Cod.006LE Felice Maria Corticchia – Orrore giudiziario

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Cod.006LE Felice Maria Corticchia - Orrore giudiziario

Narrativa – Finalisti premio

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Cod.001LE Boriss Cilevičs – La scelta.

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Cod.002LE Angela Maria Tiberi – Gioco d’amore a Sermoneta

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Cod.003LE Caterina Guttadauro – La Storia siamo noi

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Cod.004LE Liga Sarah Lapinska – Ritorna, Sulamith

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Cod.005LE Ksenia Svetlova – Vestito

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Cod.006LE Felice Maria Corticchia – Orrore giudiziario

Cod.007LE

Cod.007LE Liga Sarah Lapinska – Noi, sardine

Cod.008LE

Cod.008LE Valery Chursanov – Cronache dalla città di una bestia e di un uccello.

Cod.009LE

Cod.009LE Angela Maria Tiberi – Filomena Marturano

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Cod.010LE Liga Sarah Lapinska – Ninnananna

DILA

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Cod.005LE Ksenia Svetlova – Vestito

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Cod.005LE Ksenia Svetlova – Vestito
Cod.005LE Ksenia Svetlova - Vestito

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Ksenia Svetlova

Vestito

La pioggia grigia cadeva sulla terra grigia già coperta di muschio vischioso su cui si rifletteva il cielo grigio piombo.
Rima percorreva vicoli stretti con finestre cieche e porte chiuse.

Un sacchetto con prodotti freschi, avvolto in polietilene tenuto in mano, sulla sua schiena pendelavano la posteriore, e sotto la giacca soffiava il vento, ma la ragazza non si affrettò verso la sua casa di cemento in cui erano in attesa i suoi genitori e i cinque fratelli minori intenti all’incessante chiacchiericcio della tivu e nell’odore di intrugli proveniente dalla cucina.

Non rimase mai sola per un secondo con se stessa in questa compressione di voci e corpi.
Di notte, la madre aggiustava i materassi e ordinava le coperte mal messe.
Rima dormiva rivolta verso la parete – aveva conquistato questo privilegio per essere la più grande d’età.

Tuttavia, nel buio, premuta contro la parete, non fu mai sola.

Il padre russava sotto il suo orecchio, i fratelli gemevano pietosamente nei loro sogni.
Dalla strada s’alzavano i suoni: le pareti sottili della loro casa non erano migliori della carta.
Le pareti grigie comprimevano lo spazio, rendendolo ancora più piccolo.

Rima passò davanti a un Internet café.
Lì, dietro ad antichi computer, sedevano i ragazzi e giocavano a computer.
Con gli occhi cercò i fratelli, ma loro non erano lì.
Forse giocavano a calcio in qualche parte, alla periferia del rione.

Forse, loro avevano bagnattissimi, ma era sempre meglio che stare a casa.
Il padre forse sedeva accanto alla radio.
Amici e parenti rimasero sul pavimento dove le loro vecchie case sono frammenti della loro vita precedente.

È sicuro che la loro vita è miserabile – tutto questo è temporaneo.

La madre stanca, con un viso pallido mortale sotto un fazzoletto nero: “Quello è passato. Vai a lavorare.” – ha sparato frasi taglienti verso il padre.
Il lavoro nel rione non c’era, e anche quelle rare proposte erano sempre per i più giovani.
I soldi li guadagnava la madre – lei rammentava vestiti strappati.
I soldi erano minimi.

Spesso i clienti, poveri che avevano perso tutto, pagavano con olio o farina.

A casa posavano costantemente pacchi di vestiti di colori scuri.
Rima deliberatamente risvegliava i ricordi di altri colori – cobalto del mare di Latakia, dove si riposarono in estate, i colori brillanti dei frutti del loro giardino, zucchero filato, rosa, costumi luminosi del padre e bracciali d’oro della madre.

La distanza tra le case non era eccezionale: dividi le tue mani in direzioni diverse e tocchi i muri su entrambi i lati.

La vetrina illuminata, l’unica di una fila di negozi chiusi, era visibile da lontano.

Rima si avvicinò al negozio con un tuffo al cuore, come in previsione di un appuntamento speciale. La schiuma merlettatuosa, cinture bianche, tulle viola e porpora,vestiti destinati per l’impegno ,bianchi e ariosiper il matrimonio.

Scintillavano di cristalli, un leggero velo fluttuava nell’aria.
Rima assorbì questo splendore con tutte le fibre della sua anima.

Spesso andava lì con le sue amiche e cugine.

A volte riusciva persino a vedere la sposa, ma Rima fingeva di non interessarsene.
Poi il vestito è pieno di aghi necessari per fissarlo.
Raramente lei è riuscita ad essere da sola con i vestiti.
Li riguardò e dando ad essi vari nomi.
Ha inventato le loro storie, facendo finta che fossero appartenuti a principesse.
La padrona del salone ironizzò dicendo che Rima aveva già fatto un buco negli abiti con i suoi sguardi.
Rima si spaventò e per un mese non si avvicinò alla vetrina.

Ma il bisogno di bellezza ha vinto.

Voleva essere al posto delle spose?
Ragazzi e uomini a lei sembravano persone incomprensibili, ma c’erano abiti anche per i fidanzamenti e fuori dai matrimoni.
Erano più belli senza la spose – densamente truccate, vergini, timidissime, che ridevano ad alta voce.

I vestiti erano follemente costosi.

Anche quando si sposa, la famiglia non ha abbastanza soldi.
No, è meglio ammirare il vestito come una bella immagine.

Passò così tanto tempo.
Rima non lo sapeva, il suo orologio aveva smesso di funzionare e lo indossava solo per bellezza.
La pioggia minacciò di trasformarsi in una tempesta.

Rima si affrettò a tornare a casa.
La sua famiglia avevano ospiti.
La donna anziana studiò Rima con attenzione.
I suoi braccialetti d’oro erano enormi.
I braccialetti della mamma erano sottili.

Chissa perche Rima aveva la voglia di piangere.

“Vai, saluta Zeynab.” disse la madre con voce di scusa.
Zeynab, sensale, che ha portato ricchi pretendenti alle giovani residenti nel rione?
E improvvisamente Rima ha capito tutto.

Suo padre non era a casa.
Ma lui sa tutto, non può non sapere.
Guardò le file di perle di vetro sulla testa di Zeynab e vide migliaia di vetri, che a poco a poco si confondevano nei suoi occhi come gocce di pioggia.

Due settimane dopo, nella vetrina del salone di nozze, si vedeva una figura magra, affogata in una nuvola di tulle.

La sposa era in piedi con le spalle alla finestra. La sua faccia non era visibile.
tulle.

La sposa era in piedi con le spalle alla finestra.

La sua faccia non era visibile.

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Liga Sarah Lapinska – Ritornarti, Sulamith!

Qualcuno lo chiama Dio, un altro dice l’Amore.
Ha visto un pescatore, e penso che si senta molto solitario in tutte le sue vite.
Dio ha avuto la bontà di renderlo felicissimo ora e per sempre.

I suoi occhi, neri di Shlomo e verdi di Mara, s’incontravano sulla spiaggia di Murias.
Shlomo racconta a Mara che lui andrà a Falias con una missione diplomatica e propone a Mara di andare insieme a lui.
I

l palazzo di Bjorn è decorato con specchi inclinati.
Da bambino Bjorn ha visto una pietra che tremava nel gelo.
Lui ha strappato il suo cappotto e la coprì.

Poi Bjorn è diventato un pirata.

Hilde, prendendo la collana regalo di re Simone, ne calcola il valore approssimativo e poi, con lo stesso sguardo studia Shlomo, vestito in un indumento quasi trasparente.
Hilde subito accetta la proposta di diventare la moglie di Simone.

In Falias vivono tre streghe sorelle, che sono abili in entrambe la bianca e nera magia.
Le bianche magie non sono a richiesta, ma se qualcuno ha bisogno, paga poco, e poi dice “grazie!”
Le streghe sono in grado di trasformarsi in draghi che sputano fuochi pericolosi per la vita, pieni di gas.

Tre giovani Mara, Hilde e Shlomo, ben presto si precipitarono indietro.
In una delle caverne sono volati tre corvi, e si inginocchiarono vicino alla Mara riflettente e gracchiando, parlarono dei segreti dell’attacco al castello beige.

Poi i corvi strillavano: “Non rivelare a nessuno ciò che abbiamo detto qui tra di noi, ahi, sorellina! Altrimenti tu diventerà simile alle silenziose sculture nel giardino del tuo padre.
Mara si precipitò verso la tenda di Shlomo, ma non lo trovò lì.

Mara con lui parlerà nel giorno del matrimonio reale.
Il matrimonio è stato celebrato con gran lusso.
Shlomo si addormenta davanti alla porta della camera reale prima della mezzanotte, stanchissimo.
Né Shlomo né Simone venivano ammoniti prima.
Il re Simone nella sua camera reale va da solo.

Hilde rilegge nel suo ufficio la copia del contratto di matrimonio.
Hilde vede vicino a Mara il vecchio soldato Asher.
Poi vediamo quali pettegolezzi e accuse contro Mara, denunzie gratis, saranno creduti.
Suona il potente ronzio e gli alberi verso il castello si rompono.

I draghi uccidono e feriscono tanti.

Simone si rivolse a Dan, il suo giudice più onesto “Devo sapere chi è il colpevole dell’attentato contro di me, appena fatto. I colpevoli devono essere puniti, ma i salvatori, invece, premiati. Tutti sanno che io non sono avaro.”

Le seguenti parole espressive sono spronanti per tutti i denunzianti.

La Regina Hilde annota dai suo rotoli di pergamena nomi e nick dei suoi agenti.
Hilde completa la sua lista nera.
Ole, l’agente di Bjorn, dice “Uno dei leader dell’opposizione contro di te è Shlomo. Raccomando di far torturare Shlomo dai tuoi carnefici più abili, perché, forse, conosce la verità sui draghi neri. Mara, i soldati e le guardie sono i tuoi salvatori.”
Il soldato Asher racconta la storia vera.
Quello, che racconta il soldato Asher è confermato da un gran numero di presenti.
Levi attende quando il processo noioso finirà.

Shlomo viene legato alla ruota della tortura, nudo, e frustato.

Per il suo terzo crimine, l’attentato contro di me, gli taglierò la testa.”
“La testa, oh re Simone, è più colpevole, tu non puoi ridurre la pena”.

E Mara espressivamente guarda al collo massiccio di Hilde
“Tre corvi mi hanno dichiarato che, esattamente a mezzanotte, un gran pericolo minaccia sia te, sia Shlomo”.

Mara si siede sul trono decorato dei fiori dolci.
Il freddo del marmo sale fino a raggiungere il suo cuore.
Poi la scultura di Mara viene trasferita al giardino di suo padre scultore.

“Punirò Shlomo per un anno ai lavori forzati. Per un anno, e tutto fatto.
S’avvicina il giorno, quando ritornerà Shlomo.
Il viso di Mara diventa radiante, e le sue labbra ancora sono fiori per il suo sorriso di farfalla.
Hilde invita al galà Levi che nella sua carrozza aspetta Shlomo davanti alle alta mura.
Misuriamo il tempo con la speranza.

Ritorna, dunque, Sulamith , tale come eri, così come io tornerò da te, Shlomo, le ha detto.
Un giudice onesto assomiglia a un buon medico, che combatte in favore di ogni vita predestinata alla morte, contro il colera e contro l’ascia del carnefice.

Più a lungo sulla terra di Murias s’infuria Hilde, più spesso a Dan sembra, che lui combatte inutilmente.
Come sta Mara?” Shlomo chiede al suo amico Levi.
Mara è in uno dei giardini pubblici del re Simone e mostra la collezione reale di oggetti d’oro. Non parla con nessuno, perché è stata presuntuosa.”
Mara per tutta la giornata splende e gli uccelli cantano attorno a lei, i loro canti alti per l’amore eterno.

