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Celebriamo la Shoah 2017
La notizia del giorno è che quest’anno celebreremo la Shoah in maniera diversa dal solito.
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Angela Maria Tiberi – Gioco d’amore a Sermoneta
l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA“ ha deliberato di ringraziare Angela Maria Tiberi per il costante impegno e la costruttiva collaborazione dedicati allo sviluppo dei progetti MADE in Ischia, assegnandole la qualifica di “Ambasciatrice DILA per Sermoneta e Provincia di Latina“.
Con ciò autorizzandola ad attivare anche una Sede operativa DILA della quale verrà nominata Presidente.
Quale minimo ma tangibile ringraziamento, DILA ha pubblicato un libro con il quale vuole rendere omaggio alla sua produzione poetica e ai tanti suoi amici Artisti.
Il libro è disponibile sia in formato cartaceo e sia in e-book
Copertina morbida, 88 Pagine
Prezzo da listino: € 12,00
Prezzo scontato € 9,60 (IVA esclusa)
Risparmio: € 2,40 ( 20% )
Stampa in 3-5 giorni feriali
eBook (PDF), 88 Pagine Questo articolo non è stato ancora valutato
Gioco d’amore a Sermoneta
Anteprima
Prezzo € 2,50 (IVA esclusa)
La poetica di Angela Maria Tiberi non è consigliata a tutti coloro che abbiano freddo il cuore e scarso il senso dell’Amore.
Non riuscendo a farla propria, riterrebbero, scioccamente, che si tratti di utopistiche trasposizioni in versi di ideali obsoleti, senza capire che i veri “vecchi” sono solo coloro che non sanno più credere all’amore.
Bruno Mancini
Ulteriori informazioni, e le modalità per acquistare il volume in prenotazione ad un prezzo scontatissimo, le potrete ottenere rivolgendovi direttamente ad Angela Maria Tiberi, oppure scrivendo a emmegiischia@gmail.com
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Terre d’Europa un progetto di Gimmi Basilotta
al Teatro Villa Torlonia di Roma
Le ferite provocate dalla seconda Guerra Mondiale hanno lasciato una traccia indelebile negli animi e nei corpi di quanti hanno visto, vissuto e raccontato gli orrori di una tragedia senza precedenti che ha visto consumarsi il dramma più grande vissuto dall’umanità: lo sterminio degli ebrei nei lager nazisti Il ricordo di una pagina di storia tanto atroce deve protrarsi nel tempo, in questo tempo dove la memoria di quanto accaduto deve aiutare a migliorare la vita quotidiana in rapporto agli altri sconfiggendo l’intolleranza e il razzismo che creano solo allontanamento e odio.
Esempi di come l’arte possa rappresentare un veicolo per guardare a quanto accaduto e far si che il ricordo di tale dolore possa essere motivo per costruire un futuro migliore sono le “pietre d’inciampo” create dall’artista tedesco Gunter Demnig da cui è nato un percorso dal titolo “Memorie d’inciampo” e l’esposizione “Arte in Memoria, mostra internazionale di arte contemporanea” curati da Adachiara Zevi.
In occasione della Giornata della Memoria, il Progetto “Passodopopasso” ospitato in alcuni spazi per la cultura di Roma Capitale include la mostra TERRE D’EUROPA ideata dal regista teatrale Gimmi Basilotta che attraverso un’installazione artistica ha voluto intrecciare pensieri, parole e sensazioni a partire dall’esperienza del suo viaggio compiuto nel 2011 dal Piemonte alla Polonia. Un viaggio di 2.000 chilometri che il regista e attore ha compiuto a piedi in 76 giorni, per ripercorrere lo stesso itinerario che portò ventisei ebrei cuneesi da Borgo San Dalmazzo ad Auschwitz.
