UGO GUIDI, IGOR MITORAJ E ALBA GONZALES

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UGO GUIDI, IGOR MITORAJ, ALBA GONZALES 

PROTAGONISTi DELLA MOSTRA A FIRENZE BASILICA DI S. LORENZO

Negli spazi della Basilica di San Lorenzo a Firenze, l’arte diventa specchio delle emozioni con cui l’individuo è chiamato a confrontarsi nel quotidiano specie quando si parla di fede.

IL CAMMINO DELL’UOMO TRA ARTE E FEDE. DA UGO GUIDI A IGOR MITORAJ è la suggestiva mostra che affronta questo tema con protagonisti nomi importanti dello scenario artistico contemporaneo aperta dal 1 aprile al 15 giugno 2017.

Ugo Guidi Igor Mitoraj Alba Gonzales mostra Firenze

La fede implica ascolto, accettazione anche di un dolore e apertura alla speranza con cui resistere agli imprevisti che la vita pone innanzi. Arte e Fede un binomio con cui molti artisti si sono confrontati nel corso dei secoli raccontando questo stato di grazia, la fede, che accoglie e sostiene, ma allo stesso tempo apre a diversi interrogativi su questa vita e sul suo senso oltre la stessa.

Ugo Guidi e Igor Mitoraj, figure d’eccellenza nella scultura a livello internazionale, esplorano in modo diverso il guardare al passato e al presente dell’uomo attraverso la rivisitazione dell’arcaismo e del primitivismo, alla ricerca di un senso all’esistere dove si affollano continui interrogativi sulle origini e sul destino, su quanto rassicura l’uomo e lo destabilizza. Può il passato dare certezze? Oppure va smembrato per ripartire dall’inizio? Le loro opere affrontano anche questi aspetti per riappropriarsi di qualcosa che resta nell’ombra e nel tempo di una memoria riattivata. La sperimentazione delle figure totemiche da parte di Guidi e la rivisitazione sotto altra luce della classicità da parte di Mitoraj sono punti di forza con cui sviluppare il rapporto uomo fede.

Tra le artiste presenti in questo spazio dove l’opera d’arte si fa portatrice di ipotesi per accostarsi alla verità, spicca per straordinaria bravura e eleganza con cui lavora la materia tra marmi e bronzi, ALBA GONZALES che con le sue opere qui esposte, L’ ULTIMA LUNA DI GIUDA.  DOLORE CONDIVISO e  LA GIUSTIZIA, regala ai visitatori bellezza e armonia raccontando, delusioni e attese, drammi e speranze proprie dell’uomo alla ricerca di verità.

Nella GIUSTIZIA la figura femminile è rappresentata nell’atto di giudicare cosa sia bene e male, e in questo contesto è chiamata a scegliere decidendo le sorti di quanti sono in attesa di risposte. Dove trovare la verità?, Nella voce ora presente, ora assente della Giustizia che imprigiona e libera e che qui è in linea con il tema della fede in quanto vista come via per arrivare all’ ipotetica verità.

Alba Gonzales attraverso le sue sculture, straordinarie, racconta di presenze femminili divine e umane, di entità antropomorfe, delle contaminazioni umano-divino, del visibile e dell’invisibile in un costante rincorrersi tra presenza e assenza, vicino e lontano. Puntando su un costante lavoro attento e appassionato, Alba Gonzales, 40 anni di carriera celebrati un anno e mezzo fa, attraverso i gruppi “Sfingi e Chimere” “Amori e Miti” e “Uomini e Totem” ha trattato con toni intensi e avvolgenti l’amore, il dramma e l’ironia che accompagnano il tessuto esistenziale. Quelle di Alba Gonzales sono figure femminili forti e delicate, ma anche sensuali e talora inquietanti, armoniose nei loro movimenti e pose, come sospese tra sogno, mistero e poesia che traggono energia dalla stessa materia per parlare di un tempo passato e di un tempo immaginato tra realtà e desiderio. Figure in movimento come se danzassero: ibride metà umane e metà animali di richiamo mitologico, tra tempo del mito e del metafisico, dell’amore e dell’onirico, a svelare paure e mistero invitando a riflettere sui desideri reconditi dell’uomo, sul suo essere parte della storia e sulle sue inquietudini nell’avvertire un punto di separazione tra finito e infinito.

