Lo squallore del centro TIM

Lo squallore del centro TIM

Per la serie Esopo news

Ischia 15/08/2017 ore 21:00

Pubblico il post di Gaetano Di Meglio e i relativi commenti
Gaetano N Di Meglio
Lunedì 14 agosto 2017 alle ore 13:18

Lo squallore del centro Tim di Ischia è degno di chi lo gestisce

Commenti

Federica Eletto ??
Ieri alle 13:22

Gaetano N Di Meglio Squallore. Fumato in faccia. Disattenzione. Sciù
Ieri alle 13:25

Federica Eletto
Ieri alle 13:26

Giovanni Galano Quale?
Ieri alle 13:29

Gaetano N Di Meglio Vicino a bottiglieri
Ieri alle 13:33

Caterina Mazzella Passa a Vodafone…
Ieri alle 13:34

Vincenzo Buono
Ieri alle 13:35

Gaetano N Di Meglio No. Mi rivolgo ad un altro centro. Magari trovo #cortesia
Ieri alle 13:36

Sabatino Di Maio credo lo squallore di tutti i centri Tim e non solo
Ieri alle 13:49

Sabatino Di Maio A quello dell’Auchan di Mugnano, l”altro giorno: scusi vorrei passare a Tim si sono 10 euro al mese eccetera (detto in modo velocissimo che a stento ho capito), però ci sono 39 euro per la portabilità. Ah scusi, 39 euro e perchè. Scusi lei entra in un negozio e non vuole pagare niente?
Ieri alle 13:52

Andrea Schiano Allora che lei fosse un decerebrato e un depensante era ben noto a tutti….il suo giornale è il trionfo dello squallore, lo è sempre stato, sempre impegnato a compiacere il potere e mai a servizio della vera informazione. Di clamorosamente squallido c’è lei con quegli occhi ottusi e bovini e quella panza da pensionato. Ora veniamo ai fatti …lei mi ha chiesto se fosse possibile effettuare una sostituzione con tim Next da s7 a s8…io le ho risposto che nn avevo avevo a disposizione il dispositivo e nn potevo quindi procedere alla suddetta sostituzione….poi lei mi ha chiesto quando si sarebbero resi di nuovo disponibili al che ho replicato che probabilmente dopo ferragosto ne avremmo avuti….nn so dove abbia colto la scortesia o un eventuale insofferenza….
Ieri alle 14:19

Gaetano N Di Meglio Più scortese di questo? Cosa vuoi di più dalla via…. Esistono altri centri tim. Per mia fortuna. Altrove
Ieri alle 14:40

Gaetano N Di Meglio Rileggi il post e lo capisci. Ma è tempo perso. Passo ad altro operatore dopo aver inviato questa conversazione alla TIM . Quello che faccio nella vita non importa.
Ieri alle 14:45

Virginia Arcamone ho mamma !!! che educazione e maniere !!!!!!

Andrea Schiano Glielo ripeto lei è la sintesi di tutto ciò che è mediocre…un vile che che utilizza la sua popolarità per orientare consensi a proprio vantaggio….nn ha subito nessuna scortesia ma solo un forzato rifiuto dovuto alla contingenza della situazione….vabbè ma tanto la conoscono tutti e tutti sanno di cosa sto parlando
Ieri alle 14:47

Gaetano N Di Meglio I fatti dicono che la mia lamentela è dovuto al suo comportamento (confermato con la violenza di questo post. Provvedo a quererarla) non alla risposta che comprendo e capisco. La sua maleducazione e la sua supponenza ha dato fastidio ad un cliente della TIM e questo cliente (pago come tutti) si è lamentato ed è stato aggresito. Oltre alla querela invio tutto alla TIM.
Ieri alle 14:51

Andrea Schiano Tento di decifrare il suo italiano zoppicante.…la violenza è stata applicata in primo luogo da lei quando ha parlato di squallore ….io mi sono solo mantenuto sui toni da lei suggeriti nell’incipit del post…..provvedo immediatamente a quererarla a mia volta
Ieri alle 14:55

Gaetano N Di Meglio E lei querela un cliente deluso? Rido. Perché questo è il livello che ci meritiamo.
Ieri alle 15:00

Andrea Schiano No querelo una persona che ha aggredito senza alcuna ragione d essere l immagine della mia attività….deluso? E di cosa? Di nn aver trovato il cellulare bello e pronto in vetrina? Beh può capitare soprattutto a ferragosto
Ieri alle 15:05

Gaetano N Di Meglio No. Del fumo in faccia. Dello sguardo sul pc. Del suo continuo chattare. Del non interesse. Forse aveva qualche remora nei miei confronti e mi ha trattato con squallore. Dovevo andare a Casamicciola o forio.
Ieri alle 15:08

Andrea Schiano Il fumo era di una sigaretta elettronica che si può fumare tranquillamente nei locali pubblici….lo.squardo fisso sul pc era dovuto al fatto che stavo risolvendo un complicato algoritmo di monitoraggio sistemico che richiede attenzione massima….ma le ho comunque risposto dicendole che erano giorni caotici e che dopo ferragosto avremmo probabilmente avuto nuova disponibilità per gli s8…mi aspetto delle immediate e formali scuse per questo post fuori luogo e senza fondamento
Ieri alle 15:15

Gaetano N Di Meglio Signor Schiano, le scuse le deve lei non solo a me, a anche ad altri che – lo può leggere tra i commenti – hanno avuto la stessa mia brutta esperienza.
Non può risolvere “un complicato algoritmo di monitoraggio sistemico che richiede attenzione massima” e svolgere attività di front office allo stesso tempo perché i clienti sono grassi e il grasso va al cervello e ci sentiamo trattati male. Abbiamo gli occhi a palla e la “uallera” appesa e vogliamo essere trattati diversamente. Andrò altrove per il mio cellullare, scriverò alla TIM e anche al mio amico di scuola Pasquale col quale mi lamenterò appena lo vedo.
Da questa conversazione, però, potrà ricevere una lezione. Legga più sotto e si accorgerà senza bisogno di svolgere funzioni “algoritmo di monitoraggio sistemico” che c’è più gente d’accordo con me che con lei. Forse deve rivedere il suo atteggiamento. Il fumo, ancorchè legale della sigaretta elettronica, mi ha dato fastidio. E io sono il cliente. E quel fumo legale, le ha fatto perdere un cliente. Che oggi poteva acquistare un altro telefono, una cover, regalare un telefono alla moglie e al figlio e spendere, chissà, 2000 euro in telefonia. Ma non l’ha fatto.
Ora torno alle mie cose.
Ieri alle 15:30

Andrea Schiano La informo che i miei clienti sono più che soddisfatti del lavoro che svolgiamo io e il suo amico di scuola Pasquale….ritengo che lei sia stato troppo affrettato nel pubblicare questa oscenità che le garantisco avrà un seguito nelle sedi opportune….il lavoro sistemico dev essere necessariamente contestuale a quello di front office proprio perché si tratta di problematiche che si propongono simultaneamente alla gestione del cliente in store…
Ieri alle 15:45

Gaetano N Di Meglio Andrea, sinceramente, mi sono già stancato. Sei scostumato e arrogante. Non mi vedi più e se posso dire qualcuno di non venire da voi lo faccio molto volentieri. Per il resto, fai quello che vuoi.
Di centri TIM ce ne sono in quantità ovunque e altrove. E io andrò ovunque e altrove.
Ieri alle 15:47

Andrea Schiano Tu pubblichi un post del genere e lo scostumato ed arrogante sarei io….???
Ieri alle 15:49

Gaetano N Di Meglio certo! E’ questo il sistema. Il cliente viene da te, si trova male e lo scrive. Va a Forio si trova bene e e lo scrive. Eccone una prova postata poco più giù «Trovo quello di Forio invece gentilissimo e disponibilissimo (oltre che competente e capace di gestire con bravura più clienti)».
Sono venuto circa un mese a fa per effettuare la stessa operazione e ho provato al stessa e brutta sensazione. Pensavo era una miia sensazione. Questa mattina ho avuto la conferma.
Ieri alle 15:51

Andrea Schiano Che tu scriva di aver avuto un esperienza nn piacevole e poco soddisfacente è più che lecito, ma parlare di squallore è inaccettabile…..
Ieri alle 15:54

Gaetano N Di Meglio Andrea, le azioni di ognuno di noi vengono classificate dagli altri. Io ho provato squallore. Forse troppo? Forse ho valutato in maniera eccessiva? La tua reazione social me ne ha dato conferma.
Squallore è “Quanto induce un senso di desolante abbandono e tristezza”.
Ieri alle 15:55

Andrea Schiano La mia reazione social è perfettamente commisurata al tuo incipit te lo ripeto….hai parlato di squallore del centro e di chi lo gestisce e ti ripeto anche questo….tu sei di un inarrivabile squallore…in tutti i sensi umanamente percepibili….
Ieri alle 15:59

Gaetano N Di Meglio Andrea, tu hai perso un cliente. E forse lo ha perso anche la TIM.
Hai già 2 (due) persone che dicono in giro “non ci andate”.
E’ un’ottima strategia. #poveropasquale
Ieri alle 16:00

Andrea Schiano Il fatto di aver perso un cliente mi rattrista….ma nell’ aver perso uno come te ci ho solo guadagnato….sei comunemente additato come una persona notoriamente sgradevole e credo che a parte quella del tuo.ristretto nucleo familiare tu goda della simpatia davvero di pochi
Ieri alle 16:06

