Il vaccino sacro di Marcello Veneziani

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Il vaccino sacro

Massimo Valente

Il vaccino sacro

Facebook 6 Settembre 2017

Il vaccino sacro di Marcello Veneziani

Dopo la Vacca Sacra degli indù venne il Vaccino Sacro dell’industria. Il vaccino è il nuovo dogma di fede del momento. Dogma di Stato, salutismo coatto. Obbligatorio, indiscutibile, non prevede obiezione di coscienza di alcun tipo.

Come ogni fede assoluta suscita le eresie e soprattutto le ribellioni atee e le diserzioni agnostiche. Scatena i fanatici del versante opposto, i No-Vax a oltranza, con tutte le narrazioni fantasy e horror che ne seguono sul web.

Finora sui vaccini ho preferito tacere, professandomi ignorante in senso socratico, non amo le semplificazioni e le dietrologie ma nemmeno gli allineamenti forzati, le dittature sanitarie.

Sul vaccino non ho certezze, non ho competenza per difenderlo e per confutarlo, non ho pregiudizi di alcun tipo. In casa non ho bambini né grillini, non ho interessi da difendere e nemmeno da colpire, vorrei solo capire per amor di verità e passione d’umanità.

E per quella benedetta malattia inguaribile che colpisce le scimmie, i filosofi e i giornalisti e si chiama curiosità.

Quando vedi che con urgenza, un’urgenza insolita per un paese prolisso e solitamente inconcludente, senza possibilità di vera e qualificata discussione, quasi fosse un segreto di Stato, con un terrorismo senza precedenti sui medici, innanzitutto, e poi sulle famiglie e gli insegnanti; quando vedi che i problemi della scuola alla riapertura si sono ridotti all’obbligo vaccinale, comincia a sorgerti qualche serio interrogativo.

Perché tutta questa fretta, questa esagerazione, questo fanatismo, vaccini o morte, vaccina o vai all’inferno?

Non farò un’asserzione sui vaccini e contro di essi, ma solo domande.

Perché insorge solo ora l‘impellenza e la necessità obbligatoria di vaccinarsi, c’è qualche epidemia, c’è qualche minaccia in corso, c’è qualche emergenza che a noi sfugge o solo quei rari casi sparati nei media, presunti e gonfiati a dismisura?

Hanno ragione gli organi sanitari di oggi che obbligano a vaccinare su quelli delle generazioni precedenti che non li prevedevano, abbiamo acquisito qualche nuova conoscenza che non divulgate per non spaventarci ma che mette in pericolo l’umanità?

Non volete farci sapere, per esempio, per ragioni di correttezza politica e timore di xenofobia, che i migranti sono portatori di malattie infettive a noi ignote o debellate da tempo e dunque tocca vaccinare i bambini?

Perché alcune malattie dette esantematiche, ritenute da sempre inevitabili, perfino benefiche, diventano di colpo da evitare e da prevenire?

È vero che a produrre il vaccino è praticamente solo un’azienda, la Glaxo Smith Kline (GSK)?

È vero o è una misera bufala che l’azienda farmaceutica avrebbe ridotto gli investimenti sulla ricerca oncologica per tuffarsi nel grande business dei vaccini, più sicuro nei profitti e più redditizio?

È vero che ha potenziato i suoi insediamenti industriali nel Granducato di Toscana o sono tutte sciocchezze sparate dagli spacciatori di fake news?

È vero che il paese leader nell’uso dei vaccini e nella presenza di aziende farmaceutiche, gli Stati Uniti, è leader in occidente nella mortalità infantile a causa di cancro, ci può essere un nesso tra le due cose?

I vaccini possono essere nocivi, come sostiene l’allarmismo opposto dei no vax, o per dirla meglio: quali sono i rischi veri comparati ai vantaggi dei vaccini e quali invece possiamo considerarli innocui nel senso che non nuocciono ma sarebbero pure superflui?

È vero che si stanno preparando altri vaccini, già ce ne sarebbero in lista d’attesa una trentina, compreso il mitico vaccino per vaccinarsi dai vaccini?

Il prossimo target dei vaccini saranno gli anziani?

Vi ricordate come finì coi vaccini per la Sars e per l’aviaria, col loro vertiginoso investimento pubblico?

È vero che la ricerca sui vaccini e sulle loro controindicazioni è affidata a centri finanziati, sostenuti, dalle stesse aziende che li producono?

Sono domande ingenue, da un miliardo di dollari, anzi di più, considerando il giro d’affari. Francamente non mi piace vivere in una società fondata sullo statalismo sanitario, sull’assistenzialismo farmaceutico obbligato, sulla paura di tutto, dall’Isis alle malattie, più relative dicerie.

A dirla tutta, non ripongo fiducia a priori e a prescindere nelle autorità sanitarie, politiche, amministrative; nella loro saggezza, nella loro onestà, nei loro curricula politici e amministrativi, nel loro ritenere prioritario interesse la salute della gente.

Mi sarei accontentato di vedere pareri e ricerche a confronto, evitando obblighi di massa, radiazioni dall’ordine dei medici, silenzio coatto.

Tutte cose che mostrano un fanatismo uguale e contrario ai no-vax. So che sul tema si scatena la rete, e ho timore a sollevare ancora la questione, ma finché non si impone un vaccino obbligatorio contro la curiosità e l’amor di verità…

Massimo Valente

La pazienza è finita

Il Dispari 2017-09-04 Redazione culturale

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Il Dispari 2017-09-04 Redazione culturale

Il Dispari 2017-09-04

Il Dispari 2017-09-04 Redazione culturale

Il Dispari 2017-09-04

DILA in Lettonia:

Presentazione del progetto Made in Ischia con la Mostra di Arti varie “Tema”presso la Maison di moda di Daiga Latkovska

Il 23 Agosto 2017, è stata inaugurata la mostra “Tema” in cui fanno la parte, in generale, i finalisti del concorso “Otto Milioni 2017” organizzato dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” più altri artisti che hanno partecipato sul website LENOIS a vari concorsi, tra i quali in primo luogo va annoverato “TUTTI INSIEME CONTRO LA VIOLENZA E IL NAZISMO” e, inoltre, un folto gruppo di Artisti amici dei progetti culturali DILA che hanno avuto la possibilità di presenziare all’inaugurazione.

La conduttrice della serata è stata la poetessa Elìna Zàlìte,

una lady elegante ed intelligente, vestita in un raffinato abito nero.
I discorsi sono stati tenuti, dapprima, dalla padrona della Maison Daiga Latkovska, disegnatrice di moda e anche pittrice.

Lei, con un fiore nei capelli, sorridente, ha espresso calorosi auguri verso tutti i partecipanti.

Subito dopo è intervenuta la Vicesindaco di Jelgava, Rita Vectiràne.

Ina Gudele, una dama di alta cultura, ha sottolineato l’anniversario di venti anni di attività del club “Zontas” che lei guida e presiede.

Jànis Zarins, l’autore del manifesto della mostra, il poeta che insieme con Rasma Urtàne conduce il club di poeti in Jelgava “Pieskàriens”, è stato come sempre gentile e simpatico soffermandosi a parlare del suo club ed ha letto in modo espressivo alcune poesie.

Eva Strazdina,

presente insieme alla sua bellissima figlia di uno anno d’età e al marito, ha cantato in italiano e in latino con la sua voce molto apprezzata.