Il concetto di tempo viene dilatato nelle sue opere dove vive quell’energia fisica e metafisica che traspare dai marmi e dai bronzi a cogliere il sentimento della vita che tiene l’uomo in bilico tra materia e spirito, finito e infinito. Un viaggio catartico tra desideri lontani, identità disperse, verità da raggiungere, dove tutto è attesa e arrivo verso una vittoria del pensiero che libera il vero volto del visibile. Il Catalogo della mostra è presentato da Antonio Paolucci.

Silvana Lazzarino

IL CAMMINO DELL’UOMO TRA ARTE E FEDE.

DA UGO GUIDI A IGOR MITORAJ

Salone Donatello e Sagrato Basilica di San Lorenzo- Firenze

Orario: 10.00-17.00, domenica 13.30-17.00

Inaugurazione 1 aprile 2017

dal 1 aprile al 15 giugno 2017

Ingresso libero

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Osservazioni astronomiche con il Planetario

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OSSERVAZIONI ASTRONOMICHE CON IL PLANETARIO DI ROMA

DALLE SCUOLE ALLE STELLE

Dopo il grande successo di “E Lucevan le Stelle”, che da agosto ad ottobre dello scorso anno ha incantato i romani e non solo con diversi appuntamenti dedicati alla scoperta delle stelle e delle costellazioni presso diverse location della Capitale, sulla stessa scia l’affascinante progetto del PLANETARIO presenta altri incontri con l’astronomia per studenti e cittadini dal centro alla periferie per osservare il cielo al telescopio. Il nuovo progetto didattico e divulgativo Dalle scuole alle stelle promosso da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale- Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, intende anche coinvolgere studenti e insegnanti attraverso lezioni di astronomia, direttamente sui banchi di scuola e in orario ordinario. Inoltre è previsto che diverse  scuole aprano le proprie porte ai quartieri invitando il pubblico alla scoperta delle stelle durante gli eventi serali, grazie ad un servizio di accoglienza offerto dai presidi e dal corpo docente, nonché dagli studenti. In questa fase iniziale ad essere coinvolti sono gli istituti della città: il Liceo Scientifico “E. Amaldi” di Tor Bella Monaca e il Liceo “T. Mamiani” di Prati scelti per i primi due appuntamenti con incontri aperti sia agli studenti sia al pubblico.

Osservazioni astronomiche
con il Pòanetario di Roma “Dalle scuole alle stelle”

L’iniziativa, elaborata dagli astronomi del Planetario con la supervisione della Direzione “Musei Scientifici e Planetario – Museo Civico di Zoologia”, in programma come primo appuntamento vede coinvolto il liceo Amaldi dove venerdì 31 marzo 2017 dalle 20.00 alle 22.00, si potrà ammirare attraverso  telescopi del Planetario posizionati negli spazi all’aperto della scuola, la Luna, il pianeta Giove e le sue lune e i bellissimi astri che segnano il passaggio fra il cielo invernale e quello primaverile. E ancora la costellazione di Orione con la sua splendida nebulosa, le Pleiadi, l’ammasso del Presepe e alcune vivaci stelle doppie. Nel corso dell’incontro la scena sarà impreziosita anche dal passaggio della Stazione Spaziale Internazionale. Le osservazioni proseguiranno poi al coperto nell’aula magna dell’istituto fino alle 23.30, dove si stabilirà un collegamento remoto con il Virtual Telescope di Gianluca Masi per spingere lo sguardo ancora più in profondità nell’universo, in direzione di antiche galassie e recenti visitatori del cielo, come pianetini e comete. Il 7 aprile lo stesso appuntamento si svolgerà nelle stesse modalità presso il Liceo Mamiani.  Così il pubblico del quartiere, ma anche di tutta la città troveri nelle due scuole due luoghi privilegiati dove trovare un contatto diretto con il cielo per accostarsi alle stelle e all’esplorazione scientifica dei fenomeni celesti.