Allora Shlomo tornerà da lei dopo un anno.

Le gemme dei fichi nella prossima primavera invischiati in una mattina chiarissima.
Le gambe di Shlomo lo portano sul giardino ombreggiato.
Lui s’avvicina a Mara.
Lui piange lacrime calde di rimorso.
Sarà l’anima di Shlomo abbastanza forte dopo troppi anni di attesa?

Adesso Shlomo sa tutta la verità.

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Caterina Guttadauro La Brasca

LA STORIA SIAMO NOI

Era la solita ora, pomeriggio inoltrato e nelle vie assolate di un povero paese della Sicilia si ripeteva lo stesso rituale: tre bambini avevano più o meno finito di fare i compiti ed erano sull’uscio di casa, pronti a fare qualsiasi cosa fosse loro chiesto pur di avere poi il permesso per andare a giocare a pallone, nella piazzetta antistante la chiesa.

Le mamme brontolavano ma, erano maschietti e lo sport li aiutava a scaricare la loro vivacità e a farsi degli amici.
Cosi Erasmo, Giuseppe e Gaetano si riunivano, strada facendo, e giù a rotta di collo, lungo la via acciottolata, con il rischio di percorrerla ruzzolando, se uno dei tre avesse perso il passo.

La verità che raccontavano era tale solo in parte: si recavano sì nella piazzetta ma per andare al “Circolo dei Reduci”.
Era una casa a piano terra, malandata, dove seduti su delle sedie poco stabili c’erano i vecchi del paese, quelli che erano parte della sua storia, che erano andati in guerra ed avevano avuto la fortuna di tornare.

Tre di loro portavano gli stessi nomi di quei ragazzi dei quali erano i nonni.
Un’insegna di cartone, attaccata alla porta con lo spago e che regolarmente cadeva quando c’era vento, spiegava a chi aveva la fortuna di sapere leggere, che coloro che si riunivano in quella casa erano uniti da un passato di eroismo e di battaglie che, tenuti in vita dalle parole, erano diventati ricordi.

Tutti e tre avevano servito la loro Patria, ognuno in modo diverso dall’altro ma con lo stesso
patriottismo e lo stesso coraggio.
Quasi tutti avevano un bastone a cui si appoggiavano per alzarsi, le ferite di guerra parlavano ancora e l’intensità del dolore non permetteva loro di dimenticare.
In quella misera stanza, ogni giorno, si consumava la liturgia del racconto ed erano diventati così bravi che se uno si fermava perché, quasi soffocato dal fumo del sigaro, ripetutamente aspirato e spento, l’altro continuava anche per lui.

Le donne non capivano questa necessità di parlare sempre del passato, soprattutto ai ragazzi che potevano rimanere turbati.
Ma i vecchi erano testardi e sapevano che credere in qualcosa significava lottare perché non sia dimenticata.
Così i ragazzi si accovacciavano ai loro piedi e, in religioso silenzio, ascoltavano quello che tre giovani soldati avevano fatto nella prima guerra mondiale per farli nascere in una terra più libera.

Erasmo era stato ben cinque anni in guerra, spesi in parte a combattere e in parte prigioniero degli Austro Ungarici che gli avevano rubato l’infanzia dei suoi figli.

Giuseppe era il più malridotto dei tre: arruolato fresco di laurea, fu mandato in prima linea, al
comando di un drappello di uomini coraggiosi.
Era il primo ad andare all’assalto e l’ultimo a rientrare.
Già, perché allora si combatteva così, corpo a corpo ed a fermarti erano solo le bombe o la morte. Tutte le volte che rientravano da un’operazione, Giuseppe contava i suoi uomini e, se qualcuno mancava all’appello, si tornava indietro a cercarlo, vivo o morto.

Durante una ritirata, ormai sopraffatti dalla superiorità numerica del nemico, fu individuato e, mentre correva, per sfuggire alle bombe che piovevano dall’alto ed al fuoco di una mitragliatrice che si faceva strada tra gli alberi, saltò dentro un pozzo dove riuscì, fortunatamente, a trovare un appiglio: era un arbusto dalle profonde radici che lo sosteneva mentre le sue gambe, ferite, penzolavano inerti dentro l’acqua di un inverno ghiacciato.

Quella notte – Giuseppe pensò – che fosse l’ultima e proprio mentre lasciava andare le mani, ormai ferite per la lunga presa, prima di perdere i sensi sentì una voce che gridava: «Venite, qui c’è il Capitano.»
Lo salvarono ma le sue gambe rimasero per sempre indolenzite.

Gaetano era il più giovane dei tre e il suo amor patrio era pari alla sua voglia di vivere e divertirsi. Era sbadato e fu grato a Dio quando fu assegnato alla foresteria, lontano dal fronte dove sarebbe andato incontro a morte sicura.
Il minimo rumore di combattimento lo disorientava al punto da fargli mollare qualunque comando stesse eseguendo per rifugiarsi in qualche posto più sicuro.

Quando arrivò alla conclusione che nessuna guerra poteva essere la sua, decise di accorciare i tempi e si cacciò uno spicchio d’aglio dentro un orecchio.
La paura aveva vinto sul coraggio, ma, spese notti intere a scrivere messaggi da recapitare ai fami-liari per quei feriti che non sarebbero più tornati.
Si procurò un’otite purulenta ed il Comando fu costretto a rimpatriarlo perché il timpano si dan-neggiò a tal punto da rimetterci l’udito.

Le tasche della sua divisa, sopravvissuta anch’essa alla guerra, erano piene di bigliettini e, laddove fu possibile, arrivarono a destinazione.

Tutti e tre erano partiti perché quando la Patria chiama il dovere impone di andare, ma in guerra ti misuri con te stesso oltre che con il nemico e, quando torni, ti accorgi che le macerie non sono solo fuori ma anche dentro di te…

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Angela Maria Tiberi

Gioco d’amore a Sermoneta

La vita è vissuta tra la finzione e la realtà, oppure ai confini della realtà, quando ci capitano alcuni episodi simili al mio che ho vissuto una notte mentre tornavo a casa da un incontro poetico con i miei amici.

Una donna mi ha attraversato la strada mentre scendevo le rampe di Sermoneta.
Ho preso uno spavento, ma lei mi ha chiesto un passaggio per la stazione di Latina.
Mi ha implorato di non temere perché dovevo aver fiducia in lei e mi ha detto che dalla nostra conversazione avrei ricevuto un premio importante per me e per le donne che soffrono l’incomprensione, l’abbandono, la solitudine per l’amore non ricambiato e che sarei stata apprezzata anche dagli uomini soli e abbandonati per l’esortazione che avrei dato con la lettura del mio testo.

Avrei trovato versi d’amore profondi da toccare il cuore e da far credere nell’amore anche chi è privo di ogni valore e sentimento perché la base della vita e della sopravvivenza è amare, anche chi non ci valorizza, non ci comprende e con chi non c’è dialogo.
Per amore verso il prossimo, ho accettato e le ho dato un passaggio dal paese sermonetano alla stazione di Latina.

Era vestita di abito nero ed aveva una borsa bianca, con il cappello in testa che le raccoglieva i capelli.
Lei mi ha detto di essere una contessa sermonetana e il suo nome era Speranza e da una lunga vita amava segretamente un conte sermonetano che si chiamava “Ermenegildo” e che tutti temevano nei dintorni per la sua abilità a conquistare le donne anche quelle sposate che impazzivano per lui e lasciavano i mariti dopo tanti anni di convivenza felice.

Lei ha preso dalla borsa tanti fogli con le frasi che inviava al suo amore tramite messaggi sms, ma il suo amato mai aveva risposto ai suoi richiami.
Delusa da tanta amarezza prendeva il treno e lasciava per sempre il suo paese, Sermoneta, per incominciare una nuova vita in quanto viveva da sola e non lasciava alcun parente che l’amasse e non aveva figli.

Era buio e non ho potuto sapere la sua età e ho dimenticato di chiederlo.
Strada facendo, ho chiesto:

-“Perché hai atteso me per farti accompagnare a prendere il treno?” Speranza mi ha risposto:-“Ho scelto te, perché sei sola come me. Io so che hai tanto sofferto per amore in quanto leggo le tue poesie scritte su Facebook e sono tanti anni che leggo le tue poesie pubblicate sui tuoi libri lasciati nelle biblioteche dell’AGRO PONTINO.
Hai dato tanto amore agli uomini che hai amato, incominciando da tuo marito che non hai mai dimenticato vivendo da sola per 17 anni dopo la sua morte. Poi hai ascoltato i consigli di tuo zio di accettare la bellezza della vita e viverla come un gioco d’amore, hai donato amore ma hai ottenuto delusione. Tutti i tipi di uomini che hai conosciuto ti hanno illusa, ma tu hai chiuso tutte le relazioni dopo che hai tentato a spronarli all’amore, ma senza esito positivo.
Nonostante tutto, tu predichi l’amore e io sono come te. Amo senza essere riamata dal mio unico amore, Ermenegildo.
Ora per dimenticare, ho venduto tutti i miei beni e vado in India a seguire le suore della santa Madre Teresa di Calcutta. Sappi che la storia è stata fatta da sante e da mignotte, da dee e da cortigiane, da assassine e da principesse.
Ricordati le donne dei libri sacri come la Bibbia, il Corano, il Sutra del Loto parlano delle donne che hanno saputo guidare gli uomini a raggiungere gli obiettivi politici e sociali!”
-“È vero- ho risposto – mi piace questo argomento, quando potremo risentirci?

-“Dolce amica mia, ti debbo confessare che posso lasciarti questi fogli che parlano del mio uomo perché io sparirò dall’Italia e seguirò la via dell’amore delle suore della santa Madre Teresa di Calcutta e lì fra i poveri e i dimenticati dalla società avida troverò il vero AMORE.

-“Vorrei seguirti anche io – ho risposto – ma non posso lasciare il mio nipotino, mia madre e i miei figli che mi danno la forza di vivere in questa povera Italia abbandonata, e poi ci sono i miei amici poeti che mi danno tanto calore e mi aiutano a credere in me stessa e ad amarmi. E gli altri amici e parenti che mi sono stati vicino nelle traversie della vita e mi hanno dato conforto a superare le difficoltà incontrate.”

“Hai ragione – mi ha detto Speranza – tu sei motivata a credere nell’AMORE perché, nonostante le delusioni, tu prendi il bello della vita e scrivi l’amore ed educhi le persone ad amare.”

Arrivate alla stazione, Speranza mi ha detto “… credi nell’amore e continua ad amare e non chiudere il tuo cuore, sicuramente troverai l’uomo che ti renderà felice.”

-“Basta con gli uomini – ho risposto – voglio amarli solo come amici e non avere storie d’amore con loro.”

-“Se tu credi nell’amore, prima o poi avrai esclusivamente il vero amore e non chiuderai gli occhi senza averlo accanto a te, ti bacio amica mia, avrei voluto stare con te, ma non posso, soffrirei troppo

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Boriss Cilevičs

La scelta

Doveva andare via già mezz’ora fa.
Victor era molto in ritardo, rischiando di non avere il tempo per l’ultimo autobus.
Non voleva lasciare suo padre.
Ha provato a pensare a qualcosa da dire per giustificare il suo ritardo…
Sembra che suo padre si sostenga come fosse un agile ragazzo, disse scherzando, ma i suoi movimenti sono lenti e insicuri sebbene 70 anni non sia un’età giovanile.
Sì, e la salute è normale.
Solo un mese fa ha fatto un test completo, insistette Victor.
E l’ha pagato, ovviamente.

