Burocrazia melmosa deiezione

Burocrazia: melmosa deiezione

di privilegiati malfattori

Per la serie Esopo news

Se, dopo aver individuata la porta contrassegnata con un’etichetta cartacea dalla scritta “INFORMAZIONI” all’interno di una palazzina adibita a struttura di pubblico servizio e se, dopo essere stati ligi nel bussare con le nocche delle dita ed attendere in silenzio la risposta “avanti” prima di entrare (così come indicato da un altro foglietto attaccato alla porta), vi trovaste di fronte due uomini (uno in piedi con la divisa dell’Ente, e l’altro, senza divisa, seduto -come un avventore di bar- dalla parte normalmente riservata al pubblico di una scrivania priva di qualsiasi “attrezzo” di lavoro: penne, carte, pc, telefono ecc.), sarebbe logico che voi rivolgiate la vostra domanda (siete, vi ricordo, nell’ufficio contraddistinto dall’etichetta volante “INFORMAZIONI”) all’uomo presente nella sala con la divisa dell’Ente?

Così fece Ignazio, ma l’uomo in divisa, bofonchiando qualcosa d’incomprensibile, gli passò accanto e uscì palesemente disturbato.

Ignazio pensò che il tizio con la divisa fosse “disturbato” per costituzione mentale, ma questo è un altro discorso.

Subito dopo, rimasti da soli nella stanza “INFORMAZIONI”, Ignazio e l’uomo seduto come ad un bar si guardarono per un attimo e, con molta “tranquillità”, il tizio senza divisa esordì dicendo “Il sistema funziona così: è semplice”.

Bellissimo!” pensò Ignazio che era giunto a bussare a quella stanza dopo una lunga serie di vicende per nulla semplici ma neppure per nulla civilmente comprensibili.

Bellissimo! La levataccia mattutina ne è valsa la pena!” “Se il sistema FUNZIONA, ed è SEMPLICE, la pratica sarà finalmente risolta”.
Ignazio non poteva immaginare il seguito di “Il sistema funziona così: è semplice” perché Ignazio non è figlioccio di nessuna delle depravazioni concettuali partorite dal connubio amministrazioni pubbliche-burocrazia.

Anche lasciarsi cadere dal balcone di un palazzo è “semplice”, ma poi procura qualche danno!

Ignazio è un cittadino disposto a far soggiacere il suo interesse personale in favore del bene collettivo, ma è anche un cittadino NON disposto a restare in silenzio ogni qual volta gli capiti di rendersi conto dei “mostri” partoriti dal suddetto incestuoso duo (la burocrazia, figlia dell’amministrazione pubblica, si unisce ad essa per procreare gli schifosi mostri che respingono le giuste istanze dei cittadini, e che sputano fuoco su coloro che appaiano più di altri recalcitranti).

Il tizio, certamente gentile (detto senza ironia) e bene informato, proseguì dicendo: “Ogni mattina alle ore 8 vengono distribuiti 100 ticket utili per accedere allo sportello. Alle ore 9 si aprono le porte degli uffici e alle ore 12 si chiudono. Gli uffici restano aperti dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12. Le conviene venire un po’ prima delle 8 se vuole entrare in possesso di un ticket utile ad accedere agli uffici prima della chiusura giornaliera.

Facendo un semplice calcolo, risulta che le ore complessive di apertura al pubblico del suddetto sportello sono 15 settimanali, cioè meno di 800 annuali; l’attesa prevista per una comunità composta da oltre 60.000 residenti, se riferita ad un SOLO accesso per persona, è pari a 600 giorni di apertura, ossia 120 settimane, cioè oltre due anni; questo senza contare chiusure extra per ferie, festività, scioperi, imprevisti ecc.!