Le lezioni di astronomia dedicate agli studenti si terranno lunedì 3 e 10 aprile. Durante questi incontri gli astronomi proporranno agli allievi di entrambi i licei lezioni sui temi di maggiore attualità dell’astronomia, ossia la ricerca di vita nello spazio, i passaggi ravvicinati degli asteroidi, i cicli e il clima della Terra, e un ritorno alle origini con l’archeoastronomia.

Silvana Lazzarino

 

 

DALLE SCUOLE ALLE STELLE

con il Planetario di Roma

LICEO SCIENTIFICO “E. AMALDI”

Via D. Parasacchi, 21 (Tor Bella Monaca) Roma

Venerdì 31 marzo: OSSERVAZIONI ASTRONOMICHE

,dalle 20 alle 23.30, (studenti e pubblico)

Lunedì 3 e 10 aprile: LEZIONI DI ASTRONOMIA dalle 9 alle 11 (studenti)

LICEO “T. MAMIANI”

Viale delle Milizie, 30 (Prati) Roma

Lunedì 3 aprile: LEZIONI DI ASTRONOMIA dalle 10 alle 12 (studenti)

Venerdì 7 aprile: OSSERVAZIONI ASTRONOMICHE

dalle 20 alle 23.30, (studenti e pubblico)

Lunedì 10 aprile: LEZIONI DI ASTRONOMIA dalle 10 alle 12 (studenti)

Ingresso libero

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fb account bloccato – Insulsi cervelletti. Esopo news

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fb account bloccato – Insulsi cervelletti. Esopo news

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Per la serie Esopo news 

Oggi, 29 Marzo 2017, dall’1.23 all’1.38 x oltre 15 minuti sono stato impegnato a cazzeggiare stupidamente per liberare il mio account da uno dei perfidi controlli messi in atto dagli insulsi cervelletti di face che, ormai non è più una novità, continuano a non essere capaci di contare fino a 50!

Qui di seguito trovate la riproduzione di tutti i controlli ai quali sono stato indotto a partecipare onde ripristinare il mio account in seguito alla presunta azione di un FANTOMATICO BOICOTTATORE (PHISHING MAN e/o ROBOT).

A “Guardie e ladri” giocavamo da piccoli, gli “007 contro Spie” proliferavano nella seconda metà del secolo scorso, in questo inizio di 2000, fb e compari di merenda, hanno creato (?), diffuso (?), contrastato (?), spam, phishing, antispam, antiphing antiantispam,antiantiphishing ecc.e io devo perdere il mio tempo prezioso per fare in modo che una mia minima traccia web non sia frantumata da insulsi cervelletti che non sanno contare nemmeno fino a 50!

Bruno Mancini 

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“Solidarietà a Carla Leonard e insulti agli insulsi cervelletti” è bloccato

Solidarietà a Carla Leonard e insulti agli insulsi cervelletti

“Squallore e ipocrisia dittongo per insulsi cervelletti di face” è bloccato

Squallore e ipocrisia dittongo per insulsi cervelletti di face

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Un virus che sta girando? Insulsi cervelletti. Esopo news

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Arte Artisti Tribù VS Bruno Mancini

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Da Ischia, l’Arte – terza serie

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Il Dispari 2017-03-27 Ambasciatore d’Italia S.E. Sebastiano Fulci

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Il Dispari 2017-03-27

Il Dispari 2017-03-27


Editoriale

Così o come: tratto dal volume “Per Aurora volume terzo”

Capitolo terzo: bozzetto ischitano, prima parte

C’era una volta ed ora non c’è più, è una espressione di dolore dissimulato, la maniera atavica di considerare una perdita, qualsiasi essa sia stata, al pari di un accadimento ineluttabile, una forza del destino, una scelta divina, a secondo delle diverse dottrine alle quali ci si voglia rapportare.

C’era una volta ed ora non c’è più, è comunque una frase meno sferzante e dolorosa di: c’erano una volta ed ora non ci sono più.
Meno sotto tutti gli aspetti: quantità, certezze, valori.

