I ritratti dei nipoti di Augusto all’Ara Pacis

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 I RITRATTI DEI PRINCIPI DESTINATI ALLA SUCCESSIONE IMPERIALE N MOSTRA ALL’ARA PACIS

Sovrano di grande intuito e umanità, Augusto, costruì con ingegno la gloria del suo impero mostrando interesse verso il suo popolo che lo apprezzava e rispettava. Capacità nel gestire gli equilibri interni alla politica e strategia bellica hanno fatto di questo imperatore una figura di grande prestigio anche per il mostrarsi misurato nei periodi di pace. Sotto Augusto Roma e il suo impero vivono una nuova età come sottolinea Orazio nel “Carme Secolare” e un periodo di pace come accennato da Virgilio nella “IV Egloga”.

I ritratti dei nipoti di Augusto

Alla famiglia di Augusto è dedicata una suggestiva esposizione presso l’Ara Pacis a Roma dove sono esposti, dal 17 maggio scorso, i calchi in gesso dei ritratti dei suoi nipoti designati alla successione imperiale. Per la prima volta attraverso questo progetto, promosso da Roma Capitale Assessorato alla Crescita Culturale, in cui viene riunita la famiglia di Augusto viene offerta la possibilità di vedere un apparato iconografico e documentario inedito dove respirare la bellezza di un patrimonio artistico come pochi, che viene qui valorizzato. Le copie in gesso dei ritratti della Gens Giulio Claudia, appartengono alla Fondazione Sorgente Group che ha interamente finanziato il progetto affidando il coordinamento alla dottoressa Valentina Nicolucci curatrice per il settore archeologico.

Sono visibili al pubblico i sei calchi provenienti dalla Fondazione Sorgente Group che vanno a completare la serie: accanto a Marcello, nipote preferito di Augusto, sono i ritratti di Gaio e Lucio Cesari, cui seguono i volti di Antonia Minore, Germanico e Gaio adulto. In particolare, il ritratto di Marcello è considerato il migliore esemplare del volto del giovane principe. La famiglia del grande imperatore si completa con questi ritratti di principi nessuno dei quali gli è succeduto.

I ritratti dei nipoti di Augusto

Il figlio di Ottavia sorella di Augusto , Marcello, adottato e designato come erede, muore in giovane età e i due figli di  Giulia e Marco Agrippa, Gaio e Lucio, dopo la morte di Marcello pur avendo una veloce e intensa carriera militare, e politica, non succedettero ad Augusto perché morti prematuramente, rispettivamente a causa di una ferita riportata in un combattimento in Licia il primo e per una malattia mentre si trovava a Massilia in Gallia nel 2 d.C il secondo.

I due ritratti di Gaio e Lucio, che rappresentano i personaggi da giovani, ci restituiscono un’impressione di grande freschezza. Di Gaio Cesare è presente anche un secondo ritratto dove è raffigurato in età più matura.  Da citare anche i ritratti di Antonia Minore, figlia di Marco Antonio e Ottavia, raffigurata come divinizzata con i capelli trattenuti da un cercine di alloro sormontato da una corona decorata in rilievo, e di suo figlio Germanico, adottato da Tiberio per volere di Augusto, il quale però non è mai arrivato alla successione. Il ritratto di Marcello, confermato essere il miglior ritratto conosciuto del giovane principe e presentato per la prima volta nel 2008 presso la Sala di Augusto nella sede del Museo Nazionale Romano in Palazzo Massimo, è considerato tra i maggiori capolavori della prima età augustea.         .

Silvana Lazzarino

LA DINASTIA GIULIO CLAUDIA VIENE RIUNITA

CON I CALCHI IN GESSO DEI RITRATTI DEI NIPOTI DI AUGUSTO

Museo dell’Ara Pacis

Lungotevere in Augusta, Roma

Orario: tutti i giorni dalle ore 9.30 – 19.30 (la biglietteria chiude un’ora prima)

060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00)

www.arapacis.it, www.museiincomuneroma.it

dal 17 maggio 2017

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DILA & Il Sextante – Casa Editrice di Mariapia Ciaghi

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DILA & Il Sextante

DILA & Il Sextante – Casa Editrice di Mariapia Ciaghi

DILA e Il Sextante – Accordo di collaborazione

Teleischia Dila, avviata la collaborazione con Eudonna

DILA & IL Sextante accordo collana poetica

DILA & IL Sextante accordo rubrica Eudonna

Eudonna, rivista trimestrale consigliata da DILA

Crepuscolo a Mitilene: una pubblicazione consigliata da DILA

DILA

 

Maria Lombardi: giornalista e scrittrice

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MARIA LOMBARDI:  LA GRANDE GIORNALISTA CI CONDUCE NEL MICROCOSMO DELLA FAMIGLIA CON IL SUO ROMANZO FINIRA’ QUESTO SILENZIO

Maria Rizzi, sociologa, scrittrice di spicco nel genere noir, poetessa dall’animo profondo e sensibile organizzatrice di eventi culturali, giurata in importanti premi letterari a livello internazionale come Abano Terme, domenica 14 maggio insieme ad Odette Orlando e Loredana D’Alfonso  lo scorso 14 maggio 2017, hanno condotto la serata dedicata alla presentazione del romanzo di Maria Lombardi Finirà questo silenzio” edito d Cartacanta. La serata si è tenuta presso l’Enoteca Letteraria Quattro Fontane 130 a Roma dove un nutrito pubblico di lettori, addetti alla cultura e non solo, hanno seguito con attenzione l’interessante presentazione di questo esordio letterario della giornalista del Messaggero Maria Lombardi che con disinvoltura e precisione non ha esitato a rispondere alle domande dei  presenti affascinati dall’argomento trattato legato all’universo famigliare e ai possibili problemi come verità non dette che in esso si nascondono. A creare un’atmosfera intensa e anche commovente le letture di Loredana D’Alfonso che ha interpretato alcuni passi del romanzo dando risalto alle emozioni dei personaggi.

Maria Lombardi giornalista e scrittrice

Un esordio all’insegna delle emozioni più quotidiane e intime, espresse e a volte sopite legate all’universo della famiglia con cui Maria Lombardi si è confrontata dando vita a questo interessante romanzo che è il suo  ingresso nella narrativa. Nata a Palermo, trasferitasi a Roma dove da 30 anni lavora alla al “Messaggero” occupandosi di cronaca romana e nazionale, nera, giudiziaria, vaticano e di temi sociali, nel suo lavoro ha sempre messo quell’intuito e quella capacità nell’afferrare i motivi di certi gesti e comportamenti dettati da determinati stati d’animo che spesso passano inosservati.  Insieme a Sergio Scalia nel 2009 ha pubblicato il volume “Facebook istruzioni per l’uso” un manuale in cui sono presenti interviste a personaggi della politica e dello spettacolo pubblicato per l’Editore Riuniti.  La sua attenzione all’animo umano, e la sua profonda sensibilità l’hanno portata a scrivere anche poesie e questo spiega un profondo lirismo che emerge dal contenuti di alcuni dialoghi riferiti alla madre Anna e anche alle sorelle Silvia e Caterina. Con questo suo primo romanzo Maria Lombardi offre un piccolo capolavoro di stati d’animo che attraverso il microcosmo della famiglia prendono forma. La famiglia diventa luogo dove attraverso situazioni di silenzio e incomprensioni si possono recuperare verità taciute e nascoste e trovare spiragli per capire tante realtà e rinascere.

       IINTERVISTA A MARIA LOMBARDI a cura di Silvana Lazzarino

alla fine della presentazione del suo romanzo “Finirà questo silenzio”

1.  Maria come nasce l’idea del tiolo di questo romanzo “Finirà questo silenzio”?

Ho lavorato molto alla scelta del titolo, è stata una scelta sofferta dato che ne ho scartati diversi. Pur partendo da una storia di sofferenza all’interno della famiglia, volevo dare l’idea di una possibile speranza, volevo lasciare uno spiraglio di rinascita.

2.  Le due sorelline, le vere protagoniste vivono infatti una situazione difficile dovuta alla loro famiglia problematica. Non ricevono affetto dalla madre costretta ad un isolamento forzato per via della depressione, e non ne ricevono dal padre troppo occupato tra il lavoro e il suo disagio nel non sapere come muoversi di fronte ad un problema così grande legato all’isolamento della moglie.