Il cantante Alvils Cedrins, vincitore del primo premio di musica, ha cantato con la sua fortissima voce in diverse lingue, anche in russo e in inglese: molto bravo in questa serata.

L’attore Viktor Mishin ha declamato alcune poesie di poeti classici russi, creando uno spettacolo dalle atmosfere molto emozionanti.

Liga Sarah Lapinska,

in un abito orientale azzurro, Ambasciatrice dell’Associazione DILA in Lettonia, ha dato notizie relative al concorso “Otto Milioni 2017”, soffermandosi sugli artisti che vi hanno partecipato. Ha espresso parole di cordoglio per le vittime del terremoto che ha colpito l’Isola d’Ischia e sentimenti di speranza per un immediato ritorno alla normalità.

Lei ha ringraziato alcuni sponsor che per ora preferiscono rimanere nell’anonimato, e molti altri partecipanti all’evento tra i quali ha citato Aleksandr Abushayev, Janis Drozdovs, Daiga Latkovska, Lìga Lonerte, Vilis Levcenoks, Baiba Rivza, Rasma Urtàne, Rita Vectiràne, Elìna Zàlìte, Jànis Zarins, Club “Zontas”e il giornale “Zemgales Zinas”.

Liga Sarah Lapinska ha proseguito declamando alcune poesie di Bruno Mancini e di Roberta Panizza tradotte da lei in lettone.

Ha portato il saluto da parte del pittore Einars Repse che non ha potuto partecipare alla serata a causa di una trauma.

La mostra, multiculturale ed internazionale è stata esposta in tutti e due piani dell’edificio.

Erano presenti numerosi poeti tra i quali anche alcuni finalisti del premio “Otto Milioni” Modris Andzàns, Mairita Dùze, Nika Kolinz, Ligija Kovalevska, Liga Sarah Lapinska, Jànis Lapinskis, Eva Màrtuza, Anna Rancàne, Vera Roke, Eva Strazdina, Elìna Zàlìte, Janis ‘Jan’ Zarins, Anita Zvaigzne.

Bronislava Broņislava Dzene,Anita Kèke e Rasma Urtàne, ed altri hanno letto loro poesie.

Elìna Zàlìte ha nominato i vincitori dei concorsi di musica e in arte visuale, quindi Alvils Cedrins come cantante e i pittori Milena Petrarca, Liga Sarah Lapinska,Sergey Kyrychenko, Einars Repse,Miguel Piñero.

Nel primo piano sono esposti i vestiti di Daiga Latkovska, i gioielli di Zinta Graumane e i dipinti degli scolari e degli amici di Inta Paulsone.

Nel secondo piano vi sono le opere e le fotocopie di tutti gli altri artisti.

Una piccola sala è stata allestita con i dipinti di Daiga Latkovska.

Visitando la mostra sarà possibile ammirare i dipinti e le grafiche di Arif Azad Painter (India), Heino Blum (Germania), Tomas Fernandez (Spagna) ,Sebastiano Grasso (Italia), Ajub Ibragimov (Germania), Zara Ilyasova (Russia), Adam Ilyasov (Russia), Olga Ivanova di 13 anni, Soledad Lamas Gonzalez (Spagna), Sergey Kyrychenko (Ucraina), Herminia Mesquita (Portogallo), Antonio Molino Vasconcelos (Messico), Maurizio Pedace (Italia), Milena Petrarca (Stati Uniti), Onofre P.P.Pineiro (Brasilia), Miguel Piñero (Venezuela), Einars Repse, Esteban Sandoval (Argentina),Yuri Serebryakov (Ucraina), Milo Shor (Israele), Simone Vela (Italia), Nunzia Zambardi (Italia) il cui quadro esposto è un apprezzatissimo regalo per Liga Sarah), Vilis Vizulis (lettone, deceduto);

le fotografie di Nadeem Ansari (India), Naveed Ansari (Pakistan), Liga Sarah Lapinska, Guna Oskalna-Vèjina, Costantinos Pavlis (Grecia).

Le scultore di Janis Drozdovs,Kàrlis ìle, Liga Sarah Lapinska,Milena Petrarca(Stati Uniti),Yair Aharon (Israele);

le ceramiche di Valdis Jaunskungs e Vera Roke;

i gioielli di Sigal Bali (Israele).

Nella mostra sono anche presenti e consultabili le Antologie in italiano di LENOISed altri libri in italiano tra i quali alcuni di Bruno Mancini,

insieme a materiale pubblicitario del club “Zontas”.

La mostra, davvero ricca ed interessante è aperta gratuitamente al pubblico.

In seguito, questa mostra verrà esposta in altre città della Lettonia.

P.S.Nika Kolinz (Ucraine).

Poeti che leggono le loro poesie non sono citati tutti,e quindi aggiungiamo un ecc.
La fotografa dell’evento  è Melita Zarina, madre deli nostro giovane ma attivo poeta Jànis Zarins.

Il Dispari 2017-09-04 Redazione culturale

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Il Dispari 2017-09-04 Redazione culturale

GRANDE SUCCESSO PER LA MOSTRA DEDICATA A TOULOUSE LAUTREC CHE RACCONTA LA BELE ÉPOQUE

La Parigi di fine Ottocento con protagoniste cantanti, attrici, ballerine, acrobate riprese nei loro contesti tra sale da ballo, caffè-concerto e i palcoscenici sono al centro dell’opera di TOULOUSE LAUTREC (Albi 1864- Saint-André-du-Bois1901) che con la sua arte provocatoria e anticonformista ha caratterizzato l’epoca della Belle Époque.

Nato in una delle più nobili e antiche famiglie francesi, le cui origini risalivano all’epoca di Carlo Magno, Toulouse Lautrec ben presto lascia il suo ambiente per trasferirsi a Parigi dove entra a contatto con l’atmosfera vivace e disincantata, ma anche triste e degradata della città.

Pittore della Belle Époque ambigua e contraddittoria, della vita fugace, innocente e perversa, egli si fa interprete raffinato e sensibile dello spaccato umano parigino cogliendone abitudini, vizi, gioie e dolori.

Grande successo per la mostra TOULOUSE LAUTREC – LA BELLE ÉPOQUE

a lui dedicata ed aperta a Verona a Palazzo Forti fino allo scorso 3 Settembre 2017, in cui è stata messa in luce la capacità di Toulouse Lautrec di scandagliare nei ritmi dell’esistenza fra ambienti nobili, borghesi, atmosfere sfarzose ed effimere dei locali notturni.

Morto a soli 36 anni devastato dalla sifilide e dall’alcolismo,Toulouse Lautrec considerato il più famoso maestro di manifesti e stampe tra il XIX e XX Secolo, è ricordato in particolare per i manifesti pubblicitari e i ritratti di personaggi dell’epoca come le ben note immagini del balletto al Moulin Rouge e di Aristide Bruant e delle discinte prostitute nelle maisons closes (le case chiuse) in cui aveva il suo atelier.

Curata da Stefano Zuffi e patrocinata dal Comune di Verona, prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia,

la mostra attraverso circa centosettanta opere provenienti dall’Herakleidon Museum di Atene, tra acquerelli, manifesti, litografie, disegni e illustrazioni insieme a video, fotografie e arredi dell’epoca, ha restituito uno spaccato della Parigi bohémienne.