I suoi occhi diventano turbati, estinti, guardando da qualche parte dentro, come se mio padre fosse altrove.
Davvero è tutto?
Le mani di suo padre erano d’oro.
Colleghi e subordinati lo rispettavano per la sua generosità e onestà.
Ma per tutta la vita gli è stato difficile adattarsi e padroneggiare nuove condizioni.
E non ha abilità per le lingue.
Ha provato ad imparare il lettone negli anni ’70, ma non è andato lontano.
Quando sono iniziati i cambiamenti, ha onestamente cercato di capirli per adattarsi ad essi.
Non vi è riuscito.
Victor ha provato a visitare suo padre spesso, è andato a malincuore a Riga, riferendosi ad una schiena malata.
Ha cercato di trovare argomenti, incoraggiare suo padre, ha portato un computer portatile abbastanza decente.

Dopo un po’, il padre ha imparato a padroneggiare internet, come un tecnico esperto, ma non ha mostrato alcun interesse particolare.
Victor sospettava che il computer fosse previsto solo per il suo arrivo.
La nostalgia è una sensazione comprensibile, umana, calda, ma quando la nostalgia diventa uno stile di vita – guai…
Victor fu tormentato dalla consapevolezza che gli era impossibile aiutarlo.
Lui stesso è entrato in una nuova vita, con relativa facilità.
Una classe media stabile, non solo apparente.
Per i figli, e in generale per tutto il mondo, è aperto.
L’anziano è un programmatore freelance, ha trascorso un anno in Tailandia, ha incontrato una ragazza lì, è andato da lei in Olanda, ora loro due saluteranno per andare in Australia – dice che a Lotte piacciono molto i canguri.
Il più giovane sta ancora finendo i suoi studi, ma è già in completa autosufficienza.
Se ci fosse l’opportunità di restituire tutto… il padre tornerebbe ad essere una persona rispettata. Va bene, tutti i tipi di bonus, lettere e permessi del comitato sindacale.

E i bambini?

Dalla Tailandia a lavoro sui Motorola – nella scuola sovietica, università e poi mns, nell’SRI a 155 rubli?
Quindici anni dopo – un appartamento a Plyavnieki, e a 20, forse, un comitato di partito schizzinoso permetterà di andare in Bulgaria per una settimana.
Questo sarebbe sorto proprio ora davanti a te… Mefistofele, genio, pesce rosso, veleno e avrebbe chiesto: “Vuoi? Deciditi! Come dici tu, sarà così! Scegli!”
Victor scosse la testa, tirò fuori il cellulare e controllò l’orario.
La rete qui è piuttosto debole, carica lentamente.
Dietro la curva apparivano i raggi che rimbalzavano dai fari.
Victor andò al trotto.

Neve umida cosparsa ai lati, mordendo vendicativamente le gambe sopra i calzini.
Raggiunto all’ultimo momento, l’autista aveva già attivato l’indicatore di direzione.
Con la coda dell’occhio notò un cartello – sì, un viaggio, Riga.
Qualcosa gli ha graffiato gli occhi, saltando sul bus.
Ho capito: è scritto in russo.
Internazionale, dalla Russia o dalla Bielorussia?
Non vanno qui, ed è improbabile che l’internazionale si fermi in questo angolo sordo.
Un vecchio di bell’aspetto sul sedile anteriore frusciava lentamente una carta.

Girata la pagina, la testa si precipitò a capofitto “Cīņa”.
Nella parte posteriore, due signore con ansia parlavano di una certa Tamara.
Victor si guardò intorno.
L’e-ticket del terminale non è visibile, con un salto è andato alla cabina del conducente.
L’autista accese un fiammifero, accese una sigaretta, senza voltarsi indietro, disse: “Quaranta cotini da qui.”
Prima che il conducente trovasse un rotolo di biglietti, opaco, caratteri rossi su carta giallastra, lattine vuote, monete tintinnanti, pila sottile di note ingiallite, intercettato farmacia gomma.
Sulla nota superiore sono state segnate lettere stilizzate viola: un rublo.
L’autobus si agitò sulla buca successiva, Victor non ebbe il tempo di afferrare il corrimano, colpì forte la fronte e perse conoscenza.

Quando il paziente chiuse la pesante porta bianca, il dottore sospirò e di nuovo sfogliò la storia di quel caso.
In realtà, il paziente non era il suo, era stato portato dall’ambulanza con un problema al cranio.
Va tutto bene, una leggera commozione cerebrale, ma la storia circa le circostanze della lesione – si suol dire – ha richiesto la consultazione di uno psichiatra.

Il dottore era esperto e sentiva qualcosa di insolito.
Il ragazzo è vestito un po’strano. Confuso, un po’ disorientato.

Il dottore si strinse nelle spalle. Ok, guarda.

Il dottore si strinse nelle spalle. Ok, vediamo. Forse la psicosi? Sulla base della Judophobia? Perché il nome è per il denaro: l’euro…

Narrativa – Finalisti premio

Cod.001LE

Cod.001LE Boriss Cilevičs – La scelta.

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Cod.002LE Angela Maria Tiberi – Gioco d’amore a Sermoneta

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Cod.003LE Caterina Guttadauro – La Storia siamo noi

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Cod.004LE Liga Sarah Lapinska – Ritorna, Sulamith

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Cod.005LE Ksenia Svetlova – Vestito

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Cod.006LE Felice Maria Corticchia – Orrore giudiziario

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Cod.007LE Liga Sarah Lapinska – Noi, sardine

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Cod.008LE Valery Chursanov – Cronache dalla città di una bestia e di un uccello.

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Cod.009LE Angela Maria Tiberi – Filomena Marturano

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Cod.010LE Liga Sarah Lapinska – Ninnananna

DILA

Otto milioni

DILA & Bookcity 2018

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DILA & Bookcity 2018

DILA & Bookcity 2018

BOOKCITY MILANO 15-18 Novembre 2018 –°BCM18 CS presentazione programma

L’evento proposto dalla nostra Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA

denominato “Premio Otto Milioni” 2018

è stato accettato da Bookcity Milano #BCM18

ed è stato programmato presso l’Aula Magna della Società d’Incoraggiamento d’Arti e Mestieri

per sabato 17/11/2018 con inizio alle ore 10:30.

Bookcity Milano 20 Novembre 2016 – Aula magna SIAM Premio Otto milioni 2016

CS | Milano, 21 marzo 2018.

Dal 15 al 18 Novembre 2018 si terrà la settima edizione di BOOKCITY MILANO, manifestazione dedicata al libro, alla lettura e dislocata in diversi spazi della città metropolitana, che fin dalla prima edizione ha registrato una straordinaria partecipazione di pubblico.

È promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano e dall’Associazione BOOKCITY MILANO, fondata da Fondazione Corriere della Sera, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori e Fondazione Umberto e Elisabetta Mauri.

Il successo dell’originalissima formula di BookCity Milano ha contribuito all’assegnazione a Milano della importante qualifica di Città Creativa UNESCO per la Letteratura.

Il 21 marzo, alle ore 11, nella Sala Conferenze di Palazzo Reale, si sono riuniti, insieme al Comitato Promotore e alla Direzione organizzativa, i rappresentanti del mondo editoriale, librario, scolastico e bibliotecario e delle istituzioni culturali, per condividere tempistiche e specificità della nuova edizione in termini di idee, progetti e linee.

È stato fissato il termine del 31 Maggio 2018 per la presentazione di progetti e proposte o anche per manifestare interesse a ospitare eventi di BOOKCITY MILANO.

BOOKCITY MILANO conferma il suo carattere di manifestazione aperta, diffusa, inclusiva, presente in tutto il territorio urbano e metropolitano, largamente partecipata.

BOOKCITY MILANO: teatri, musei, scuole, università, palazzi storici, librerie, circoli e associazioni culturali, spazi pubblici ma anche case private e negozi testimoniano il loro amore per il libro e la lettura ospitando incontri, dialoghi, spettacoli, mostre, eventi le cui caratteristiche sono affidate alle scelte di chi ospita ed è ospitato.

BOOKCITY MILANO coinvolge l’intera filiera del libro: editori grandi e piccoli, librai, bibliotecari, autori, traduttori, grafici, illustratori, blogger, studenti, professori, lettori occasionali o forti, di ogni età, così come chi alla lettura è stato sinora estraneo.

BOOKCITY MILANO è ogni anno aperta a nuove adesioni e manifestazioni di interesse e si pone come momento di offerta di sapere, di informazione e come occasione di partecipazione critica.

Le iniziative che coinvolgono i numerosi stranieri che vivono a Milano e il focus sui problemi individuali e collettivi della immane crescita della tecnologia costituiranno un ulteriore arricchimento delle proposte per l’edizione 2018.

BOOKCITY MILANO 2018 si articolerà dal 15 al 18 novembre 2018 in quattro giornate, di cui la prima dedicata alle scuole, e avrà un centro, che resta il Castello Sforzesco, al quale si affiancheranno alcuni Punti Cardinali. Ciascun Punto Cardinale ospiterà in più spazi un ricco palinsesto, aggregato intorno a un nucleo tematico.

BOOKCITY MILANO, oltre alla manifestazione che si terrà dal 15 al 18 novembre 2018, prevede attività di promozione della lettura durante tutto l’arco dell’anno, come il progetto per le scuole, realizzato in

collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia e che dà continuità alle strategie culturali del Comitato Promotore.

L’associazione BOOKCITY MILANO è presieduta da Piergaetano Marchetti e diretta da un Consiglio di indirizzo di cui fanno parte Carlo Feltrinelli, Luca Formenton, Piergaetano Marchetti e Achille Mauri.

La presidenza per l’edizione 2018 è stata affidata ad Achille Mauri. Ai lavori dell’Associazione partecipa, in rappresentanza del Comune di Milano, l’Assessore alla Cultura Filippo Del Corno.

Ufficio Stampa – Stilema srl – ufficiostampa@bookcitymilano.it

DILA – Bookcity 2017

DILA & Bookcity 2018

Elena Puccinelli con antologie e Paola Occhi

Paola Occhi (a sinistra), Ambasciatrice culturale dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA!”  ha donato alcune antologie dei Premi “Otto milioni” ad Eena Puccinelli, Direttrice del settore proposte e palinsesto di #BCM18 Bookcity Milano

Elena Puccinelli

Progetti DILA per Bookcity 2018 #BCM18

DILA - Bookcity 2017

DILA-Bookcity
DILA & Bookcity 2015
DILA & Bookcity 2016
DILA – Bookcity 2017</a
MUDEC 18 Novembre 2017 – Bookcity evento DILA
MUDEC Premi Otto milioni – #BCM17 & DILA

DILA – Bookcity 2017

Comincia la nuova edizione di BOOKCITY 2017 #BCM17

#BCM17 conferenza stampa 20/03/2017

#BMC17 conferenza stampa 18/10/2017

BOOKCITY MILANO 2017 – DILA presente nell’Auditorium MUDEC

Tutti gli eventi di BookCity Milano #BCM17

INVITO INGRESSO GRATUITO: BOOKCITY MUDEC – Programma DILA

MUDEC 18 Novembre 2017 – Bookcity evento DILA

MUDEC Premi Otto milioni – #BCM17 & DILA

“Otto milioni” DILA sigla 1 Bookcity MUDEC

Bookcity #BCM17 – MUDEC… e poi in trattoria perché la vita non è solo arte.