Gaetano N Di Meglio Andrea, credo che stai uscendo fuori binari per l’ennesima volta. Ma non mi preoccupo. La tua offesa è canonica, scontata, già letta, conosciuta e proviene da chi, per i suoi errori e i suoi sbagli (come si evince in maniera perfetta da questo caso!) è stato agli onori della cronaca. Non indagherò per conoscerne i motivi o risalire alla storia o capire il perché. Non mi sforzo neanche. Posso solo immaginare. Nel frattempo usa l’algoritmo e pensa a quanti la pensano come me. Magari te ne fai una ragione. Altrove troveremo di meglio. Non alla TIM di Ischia. Lì, solo #squallore!
Ieri alle 16:09

Andrea Schiano Tu sei uscito fin dall’inizio fuori dai binari….il tuo patetico giornale semplicemente raccapricciante, un infuso di maldicenza ed analfabetismo e tu ne sei il più che degno direttore
Ieri alle 16:12

Gaetano N Di Meglio chissà quale sarà il motivo… Cronaca?
Ieri alle 16:13

Agata Brescia Questo tipo è moooolto arrabbiato spero che, come dici tu, ci siano motivi che vadano oltre la lamentela di un cliente qualsiasi….perché se tratta così tutti i clienti insoddisfatti…..povera TIM
Ieri alle 16:17

Agata Brescia E povera me che non ho ricevuto il telefono nuovo oggi
Ieri alle 16:18

Andrea Schiano Signora si tratta di una lite di carattere personale….nn c entra nulla la tim
Ieri alle 16:19

Gaetano N Di Meglio …e come potrei mai avere una “lite di carattere personale” con una persona che non conosco. Che ho conosciuto con nome e cognome solo quando mi è stato detto che ho gli occhi a palla e panza da anziano? Il problema resta della TIM alla quale ho già chiesto lumi in merito.
Ieri alle 16:24

Andrea Schiano Si concordo il problema è di Tim di cui hai leso pubblicamente e arbitrariamente l’immagine
Ieri alle 16:28

Gaetano N Di Meglio Andrò a Forio. E dirò a molti di farlo. Arbitrariamente!
Ieri alle 16:29

Andrea Schiano Beh allora siamo pari….è una vita che esorto le persone a nn leggere il tuo giornale
Ieri alle 16:34

Gaetano N Di Meglio Se ti fa ridere così tanto, ridi.
Ieri alle 16:38

Andrea Schiano Se ho urtato la tua sensibilità nn rido più ok?
Ieri alle 16:38

Gaetano N Di Meglio E’ una questione di algoritmo e di controllo. Chissà se c’è qualche altro cliente trattato come è capitato a me proprio ora. #ridiamo
Ieri alle 16:41

Andrea Schiano Ma caro il mio Gaetano qualsiasi attività è probabile che abbia dei clienti poco soddisfatti o scontenti….è fisiologico….te lo ripeto tu nn hai ricevuto un disservizio….magari un atteggiamento poco affabile , ma questo può succedere…quando qualcuno legge il.tuo giornale può pensare che ci siano degli ottimi articoli o una serie di c…...
Ieri alle 16:50

Gaetano N Di Meglio Ma caro il mio Andrea, sto andando a Forio. Questo conta.
Ma c’è una differenza.
Quando leggi un giornale puoi leggere cose che ti piacciono e cose che non ti piacciano, ottimi articoli o una serie di c…., dipende in quale posizione ti trovi. Magari sei stato arrestato (e non è il caso tuo) e ti arrabbi per quello che leggi.
Magari hai picchiato tua moglie (e non è il tuo caso) o hai fatto bancarotta (e non è il caso tuo) o magari eri ubriaco alla guida (e non è il caso tuo) o tante altre cose e non ti piace che il giornale abbia riportato “ottimi articoli” o “una serie di c…”.
Cosa diversa è quando vai al centro TIM. Li, ti aspetti solo cortesia, simpatia, affabilità. Ora, però, vado a Forio. Saluti e grazie della “compagnia” social di questo pomeriggio
Ieri alle 16:58

Andrea Schiano No ti sbagli ….la.tim è fatta di persone nn di cyborg….e la persona che incroci al centro tim può essere super impegnata, o stanca o in giornata no….e credo sia perfettamente comprensibile…. il tuo attacco invece nn lo è….è stato di pessimo gusto ed eccessivo
Ieri alle 17:14

Gaetano N Di Meglio TI sono sincero, ora hai detto una grande verità!
E ti suggerisco, con modestia, di fare una riflessione semplice.
Se dall’inizio, invece di attaccare come hai fatto, avresti detto “ero in giornata no”, avrei cancellato tutto e rivisto la mia posizione.
Ma sei stato preda di una tua rabbia nei miei confronti che non posso comprendere. Non conosco i motivi e il mio post ti ha permesso di sfogare tutto quello che avevi conservato dentro chissà da quando tempo. Ma non posso e non voglio saperne i motivi.
Oggi eri “super impegnato”, “stanco” e “in giornata no”. Capita a tutti. Può capitare anche chi scrive. Chissà, alla prossima di dirai il perchè. Non qui, però. Evitiamo.
Ieri alle 17:20

Andrea Schiano Assolutamente no….nn avevo nessun motivo di astio nei tuoi confronti….e nn ero in giornata no solo super impegnato….ma ripeto potevi manifestare il tuo disappunto in tanti altri modi….ma l hai fatto nel modo più viscido….
Ieri alle 17:36

Gaetano N Di Meglio viscido? L’ho fatto in maniera frontale e aperto.ùSul mio profilo facebook, mettendoci la faccia, il nome e il cognome e, consentimi, permettendoTI di scrivere tutto quello che vuoi. Ti invio, ancora una volta, alla riflessione.
Mi piace · Rispondi · Ieri alle 17:39

Andrea Schiano Forse nn riesci a comprendere e invito te a riflettere….hai pubblicato delle inesattezze attraverso un linguaggio oltremodo offensivo…..un cliente scontento può capitare ma siccome volevi esibirti l hai reso più che pubblico…..
Ieri alle 17:44

Gaetano N Di Meglio Andrea, chi deve rifelttere non sono io
Ieri alle 17:45

Andrea Schiano Ti garantisco che faresti bene anche tu a farlo….prima di pubblicare certe scempiaggiani
Ieri alle 17:55

Gaetano N Di Meglio Andrea, se mi avessi sorriso e trattato bene, lo avrei fatto.
Ieri alle 17:56

Andrea Schiano Allora diciamo che siamo partiti entrambi col piede sbagliato
Ieri alle 17:59

Gaetano N Di Meglio Diciamo così.
Ma resta in sospeso che mi dovrai spiegare i motivi della tua rabba nei mei confronti.
Ieri alle 18:00

Andrea Schiano No guarda è una tua impressione….nn c’è nessuna rabbia da parte mia…
Ieri alle 18:03

Bruno Mancini Andrea Schiano La grammatica italiana, e lo dico a chi ha scritto “Tento di decifrare il suo italiano zoppicante” rivolto ad un commento di Gaetano N Di Meglio, impone che NON si possa scrivere “Che tu scriva di aver avuto un esperienza” ma che si DEBBA scrivere “Che tu scriva di aver avuto un’esperienza”. Questa precisazione non è SOLO indirizzata a stigmatizzare una carenza grammaticale, ma è proposta per evidenziare il deleterio sintomo di auto considerazione proprio di chi preferisce spostare la discussione sul fumo piuttosto che sull’arrosto.
17 h

Andrea Schiano Parla dell’apostrofo mancato all’ articolo indeterminativo che precede esperienza….un espediente per velocizzare la scrittura nn di certo un errore concettuale….le segnalo invece un suo errore ” impone che nn si possa scrivere”….l’ espressione corretta è” impone che nn si scriva”….ecco prima di tentare maldestre correzioni faccia un restayling delle sue cognizioni sintattiche e lessicali…grazie
17 h

Andrea Schiano Se vuole le posso suggerire Maria D’Acunto un ‘ illustre autrice di testi letterari e grammaticali che potrebbe colmare le sue evidenti lacune
17 h
Maria D’Acunto Bruno Mancini : Un, articolo indeterminativo maschile( (e i suoi composti),, ha subito troncamento: per questo non si apostrofa. L’apostrofo si rende necessario per il femminile, perchè lì c’è elisione. Una amica_ un’amica Non è più chiaro così? Francamente la tendenza, assai diffusa, di sorvolare sull’apostrofo a me non piace. So che Andrea non lo fa per ignoranza, però il sintagma un esperienza (senza l’apostrofo) può far sorgere dei dubbi. Cosa ci vuole in fondo a metterlo? Dai, Andrea!. Anche Matteo trascura l’apostrofo e la punteggiatura. Sempre per velocizzare. Perché tanta fretta?
12 h

Bruno Mancini Per controllare grammaticalmente questo commento di Andrea Schiano al post di Gaetano N Di Meglio chiedo il conforto di Maria D’Acunto che è stata da lui chiamata a colmare le mie lacune (sic!).

<Parla dell’apostrofo mancato all’ articolo indeterminativo che precede esperienza….un espediente per velocizzare la scrittura nn di certo un errore concettuale….le segnalo invece un suo errore ” impone che nn si possa scrivere”….l’ espressione corretta è” impone che nn si scriva”….ecco prima di tentare maldestre correzioni faccia un restayling delle sue cognizioni sintattiche e lessicali…grazie>

1) Non è corretto scrivere <all’ articolo> ma si deve scrivere <all’articolo>.
2-3-4-5) I puntini di sospensione devono essere obbligatoriamente TRE e non quattro o due. Poiché questo errore è stato commesso quattro volte si deve convenire che esso sia frutto d’ignoranza e non di disattenzione o fretta.
6-7-8-9-10) Dopo i puntini di sospensione va sistemato uno spazio vuoto. Poiché questo errore è stato commesso cinque volte si deve convenire che esso sia frutto d’ignoranza e non di disattenzione o fretta.
11) Non è corretto scrivere <errore ” impone> ma si deve scrivere <errore “impone>.
12) Non è corretto scrivere <“….l’ espressione> ma si deve scrivere <“… l’espressione>.
13) Non è corretto scrivere <” impone> ma si deve scrivere <“impone>.
14) Non è corretto terminare una frase così <lessicali…grazie>.
15) In verità nel mio primo commento ho evidenziato UN SOLO errore ed è per lo meno inopportuno l’uso di questo plurale <ecco prima di tentare maldestre correzioni>.
16) Poiché non mi risulta che sia stato cancellato il verbo “potere” dalla lingua italiana, trovo astrusa questa frase <le segnalo invece un suo errore ” impone che nn si possa scrivere”….l’ espressione corretta è” impone che nn si scriva”….>.