Sì, le due le due sorelline vivono il disagio di una madre sofferente e di un padre assente, però questo silenzio che separerà le due sorelle da adulte poi finirà con il tempo ed il titolo infatti si riferisce proprio a questo silenzio che dovrà finire.

3.  Il silenzio può essere visto come isolamento che parte da un personaggio fragile, quale è la madre Anna,  che con la sua malattia- la depressione- offre a tutti gli altri coprotagonisti la possibilità di scoprire aspetti del proprio carattere fino a quel momento sconosciuti e riscostruire qualcosa di nuovo.

Certo un silenzio che poi avvolge gli altri personaggi; da un lato il padre fugge da una situazione insostenibile per lui  e si ricrea una sorta di altra vita per non crollare nella disperazione, dall’altra le due sorelle  si stringono l’una all’altra, unite in un mondo tutto loro dove si bastano a vicenda non potendo fare a meno l’una dell’altra. Il silenzio è il protagonista di questa  storia è lo sfondo entro cui si dipanano i sentimento, è lo sfondo in cui crescono le due sorelline che per salvarsi si creano una famiglia personalissima:  la famiglia che non hanno, diventando la pià grande la madre di quella più d piccola . Simbiosi tra Silvia e Caterina che poi diventa silenzio per un qualcosa che le matterà alla prova facendole crescere per riavvicinarsi.

4. Così quando la loro madre si allontana per via della depressione le piccole si avvicinano creando un mondo in cui l’una è parte dell’altra per sopravvivere in cui la più grande Silvia si veste del ruolo di mamma per la più piccola Caterina. Un legame forte e unico che poi si interrompe. Cosa accade?.

Questa simbiosi finirà quando cresceranno: Silvia diventerà giornalista, Caterina avvocato mostrando due temperamenti diversi: ribelle e frenetico la prima Silvia, più remissiva e accomodante la seconda Caterina. Questa separazione poterà a svelare qualcosa di nascosto.

Non sveliamo altro e invitiamo quanti lo vorranno a a leggere questo capolavoro che come un occhio si sofferma sul microcosmo della famiglia tra dolori e nuova vita, per scoprire stati d’animo e un segreto che prima è motivo di separazione e poi diviene occasione per riempire tanti vuoti. Complimenti a Maria Lombardi per questo esordio letterario nella narrativa. Un silenzio che riavvicina.

Silvana Lazzarino

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Franca Florio. Tra arte e storia

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 Franca Florio opera di Pietro Canonica e inaugurazione della mostra Memorabilia della Targa Florio al Museo Pietro Canonica

Affermato scultore, nonché poeta e musicista, tra i protagonisti più interessanti della scena artistica tra XIX e XX secolo, Pietro Canonica (Moncalieri 1869 – Roma 1959) ha ottenuto consensi e riscontri non solo in concorsi ed esposizioni nazionali ed internazionali cui ha preso parte, ma anche presso l’aristocrazia e le corti d’Europa fino a toccare a partire dalla fine degli anni Venti le corti d’Oriente. Da Buckingham Palace alla corte degli Zar, fino ai sultani d’Oriente, è stato chiamato per diverse commissioni realizzando in particolare busti, ritratti, opere celebrative. Con lo scoppio della Prima Guerra mondiale si è dedicato principalmente a realizzare opere monumentali e celebrative in onore e in memoria dei caduti in guerra. Ma la sua passione per i viaggi lo ha spinto alla fine degli anni Venti a scoprire l’oriente islamico dell’Asia centrale passando dalla Turchia.

Franca Florio nobildonna ritratta da Pietro Canonica

Eleganza e armonia, all’insegna di una classicità senza tempo in cui si fondono aspetti propri del romanticismo legati al vissuto emozionale, caratterizzano la sua opera dove in particolare nei busti e  ritratti rivela quella profondità espressiva legata ad uno sguardo, gesto o portamento.

A Roma presso il Museo Pietro Canonica il 16 maggio 2017 viene inaugurata la mostra MEMORABILIA DELLA TARGA FLORIO promossa da Roma Capitale- Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Curata da Marco Ancora e Cornelia Bujin essa è dedicata alla storia di questa targa legata alla gara automobilistica di cui la nobildonna Franca Florio era grande appassionata. Fu infatti lei la madrina nel 1906 della prima edizione della leggendaria gara automobilistica ideata dal cognato Vincenzo che in quell’anno vinse il primo posto premiato con una somma in denaro e una targa in oro realizzata da René Lalique. Ad affiancare questa targa in mostra oltre a quella di Duilio Cambellotti, in bronzo, per l’edizione del 1923, sono una serie di dipinti che documentano alcuni momenti importanti della storia della competizione, opere queste  appartenenti alla collezione della Fondazione Targa Florio. Oltre all’inaugurazione della mostra viene presentato il ritratto che Pietro Canonica ha realizzato agli inizi del Novecento per l’affascinante baronessa siciliana Franca Florio in cui oltre alla flessuosa fisicità della dama viene restituita la sua fisionomia altera e misteriosa. Dopo la mostra questo ritratto realizzato da Canonica andrà ad affiancare quello del dipinto di Giovanni Boldini nella mostra a lui dedicata in corso a Roma al Complesso del Vittoriano grazie ad un’operazione portata avanti con grande intelligenza dalla Fondazione Paola Droghetti e dall’Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.

Silvana Lazzarino

Presentazione del restauro della scultura

Donna Franca Florio

Inaugurazione della mostra

Memorabilia della Targa Florio

Museo Pietro Canonica

, Viale Pietro Canonica (Piazza di Siena) 2, Villa Borghese, Roma

Orario: dal martedì alla domenica

Ottobre – maggio ore 10.00 – 16.00

Giugno – settembre ore 13.00 – 19.00 la biglietteria chiude mezz’ora prima

Apertura mostra Memorabilia della Targa Florio: 17 – 21 maggio 2017

inaugurazione mostra 16 maggio 2017 ore 18.30

per informazioni: Tel 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00)

www.museocanonica.it

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Luigi Ontani tra ironia e leggerezza

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LUIGI ONTANI A ROMA A PALAZZO CARPEGNA CON UNA MOSTRA PER RIPERCORRERE  IL VIAGGIO DELL’UOMO TRA IRONIA E LEGGEREZZA

Un viaggio nel tempo a scoprire come aspetti del passato possano entrare nel presente per ricreare nuove espressioni in cui convivono arte antica e moderna, si riscoprono nelle opere intense e avvolgenti di LUIGI ONTANI artista di fama internazionale che costantemente utilizzando le diverse espressioni dell’arte tra pittura e scultura, installazione e video con l’utilizzo anche di arie musicali, intreccia mito, leggenda e aspetti allegorici con l’originalità del contemporaneo. Un viaggio con cui attraversa luoghi, culture vicine e lontane tra occidente e oriente, recuperando diversi loro aspetti per riproiettarli in contesti reali e ordinari conferendo agli stessi nuova espressione.

A questo mago dell’arte, provocatore e capace di trasformare la percezione della realtà in altro rispetto all’ordinario e capace di fermare il tempo della storia dell’uomo anche per un attimo fissandolo nel tessuto visivo e percettivo dei suoi lavori, è dedicata la mostra che si inaugura il 17 maggio a Roma presso la sede dell’ Accademia Nazionale di San Luca Palazzo Carpegna, (piazza dell’Accademia di San Luca 77) dove resterà aperta fino al 22 settembre 2017.

La mostra LUIGI ONTANI. SanLuCastoMalinIconicoAttoniTonicoEstaEstE’tico che vuole essere un omaggio all’artista per ricordare l‘assegnazione avuta nel 2015 del Premio Presidente della Repubblica 2015, presenta circa sessanta opere che sottolineano i momenti più significativi del suo percorso, allestite lungo i tre piani del palazzo che creano un dialogo con le opere delle collezioni storiche.

Si procede dai tableaux vivants dell’artista, iconografie viventi che Ontani assume su di sé come simulacri, prendendo le sembianze di figure storiche, mitologiche, letterarie e popolari tra cui Leonardo, Raffaello, San Luca; si passa poi alle fotografie ritoccate a mano, per soffermarsi sulle opere legate ai ricordi dei suoi viaggi e soggiorni in Oriente (dal 1972 ad oggi), in cui la sua poetica risente dei colori e delle tradizioni di quei luoghi.