Non sempre è possibile accertare, per singoli eventi, quanti siano stati coloro che “C’erano!”.
Nel tentativo d’identificare chi o cosa valga l’affetto che gli dedichiamo, e ne sia degno fino al punto da meritare l’inserimento nel nostro personale elenco speciale dei “C’erano!”, dobbiamo ricostruire molte difficili certezze.

Non sono certo che esista, per ogni situazione, uno specifico sistema adatto a farmi assegnare valore alle univoche diversità, nel caso in cui esse rappresentino i tanti o tante che “C’erano!”
“Così o come”: così trama e dubbio (sempre lui), o come da rivolo a torrente, il mio segreto addio saluta le

PINETE D’ISCHIA.

C’erano.
Grazie ai miei amici ed ai miei nemici, se mai ne ho avuti degli uni e/o degli altri, le PINETE D’ISCHIA non ci sono più.

Proseguendo nella particolare marcia per l’avvicinamento alla efebica idea del racconto di uno spacco inciso tra le facce, di Ischia e degli ischitani, che ho amato in maniera inconsapevole, mi piombano addosso, scostumati, i canneti a ridosso delle distese sabbiose che merlavano con ricami inconsueti i bordi tra l’isola e il mare.

Era esaltante la solitudine di ascolti, tra venti e risacche, dei fruscii di lucertole verdognole e d’innocue bisce in contrappunti, duetti e contrasti con i battiti delle ali di calabroni simili ad elefanti, o di vespe ed api più veloci degli elicotteri modello da battaglia.

Ero lì.

Io c’ero.
Forse cercando vermi da usare come esche sulle trappole per uccelli, direbbe il diavoletto.
Assaporando la prima dose di una poesia drogante mai più dimenticata, direbbe il santarello.
Partecipando ad una irripetibile esplosione di schioppettante bellezza, direi io.
Così trama e dubbio, come da rivolo a torrente, il mio segreto addio saluta i

CANNETI D’ISCHIA.

C’erano.
Grazie ai miei amici ed ai miei nemici, se mai ne ho avuti degli uni e/o degli altri, i CANNETI D’ISCHIA non ci sono più.

Bruno Mancini

Continua al prossimo numero….

Il Dispari 2017-03-27.

Il racconto “Così o come “ è tratto dal volume “Per Aurora volume terzo”
ISBN 9781409282013
Pubblicato il 7 maggio 2009
Pagine 166
Copertina morbida con rilegatura termica
€ 11,29 (IVA esclusa)
Stampa in 3-5 giorni feriali

Catalogo di Bruno Mancini


Liga Sarah Lapinska ricevuta dall’Ambasciatore d’Italia in Lettonia

Liga Sarah Lapinska Socia Fondatrice della nostra Associazione culturale “Da Ischia L’Arte DILA, in data 16 Febbraio 2016 ha chiesto udienza all’Ambasciatore d’Italia in Lettonia con questa e-mail avente come oggetto: <Udienza:Lettonia-Italia,i rapporti nel campo della cultura>.

“Egregio signore Ambasciatore,
da tanti anni, insieme con i miei colleghi, per esempio gli scrittori Bruno Mancini e Roberta Panizza, curiamo un’Antologia e un concorso per poeti, pittori e, adesso, anche per i musicisti.

Abbiamo pubblicato tanti libri e il nostro sito LENOIS, basato su Facebook, ha tanti membri in tanti Paesi.
Sia nei nostri libri, sia nei nostri concorsi, presento tanti autori della Lettonia, più o meno famosi: poeti, pittori, scultori, musicisti.

Sono l’ambasciatrice della nostra Associazione di cultura DILA e, secondo la mia intenzione, come anche secondo le raccomandazioni del sindaco di Jelgava e profesoressa Baiba Rivža, desidero parlare con Lei di gemellaggi possibili tra città in Italia e in Lettonia, del nostro progetto culturale e del suo eventuale sviluppo nel futuro prossimo. Voglio sottolineare che il nostro progetto ha amici, non solo in Italia e in Lettonia, pronti di aiutarci se Lei ne avesse interesse.

In nome di DILA regalerò una dalle nostre antologie all’Ambasciata.

Ho allegato le riproduzioni di alcuni dipinti degli artisti che fanno parte del nostro concorso, ed anche di mie opere.