Fonte TRECCANI: <Davanti a parole che cominciano per vocale l’articolo una è soggetto a ➔elisione e diventa un’>.
L’apostrofo non ha bisogno di nessuna spaziatura. Il suo utilizzo è infatti essenziale ai fini grammaticali per indicare un’elisione e non va mai separato dalle parole che lo precedono e seguono.

A volte, per evitare di diventare ridicoli, basterebbe ammettere i propri errori.
Vi ringrazio per l’attenzione e ritengo definitivamente concluso il mio intervento in questo post.
4 h

Andrea Schiano Io ti impongo di non fare… ti impongo di non poter fare è assolutamente scorretto oltre che poco elegante ai fini di una musicale articolazione della proposizione. Ecco trovo molto più ridicolo uno che si definisce scrittore ma che si esprime con ti impongo di non poter. Passo e chiudo anch’io
4 h

Bruno Mancini Ahahahaha RIDICOLO! https://books.google.it/books?id=UDVjBAAAQBAJ&pg=PA152… https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web… https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web… https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web… https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web… https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web… https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web… https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web… https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web… eccetera eccetera.

Il nuovo condominio
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3 h

Andrea Schiano Ahahhah più che ridicolo qui si parla di linguaggio colloquiale che deve avere una connotazione di rapidità ed efficacia non di una stucchevole e noiosa regolamentazione cassazionistica….ma da dove vengon fuori sti personaggi ahahah
3 h

Bruno Mancini evoluzione di un concetto ballerino: la mia frase prima era un errore <..le segnalo invece un suo errore>, poi è diventata scorretta <è assolutamente scorretto> e <poco elegante ai fini di una musicale articolazione della proposizione> e ora diventa improponibile perché non rientrante nel lessico di un <linguaggio colloquiale che deve avere una connotazione di rapidità ed efficacia non di una stucchevole e noiosa regolamentazione cassazionistica>.
Un ginepraio di contraddizioni unico e ridicolo!
Bene, ora mi dedico a pubblicare questo post nei gruppi ai quali sono iscritto.
Saranno circa 4.000.000 gli utenti fb che potranno leggere e ridere!
3 h

Andrea Schiano A proposito ho letto alcune delle tue “poesie “…un tripudio di mediocrità e cliché…continua a dedicarti alla carta straccia che l’arte è cosa seria
1 h

Bruno Mancini Quindi, oltre a NON saper scrivere, lei NON sa neppure leggere! Finalmente un segno di coerenza. Complimenti! Le sarei grato se il “tu” e i “consigli” li riservasse a coloro che apprezzano la sua traballante educazione.
1 h

Lo squallore del centro TIMi

Alessandro Pascarella Era meglio quello di ischia …il peggiore dei peggiori ..certamente gli addetti!
a.p.
Ieri alle 14:32

Angela ScaglioneBimbi Mai… quanto quello precedente....
Ieri alle 14:44

Gaetano N Di Meglio Mai fumato in faccia. Mai con la testa bassa a fare altro col pc. Sempre sorridente.
Ieri alle 14:46

Angela ScaglioneBimbi Gaetano N Di Meglio … Verissimo. I dipendenti .. ed uno in particolare.. era molto cordiale, educato e preparato. Al contrario…. dei titolari…
Ieri alle 14:51

Alessandro Pascarella Se parliamo tim pilato ‘gaetano’ il padre era il complice silenzio..come diceva la buona amina tuo padre..tale’padre tale figli …eri piccolo all’epoca .nn so ne sai qualcosa?
Ieri alle 18:32

Pasquale Arcamone Scusate ma questo centro TIM dove si trova? Non ha chiuso?
Ieri alle 15:06

Raffaele Imbò Se parliamo di quello subito dopo piazza degli Eroi concordo come mai: una vera cafonamma mista a prepotenza ed ipocrisia. Mai, mai, mai andrò più lì, né tantomeno cercherò di far andare i miei amici e conoscenti.
Trovo quello di Forio invece gentilissimo e disponibilissimo (oltre che competente e capace di gestire con bravura più clienti)
Ieri alle 15:10

Pasquale Introna Pensa che quello di Napoli non è da meno
Ieri alle 17:23

Sandro Florenzo Ah, mi è piaciuto questo confronto a viso aperto . È un piacere leggere due persone che dicono quello che pensano, liberamente senza problemi. Mi ricorda quando andavo a scuola spesso litigavamo in classe e la frase era: ce verimm for. All’uscita appoggiavamo le cartelle a terra e ce le davamo di santa ragione, poi spesso il pomeriggio giocavamo nella stessa squadra in piazza o andavamo allo stesso catechismo e ci eravamo già dimenticato delle mazzate e …compagni come prima.
Ieri alle 18:13

Pietro Di Meglio Si certo Sandro aspetta che montiamo pure il Colosseo . Ma dai ….
Ieri alle 18:33

Sandro Florenzo Pietro , Gaetano ha detto quello che pensava e dell’impressione che ha avuto, Andrea ha risposto attaccando, ne è venuto fuori una bella “scazzottata”. Alla fine penso che lasci
il tempo che trova. Non credo che nessuno cambierà la propria opinione su Gaetano o su Andrea o sui loro rispettivi lavori. Il mondo non è fatto solo di cuoricini, i love you, mi manchi e quanto è dolce il mondo. È fatto anche di scontri e l’intelligenza, mi sembra che in ultimo appari, è quella di arricchirsi dal confronto e non serbare rancore.
P.s. Considera che fa pure caldo
Ieri alle 19:34

Maria D’Acunto Gentile Gaetano, penso che lei non si sia comportato correttamente. .Fb non può essere usato per manifestare i propri disappuntii nei confronti di una ditta. In questo caso le critiche vanno mosse in privato, senza far leva sul ruolo che si occupa. Andrea sta cercando il suo posto al sole e a me pare che lo stia facendo coscienziosamente, Non meritava questa aggressione.
Ieri alle 18:23

Gaetano N Di Meglio hai mai sentito parlare di Tripadvisor?
Ieri alle 18:25

Maria D’Acunto Gaetano N Di Meglio No. Non capisco niente di elettronica, se di elettronica si tratta.
Ieri alle 18:26

Gaetano N Di Meglio No, Maria, si tratta di persone che vengono trattate bene o male nei negozi e negli alberghi.
Ieri alle 18:27

Maria D’Acunto Gaetano N Di Meglio A me mi trattano male tante persone. Mica me la prendo. In certi negozi non mi guardano neppure in faccio. Preciso, conosco poco o niente anche questo gergo
Ieri alle 18:29

Maria D’Acunto E mo’ smettetela!
Ieri alle 18:31

Gaetano N Di Meglio Maria, ti ho risposto
Ieri alle 18:31

Maria D’Acunto Buona serata.
Ieri alle 18:32

Gaetano N Di Meglio anche a te
Ieri alle 18:34

Alessandro Pascarella Ricordatevi il padre pilato vittorio x quello che a fatto ad altri e me!
le conseguenze pagano i figli …. meno peggiori del padre ma stesso sangue nn mente
A.p
Ieri alle 18:50

Alessandro Pascarella P.s imbroglioni
Ieri alle 19:10

Alessandro Pascarella X CONOSCENZA..CHI SONO IN RIF.TO .LA RISERVA I N TOSCANA CHE ERA ANCHE SOCIO DOMENICO DI MEGLIO E IO ANCORA
8 h

Bruno Mancini Bene, ora mi dedico a pubblicare questo post nei gruppi ai quali sono iscritto.
Saranno circa 4.000.000 gli utenti fb che potranno leggere e ridere!

La mia vetrina autore

DILA

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L’uomo e le contraddizioni nelle sculture di Roberto Barni

L’UOMO E LE CONTRADDIZIONI NELLE SCULTURE DI ROBERTO BARNI IN MOSTRA A PIETRASANTA ALLA GALLERIA POGGIALI

Nei ritmi in divenire di un presente dove tutto scorre lungo il filo dell’innovazione tra perfezione e incertezza in cui l’uomo tenta di ritrovare equilibrio volgendo talora il suo sguardo ad un passato troppo lontano per tornare indietro e anche ad un futuro tardo a venire, si inserisce il discorso artistico di ROBERTO BARNI che si sofferma sugli sforzi compiuti dall’uomo nel creare dei ponti di comunicazione attraverso l’emancipazione e il suo sempre più perdere la propria individualità.

Roberto Barni Capogiri d’oro in mostra a Pietrasanta Galleria Poggiali

Roberto Barni, nato a Pistoia nel 1939, guarda a questa esistenza con al centro l’uomo ansioso di conoscere la verità su questa vita dove il tempo sembra arenarsi innanzi a contrasti e divergenze che creano separazioni.