Se poi si volesse, giustamente, mettere in conto che la costante presenza di turisti (con permanenza annua di alcuni milioni di giorni) crea un inevitabile incremento di accesso ai suddetti uffici, allora la stima dell’attesa balzerebbe a limiti incredibili.
L’articolo 32 della Costituzione italiana stabilisce che “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.”, ma la burocrazia, mostro sacro e carnefice, purulenta propaggine delle lunghe mani di pubblici amministratori, stravizio asservito alla politica, melmosa deiezione di privilegiati malfattori, ebbene la burocrazia ha deciso che nel comune di residenza di Ignazio il diritto alla salute può attendere anche più di due anni per ricevere la parziale e iniziale attenzione tramite cui venga consentita l’obbligatoria iscrizione nei suoi tabulati del medico di base di Ignazio.
Infatti, Ignazio aveva/ha solo bisogno di comunicare il nominativo del medico di base che desidera scegliere per sostituire il suo… andato in pensione.
Affermare che tutto questo non è uno schifo, equivale a bestemmiare contro l’intelligenza umana.
Ma il Signor Presidente della Regione Campana, Governatore Vincenzo De Luca ne è informato?

Bruno Mancini

Cappelli Bruno (12)

Malasanità ad Ischia? Magari!

In molti casi manca del tutto!

Per la serie Esopo news

Non sono trascorsi nemmeno 10 giorni da quando abbiamo pubblicato l’Esopo news dal titolo Burocrazia: melmosa deiezione (ispirato da Ignazio e riferito all’organizzazione sanitaria vigente nel suo Comune di residenza) in cui si legge, tra l’altro, che “…la burocrazia, mostro sacro e carnefice, purulenta propaggine delle lunghe mani di pubblici amministratori, stravizio asservito alla politica, melmosa deiezione di privilegiati malfattori,” ed ecco che altri cittadini riferiscono, con molta educazione ma con altrettanta ferma determinazione, le loro doglianze in ordine alla gestione della sanità.

Questa volta si tratta non di un singolo fragile e sprovveduto individuo come Ignazio, ma di un folto gruppo di seri e stimati professionisti che certamente non fermeranno la loro azione fino a quando il “problema” non sarà risolto.

Infatti, il portavoce dell’istanza che vi stiamo per riferire è Tale Alberto Liguoro, ora scrittore giornalista avvocato milanese, ma fino a qualche anno Giudice italiano giunto al TOP della carriera.

Se Alberto Liguoro ha deciso di trasferirsi ad Ischia, per l’esattezza nel comune di Forio, onde trascorre nella maniera più piacevole possibile questo periodo della sua vita, gli si riconoscerà il merito di amare questo paese in modo particolare?
Questo paese, cioè questa isola e i suoi abitanti, Tanto, che non ha lesinato di mettere gratuitamente a disposizione le sue competenze artistiche e storiche anche attraverso pubblici incontri culturali (uno dei quali è stato l’evento realizzato lo scorso anno, nella Biblioteca Comunale ischitana Onofrio Buonocore, insieme a Ila Maltese durante il quale ha descritto la storia dei grandi personaggi di caratura mondiale che negli anni ’50 e ’60 erano assidui frequentatori del bar Maria di Forio)..

Se questo suo amore è vero, ed è indiscutibilmente vero, allora tutte le sue azioni andranno viste nell’ottica di colui che ambisce al miglioramento generale e particolare “dell’oggetto – soggetto” amato e va non solo rispettato ma aiutato da tutti coloro che nutrono i suoi stessi sentimenti. E qui non mi appello al bla bla bla di politicanti e di culseduti, ma agli onesti rappresentanti delle istanze cittadine e allo sdegno del popolo stanco d’essere considerato e trattato da SUDDITO.   .

Alberto Liguoro ha scritto:

Forio 27.4.2016

Cari amici

è un dovere morale e civile per il bene dell’Isola d’Ischia, sia con riferimento alla vivibilità dei suoi abitanti, che con riferimento all’attrattiva verso il turismo internazionale, tradizionalmente molto alta e imperdibile, per motivi del tutto ovvi,  SEGNALARE quanto segue:

Manca sull’isola un centro di dialisi idoneo a far fronte a tutte le richieste che provengono sia da persone residenti, che dovrebbero poter usufruire del trattamento emodialitico, senza alcuna limitazione, sia da persone che soggiornano ad Ischia, per periodi più o meno lunghi.

Ora, una località rinomata e competitiva quale è l’isola di Ischia, come affluenza e richiamo per il suo clima, le sue tradizioni, le terme, la cucina ecc., è inaccettabile che non sia in grado di fornire una prestazione così importante e decisiva, nemmeno ai propri abitanti; tanto più che l’alternativa non può essere che quella di recarsi sulla terraferma per quanto necessario, rimanendo legati a funzionalità dei mezzi di traghetto, condizioni metereologiche ecc.