Luigi Ontani mostra a Roma Palazzo Carpegna

Agli anni Ottanta fanno riferimento tematiche legate alle maschere e all’ibridazione di idoli espresse con la realizzazione di diverse sculture facendo uso di materiale, quali la cartapesta, il legno, la ceramica e il vetro di Murano, Il percorso rivela poi le Anamorpose (foto lenticolari realizzate dal 2000 ad oggi), per giungere agli elementi di arredo in ceramica e vetro, e concludersi con la serie delle ErmEstEtiche, dei Canopi e dei BellimBusTi realizzati in ceramica.

Un viaggio a rintracciare l’identità dell’uomo attraverso le potenzialità offerte dall’arte che ridisegna le maschere del mondo con cui reinventare la vita tra mitologia e classicità, sogno e mistero, e a ripercorrere quanto realizzato dall’uomo con quella leggerezza che sfuma nell’ironia. Il catalogo bilingue (italiano/inglese) pubblicato in occasione della mostra presenta un testo critico di Ester Coen, un’ampia intervista di Hans Ulrich Obrist e contributi di scrittori quali Aurelio Picca e Emanuele Trevi, unitamente ad una selezione di testi di Francesca Alinovi, Goffredo Parise, cui l’artista è particolarmente legato, e una poesia inedita di Valentino Zeichen. All’inaugurazione del 17 maggio sarà presente l’artista.

Silvana Lazzarino

LUIGI ONTANI. SanLuCastoMalinIconicoAttoniTonicoEstaEstE’tico

Accademia Nazionale di San Luca

Palazzo Carpegna, piazza dell’Accademia di San Luca 77, Roma

Inaugurazione 17 maggio 2017 ore 18

17 maggio-22 settembre 2017

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Eudonna rivista trimestrale consigliata da DILA

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Eudonna rivista trimestrale

Eudonna rivista trimestrale consigliata da DILA

Eudonna, rivista trimestrale consigliata da DILA

Primo numero Dicembre 2016

Questa rivista è consigliata dall’Associazione culturale

Crepuscolo a Mitilene

“Da Ischia L’Arte – DILA”

Secondo numero Marzo 2017

Edita da

Il Sextante

di

Mariapia Ciaghi

Copertine disegnate da

Fulvio Bernardini, 
in arte Fulber, autore delle copertine di Eudonna Magazine e collaboratore da sempre de Il Sextante.

Primo numero  ISBN 2531 – 8357

articoli e illustrazioni di

Aurora Lopez
docente ordinaria all’Università di Granada, è stata omaggiata lo scorso 25 Novembre nel Congresso internazionale sulle Donne, Cultura e Società: “Genere e identità in un mondo globalizzato” celebratosi all’Università di Almeria come “Pioniera negli studi universitari sulle donne“.

Simona Gionta Mariapia Ciaghi


Sonia Sbolzani, 
bocconiana ed esperta di strategia e comunicazione d’impresa, giornalista specializzata in arte, cultura e turismo, è nata a Casalmaggiore (CR), città a cui ha dedicato numerose iniziative culturali e approfondite ricerche di carattere storico-artistico confluite in libri e articoli giornalistici.
È stata responsabile della comunicazione e dell’organizzazione della Federazione Nazionale Pietre Preziose (Confindustria Federpietre) e consulente per la comunicazione di IGI (Istituto Gemmologico Italiano). Collabora con testate orafe, di moda e di turismo a livello internazionale.

Rosa Maria Di Maggio
ECOFOODFERTILITY
Lorenza Conterno
Antonella Pagano
Anna Rossi


Iva Berasi
nella foto con Rita Levi Montalcini (Trento, Maggio 2008) durante il lancio della Rete Donne per la Solidarietà, allora Assessore pari Opportunità Provincia Trento, ora Direttrice Accademia della Montagna.

Secondo numero ISBN 2531-8357

articoli e illustrazioni di

Maria Ulcigrai
Mariapia Ciaghi
Sonia Sbolzani

Ana Maria Erra ( De Guevara)
è l’artista che illustra i testi di Sonia Sbolzani..
Collabora con il Sextante avendo realizzato, tra l’altro, le copertine di Crepuscolo a Mitilene. .
Artista colta, versatile e sensibile, illustra libri e pubblica saggi e poesie su varie riviste fra le quali si segnala Il Reo y el Folle, Firenze.

Valentina Frigerio
E-learning, E-Communication, Information Technology, Strategy Planning.
Analisi contenutistica e progettazione didattica per lo sviluppo di percorsi formativi in modalità e-learning.
Progettazione e realizzazione di percorsi formativi in modalità e-learning, coordinamento di attività di mentoring e tutoring.
Attività di knowledge management per il miglioramento continuo dei processi aziendali e delle competenze impiegate.

Anna Trinchese
Lucia Krasovec-Lucas
Daniela Monreale
Maria Chiara Campagnaro


Simona Gionta
laureata in lettere, iscritta all’albo dei giornalisti, ha esperienze sulla carta stampata, sul web, in radio e come ufficio stampa.
Di lei dice che “Una penna in mano ed il computer a tracolla, microfono e macchina fotografica sono da sempre i miei compagni di viaggio

 

Papa Francesco ammira un disegno di Fulvio Bernardini

Un articolo che parla di Fulvio Bernardini

La rivista Eudonna a Ischia!

La rivista Eudonna a Ischia è acquistabile presso l’edicola “Gloria Elisa” in Piazzetta San Girolamo (Ischia centro) e le copie si possono prenotare telefonando al numero 081984763 (Signora Imma).

DILA

 

 

 

Il Dispari 2017-05-15 – Redazione culturale

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Il Dispari 2017-05-15

Il Dispari 2017-05-15 – Redazione culturale

Editoriale.

Dedicando questa intera pagina alla mostra che da qualche giorno è stata allestita nel Museo Etnografico del Mare (Palazzo dell’Orologio – Ischia Ponte) grazie alla preziosa disponibilità della pittrice Patrizia Canola, è forte il desiderio di ringraziare, insieme a lei, anche Silvana Lazzarino per averla ideata, fortemente voluta ed infine, dopo diversi incontri con la pittrice, finalmente realizzata.

Nell’articolo che segue, Silvana Lazzarino vi illustrerà alcune caratteristiche fondamentali dell’arte pittorica e della storia artistica di Patrizia Canola, con l’intento di stimolare la vostra curiosità nel verificare, di persona, quanto sia professionalmente imponente il bagaglio di tecnica artistica, e quanto profondo sia il pathos emotivo derivante dalla visione delle opere che l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” è riuscita ad ottenere da Patrizia Canola.

Alcune opere sono tuttora inedite!

La poesia che vi presentiamo ,“Riposo d’inverno”, è stata ispirata alla Lazzarino dall’opera omonima della pittrice Patrizia Canola ed è stata affiancata al dipinto durante la sua esposizione avvenuta nella mostra “Nel Respiro di Gaia, la Madre Terra” a Gualdo Tadino (PG) presso la Galleria spazio Store San Benedetto (18-25 Settembre 2016).
La poesia ha ricevuto il Diploma e Targa al Premio “IL POETA DELL’ANNO” della OTMA 2 Edizioni, la cui cerimonia di premiazione si è svolta a Milano lo scorso 15 Gennaio 2017.

PATRIZIA CANOLA AD ISCHIA AL MUSEO ETNOGRAFICO DEL MARE CON LA MOSTRA “NEGLI ORIZZONTI DELLA VITA TRA LUCE E COLORE”

Nel dare forma e vita ai ritmi infiniti della natura con i suoi volti sempre diversi di stagione in stagione, la luce nei suoi molteplici riflessi unitamente al colore, irrompe con equilibrio e armonia nei dipinti lirici e avvolgenti di Patrizia Canola, artista di fama internazionale capace come poche di rappresentare le emozioni della vita tra materia e spirito, desideri e attese.
Pittrice affermata e di successo, Patrizia Canola ha all’attivo numerose mostre in Italia e all’estero.