La linea sinuosa e aggressiva, il colore uniforme e privo di modulazioni, la libertà di inquadrature e prospettiva regalano movimento alle figure e il senso della profondità spaziale.

Accanto a Jane Avril, 1893) la stella del cabaret parigino ritratta con guanti neri fino al gomito, Divan Japonais 1893, La Revue Blanche (1895), La Troupe de Mademoiselle Églantine (1896) e May Belfort (1895), in mostra erano La passeggera della cabina 54 del 1895 e Aristide Bruant nel suo cabaret del 1893.

E poi i disegni di grande incisività realizzati a penna e a matita, tra questi il ritratto del padre conte Adolphe de Toulouse-Lautrec Portrait of H. de Toulouse-Lautrec (1895), le grafiche promozionali e illustrazioni per giornali come per “La Revue blanche” del 1895 e anche. per il libro “Au Pied du Sinaϊ” (1897).

Egli così affermava: “La novità è raramente l’essenziale. Questo ha a che fare con una cosa sola: rappresentare un soggetto meglio di quanto faccia la sua natura intrinseca”.

Ad Ischia, in occasione del “Global Film”,

il musical per il grande schermo ispirato all’opera La Traviata di G Verdi, “Moulin Rouge!” (2001) del regista australiano Baz Luhrmann, ha ricevuto il Luchino Visconti Legend Award 2013. Tra i personaggi presenti nel musical vi è anche la figura di Toulouse Lautrec.

Silvana Lazzarino

 

Il Dispari 2017-08-28

Il Dispari 2017-08-28

Editoriale

Il regista Francesco Millonzi è da qualche tempo in stretto contatto con la nostra Associazione culturaleDa Ischia L’Arte – DILA, tramite principalmente Angela Maria Tiberi Presidente della sede di Pontinia, per realizzare un Docu-film con tematiche ed ambientazioni proposte da DILA.

Vi forniamo qualche informazione sul suo ultimo Docu-film PANE DURO.

Il Docu-film realizzato dal regista Francesco Millonzi, dal titolo PANE DURO, affronta le problematiche legate al disagio sociale, focalizzando l’attenzione su quelle persone che vivono realtà molto disagiate.
Tra le tematiche più scottanti, si mette in evidenza le necessità di una società che tende verso la povertà, ma anche di chi si spende contro il disagio sociale, assistendo queste persone per una vita più dignitosa.

Il film tratta tematiche come l’assistenza notturna dei volontari ANGELI DELLA NOTTE

verso i Clochard, dove sono stati documentati ragazzi giovanissimi, come Pietro ed altri, che vivono la vita di strada, ma anche come Marco, un ragazzino che fa il posteggiatore abusivo per aiutare la sua famiglia, in particolar modo per comprare il latte alla sua sorellina.

Il Docu-film affronta la tematica della povertà non solo quella materiale, ma anche quella spirituale e di questo ne ha parlato il Presidente del PARLAMENTO DELLA LEGALITÀ Nicolò Mannino.

Altre tematiche sociali che racconta il film riguardano il BULLISMO

Infatti, è stata raccolta la testimonianza di Nikolai e la drammatica intervista di sua madre, dove si evince il dolore che una mamma prova davanti a questi episodi barbari, alla quale è poi seguita un’intervista fatta al dott. Marco Anello, Provveditore agli studi di Palermo che ha esposto il modo in cui l’istituzione scolastica interviene per fermare questi fenomeni di bullismo.

Anche il tema dell’immigrazione

è stato affrontato con il vice Presidente del PARLAMENTO ALLA LEGALITÀ, Salvatore Sardisco, trasmettendo immagini drammatiche degli sbarchi.

Il film si conclude con papa Francesco, portatore di speranza ed umiltà.

Quello che il regista Francesco Millonzi vuole fare emergere nel Docu-film PANE DURO è, come lui stesso ci dice “La necessità di dare voce a coloro che sono gli ultimi nell’uguaglianza della vita di una società che sempre di più vive nella diffidenza e nella indifferenza, al fine di accrescere il senso della solidarietà.

Mettere in evidenza, senza veli, la consapevolezza dello stridore sociale in atto, per consentire una capacità critica nei confronti del prossimo.
In questa attuale epoca storica, in cui si celebra l’indifferenza e la diffidenza, questo lungometraggio si pone quale strumento educativo aggiuntivo per la contribuzione della capacità critica dell’accoglienza e dell’altruismo proclamata da Papa Francesco.”

PANE DURO

è stato premiato con il PREMIO INTERNAZIONALE ALLA LEGALITÀ ED IMPEGNO SOCIALE e con il PREMIO ECCELLENZE ITALIANE.
Altri film prodotti dal regista Francesco Millonzi (tutti vincitori di premi internazionali) sono: GENERAZIONE A CONFRONTO – 180°, IL CAMMINO DI UN REGISTA – IL SACRIFICIO DI UN BEATO.
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Il Dispari 2017-08-28

Roberta Panizza, Vicepresidente DILA: “Ischia vive”.

All’inizio del mese di Agosto sono tornata a casa, in Trentino, da una vacanza trascorsa a Ischia insieme alla mia famiglia.
I giorni trascorsi su questa bella isola mi hanno permesso di rivedere alcuni amici di DILA, conoscerne altri e chiacchierare a quattr’occhi con Bruno Mancini dei possibile scenari futuri per i progetti che portiamo avanti tramite l’associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.

Gaetano Di Meglio

mi ha proposto di scrivere qualcosa sulla mia permanenza nell’isola e io con piacere ho accettato.
Avevo già scritto l’articolo e stavo per inviarlo quando su Ischia si è abbattuto un terremoto che ha scosso terreno, case e animi: proporre un articolo che parlava di vacanze e momenti di svago pareva davvero fuori luogo.

Ciò che ha fatto vibrare gli animi ancora si deve placare e questo è assolutamente comprensibile dato il tributo in vite umane e danni che è costato all’isola.

Ischia si sta già riprendendo da questo triste evento e tornerà ad essere per tutti il luogo ospitale e ambito dai turisti che amano il mare e la natura ed è per questo che, malgrado la ferita del terremoto sia ancora aperta, con queste mie righe vorrei poter instillare qualche sentimento di positività in momenti certamente non felici per questa bella isola.

Ho soggiornato a Ischia dal 27 luglio al 5 agosto

scorsi e, fin dall’inizio, ciò che ho vissuto è stato una conferma.
Dal 2008 al 2010 in tre occasioni sono stata sull’isola in corrispondenza di alcuni eventi poetici che Bruno Mancini ed io avevamo organizzato, le prime attività insieme al gruppo di amici artisti che da allora è andato via via espandendosi.

Le conferme che ho avuto riguardano la capacità degli ischitani di accogliere e far sentire come a casa propria un ospite e la disponibilità e l’apertura verso quest’ultimo.

Ed è appunto come a casa nostra che per nove giorni ci siamo sentiti mio marito, mio figlio e io.
Trovarsi in un ambiente molto diverso dal proprio (abitiamo in un piccolo paese a 1300 m. di altezza) e sentirsi comunque totalmente a proprio agio è la condizione primaria per godersi una bella vacanza trascorsa, nel nostro caso, per la maggior parte del tempo al mare.