Sono pittrice, poetessa e traduttrice, quindi posso far conoscere le poesie scritte, per esempio, in lingua lettone o in lingua russa, ai lettori italiani.

Il nostro concorso annuale si chiama “Ōtto milioni”, come anche le nostre antologie .

L’Associazione ha base ad Ischia, Italia.

Quanto a me, l’udienza all’Ambasciata, personalmente con Lei, sarà più comoda dopo il 10 Marzo.
Distinti saluti, Liga Sarah Lapinska,

Liga Sarah Lapinska

è stata ricevuta il 14 Marzo dall’Ambasciatore, S.E. Sebastiano Fulci, che alcuni giorni l’incontro ha dato disposizione per scriverle questa e-mail avente per oggetto:

Gentile Sig.ra Liga Sarah Lapinska,
L’Ambasciatore d’Italia S.E. Sebastiano Fulci è stato lieto di riceverla in Ambasciata, assieme al sottoscritto Fabrizio Casartelli, il giorno 14 marzo 2017 e La ringrazia per il libro “Otto milioni 2016” che ha voluto donare all’Ambasciata.

Come Le ha spiegato l’Ambasciatore, le attività di promozione dei poeti lettoni in Italia sono seguite dall’Ambasciatore lettone in Italia, S.E. Artis Bertulis (di cui Le abbiamo fornito i contatti), mentre della promozione dei poeti italiani in Lettonia si occupa principalmente l’Associazione Dante Alighieri (della quale

Le abbiamo fornito i recapiti e nella quale è presente un editore che potrebbe essere interessato alla traduzione delle opere della DILA in Lettone).

Eventuali presentazioni delle opere di Bruno Mancini e Roberta Panizza

e di altri scrittori italiani potranno essere curate dall’Associazione Dante Alighieri, eventualmente in collaborazione con l’Ambasciata che non dispone tuttavia di finanziamenti a tal fine.

Per quanto riguarda le possibilità di gemellaggio con Jelgava, il sindaco di Jelgava ha confermato all’Ambasciatore che, essendo la sua città già gemellata con due comuni italiani (Alcamo e Como), non ha interesse a gemellaggi con altre città.

Cordiali saluti,
Fabrizio Casartelli
Intern Office
Ambasciata d’Italia a Riga


ARTE IN MEMORIA 9

Mostra Internazionale di Arte Contemporanea

Negli animi e nei corpi di quanti hanno visto, vissuto e raccontato gli orrori di una tragedia senza precedenti quale quella della Shoah durante il secondo conflitto mondiale, non si è mai cancellata quella ferita legata allo sterminio degli ebrei nei lager nazisti.

Una pagina di storia atroce quella della Shoah che ha lasciato attonito il mondo intero e che viene sempre più ricordata non solo dalla stampa, dalla televisione, da film e documentari, ma anche attraverso eventi, ricorrenze, e dai diversi modi e linguaggi legati all’arte.

Ricordare per non dimenticare,

ma il ricordo di una pagina di storia tanto atroce deve protrarsi nel tempo, in questo tempo dove la memoria di quanto accaduto deve aiutare a migliorare la vita quotidiana in rapporto agli altri sconfiggendo l’intolleranza e il razzismo che creano solo allontanamento e odio.

Esempi di come l’arte possa rappresentare un veicolo per guardare a quanto accaduto e far sì che il ricordo di tale dolore possa essere motivo per costruire un futuro migliore sono le “pietre d’inciampo” ideate dall’artista tedesco Gunter Demnig in cui memoria collettiva e memoria pubblica si intrecciano.

Su queste pietre (il cui numero ha raggiunto 60.000) collocate lungo il marciapiede prospicente la casa dove hanno vissuto gli stessi deportati, egli ha immortalato i loro nomi.
Parallelamente alle pietre d’inciampo tutte identiche per tipologia, va visto il progetto ARTE IN MEMORIA

Mostra internazionale di Arte Contemporanea

giunta alla 9 edizione, ideato e curato da Adachiara Zevi e organizzato dall’Associazione Culturale Arteinmemoria, dove vari artisti sono invitati a creare opere diverse in richiamo al dramma della Shoah, confrontandosi con lo stesso luogo dell’antichissima Sinagoga di Ostia.