Rassegna fotografica – #BCM17 Bookcity

Rassegna video 1-10 #BCM17 Bookcity

Rassegna video 11-20 #BCM17 Bookcity

Rassegna video 21-30 #BCM17 Bookcity

Rassegna video 31-40 #BCM17 Bookcity

Rassegna video 41-50 #BCM17 Bookcity

Rassegna video 51-60 #BCM17 Bookcity

Rassegna stampa #BCM17 Bookcity

MUDEC Premi Otto milioni – #BCM17 & DILA

Bruno oggi parliamo di eventi culturali

DILA & BOOKCITY 2015

DILA & BOOKCITY 2016

DILA & BOOKCITY 2017

Tutti gli eventi Bookcity 2017 #BCM17

Carissimo Bruno,

sono felice di aver ripreso i contatti con te.

https://www.emmegiischia.com/wordpress/tutti-gli-eventi-di-bookcity/

Non ho dimenticato l’accoglienza che Tu e tutta la Tua Associazione avete riservato a me e mio marito la volta scorsa che siamo venuti ad Ischia….
Sono onorata di collaborare artisticamente con Voi Ischitani..

Santina Amici

La Soprano Ilde Consales

Ilde Consales

ed io siamo disponibilissime ad eseguire un nostro repertorio musicale in occasione del vostro evento “Penne Note Matite” che sarà proposto al Bookcity di Milano in una data compresa tra il 17 e 20 Novembre 2017.

Un saluto, e tanta arte….ciao

Santina Amici


I numeri di #BCM17
175.000 PRESENZE AGLI EVENTI
PIÙ DI 1.100 EVENTI
430 SOGGETTI PROMOTORI tra editori, associazioni e fondazioni
200 SEDI in tutti i quartieri di Milano e della Città Metropolitana
450 VOLONTARI
90 INCONTRI NELLE UNIVERSITÀ
170 PROGETTI DI BOOKCITY SCUOLE presentati da 90 PROMOTORI
PIÙ DI 1200 CLASSI di ogni ordine e grado coinvolte in BOOKCITY SCUOLE

BookCity è nata come partnership pubblico privata.
Ha mantenuto la sua vocazione e anzi ha saputo allargarsi progressivamente alla società civile.

la vocazione dei luoghi di bookcity
Altre Istituzioni culturali (CULT) Enti formativi (EDU) Filiera del libro (FL) imprese (non edItoriali) (I) istituzioni e spazi pubblici (IST) Centri di aggregazione sociale (SOC)
GLI ATTORI DELLA FILIERA DEL LIBRO 2017
BIBLIOTECHE LIBRERIE ARCHIVI
FONDAZIONI EDITORIALI FORMAZIONE CASE EDITRICI
IL MONDO DELLA CULTURA A BOOKCITY 2017
ASS CULTURALE FONDAZIONI E SPAZI MULTI FUNZ
CENTRI ESPOSITIVI CINEMA
MUSEI TEATRI
Gli spazi di crescita possibile sono ancora moltissimi, sia all’interno della filiera, sia soprattutto fuori.

BookCity per il sociale
BCM guarda con attenzione al mondo delsociale. Organizzeremo letture negli ospedali e nelle carceri e numerosi incontri sul tema del carcere.
Daremo spazio ad associazioni di volontariato e organizzeremo incontri nelle biblioteche di condominio.

#BCM18 COMINCIA IN LIBRERIA MERCOLEDÌ CORPO E BENESSERE
I TEMI DI #BCM18
IL LIBRO DELLA NATURA
Scienze naturali, Matematica, Fisica, Chimica, Astronomia…

IL MONDO DELLE IDEE
Filosofia, Psicologia,Religione,Spiritualità…

IL TEMPO È LIBERO
Sport, Viaggi, Cibo e Cucina…

LE GRANDI STORIE
Narrativa e Poesia dall’Italia e dal mondo

LO SGUARDO
Arte, Fumetto,Illustrazione,Fotografia…

MESTIERI DEL LIBRO
Editoria, Digitale, Premi letterari,Traduzione

PASSATO E PRESENTE
Storia, Attualità,Economia, Lavoro,Società…

SPETTACOLO
Cinema, Teatro,Radio, Televisione,Video, Musica…

BAMBINI & YOUNG
Eventi nelle Università, eventi per ragazzi e bambini

INDIVIDUO COLLETTIVITÀ TECNOLOGIA
I 3 progetti nazionali di Milano Città Creativa UNESCO

LITERARY STORYTELLING OF MILAN: A CITY OF WRITERS,READERS, AND PUBLISHERS
Raccontare la Milano dei libri, dei lettori e dell’editoria ai milanesi e ai visitatori.

INCLUSIVE READING
Progetti inclusivi per diffondere la lettura presso le categorie disagiate, per problemi fisici o psichici, o in situazioni di marginalità.

CULTURAL SECTORS CROSS-POLLINATION
Ibridazione culturale per costruire rapporti più stretti tra le varie comunità creative della città, valorizzando la centralità del libro.

PROPONI UN EVENTO IN CITTÀ #BCM18

PROPONI UN EVENTO NELLE SEDI #BCM18
Deadline invio proposte 31 maggio 2018 16-18 novembre 2018
BookCity 2018 metà ottobre 2018
Programma BookCity 2018
on-line e conferenza stampa
Definizione contenuti eventi, sede, data giugno-settembre 2018

PROPONI UN EVENTO NELLE SEDI #BCM18

TITOLO DELL’EVENTO
diverso dal titolo del libro e non contenente nome dell’autore

PROTAGONISTI
autori e presentatori

DESCRIZIONE DELL’EVENTO
max 10 righe

LIBRI DI CUI SI PARLA
titolo, editore, ISBN

TIPOLOGIA DELL’EVENTO
incontro, reading, laboratorio, concerto, spettacolo

INVIA LA TUA PROPOSTA A
puccinelli@bookcitymilano.it
entro il 31 MAGGIO 2018

PROPONI UN EVENTO IN UNA TUA SEDE

TITOLO DELL’EVENTO
PROTAGONISTI
DESCRIZIONE DELL’EVENTO
LIBRI DI CUI SI PARLA
TIPOLOGIA DELL’EVENTO
NOME DELLA SEDE
INDIRIZZO
DATA E ORA DELL’EVENTO
CONTATTI REFERENTE
COMPILA Il FORM ONLINE
www.bookcitymilano.it
entro il 14 SETTEMBRE 2018
PROPONI UNA SEDE PER BCM18
NOME DELLA SEDE
INDIRIZZO
DISPONIBILITÀ NEI GIORNI DI BCM18
NUMERO SALE
CAPIENZE
DOTAZIONE TECNICA

Verrà inviata una scheda da compilare con tutti i dettagli
INVIA LA TUA PROPOSTA A
puccinelli@bookcitymilano.it
entro il 13 APRILE 2018
BookCity perle scuole Un progetto in collaborazione con “Scuole senza frontiere. Buone
pratiche da BookCity”

BookCity per le scuole
Valorizzare il modello di lavoro di BCS, in collaborazione con USRL, per mettere la lettura al centro di una partecipazione più attiva e consapevole dei giovani alla vita della città.
Obiettivi
# ATTIVITÀ NEL CORSO DI TUTTO L’ANNO
# LAVORO A STRETTO CONTATTO CON GLI INSEGNANTI
# MOMENTI DEDICATI AI DOCENTI

BookCity per le scuole
RAFFORZARE LA CABINA DI REGIA
con una struttura dedicata per intercettare le esigenze delle scuole e metterle in relazione con le opportunità offerte da BCS

RAGGIUNGERE LE ZONE NON ANCORA COINVOLTE
grazie a una mappatura delle scuole di BCS e alla collaborazione con USRL e altre esperienze sul territorio

INDIVIDUARE LE BUONE PRATICHE
già presenti e lavorare con i soggetti che in questi anni le hanno portate avanti, con l’obiettivo di renderle sempre più repli

BOOKCITY PER LE SCUOLE
Online form per i promotori 26 marzo 2018 15 novembre 2018 #BCM18per le Scuole
13 maggio 2018
Presentazione progetti ai docenti
Consegna progetti dai promotori
29 aprile 2018

14 maggio 2018
Apertura iscrizioni dei docenti
BOOKCITY MILANO @BOOKCITYMILANO BOOKCITYMILANO #BCM18
PROPOSTE DALLE CASE EDITRICI, DALLE SEDI E DAGLI ENTI INTERESSATI

Il Dispari 20180319 – Redazione culturale

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Il Dispari 20180319 – Redazione culturale

Il Dispari 20180319

Il Dispari 20180319
POESIA, BRUNO MANCINI A FATTITALIANI: I VERSI VIVONO IN AMBIENTI E IN MOMENTI CHE PRESCINDONO DA OGNI REALTÀ. L’INTERVISTA

 Argomenti: Caterina Guttadauro La Brasca, Ischia, Personaggi, Poesia

Bruno Mancini racconta, per Fattitaliani, a Caterina Guttadauro La Brasca la sua Poesia e il suo amore per Ischia.

Bruno Mancini è nato a Napoli nel 1943 e risiede ad Ischia, dalla età di tre anni. A lui piace dire che l’origine della sua ispirazione o forse solo un iniziale impulso ancestrale ed istintivo, il vero basilare momento poetico della sua vita, si è concretizzato nell’incontro, propriamente fisico, tra i suoi sensi acerbi, infantili, e le secolari, immutate, tentazioni autoctone dell’Isola d’Ischia, dove le leggi della natura sembrano fluire ancora difese da valori di primitive protezioni.
La marina di Ischia, che sia accesa dalle stelle e dalla luna o brilli di mattina sotto il sole strappa sempre emozioni, a chi la guarda.
Induce al sorriso beato, alla contemplazione, alla nostalgia, all’amore romantico e ai versi di Bruno Mancini espressi in raccolte che, iniziando nel 1956 con le poesie giovanili di “Davanti al tempo”, giungono fino a nostri giorni con i testi maturi ed intriganti di“Erotismo, sì!” . Versi in canto perché la bellezza di Ischia è musica.
Così, con le parole, Mancini traduce e regala a chi lo legge l’amore per e di questa sua Isola, dove affondano le sue radici e la sua umanità.
Senza dimenticare la consistente produzione di racconti, più o meno lunghi raggruppati nei sei tomi di “Per Aurora” e nei tre libri di “Come i cinesi”.
Eccoci Mancini, lei ha stimolato la nostra curiosità.
La troviamo al timone di un’Associazione Culturale da lei fondata e ormai consolidata dal riscontro che ha avuto nel mondo culturale: DILA che si dirama poi in tanti eventi di cui adesso ci parlerà.
Innanzitutto com’è nata l’idea di avventurarsi in un settore così impegnativo?
«Il progetto DILA nasce dal desiderio di costruire una TRIBÙ di Artisti (Poeti, Narratori, Pittori ecc.) che non si accontenti di rimanere segregata tra le quattro mura dei propri “siti”, ma decida di dare battaglia con le stesse armi e sullo stesso campo ove spadroneggiano banalità edulcorate, omologate e massificate, e voglia farlo accettando di utilizzare a tale scopo alcune forme pubblicitarie come veicolo promozionale.
Lei vive in una parte d’Italia che tutto il mondo ci invidia. Cosa la rende orgoglioso di essere un ischitano?
Sono felice di aver vissuto quasi tutta la mia vita in un’isola che abbinava, fino all’inizio degli anni ’80, le migliori caratteristiche climatiche, sociali, naturalistiche ed ambientali che si potessero immaginare e desiderare.
Poi, lo sfascio totale.
L’isola, principalmente a causa di speculazioni edilizie ed imprenditoriali messe in atto dai suoi cittadini con la colpevole collusione delle amministrazioni comunali e di tutti gli organismi preposti al controllo della legalità, è precipitata in un vortice del quale ancora non si intravvede il punto finale.
Non posso più, quindi, essere orgoglioso della mia ischitanità

