro lo spiraglio aperto
la luna filtrava argentei raggi
tra gli alberi sommersi dal sonno.
Avevo i tuoi occhi di pianto
uniche stelle generose
che dall’immenso cielo
potevo tuffarmi con gioia.
Dall’immensità del nostro amore
nell’incredula notte trascorsa,
l’orizzonte scopriva il nuovo giorno.
Le nostre mani si tenevano strette
e i tuoi occhi risplendevano ancora.
La luce del giorno abbagliava
tracciando nei nostri volti
una tremenda forza di vivere.

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Cod. 08 – Antonio Fiore
A mia madre

Non si potrà sottrarre
una sola briciola di tempo
per prorogare di quanto le stelle
hanno già scritto
nella nitida luce che arde,
ma che puntualmente si spegnerà,
a prescindere dal vento,
quando la notte scenderà
per addormentare le membra.

Colmo di speranza
l’anima si dilungherà
verso l’infinito sogno,
e su questa terra
che gela la polvere dei tuoi sandali,
nel freddo silenzio
mi ritrovo a respirare i mille ricordi
da riesumare per chi ha tanto amato
e resterà ad amarti.

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Pag. 14-15

Cod. 09 – Angela Maria Tiberi
Cancellarmi

Cancellarmi dal tuo cuore vorresti,
ma in fondo alla tua anima
ci sono i ricordi di quei meravigliosi
momenti vissuti insieme
nel rito di quell’amore immenso che ci ha unito
fino all’estremità del cielo.
I sussurri sono dentro di noi
come lo scroscio di una cascata fresca
che accarezza ancora la nostra pelle di ricordi
indimenticabili siamo noi uniti nelle nostre anime,
anche se il silenzio ci vuole chiudere nell’oblio.
C’è una luce in noi… esiste il nostro amore
che tu vorresti cancellare come avrei voluto io.
No, non si può il nostro calore lo conosce anche il cielo.
Tu rimani in me come io in te,
e tu lo sai anche se smetti di sentirmi,
ormai vivi in me come io in te.

Cod. 19 – Giuseppe Capoluongo
Dentro l’angolo

Come spiegare quell’angolo nuovo
dove misuro le vecchie parole
gli umori e le tante ragioni
mentre da solo rivango le zolle
indurite nel secco del tempo
e sogno la pioggia che lavi
quel profilo di vita vissuta
e nasca un’immagine nuova
da curare per riempire il mio vuoto
che ha sete ed ha fame
e raccoglie ora briciole
e pur s’accontenta
perché dentro all’angolo nuovo
matura un pensiero diverso
nel rimpianto di un pasto succulento
che non è dato avere per sempre
perché c’è gente che muore di fame
e soffre di non potere mangiare
alla mensa che offre la vita
e misura soltanto il suo bene
dentro l’angolo delle sue gelosie.

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Tel. 081 984364

DILA

 

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DILA Sede legale Ischia e Sedi operative

DILA Sede legale Ischia e Sedi operative: Lettonia, Algeria, Mirandola, Lazio, Campania, Francia, California, Romania…

RUNTS DILA (APS Associazione promozione sociale)

Struttura organizzativa DILA 2022 – 2025

Verbale CD DILA del 10 maggio 2022

Verbale CD DILA del 6 maggio 2022

Convocazione Assemblea DILA 2022

Nomine Sedi operative DILA 2021

DILA – Chi siamo

DILA & OTTO MILIONI

DILA & IL DISPARI

DILA & IL DISPARI 2023

DILA & BOOKCITY

DILA & Biblioteche

DILA & MAGGIO DEI LIBRI

DILA & Nazionale Cantanti Lirici

DILA & Interno 4

DILA & Risonanze di arti

DILA e Youtube video

DILA Sede legale

DILA ha ottenuto il protocollo SICURO per il sito https://dila.altervista.org 

DILA Sede legale Ischia e Sedi operative: Lettonia, Algeria, Mirandola, Lazio, Campania, Romania

Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”

DILA Sede

Presidente Bruno Mancini

DILA Sede legale Ischia e Sedi operative: Lettonia, Algeria, Mirandola, Lazio, Campania, Romania

Vice Presidente Rosalba Grella

HOME Rosalba Grella HOME

Vice Presidente Gaetano Di Meglio

DILA Sede legale Ischia e Sedi operative: Lettonia, Algeria, Mirandola, Lazio, Campania, Romania

Direttrice Artistica Roberta Panizza

DILA Sede legale Ischia e Sedi operative: Lettonia, Algeria, Mirandola, Lazio, Campania, Romania

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DILA Sede operativa Nazione Algeria

DILA Sede legale Ischia e Sedi operative: Lettonia, Algeria, Mirandola, Lazio, Campania, Romania

Presidente Dalila Boukhalfa

 

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DILA sede operativa Regione Lazio

DILA Sede legale Ischia e Sedi operative: Lettonia, Algeria, Mirandola, Lazio, Campania, Romania

Presidente Angela Maria Tiberi

DILA Sede legale Ischia e Sedi operative: Lettonia, Algeria, Mirandola, Lazio, Campania, Romania

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DILA sede operativa Regione Emilia Romagna

DILA Sede legale Ischia e Sedi operative: Lettonia, Algeria, Mirandola, Lazio, Campania, Romania

Presidente Paola Occhi

DILA Sede legale Ischia e Sedi operative: Lettonia, Algeria, Mirandola, Lazio, Campania, Romania

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DILA Sede operativa Nazione Romania

Presidente Adriana Iftimie Ceroli

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DILA Sede operativa Regione Campania

Presidente Milena Petrarca

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DILA Ambasciata Nazione Lettonia

Ambasciatrice Liga Sara Lapinska

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DILA Sede operativa Nazione Messico

Presidente Cecilia Salaices

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DILA nomina Paola Occhi Ambasciatrice della pace

Flora Rucco Vice Presidente DILA Sede operativa Regione Lazio

Enzo Casagni Ambasciatore DILA e Addetto stampa della Sede operativa Regione Lazio, per il Libano

Lucia Fusco Ambasciatrice DILA Sede operativa Regione Lazio, senza limiti territoriali

Assunta Gneo Ambasciatrice DILA della Sede operativa Regione Lazio, senza limiti territoriali

Abderrahmane Ghoulam Allah Anes – Chenah Console DILA della Sede operativa Regione Lazio, per l’Algeria

Yousra Chenah Console DILA della Sede operativa Regione Campania, per l’Algeria

Mafalda Cantarelli Ambasciatrice scuole Sermoneta

Lucia Fusco Ambasciatrice DILA Regione Lazio

Liliana Manetti Ambasciatrice DILA Regione Lazio

DILA Consiglio di Amministrazione 2019-2021

DILA Consiglio di Amministrazione 2017-2019

Modulo iscrizione Associato Sostenitore DILA

Modulo iscrizione Socio Fondatore DILA

Tessera Fondatore

Tessera Sostenitore

DILA statuto

Atto costitutivo

Tessera Ordinario

DILA 2016

DILA – Da Ischia L’Arte – Costituzione 19/11/2014

 

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