Tra le più recenti quella a Gualdo Tadino (Pg) “Nel Respiro di Gaia la Madre Terra” Settembre 2016, a Venezia “Art Walk” a Palazzo Zenobio (Febbraio-Marzo 2017) e l’Esposizione “Triennale di Roma” (26/03-22/04 2017) alla Fondazione Crocetti.
La natura protagonista delle sue opere, tra silenziosi paesaggi invernali con neve e ghiacciai, distese di campi di grano e fiori dalla tinte accese, ruscelli, maestosi faggi e ancora cieli a perdita d’occhio di cui colpiscono i notturni dai riflessi argentati simili ad arabeschi, apre ad una sorta di compenetrazione visivo-emotiva riportando in superficie desideri lontani, sogni in cui sperare.

Nata a Milano,

ma attiva in Brianza, sito privilegiato dove da forma e vita ad opere avvolgenti che raccontano dei suoni e dei bisbiglii, dei respiri e silenzi della natura, Patrizia Canola, nei suoi dipinti crea scenari dal forte impatto emotivo dove si intrecciano linee e forme avvolgenti che, cadenzate dal ritmo di una luce filtrata, guidano lo sguardo verso sentieri visti e sognati a recuperare sensazioni, lontane eppure vicine, che il tempo non cancella.

Così, Patrizia Canola, artista raffinata e sensibile, rivela le emozioni della vita che riaffiorano anche dopo tempo posando lo sguardo negli spazi tra terra e cielo dove la linea di confine sembra svanire a suggerire una possibile interazione tra l’orizzonte fisico e metafisico.
Gli scenari sono quelli di un paesaggio filtrato nei suoi diversi volti e manifestazioni dalla forza rivelatrice della luce.

Luce che forma e fonde il colore a svelare i dettagli di questa natura solare e rasserenante che rimanda all’eterno ciclo dell’esistenza nel passare delle stagioni.
La luce da lei catturata, sia diurna sia crepuscolare, avvolge ogni singolo particolare del paesaggio o veduta: ecco che un bosco, un campo di grano, un torrente d’acqua cristallina e poi le mimose, le peonie e l’uva bianca, si riempiono di questa essenza che traspare in ogni loro dettaglio creando il senso del movimento.

La luce liberandosi nel cielo

sembra irrompere e palpitare fra i rami e le cime degli alberi come in Luci d’Autunno (2015), mentre fermandosi su spazi ghiacciati trasforma gli stessi in specchi per cieli quasi marmorei e custodi di verità come in Incanto d’inverno (2015).
Verità sul senso della vita inafferrabile, ma percepibile attraverso colori intensi e vivaci, delicati e avvolgenti nel loro restituire profumi ed energia ad alberi, fiori, fili d’erba, ninfeeche raccontano della continuità, del passare dalla nascita alla morte, per poi rinascere.

È la rinascita del respiro cosmico che abbraccia il finito e l’infinito tra la terra e il cielo parlando all’uomo del mistero della vita.
Accanto alla pittura di paesaggio dove lo studio della luce come si è visto è fondamentale e dove la stessa definisce ogni dettaglio, Patrizia Canola si è dedicata al ritratto, allo studio dei cavalli (in particolare affascinata dal loro movimento), ai singoli alberi e alle nature morte dove campeggiano fiori e frutta.

Ma il suo stile,

da qualche tempo, parallelamente si è indirizzato verso un pensiero metafisico dove le figure non sono più definite e dove prevalgono colori molto chiari, tendenti al bianco, per raccontare il suo modo di sentire la vita filtrata attraverso una grande sensibilità dove al centro è il destino dell’uomo, con le domande sul senso della vita.

Quindi prevalgono tematiche legate al sentimento della libertà, al futuro il cui delinearsi dipende dall’uomo: futuro che può apparire incerto e indefinito, ma necessita di una scelta.
Aspetti che Patrizia Canola, con grande eleganza e poesia, riesce a definire sulla tela regalando emozioni senza tempo perché avvolgono la vita dell’uomo fatta di scelte e speranze.
In questa scia si possono leggere dipinti come: “Va pensiero”, “Futuro” e “Incontri”.

Per la prima volta i più bei dipinti di questa straordinaria artista arrivano ad Ischia per restarvi in una suggestiva esposizione a lei dedicata negli spazi del Museo Etnografico del Mare.
Bruno Mancini, Presidente della DILA ha conosciuto Patrizia Canola in occasione dell’evento del Bookcity dello scorso Novembre 2016 a Milano dove la DILA è stata protagonista con un ricco programma di appuntamenti tra musica, presentazione dell’Antologia e “Otto milioni” e letture di testi e poesie.

La mostra “PATIRIZIA CANOLA. NEGLI ORIZZONTI DELLA VITA TRA LUCE E COLORE”,

organizzata da Bruno Mancini e curata da Silvana Lazzarino, sarà in esposizione dal 15 Maggio al 15 Settembre 2017 al Museo Etnografico del Mare di Ischia.
In permanenza si possono ammirare sette dipinti dell’artista dove a trionfare è la natura con luci e colori e in particolare il motivo dell’acqua delle coste marine della Sardegna e delle Marche rispettivamente con “Colori di Sardegna” ed “Estate marchigiana” dove lo sguardo si lascia catturare da avvolgenti riflessi di colori che uniscono cielo e mare; elemento dell’acqua che culla e accarezza le bianche “Ninfee” leggere come ballerine.

Intense poi le atmosfere lungo l’Adda del dipinto “I colori del fiume Adda” dove campeggiano i gialli, il verde accompagnati da tonalità blu dell’acqua dove l’ambiente circostante si riflette, come anche di ampio respiro è “Campo di lavanda” con il viola della lavanda in primo piano che risalta sull’azzurro e le increspature scure del cielo, e poi le colorate “Melagrane”.
Distante da tonalità così vivici e intense è l’atmosfera ovattata come da sogno che si respira nel dipinto “Inverno” dove cromie grigio, tendenti all’azzurro sembrano rarefatte come attutite ad indicare un momento di riflessione e sospensione del pensiero, necessario all’uomo per ritrovare se stesso guardando dentro di sé a partire dalla natura che si riposa.

Sette dipinti intensi di cui tre inediti grandi (“Estate marchigiana”, “Ninfee” e “I colori del fiume Adda”), tutti emozionanti dove viene privilegiato il tema dell’acqua e naturalmente dei colori che si richiamano all’isola verde come è denominata la splendida Ischia.
il tema dell’acqua come ritmo delle emozioni e della vita che scorre è la linfa della Terra e della natura cui dona energia e fertilità.

Acqua cristallina

come quella delle coste della Sardegna, acqua dai contrasti luminosi verdi e blu come quella dell’Adda, e ancora acqua trasparente dove si specchiano le ninfee espandendo i propri tenuti colori.
Ogni angolo della natura che si rispecchi in “scenari d’acqua” unitamente ai riflessi della luce crea rifrazioni di infinite armonie di colori dove riscoprire le emozioni che arricchiscono pensieri tra attese e speranze.
Nel suo lavoro Patrizia Canola rivolge il suo studio e la sua ricerca al colore e alla luce fondamentali per la sua arte.
Queste le sue parole: “I colori sono la musica e il direttore d’orchestra è la luce”.

Silvana Lazzarino

INFO: emmegiischia@gmail.com
Tel. 3914830355 tutti i giorni dalle 14 alle 24

Il Dispari 2017-05-08 – Redazione culturale

Editoriale

La notizia della settimana è che sette magnifiche ed importanti opere della pittrice Patrizia Canola, tre delle quali mai prima esposte, sono in viaggio verso Ischia dove l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” intende inizialmente presentarle nel Museo Etnografico del Mare (Palazzo dell’Orologio di Ischia ponte).
Patrizia Canola è una pittrice d’indiscussa fama internazionale che è stata convita, dalla nostra opinionista Silvana Lazzarino, non solo ad esporre le sue opere qui da noi, ma anche a verificare gli speciali benefici prodotti dalle cure termali isolane.
Patrizia Canola ha quindi in programma, per il prossimo mese di Settembre, una vacanza ischitana di conoscenza artistica del nostro territorio abbinata alle cure termali.

Ricordandovi che lo scorso 20 Marzo abbiamo pubblicato su questa pagina tre poesie finaliste della sesta edizione del premio internazionale di poesia “Otto milioni”, oggi ne pubblichiamo altre tre seguendo sempre la numerazione dei codici che le contraddistinguono.
È importante precisare che tutti i componimenti scritti da Autori stranieri sono stati tradotti in italiano da Liga Sarah Lapinska la quale, Socia Fondatrice DILA, oltre ad essere un’eccellente pittrice, poetessa e fotografa è anche traduttrice della lingua lettone in italiano, in inglese e in russo.
La ringraziamo del grande lavoro svolto per agevolare i Poeti stranieri ad accedere al nostro Premio.
In questa pagina trovare anche il coupon valido per esprimere le vostre preferenze su tutte le opere poetiche, grafiche, musicali e giornalistiche finaliste dell’attuale edizione di “Otto milioni”.