Fino allo scorso anno l’assistenza era garantita, in modo almeno sufficiente, per il contemporaneo funzionamento di un presidio pubblico al Rizzoli e di una struttura privata presso l’hotel Continental Terme di Ischia.

Quest’anno, invece, la struttura privata non funzionerà; tutti gli utilizzatori, sono stati costretti, quindi, a rivolgersi all’ospedale, dove hanno ricevuto un rifiuto, asseritamente dovuto a carenza del personale addetto. In concreto, allo stato attuale, non possono essere trattati più di 6 pazienti, rispetto ad una popolazione di circa 65MILA abitanti che, nei periodi di punta, e, in  particolare nel periodo estivo, arriva fino a decuplicarsi.

La Direzione della struttura pubblica, peraltro, ha dichiarato di essere disponibile ad ampliare i turni per le dialisi, contemplando anche un turno serale, come correntemente accade in  altre località turistiche, ma solo se dotata di personale infermieristico sufficiente.

Val solo la pena di ricordare che tale tipo di trattamento è indispensabile ai fini della sopravvivenza, proprio, del paziente.

Le Autorità competenti non possono ignorare il problema che, oltre ad intuitivi risvolti umani ed esistenziali, ha rilievo sociale, politico e di civiltà”.

Esopo mi ha suggerito di chiudere la pagina con la stessa domanda che compare alla fine del già citato articolo

Burocrazia: melmosa deiezione

ossia “Ma il Signor Presidente della Regione Campana, Governatore Vincenzo De Luca ne è informato?”

INFO: emmegiischia@gmail.com telefono 3914830355

Bruno Mancini

P.S. Scommettiamo che nessuno dei sei Sindaci e nessuno dei circa cento Consiglieri Comunali “attivi” nell’isola d’Ischia ci contatterà per dimostrare il suo interesse a risolvere il “problema”?

Alberto Liguoro

Alberto Liguoro - Scrittore - MIlano

Alberto Liguoro – Scrittore – MIlano

Alberto Liguoro al centro con Benedetto Valentino a destra

Alberto Liguoro al centro con Benedetto Valentino a destra

Cappelli Bruno (12)

Maria Grazia Di Scala: “Verso la soluzione dei problemi al CUP all’ex San Giovan Giuseppe”

Redazione Web Il Dispari
Maggio 19, 2016

Basta con lo «stato di assoluto disagio in cui versano i cittadini dell’isola d’Ischia, determinato dalla circostanza che presso il Presidio della ex Clinica San Giovan Giuseppe siano accorpati numerosi servizi, tra cui quelli di CUP – Centro Unico Prenotazioni e di rilascio esenzioni ticket» sono queste le parole dell’avvocato Maria Grazia Di Scala, consigliere regionale, dirette al Commissario Straordinario dell’ASN Na 2 Nord che evidenziano una vera e propria piaga tra le tante prodotte dalle varie gestioni della ASL a cui apparteniamo.
File interminabili, lavoratori stressati e costretti a fare da cuscinetto tra le impostazioni di orari, gli spazi angusti di lavoro e la ressa dei cittadini preoccupati per la loro salute. Una condizione vergognosa alla quale questa ASL, quella che costringe i pazienti del Rizzoli a supportare lavori in corso continui per atteggiarsi e farsi bella in occasione della visita del “capo”.
Ma passiamo al CUP. Maria Grazia Di Scala, con la sua interrogazione riesce a strappare un’importante verità e fa luce sia sul futuro dei servizi ASL sulla nostra isola che su alcune, importanti, procedure di accesso ai servizi ASL offerti ai cittadini.
«Preg.ma Cons. Avv. Maria Grazia Di Scala, in merito alla Sua segnalazione – scrive il Commissario – concernente le criticità rilevate nell’attività del CUP/Anagrafe del Distretto 36 di Ischia, dopo attento esame e ringraziandoLa per il contributo fornito, corre l’obbligo di informarLa che le problematiche e le peculiarità della sanità insulare hanno sempre costituito obiettivi prioritari dell’azione programmatica di questa gestione distrettuale e che, in tale ottica, nel caso in questione, alcuni provvedimenti, di tipo organizzativo, sono già stati intrapresi ed altri, di tipo infrastrutturale, sono in fase di studio di fattibilità, per ottimizzare il servizio erogato all’utenza.