Terre d’Europa opere e installazioni di Gimmi Basilotta
La mostra, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita Culturale, inaugurata a Roma a Villa Torlonia il 21 gennaio 2017 alle ore 18.30 si lega ad altre iniziative culturali sempre sullo stesso tema quali lo spettacolo VIAGGIOADAUSCHWITZa /r in programma il 1 febbraio alle 19.30 sempre a Villa Torlonia e la conferenza spettacolo “Parole e passi. Un cammino di memoria” il prossimo 31 gennaio alle 17.00 presso la Casa della Memorai e della Storia. Simboli di questo percorso riproposto da TERRE D’EUROPA sono le betulle portate con sé e piantate lungo il cammino, le terre portate da un punto all’altro e utilizzate per piantare le betulle ed infine gli oggetti che diventano testimoni silenziosi della storia.
Durante il loro cammino verso Auschwitz, i pellegrini di Passodopopasso hanno deciso di segnare le tappe del loro viaggio con tante piccole betulle, affidando agli amici delle comunità che incontravano il compito di accudirle e farle crescere. In cambio di ogni betulla lasciata in custodia ciascun pellegrino riceveva un sacchetto di terra che una volta giunti alla meta, davanti al binario morto su cui i treni dei deportati terminavano il loro viaggio, utilizzava per piantare l’ultima betulla concimata con le tante terre d’Europa raccolte. Parallelamente sono gli oggetti lasciati abbandonati sul ciglio delle strade, nei fossi, nei territori incolti, ai margini di pesi e città. Oggetti e cose usate, consumate e dismesse trovate lungo un cammino che qui diventano testimoni della memoria. Attraverso queste tappe la mostra suggerisce un cammino verso la vita, il cammino per una rinascita dell’uomo attraverso terre da guardare, da annusare, da sentire, da toccare con rispetto, che testimoniano passi, tracce infinite di uniche storie.
TERRE D’EUROPA
opere e installazioni di Gimmi Basilotta
Teatro di Villa Torlonia – Spazio Serra
Via Lazzaro Spallanzani 1/a Orario: tutti i giorni dalle ore 12 alle ore 17 (lunedì 23 e lunedì 30 gennaio chiuso) Per informazioni tel . 06.4404768 / tel. 060608; www.teatrodivillatorlonia.it
dal 22 gennaio al 1 febbraio 2017
Ingresso libero
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Pedofilia erotismo razzismo intorno San Remo?
Pedofilia erotismo razzismo intorno San Remo?
Se è vero che le immagini realizzate con sistemi differenti dalla fotografia e dalla ripresa video abbiano comunque una valenza morale, culturale e sociale anche quando non siano etichettate con nomi di personaggi più o meno famosi ad esse riconducibili per similitudini di lineamenti e/o di atteggiamenti;
se è vero che il razzismo si configuri come una “concezione fondata sul presupposto che esistano razze umane biologicamente e storicamente superiori ad altre razze” (fonte Enciclopedia Treccani):
se è vero che la pedofilia si manifesti “con azioni, ricorrenti impulsi e fantasie erotiche che implicano attività sessuali con bambini prepuberi” (fonte Enciclopedia Treccani)
se è vero che i movimenti rotatori e sinuosi dei corpi delle danzatrici richiamino gli antichi culti della fertilità e vengano percepiti come potente afrodisiaco
se è vero che in Italia esistano regolament precisi atti a regolare gli orari della messa in onda di programmi dai contenuti erotici e/o pornofgrafici
ALLORA
può essere considerato vero anche che far ballare immagini di esseri infantili nudi chiaramente non appartenenti alla razza umana, in un video trasmesso per televisione in tutte le ore del giorno, è una forma di razzismo verso popoli sconosciuti, è una manifestazione di pedofilia in ragione della età dei danzanti, è un mancato rispetto per le norme che regolano gli orari della messa in onda di programmi erotici e pornografici?
Esopo news
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Il Codice sul volo degli uccelli di Leonardo, esposto per la prima volta a Roma ai Musei Capitolini
Con un’esperienza in 3D
Figura tra le più interessanti dell’arte rinascimentale, Leonardo Da Vinci (Anchiano 15 aprile 1452 – Amboise 2 maggio 1519) è considerato il genio per eccellenza per la sua capacità di riunire genialità, imprevedibilità e quella straordinaria intuizione che lo ha reso non solo un eccellente pittore, ma anche scienziato, ingegnere militare, scenografo, anatomista.