Cod. 04
Jānis Lapinskis
Per l’uomo

Puoi splendere come il sole
ed essere colorato come l’arcobaleno,
duro come un diamante d’India.
Puoi muoverti come un atomo,
essere paziente… proprio l’oceano.

Essere superiore e buffone e nulla.
Tutti i prati esauriti.
le crepe sono larghe
e rammendati i fori.
La cima crescerà di un’altra cima,
invece la radice diventerà la terra.
Non valgono nulla le tue ambizioni!

Chi crescerà?-Chiedi tu.
Devi fracassare quello che c’è
per diventare arcobaleno.
Essere del sole nel cielo.
Taglia la trama. Strappa il foro.
L’albero cresce meglio sulla radura.
Chi vuole respirare, deve uccidere.
Chi vuole mangiare, deve uccidere.
Chi non è assassino, diventa vittima.
Diventa rovina colui che non crea rovina.
Non tema il vuoto. Il vuoto non esiste.

Cod. 05
Giovanni Arbonelli
Spacciatore di droga

Maledetto quel giorno che lo incontrai.
Mi fece capire che poteva farmi bene…
e io gli ho creduto.

Mi fece credere di poter trovare un’altra felicità per liberarmi da questo mondo infame per trovarne uno migliore…
e io gli ho creduto.

Mi ha portato alla tomba servendosi di me, così innocente…
e fino alla morte gli ho creduto.

Cod. 06
Modris Andzàns
L’arco limitato

Quanto poco ci curiamo
di chi ci sta vicino.
Non vogliono incontrarlo… e basta,
Anche se le nostre case sono distanti il tratto di un sentiero,
i nostri interessi li scagliano fuori da noi stessi.
Più importante è l’itinerario,
e via di corsa per andare via.

Per andare via verso la vita, e spingerci avanti,
come se niente potesse toccarci.
L’importante è raggiungere un posto concreto.
Ma il ponte può crollare e si finisce la corsa.

Il mondo mercantile domina intorno di noi,
ed sembra un bene se ci dividiamo dai nostri vicini.
Comunque, chi si trova là, oltre uno sguardo
per noi è “l’altro” visto solo come peccato.

Vedo che pure io sono stato bacato da questa epidemia.
Abito in una cuccia, ancora senza la catena,
e non credo che splenderà
diventando fratello dell’uomo a me più vicino.

Michelangelo Angrisani

Medaglia d’argento del Presidente della Repubblica, sarà presto protagonista dei progetti culturali Made in Ischia

Grande maestro di varie discipline artistiche, la cui magnificenza è stata onorata in molte nazioni con mostre internazionali; Presidente dell’Accademia Internazionale “Arte e Cultura” (con delegazioni in Romania, Spagna, Croazia, Israele, Brasile, Belgio).
Michelangelo Angrisani con il suo annuario rende gloria a diversi artisti nazionali e stranieri.
la qualità artistica di Angrisani è stata più volte premiata dalle più alte Autorità dello Stato italiano.

Medaglia d’argento del Presidente della Repubblica.
Medaglia d’argento del Presidente della Camera dei Deputati.
Medaglia di bronzo del Presidente del Senato della Repubblica.

Nel 2007 nelle Città di Macin e Tulcea (Romania) ha ricevuto dalle autorità locali il diploma d’Onore per i rapporti interculturali sviluppati tra l’Accademia Arte e Cultura e la Romania.
Nel 2013 è stato ospite e membro di giuria alla premiazione del concorso di pittura e scultura dedicato all’artista cortonese “G. Severino” (Città di Cortona, Arezzo), e qui ha ricevuto il premio alla carriera, la Tabula Cortonensis.
Angrisani nell’anno 2007 è stato l’unico artista in tutta la provincia di Salerno ad essere selezionato dalla Commissione Internazionale e ammesso a partecipare alla VI Edizione della Biennale Internazionale dell’Arte Contemporanea “Città di Firenze”.
Angrisani è un innovatore della bellezza artistica e creatore di nuove tecniche pittoriche.
Colore nel legno, dove il colore si sposa in armonia con la natura.
Colore nel marmo, dove il colore accalda il freddo del marmo.
L’olio sul cartoncino, per dipingere il sogno, la mente, l’irreale.
L’olio su carta feltra, per trasformare materiale da rifiuto in opere d’Arte.
Hanno scritto di lui critici d’arte italiani e stranieri, quotidiani locali, nazionali ed esteri.
Tante le citazioni su riviste artistiche e cataloghi nazionali e internazionali.
Attualmente, le sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private, di musei italiani ed esteri.
Michelangelo Angrisani sarà presto protagonista dei progetti culturali Made in Ischia organizzati dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” per conto della quale presiedo la sede operativa della Provincia di Latina.

Angela Maria Tiberi
Presidente delegata Regione Lazio per l’Accademia Internazionale “Arte e Cultura di Michelangelo Angrisani”; Ambasciatrice dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” per Sermoneta e Provincia di Latina.

Il Dispari 2017-05-01

Il Dispari 2017-05-01

Editoriale

L’editoriale di questa settimana lo dedico a… me, quale regalo per il mio compleanno avvenuto ieri.

Per festeggiare con voi tale ricorrenza, ho deciso di proporvi “Sembri”, ossia la poesia che preferisco tra quelle che ho dedicato a Rosalba (mia moglie) e, in anteprima assoluta, due mie poesie “La Macchia” e “Feticiste eternità” tuttora inedite che andranno a far parte dell’antologia Penne Note Matite in preparazione presso l’EditoreIl Sextantedi Mariapia Ciaghi.

SEMBRI

Oggi.
Oggi dai trespoli selvagge cocorite
oggi da Chio sovrana tralci di vitigni
oggi etiopi zefiri ambrati
giallo deserto
di sabbie egiziache
oggi sui prati delle tue lusinghe
affascinanti.

Così o come
nel fertile appanno
la goccia sul vetro.

Domani.
Domani ti pongo addosso trina d’Alsazia
domani raggiante ritorno d’incenso e di eucalipto
domani che dipana i nostri intrighi
le foto con sorrisi
le lettere d’amore
domani incise negli angoli dei mondi
dal picco della mia follia.

Discesa o risalita
con docile affanno
la mano alla roccia.

Oggi o domani.
Oggi o domani forse ingorde speranze
sonnamboliche ipnosi
nella veglia incredula
della nostra vita.

Atlante affaticato
io
resto piolo.
Calliope appartata
tu
sembri una sposa.

Dalla raccolta di poesie “Non rubate la mia vita”- M.G. 2008.

LA MACCHIA

Epifania
da vuota sacralità
nel codice bianco di un‘attesa.

Urge la ferma effige
brama di riverenza al mausoleo.

Abbiamo cuori docili
effimere certezze
infausti fuligginosi appigli
precarie sonnolenze
la macchia.

Poi restano spoglie di pudori
turgide icone alla lussuria.

FETICISTE ETERNITÀ

Baratta ancora comprensione
logica
-la sua-
con la smania di un divenire
apocrifo
-non sua-.

Io sono l’ego che vi manca.

Quando verrò,
sarò fulmine che scioglie ghiacciai
e l’onda lunga della valanga,
sarò turbine che squassa stereotipi
e feticiste eternità senza pensieri.

E voi mi chiamerete ”Ignazio”.

Bruno Mancini

Il Dispari 2017-05-01

Il Dispari 2017-05-01

JANIS DROZDOVS

Finalista della seconda edizione del premio internazionale di Arti grafiche “Otto milioni”

L‘arte antichissima del rame.

Janis Drozdovs, nato a Tbilisi, Georgia, 22.09.1978, ha appreso da suo padre Robert l‘antichissima arte di realizzare sculture, rilievi, gioielli, spade, scudi, monete, utilizzandola insieme alla capacità di plasmare il rame con altri composti che danno al suo discreto splendore le note diverse e ricche dell’oro, secondo la tradizione del Caucaso.