UN POLO UNICO PER DIALISI E ONCOLOGIA
L’allocazione del Cup /Anagrafe presso il Presidio S. G. Giuseppe è stata adottata dalla precedente gestione Commissariale p.t. della Asl Napoli 2 Nord, quale soluzione necessaria per fronteggiare l’emergenza di assicurare una sede al Centro di Salute Mentale. L’azione programmatica attualmente intrapresa da questa Direzione Distrettuale, finalizzata al miglioramento qualitativo di tutte le attività sanitarie sul territorio, consta delle seguenti ipotesi di intervento infrastrutturale: Il Presidio Sanitario S. G. Giuseppe, dedicato esclusivamente ai reparti ospedalieri di dialisi ed oncologia, come unico polo territoriale isolano; I poliambulatori e l’ufficio Cup /Anagrafe, trasferiti ed allocati al piano terra della Sede DistrettUale di Via Alfredo De Luca. Nelle more dell’attuazione di tale programma, la sottoscritta, sta analizzando la possibilità di allocare il Cup /Anagrafe, in un immobile di proprietà dei comuni isolani, quale sede temporanea concessa in uso gratuito alla ASL.

LINEA TELEFONICA DEDICATA
Sotto il profilo organizzativo – continua il commissario -, sono, invece, già stati adottati i seguenti provvedimenti. Dal 4 aprile u.s. è operativo presso il presidio sanitario S. Giovan Giuseppe, il Punto Unico di Accesso (L.R. 11/2007) che consentirà all’utenza un percorso, più agevole ed efficace, per acquisire, anche telefonicamente, tutte le informazioni circa le procedure da seguire per l’accesso ai servizi erogati, sia dal Distretto, sia dagli Ospedali territoriali (visite specialistiche, orari, prenotazioni, ticket ecc.) ed è stato nominato un Dirigente Medico Coordinatore del Cup e dei poliambulatori, presente tutti i giorni lavorativi nella struttura».

UN APPALTO PER 5 SERVIZI DI FRONT OFFICE
«Sono anche in corso la predisposizione degli atti per il capitolato di appalto della gara per i servizi della ASL di supporto al front office e back office, che prevede l’assegnazione di cinque unità di personale per il Cup/Anagrafe delle isole di Ischia e Procida. E’ stata, poi, avviata una campagna informativa a vari livelli, per raggiungere in modo capillare l’utenza, che vede impegnati l’URP Distrettuale, l’ufficio stampa aziendale, la UOC Comunicazione e Marketing, tutti i Medici di base e i Pediatri, onde consentire la conoscenza delle diverse possibilità di procedura per le prenotazioni e pagamento del ticket, senza recarsi agli sportelli del CUP Distrettuale, utilizzando i seguenti canali: Prenotazione visite specialistiche (prime visite e controlli): Telefonicamente tramite il servizio call center Cup del distretto, attraverso due nuove linee telefoniche, sia in orari “ante/post meridiem”, oltre che direttamente presso gli uffici in orario antimeridiano: Esclusivamente per le prenotazioni di prime visite. Telefonicamente al numero verde aziendale; Online, tramite il servizio prenotazione del sito della ASL; Presso le farmacie convenzionate aderenti al servizio di prenotazione dell’isola d’Ischia. Pagamento del Ticket: Tramite bonifico presso il tesoriere della ASL; Tramite bonifico per chi aderisce alla banca online; Presso i punti rossi aziendali; Online, tramite il servizio pagamento del sito ASL; Presso le farmacie convenzionate aderenti al servizio presenti sull’isola d’Ischia; Presso l’ospedale Rizzoli, tramite personale addetto alla riscossione, per le prestazioni rese in ambito ospedaliero. Pratiche di esenzioni: presso i 6 CAF convenzionati, presenti nei diversi comuni isolani, di cui alla delibera di convenzione n.368/2016; Scelta/revoca medico di base, tramite il servizio online del sito ASL.»