Lei la sua Poesia la vive quotidianamente, guardandosi attorno, dipinge con le parole la bellezza di ciò che la circonda e rimane ancorato alla realtà, all’apprezzamento per la vita, ai suoi valori fondanti. La loro conoscenza le permette poi di conquistare la realtà e aspirare al sogno. È cosi?
«Non sarò io a definire i confini e le ambizioni presenti nelle mie poesie, ma forse possono essere delucidanti alcuni amichevoli commenti che desidero proporre in modo anonimo:
“Vedo una folla che si muove compatta verso un’unica meta guidata dagli incitamenti di colui che punta il dito ed una penna, che crea volti per i sentimenti.”
“…si fondono nell’intero componimento in una prospettiva ampia che contempla l’umano, l’umano cammino. Ed è una Commedia, una Commedia divina in chiave poetica, in versi che sento anche io estremamente dolorosi, con il preciso intento di affidarli alla penna , che non li disperda ma li urli e li renda in qualche modo eterni”.
“… lodo quel senso di eco lontano che riverbera le parole enfatizzandone i concetti”.
“Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?”
“Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…”
“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”
“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
“Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…”
“…seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.”
“…lavoro meditato, armonioso di buon afflato poetico.”
“ Bella poesia, con alti picchi in termini d’emozione e intensità.”
“Ed io invece, Bruno, ho letto a ritroso, prima la seconda parte, bellissima, ed ora la seconda, altrettanto splendida. Senso o non senso è una poesia dal forte impatto emotivo. Giochi con il lessico e le iterazioni, che adoro, ed è questa una delle poesie più belle che abbia letto qui dentro, quel genere di poesia che cerco e difficilmente poi trovo.
Mi domando come mai non ti abbia scoperto prima, Poeta??!!”
“Una poetica lacerata e sfuggente…”
“Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…”
“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”
“Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…”
“Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.”
“Sì, lasci molto lavoro a chi legge, eppure questo mi affascina della tua poesia, la afferri e ti sfugge: in essa ti perdi ed allora ti turba… e cerchi il senso e lo cogli e ti lascia poi subito in dubbio. Ma il dubbio stimola, ti coinvolge … Sperimentalismo? Se lo è, come credo, ben venga; io lo adoro.
Bravissimo. Vero artista.”
“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi
Prima dell’alba
regalami un verso
così che io possa
sfrontata babbuccia
ricamo sulla brina
imprimere.

Al sole tenero
Vederla piangere di gioia”»

Ogni poesia è un viaggio che tocca paesaggi, frontiere, percorsi, mete visibili e invisibili. Verso l’altro, l’altrove, l’oltre. E alla fine del viaggio, cosa deve esserci a parer suo?
«Per me la poesia è l’espressione di stati d’animo che prescindono da ogni configurazione temporale e/o spaziali. I versi vivono, quando riescono a diventare poesia, in ambienti e in momenti che prescindono da ogni realtà. Quando scrivo la parola fine in calce ad un componimento poetico mi sembra di aver salutato un amico del cuore nel momento della sua definitiva partenza per un altro continente.»

L’Associazionismo dovrebbe essere un’esperienza che aggrega, quindi che unisce sinergie. É così in Italia o c’è ancora della strada da fare per superare la competitività?
«In Italia l’associazionismo è pervaso da notevoli sacche di elitarismo disdicevole per una sana collaborazione utile a realizzare i nobili scopi che troviamo spesso elencati negli atti costitutivi delle Associazioni.
DILA ha lanciato più di un appello pubblico per organizzare sinergie con altre Associazioni, mettendo sempre a disposizione tutte le risorse promozionali e divulgative che le sono state rese disponibili da organi dì informazione e da gruppi di lavoro che seguono con attenzione i nostri progetti culturali, artistici e sociali.
In alcuni casi (Arte del suonare, Oceanomare Delphis, CentroInsieme Onlus ecc.) siamo riusciti a stabilire rapporti che hanno valorizzato oltre ogni previsione le iniziative gestite congiuntamente.»

Circoli e Associazioni, offrendo momenti di aggregazione generazionale, cioè di realtà altrimenti molto distanti tra loro, trovano il modo di confrontarsi. Cosa fare perché questo avvenga senza forzature, in maniera quasi naturale?
«Pur senza aver ricevuto mai un solo euro di finanziamento pubblico; senza aver mai percepito somme per iscrizioni; senza aver mai chiesto neppure un euro di balzelli vari del tipo tassa di lettura o diritti di segreteria, abbiamo dato spazio a diverse centinaia di Artisti che hanno letto poesie, presentato mostre di dipinti e di fotografie (collettive e personali), offerto esecuzioni musicali di ogni tipo (dalla classica alla leggera), celebrato ricorrenze storiche ed artistiche, realizzato interviste e presentato libri di prosa e di poesia (editi ed inediti), proiettato video culturali sociali ed ambientali, proposto recital teatrali e cabarettistici, negli Hotel di Ischia, Corte degli Aragonesi, Ulisse, Oriente, Miramare e Castello, Mareblù, Parco Verde, Delfini; nella Biblioteca Comunale Antoniana di Ischia, nelle Antiche terme comunali di Ischia, nel Museo di Villa Arbusto a Lacco Ameno, nella sede dell’associazione “Arte del suonare” di Roma, nel parco idrotermale Negombo di Lacco Ameno, nel teatro di Monza, nel teatro di Vermiglio, nel Museo Etnografico del Mare di Ischia, nel teatro Parente di Milano, nell’Aula Magna della SIAM di Milano, nell’Auditorium del Museo Delle Culture – MUDEC – di Milano, nel Museo di Latina, nell’Ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola, nella Chiesa degli Artisti – Basilica Santa Maria in Montesanto, nella sede della Pro-loco di S. Possidonio…
Come abbiamo fatto?
Prima o poi qualcuno doveva accorgersi che i tempi sono cambiati (i mecenati non vivono più nei palazzi ducali), che la pubblicità governa i nostri piaceri edonistici ed epicurei così come semina le spore di ideologie e di spiritualità, e che essa è la vera padrona delle nostre scelte e dei nostri portafogli.
Ecco pertanto le proposte dei progetti DILA consentire che, sponsorizzando i nostri volumi di poesie e di arti varie, senza dubbio gli Autori dei testi e delle immagini, ma sicuramente anche le Aziende Commerciali, ottengano notevoli benefici quali possono essere considerati quelli derivanti da una rete alternativa di distribuzione, una forma innovativa di pubblicità aziendale, un nuovo strumento di propaganda personale, il rafforzamento di contatti operativi tra Cultura e Aziende, la gratificazioni per il serio lavoro di Scrittori, Artisti, ed Imprese Commerciali, e, non ultimo, il vantaggio derivante dall’effetto sorpresa conseguente alla novità dello strumento utilizzato per promuovere i propri prodotti.
Noi affermiamo che nessun libro viene cestinato prima ancora di essere sfogliato (come viceversa avviene per depliant, brochure, volantini, e cataloghi vari).
Oggi parliamo dell’ultimo nato e del più azzardato, se vogliamo, dei suoi gioielli: IL Premio Letterario Internazionale “Otto Milioni” Ischia.
Il Premio, nato nel 2011 unicamente come premio di Poesia, si presenta quest’anno in cinque differenti sezioni: poesia, arti grafiche, musica, letteratura, giornalismo.
Se posso specificare un solo parametro indicativo del suo successo, mi basta segnalare che la sezione arti grafiche di quest’anno ha ricevuto 217 richieste di iscrizioni provenienti da 36 nazioni (Algeria, Argentina, Armenia, Austria, Azerbaijan, Brasile, Bulgaria, Cile, Egitto, Georgia, Germania, Giordania, Grecia, India, Inghilterra, Iran, Israele, Italia, Lettonia, Messico, Nepal, Nicaragua, Nigeria, Pakistan, Perù, Portogallo, Romania, Russia, Sebia, Spagna,Tunisia, Turchia, Ucraina, USA, Venezuela, Vietnam).»

Cos’è LENOIS?
«LENOIS (acronimo di “LE NOstre ISole”), progenitore di DILA, oggi ha trovato la sua consacrazione nel social face book costituendo un gruppo di oltre 25.000 membri per la maggior parte Artisti di tutti i continenti.
LENOIS è una vetrina artistica, culturale e sociale nella quale non esistono censure.»

Vogliamo dare dei motivi per partecipare a chi cerca di emergere in questo panorama letterario italiano non facile?
«I motivi sono evidenti nella lettura della nostra“storia”: nessun narcisismo, nessuna pregiudiziale sulla valenza delle proposte artistiche sono mai state consentite, privilegiando coloro che sappiamo mettere gli “interessi” comuni al di sopra dei propri.
Essere Scrittori – modestamente dilettanti come molti di noi -, anche se apprezzati da critici e da altri scrittori, anche se vincitori di premi e di attestati, non basta a dare respiro a quella che, infine, abbiamo compreso essere la vera ambizione di tutti noi “Artisti”: liberarci dei sogni e dei dubbi che sono state le prepotenti matrici delle nostre ispirazioni aprendoli alla conoscenza collettiva.
Leggere, vogliamo essere letti!
È questa la catarsi ambita, molto spesso incoscientemente, dalla maggioranza di coloro che si dedicano alle arti letterarie.
Partecipando alla pubblicazione delle nostre antologie sponsorizzate, nasce certo una controversia tra la spiritualità delle forme poetiche ed il materialismo proprio delle imprese produttive, ma oggi più che mai appare irrinunciabile annullare la dicotomia e procedere verso una stessa meta pur con interessi diversi.»

La Cultura e la lettura in Italia, secondo Lei, godono di buona salute?
«Assolutamente no. Esse sono trattate come ”merci” e bistrattate da lobby economiche e finanziarie che trovano facili sponde nelle componenti politiche delle amministrazioni pubbliche italiane.»

Perché i giovani oggi dovrebbero essere motivati a scrivere?
«Con l’iniziale patrocinio dell’Istituto Agostino Lauro abbiamo creata una nuova “autostrada” che può diventare un esempio per molti gruppi intenzionati, come noi, a riportare l’Arte in generale e la poesia in particolare sul palco di primo piano che compete loro nell’attuale società italiana.
Come già detto, abbiamo pubblicato, primi in Italia e certamente primi anche in molti altri Paesi del mondo, alcune antologie con all’interno pagine di pubblicità.
Ciò ci ha consentito di stamparne decine di migliaia di copie e di renderle disponibili in gratuita lettura, per anni, ai diversi milioni di passeggeri della Flotta Lauro in navigazione nel Mediterraneo.»

Tutto il suo percorso con le sue difficoltà e le sue soddisfazioni cosa ha dato a Bruno Mancini uomo? In poche parole, se lei tornasse indietro rifarebbe tutto quello che ha fatto?
«Per molti decenni sono stato impegnato in attività commerciali che mi hanno consentito di entrare in contatto con personaggi di varia estrazione culturale e sociale.
Ne ho studiato le caratteristiche prendendo spunti per scrivere racconti e poesie che hanno riempito molti cassetti.
Poi, quando finalmente è giunto il tempio della pensione, mi sono posto la domanda se provare a costruire una mia personale identità artistica o se tentare di mettere insieme un gruppo di amanti dell’Arte che potesse costituire un polo di attrazione per quanti avessero scarse capacità divulgative delle proprie opere e timidezze inibenti ogni tipo di aggregazione con altri artisti.
Ho scelto la seconda ipotesi quando sono venuto in contatto, tramite web, con Roberta Panizza che gestiva il noto sito di scrittura “poesiaedintorn.it”.
L’incontro è stato determinante nel farmi credere alla possibilità di ottenere importanti risultati avviando precise ricerche di Artisti “portatori sani” di “furore artistico” unito ad una buona dose di volontà collaborativa per l’attuazione delle idee che ritengo di avere, almeno in parte, espresse in questa intervista.»