Tra gli artisti invitati ad intervenire con i loro lavori appositamente realizzati per la Sinagoga la più antica d’occidente risalente al I secolo d C. accanto a Sara Enrico che armonizza pittura artigianato e tecnologia nell’opera Mirroring, è Horst Hoheisel, che partecipa con Felt Stones un lavoro di consolidamento e restauro di alcune parti della sinagoga con cui vengono registrate le memorie che le pietre stesse evocano in lui.

E poi Luca Vitone

con Le 5 pietre di Davide: un lavoro dal carattere simbolico che racconta di un oggetto archeologico appena ripulito poggiato su uno straccio e coperto da un ombrello aperto, e Ariel Schlesingerche con Nameless traduce in rovine le “pietre d’inciampo”di Demnig, qui non più associate ad un individuo specifico e alla sua tragica storia, ma semplicemente assemblate ad un luogo e parallelamente evocative di episodi di vandalismo cui sono state soggette nel tempo le “pietre d’inciampo”.

Così, attraverso diversi lavori ispirati alla storia entro un contesto attuale, la Sinagoga diventa non solo luogo di culto, ma di cultura dove trovare riferimenti continui ad una pagina incancellabile della nostra storia e di tutta l’umanità.

Un invito a non dimenticare e in particolare a far sì che la memorai delle tragedie passate e recenti non si esaurisca con una semplice commemorazione della durata di un giorno, ma che prosegua nel tempo anche attraverso la forza comunicativa dell’arte, di opere d’arte che vivono nel tempo.

Silvana Lazzarino

Il Dispari 2017-03-20

Il Dispari 2017-03-20
Editoriale

Quando una quantità industriale di avvenimenti affollano tutti insieme lo spazio disponibile per informarvi degli eventi più significativi prodotti intorno ai progetti Made in Ischia organizzati dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”, viene voglia di chiudere gli occhi e tirarne a sorte un paio da pubblicare.
Viene voglia sì, ma la ragione si ribella imponendo una ripartizione, seppure minima, a favore di quelli maggiormente significativi… e allora ecco, in pillole ciò che è accaduto in questa settimana.

Paola Occhi

ha aperto una sede operativa DILA nel Comune di Mirandola.
In essa confluiranno le iscrizioni alla nostra Associazione dei musicisti che hanno aderito alla composizione delle due Nazionali (Cantanti Lirici e Direttori d’Orchestra) delle quali Paola Occhi è stata nominata Presidente.
Sono già in avanzato stato di definizione interessanti accordi con altre Nazionali per la realizzazione di un quadrangolare i cui utili andranno resi disponibili per progetti socialmente ed artisticamente validi.
Ve ne daremo i particolari la prossima settimana.
Intanto formuliamo i complimenti e un caloroso augurio a Paola Occhi per il raggiungimento degli ambiziosi progetti che sta proponendo quale Ambasciatrice DILA.

Angela Maria Tiberi,

che nello scorso mese ha aperto a Pontina una sede operativa DILA, ha messo a segno il primo colpo… e che colpo!
Infatti, lo scorso venerdì, dalla Direzione del Museo della Terra Pontina, la Direttrice Dott.ssa Manuela Francesconi ci ha scritto: “Gent.mo Bruno Mancini, confermiamo la manifestazione concordata con la signora Angela Tiberi per il 17 giugno p.v. , ore 10.30, presso il Museo della Terra Pontina, Piazza del Quadrato, 24 Latina.
Ciò significa che il 17 Giugno presenteremo, nel Museo della Terra Pontina, il libro edito da DILA “Giochi d’amore a Sermoneta” scritto da Angela Maria Tiberi con numerose illustrazioni di valentissimi artisti interessati a partecipare ai nostri progetti culturali.
Non mancheranno le sponsorizzazioni da parte di Aziende che ormai sono parte integrante della nostra Associazione!