«Accolgo con favore – ci ha detto Maria Grazia Di Scala – la risposta del Commissario D’Amore e ringrazio anche la Dottoressa Carmela Aiardo Esposito e spero che tutti i servizi elencati in questa nota sia operativi. Mi spiace non poter comunicare le utenze telefoniche e fornire un’informazione più dettagliata ai nostri cittadini. Lo farò prestissimo. Sono soddisfatta della risposta – continua l’avvocato – ma non me ne vogliano i dirigenti dell’ASL, continuerò a tenere alta l’attenzione e gli obiettivi puntati: non possiamo permetterci nessuna distrazione.».

Bruno oggi parliamo di scempi
Museo dell’isola d’Ischia – Aprile 2016

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LA TAVOLA DI DIO

LAURETTA COLONNELLI IN “LA TAVOLA DI DIO” RACCONTA ASPETTI SIMBOLICI, ICONOGRAFICI DELL’”ULTIMA CENA”  ATTRAVERSO i CAPOLAVORI DELL’ARTE

L’ultima cena è tra i soggetti sacri più rappresentati nella storia dell’arte moderna tra quattrocento e cinquecento. Il tema conviviale raccontato dai quattro Vangeli non presenta mai alcuna descrizione relativa alle pietanze presenti sulla tavola. Non sappiamo quindi cosa mangiassero gli Apostoli durante il loro ultimo incontro con Gesù, ne’ sappiamo da dove gli artisti abbiamo preso spunto per rappresentare nelle loro opere determinate pietanze presenti in questo banchetto che  ha così tanto suscitato interesse in loro. L’Ultima Cena rappresenta un momento fondamentale per la storia del cristianesimo: il pane e il vino che sono quasi sempre ben visibili nei dipinti, rappresentano il corpo e il sangue di Cristo ad indicare la

LA TAVOLA DI DIO di Lauretta Colonnelli

LA TAVOLA DI DIO
di Lauretta Colonnelli

rinascita dopo la morte attraverso il sacrificio di un Uomo.

Dal Ghirlandaio a Leonardo da Vinci, da Jacopo Bassano a Tiziano e Tintoretto, per poi fare un salto in avanti con Salvador Dali’ ed Andy Warhol (che nella sua “The Last Supper” ha voluto demistificare l’opera d’arte proprio partendo dal dipinto di Leonardo da Vinci), ciascun artista attraverso impostazioni simili e diverse compresa l’elaborazione della visione prospettica nella disposizione dei commensali e degli oggetti sulla tavola, ha restituito il proprio sguardo su questo momento così intenso e solenne per Gesù e i suoi Apostoli.

A guidarci entro una descrizione accurata di questo soggetto, con particolare attenzione al cibo disposto sulla tavola, attraverso le opere degli artisti che nel corso dei secoli lo hanno immortalato seguendo ciascuno le proprie scelte stilistico formali pensate anche in rapporto al gioco di luci e ombre, è Lauretta Colonnelli, giornalista e scrittrice con il libro LA TAVOLA DI DIO (Edizioni Clichy, Firenze). Un libro

LA TAVOLA DI DIO di Lauretta Colonnelli

LA TAVOLA DI DIO
di Lauretta Colonnelli

prezioso  e avvolgente come pochi perché guida il lettore con gli occhi e la mente ad immergersi in questo affascinante viaggio attraverso la storia dell’arte di diverse epoche, per scoprire cosa mangiavano gli

Apostoli e Gesù durante l’ultima cena e cosa gli artisti hanno fatto loro mangiare. Tutto questo cogliendo e analizzando i particolari delle loro opere.

Alla presentazione di questo prestigioso volume di Lauretta Colonnelli giornalista di arte e cultura del Correre della Sera e delle Gruppo RCS, che affronta un tema molto intenso e mistico, quello dell’ “Ultima cena”, ma anche denso di mistero  e simboli, è  dedicato l’incontro dei 22 aprile 2016 che si svolgerà a Roma presso l’Oratorio della Chiesa di Santa Caterina da Siena in Via Giulia a partire dalle ore 17.30, cui sarà presente il Presidente della Commissione Cultura Anna Di Benedetto. Attraverso una scrittura avvincente e chiara l’autrice, partendo dalle opere più famose della storia dell’arte dedicate all’”Ultima Cena”, spiega le differenze iconografiche, le interpretazioni degli artisti, nonché gli aneddoti e le molte curiosità legate agli artisti stessi.