Concludendo è indubbio che ci troviamo dinanzi ad un uomo coraggioso, che aveva un sogno e, credendoci fermamente, è riuscito a realizzarlo. Sotto questo profilo è un esempio per tutti coloro che soffocano le loro ambizioni dinanzi alle difficoltà e al rischio. Ci piace chiudere con una frase di Steve Jobs, un personaggio che tutti conosciamo come fondatore di APPLE Inc. “Non lasciamo che il rumore delle opinioni altrui offuschi la nostra voce interiore. E, cosa più importante di tutte, dobbiamo avere il coraggio di seguire il nostro cuore e la nostra intuizione. In qualche modo, essi sanno che cosa vogliamo realmente diventare. Tutto il resto è secondario.”
Buona vita a DILA e a tutti coloro che ne sostengono gli intenti e si spendono per renderla una fucina di eventi Culturali e Artistici per percorrere strade nuove

IL DISPARI 2015 – 2016

IL DISPARI 2017

IL DISPARI 2018

DILA

Premi Otto milioni

Il Dispari 20180312

Editoriale

Ringrazio la pittrice poetessa italo americana Pamela Allegretto Franz per la magnifica traduzione della mia poesia “Un Taglio”

UN TAGLIO

Un taglio alla fune del timone
sobbalza come la trottola sulle molliche di pane.
Sfugge corda indefinita.
Movenza soffice d’ora di sole.
E` vortice di fantasia di specchi.
Se invece sei colpevole
e mentisti
se sei colpevole
e fuggi
e verso luci te ne fuggi
ossessive,
se sei colpevole
e premi
respiri e sangue
t’annulli avvilendoti,
tu mi rincontrerai,
acerbi altari a lustrare
indifferenti vuoti a credere
parole a piangere
sfide a creare
curvi colori oscuri e matti a muovere
in malinconie
tossiche
più di un fumo giallo e denso.

Ed io ti parlerò
di cani e di animali
delle mie pallide albe di sconfitte
di ore mai vissuto
di stelle.
Ed io ti creerò bellezze
e ti richiamerò ricordi
e la mia mente
lenti accordi espia.

 

A SPLIT

A split at the helm’s rope
pops like the crust on bread.
The boat escapes the eternal cord
and is set gently adrift on a sunlit day
into a fantasy whirl of prismatic mirrors.
If instead you’re guilty
and lied
if you’re guilty
and flee
and toward the light you escape
obsessed,
if you’re guilty
and squash
breath and blood
cease humiliating yourself,
you’ll see me again,
undeveloped altars to glaze
frivolous indifferences to create
words to cry
challenges to conceive
warped colors dark and wild to move
downhearted
toxic
more so than a yellow and dense fog.

And I’ll speak to you
of dogs and animals
of my pale defeated dawns
of hours never lived
of stars.
And I’ll create splendors for you
and I’ll evoke memories
as my compassion
repents slowness to concede harmony.


Twitterone

1) Le poesie ammesse alla settima edizione del Premio internazionale di Poesia “Otto milioni” sono state 66, in gran parte provenienti dall’Italia, ma molte altre tradotte da Liga Sarah Lapinska da testi scritti in lingua cecena, lettone, russa, ucraina.

2) Le opere ammesse alla terza edizione del Premio internazionale di Arti grafiche “Otto milioni” sono state 217, provenienti dalle seguenti 36 Nazioni: Algeria, Argentina, Armenia, Austria, Azerbaijan, Brasile, Bulgaria, Cile, Egitto, Georgia, Germania, Giordania, Grecia, India, Inghilterra, Iran, Israele, Italia, Lettonia, Messico, Nepal, Nicaragua, Nigeria, Pakistan, Perù, Portogallo, Romania, Russia, Serbia, Spagna, Tunisia, Turchia, Ucraina, USA, Venezuela, Vietnam.

3) Sandra Milo, in arte Salvatrice Elena Greco, ha ricevuto il Nastro d’Argento e proiezione documentario sulla sua vita.
In occasione della giornata dedicata alla festa della Donna l’8 Marzo 2018, l’attrice SANDRA MILO, tra le icone più affascinanti del cinema italiano, è stata premiata con il Nastro d’Argento alla Casa del Cinema di Roma.

4) Per conto dell’Accademia in Europa di Studi Superiori ARTECOM-onlus, presso lo Studiolo dell’artista Eugenia Serafini a Roma in Via del Marsi 11, lo scorso 8 Marzo 2018 vi è stato un incontro fra studiosi, artisti, scrittori e personalità della cultura per ricordare l’importanza del ruolo della Donna nella società di oggi.

5) Sabato 24 Marzo 2018 alle ore 18.00 si inaugura, presso la galleria d’Arte contemporanea Spazio 40, sita in via dell’Arco di S. Calisto 40, nel cuore di Trastevere, scelta non a caso nella Roma Sparita di Ettore Roesler Franz, del Pinelli con echi del Trilussa e del Belli, la rassegna d’arte contemporanea dal titolo “LE TRE SSS: SIMBOLI, SEGNI E SOGNI”, con la partecipazione di artisti contemporanei.

6) La mostra “TERRY O’NEILL icons”, sarà aperta dal 2 Marzo al Complesso del Vittoriano di Roma dove sarà visibile fino al 20 Maggio 2018. Attraverso più di 50 ritratti la mostra, curata da Cristina Carrillo de Albornoz, offre al visitatore un percorso in cui si susseguono i volti dei miti del cinema, della musica, della moda, della politica e dello sport che Terry O’ Neill ha immortalato nei suoi cinquant’anni di carriera da Frank Sinatra (fotografato nell’arco di trent’anni) a Elvis Presley, da Elton John a Bono Vox, da Elizabeth Taylor a Brigitte Bardot e ancora Ava Gadner fino a Marlene Dietrich.

Ilze Zeimule Stepanova intervista Liga Sarah Lapinska

Stepanova: La tua energia è ricca di vari colori. Come la riveli in arte e che cosa ti ispira?
Lapinska: La mia raggiera è di bianco brillante, ma intorno c’è lo splendore del violetto.
Dalla prima infanzia indago sulle raggiere.
Gli elementi a me più vicini sono fuoco e acqua.
Amo il mare, le conchiglie che echeggiano la musica delle tempeste, le caravelle, i gioielli di corallo, le pietre, gli alberi, i profumi, come assenzio, rose e sandalo, il calore dell’estate, gli animali, le persone, anche se sono fisicamente lontane, che sento a me vicine per sempre.
Se posso sentirmi orgogliosa di voi, ecco che cosa m’ispira non solo nel senso artistico.
L’amore mi da di più.
La mia energia viene tagliata se sento frustrazione per ciò che amo, o robusti e violenti umani abbandonati nel dire parolacce.
Cucinare la minestra per me è più difficile che tradurre un piccolo libro di poesie.
Mi viene in mente il pensiero assurdo di capire perché non si può esistere solo con la luce.
Un gelato insieme con un mio amico pescatore, o il pilaf con le uvetta di un marinaio in eventi indimenticabili, mi toccano molto.

Stepanova: Con quale clima ti sentiresti più a tuo agio?
Hai pensato caso mai di trasferirti al un paese del Mediterraneo?
Lapinska: Nelle mie visioni d’infanzia mi sono vista come Maryam e Sarah.
Nei miei sogni, voci melodiose parlavano con me in lingue semitiche, turche e latine.
Le mie terra promesse sono Israele, la Palestina, l’Andalusia, la Sicilia, la Tunisia.
Tra i miei antenati ci sono ebrei e spagnoli ma, per quanto ne so, non ci sono africani.
Quando sono stata ad Ischia, Bruno mi ha chiesto se desideravo tornare lì in alto, nel nord, dove soffiano i venti forti e freddi. Ho risposto che sono un uccello migratore e devo ritornare nella mia terra.
Nella mia poesia “Se io fossi la strada” scrivo di questo mitico ritorno.
Scrivere o dipingere non è difficile, invece le sculture che faccio chiedono maggiore forza fisica.
Prima non potevo vivere un giorno senza cantare o ballare.
La malattia del cuore avanza, e l’affaticamento ha cambiato il mio ritmo naturale.
L’arte è solo un frammento del mio Destino.
Il Destino non ha un vero significato.
Dapprima sono astrologa, o meglio dire, maga.
Nelle visioni mi vedevo come Maryam, ebrea perseguitata dai nazisti, con la Stella di Davide sul suo vestito di pizzo, con il figlio Abesalom o Shlomo.
E davvero, come Maryam, sono stata perseguitata nelle strade quasi vuote, e la gente ha gettato i suoi peccati su di me.
Sapevo che avrei avuto esperienza negative e sapevo perché.
Comunque, ero spesso felice felice.
L’Amore da una forza enorme.
Certo, sono contenta quando un quadro è terminato o, anche di più, quando un gattino è salvato dall’agonia.
La vita è sacra.

Stepanova: La tua capacità di astrologa è ereditaria o è frutto della vita?
Lapinska: La madre di mia madre, Herma, prevedeva il futuro, ma non ho mai partecipato ai misteri di mia nonna .
Anche la nonna di mio padre ha letto le carte.
Come un’astrologa vera mi sento Ivan Kostik.
Tra gli astrologhi, ci sono tanti spioni che vengono a conoscenza di particolari segreti e poi sostengono che le informazioni sulle loro vittime le hanno apprese leggendo le carte.
Gli Dei parlano con noi nelle carte da gioco e nelle visioni.
Talvolta mi preparano le medicine.
La forza della cura è nella cenere quando prendo il fuoco con le mani nude e canto al fuoco.
Gli Dei ci hanno creato come fate ed eroi.
Non dobbiamo andare oltre il nostro vero Sentiero.

Stepanova: Tu scrivi una serie autobiografica intitolata “Il racconto dei Tarot”. Hai ottenuto un cessate il fuoco con questi ricordi del passato?
Lapinska: “Racconto di Tarot” è così chiamato perché nelle carte dei Tarot ho visto cosa mi aspetta e cosa accadrà non solo nel futuro mio.
Vi racconto la storia dal Maggio 2010 fino al Maggio 2017.
Non è il passato.
Tutto continua.
Il passato, il presente e il futuro sono collegati come radici con le cime.
Come potrei dimenticare i tempi in cui ero, spesso, felice come non mai?

Stepanova: Mi piace soprattutto il tuo dipinto “Maryam’s Passion”.
Qual è la sua storia?
Lapinska: Maryam’s Passion” è un mio parziale autoritratto.
La quarta parte della mia autobiografia si chiama “Maryam’s Passion”.
Questa è la storia di come ho difeso un marinaio contro un gran pericolo, poiché ero consapevole che avrei dovuto aspettarmi prove di rischio mortale che mi trascineranno con le pietre perché ho salvato lui e ho provato a salvare una vecchietta.
Jekaterina, adesso morta.
Spero di aver riprodotto bene il primo volto di questo uomo.
Nello sfondo del quadro girano le pianete che ho visitato nei miei voli.
Nel primo piano, il mio cavaliere anonimo, come un vero uomo, mi guarda.
Usando terminologia cristiana, anche se non sono una cristiana, sono nata come un angelo custode per qualcuno che, quindi, non ha il suo angelo custode in cielo.

Stepanova: Sei femminile e luminosa, ma hai dovuto combattere in tante lotte.
Hai costruito intorno a te muri durante questi combattimenti?
Le donne moderne spesso sono costrette a svolgere il ruolo di un uomo.
Secondo te, per una donna è più importante il suo “Io” o il suo essere figlia, madre, moglie, combattente, collega?
Lapinska: Non solo le donne moderne, ma ogni donna ha una sua definizione.
Il suo “Io” è importantissimo.
Secondo me, la donna prima di tutto è una donna per il suo uomo e, in secondo luogo, madre.
Shlomo, purtroppo, non l’avrò più.
Shlomo nascerà da un’altra Maryam.
Sono coraggiosa e ingenua.
Con una difesa eccessiva, perdiamo il nostro primo volto, ed è meglio se ciò può far male che se diventiamo indifferenti.
Non fumo, bevo non di più di qualche goccia di vino, non capisco come una donna può cambiare i partner.
Questi non sono principi insegnati, i tabu sono nel mio sangue.
Ed ho piacere di contattarmi con una lady bella e sensibile come te, Ilze.