“Dall’Annunciazione” all’”Adorazione dei Magi”, dalla “Dama con l’ermellino” alla “Vergine delle rocce”, da “Sant’Anna, la Madonna, il Bambino e San Giovannino” all’”Annunciazione”, dalla “Gioconda” all’ ”Ultima cena” sono solo alcuni dei titoli più noti dei dipinti del grande artista vinciano che non solo ha introdotto lo sfumato con cui accostava i colori senza creare linee di demarcazione sì da dare morbidezza alle figure perfettamente integrate nel paesaggio di fondo, ma è stato anche il primo ad occuparsi dello studio anatomico del corpo umano, lasciando interessanti documenti e disegni.
Un talento senza eguale quello di Leonardo, espresso anche nella scultura come dimostra “Il cavallo e il cavaliere” unica opera certa a lui attribuita nel 1985 dallo studioso Carlo Pedretti esperto a livello internazionale dell’artista toscano.
Estro artistico e intuizione scientifica lo hanno spinto a realizzare dipinti straordinari e immortali, e anche documenti e disegni preparatori per gli studi sul volo, per i lavori edili e progetti per macchine idrauliche e belliche.
Codice del volo degli uccelli di Leonardo
A proposito del volo, sogno da sempre appartenuto all’uomo e alla storia dell’umanità come ricorda il mito di Dedalo e Icaro, per la prima volta l’originale Codice del volo degli uccelli di Leonardo, in cui sono raccolti i suoi studi e intuizioni a riguardo ,viene esposto al pubblico in una suggestiva mostra a Roma presso i Musei Capitolini dal 21 gennaio al 17 aprile 2017.
Promossa da Roma Capitale Assessorato alla Crescita culturale e curata da Giovanni Saccani e Claudio Giorgione, l’esposizione LEONARDO E IL VOLO Il manoscritto originale del Codice, che si avvale della proiezione del 3D, e nata da un’idea dell’Associazione Culturale MetaMorfosi permette al pubblico di visitatori di ammirare grazie ad un viaggio multimediale l’originale del Codice del volo degli uccelli, custodito nella Biblioteca Reale di Torino sin dal 1893. Si tratta di un quaderno formato da 18 carte e due copertine dove il grande genio toscano scrisse e illustrò i suoi studi sul volo a partire dall’osservazione del volo degli uccelli.
Attraverso studi e analisi del volo degli uccelli condotta in modo meccanico Leonardo elaborò progetti, appunti e disegni sulla fisionomia degli stessi uccelli, sulla resistenza dell’aria e delle correnti. Uno studio che lo portò ad elaborare una vera e propria teoria con cui progettò le sue macchine volanti.
Figure geometriche, disegni meccanici e architettonici, e disegni di volatili con particolare attenzione al nibbio, e ancora sette disegni in sanguigna con figure vegetali e umane, appunti, progetti e studi, sono visibili nel codice, esposto in un clima box appositamente realizzato che, mantenendo il corretto livello di umidità relativa, consente tuttavia ai visitatori di ammirarlo nella sua completezza. Grazie alle immagini tridimensionali in 3D e alle apparecchiature multimediali touchscreen i visitatori possono “sfogliarlo” virtualmente, “navigarlo” in alta risoluzione e “leggerlo” anche con il supporto della trascrizione in italiano e in inglese. Si viene calati entro una dimensione molto vicino alla realtà di quelli che sono stati i prototipi realizzati da Leonardo. Per qualche immuto si avverte la sensazione di essere avvolti dallo spazio e dal tempo di Leonardo, vivendo quello che lui avrebbe voluto far vivere agli uomini del suo tempo.