Avendo vissuto buona parte della mia vita, bambina e ragazza, in una città di mare, almeno una settimana tra acqua e spiaggia è quasi indispensabile per me e quindi potermi immergere in un mare limpido e cristallino come quello che bagna quest’isola e rilassare su una spiaggia attrezzata e pulita è l’ulteriore condizione che ha reso tutto più piacevole.

Oltre al mare Ischia offre

però molto altro sia per ambienti naturali sia per attrattive culturali o di semplice svago.
Ho avuto, infatti, occasione di visitare il Museo Etnografico del Mare a Ischia Ponte dove sono esposti alcuni quadri di Patrizia Canola, artista amica di DILA, e quindi ho potuto contemporaneamente apprezzare la sua abilità artistica nel rappresentare con pochi e sapienti tratteggi di colore, paesaggi o nature morte indimenticabili e ammirare i reperti esposti nel museo e che parlano di mare.

Un viaggio interessante tra arte e realtà.

Devo anche dire che per chi come me vive tutto l’anno in una paese di alta montagna poter passeggiare e fare shopping in un centro ricco di vita e scintillante di negozi e locali come quelli di Ischia Porto, è qualcosa di tutt’altro che banale, molto piacevole direi.

Se poi durante la passeggiata è possibile ammirare, in più punti, i quadri di diversi pittori che tramite i loro colori e il loro personale stile evocano su tela la bellezza dell’isola e non solo, bene, il tutto acquista un sapore veramente intenso e corroborante.

Capitano a volte situazioni non programmate o preventivate e infatti poter assistere alla festa a mare agli scogli di S. Anna è stato imprevisto quanto gradito.

Avevo già sentito parlare, dagli amici ischitani, di questa festa, ma in quei giorni ho anche potuto comprendere quanto sia un momento sentito in cui sull’isola si vive con partecipazione una tradizione decennale che richiama tante persone anche dalla penisola.

Non potevamo non fare di tutto per assistere.

È stata una serata piacevole nella quale ci siamo immersi nel magico ricordo del grande Totò grazie alle barche magnificamente allestite e che hanno sfilato ai piedi del castello.

L’incendio e i fuochi d’artificio finali hanno chiuso magnificamente la serata.

Mentre scrivo tutto questo lo faccio consapevole che Ischia non è solo quanto io sto descrivendo o solo ciò di piacevole ho visto e vissuto qualche anno fa.
Per sapere che non è così, mi basterebbe anche solo la campagna “Ischia muore!” portata avanti sui social dall’amico Bruno con la quale quest’ultimo sta cercando di mettere in evidenza i tanti problemi che affliggono questo angolo di paradiso.

Il fatto è che io stessa ho avuto modo di muovermi sull’isola e quindi di rendermi conto di persona di quanto male qualcuno faccia a Ischia e una siffatta cronaca della mia permanenza sul suolo ischitano non ha l’intento di rimuovere mentalmente la realtà o abbellirla ignorando di proposito ciò che può risultare meno gradito.

Per noi turisti, coccolati dalle strutture ricettive e da chi, saggiamente, cerca di far sentire a proprio agio l’ospite, è forse meno duro scontrarci con la realtà di una comunità che a volte fatica ad opporsi alle logiche di potere, ignoranza e prevaricazione.

Chi subisce il vero scotto è chi è costretto quotidianamente a vedere la propria casa violata da comportamenti illegali o semplicemente inadeguati.

Ma se c’è chi dice “Ischia muore”, io preferisco di gran lunga dire “Ischia vive”, sì, VIVE di tutte le risorse ambientali e culturali che in essa pullulano e vive di tante persone dal grande cuore e capaci di rispetto che vi abitano e che forse dovrebbero indirizzare un po’ di più l’energia del loro grande animo verso la salvaguardia di tutto il bello che permea quest’isola verde, non farselo strappare ogni giorno dalle mani facendo sentire in minoranza chi fa scempio in casa propria.

Termino il mio dire col fare un’ulteriore riflessione: credo che ogni turista dovrebbe chiedersi se è stato in grado di soggiornare sull’isola cercando a sua volta di non recare eccessivo disturbo durante la sua permanenza.
Quindi è questo che chiedo anche a me stessa sperando che la risposta sia positiva.
Non è mia abitudine infatti puntare il dito senza aver prima ragionato di mie eventuali responsabilità.

Breiner, mio figlio,

al termine della vacanza ha detto: “Della vacanza a Ischia mi è piaciuto molto andare al mare e vedere i pesci sul fondo a Punta Molino, vicino agli scogli.
La festa agli scogli di S. Anna non ho potuto vederla perché finiva tardi, ma mi sono piaciute molto le barche che ho visto passare in mare prima della sfilata.
Anche il pesce che abbiamo mangiato al ristorante era molto buono e in centro c’erano molti bei negozi anche di giocattoli.”

Roberta Panizza

 

 

Il Dispari 2017-08-21

Editoriale

Diventa sempre più internazionale l’attività svolta dalla nostra Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” nel campo artistico e culturale.
Alle nuove Sedi operative che, giorno dopo giorno sempre più numerose stiamo aprendo in Italia e all’estero, si vanno aggiungendo organizzazioni di eventi coinvolgenti Artisti di provenienza internazionale che operano in ogni branca dell’Arte (dalla musica alla letteratura, dalla pittura al ceramica, dalla fotografia alla scultura).

Così, oggi diamo in anteprima la notizia che Liga Sarah Lapinska, Ambasciatrice DILA in Lettonia e con l’etichetta del Made in Ischia, ha messo in campo un’equipe di Artisti la cui caratura internazionale è generalmente riconosciuta come ottima.

Liga Sarah ha altresì

coniugato nel migliore dei modi il precetto MADE in Ischia, che vuole risolvere la costante carenza di iniziative artistiche attraverso interventi di sponsor ai quali si offrono ritorni pubblicitari del tutto inediti e di grande impatto emotivo.
Augurando il migliore successo all’iniziativa, certamente “lavoreremo” per portare anche ad Ischia il progetto che Liga Sarah sta per realizzare in Lettonia.

Lettonia: Liga Sarah Lapinska organizza i MADE in Ischia – DILA con Artisti provenienti da 15 differenti Nazioni.

CS | Presentazione evento artistico alla Maison di moda “Tèma”, Jelgava.
Vernissage 23 Agosto 2017.

Organizzatori presenti:
Liga Sarah Lapinska, Ambasciatrice “Da Ischia L’Arte – DILA” in Lettonia;
Daiga Latkovska, Direttrice della Maison di moda “Tèma”di Jelgava;
Einars Repse, Organizzatore del fondo di Viroterapia;
Vilis Levcenoks, Direttore progetti presso il Comune di Jelgava;
Rita Vectiràne, Vicesindaco del Comune di Jelgava.

Conduttrice:
Elìna Zàlìte.

Cantanti:
Alvils Cedrins,Liga Sarah Lapinska, Eva Strazdina.

Lettura Poesie:
Viktor Mishin, attore e regista;
Finalisti del Premio internazionale di Poesia “Otto milioni-2017”;
Altri artisti.

Poeti:
Modris Andzàns, Mairita Dùze, Nika Kolinz (Ucraine), Ligija Kovalevska, Liga Sarah Lapinska, Jànis Lapinskis, Eva Màrtuza, Anna Rancàne, Vera Roke, Eva Strazdina, Rasma Urtàne, Elìna Zàlìte, Jànis Zarins, Anita Zvaigzne.