Liga Sarah Lapinska

Il Dispari 20180305 – Redazione culturale

DILA

Premi Otto milioni

Il Dispari 20180312– Redazione culturale

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Il Dispari 20180312– Redazione culturale

Il Dispari 20180312

Editoriale

Ringrazio la pittrice poetessa italo americana Pamela Allegretto Franz per la magnifica traduzione della mia poesia “Un Taglio”

UN TAGLIO

Un taglio alla fune del timone
sobbalza come la trottola sulle molliche di pane.
Sfugge corda indefinita.
Movenza soffice d’ora di sole.
E` vortice di fantasia di specchi.
Se invece sei colpevole
e mentisti
se sei colpevole
e fuggi
e verso luci te ne fuggi
ossessive,
se sei colpevole
e premi
respiri e sangue
t’annulli avvilendoti,
tu mi rincontrerai,
acerbi altari a lustrare
indifferenti vuoti a credere
parole a piangere
sfide a creare
curvi colori oscuri e matti a muovere
in malinconie
tossiche
più di un fumo giallo e denso.

Ed io ti parlerò
di cani e di animali
delle mie pallide albe di sconfitte
di ore mai vissuto
di stelle.
Ed io ti creerò bellezze
e ti richiamerò ricordi
e la mia mente
lenti accordi espia.

 

A SPLIT

A split at the helm’s rope
pops like the crust on bread.
The boat escapes the eternal cord
and is set gently adrift on a sunlit day
into a fantasy whirl of prismatic mirrors.
If instead you’re guilty
and lied
if you’re guilty
and flee
and toward the light you escape
obsessed,
if you’re guilty
and squash
breath and blood
cease humiliating yourself,
you’ll see me again,
undeveloped altars to glaze
frivolous indifferences to create
words to cry
challenges to conceive
warped colors dark and wild to move
downhearted
toxic
more so than a yellow and dense fog.

And I’ll speak to you
of dogs and animals
of my pale defeated dawns
of hours never lived
of stars.
And I’ll create splendors for you
and I’ll evoke memories
as my compassion
repents slowness to concede harmony.


Twitterone

1) Le poesie ammesse alla settima edizione del Premio internazionale di Poesia “Otto milioni” sono state 66, in gran parte provenienti dall’Italia, ma molte altre tradotte da Liga Sarah Lapinska da testi scritti in lingua cecena, lettone, russa, ucraina.

2) Le opere ammesse alla terza edizione del Premio internazionale di Arti grafiche “Otto milioni” sono state 217, provenienti dalle seguenti 36 Nazioni: Algeria, Argentina, Armenia, Austria, Azerbaijan, Brasile, Bulgaria, Cile, Egitto, Georgia, Germania, Giordania, Grecia, India, Inghilterra, Iran, Israele, Italia, Lettonia, Messico, Nepal, Nicaragua, Nigeria, Pakistan, Perù, Portogallo, Romania, Russia, Serbia, Spagna, Tunisia, Turchia, Ucraina, USA, Venezuela, Vietnam.

3) Sandra Milo, in arte Salvatrice Elena Greco, ha ricevuto il Nastro d’Argento e proiezione documentario sulla sua vita.
In occasione della giornata dedicata alla festa della Donna l’8 Marzo 2018, l’attrice SANDRA MILO, tra le icone più affascinanti del cinema italiano, è stata premiata con il Nastro d’Argento alla Casa del Cinema di Roma.

4) Per conto dell’Accademia in Europa di Studi Superiori ARTECOM-onlus, presso lo Studiolo dell’artista Eugenia Serafini a Roma in Via del Marsi 11, lo scorso 8 Marzo 2018 vi è stato un incontro fra studiosi, artisti, scrittori e personalità della cultura per ricordare l’importanza del ruolo della Donna nella società di oggi.

5) Sabato 24 Marzo 2018 alle ore 18.00 si inaugura, presso la galleria d’Arte contemporanea Spazio 40, sita in via dell’Arco di S. Calisto 40, nel cuore di Trastevere, scelta non a caso nella Roma Sparita di Ettore Roesler Franz, del Pinelli con echi del Trilussa e del Belli, la rassegna d’arte contemporanea dal titolo “LE TRE SSS: SIMBOLI, SEGNI E SOGNI”, con la partecipazione di artisti contemporanei.

6) La mostra “TERRY O’NEILL icons”, sarà aperta dal 2 Marzo al Complesso del Vittoriano di Roma dove sarà visibile fino al 20 Maggio 2018. Attraverso più di 50 ritratti la mostra, curata da Cristina Carrillo de Albornoz, offre al visitatore un percorso in cui si susseguono i volti dei miti del cinema, della musica, della moda, della politica e dello sport che Terry O’ Neill ha immortalato nei suoi cinquant’anni di carriera da Frank Sinatra (fotografato nell’arco di trent’anni) a Elvis Presley, da Elton John a Bono Vox, da Elizabeth Taylor a Brigitte Bardot e ancora Ava Gadner fino a Marlene Dietrich.

Ilze Zeimule Stepanova intervista Liga Sarah Lapinska

Stepanova: La tua energia è ricca di vari colori. Come la riveli in arte e che cosa ti ispira?
Lapinska: La mia raggiera è di bianco brillante, ma intorno c’è lo splendore del violetto.
Dalla prima infanzia indago sulle raggiere.
Gli elementi a me più vicini sono fuoco e acqua.
Amo il mare, le conchiglie che echeggiano la musica delle tempeste, le caravelle, i gioielli di corallo, le pietre, gli alberi, i profumi, come assenzio, rose e sandalo, il calore dell’estate, gli animali, le persone, anche se sono fisicamente lontane, che sento a me vicine per sempre.
Se posso sentirmi orgogliosa di voi, ecco che cosa m’ispira non solo nel senso artistico.
L’amore mi da di più.
La mia energia viene tagliata se sento frustrazione per ciò che amo, o robusti e violenti umani abbandonati nel dire parolacce.
Cucinare la minestra per me è più difficile che tradurre un piccolo libro di poesie.
Mi viene in mente il pensiero assurdo di capire perché non si può esistere solo con la luce.
Un gelato insieme con un mio amico pescatore, o il pilaf con le uvetta di un marinaio in eventi indimenticabili, mi toccano molto.

Stepanova: Con quale clima ti sentiresti più a tuo agio?
Hai pensato caso mai di trasferirti al un paese del Mediterraneo?
Lapinska: Nelle mie visioni d’infanzia mi sono vista come Maryam e Sarah.
Nei miei sogni, voci melodiose parlavano con me in lingue semitiche, turche e latine.
Le mie terra promesse sono Israele, la Palestina, l’Andalusia, la Sicilia, la Tunisia.
Tra i miei antenati ci sono ebrei e spagnoli ma, per quanto ne so, non ci sono africani.
Quando sono stata ad Ischia, Bruno mi ha chiesto se desideravo tornare lì in alto, nel nord, dove soffiano i venti forti e freddi. Ho risposto che sono un uccello migratore e devo ritornare nella mia terra.
Nella mia poesia “Se io fossi la strada” scrivo di questo mitico ritorno.
Scrivere o dipingere non è difficile, invece le sculture che faccio chiedono maggiore forza fisica.
Prima non potevo vivere un giorno senza cantare o ballare.
La malattia del cuore avanza, e l’affaticamento ha cambiato il mio ritmo naturale.
L’arte è solo un frammento del mio Destino.
Il Destino non ha un vero significato.
Dapprima sono astrologa, o meglio dire, maga.
Nelle visioni mi vedevo come Maryam, ebrea perseguitata dai nazisti, con la Stella di Davide sul suo vestito di pizzo, con il figlio Abesalom o Shlomo.
E davvero, come Maryam, sono stata perseguitata nelle strade quasi vuote, e la gente ha gettato i suoi peccati su di me.
Sapevo che avrei avuto esperienza negative e sapevo perché.
Comunque, ero spesso felice felice.
L’Amore da una forza enorme.
Certo, sono contenta quando un quadro è terminato o, anche di più, quando un gattino è salvato dall’agonia.
La vita è sacra.

Stepanova: La tua capacità di astrologa è ereditaria o è frutto della vita?
Lapinska: La madre di mia madre, Herma, prevedeva il futuro, ma non ho mai partecipato ai misteri di mia nonna .
Anche la nonna di mio padre ha letto le carte.
Come un’astrologa vera mi sento Ivan Kostik.
Tra gli astrologhi, ci sono tanti spioni che vengono a conoscenza di particolari segreti e poi sostengono che le informazioni sulle loro vittime le hanno apprese leggendo le carte.
Gli Dei parlano con noi nelle carte da gioco e nelle visioni.
Talvolta mi preparano le medicine.
La forza della cura è nella cenere quando prendo il fuoco con le mani nude e canto al fuoco.
Gli Dei ci hanno creato come fate ed eroi.
Non dobbiamo andare oltre il nostro vero Sentiero.

Stepanova: Tu scrivi una serie autobiografica intitolata “Il racconto dei Tarot”. Hai ottenuto un cessate il fuoco con questi ricordi del passato?
Lapinska: “Racconto di Tarot” è così chiamato perché nelle carte dei Tarot ho visto cosa mi aspetta e cosa accadrà non solo nel futuro mio.
Vi racconto la storia dal Maggio 2010 fino al Maggio 2017.
Non è il passato.
Tutto continua.
Il passato, il presente e il futuro sono collegati come radici con le cime.
Come potrei dimenticare i tempi in cui ero, spesso, felice come non mai?

Stepanova: Mi piace soprattutto il tuo dipinto “Maryam’s Passion”.
Qual è la sua storia?
Lapinska: Maryam’s Passion” è un mio parziale autoritratto.
La quarta parte della mia autobiografia si chiama “Maryam’s Passion”.
Questa è la storia di come ho difeso un marinaio contro un gran pericolo, poiché ero consapevole che avrei dovuto aspettarmi prove di rischio mortale che mi trascineranno con le pietre perché ho salvato lui e ho provato a salvare una vecchietta.
Jekaterina, adesso morta.
Spero di aver riprodotto bene il primo volto di questo uomo.
Nello sfondo del quadro girano le pianete che ho visitato nei miei voli.
Nel primo piano, il mio cavaliere anonimo, come un vero uomo, mi guarda.
Usando terminologia cristiana, anche se non sono una cristiana, sono nata come un angelo custode per qualcuno che, quindi, non ha il suo angelo custode in cielo.

Stepanova: Sei femminile e luminosa, ma hai dovuto combattere in tante lotte.
Hai costruito intorno a te muri durante questi combattimenti?
Le donne moderne spesso sono costrette a svolgere il ruolo di un uomo.
Secondo te, per una donna è più importante il suo “Io” o il suo essere figlia, madre, moglie, combattente, collega?
Lapinska: Non solo le donne moderne, ma ogni donna ha una sua definizione.
Il suo “Io” è importantissimo.
Secondo me, la donna prima di tutto è una donna per il suo uomo e, in secondo luogo, madre.
Shlomo, purtroppo, non l’avrò più.
Shlomo nascerà da un’altra Maryam.
Sono coraggiosa e ingenua.
Con una difesa eccessiva, perdiamo il nostro primo volto, ed è meglio se ciò può far male che se diventiamo indifferenti.
Non fumo, bevo non di più di qualche goccia di vino, non capisco come una donna può cambiare i partner.
Questi non sono principi insegnati, i tabu sono nel mio sangue.
Ed ho piacere di contattarmi con una lady bella e sensibile come te, Ilze.