Un mistero avvolge le pagine del Codice: alla carta 10v sembra celarsi un autoritratto leonardesco. Ad evidenziare la somiglianza di questo autoritratto (in occasione di un’esposizione delle opere di Leonardo alla Reggia della Venaria Reale di Torino) con quello più famoso esposto ai Musei Capitolini nella mostra del 2015 è stato Piero Angela grazie al supporto delle sofisticate tecnologie della Polizia Scientifica (il RIS di Parma), per l’invecchiamento elettronico del volto intuendo così l’affinità tra i due.
Sono presenti inoltre alcune copie anastatiche del Codice, a partire dalla preziosa edizione francese di fine Ottocento, provenienti anch’esse dalla Biblioteca Reale di Torino. I contenuti multimediali per l’allestimento della mostra e le immagini in 3D sono state messi a disposizione dall’Istituto TeCIP della Scuola Universitaria Superiore Sant’Anna di Pisa, partnership nell’organizzazione dell’esposizione.
Arrivando ai nostri giorni non mancano testimonianze delle più significative conquiste del volo umano e robotico attraverso lo spazio, testimoniate da un’installazione dell’Agenzia Spaziale Italiana che rimanda alle missioni di Exomars verso il pianeta rosso, ai lanci dei satelliti con Vega e all’abitabilità umana nella Stazione Spaziale Internazionale.
LEONARDO E IL VOLO
Il manoscritto originale del Codice e un’esperienza multimediale e 3D
Musei Capitolini
Piazza del Campidoglio – Roma
Orario: tutti i giorni 9.30 – 19.30 (la biglietteria chiude un’ora prima)
Per informazioni: Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 21.00)
dal 21 gennaio al 17 aprile 2017
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Voglio aiutarti
Considerato che l’amministrazione pubblica italiana è indegna della civiltà della nostra Nazione,
questa pagina è messa a disposizione di tutti coloro che vorranno offrire i loro aiuti in modo DIRETTO a tutti coloro che ne abbiano bisogno, cominciando dai terremotati dell’Italia centrale e proseguendo con le innumerevoli enormi iniquità presenti nell’attuale società italiana.
1) Superare la perversa logica delle donazioni ad associazioni più o meno credibili, più o meno oneste, più o meno operanti in regime di reale volontariato.
2) Impedire le perverse speculazioni bancarie e telefoniche, le miserrime passerelle pubblicitarie, gli scandalosi ritardi burocratici, i trionfalismi di chi ha il culo cucito alla poltrona.
3) Dimostrare la superiorità della società civile nei confronti della paccottiglia politico-amministrativa italiana.
4) Realizzare il massimo risultato possibile in relazione al proprio impegno.
Questi sono alcuni degli obiettivi che vi poniamo aprendo questa pagina a tutti coloro che siano intenzionati ad aiutare i cittadini italiani in stato di bisogno… per qualsiasi ragione.
In questa pagina, onde evitare pretestuose critiche, NON pubblicheremo annunci pubblicitari di alcun tipo.
Per chi abita nelle zone colpite dai terremoti. Posso ospitare temporaneamente tre persone. Telefono 3356885168
Occhi Paola
Un abbraccio a tutte le persone che stanno vivendo un catastrofe terremoto/neve bufera. Vi sono vicina davvero so quello che state passando 15 giorni ero li da voi e non mi dimentico di voi. FATEMI SAPERE COSA VI SERVE E CERCHEREMO DI FARVI AVERE IL.PIU PRESTO POSSIBILE UN AIUTO EFFETTIVO .
Camporotonto in Fiastrone io ci sono…
Angelo Orsingher
condivido. Chissà che a forza di far girare questo post non arrivi a chi di dovere. Condividete amici. I MI PIACE NON SERVONO
INFO & INVIO FILE
Tel 3914830355 tutti i giorni dalle 14 alle 24 con l’avvertenza che NON rispondiamo a numeri segnalati come anonimi
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Francesco Oggianu va oltre il visibile
FOTOGRAFARE OLTRE LA REALTA’ IN MOSTRA A GROTTAFERRATA (RM)
Lo sguardo di Francesco Oggianu entra negli spazi a lui intorno e nelle emozioni delle persone che li abitano e percorrono, cogliendo con eleganza e disinvoltura attraverso il mezzo fotografico ogni espressione percepita o immaginata di quei luoghi e di chi li vive.