Scultori:
Yair Aharon (Israele), Kàrlis Ìle, Liga Sarah Lapinska, Milena Petrarca (Italia).

Fotografie:
Naveed Altaf (India), Nadeem Ansari (Pakistan), Liga Sarah Lapinska, Costantinos Pavlis (Grecia) Melita Zarina, Guna Oskalna-Vèjina

Ceramiche:
Valdis Jaunskungs, Vera Roke.

Dipinti, Arti grafiche:
Arif Azad Painter (India), Heino Blum (Germania), Tomas Fernandez (Spagna), Sebastiano Grasso (Italia), Ajub Ibragimov (Germania), Adam Ilyasov (Russia), Olga Ivanova, Sergey Kyrychenko (Ucraine), Soledad Lamas Gonzalez (Spagna), Liga Sarah Lapinska, Herminia Mesquita (Portogallo), Antonio Molina Vasconcelos (Messico), Zara Ilyasova (Russia), Maurizio Pedace (Italia), Milena Petrarca (Stati Uniti), Onofre P.P. Pineiro (Brasile), Miguel Piñero (Venezuela), Einars Repse, Esteban Sandoval (Spagna), Yuri Serebryakov (Ucraine), Milo Shor (Israele), Simone Vela (Italia), Vilis Vizulis, Nunzia Zambardi (Italia).

Abiti:
Daiga Latkovska.

Gioielli:
Sigal Bali (Israele), Ginta Zaumane.

Stampa:
Giornale Zemgales Zinas

Durante la cerimonia di inaugurazione della Mostra saranno rese disponibili alcune copie delle Antologie pubblicate dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”ed altri libri in italiano e in lettone.

Entrata gratis.

Dopo il 23 Agosto la mostra sarà visitabile per almeno per un mese.
Successivamente si pensa di organizzarla anche nella città di Ventspils.


Milena Petrarca espone a Pozzuoli fino al 30 Agosto

Milena Petrarca, vincitrice del Premio internazionale di Arti Grafiche “Otto milioni – 2017” ideato da Bruno Mancini con la Direzione Artistica di Roberta Panizza ed organizzato dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”, omaggia Artemisia Gentileschi con una Mostra dei suoi quadri dal titolo ”Pittura Donna” (inaugurata lo scorso 15 Giugno 2017 chiuderà il prossimo 30 Agosto) esposta al Bistrò Galleria– Apotecha– Art PORT di Pozzuoli pianificata da Nicola Fasano Art Tutor e scopritore di Milena Petrarca all’età di quindici anni quando lei fu la vincitrice del primo premio di pittura Città di Pozzuoli.
Capace come poche di raccontare le emozioni della vita tra passato e presente ,visibile e invisibile, Milena Petrarca, artista di fama internazionale, nata a Pozzuoli, ma attiva tra Latina e New York dove ha esposto in diverse rassegne e organizzato il Cinquecentenario di Cristoforo Colombo con personali e collettive che le è valso il prestigioso riconoscimento “Artistic Achivement Award Gallery”, figlia della grande Maria Panetty Petrarca, drammaturga e autrice di testi teatrali e canzoni napoletane, che ha fondato nel 1952 la scuola il “Cumanun”, Milena Petrarca non è soltanto una pittrice affermata e di successo, ma anche scultrice, ritrattista, stilista e poetessa di grande sensibilità, capace di donare con la sua creatività emozioni che durano nel tempo legate all’uomo e alla sua vita sospesa tra gioie e malinconie, passioni e speranze.
Le sue opere, presenti nei musei italiani e americani e nelle collezioni più prestigiose americane, francesi, inglesi e cinesi incantano gli occhi e il cuore proiettando la mente entro un viaggio sospese tra realtà e sogno, mistero e poesia.
Affascinata dalla grande artista del Seicento Artemisia Gentileschi, donna coraggiosa dalla vita travagliata e vittima di uno stupro, dallo spirito libero e combattivo, Milena Petrarca le ha voluto dedicare una mostra con suoi dipinti in cui la figura femminile è protagonista nelle sue diverse vesti di donna coraggiosa e dolce, determinata e accogliente.
Nel dipinto ad esempio dove sono ritratti “gli occhi di Artemisia” Milena Petrarca ha voluto dare risalto agli occhi della coraggiosa artista rappresentandoli molto grandi come due fari che sembra vogliano trasmettere ansia e inquietudine a chiedere che venga tutelato il diritto alla dignità di tutte le donne.
È uno sguardo di aiuto come un monito affinché sia dato ascolto a tante donne ancora vittime di violenze e aggressioni.
Interessante anche il dipinto del “Volto di Artemisia” nel cui paesaggio si uniscono scenari di fantasia con scorci legati alle vedute di Napoli ad accompagnare il volto della bella Artemisia dalle chiome al vento di color oro e rosso a suggerire forza e dinamismo accentuati dal ritmo di onde rosse, gialle e blu che le fanno da mantello a coprire il suo corpo non visibile.
Grinta e fierezza accompagnano l’altra immagine di “Donna con leopardo” in cui i lunghi capelli al vento della donna si armonizzano con il manto del felino i cui occhi incutono rispetto proprio come quelli di lei.
La tenerezza invece si respira in “La dolcezza di Artemisia” dove il volto di lei si volge a guardare dolcemente il bambino addormentato che tiene in braccio.
Alla danza si riferisce “L’anima di Nureyev” dove i due ballerini (Margot e Nureyev) fanno dei loro corpi un unico incontro di anime trascinate dall’infinito ritmo della danza che le unisce per sempre.
Un viaggio quello proposto in questi dipinti dedicati alla grande Artemisia Gentileschi con cui Milena Petrarca invita a guardare con occhi densi d’amore tutte le donne, nel rispetto che si deve loro, e allo stesso tempo ad ascoltare quanto comunicano.
Artemisia Gentileschi, che ritroviamo in queste figure femminili, invita a non avere paura a confidare nelle proprie risorse con quella grinta e coraggio che le hanno permesso di andare contro le convenzioni del tempo per la propria libertà.
Silvana Lazzarino

Il Dispari 2017-08-14

Alex De Vito

Nuovo amico dei progetti culturali Made in Ischia proposti dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”

BIOGRAFIA ALEX DE VITO
Musicista, compositore, paroliere, arrangiatore: in tre parole Alex De Vito.
Artista da sempre, non ama prendersi sul serio, anche se ha le idee molto chiare.
Dopo il singolo “Il mio papà“, che ha dato il via ad un’iniziativa educativa proposta in tutte le scuole elementari del Lazio, nel 2014 gli è stato conferito il premio come “Miglior artista poliedrico’” dall’Associazione Internazionale Magna Grecia, sezione di Latina presieduta dall’artista Milena Petrarca.
Sempre nello stesso anno ha ricevuto anche un premio come autore della commedia musicale “I colori dell’anima” in tournée in moltissimi teatri italiani.
Nel 2015 ha vinto la terza Edizione del Premio Letterario “Luce dell’Arte” indetto dal Comune di Norma (LT), con il brano ‘”Norma t’amo”: un vero inno alla città.
Testo scritto con la poetessa Vera Di Prima e arrangiato da Alessandro Murzi.
La comunità di Norma, durante la celebrazioni della cerimonia di premiazione, ha voluto attestare la qualità del brano con il seguente attestato “Autore di una lirica che è un vero inno a Norma, la sua canzone è un bel regalo da preservare e diffondere, perché trasmette creatività ed energia positiva. Un grazie per il bene che prova per il nostro paese e per il profondo affetto riservato.”
Il Sindaco di Norma ha voluto depositare la canzone come inno ufficiale della città.