Attraverso le sue sculture viene sottolineato come gesti e azioni dell’uomo si orientino verso una ripetitività passiva generando indifferenza, ma anche atteggiamenti di disappunto e rifiuto, nonché quel relegare lo stesso uomo alla condizione di servo, sottomesso a obblighi. La mostra dedicata a ROBERTO BARNI che inaugura il prossimo 26 agosto 2017 alle ore 18.30 a Pietrasanta presso la GALLERIA POGGIALI racconta proprio questo aspetto dell’esistenza che imprigiona e  omologa lo stesso individuo ridotto a seguire schemi predefiniti.

Appositamente pensato per gli spazi della galleria Poggiali (in via Garibaldi) e per quelli dell’Ex Fonderia d’Arte Luigi Tommasi (in via Marconi), il progetto della mostra CONTROVERSIE, aperta fino al  15 settembre 2017 presenta per la prima volta entro una galleria le quattro sculture monumentali in bronzo di ROBERTO BARNI: Atto Muto, Capogiri d’oro, Camminare in croce, Doppia controversia. Esposte di recente a Venezia in occasione della Biennale nel complesso della celebre Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari, queste sculture sottolineano come ancora nell’epoca dei robot all’uomo siano assegnati dei compiti umili e alienanti. Questo è evidente in “Atto Muto” dove tre uomini silenti reggono un piano circolare, opera collocata nello spazio antistante l’Ex Fonderia.

Robert Barni Atto Muto in mostra a Pietrasanta Galleria Poggiali

In “Capogiri d’oro” esposta nella project room di via Garibaldi 8, tre pedoni si trovano capovolti in una gabbia semi–conica a suggerire l’incapacità dell’uomo di gestire e controllare l’uso di tutto quanto è legato ai beni materiali e di consumo di cui sempre più sta diventando schiavo.

Il senso di smarrimento dell’uomo, di incapacità di trovare la sua strada è espresso nella scultura “Camminare in croce” dove quattro uomini congiunti per i piedi e separati da uno spazio pari ad un angolo retto, percorrono direzioni diametralmente opposte a formare una croce simbolo di sofferenza. Si tratta di uomini privi di personalità. Come sottolinea Alberto Boatto si tratta di uomini che “hanno cessato di possedere il privilegio di un’individualità, di una fisionomia riconducibile a una persona singola, per presentarsi col profilo assottigliato di un emblema anonimo costantemente affaccendato e in cammino”.

Il tentativo di emancipazione dove leggere diversi atteggiamenti e punti di vista che appartengono all’uomo, ma necessari per risalire la china, cui si oppone un atteggiamento contrario che ne impedisce la realizzazione (controversia) sono visibili in “Doppia controversia” dove è rappresentata una stele umana in cui la verticalità è accentuata dalla

L’uomo ele contraddizioni nelle sculture di Roberto Barni in mostra alla galleria Poggiali Pietrasanta  “Ho buona memoria”

posizione delle braccia aderenti al corpo.

Presso l’ex Fonderia accanto ad “Atto Muto”, “Camminare in croce” e “Doppia Controversia”, sarà possibile ammirare: “Continuo”, “Ho buona memoria” e “Remar Contro”, opere particolarmente iconografiche della poetica di Roberto Barni. In particolare facciamo riferimento a “Remar Contro” esposta insieme all’opera di Adolfo Natalini, nell’estate del 2016, nella mostra “Il presente non basta” presso la Galleria Poggiali a Pietrasanta. I due rematori di “Remar contro” nella loro posizione che impedisce alla barca (bagnarola) di procedere, restituiscono l’immagine di un presente che non cambia. Se da un lato il passato è lontano, dall’altro il futuro sembra irraggiungibile: il passato rema contro il futuro perché non guarda avanti, e il futuro rema contro il passato bloccando il presente nella sua fissità immutabile nel tempo. L’imbarcazione che non si muove rimanda alla difficoltà a vivere e sopravvivere in questo presente dove sempre più si avvertono separazioni e distanze.

Silvana Lazzarino

ROBERTO BARNI

Controversie

Galleria Poggiali

Via Garibaldi 8- Pietrasanta

Via Marconi 48, Ex Fonderia d’Arte Luigi Tommasi – Pietrasanta

Orario: dal lunedì alla domenica: 10.00 – 12.30 | 18 – 24

Inaugurazione sabato 26 agosto 2017 ore 18-30

Dal 26 agosto al 15 settembre 2017

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Alex De Vito – Da Ischia L’Arte – DILA

Alex De Vito

Alex De Vito vince il concorso “La forza dei sentimenti”

Eccomi, l’ultimo singolo di Alessandro Salvati, scritto e musicato dal cantautore Alex De Vito

BIOGRAFIA

Musicista, compositore, paroliere, arrangiatore: in tre parole. Artista da sempre, non ama prendersi sul serio, anche se ha le idee molto chiare.

Dopo il singolo “Il mio papà“, che ha dato il via ad un’iniziativa educativa proposta in tutte le scuole elementari del Lazio, nel 2014 gli è stato conferito il premio come “Miglior artista poliedrico’” dall’Associazione Internazionale Magna Grecia, sezione di Latina presieduta dall’artista Milena Petrarca.

Sempre nello stesso anno riceve anche un premio come autore della commedia musicale “I colori dell’anima” in tournée in moltissimi teatri italiani.

Nel 2015 vince la terza Edizione del Premio Letterario “Luce dell’Arte” del Comune di Norma (LT), componendo il brano ‘”Norma t’amo” un vero inno alla città.

Testo scritto con la poetessa Vera Di Prima e arrangiato da Alessandro Murzi.

Definito “Un bel regalo da preservare e diffondere perché trasmette creatività ed energia positiva”, il Sindaco di Norma lo ha voluto come inno depositato della città.

Alex De Vito

DILA

Associazione culturale  “Da Ischia L’Arte – DILA”

Presidente Bruno Mancini

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Il Dispari 2017-08-14 – Redazione culturale

Il Dispari 2017-08-14 – Redazione culturale

Il Dispari 2017-08-14

Il Dispari 2017-08-14

DILA in LETTONIA

Grazie alla costante operosità della Socia Fondatrice Liga Sarah Lapinska, l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” trova modo di proporre in Lettonia il MADE IN ISCHIA che caratterizza le sue attività artistiche culturali e sociali.

Liga Sara Lapinska intervista Daiga Latkovska.

Vado con la forza e con la tenerezza

I miei amici mi hanno fatto conoscere una donna giovane e femminile che guida una Maison di moda, Daiga Latkovska.
Lei è un’artista, ed è la stilista disegnatrice.
Daiga Latkovska ci ha offerto uno spazio nel suo splendido palazzo per realizzare i nostri eventi e la nostra mostra in cui parteciperanno numerosi artisti internazionali, amici e collaboratori dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA”: musicisti, poeti, attori, poeti, pittori, scultori, ceramisti, fotografi e non solo.

LIGA SARAH: “In attesa d’incontrarti ho sentito subito, attraverso la porta trasparente del tuo studio, che i nostri gusti hanno qualcosa in comune.
Ho subito osservato gli abiti elegantissimi in colori intensi, decorati con fiori grandi e lussuosi, pur tuttavia teneri ed estivi.
Qual è la tua attività di artista? Disegni vestiti? Hai nel tuo atelier anche altri artisti che ti aiutano?”

DAIGA sorride nel suo in modo solare, vestita in un abito lungo con un elegante turbante sulla testa mentre, dice:

“Esatto, sono l’artista disegnatrice unica nella mia Maison di moda.
Certo ho assistenti che confezionano le mie idee.
Collaboro molto con Zita Graumane, artista disegnatrice di gioielleria, che ama lavorare con pietre e gemme e preferisce realizzare collane e anelli massicci ma nello stesso tempo molto femminili.
Dipingo talvolta insieme alla mia amica e maestra Inta Paulsone ed amo giocare con colori chiari e tra loro differenti, proprio come quando disegno vestiti.
Per ora, comunque, non sono pronta a mostrare i miei dipingi.
Chissà, forse fra qualche tempo riterrò di essere pronta.
Lo sento quando sono pronta, lo sento benissimo.
Sono flessibile ed empatica.
Se una mia cliente preferisce un vestito modesto e laconico, certo non provo a convincerla che lei deve seguire il mio gusto.
Il mio gusto è lasciare e organizzare che i colori chiari e splendidi giochino insieme.
Ogni vestito come un esperimento.
Quando, giovanissima, organizzavo mostre, soprattutto per gli adolescenti e per i bambini, ero molto aperta agli esperimenti e ogni mostra era per me come un viaggio all’avventura.
É impossibile vivere senza l’aria festiva, è noioso e innaturale vivere solo il così detto quotidiano, se tutti i giorni sono quasi uguali.
Sì, i vestiti e le decorazioni fatti da me sono molto femminili.
Sono sicura che le donne, spesso, non sono abbastanza contente del loro corpo.
Per esempio ci sono tante donne che pensano di essere troppo corpulente.
Ogni donna e ogni uomo ha una propria estetica, la sua bellezza.
Ogni donna, anche un po’ corpulenta, ha le sue bellezze non solo nei tratti del viso, ma anche nella silhouette.
Per qualcuna le mani, per un’altra le spalle, per un’altra il seno.
Dobbiamo sottolineare le nostre bellezza senza volgarità, non costringendoci a nascondere con vestiti simili ai sacchi le nostre zone problematiche!”

LIGA SARAH: “Quali tessuti preferisci per i tuoi vestiti decisamente femminili come te?”

DAIGA: “Preferisco il jacquard, la seta più dura del solito, altri tipi di seta, il merletto e non solo.
Non sono un’entusiasta dei jeans.
Proprio come nei miei quadri, con i tessuti mi piace sperimentare combinazioni nuove per creare l’armonia.
Sempre, ripeto, con un sentimento di avventura.
Poi amo i motivi etnici.”