Luoghi e spazi ripresi in contesti quotidiani, ma anche in momenti di svago. Il suo guardare va oltre la semplice restituzione di quanto accade a lui intorno, perché nel suo raccontare la vita cerca di andare al di la di quella immagine iniziale, svelandone il lato nascosto, forse misterioso che grazie ad un equilibrio di luci e ombre e ad un’inquadratura mirata, riesce a tirare fuori.
Dal visibile trae l’invisibile per far parlare nostalgici pensieri, emozioni lontane che riaffiorano, o semplicemente stati d’animo legati a suggestivi scenari che regalano i diversi volti di una natura ora selvaggia, ora rasserenante.
Francesco Oggianu
mostra fotografica
A Francesco Oggianu, fiorentino, ma residente da tempo in provincia di Roma, impiegato civile alle dipendenze del Ministero della Difesa con una grande passione: quella per il mondo delle reflex è dedicata una mostra “A MODO MIO” dove sono presenti oltre 20 lavori, in corso a Grottaferrata (Roma) ospitata da PANGEA International Restaurant e aperta fino al 10 febbraio 2017.
A questa arte si appassiona fin da giovanissimo, ma è solo negli ultimi anni che inizia ad indagare appieno la realtà che lo circonda utilizzando la macchina fotografica.
Una passione che lo porta a prendere parte a numerosi concorsi nazionali (anche vincendoli) e a numerose collettive in location prestigiose e all’interno di festival con richiami anche internazionali.
Dagli inizi in analogico alla dimensione digitale, Francesco Oggianu si è trasformato a sua volta, negli anni, in maniera radicale, osservando i vari contesti con ottiche per lui via via più sofisticate.
Da pochissimo sta usando una EOS 6D, prediligendo grandangolari, ma usando un po’ tutti gli obbiettivi disponibili sul mercato.
Diverse le tematiche con cui si confronta, ma al primo posto restano sempre i paesaggi, senza dimenticare il ritratti e Macro come si può evincere dai suoi portfoli.
Tra le sue esperienze professionali più recenti va citata la partecipazione nel 2012 ad un workshop del Bianco e Nero con il francese Dominique Bollinger, tenutosi in provincia di Siena.
Ma a dare una nuova impronta al suo modo di confrontarsi con il quotidiano è stato l’incontro con il grande Maestro del Colore Franco Fontana, con cui Oggianu ha trascorso giorni di corso in stile full immersion che lo hanno profondamente maturato.
Da allora è scattato n lui il bisogno di cercare oltre le cose, oltre gli aspetti della realtà, mirando costantemente di “rendere visibile l’invisibile”, come direbbe il Fontana stesso, e di fotografare tutto quello a cui pensa.
Francesco Oggianu
A MODO MIO
Mostra fotografica
PANGEA International Restaurant
Corso del Popolo 90 – Grottaferrata (RM)
Fino al 10 febbraio 2017
Ingresso libero
Per informazioni telefono:06-90273598 – 3313251504
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17 Gennaio 2017
Intorno alle ore 22:30 una scossa di terremoto è stata avvertita dalla popolazione della fascia occidentale della Sicilia. L’augurio e la speranza è che non venga seguita da altre di maggiore intensità
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VALERIO ADAMI
LA SUA ARTE TRA REALTA’, SOGNO E IRONIA DI RICHIAMO POP
Le atmosfere ed i volti dell’esistenza legate all’uomo al suo vissuto quotidiano e ai suoi sogni dove si rincorrono affetti, desideri, nostalgie e dove il presente si circonda di quell’ironia e leggerezza con cui guardare al futuro, sono al centro dell’arte di VALERIO ADAMI, in cui si alternano tendenza all’astrazione e al figurativo dando al colore un ruolo fondamentale nella costruzione emotiva dell’immagine. Tra i più interessanti pittori del Novecento, nato a Bologna il 17 marzo del 1935. molto più conosciuto all’estero che in Italia, Valerio Adami, ha approfondito la sua passione per l’arte e in particolare per la pittura presso l’atelier di Felice Carena, e successivamente a Brera presso l’Accademia dove la figura di Achille Funi completa la sua formazione, lasciandosi poi suggestionare dall’incontro con Oskar Kokoschka a Venezia.