Silvana Lazzarino

“La Tavola di DIO”

di Lauretta Colonnelli

Ed. Clichy, Firenze

Oratorio di Santa Caterina da Siena

Via Giulia, (accanto al civico 151), Roma

Venerdì 22 aprile dalle ore 17.30

 

 

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Il Dispari 2016-04-18

Il Dispari 2016-04-18

Il Dispari 20160418 comp

Editoriale
La storia e la poesia.
La storia non si scrive una volta e basta

La proposta è di guardare alla Poesia come ad un mondo la cui avvenenza  non si esaurisca nella frase: “è bello ciò che piace”.
Se è vero che nelle varie sfere delle attività umane l’ancestrale bisogno di espressione sia benvenuto, restano pur sempre numerose le difficoltà da superare affinché siano realizzate tutte le componenti utili e necessarie alla distesa e completa formulazione dei concetti che ne sono alla radice.
Accurata conoscenza del vocabolario, della grammatica e della sintassi non sempre sono sufficienti alla realizzazione di tale risultato.
Nei confronti della Poesia ciò scaturisce, in primo luogo, dal nostro disagio critico di distinguere il bello dal brutto prescindendo, in maniera assoluta, da tutti gli altri parametri che abbiano presumibilmente o concretamente contribuito alla realizzazione dell’opera.
Ci sarebbero minori intralci se esistesse un’immutabile definizione del bello o meglio, dell’arte.
Infatti, chiusi gli occhi sul passato e sul presente dell’Autore, basterebbe applicare, se esistessero, le opportune scale -come per la fisica degli elementi- per avere preciso e pronto il brodo di giuggiole poetiche in cui trastullare i nostri bisogni di fantasiosa immedesimazione.
Purtroppo, o meno male, la storia non si scrive una volta e basta.
E con essa i concetti vengono rivoltati, addomesticati, ingarbugliati, in una epopea che raramente ha trovato ingegni abili ad interpretarla definitivamente.
Ciò che possiamo immaginare sia stato il concetto fondante della poetica latina, durante l’apparentemente lontano passato (quasi 2000 anni fa significa meno di 30 vite umane), non accetterebbe per suoi neppure una minima frazione degli attuali confini nei quali racchiudiamo le nostre attuali preferenze letterarie.
E viceversa.
A questo si può aggiungere una teoria provocatoria, secondo la quale, negli anni futuri, a fronte di qualunque usura e distruzione possibile, il lento ma assiduo deterioramento di ogni sistema di trasmissione dei supporti contenenti le informazioni delle nostre attuali forme di vita, letteratura compresa, andrà riducendo costantemente ed inesorabilmente il loro numero (dei supporti, cioè dei libri dei cd dei filmati ecc). E se ciò sembra di una banalità disarmante, tale non è la conclusione (appunto provocatoria) secondo la quale, nell’anno X di un futuro remoto (ma neppure è certo che occorreranno ancora altri duemila anni), la decimazione avrà consentito la salvezza solo di alcuni supporti e, quindi, per l’ancora più banale calcolo delle probabilità riesce facile credere che allora, in quel futuro anno X, la nostre arte sarà quasi sicuramente identificata con un giornalino di Topolino ritrovato all’interno di un misterioso contenitore molto simile alla cartella che usavamo andando alle scuole elementari.
Miliardi di copie di Topolino, avranno il sopravvento su tutti i libri dei premi Nobel e dintorni!
Catullo è stato veramente il più grande della sua epoca? Boh! Non abbiamo certezze.
In pratica, ciò viene affermato dalle stesse persone che pavoneggiano i best seller spudoratamente propinati e messi in vendita come meravigliose espressioni artistiche dalle immorali case editrici internazionali.
Apprezzare la forza della Poesia implica un lungo percorso che ci porta molto lontano, e non può essere compiutamente affrontato in un balzo solo.
Ne occorrono tanti e piccoli, eseguiti, con tempo e pazienza, per far sì che il puzzle della visione poetica occupi la nostra mente, fino a dare un senso alla frase iniziale che invita a guardare alla Poesia come ad un titolo che non si esaurisca nella frase “è bello ciò che piace”.
Bruno Mancini  