Liga Sarah Lapinska

IL DISPARI 2015 – 2016

IL DISPARI 2017

IL DISPARI 2018

DILA

Premi Otto milioni

Il Dispari 20180305

Il Dispari 20180305 – Redazione culturale

DILA e Angela Maria Tiberi ospiti dell’Ambasciata egiziana

Presso l’Ufficio delle Relazioni Culturali e Didattiche dell’Ambasciata della Repubblica Araba d’Egitto numerosi artisti di tutto il mondo sono stati ricevuti dall’Addetto Culturale dell’Ambasciata d’Egitto Dr.ssa Hajar Seifelnasr invitati dall’Ambasciatore d’Egitto S.E. HISHAM BADR a partecipare all’evento “Culture a confronto: l’Italia omaggia l’Egitto”.

L’evento interculturale omaggio all’Egitto e al mondo arabo, con percorsi virtuali e sentieri sonori all’interno di un frame comunicativo, di apprendimento e di confronti interculturali, si è svolto mercoledì 28 Febbraio 2018 ore 17 a cura di Lisa Bernardini e Francesca Guidi in collaborazione con Occhio dell’Arte, il cui Presidente è Lisa Bernardini.

La Presidente della Sede operativa di Pontinia (Latina) dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ANGELA MARIA TIBERI ha donato all’AMBASCIATORE D’EGITTO S.E. HISHAM BADR e all’Addetto Culturale dell’AMBASCIATA D’EGITTO Dr.ssa HAJAR SEIFELNASR le antologie DILA “Otto milioni” (pubblicate nel 2013) patrocinate dall’ISTITUTO AGOSTINO LAURO e a cura di BRUNO MANCINI E ROBERTA PANIZZA.

ANGELA MARIA TIBERI ha portato anche i saluti della Presidente dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ROBERTA PANIZZA, del Presidente onorario DILA BRUNO MANCINI, di GAETANO DI MEGLIO, Direttore della testata giornalistica “Il Dispari” e di MARIAPIA CIAGHI titolare della Casa editrice “Il Sextante” e del magazine “Eudonna”.

Angela Maria Tiberi nella sua qualità di Presidente delegata Regione Lazio ha portato sinceri saluti da parte del Presidente MICHELANGELO ANGRISANI ACCADEMIA INTERNAZIONALE ARTE E CULTURA; e poi, in qualità di Presidente delegata Regione Lazio i saluti del Presidente ANGELA DI BUONO ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE LA PULCE LETTERARIA; in qualità di socio speciale i saluti del Presidente GIOVANNA LIVOLTI GUZZARDI dell’ACCADEMIA LETTERARIA ITALO-AUSTRALIANA SCRITTORI MELBOURNE; del Presidente PASQUALE FRANCISCHETTI del CENACOLO ACCADEMICO EUROPEO POETI NELLA SOCIETÀ; come critico letterario della Rivista internazionale Poeti nella Società i saluti del Presidente AUGUSTO VERDEROSA; in qualità di collaboratrice del GIORNALE INTERNAZIONALE ALTIRPINIA i saluti dell’ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE ALTIRPINIA; i saluti del Presidente MARIO FRATTI e del Presidente delegato MILENA PETRARCA dell’ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE MAGNA GRECIA LATINA NEWYORK; come operatrice culturale i saluti della Presidente SONIA TESTA dell’ARCHEO CLUB DI SERMONETA, del GIUDICE SILVANA ARBIA PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE INTERNAZIONALE SILVANA ARBIA, in qualità di Vice Presidente i saluti del Presidente VINCENZO CACCAMO dell’ASSOCIAZIONE NUOVO CENACOLO DELLA POESIA.

Dopo i saluti, l’evento è stato aperto dalla magnifica poesia della poetessa MANAL SERRY in arabo e in italiano e da altri poeti italiani e di altre nazionalità.

Piacevole intrattenimento con la poetessa e mezzosoprano M. Katia Falcone, con lo storico e critico d’arte Antonio Giordano, con la stilista Luisa Lubrano, con Susanna Mamani della CASA Boliviana, con Francesco della Bottega del peperoncino di Fiumicino, con Amjed Al Rifaie, con Dr. Mustafa Imad Mustafa Third Secretary Embassy of Republic of Iraq, con Cosimo Paraggio del Caseificio La Zizzona di Battipaglia, con Antonia Federici del Gruppo ITL.

Magnifica la meditazione del Prof. ANTONIO ENRICO MARIA GIORDANO: “L’Egitto, in virtù della sua posizione prospiciente sul mar Mediterraneo, ha sempre rappresentato un crocevia tra culture e letterature , correnti filosofiche e artistiche, tradizioni ed etnie, ciascuna caratterizzata da una propria identità.
Le più antiche civiltà, egizia e mesopotamica, hanno dialogato con la civiltà ellenica ed ellenistica nonché con quella romana, poi cristiana ma anche con il mondo mediorientale, indoiranico fino all’Estremo Oriente. Questo dialogo serrato e duraturo ha prodotto influenze estremamente profonde sull’universo greco-romano, fino a contribuire in maniera determinante alla creazione della coscienza europea (moderna), tanto che la civilizzazione, prodotto di commistioni e stratificazioni, che si è sviluppata sulle fertili sponde del Nilo, è ancora capace di suscitare l’interesse e la meraviglia di moltissimi studiosi che si ostinano a volgere lo sguardo a quella antica civiltà, come se in questa terra fossero sepolti non solo reperti archeologici di indubbio valore storico, ma anche brandelli dell’identità dell’uomo moderno di cui possiamo subodorare la provenienza, ma di cui in realtà sappiamo dare ben poca ragione.

Complimenti speciali per la realizzazione dell’evento vanno a: (in ordine casuale) Prof. Giuseppe Catapano (Accademia AUGE), Prof. Luca Filipponi (Spoleto FESTIVAL ART), Gianni Simula (Acqua San MARTINO), Nino Verrengia (Hotel L’Approdo ad ANZIO), Mauro Boccuccia (Ristorante Boccuccia ad ANZIO), Francesco Fittipaldi (La Bottega del Peporoncino a Fiumicino), Cosimo Paraggio (La Zizzona di Battipaglia), Antonia Federici (Gruppo ITL), F.lli Rosati Nazzareno e C. S.N.C., Massimo Meschino (MTM Events), Lucia Aparo (Musa d’Argento),
Per il Service Audio, grazie a Vincenzo La Cava.

Foto Ufficiali di Giovanna Onofri e Marco Bonanni
Servizio Video a cura di Giovanna Onofri.

Ringraziamo vivamente la pittrice e poetessa FLORA RUCCO, segretaria dell’ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE DONNE DEL MEDITERRANEO e MANAL SERRY, per avere invitato la nostra Angela Maria Tiberi, opinionista di Il Dispari nonché Presidente della sede operativa DILA in Sermoneta, a questo incontro importante per la cultura e la pace del MEDITERRANEO che le ha procurato grande commozione per l’atmosfera di pace e serenità con etnie diverse ma unite dal cuore dell’AMORE UNIVERSALE.

Partecipanti
ARTE: EXHIBITION D’ARTE, AHMED BESHR, YHYA KALIK, AMJED RIFAIE, MASSIMILIANO BARTESAGHI, FRANCESCO OGGIANU, MARINA ROSSI, ESTER CAMPESE, DANIELA PRATA, VALERIO CAPOCCIA, GIULIANA MARINIELLO, ITALO PULCINI, GINO DI PROSPERO, MARIA VITTORIA FRANCESCHI, FRANCESCA ORE, GABRIELLA COSTANZI,
MIRIAM PASQUALI, SUSANNA GIANNONI, ENZA PALESATI, SVITLANA MARYNI, NAJLA SHAFTARI, ANGELA DI TEODORO, CARINA PIERONI.
LETTERATURA: MANAL SERRY, FLAVIA SCEBBA, AUGUSTA TOMASSINI, BEATRICE MONCERI, MARIA CONCETTA GIORGI, ROSA MANNETTA, LUCIA NARDI, MARIA ANTONIETTA LOCONTE, MIRIAM PASQUALI, GIULIETTA STRACCIA, SARA PALLADINI,
ALESSANDRA SANTY MALIZIA.
MODA: DIMITAR DRADI – Fashion Designer -,LUISA LUBRANO – Stilista, con la partecipazione delle modelle Asia Pennacchiotti, Elisa PepèSciarria, Giulia Autore, Sara Iurato.
MUSICA: Sonorità arabe in filodiffusione, Amedeo Morrone, cantautore.
FOOD: Buffet misto (specialità arabe ed italiane).

Comunicato stampa | DILA

Ospedale in musica

Inaugurazione del pianoforte offerto dall’Associazione Nazionale Cantanti Lirici DILA  e collocato dall’Azienda USL di Modena all’Ospedale di Mirandola

Il 23 Febbraio 2018, nel padiglione Scarlini dell’ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola, riempito all’inverosimile, è stato inaugurato il pianoforte donato dall’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” per iniziativa della soprano Paola Occhi, Presidente della sede DILA di Mirandola e delle sue associate “Nazionale Cantanti lirici” e “Nazionale Direttori d’Orchestra”.

Nella premessa del contratto sottoscritto per conto dell’Azienda USL di Modena dal Direttore S.U.A.L. Dott.ssa Sabrina Amerio e da Paola Occhi per DILA, è scritto che l’accordo si propone, tra l’altro, lo scopo di “… condividere la musica in un ambiente diverso da quello dove abitualmente si ascolta, come il teatro, l‘auditorium. ecc.; poter arricchire la diffusione della melodia e l’interazione tra musicisti, equipe medica, operatori sanitari e pazienti; contribuire a rendere gradevole la degenza o l’attesa di prestazioni sanitarie degli utenti, ciò a dimostrazione dell’effetto benefico ottenuto su alcune malattie ascrivibile alla terapia musicale”.

Una nuova e diversa apertura al territorio per un luogo di cura che diventa così spazio di arte e cultura, promossa e diffusa anche in collaborazione con Scuole, Associazioni e Circoli musicali locali attraverso eventi dedicati.

L’utilizzo sarà consentito a tutte le persone che accedono all’ospedale, utenti e operatori, dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18 tutti i giorni della settimana.

Il Direttore Generale AUSL Massimo Annichiaro, presente all’inaugurazione, ha dichiarato “Grazie di cuore, spero da qui nasca la spinta per avere la musica in tutti i nostri ospedali” e poi ha rivelatoDa ragazzo mi sarebbe tanto piaciuto imparare a suonare il piano, ma non ci sono mai riuscito”.

Oltre al pianoforte, la grande protagonista dell’evento è stata Paola Occhi, applauditissima, non solo per il coraggio e la determinazione con cui ha fortemente voluto realizzare il progetto, ma anche per la splendida voce che a messo in mostra in un esclusivo concerto che ha dedicato, accompagnata dalle note della pianista Heejin Byeon, “… ai medici e a tutto il personale dell’ospedale per la loro grandissima professionalità e umanità” da lei compresa durante la sua lunga degenza presso la Pneumologia dell’ospedale.

A conclusione della serata c’è stata la piacevole esibizione del coro mirandolese “Com’è bello cantar”, diretto dal maestro Gianni Guicciardi e composto da persone con disabilità fonatorie, articolatorie e deficit comunicativi coordinate dalla logopedista Ausl Sara Roncadi.

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Bruno Mancini

Presidente onorario DILA

Un pianoforte per l’Ospedale S. Maria Bianca di Mirandola

Evento pianoforte – Paola Occhi

Cod.114AG Zohar Bahavi

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Arti grafiche – Finalisti premio “Otto milioni” 2018

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