LIGA SARAH: “Quali sono i tuoi luoghi prediletti e le tue tradizioni più importanti?”

DAIGA: “Sono nata a Rèzekne, una città in Latgalia, amo la vita di campagna, i prati estivi e primaverili.
Aspetto ogni anno il mistero del Solstizio tra il 20 e 21 Giugno.
Vivo tra Jelgava, dove abito già 15 anni, e un paesino di Vilàni, non lontano da Rèzekne, dove lavora mio marito.
Quanto agli eventi e ai concorsi, mi piace di organizzarli ma non ho interesse a parteciparvi.
Certo sono felice di sentire che la mia arte è riscuote successo, che la mia Maison di moda è speciale e che io sono simpatica.
Comunque, per me, più dei concorsi, è importante tutto il processo, si può dire il viaggio, come un attimo di gloria.
Quindi, amo non solo vestire le mie clienti, ma anche consigliare loro la giusta pettinatura e l’ottimo make-p, provando di capire al meglio l’anima e la bellezza di ogni mia cliente.
Per essere bella non basta l’abito da sera meraviglioso.
Non basta essere femminile.
Il segreto dell’armonia è nell’essere contenta di se stessa e provare, nello stesso tempo, a diventare sempre più bella e sempre più se stessa, aprendo le proprie qualità, prima più o meno nascoste.”

LIGA SARAH: “Mi confermi l’intenzione di dedicare uno dei tuoi prossimi capi di abbigliamento all’isola d’Ischia della quale hai ammirato le foto che ti ho mostrato?”

DAIGA: “Sì certo e posso aggiungere che sarei molto lieta di presentare a Ischia qualche mio abito grazie, ovviamente, alla collaborazione della Vostra stimata Associazione DILA.”

LIGA SARAH: “Ti ringrazio per tutto quanto stai facendo per la nostra Associazione con l’augurio di poterci recare insieme presto a Ischia.”

DAIGA: “Anche io ringrazio voi per avermi cercata e condivido l’augurio di una vacanza interessante a Ischia.”

Il Dispari 2017-08-14 - Redazione culturale

Il Dispari 2017-08-14 – Redazione culturale

Il Dispari 2017-08-14 - Redazione culturale

Il Dispari 2017-08-14 – Redazione culturale

Il Dispari 2017-08-14 - Redazione culturale
Il degrado di Posillipo

Dall’epoca imperiale Posillipo è stata luogo di delizie ed ozio con ville spettacolari lungo la costa, da quella del divino Augusto a tante altre di rango.
La tradizione è continuata durante il periodo aragonese e vicereale, per accentuarsi dopo l’apertura nel 1812 di via Posillipo e negli anni Trenta del secolo scorso di via Petrarca, via Orazio e via Manzoni, dove ambivano dimorare professionisti ed imprenditori.
Al fianco di questi insigni personaggi coabitavano pacificamente pescatori e contadini.
Negli ultimi decenni un degrado inarrestabile ha caratterizzato la frequentazione del quartiere con epicentro del fenomeno nel parco virgiliano

Cominciando la discesa

dall’incrocio con via Petrarca è un vero bollettino di guerra: strada sconnessa con radici di alberi a vista, un barbone che ha preso stabile possesso della vecchia stazione della funivia fino al Panda park, una sorta di parco giochi sul viale Virgiliano, che, invece di divertire i bambini, a tutte le ore del giorno e della notte, mantiene una musica ad altissimo volume, rompendo i timpani e non solo quelli di tutti coloro che abitano nel raggio di un chilometro.
Nel frattempo da Coroglio la più celebre discoteca cittadina spara a palla ritmi snervanti fino all’alba, nonostante confini con il commissariato Bagnoli.
La zona da tempo è frequentata da giovani agghindati da far invidia ai selvaggi, in un tripudio di piercing e tatuaggi.
Persa la memoria storica il luogo è noto per il “mercatino dei vip”, come suole essere denominato il disordinato assembramento di bancarelle che ogni giovedì mattina prende possesso dei vialoni di accesso del Parco delle Rimembranze.

In questo allegro bazar

di sapore medio orientale, allietato dalle stridule voci dei venditori, che rimembrano le antiche voci degli ambulanti partenopei, si vende di tutto ad eccezione degli alimentari, con la presunzione di inseguire le griffe alla moda imitate in maniera prodigiosa e spacciate per vere.
Il mercatino è frequentato da una folla allegra e ciarliera nella quale si distinguono le signore e signorine bene della città alla ricerca spasmodica del capo di moda firmato, poco conta se apocrifo, perpetuando con l’aiuto del falso l’antica abitudine di vestire all’ultimo grido.
Sono naturalmente finte signore dalle labbra rifatte e dalle movenze sguaiate, inconsapevoli protagoniste di un doloroso quanto irrefrenabile epicedio: il malinconico tramonto di una classe borghese, che per secoli ha comandato ed oggi è sostituita da una casta prepotente e camorristica, volgare e sfacciata.

Achille della Ragione


Ricordandovi che il 20/03, l’8/05 e il 19/06 abbiamo pubblicato 3 serie di 3 poesie finaliste del premio “Otto milioni” e che il 7/08 ne abbiamo pubblicate altre 4, oggi ne pubblichiamo altre 2 poesie.

Cod. 23 – Milena Petrarca
Sospesa nel tempo...

In un mare
Di stelle
Navighi
Nell’infinito
Ipnotizzata.
Dal blu
Più intenso
Del tuo mondo
Interiore
Subconscio
Alito di vento
Soffio dell’anima
Esisti tu
Come stella
Sospesa nel tempo.

Cod. 24 – Antonio Mencarini
Per un amico scomparso

Un lampo di luce nel tempo
un nobile cuore guidato dal sentimento
l’ansia di fare il bene
di dare il bene
di ricevere il bene.
Un battito d’ali di gabbiano
sul mare della vita.
È durata un nulla la tua esistenza
ma sei riuscito a renderla degna di vivere.
Sei partito per non so dove:
una domanda mi attanaglia – Ti rivedrò?
Non so, non credo ma nei dubbi spero.
Addio amico mio
finché vivrò ti avrò nel cuore.

Il Dispari 2017-08-07

Editoriale

Il Dispari intervista Francesco Millonzi, regista cinematografico.

FILM PRODOTTI DAL REGISTA FRANCESCO MILLONZI: “GENERAZIONE A CONFRONTO”, “180°, IL CAMMINO DI UN REGISTA, “IL SACRIFICIO DI UN BEATO” FILM SULLA VITA E LA CRONACA DELL’UCCISIONE DEL BEATO GIUSEPPE PUGLISI. “PANE DURO”, TUTTI VINCITORI DI PREMI INTERNAZIONALI.

D – Ciao Francesco, grazie per questa intervista esclusiva rilasciata al nostro giornale “Il Dispari”.
Come realizzi i tuoi film?
R – Grazie a voi per avermi cercato.
I miei film, come anche l’ultimo “PANE DURO”. non sono realizzati con attori professionisti, ma da gente comune e con storie reali.
La mia azione consiste nell’ascoltare e documentare ciò che mi viene raccontato senza intervenire con alcuna considerazione personale.
Documentare le storie di ognuno di loro, ascoltare chi ha veramente bisogno, ammirare con grande amore chi sente forte il dovere di aiutare il prossimo, sono sempre per me esperienze straordinarie.

D – Quale messaggio intendi trasmettere con le tue opere cinematografiche?
R – Io ho imparato che lo spirito di una persona non ha diversità di colore, religione o status sociale e vorrei trasmettere questo messaggio in maniera chiara e realistica.

D – Pensi che l’Arte in generale e la cinematografia in particolare possano svolgere un ruolo sociale e, infine, politico?
R – Sì, se vogliamo che questo nostro mondo continui ancora a dare un senso positivo a questa nostra vita.
Tutto ciò che l’Arte è in grado di generare può costituire il tassello per un mosaico chiamato “Speranza.”
Solo insieme, uniti, mano nella mano, noi Artisti possiamo provare a cambiare questa società che vive nel disagio sociale calpestando la dignità di ognuno di noi.

D – Per quale motivo hai deciso di aderire all’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA”?
R – Da un paio di anni, principalmente per ragioni professionali, seguivo con notevole costanza le notizie riguardanti le attività di DILA, in modo particolare la pagina redazionale pubblicata nel vostro quotidiano “Il Dispari” e le puntate dei video MANCINEIDE.
Tutte attività di chiara matrice artistica, ma tutte anche con decisi messaggi sociali.
Positivi, e civili come lo sono quelli che confido di trasmettere con i miei film.
Così nei giorni scorsi ho preso contatto con il Presidente DILA Bruno Mancini e sono rimasto favorevolmente colpito alla sua capacità di trasmettere entusiasmo verso tutte le direzioni artistiche.
Ho, cioè, visto in Bruno Mancini una persona competente e motivata che crede nell’arte a 360° e, per me, operare in un posto bello come Ischia è ancora più bello, vista l’ispirazione che solo i vostri luoghi magici sono in grado di dare nel comunicare ciò che l’estro comanda.

D – A quando l’inizio di questa tua collaborazione con DILA?
R – Ahahaha, è già iniziata! Infatti con Bruno abbiamo messo in programma la realizzazione di alcuni video che produrrò utilizzando testi, colonne musicali, immagini di arte visiva, recitazioni di Artisti vicini ai progetti DILA.
Il Made in Ischia avrà presto anche me tra i suoi collaboratori!

Ricordandovi che il 20/03, l’8/05 e il 19/06 abbiamo pubblicato 3 serie di 3 poesie finaliste del premio “Otto milioni”, oggi pubblichiamo altre 6 poesie.