Janis è greco di nazionalità, non è georgiano.
Forse, anche per questa sua origine, l’obiettivo della sua arte non è quella tipica degli Artisti caucasici ossia simile a quella di suo padre Robert e di tutti coloro che realizzano “chikanke” con i motivi georgiani quasi tutti ricavati dal poema del XII secolo scritto da Shota RustaveliVepkhistkaosani – Il cavaliere nella pelle di leopardo”.
Le chikanke di Robert sono molto filigranate, quasi al limite dell’arte tradizionale.

Janis aveva circa 22 anni

quando ha cominciato a creare le sue prime chikanke per lo più raffiguranti eroi dei miti ellenici.
É orgoglioso del suo primo lavoro Pegaso e Chrisaore contro l’Idra”dove la figura del cavallo volante è molto espressiva: i muscoli del suo corpo pare si muovano nella lotta; il cavaliere-gigante è concentrato, mentre, invece, l’Idra è composta da mille dettagli, ma, nello stesso tempo appare unita, forte, pericolosa, comunque già quasi sconfitta, chinata in un angolo, vinta.

Toccando questa opera con le mani si può sentire la vibrazione è l’intensità di questa lotta mitica.

Alcuni tipi di icone gli sono spesso richieste da gente, anziana e non ricca, che vuole pregare davanti alle immagini da lui realizzate, e allora Janis chiede loro compensi minimi essendo ben felice di aiutare gente anziana, credente e non ricca.

Le sue opere sono state esposte ed ammirate

sia a Riga, sia a Jelgava, sia in molte altre città.
Una dalle sue opere, l’emblema di Mosca, Janis l’ha regalato al rappresentante di un ben famoso politico, ex-sindaco di Mosca, Yuri Luzhkov.

Altri lavori di Janis sono dedicati ai miti grechi e ai vangeli cristiani con Gesù Cristo al centro dell’immagine.

“Presto cadrà la religione falsa di Satana e lui stesso” è un’opera stilizzata in modo greco, ma non così statica, più espressiva e più realistica.

Ogni viso è diverso, ogni creatura mitologica ha il suo volto e la sua grazie, e la sua passione unica, così come ogni opera d’arte è unica e come è unica ogni anima.

Il ciclo dedicato a Gesù Cristo

comincia con “Annunciazione per Maria”, poi segue con “Cristo ed i pastori”, in cui sono presenti personaggi molto individualizzati in quanto ogni pastore pare esprimere la sua personale opinione relativa al miracolo: miracolo come parte normale della nostra vita se siamo capaci di vedere, di guardare, di amare.

Il ciclo continua con l’opera “La seconda apparizione di Cristo” in cui sono espresse in maniera compiuta la speranza e la visione messianica: Lui è ritornato, maestoso, serio, in piena luce.

Lui è ritornato di nuovo nel mondo.

Mondo costruito, in questa opera, come un globo pieno di umani che alzano le loro teste, che alzano i loro corpi, umani senza dubbi, umani quasi privi di speranze, umani che non credono a propri occhi nel primo attimo, ma già sentendo che questa è la verità, che lui e ancora qui, ancora più presente di prima.

Questa opera è, nella sua composizione ideologica, molto diversa da quelle dedicate ai miti greci.

Qui il messaggio è un altro.

Non espressione intensa di lotta tra il Bene e il Male, ma armonia non monotona e non simmetrica, come speranza non perduta o riavuta.
Il Cristo qui è così maestoso, così stabile, senza più i suoi dubbi di quando era sulla croce e chiedeva al Dio Padre “Perché mi hai lasciato?!

Ritornato! Superati i dubbi.

Un’opera che può fare solo un artista che non ha perso le speranze, come Janis.
Lui mi ha raccontato anche che ama partecipare alle mostre in qualsiasi modo, che a lui piace dimostrare a tutti coloro che sono pronti ad osservare, il processo del suo lavoro, partendo dall’inizio, dal caos che crea la terra, come in tanti miti antichi.

“Pure io spero che tutto sarà Ok con il nostro progetto e le nostre mostre.”
Era, naturalmente, ansioso e un po’ amareggiato per i suoi problemi nell’acquisto di materiali per nuove opere, ma subito dopo, ancora pieno di speranza, Janis all’improvviso mi ha sorriso dicendo “Pure io spero,che tutto sarà Ok.”

Liga Sarah Lapinska

Il Dispari 2017-05-01

Il Dispari 2017-05-01

DILATWITTERONE

Da Giuseppe Capoluongo:

Ho parlato per lo spettacolo a Udine, mi chiedono di portare un programma dettagliato e il numero dei partecipanti. Dovrebbe andare per Settembre...”

Da Liga Sarah Lapinska:

Ho regalato, per conto di DILA, la nostra Antologia a Viktors Valainis, docente dell’Università di Agricoltura in Jelgava.

Da Patrizia Canola:

Ti confermo che accetto di esporre tre mie opere INEDITE al Museo Etnografico del Mare

Angela Maria Tiberi:

Silvana Arbia (già Capo del Principale Organo Amministrativo della Corte Penale Internazionale dell’Aia) ha accettato di collaborare con DILA.”

Redazione:

“Il libro di Silvana Lazzarino “LA SEDUZIONE DELL’IMMAGINE DALL’ARTE AI VERSI POETICI. ALBA GONZALES E PATRIZIA CANOLA MIE MUSE ISPIRATRICI ha ricevuto la Menzione d’Onore al PREMIO INTERNAZIONALE AUPI per la sezione libro edito.”

Il Dispari 2017-05-01

Il Dispari 2017-04-24

Editoriale

Con l’editoriale di questa settimana ci piace dare inizio ad una nuova rubrica che si sta imponendo con la forza dei numeri.
Sono numerosissimi, infatti, i messaggi degni di nota che durante la settimana giungono alla nostra redazione.

Messaggi, notizie, informazioni, avvenimenti, incontri artistici, critiche, applausi ecc, tutti inerenti la cultura e le arti, tutti degni di grande attenzione, ma molti, spesso, non adatti a rivestire il ruolo di “Articoli”

Cosa farne?

Ebbene, se fino ad ora alcuni li abbiamo penalizzati cestinandoli e altri li abbiamo “sistemati” in vario modo in qualche articolo ad essi attinenti, da oggi, con questa nuova rubrica desideriamo dare loro la maggiore dignità informativa possibile.

Nasce, quindi, con l’avallo del Direttore Gaetano Di Meglio DILATWITTERONE: neologismo ad uso e consumo della pagina culturale di questo quotidiano.
DILA siamo noi, TWITTER è il sistema di comunicazione forse più utilizzato al mondo, ONE è un suffisso per indicare che non rispetteremo i celebri insuperabili –e spesso maledetti- 140 caratteri.

Vi piacerà? Lo speriamo!

DILATWITTERONE

1) Dalla pianista Santina Amici riceviamo, ringraziamo e pubblichiamo:

Carissimo Bruno sono felice di aver ripreso i contatti con te.
Non ho dimenticato l’accoglienza che Tu e tutta la Tua Associazione avete riservato a me e a mio marito la volta scorsa che siamo venuti ad Ischia.

Sono onorata di collaborare artisticamente con Voi Ischitani e a tal proposito ti confermo di essere disponibile a suonare, brani da sola al pianoforte, accompagnando un lettore di poesie.

Ddisponibile a venire ad Ischia insieme alla Soprano Ilde Consales per concerti in Hotel, oppure in Piazza con un nostro repertorio; disponibile a suonare con Ilde Consales anche in un contesto sacro, come può essere una delle meravigliose Chiese che avete ad Ischia, precisando che (per te e per DILA) Ilde Consales ed io siamo disponibili a collaborare artisticamente con voi a titolo gratuito.

2) Da Liga Sarah Lapinska, Ambasciatrice DILA in Lettonia, riceviamo, ringraziamo e pubblichiamo:

a)

Per conto di DILA ho regalato la nostra antologia poetica OTTO MILIONI 2016 a Irina Caune, una donna simpatica, Membro del Partito “La Concordanza”, che lei ha ricevuto con il piacere.

b)

Per conto di DILA ho regalato la nostra Antologia poetica OTTO MILIONI 2016 al nostro amico da tanti anni, attivista dei diritti umani e Deputato del Parlamento di Lettonia, Boris Cilevic.