Valerio Adami
mostra
Accademia d’Ungheria
Tra astrazione e lirismo, tradizione e innovazione, Adami ha fatto della sua arte una chiave di lettura con cui soffermarsi su diverse tematiche: dai paesaggi ai ritratti, dal sociale al quotidiano, compreso l’aspetto legato alla musica, con accenti poetici, talora pervasi da una sottile ironia.
A ripercorrere l’evoluzione stilistica-espressiva della sua arte inizialmente influenzata da certe atmosfere espressioniste molto vicine a Francis Bacon, poi orientata ad un recupero del figurativo entro una dimensione in linea con la Pop Art rivista in un’ottica originale, è la suggestiva mostra VALERIO ADAMI, Metafisiche e Metamorfosi che si inaugura a Roma il 19 gennaio 2017 e che trova spazio nelle tre sedi dell’Accademia d’Ungheria, Galleria André e Galleria Mucciaccia, dove resterà aperta fino al 26 febbraio 2017.
Curata da Lea Mattarella, l’esposizione, attraverso 50 opere che abbracciano un arco temporale che va dal 1972 ai nostri giorni, vuole essere un omaggio a questo straordinario artista, vissuto per molti anni tra Parigi e Mantecarlo, con soggiorni estivi a Meina sul lago Maggiore; le cui opere tra l’altro sono presenti nelle collezioni del Musée d’Art Moderne de la ville de Paris e il Musée National d’Art Moderne, Centre Georges Pompidou a Parigi, il Museo d’Arte Moderna Palazzo Reale, Milano, il Museum of Modern Art, Pittsburg, Mc. Crory Corporation, New York.
Valerio Adami
galleria mucciaccia
Attraverso le opere esposte -le più recenti presso la Galleria André e la Galleria Mucciaccia, mentre i lavori storici presso l’Accademia d’Ungheria- il visitatore può ripercorrere un viaggio suggestivo a cogliere le sfumature e le varianti della ricerca pittorica di Adami, eclettica ed originale nel trattare le diverse tematiche che tengono l’uomo sospeso tra verità e immaginazione, concretezza e bisogno di sognare. Sono esposti dipinti anche di grande formato e i disegni, fondamentali per meglio approfondire la tecnica e la poetica dell’artista. I disegni infatti rappresentano dei punti di partenza per i dipinti di Adami che nascono dal rapporto tra linee nette, definite e chiuse e colori, ben evidenziati in nette campiture. Disegni e dipinti che evidenziano un’incisiva vitalità, ma anche una sottile inquietudine per quel modo di sintetizzare pensiero e colore entro uno spazio che si fa sempre più segnico, spontaneo e incisivo a scandire i rapporti e i ritmi fra sfondi e zone di colore definite. I disegni, su cui si possono scorgere le cancellature necessarie alla creazione dell’immagine che trova vita nel dipinto, diventano punto di partenza per meglio capire il percorso mentale ed emotivo dell’artista. Sul foglio egli elabora una visione attraverso ricordi, pensieri, emozioni che subito dopo trasferisce sulla tela sotto forma di struttura compositiva, cui poi aggiunge il colore a dare significato emotivo al dipinto stesso.
Valerio Adami ritratto di Gioacchino Rossini galleria Andrè
Accanto a Doct. Sigm. Freud (1972), Ritratto di Walter Benjamin, 1973, La notte dello stambecco, 1988, Luciano Berio, 1995 e Paesaggio sul Gange (Banaras) 1996 esposti all’Accademia d’Ungheria, sono le più recenti Paesaggio, Quadro in un tramonto, Ritratto di Gioacchino Rossini e Scena d’amore con cane e due violini alla Galleria Andrè. Mentre gli spazi della Galleria Mucciaccia presentano: Il muro “capriccio turco” (2014), Cercando l’ispirazione (2015), Le ore di sera, il passare del giorno (2015), L’angelo e l’elefante (2016) e R. Wagner (2016).