Cod. 19 – Giuseppe Capoluongo
Dentro l’angolo

Come spiegare quell’angolo nuovo
dove misuro le vecchie parole
gli umori e le tante ragioni
mentre da solo rivango le zolle
indurite nel secco del tempo
e sogno la pioggia che lavi
quel profilo di vita vissuta
e nasca un’immagine nuova
da curare per riempire il mio vuoto
che ha sete ed ha fame
e raccoglie ora briciole
e pur s’accontenta
perché dentro all’angolo nuovo
matura un pensiero diverso
nel rimpianto di un pasto succulento
che non è dato avere per sempre
perché c’è gente che muore di fame
e soffre di non potere mangiare
alla mensa che offre la vita
e misura soltanto il suo bene
dentro l’angolo delle sue gelosie.

Cod. 20 – Francesca Luzzio
Prego Maria

In chiesa suona malinconico il violino,
ed io muoio:
ogni nota è prova funerea,
è un passo verso la fine.

Socchiusi gli occhi, prego Maria.

Un raggio filtra e s’intravede la via:
verde intenso di colle si staglia
nell’azzurro del cielo
e crea contrasto armonico
di vitalità.

M’inerpico festosa
e tendo una mano:
nutro corpi che hanno fame,
ricamo stoffe bianche e nere…

Rinnovato sentimento di vita
prova propulsioni di utilità.

Cod. 21 – Milena Petrarca
Esplorando il tuo paradiso perduto...

Ecco i miei versi
Dipinti per te
Enigmatica Donna
Che stai li nel
Tuo Paradiso
PERDUTO
Aspetti la gioia
Come un sogno
DIVINO
Esplori con gli occhi
La tua Luce
DELL’ANIMA
E così illumini
Il tuo universo
D’AMORE.

Cod. 22 – Milena Petrarca
Schegge di una vita spezzata…

Sguardo spalancato
Nel vuoto
Sottomessa
E dimessa trafitta
Da saette
Di lame di cielo
Ti lasci cadere
Esanime
Rassegnata
E triste raccogli
Le schegge
Di una vita
Spezzata

 

Adolfo Giuliani: L’Africa

L’Africa è una bella terra e un grande paese, anche la sua gente è brava e volenterosa e vuole migliorare.
È il continente dove nasce la storia dell’umanità, poi col tempo è diventato un piatto a cui tutti hanno attinto e lo fanno ancora.
È il posto più importante e più ricco sulla terra. Per secoli l’uomo l’ha sfruttata e ne ha schiavizzata la gente per appropriarsi delle sue ricchezze.
È un Paese che potrebbe essere autonomo e non avere bisogno di nessuno, ma l’egoismo umano non ha mai permesso che questo avvenisse.
Adesso, per saldare il debito di riconoscenza contratto con il suo popolo, bisognerebbe andare in Africa ad impiantare strutture lavorative per restituirle la gloria, la dignità e il benessere che merita.
Bisognerebbe fare come fecero i nostri nonni e i nostri padri con l’America nell’Ottocento e ad inizio Novecento.
L’Africa potrebbe essere L’America di oggi.
Andiamo a produrre lì, facciamo sacrifici per migliorare quel posto e per godere insieme di un benessere che spetta a tutti, per bonificare una terra che ha tanto dato e tanto dà ancora al mondo intero: è un dovere di tutti noi.
Il mondo dovrebbe smettere di sfruttare e ferire questo popolo e dovrebbe invece adoperarsi per aiutare questa gente a non avere più bisogno degli altri.
Napoli, Maggio 2017
Adolfo Giuliani

Accompagna il testo l’opera molto significativa dell’artista Giuseppe di Franco, aderente al Movimento Esasperatismo logos & Bidone.

Angela Maria Tiveri |The diary of my feelings di Vera di Prima

Vera Di Prima ha ricevuto notevoli premi per la poesia, fa parte dell’Accademia Internazionale Arte e Cultura di Castel San Giorgio e dell’Associazione culturale “Cenacolo della Poesia”.
Le sue opere sono inserite in diverse antologie letterarie.
Si sono interessati a lei critici qualificati e la stampa nazionale.
È una grande donna, piena di valori umani, a cui ho gradito rendere omaggio con la mia modesta recensione del suo libro “The diary of my feelings” .
Nel suo diario ci sono foto dei suoi cari e dei luoghi della sua vita.
Ricordi emozionanti che hanno ispirato alla poetessa ricche e prestigiose poesie.
La poetessa Vera Di Prima ama i suoi lettori, l’antica città di Norma e la bellezza della nostra amata Roma.
Il Sindaco di Norma, Sergio Mancini, ha detto di lei: ”La poesia di Vera si carica di tanti e molteplici significati… e per recuperare un mondo più attento agli eventi della vita terrena…”.
Di Vera di Prima, per i lettori di questa pagina culturale, ho scelto la poesia “La parola”.

La parola

Nel dormiveglia del silenzio arcano
il pensiero si tramuta in sogno.
Una dimenticata fiaba vagando va
nel canto dell’immensità.
È come una carezza
che sa donare affetto,
è come un bacio
che sa esprimere amore
è come la voglia
di un’eco
intessuto di parole.

Vera Di Prima

VERA DI PRIMA DECLAMA LE SUE POESIE AL PREMIO MAGNA GRECIA CON LA PRESIDENTE MILENA PETRARCA

Il Dispari 2017-07-31

Il Dispari intervista Roberta Panizza,

Vicepresidente nonché Direttrice Artistica DILA

D- Sappiamo che è in corso di pubblicazione la nuova antologia “Penne Note Matite” abbinata ai Premi “Otto milioni”. Può darci qualche anticipazione sulla sezione che riguarderà la sua produzione poetica?

R – I versi che ho scelto di inserire nell’antologia “Penne Note Matite” sono nati quasi tutti insieme al mio amore per la poesia.

Alcuni persino prima.

A partire dal 2001, in un periodo non felice della mia vita, per distrarre il dolore interiore che pareva non volermi dare tregua, ho navigato spesso in un sito di poesia ora non più attivo (www.scrivi.com) e, dopo aver estratto e risistemato alcuni scritti in versi che tenevo nel cassetto, stralci di frasi appuntati su fogliacci fin dai tempi del liceo, e averli pubblicati su tale sito ottenendo l’apprezzamento di altri utenti, ho cominciato a scrivere qualcosa di nuovo oltre che a leggere quanto da altri era pubblicato o sullo stesso sito.

Poiché in quello spazio virtuale era possibile anche inserire commenti a quanto letto, è cominciato un proficuo scambio di idee ed impressioni che mi ha portata, oltre che a stringere sinceri legami di amicizia con altri appassionati di poesia, ad affinare la mie idee su questo argomento e a mettere insieme un certo numero di scritti che poi ho proposto ad una casa editrice di Roma.

Ne è scaturita una raccolta che è stata pubblicata nel 2003 con il titolo di

“Le mille porte”

che conteneva molti dei testi che potrete leggere nell’antologia.

Un autore ben difficilmente si esprime in modo uniforme nel corso del tempo, perché egli stesso non si mantiene uguale con il passare degli anni: aumentano il carico di esperienze e di letture, cambia il panorama delle sue emozioni e tanto altro ancora contribuisce al cambiamento dello stile e dei contenuti.

Guardo quindi ora con interesse a questi miei vecchi scritti che oltre a farmi provare sensazioni di rimpianto per un periodo ricco di stimoli e di scambi culturali con quelli che si sono rivelati veri e propri poeti, mostrano anche a me una giovane penna nella quale comunque ancora mi riconosco.

D- Vuole consigliarne una lettura a chi ci legge?
R – Con piacere! Direi che “Notte di deserti” potrebbe essere un buon inizio.

Notte di deserti

Che gelido crepuscolo di sogni
in questa notte d’ombre senza luna!

Scivola il suo canto antico
il vento su dune di pensieri
lasciati bianchi ad aspettare.

Qui c’era il sole!

Ed è un sussurro di silenzi
in lenta ascesa il tepore lieve
su questo inerte fiume d’onde.

La terra calda ancora sorride
se solo ancora durerà il ricordo

Il Dispari 2017-07-31 Pagina culturale

L’INTERVISTA CON LO SCULTORE KĀRLIS ĪLE

La prima scultura di Kārlis Ile che ho ammirato è stata la sua “Studente”.
Questo monumento emozionante è stato inaugurato a Jelgava il 12.09.2013.
Ricordo bene quella giornata di pioggia, così forte che non era facile udire né i discorsi, né la malinconica canzone dello studente vagabondo che pensa se occorra o no fondersi nel fiume scuro mentre cade la pioggia.
Questa canzone ha ispirato Kārlis, quando lui ha cominciato ad inventare, creare e costruire lo “Studente”.

Ho visto lo “Studente” e la sua faccia fragile, ma invecchiata, vivace nel bronzo troppo presto esposto in quel giorno di Settembre, e ho preso lo “Studente” per il gomito, allo scopo di capire meglio il suo Enigma, la sua decisione di lasciare questa vita o combattere contro il suo destino non corrispondente ai suoi sogni più profondi.

Il vento diventa la tempesta che scivola sul suo ombrello tutto bucato.

I suoi libri sono bagnati completamente dalla pioggia crudele.
Le sue scarpe sono grandi e goffe come quelle di Charlie Chaplin, non poggiate in una posizione normale e stabile.
Il 26/07 è stato il compleanno dello “Studente”sempre con l’ombrello bucato, sempre sull’argine del fiume. Abbiamo festeggiato questa data speciale in compagnia di Jēkabs Ceriņš che è spesso solitario nonostante la sua popolarità sia molto cresciuta negli ultimi tempi.