Alex De Vito si è detto favorevolmente disposto a musicare (ed inserire poi le canzoni nel suo repertorio) testi scritti da Autori partecipanti al Premio internazionale di Poesia “Otto milioni” e da Autori comunque indicati dalla nostra Associazione DILA.

Angela Maria Tiberi

Il Dispari 2017-08-14

DILA in LETTONIA

Grazie alla costante operosità della Socia Fondatrice Liga Sarah Lapinska, l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” trova modo di proporre in Lettonia il MADE IN ISCHIA che caratterizza le sue attività artistiche culturali e sociali.

Liga Sara Lapinska intervista Daiga Latkovska.

Vado con la forza e con la tenerezza

I miei amici mi hanno fatto conoscere una donna giovane e femminile che guida una Maison di moda, Daiga Latkovska.
Lei è un’artista, ed è la stilista disegnatrice.
Daiga Latkovska ci ha offerto uno spazio nel suo splendido palazzo per realizzare i nostri eventi e la nostra mostra in cui parteciperanno numerosi artisti internazionali, amici e collaboratori dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA”: musicisti, poeti, attori, poeti, pittori, scultori, ceramisti, fotografi e non solo.

LIGA SARAH: “In attesa d’incontrarti ho sentito subito, attraverso la porta trasparente del tuo studio, che i nostri gusti hanno qualcosa in comune.
Ho subito osservato gli abiti elegantissimi in colori intensi, decorati con fiori grandi e lussuosi, pur tuttavia teneri ed estivi.
Qual è la tua attività di artista? Disegni vestiti? Hai nel tuo atelier anche altri artisti che ti aiutano?”

DAIGA sorride nel suo in modo solare, vestita in un abito lungo con un elegante turbante sulla testa mentre, dice:

“Esatto, sono l’artista disegnatrice unica nella mia Maison di moda.
Certo ho assistenti che confezionano le mie idee.
Collaboro molto con Zita Graumane, artista disegnatrice di gioielleria, che ama lavorare con pietre e gemme e preferisce realizzare collane e anelli massicci ma nello stesso tempo molto femminili.
Dipingo talvolta insieme alla mia amica e maestra Inta Paulsone ed amo giocare con colori chiari e tra loro differenti, proprio come quando disegno vestiti.
Per ora, comunque, non sono pronta a mostrare i miei dipingi.
Chissà, forse fra qualche tempo riterrò di essere pronta.
Lo sento quando sono pronta, lo sento benissimo.
Sono flessibile ed empatica.
Se una mia cliente preferisce un vestito modesto e laconico, certo non provo a convincerla che lei deve seguire il mio gusto.
Il mio gusto è lasciare e organizzare che i colori chiari e splendidi giochino insieme.
Ogni vestito come un esperimento.
Quando, giovanissima, organizzavo mostre, soprattutto per gli adolescenti e per i bambini, ero molto aperta agli esperimenti e ogni mostra era per me come un viaggio all’avventura.
É impossibile vivere senza l’aria festiva, è noioso e innaturale vivere solo il così detto quotidiano, se tutti i giorni sono quasi uguali.
Sì, i vestiti e le decorazioni fatti da me sono molto femminili.
Sono sicura che le donne, spesso, non sono abbastanza contente del loro corpo.
Per esempio ci sono tante donne che pensano di essere troppo corpulente.
Ogni donna e ogni uomo ha una propria estetica, la sua bellezza.
Ogni donna, anche un po’ corpulenta, ha le sue bellezze non solo nei tratti del viso, ma anche nella silhouette.
Per qualcuna le mani, per un’altra le spalle, per un’altra il seno.
Dobbiamo sottolineare le nostre bellezza senza volgarità, non costringendoci a nascondere con vestiti simili ai sacchi le nostre zone problematiche!”

LIGA SARAH: “Quali tessuti preferisci per i tuoi vestiti decisamente femminili come te?”

DAIGA: “Preferisco il jacquard, la seta più dura del solito, altri tipi di seta, il merletto e non solo.
Non sono un’entusiasta dei jeans.
Proprio come nei miei quadri, con i tessuti mi piace sperimentare combinazioni nuove per creare l’armonia.
Sempre, ripeto, con un sentimento di avventura.
Poi amo i motivi etnici.”

LIGA SARAH: “Quali sono i tuoi luoghi prediletti e le tue tradizioni più importanti?”

DAIGA: “Sono nata a Rèzekne, una città in Latgalia, amo la vita di campagna, i prati estivi e primaverili.
Aspetto ogni anno il mistero del Solstizio tra il 20 e 21 Giugno.
Vivo tra Jelgava, dove abito già 15 anni, e un paesino di Vilàni, non lontano da Rèzekne, dove lavora mio marito.
Quanto agli eventi e ai concorsi, mi piace di organizzarli ma non ho interesse a parteciparvi.
Certo sono felice di sentire che la mia arte è riscuote successo, che la mia Maison di moda è speciale e che io sono simpatica.
Comunque, per me, più dei concorsi, è importante tutto il processo, si può dire il viaggio, come un attimo di gloria.
Quindi, amo non solo vestire le mie clienti, ma anche consigliare loro la giusta pettinatura e l’ottimo make-p, provando di capire al meglio l’anima e la bellezza di ogni mia cliente.
Per essere bella non basta l’abito da sera meraviglioso.
Non basta essere femminile.
Il segreto dell’armonia è nell’essere contenta di se stessa e provare, nello stesso tempo, a diventare sempre più bella e sempre più se stessa, aprendo le proprie qualità, prima più o meno nascoste.”

LIGA SARAH: “Mi confermi l’intenzione di dedicare uno dei tuoi prossimi capi di abbigliamento all’isola d’Ischia della quale hai ammirato le foto che ti ho mostrato?”

DAIGA: “Sì certo e posso aggiungere che sarei molto lieta di presentare a Ischia qualche mio abito grazie, ovviamente, alla collaborazione della Vostra stimata Associazione DILA.”

LIGA SARAH: “Ti ringrazio per tutto quanto stai facendo per la nostra Associazione con l’augurio di poterci recare insieme presto a Ischia.”

DAIGA: “Anche io ringrazio voi per avermi cercata e condivido l’augurio di una vacanza interessante a Ischia.”