Bruno Mancini

Premio musicale “Otto milioni” 2017″

Vince il lettone Alvils Cedriņš con la canzone“Inno”

e poi di seguito “L’amore verrà”, l’ucraina Valentina Gavrish “Caffè sera” ed Eva Strazdiņa “Insieme con i fuochi di neve”.

Oltre ai voti espressi tramite web e a quelli inviati tramite coupons, la designazione della musica vincitrice della seconda edizione del Premio internazionale di musica “Otto milioni” 2017 si è avvalsa della preziosa attività svolta da Maria Luisa Neri, Socia Fondatrice DILA, presidente dell’Associazione “Arte del suonare”, professoressa, poetessa, editorialista della pagina culturale del quotidiano “Il Dispari” diretto da Gaetano Di Meglio, che ha accettato l’incarico di comporre e presiedere la Giuria delegata a pronunciare un voto tecnico per le musiche finaliste.

Il brano vincente del lettone Alvils Cedriņš diventa l’INNO ufficiale per i Premi “Otto milioni” 2017

Liga Sarah Lapinska, Ambasciatrice DILA in Lettonia, si è già dichiarata disponibile e realizzare, quanto prima, un incontro con il musicista Alvils Cedriņš per ricavarne un’intervista esclusiva da pubblicare su questa pagina.

Angela Maria Tiberi

Un ottuagenario poeta dell’amore: Cav. Giovanni Rotunno

Attualmente in pensione, si è dedicato alla poesia fin dalla giovane età.
Pubblica liriche poetiche e racconti per i quali è ammirato da oltre cinque milioni di persone, tramite Facebook e tramite il suo sito personale..

I suoi fan lo chiamano “poeta dell’amore” per i meravigliosi versi che hanno per oggetto la passione amorosa, la fede ed elegie per i luoghi dove ha vissuto.

Giovanni Rotunno

ha pubblicato diverse raccolte di poesia ed alcuni libri di narrativa raccogliendo apprezzamenti di pubblico e di critica, in Italia e all’estero, con assegnazione di diversi premi.
Uno dei più prestigiosi è stato il premio “Magna Grecia Latina New York” ricevuto dalla Presidente, poetessa e pittrice di fama internazionale, Milena Petrarca.
Nell’anno 1982 ha ricevuto il titolo di Cavaliere di merito dal Presidente della Repubblica Italiana Sandro Pertini, con controfirma del Presidente del Consiglio di allora Amintore Fanfani.

Il critico letterario Pietrantonio Di Lucia ha scritto di lui:

Una mera nostalgia di un ottuagenario che immagina di essere ancora giovane e sentimentalmente toccato dai tramonti che fanno sognare notti di passione giovanili.
Il tramonto sorprende per la sua luce, una luce che non ti inonda ma che ti incanta.

Quando questa luce si tinge di arancio è particolarmente ammaliatrice.
È un’aura luminosa che ispira l’umano sentimento di due cuori innamorati.
In riva ad un lago osserviamo un manto di luce che s’apre sull’acqua calma e distesa.
Il manto che generalmente dovrebbe coprire qui ha del magico e s’apre sul lago a farcelo vedere splendente e misterioso.

Atmosfera di passione amorosa con vaghi ricordi sotto il manto blu scuro della sera.
Lentamente le onde del lago si frangono alla riva mentre il cielo buio sfavilla di miriadi di stelle brillanti.
È atmosfera di puro romanticismo che brucia di passione i cuori di due amanti in una serata stupenda, in una notte d’amore di fidanzatini al primo approccio.”

E in chiusura vi invito a leggere questa sua splendida poesia.

TRAMONTO LUCE D’ARANCIO
LUCENTE IL MANTO S’APRE SUL LAGO
DOLCI RICORDI AL BLU DELLA SERA
IN RIVA L’ONDE LENTE S’INFRANGONO
CIELO COLMARSI DI STELLE FULGENTI
CUOR SI DELIZIA SERATA STUPENDA
NOTTE D’AMORE PER SPOSI NOVELLI!

Il Dispari 2017-04-24

SEDUZIONE ED EROTISMO NEGLI SCATTI DI HELMUT NEWTON IN MOSTRA A NAPOLI

Fotografo di fama internazionale, capace come pochi di restituire quel lato invisibile che va oltre la pura riproduzione dell’immagine, per cogliere il non detto legato ad un fatto o ad un emozione che unisce per sempre quel soggetto ad una storia, Helmut Newton ha sempre eseguito i suoi lavori con disciplina e metodo, ponendo particolare attenzione ai gesti e agli sguardi dei soggetti rappresentati.

La sua fotografia trasgressiva e semplice ad un tempo, giocata secondo ritmi compositivi che fanno della luce il mezzo con cui esaltare ogni dettaglio, è ricordata con una suggestiva mostra “Helmut Newton. Fotografie. White Women /SleeplessNights /Big Nudes”,voluta da June Newton, vedova del fotografo e presidente della Helmut Newton Foundation, in corso al PAN- Palazzo Arti di Napoli fino al 18 giugno 2017.

Curata da Matthias Harder e Denis Curtie,

promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, l’esposizione riunisce gli scatti raccolti nei primi tre libri di Newton pubblicati tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta, da cui deriva il titolo della mostra e l’allestimento articolato in tre sezioni.
Tre volumi fondamentali per entrare nei ritmi compositivi e nelle emozioni che il fotografo ha voluto raccontare, tutti e tre progettati personalmente da lui, selezionando le immagini fotografiche e la loro impaginazione.

Le oltre 200 immagini esposte

mettono in luce i temi distintivi dell’immaginario artistico di Helmut Newton, noto in tutto il mondo e presente sulle riviste più importanti di moda.

Si inizia con il nudo e l’erotismo per la prima volta inserito nel mondo della moda, attraverso scatti in bianco e nero e a colori del primo libro monografico “White Women” dato alle stampe nel 1976 che subito dopo la sua pubblicazione ottenne il prestigioso Kodak Photo Book Award.
Sono 84 immagini provocanti e innovative che rivoluzionano il concetto di foto di moda e testimoniano la trasformazione del ruolo della donna nella società occidentale.

Gli scatti del volume “SleeplessNights”

pubblicato nel 1978, ruotano attorno alle donne, ai loro corpi, agli abiti, ma trasformando le immagini da foto di moda a ritratti, e da ritratti a reportage da scena del crimine.
I soggetti sono solitamente modelle seminude che indossano corsetti ortopedici quasi sempre in atteggiamenti sensuali e provocanti.

Seguono le immagini relative a “Big Nudes”

uscito nel 1981 con cui viene inaugurata la gigantografia che consente alle stesse fotografie di entrare nelle gallerie e nei musei di tutto il mondo.

Protagonisti sono nudi a figura intera ed in bianco e nero ripresi in studio con la macchina fotografica di medio formato.
Immagini intense e cariche di erotismo, ma mai volgari pur nel loro essere trasgressive che hanno contribuito al successo di questo grande fotografo specie a partire dalla fine degli anni Sessanta quando introduce nei suoi ritratti e negli scatti di moda elementi di sado-masochismo, omosessualità e vouyerismo.

Il successo che lo ha portato ad essere chiamato dalle riviste quali: Playboy, Vogue, GQ e Vanity Fair, come dai più grandi stilisti, ha contributo a far si che tutti i personaggi della moda e del jet set di quel periodo desiderassero farsi fotografare da lui.

Silvana Lazzarino

Il Dispari 2017-05-15 - Redazione culturale

Maria Rizzi e l’Iplac per la cultura

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MARIA RIZZI PRESENTA IL ROMANZO DI MARIA LOMBARDI  “FINIRA’ QUESTO SILENZIO”

Le parole scritte a comporre libri di narrativa, saggistica, drammaturgia, testi storici e sceneggiature, restano nel tempo a sottolineare quanto vasto sia il campo che abbraccia la scrittura nel testimoniare ora con profilo documentaristico e realistico, ora con spirito creativo, stralci di storie passate e presenti, vicine e lontane, reali e immaginarie che portano con sé ricordi, emozioni in cui ritrovare stati d’animo nuovi o in parte già vissuti e in cui riconoscersi.