D -Kārlis, quando e dove sei nato, cosa ti è rimasto per sempre della tua infanzia e della tua adolescenza? Che cosa hai creato, che cosa hai ammirato, diventando presto indipendente?

R – Sono nato a Saldus il 27.04.1974.
Mia madre lavorava come artista disegnatrice. Mi piaceva guardarla lavorare e ho cominciato a disegnare, generalmente animali, ed a costruire figure di plastilina.
Sono indipendente da 10 anni, da quando studiavo a Riga, lontano da Saldus.

Sono artista 24 ore al giorno e non so vivere in altro modo.

Laureatomi alla scuola d’arte di Jānis Rozentāls, ho subito cominciato a lavorare con il legno, creando le mie prime sculture di notevole misura: una giovane egiziana con la farfalla sotto la testa.
L’architettura e la scultura egiziana sono testimonianze di eternità e di divinità più di quanto espresso da ogni scuola dell’arte che prova ad antropomorfizzare gli Dei, troppo quotidiani, per esempio, nell’arte ellenica.
L’arte egiziana, come l’arte di Leonardo da Vinci o quella di Michelangelo Buonarroti, non diventa mai volgare.
In seguito mi sono laureato all’Accademia dell’Arte della Lettonia.

D – So che realizzi le tue sculture in diversi materiali. I metalli, specialmente quelli limpidi, dorati e chiari, insieme ai cristalli rappresentano l’aria. Con il fuoco lavori direttamente. Sia le pietre, sia le sabbie rappresentano la terra. L’acqua la usi lavorando il ghiaccio.

R – Ogni materiale vuole essere trattato in un modo diverso.
Il mio stile è post-modernismo.
Non tutto deve essere mostrato completamente per essere capito meglio.
Mi piace costruire figure in pausa, come facevano gli egiziani antichi.
Ogni movimento prende la forza fisica mentre, invece, in ogni pausa la presenza dell’eternità diventa più importante.
Usando il fuoco, non realizzo figure umane, ma le mie fiamme giocano tra loro, formando i fiori e i segni della forza lettone.

Da 9 anni organizzo un festival delle sculture del fuoco.

Il lavoro con il ghiaccio è interessante ma pretende tanta attenzione perche ogni dettaglio e ogni composizione dipendono molto da come la luce si rifletter nella scultura, rompendo e trasformando in altri modi il ghiaccio.

Nonostante l’esistenza di luci artificiali che si possono controllare, preferisco mostrare le mie sculture di ghiaccio e di neve nella luce naturale, sotto il cielo!

Il bronzo è tanto più resistente dei materiali che preferisco ed è necessario per salvare le mie sculture per maggior tempo di quelle di fuoco o di ghiaccio.

Quanto alle sculture della sabbia, per fare quelle più grandi, lavoriamo spesso in due o in gruppo
È sempre un rischio costruire gigantesche sculture di sabbia se non facciamo una base stabile e semplice.
In ogni festival la sabbia è diversa.
Sono vincitore di tanti festival, ma per me è più importante l’opinione di coloro che rispetto.
Sto pensando come incarnare meglio nelle mie sculture l’elemento dell’aria.

Questo è un mio segreto d’artista.

D – Dopo un così intenso lavoro come riposi?
R – Durante i festival, prendo qualche giorno per me stesso, per salire sulle montagne o andare in barca.
Liga Sara Lapinska

DILATWITTERONE

1) Da Francesco Millonzi,

regista del film: “PANE DURO” All’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”: “Ciao, sono il regista Francesco Millonzi, come da intervista in esclusiva fatta a Voi (ndr la pubblicheremo nel prossimo numero di questa rubrica), sarei onorato di fare parte del vostro gruppo, anche perché, dopo aver parlato nell’intervista con il Presidente Bruno Mancini ho visto una persona motivata che crede nell’arte a 360°, e fare tutto ciò in un posto bello come Ischia è ancora più bello, vista l’ispirazione che solo quei luoghi magici sono in grado di dare nel comunicare ciò che l’estro comanda.
Onorato
Francesco Millonzi, regista

2) Da Liga Sarah Lapinska (Lettonia):

“Per conto di DILA ho donato la nostra Antologia 2014 alla Biblioteca Scientifica di Jelgava.”

3) Dopo oltre un lustro, Roberta Panizza,

Vicepresidente nonché Direttrice Artistica DILA, è tornata a Ischia per una breve vacanza in compagnia del marito Giorgio e del figlio Breiner. Auguriamo a tutti loro una piacevole permanenza.
In questa pagina trovate una sua breve intervista esclusiva rilasciata alla nostra Redazione.

4) Angela Maria Tiberi,

Presidente della Sede operativa DILA di Pontina, ci segnala che sono aperte le iscrizioni all’Annuario di Arte e Letteratura Contemporanea in realizzazione da parte dell’Accademia “Arte e Cultura”. Al progetto possono partecipare Artisti, Pittori, Scultori, Poeti, Scrittori, Fotografi, Ceramisti, Mosaicisti, e operatori di forme Artistiche,
Sono ammessi a partecipare Artisti di qualsiasi età, nazionalità e religione.
INFO: Accademia Internazionale “ARTE E CULTURA” M. Angrisani
Via Calvanese 22/bis 84083 Lanzara di Castel San Giorgio “Salerno” ITALIA “

5) Il cantautore Peter Ciani,

molto noto in Australia dove risiede da tantissimi anni, autore di alcune canzoni scritte per la nostra Associazione DILA e dedicate all’isola d’Ischia (Ischia Marrana, Ischia Ischia eccetera), è giunto in Italia per un periodo di vacanza. A Roma si è incontrato con Rita Cuccaro, cantante che ha partecipato a diversi eventi ischitani organizzati da DILA, la quale, oltre ai suoi personali, gli ha porto carissimi saluti da tutti noi.

6) Da Liga Sarah Lapinska:

“Entro il 27 Agosto qui, in Lettonia, iniziando da Jelgava, avrà luogo il primo evento e poi la prima mostra di artisti, con particolare attenzione per quelli iscritti a LENOIS e che partecipano al nostro Premio “Otto milioni”. Presto ulteriori particolari.
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Il Dispari 2017-07-24


Il Dispari 2017-07-24

Editoriale

Il 5 Maggio 2017, su queste colonne, abbiamo scritto che Angela Maria Tiberi ci aveva informati che: Silvana Arbia (già Capo del Principale Organo Amministrativo della Corte Penale Internazionale dell’Aia) ha accettato di collaborare con DILA.” ed eccoci impegnati a dare voce alle attività umanitarie, sociali, culturali della illustrissima nuova collaboratrice di questa redazione culturale.
Prima di tutto chiariamo bene la prestigiosa statura internazionale di Silvana Arbia delineandone, ovviamente in maniera succinta, le principali mansioni e attività in ambito legislativo e umanitario.

Silvana Arbia – Magistrato

Presidente della Fondazione internazionale Silvana Arbia.

Già alla Corte d’Appello a Milano, poi ad Arusha (Tanzania) col Tribunale penale internazionale per i crimini commessi in Ruanda (nove anni come chief of prosecutions nella Procura generale), adesso alla Corte penale internazionale dell’Aja con un mandato di cinque anni, eletta a capo della Registry, uno dei quattro organi in cui si articola la Corte penale internazionale.

Silvana ARBIA partecipò,

come membro della delegazione italiana, alla conferenza tenutasi nel 1998 a Roma, in cui venne scritto lo statuto di quella che poi sarà la Corte Penale Internazionale.

Il 28 Febbraio 2008 viene eletta Registar (cancelliere) presso il Registry, il principale organo amministrativo della Corte Penale Internazionale.

Il suo compito è fornire supporto amministrativo ed extra-giudiziario nel perseguimento delle strategie della Corte.

La protezione e l’assistenza delle vittime e dei testimoni, la cooperazione giudiziaria, l’amministrazione del centro di detenzione, e della difesa, l’organizzazione e la gestione dei field offices, la gestione finanziaria e la sicurezza della Corte sono funzioni chiavi del Registry.

In questo ruolo è coinvolta nei casi attualmente trattati dalla corte: fra questi, il procedimento contro il presidente sudanese Omar Hasan Ahmad al-Bashir e le indagini sulle violenze occorse nel 2008 in Kenya, quelle in Libia, in Costa d’Avorio.

RICONOSCIMENTI

• Premio “Nicola Sole” 2010
• “Paul Harris” (da Rotary Catania)
• Premio “Carlo Levi” 2012
• Premio “Donne Zonta” 2012
• “Paul Harris” (da Rotary Basilicata) 2012
• “Peace Prize” da Soroptimist International of Europe 2013
• Il 29 Agosto 2015, l’Amministrazione Comunale di Pomarico le conferisce il Premio Lucania
• Oro per la Cultura Giuridica
• Chèvalier de la Legion d’Honneur.

Ultimo libro: Mentre il mondo stava a guardare – Vittime, carnefici e crimini internazionali: le battaglie di una donna magistrato nel nome della giustizia, pubblicato da Strade Blu – Mondadori, nel novembre 2011. Premio Carlo Levi 2012.

Angela Maria Tiberi intervista Silvana Arbia

TIBERI D: Si parla spesso in questi giorni di “Bambini soldato”, “Child soldiers”, “Enfants soldats”, e simili e pare che nonostante i numerosi sforzi per arginare tale pratica, centinaia di migliaia sono i bambini coinvolti in operazioni militari e il mondo rimane cieco e sordo, spesso tollerante.

ARBIA R: La definizione di bambini soldato, come stabilita nel 1997 nei c.d. Principi di Città del Capo comprende non sono quelli armati e che combattono, ma anche quelli che sono utilizzati dagli eserciti e dai gruppi armati come esche, corrieri o guardie, per svolgere azioni logistiche o di supporto, come trasportare le munizioni e le vettovaglie, posizionare mine ed esplosivi, fare ricognizioni.