Il degrado di Posillipo

Dall’epoca imperiale Posillipo è stata luogo di delizie ed ozio con ville spettacolari lungo la costa, da quella del divino Augusto a tante altre di rango.
La tradizione è continuata durante il periodo aragonese e vicereale, per accentuarsi dopo l’apertura nel 1812 di via Posillipo e negli anni Trenta del secolo scorso di via Petrarca, via Orazio e via Manzoni, dove ambivano dimorare professionisti ed imprenditori.
Al fianco di questi insigni personaggi coabitavano pacificamente pescatori e contadini.
Negli ultimi decenni un degrado inarrestabile ha caratterizzato la frequentazione del quartiere con epicentro del fenomeno nel parco virgiliano

Cominciando la discesa

dall’incrocio con via Petrarca è un vero bollettino di guerra: strada sconnessa con radici di alberi a vista, un barbone che ha preso stabile possesso della vecchia stazione della funivia fino al Panda park, una sorta di parco giochi sul viale Virgiliano, che, invece di divertire i bambini, a tutte le ore del giorno e della notte, mantiene una musica ad altissimo volume, rompendo i timpani e non solo quelli di tutti coloro che abitano nel raggio di un chilometro.
Nel frattempo da Coroglio la più celebre discoteca cittadina spara a palla ritmi snervanti fino all’alba, nonostante confini con il commissariato Bagnoli.
La zona da tempo è frequentata da giovani agghindati da far invidia ai selvaggi, in un tripudio di piercing e tatuaggi.
Persa la memoria storica il luogo è noto per il “mercatino dei vip”, come suole essere denominato il disordinato assembramento di bancarelle che ogni giovedì mattina prende possesso dei vialoni di accesso del Parco delle Rimembranze.

In questo allegro bazar

di sapore medio orientale, allietato dalle stridule voci dei venditori, che rimembrano le antiche voci degli ambulanti partenopei, si vende di tutto ad eccezione degli alimentari, con la presunzione di inseguire le griffe alla moda imitate in maniera prodigiosa e spacciate per vere.
Il mercatino è frequentato da una folla allegra e ciarliera nella quale si distinguono le signore e signorine bene della città alla ricerca spasmodica del capo di moda firmato, poco conta se apocrifo, perpetuando con l’aiuto del falso l’antica abitudine di vestire all’ultimo grido.
Sono naturalmente finte signore dalle labbra rifatte e dalle movenze sguaiate, inconsapevoli protagoniste di un doloroso quanto irrefrenabile epicedio: il malinconico tramonto di una classe borghese, che per secoli ha comandato ed oggi è sostituita da una casta prepotente e camorristica, volgare e sfacciata.

Achille della Ragione


Ricordandovi che il 20/03, l’8/05 e il 19/06 abbiamo pubblicato 3 serie di 3 poesie finaliste del premio “Otto milioni” e che il 7/08 ne abbiamo pubblicate altre 4, oggi ne pubblichiamo altre 2 poesie.

Cod. 23 – Milena Petrarca
Sospesa nel tempo...

In un mare
Di stelle
Navighi
Nell’infinito
Ipnotizzata.
Dal blu
Più intenso
Del tuo mondo
Interiore
Subconscio
Alito di vento
Soffio dell’anima
Esisti tu
Come stella
Sospesa nel tempo.

Cod. 24 – Antonio Mencarini
Per un amico scomparso

Un lampo di luce nel tempo
un nobile cuore guidato dal sentimento
l’ansia di fare il bene
di dare il bene
di ricevere il bene.
Un battito d’ali di gabbiano
sul mare della vita.
È durata un nulla la tua esistenza
ma sei riuscito a renderla degna di vivere.
Sei partito per non so dove:
una domanda mi attanaglia – Ti rivedrò?
Non so, non credo ma nei dubbi spero.
Addio amico mio
finché vivrò ti avrò nel cuore.

 

DILA

Angrisani e la Rassegna Arte e Letteratura a Cava de’ Tirreni

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ANGRISANI:  L’ARTE E LA POESIA NUTRONO IL PENSIERO.

A CAVA DE’ TIRRENI RASSEGNA INTERNAZIONALE DI ARTE E LETTERATURA CONTEMPROANEA “L’EMOZIONE NEL SEGNO, NEL COLORE, NELLA PAROLA” A CAVA DE’ TIRRENI (S.A)

I colori, nel loro caratterizzare ogni angolo di realtà vicina o distante, nel loro incedere accendono la vita, come anche segni di line avvolgenti e spigolose, concave e convesse nel ripercorrere spazi possibili e immaginari, vicini e lontani, per lasciare che la parola si innalzi leggera e decisa a raccontare emozioni di storie che si ripetono e rinnovano nel tempo.

Ad intrecciare l’energia di queste forme espressive legate all’arte tra segno, materia e alla poesia, attraverso cui esplorare i luoghi della memoria e del presente dove abitano stati d’animo che segnano gesti, comportamenti ordinari e straordinari, è la Rassegna Internazionale di Arte e Letteratura Contemporanea “L’EMOZIONE NEL SEGNO, NEL COLORE, NELLA PAROLA tra i più interessanti appuntamenti con la cultura che si svolge a Salerno dal 15 al 31 ottobre 2017. Organizzata e promossa dall’Accademia Internazionale ARTE E CULTURA di Belle Arti, Lettere e Scienze Michelangelo Angrisani, la rassegna che si avvale del Patrocinio del Comune di Cava de’ Tirreni, dell’ Arcidiocesi Amalfi-Cava de’ Tirreni, dell’A.A.S.T. Cava de’ Tirreni, e dell’Accademia Int. Greci Marino, presenta. sulla base di un concorso a tema libero, opere di: pittura, scultura, fotografia e poesia.

All’inaugurazione della Rassegna internazionale, il 14 ottobre 2017, non mancheranno nomi di spicco nel settore della cultura, della storia e della critica d’arte: accanto al Sindaco di Cava de’ Tirreni Vincenzo Servalli, e all’Arcivescovo di Amalfi – Cava de’ Tirreni sua eccellenza Mons. Orazio Soricelli, e all’Arch Carmine Salsano che saluterà i presenti, saranno il Presidente dell’Accademia Art. Michelangelo Angrisani, il Prof. Franco Bruno Vitolo, il Critico Letterario, Prof. Luigi Crescibene Critico d’Arte.

Angrisani Rassegna Internazionale Arte e letteratura a Cava de Tirreni

La rassegna contempla inoltre due sezioni riservate ai giovani talenti tra artisti e poeti di età compresa tra i 12 e i 18 anni. La mostra che sarà allestita nel prestigioso complesso monumentale di Santa Maria del Rifugio in piazza S. Francesco di Cava de’ Tirreni (Salerno) sarà visitabile dal 15 al 31 ottobre prossimo nei giorni lavorativi dalle ore 17,00 alle ore 21,00, giorni festivi dalle ore 9,00 alle 12,00 e dalle ore 17,00 alle 21,00

Lo sguardo delle arti nel contemporaneo offre a ciascun artista, sia esso fotografo, pittore o scultore l’occasione di esplorare le emozioni facendosi guidare dalle nuove possibilità derivanti dai diversi materiali e da stili e tecniche innovativi per catturare un pensiero che in un attimo svanisce , ma che resta entro la dimensione dell’opera stessa. Facendo riaffiorare stati d’animo che possono passare dalla gioia alla malinconia, dallo stupore alla nostalgia e all’abbandono, ciascun artista potrà mettere in moto un circuito in divenire legato alle proprie esperienze per recuperare  stralci di storia passata e presente, ma anche sognata e ipotizzata. L’obiettivo della rassegna come sostiene il Presidente Michelangelo Angrisani è quello di far convivere le diverse espressioni artistiche pittura,  scultura, fotografia e poesia creando un dialogo tra le stesse per portare nuove sinergie dove restituire la bellezza della rappresentazione visiva ed emotiva..