Diversi aspetti dell’esistenza hanno caratterizzato i dipinti di Valerio Adami per immortalare una realtà sottesa tra rappresentazione e immaginazione in cui il tempo sembra sospeso come parte di una scena di cui si è spettatori e interpreti. Una scena in cui ordine e caos, realtà e sogno si avvicendano nel raccontare un viaggio interiore dove l’energia cosmica del colore cattura e ipnotizza lo sguardo di chi si lascia avvolgere da questa metamorfosi del reale.
Ad accompagnare la mostra è il catalogo bilingue (italiano-inglese), illustrato edito da Cambi che presenta un testo di Lea Matterella, un’intervista rilasciata dall’artista a Christophe Penot, e una selezione di scritti di filosofi, intellettuali e scrittori tra cui Italo Calvino, Jacques Derrida, Maurizio Ferraris, Carlos Fuentes, Michel Onfray, Octavio Paz, Antonio Tabucchi.
VALERIO ADAMI. METAFISICHE E METAMORFOSI
a cura di Lea Mattarella
Accademia d’Ungheria, via Giulia, 1, Roma, Orari: dal lunedì al venerdì: 8.30 -19.30; sabato e domenica: 10 – 13; 14 –18, Informazioni: tel. 06-6889671
Galleria André, via Giulia 175, Roma, Orari: 11-13; 16-19.30; domenica e lunedì chiuso Informazioni: tel. 06-6861875 – info@andrearte.it; Galleria Mucciaccia, Largo della Fontanella di Borghese 89, Roma, Orari: lunedì 15.30 – 19.30; dal martedì al sabato 10.00 – 19.00; domenica chiuso, Informazioni: tel. 06 69923801 –fax 06 69200634; segreteria@galleriamucciaccia.it, Ingresso libero
Inaugurazione: giovedì 19 gennaio 2017
ore 18.00 – Accademia d’Ungheria, via Giulia, 1, Roma; Galleria André, via Giulia 175, Roma
ore 19.00 –Galleria Mucciaccia largo della Fontanella di Borghese 89, Roma
dal: 20 gennaio al 26 febbraio 2017
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ARTE IN MEMORIA 9
Mostra Internazionale di Arte Contemporanea
Negli animi e nei corpi di quanti hanno visto, vissuto e raccontato gli orrori di una tragedia senza precedenti quale quella della Shoah durante il secondo conflitto mondiale, non si è mai cancellata quella ferita legata allo sterminio degli ebrei nei lager nazisti. Una pagina di storia atroce e agghiacciante quella della shoah che ha lasciato attonito il mondo intero e che viene sempre più ricordata non solo dalla stampa, dalla televisione, da film e documentari, ma anche attraverso eventi, ricorrenze, e dai diversi modi e linguaggi legati all’arte.
Arte in Memoria opera di LUCA VITONE
Ricordare per non dimenticare, ma il ricordo di una pagina di storia tanto atroce deve protrarsi nel tempo, in questo tempo dove la memoria di quanto accaduto deve aiutare a migliorare la vita quotidiana in rapporto agli altri sconfiggendo l’intolleranza e il razzismo che creano solo allontanamento e odio.