La situazione più grave è quella delle bambine soldato che oltre a essere adibite alle operazioni militari sono anche usate come schiave sessuali.

Nonostante l’adozione di convenzioni internazionali dirette a tutelare i diritti dei minori (si ricordano la Convenzione di New York sui diritti dei minori entrata in vigore il 2 Settembre 1990; il Patto sui diritti civili e politici; il Patto sui diritti economici, sociali e culturali e la Carta Africana sui diritti e il benessere dei bambini del 1999), risulta che ancora oggi, secondo fonti UNICEF, la pratica di arruolare bambini esiste

in Africa

(in Somalia in cui tra il 1991 e il 2004 sono stati registrati 200.000 minori, Sierra Leone, Repubblica democratica Congo, Uganda, Mozambico, Liberia, in Ruanda durante il genocidio del 1994 i militari hanno coinvolto minori nei combattimenti);

nell’Asia

(In Afganistan i Talebani usano i bambini come suicide bomber: in Burma si contano 70.000 minori che servono nell’esercito), in America latina, in particolare in Bolivia 40% dell’esercito è composto da minori, dei quali 50% sono minori di anni 16.

Occorreva un mezzo

per rendere giustiziabili le violazioni del divieto di usare i minori in operazioni militari e nel 1998 con l’adozione dello Statuto di Roma, atto costitutivo della Corte Penale Internazionale, l’arruolamento di minori di anni 15 è definito crimine di guerra (le prime sentenze su tali crimini sono state emesse dalla Corte speciale per la Sierra Leone che tuttavia ha un mandato limitato nel tempo e riguarda soltanto una determinata area geografica).

Il primo processo della Corte penale internazionale ha riguardato proprio il crimine di guerra dell’arruolamento dei bambini, nel caso Lubanga, un capo dell’UPC, operante nella regione dell’Itturi, nella repubblica democratica del Congo, ricchissima di diamanti, è stato dichiarato responsabile e condannato definitivamente per aver arruolato bambini, i kadogos.

Ho avuto il privilegio

di essere il Registrar della Corte penale internazionale proprio al tempo in cui si è iniziato e si è concluso questo primo processo, con la condanna del capo militare e con ordine di riparazione alle vittime.

Innumerevoli sono state le difficoltà, anche per ottenere la cooperazione degli Stati, al fine di assicurare la protezione dei testimoni e delle vittime, tra cui vi erano ex bambini soldato devastati, con poche speranze di futuro normale.
Numerose sono state anche le questioni sulla riparazione da accordare a quelle vittime.
Si è sottolineato che, tra le misure riparatrici, vi è la non stigmatizzazione degli ex bambini soldato.

I kadogos sono vicino a noi,

non possiamo ignorarli, specialmente nel momento storico attuale, in cui gli standard di tutela di diritti fondamentali che sembravano acquisiti, stanno vacillando, cedendo a esigenze di mercato e di finanza mondiali, specialmente se pensiamo che spesso i minori si fanno arruolare volentieri per riscattarsi dalla povertà estrema, situazione che ci ricorda quella di tanti bambini in Italia, che sono ingaggiati dalla criminalità organizzata, assicurando manovalanza criminale a basso costo e non punibile.

Un compito per le donne si delinea netto e ineludibile: proteggerli.”

Ringraziamo Silvana Arbia

di averci concesso questa sua intervista esclusiva e le auguriamo successi per la pace mondiale tramite la sua Fondazione internazionale, costituita a San Marino per tutelare i diritti dell’infanzia coinvolta nei conflitti armati.
La Fondazione si propone, infatti, di prevenire il fenomeno dei bambini soldato nella regione dei Grandi Laghi Africani, attraverso l’informazione, la sensibilizzazione e il rafforzamento delle capacità degli adulti, vicini ai minori, di proteggerli e di garantirne il diritto all’educazione e allo sviluppo.
INFO: http://www.arbia.foundation.com
Bruno Mancini

The registrar of the International Criminal Court Sylvana Arbia is seen during a news conference in The Hague November 22, 2010. REUTERS/Michael Kooren (NETHERLANDS)

DILATWITTERONE

Da Liga Sarah Lapinska (Lettonia):

  • 1) A nome di DILA ho regalato una nostra Antologia a Edvìns Jansons per il suo compleanno.
    2) Ho regalato per conto di DILA, una nostra Antologia a Elìna Zàlìte per il suo compleanno.
    3) Ho regolato la nostra Antologia “Otto Milioni 2016” a Jànis Camanis Sr., in nome di DILA.
    4) In nome di DILA ho regalato la nostra antologia 2016 alla stilista Daiga Latkovska.
    5) In nome di DILA ho regalato la nostra Antologia ‘Otto milioni 2016’ al Consigliere comunale Vilis Ļevčonoks di Jelgava.

DA MIGUEL PIÑERO (VENEZUELA).

La rivista Eudonna,

edita da Il Sextante di Maria Pia Ciaghi, alla quale collabora l’Associazione culturale Da Ischia L’Arte – DILA” è acquistabile presso l’edicola della Piazzetta San Girolamo di Ischia porto.

La collana “Da Ischia, arte al femminile”,

edita da Il Sextante di Maria Pia Ciaghi, alla quale collabora l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” valuta opere da pubblicare offrendo un regolare contratto editoriale. INFO: Tel. 3914830355 tutti i giorni dalle 14 alle 24
ilsextante@emmegiischia.com

Angela Maria Tiberi

PASQUALE NESTA

conosciuto nell’AGRO PONTINO tramite il quotidiano quindicinale “Altirpinia”.

Lungo è il percorso di vita del meraviglioso irpino.
Non si dimentica il suo amato paese: “Lioni [AV]”
e ci tramanda gli antichi ricordi di
un meraviglioso nonno, amato dai miei figli.
Con i tuoi meravigliosi racconti,
ci fai vedere tra le righe un’epoca vissuta
e passata tra tante sofferenze indimenticabili.
Quanti ricordi davanti al camino con il nonno
e i miei pargoli.
Le tue parole calde riscaldano il nostro animo acerbo,
come il sole illumina il tempo interminabile
di questa amata Terra agonizzante ma fiduciosa
di una magnifica società mondiale dove la pace senza confine,
è la sovrana eterna di ogni mortale.

  DILA

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Io sono colpevole – Per la serie Esopo news

Io sono colpevole
Per la serie Esopo news

Ischia 13 Agosto 2017

Io sono colpevole

Se è vero che non ci si può ritenere responsabili delle conseguenze nefaste verificatesi a causa di altrui imperizia, d’imprudenze singole o collettive, di eventi natural particolarmente violenti, o comunque di circostanze non controllabili, è anche vero che il livello di ciascuna civiltà è dato dalla correttezza sociale e morale espressa dai suoi rappresentanti e dai suoi organi istituzionali

Se la società di cui faccio parte è più o meno profondamente incivile, meriti o colpe sono anche miei..

Oggi l’intera isola d’Ischia è stata sconvolta dalla notizia::

Due sub morti tra Vivara e Ischia. Ancora una tragedia!

L’allarme è stato lanciato in tarda mattinata.

  • Ore 17.05 Identificato il sub. Si tratta di Antonio Emanato, 44 anni di Bacoli, titolare del diving Sea World e di una minorenne, 13 anni figlia di un amico di Emanato.

Io sono colpevole.

Dalle ore 18.00 alle ore 20:00 ero sulla spiaggia di Punta Molino a poca distanza dal luogo della disgrazia.
Avevo appreso le notizie televisive che comunicavano i primi particolari della disgrazia, ma vedendo che un po’ alla volta nella zona delle operazioni erano rimaste fisse solo due imbarcazioni e che gli aliscafi sfrecciavano e le navi transitavano proprio lì senza nessun riserbo o prudenza, ho creduto che avessero recuperato anche la ragazza.
Recuperati i corpi, se la comunità i torna immediatamente alla normalità è già un pessimo biglietto da visita per ottenere la qualifica di “civile”. Ma qui da noi è ci si è comportati anche peggio.
Apprendendo successivamente le notizie di stampa
  • 1) Ore 21.40 Si continua a cercare il corpo della 13 enne scomparsa in mare nel corso di una immersione. Gli spelosub esperti lavoreranno anche di notte per recuperare il corpo della piccola.
  • 2) Ore 22.18 Le operazioni finalizzate al recupero del corpo di Lara, rese quasi impossibili dalle tenebre, non sono stare portate a termine in serata – attività rinviate alle prime luci di domani.

non ho avuto difficoltà a capire che

io sono colpevole

perché faccio parte di una società disumanizzata.
Infatti, mentre ero sulla spiaggia di Punta Molino, vedendo che in zona erano rimaste fisse solo due imbarcazioni e che gli aliscafi sfrecciavano e le navi transitavano proprio nei pressi della Secca delle Formiche, ho creduto che avessero recuperato anche la ragazza, mentre, invece, ella era ancora prigioniera del mare che lei voleva conoscere.

Ora mi domando chi e come abbia potuto permettere tanto traffico in quella zona e in quelle ore. Chi e perché non ha impedito:che barche di turisti gioiosi, navi di linea ed aliscafi commerciali, motoscafi sfreccianti nel brivido della velocità e del potere finanziario, continuassero a navigare a forti andature per tutta la sera e tutta la notte nei pressi e sopra la secca dell “Formiche”::nei pressi e sopra il cadavere della giovane Lara Scamardella.

A Ischia non c’è stato rispetto, ma solo vuote parole di condoglianza, ed io sono colpevole di far parte di questa comunità.

Io sono colpevole Per la serie Esopo news Ischia 13 Agosto 2017

 

 

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