A proposito di Tribù,

come amabilmente ci definisce il valente giornalista & Socio Fondatore DILA Vincenzo Savarese, da sabato scorso, al raggiungimento dei 20.000 membri, abbiamo chiuso le iscrizioni al gruppo fb LENOIS con l’intenzione di creare, al suo interno, una democratica struttura organizzativa che si faccia carico di amministrare una lunga serie di attività da definirsi nell’esclusivo interesse artistico – culturale – sociale e anche ludico degli iscritti.

L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA“,

già presente nelle due precedenti edizioni del Bookcity 2015 e 2016, ha ricevuto il gradito invito a partecipare il 20 Marzo 2017 alle ore 11 nella Sala Conferenze, Palazzo Reale in Piazza Duomo 14 Milano, all’incontro di presentazione #BCM17: conferenza stampa informativa sulle modalità di organizzazione, partecipazione e realizzazione del Bookcity 2017 #BCM17. Ed anche questo anno noi ci saremo.

La professoressa Maria Luisa Neri,

Socia Fondatrice DILA, nonché Presidente dell’Associazione “Arte del suonare” ha accettato l’invito ad organizzare e presiedere la Giuria delegata a votare le musiche finaliste della seconda edizione del premio internazionale musicale “Otto milioni“.
La ringraziamo e le auguriamo un sereno lavoro.

Il 14 Marzo, Liga Sarah Lapinska,

anche lei Socia Fondatrice DILA, ha consegnato una copia delle nostre Antologie all’Ambasciatore italiano in Lettonia che ha molto gradito il dono ed ha mostrato interesse per il nostro progetto.
Altre copie dell’Antologi “Da Ischia L’Arte” sono state consegnate da Angela Maria Tiberi alla biblioteca di Latina e al Museo della Terra Pontina.

Ed ora iniziamo a pubblicare le poesie finaliste della sesta edizione del premio internazionale di poesia “Otto milioni” 2017, non senza prima aver precisato che tutti i componimenti scritti da Autori stranieri sono stati tradotti in italiano da Liga Sarah Lapinska la quale, Socia Fondatrice LENOIS, oltre ad essere un’eccellente pittrice, poetessa e fotografa è anche traduttrice della lingua lettone in italiano, in inglese e in russo. La ringraziamo del grande lavoro svolto per agevolare i Poeti stranieri ad accedere al nostro Premio.

Bruno Mancini

Il Dispari 20170320 1 - Comp
LA MAGIA DEGLI ALBERI DIPINTI DA EUGENIA SERAFINI IN MOSTRA A ROMA

Dove le emozioni si rincorrono tra ragione e sentimento si riflette l’arte di EUGENIA SERAFINI, artista di fama internazionale e poeta, che con sensibilità e originalità racconta dell’uomo e dei suoi percorsi fatti di sogni e speranze, anche attraverso scorci della natura, in particolare gli alberi, universi pulsantidi vita dove rivivere la magia dell’innocenza e l’occasione di tornare ad essere fanciulli anche per un solo attimo.

Eugenia Serafini,

attiva tra Roma e Tolfa (dove è nata) e la Toscana, docente presso l’Università della Calabria, all’Accademia di Belle Arti di Carrara e all’Accademia dell’Illustrazione e della Comunicazione Visiva di Roma, è anche performer di gran talento.
Le sue opere si trovano in collezioni, musei e archivi di diversi paesi tra cui: Francia, Germania, Egitto, Romania, Argentina e molti sono i premi e riconoscimenti ricevuti come il più recente “Premio Artista dell’anno” al Premium International Florence Seven Stars Firenze 2016.
Alla sua arte che racconta di una natura apparentemente silenziosa dove campeggiano gli alberi, è dedicata la mostra in corso a Roma presso Lo Studiolo di Via dei Marsi 11.

L’esposizione personale “EUGENIA SERAFINI.

IL SEGRETO STUPORE DEGLI ALBERI aperta fino al 31 marzo 2017, attraverso 20 acquerelli racconta degli alberi legati ai sogni visti come microcosmi abitati dal mistero della vita per guardare più da vicino all’universo interiore dell’uomo tra passato e presente nella sua ricerca di un senso profondo a questa esistenza.
Alberi che racchiudono energia e vitalità attraverso cui recuperare sogni lontani e sopiti per troppo tempo e finalmente riabbracciati.
Alberi che mostrano chiome azzurre, altre piene di fiori o attraversate da leggere farfalle, e ancora alberi che si fanno culla per le cicogne per poi animare il mondo di Pan acquistando una vita propria.