Esempi di come l’arte possa rappresentare un veicolo per guardare a quanto accaduto e far si che il ricordo di tale dolore possa essere motivo per costruire un futuro migliore sono le “pietre d’inciampo” ideate dall’artista tedesco Gunter Demnig in cui memoria collettiva e memoria pubblica si intrecciano. A partire dal 1995 Gunter Demnig a Colonia iniziò a realizzare incisioni su una sorta di sampietrini -dette Stolpersteine pietre “d’inciampo” per immortalare i nomi di quanti furono deportati a Auschwitz: una straordinaria mappa della memoria europea che anno dopo anno si è estesa fino a includere oltre 60.000 pietre. Luogo deputato per queste opere antimonumentali, ma concrete e tangibili a tenere viva la memoria nel presente, è il marciapiede prospiciente la casa in cui hanno vissuto i deportati. Parallelamente alle pietre d’inciampo tutte identiche per tipologia, dedicate ai diversi nomi di deportati, va visto il progetto ARTE IN MEMORIA Mostra internazionale di Arte Contemporanea giunta alla 9 edizione, ideato e curato da Adachiara Zevi e organizzato dall’Associazione Culturale Arteinmemoria, dove vari artisti sono invitati a creare opere diverse in richiamo al dramma della shoah, confrontandosi con lo stesso luogo dell’antichissima Sinagoga di Ostia.
Arte in Memoria 9
Promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, la biennale internazionale d’Arte Contemporanea che avrà inizio il prossimo 22 gennaio 2017 presso gli spazi della Sinagoga e nel Parco Archeologico di Ostia Antica fino al 18 aprile 2017, si avvale del patrocinio del Comitato di Coordinamento per le Celebrazioni in Ricordo della Shoah della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e della Comunità Ebraica di Roma. Obiettivo di questo progetto è portare la memoria di una vicenda così dolorosa quale quella della Shoah oltre l’aspetto commemorativo, creando una continuità con il tempo presente e futuro grazie ai numerosi interventi di diversi artisti chiamati a confrontarsi con un tema così forte e attuale entro lo spazio della Sinagoga di Ostia Antica, luogo significativo dal punto di vista storico, artistico e simbolico.
Tra gli artisti invitati ad intervenire con i loro lavori appositamente realizzati per la Sinagoga la più antica d’occidente risalente al I secolo d C. accanto a Sara Enrico che armonizza pittura artigianato e tecnologia nell’opera Mirroring, è Horst Hoheisel, che partecipa con Felt Stones un lavoro di consolidamento e restauro di alcune parti della sinagoga con cui vengono registrate le memorie che le pietre stesse evocano in lui. E poi Luca Vitone con Le 5 pietre di Davide: un lavoro dal carattere simbolico che racconta di un
Arte in Memoria opera di ARIEL SCHLESINGER Nnameless
oggetto archeologico appena ripulito poggiato su uno straccio e coperto da un ombrello aperto, e Ariel Schlesinger che con Nameless traduce in rovine le “pietre d’inciampo” di Demnig, qui non più associate
ad un individuo specifico e alla sua tragica storia, ma semplicemente assemblate ad un luogo e parallelamente evocative di episodi di vandalizzazione cui sono state soggette nel tempo le “pietre d’inciampo”.
.Così attraverso diversi lavori ispirati alla storia entro un contesto attuale, la Sinagoga diventa non solo luogo di culto, ma di cultura dove trovare riferimenti continui ad ima pagina incancellabile della nostra storia e di tutta l’umanità. Un invito a non dimenticare e in particolare a far si che la memorai delle tragedie passate e recenti non si esaurisca con una semplice commemorazione della durata di un giorno, ma che prosegua nel tempo anche attraverso la forza comunicativa dell’arte, di opere d’arte che vivono nel tempo.
ARTE IN MEMORIA 9
Mostra Internazionale di Arte Contemporanea
a cura di Adachiara Zevi
Parco Archeologico di Ostia Antica
Sinagoga, Viale dei Romagnoli, 717 Ostia Antica- Roma
Inaugurazione domenica 22 gennaio ore 11.00
dal 22 gennaio al 18 aprile 2017
Orario ingresso Mostra:
dal 20 gennaio al 15 febbraio dalle ore 11.00 alle ore 15.30
dal 16 febbraio al 15 marzo dalle ore 11.00 alle ore 16.00
dal 16 marzo all’ultimo sabato di marzo dalle ore 11.00 alle ore 16.30
dall’ultima domenica di marzo al 18 aprile dalle ore 11.00 alle ore 18.15
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