Entro uno scenario

che spazia dal romanzo al racconto, alla poesia, si muove l’attività di MARIA RIZZI, nata a Bologna, laureata in Sociologia, e ben presto trasferitasi a Roma, appassionata di tutto ciò che ruota intorno alla cultura nel suo significato più alto, dove si riscopre la bellezza di storie, esperienze vissute e immaginate descritte nelle pagine di un romanzo o dove diventa facile lasciarsi cullare dal ritmo leggero e intenso dei versi poetici che conducono entro dimensioni emotive senza tempo.

Maria Rizzi e l’Iplac presenta il romanzo di Maria Lombardi

Insieme al padre Nicola, poeta stimato e di grande sensibilità, scomparso nel 2007, Maria Rizzi ha fondato, anche con la collaborazione di 13 soci, il Circolo IPLAC per dare ampia voce alla cultura e alle sue infinite potenzialità nel suggerire percorsi di crescita emotiva proprio attraverso la forza della parola scritta e poi declamata e letta, che cattura e affascina, incuriosisce e appassiona tra momenti di ansia e attesa, e altri di entusiasmo e nostalgia.

Maria Rizzi è un’autrice di successo capace con il suo stile lineare e avvolgente di coinvolgere il lettore attraverso storie ed emozioni che colpiscono e affascinano come si evince leggendo i suoi racconti e i romanzi noir di cui vanno citati: “Anime Graffiate” del 2012 giunto alla terza edizione per i tipi di Corpo 12 – Giallomania e “Il sentiero del mare” del 2016 (Pegasus).

Anche le sue Sillogi poetiche hanno avuto riconoscimenti e consensi in diversi concorsi: tra le prime ricordiamo “Il coraggio di scegliere le ali” 1991 (Ed. del Leone), “I cancelli del vento” (Ed. Firenze Libri ) e poi anche i volumi quali “Aironi nel vento” (Menna Edizioni. 2001) e “Ombre di sogni” (Menna Edizioni. 2002).

Sentimenti legati alla gioia di vivere,

al bisogno di libertà insita nell’uomo, ma anche coraggio e capacità di  sapersi ascoltare, si rincorrono nei suoi versi, come anche il suo sguardo rivolto all’uomo sospeso tra gioie e smarrimento, cui non manca il coraggio di rialzarsi innanzi a sconfitte per rimettersi in gioco in questa vita di cui sfugge il vero e ultimo senso e dove resta la speranza a costruire un futuro di amore e libertà.

Accanto alla sua attività di scrittrice e poetessa Maria Rizzi in virtù dell’associazione Iplac si dedica attivamente  all’organizzazione e promozione di eventi, incontri letterari e concorsi letterari come quello per la Città di Abano Terme.

Scrive prefazioni di libri, recensioni e si dedica alla presentazione di libri di diverso genere promuovendo gli autori e dando loro attraverso la sua associazione un’ottima visibilità. Maria Rizzi ha intuito quanto la cultura sia fondamentale per apprezzare ogni singolo aspetto della vita di ieri e di oggi.

Nei romanzi storici, di avventura, in quelli d’amore e noir e poi nelle poesie e nei racconti l’uomo può riscoprire realtà nuove e apprezzare contesti e aspetti del passato che appartiene alla storia e ancora  può riscoprire stati d’animo ed emozioni rimaste sopite per troppo tempo.

La cultura restituisce la bellezza della vita e questo grazie all’attività svolta da Maria Rizzi che ogni giorno con passione e impegno si adopera per promuovere e fare cultura attraverso romanzi, racconti, raccolte poetiche di diversi autori con grandi idee e progetti.

Da non perdere il prossimo appuntamento

con Maria Rizzi e l’Iplac presso l’ENOTECA LETTERARIA di Via Quattro Fontane 130 a Roma il 14 maggio 2017 dove alle ore 18.30 sarà presentato il romanzo della giornalista Maria Lombardi dal titolo “Finirà questo silenzio” (Editore:  CartaCanta). Una storia intensa che porta in superficie una situazione di dolori e silenzi di una famiglia come tante, dove le due sorelle diventate adulte, sapranno riavvicinarsi facendo appello a quella complicità che le teneva unite fin da bambine già costrette a fare i conti con una situazione difficile.

A moderare l’incontro è Maria Rizzi affiancata da Odette Orlando, mentre le letture dei passi più significativi del romanzo sono affidati all’interpretazione di Loredana D’Alfonso.

Silvana Lazzarino

Maria Lombardi

Presenta il suo romanzo

FINIRA’ QUESTO SILENZIO

Modera MARIA RIZZI

Relatori: MARIA RIZZI, ODETTE ORLANDO

Letture di  LOREDANA D’ALFONSO

Enoteca Letteraria

Via Quattro Fontane 130 Roma

Domenica 14 maggio 2017 ore 18.30

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Crepuscolo a Mitilene: una pubblicazione consigliata da DILA

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Crepuscolo a Mitilene

Opera drammatica teatrale

Crepuscolo a Mitilene

di Andrés Pociña

Questo libro è consigliato dall’Associazione culturale

Crepuscolo a Mitilene

“Da Ischia L’Arte – DILA”

Edito da

Il Sextante

di

Mariapia Ciaghi

Prefazioni di

Matteo Tuveri

e di

Caterina Dominici

ISBN 9788897708056

Crepuscolo a Mitilene

La poesia come proiezione dell’anima di chi la compone

“Con Saffo nasce nella poesia del mondo l’interiorità – affermò anni fa il grecista Enzo Mandruzzato. Ed è proprio l’interiorità la grande rivoluzione delle liriche di Saffo…”

L’Editore

DILA

 

 

 

Haker bloccano mezzo mondo: tecnologia italiana li contrasta

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Haker bloccano mezzo mondo: tecnologia italiana li contrasta

Fa enorme impressione leggere i bollettini delle disfatte che hanno subito in queste ultime ore molte tra le più importanti reti web dell’intero pianeta a seguito di un virulento attacco effettuato da un attacco haker che non trova precedenti di tale portata nella storia di internet.

L’attacco, effettuato tramite un virus denominato “Wannacry” (voglio piangere),ha messo KO i PC

  • d’importanti  strutture sanitarie pubbliche inglesi come i computer di FedEx, fino ai server della telco spagnola Telefonica;.
  • l’impianto di produzione della Nissan a Sunderland, nel nordest dell’Inghilterra
  • i sistemi informatici di Deutsche Bahn, la società ferroviaria della Germania,
  • la società di sicurezza informatica Avast parla di circa 75 mila casi di siti infestati in tutto il mondo
  • un discreto numero di banche spagnole,

Nel frattempo si susseguono le dichiarazioni più o meno ufficiali relative alle origini dell’attacco e ai sistemi di contrasto resi possibili dalle attuali tecnologie

  • Sono saliti a 99 i Paesi colpiti dall’attacco pirata: tra essi ci sono anche la Russia e la Cina, riferisce la BBC online
  • Alessandro Piva, direttore dell’Osservatorio Information Security & Privacy del Politecnico di Milano afferma che  “Siamo tutti sotto assedio”. L’attacco hacker “dimostra che oggi siamo tutti sotto assedio”,
  • “Questo attacco, che probabilmente ha sfruttato una vulnerabilità presente in sistemi più datati, impressiona per l’estensione nel giro di poche ore”.
  • il ministro dell’Economia italiana, Pier Carlo Padoan, entrando al Castello Svevo per nella giornata conclusiva del vertice G7 ha dichiarato “Siamo d’accordo su molte cose, sulla riforma delle banche multiregionali di sviluppo e sulla lotta al cyber crime, che è molto attuale”
  • l’amministratore delegato della Cyber Intuition, Stefania Ranzato ha dichiarato che “È italiana la tecnologia che sta neutralizzando l’attacco ransomware mondiale in corso ‘Wannacry'”,
  • La tecnologia made in Italy, si chiama Raptor, ed è stata sviluppata nei laboratori della Cyber Intuition, il primo software anti – ransomware creato per contrastare anche le più recenti evoluzioni dei malware.

Telegraph: “Virus rubato da russi”. Si ipotizza che l’attacco sia stato messo in atto da un gruppo di hacker con collegamenti con la Russia. Ciò anche in relazione al fatto che fu rubato il virus agli 007 americani all’indomani del raid aereo statunitense in Siria, probabilmente come rappresaglia per il bombardamento ordinato dal neo eletto presidente Donald Trump nella base aerea siriana.