Così se immagini di linee e colori, e modelli di forme nello spazio si legano attraverso simboli al destino dell’uomo, anche le parole scritte per poi essere declamate immettono entro stati d’animo, ricordi, cui si accompagnano interrogativi sul significato dell’esistenza. Al centro di questo viaggio nelle emozioni ritrovate grazie alle arti e al loro essere veicolo privilegiato con cui sentirsi liberi di ritrovare se stessi, trova una nuova dimensione l’individuo sospeso tra certezze e dubbi nel percepire la propria finitezza di fronte all’infinito della natura, nel suo processo di origine, decadenza e rinascita. Quanti tra artisti e poeti vorranno partecipare alla rassegna per essere protagonisti di un dialogo tra le arti, potranno iscriversi entro il prossimo 20 settembre.

Silvana Lazzarino

L’EMOZIONE NEL SEGNO, NEL COLORE, NELLA PAROLA

Rassegna Internazionale di Arte e Letteratura Contemporanea

Cava de’ Tirreni Salerno

Orari mostra. lunedì–venerdì dalle ore 17,00 alle ore 21,00,

giorni festivi dalle ore 9,00 alle 12,00 e dalle ore 17,00 alle 21,00

dal 15 al 31 Ottobre 2017

apertura e inaugurazione 14 ottobre ore 17.00

Scadenza bando 20 settembre 2017

Informazioni: Tel 0039.340.7997995 – +39.3711151746

oppure scrivere al seguente indirizzo e – mail arteecultura@virgilio.it

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Ischia. Patrizia Canola al Museo Etnografico del Mare

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 ISCHIA-  SUCCESSO PER LA MOSTRA DI PATRIZIA CANOLA AL MUSEO ETNOGRAFICO DEL MARE

I volti in divenire della natura in cui ritrovare i ritmi infiniti delle stagioni che passano lasciando dietro di sé profumi, colori e quei suoni che evocano sensazioni sopite da troppo tempo, sono al centro dei dipinti di PATRIZIA CANOLA: affermata pittrice a livello internazionale con all’attivo numerose mostre in Italia e all’estero. Tra le più recenti quella a Gualdo Tadino (Pg) “Nel Respiro di Gaia la Madre Terra” settembre 2016, a Venezia “Art Walk” a Palazzo Zenobio (febbraio-marzo 2017) e l’Esposizione Triennale di Roma (26 marzo 22 aprile 2017) alla Fondazione Crocetti. Gli scenari legati alla natura, tra silenziosi paesaggi invernali con neve e ghiacciai, distese di campi di grano e fiori dalla tinte accese, ruscelli, riviere, maestosi faggi e ancora cieli a perdita d’occhio di cui colpiscono i notturni dai riflessi argentati, aprono ad una sorta di compenetrazione visivo- emotiva riportando in superficie ricordi distanti nel tempo e sogni in cui sperare.

Ischia dipinto di Patrizia  Canola – Ninfee olio su tela 80 x 90

Per la prima volta i più bei dipinti di questa straordinaria artista, nata a Milano, ma attiva in Brianza sito privilegiato in cui trovare ispirazione, sono esposti ad Ischia in un suggestivo percorso a lei dedicato negli spazi del Museo Etnografico del Mare (Ischia Ponte) La mostra PATIRIZIA CANOLA. NEGLI ORIZZONTI DELLA VITA TRA LUCE E COLORE, organizzata da Bruno Mancini, presenta diversi dipinti dell’artista dove a trionfare è la natura con luci e colori e in particolare il motivo dell’acqua delle coste marine della Sardegna e delle Marche rispettivamente con Colori di Sardegna” ed Estate marchigiana” dove lo sguardo si lascia catturare da avvolgenti riflessi di colori che uniscono cielo e mare; elemento dell’acqua che culla e accarezza le bianche “Ninfee” leggere come ballerine. Suggestive le atmosfere lungo l’Adda del dipinto I colori del fiume Adda” dove campeggiano i gialli, il verde accompagnati da tonalità blu dell’acqua e dove l’ambiente circostante si riflette, come anche di ampio respiro èCampo di lavanda con il viola della lavanda in primo piano che stacca con l’azzurro e le increspature scure del cielo, e poi le colorate “Melagrane”. Distante da tonalità così vivici e intense è l’atmosfera ovattata come da sogno che si respira nel dipinto “Inverno dove cromie grigio, tendenti all’azzurro sembrano rarefatte come attutite ad indicare un momento di riflessione e sospensione del

Ischia dipinto di Patrizia Canola Studio Melagrane Olio su faesite 40 x 30

pensiero, necessario all’uomo per ritrovare se stesso guardando dentro di sé a partire dalla natura che si riposa. Nella mostra che sta avendo successo, il filo che unisce i dipinti è il tema dell’acqua accompagnato dal motivo del colore, aspetti che si legano all’Isola di Ischia denominata isola Verde. Da sottolineare la presenza di tre quadri inediti e grandi Estate marchigiana”, “Ninfee” e “I colori del fiume Adda” dove l’acqua crea attraverso la luce atmosfere di colore che si riflettono in essa. Fonte di vita l’acqua, linfa della Terra e della natura cui dona energia e fertilità, si presenta ora cristallina come quella delle coste della Sardegna, ora attraverssata da contrasti luminosi verdi e blu come quella dell’Adda, e ancora acqua trasparente dove si specchiano le ninfee espandendo i propri tenuti colori. Ogni angolo della natura che si rispecchi in “scenari d’acqua” unitamente ai riflessi della luce crea rifrazioni di infinite armonie di colori dove riscoprire le emozioni che arricchiscono pensieri tra attese e speranze.

Ischia dipinto di Patrizia Canola Campo di Lavanda Olio su Tela 30 x 40

Nel suo lavoro Patrizia Canola rivolge il suo studio e la sua ricerca al colore e alla luce fondamentali per la sua arte. Queste le sue parole: “I colori sono la musica e il direttore d’orchestra è la luce”. Accanto alla pittura di paesaggio dove lo studio della luce come si è visto è fondamentale e dove la stessa definisce ogni dettaglio, Patrizia Canola si è dedicata al ritratto, allo studio dei cavalli in particolare affascinata dal loro movimento, ai singoli alberi e alle nature morte dove campeggiano fiori e frutta. Ma il suo stile da qualche tempo si è indirizzato verso un pensiero metafisico dove le figure non sono più definite e dove prevalgono colori molto chiari tendenti al bianco per raccontare il suo modo di sentire la vita filtrata attraverso una grande sensibilità dove al centro è il destino dell’uomo, con le domande sul senso della vita. Quindi prevalgono tematiche legate al sentimento della libertà, al futuro il cui delinearsi dipende dall’uomo: futuro che può apparire incerto e indefinito, ma necessita di una scelta. In questa scia si possono leggere dipinti come: “Va pensiero”,  “Futuro” e “Incontri”.

Silvana Lazzarino

PATRIZIA CANOLA

NEGLI ORIZZONTI DELLA VITA TRA LUCE E COLORE

Musei Etnografico del Mare

Palazzo dell’Orologio- Ischia Ponte(NA)

Fino al 15 settembre 2017

informazioni: www.museodelmareischia.it

Ingresso libero

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