Simbolo del respiro vitale essi si fanno custodi di saggezza e libertà, verità e meraviglia facendo riaffiorare il mosaico delle emozioni dove il sogno non ha mai fine.
Così accanto a L’Albero azzurro, L’Albero del sogno e L’Albero delle cicogne sono Pan ruba l’albero e L’albero e la ciminiera.
Nel loro diventare linee ideali tra la terra e il cielo, dove il colore campeggia con le sue variazioni tonali originali e irreali, gli alberi diventano anche simbolo di speranza nel creare avvicinamento tra uomo e natura, legando l’essere dell’uomo agli elementi della natura stessa di cui egli è parte integrante.

Come scrive il critico e storico dell’arte Carlo Franza:Eugenia Serafini riscrive a colori le mitologie del mondo, della terra e del cielo,…” e ancora “nelle sue opere l’arte vive l’energia del visibile e dell’invisibile, nel senso che tutto riprende a vivere sotto altra forma, per via di una ricchezza interiore travasata e capace di lasciar leggere non solo una geografia del mondo, ma anche una geografia esistenziale e umana”.

Sogno e realtà si intrecciano negli alberi della Serafini nel loro essere attaccati alla terra e ad un tempo protesi verso il cielo, aperti alla libertà, ad esplorare cosa si nasconda oltre questa realtà.
Al centro di questo percorso sono la gioia e l’entusiasmo di vivere colto oltre le immagini dove recuperare stupore e meraviglia sfiorando con l’immaginazione orizzonti onirici e quasi fiabeschi. Alberi e natura che rimandano al paesaggio di Ischia isola verde per eccellenza dove la Serafini potrebbe trovare una nuova e suggestiva fonte di ispirazione.

Silvana Lazzarino

Il Dispari 20170320 tutto - comp

Cod. 01
Angela Maria Tiberi
Amicizia

Amicizia è il vero dono della vita.
Non conosce barriere,
etichette che distinguono il sesso.
Ha solo il rispetto delle anime,
che comunicano fra loro,
come i fiumi e i mari della Terra.
Amicizia è il dono più prezioso,
che rende immortale l’uomo
da generazione a generazione,
attraverso le emozioni racchiuse in un verso d’amore

Cod. 02
Liga Sarah Lapinska
No, non sono felici

No, loro non sono felici
nei giochi con bacchette magiche
per illudersi -mai gli altri se tutto
si ripete come sempre nella vita.
Paura: andare fuori dall’imitazione.
Alcuni hanno occhi, altri hanno orecchi
ben oltre oceani –con radio ultra potenti-,
ma non hanno Tribù. Non le Nazioni.

No, loro non muovono legioni,
isolati in se stessi.
La ricerca totale crea solo
fraintendimenti e finge cordialità:
“Come stai? Sai, sono inquieto per te.”
Sempre qualcuno chiede notizie dell’altro,
per il suo piccolo interesse.
Con i suoi miseri intrighi.
Secondo le regole?
Poi, senza argomenti propri
per i quali aspettare risposte,
vive e tremende,
sono tristi anche scherzando, di solito.
Quindi, spesso, io li abbandono,
come non si potrebbe mai senza conoscerli
questi infelici,
quasi potenti,
dalle lunghe inutili esperienze.

Cod. 03
Vera Roke
M’inchino

Per te, terra nativa mia,
per i tuoi campi verdi
e le colline ricoperte di tigli.

Per ogni contadino
che dona la semina al suolo.
Per le sere calde,
tra campanelli e fiori.

M’inchino in basso
per te, che sei dapprima la madre mia,
e con le mie radici,
ti abbraccio profondamente.

Non cercherò il paradiso
in un’altra terra.
Voglio crearlo qui,
come mio dovere d’onore.

Bruno oggi parliamo di eventi culturali