Il Dispari 20160418 1 comp

LO SGUARDO LUCIDO DI TOULOUSE LAUTREC
NELLA VITA PARIGINA
TRA CABARET E CAFFÈ CONCERTO

La realtà umana e sociale che anima Parigi di fine Ottocento e dintorni, è al centro dell’opera di Toulouse-Lautrec (Albi 1864 – Malromé – Bordeaux 1901).
Nato in una delle più nobili e antiche famiglie francesi, ben presto lascia il suo ambiente per trasferirsi a Parigi dove entra a contatto con l’atmosfera vivace e disincantata, ma anche triste e degradata della città. Pittore della Belle Époque ambigua e contraddittoria, della vita fugace innocente e perversa, egli si fa interprete raffinato e sensibile dello spaccato umano parigino cogliendone abitudini, vizi, gioie e dolori.
A questo straordinario artista, capace di scandagliare nei ritmi dell’esistenza fra ambienti nobili, borghesi, atmosfere sfarzose ed effimere dei locali notturni, comprese l’ambiente delle corse dei cavalli, è dedicata la mostra Henri de Toulouse-Lautrec, la collezione del Museo di Belle Arti di Budapest in corso a Roma al Museo dell´Ara Pacis fino all’8 maggio 2016.
Promossa e prodotta da Roma Capitale, da Arthemisia Group e Zètema Progetto Cultura, curata da Zsuzsa Gonda e Kata Bodor attraverso circa 170 litografie della collezione, la mostra da risalto all’opera grafica dell’artista tra manifesti, illustrazioni, copertine di spartiti e locandine, alcune delle quali autentiche rarità stampate in tirature limitate, firmate e numerate e corredate dalla dedica dell’artista. Toulouse-Lautrec coglie gli aspetti transitori della realtà a lui circostante soprattutto quella della gente comune descritta con oggettività e profondo realismo. Realismo con cui coglie atteggiamenti e stati d’animo di personaggi che animano la vita notturna e artificiosa di Montmartre: dalle amiche di famiglia alle ballerine, dalle chanteuse alle attrici, fino alle prostitute, compresi intellettuali e artisti ripresi entro cabaret, case di piacere, sale da ballo come il Moulin Rouge al Moulin de la Galettea le Folies Bergère.
Suddiviso in cinque aree tematiche il percorso che procede dalle opere dei primi anni della sua produzione sotto la guida del maestro René Princeteau, fino alle opere post-impressioniste, conduce entro un contesto umano e sociale vitale e leggero, ma anche anticonformista e talora provocatorio lungo rappresentazioni di ambienti notturni della Parigi di fine secolo tra cabaret e caffè concerto: Al Moulin Rouge: La Goulue e sua sorella (1892) e Caudieux(1893).
Il successo di ballerine e cantanti del momento è esaltato da sue litografie e stampe come Aristide Bruant nel suo cabaret (1893) realizzata per il cantautore e cabarettista francese Aristide Bruant e DivanJaponais (1893) in cui ritrae Jane Avril celebre stella del cabaret parigino. L’atmosfera leggera dei bordelli è contenuta anche in “Elles” serie di cromolitografie del 1896: Donna alla tinozza e La clownessa seduta. Anche il tema dell’amore lesbico è trattato con sensibilità in Il grande palco (1897). Intense le raffigurazioni di scene teatrali come il capolavoro della litografia Bustodi Mademoiselle Marcelle Lender (1895) con cui immortala la bellezza dell’attrice del Théâtre des Variétés il cui busto è stampato in otto colori. È poi dato risalto alla vita privata dell’artista tra la passione per le corse dei cavalli, le gite al Bois de Boulogne, l’interesse per una donna sconosciuta vista su una nave: Il fantino, Gita in campagna e Passeggiata in yacht (1895).
Il catalogo della mostra è a cura di Skira.
Toulouse Lautrec è tra i personaggi presenti nel musical per il grande schermo, ispirato all’opera La Traviata di G Verdi,“Moulin Rouge!” (2001) del regista australiano Baz Luhrmannc he ad Ischia in occasione del “Global Film” ha ricevuto il Luchino Visconti Legend Award 2013.
Silvana Lazzarino

TOULOUSE LAUTREC
La collezione del Museo di Belle Arti di Budapest
Roma – Museo dell’Ara Pacis
Orario: tutti i giorni dalle 9,30 alle 19,30, chiuso il 1 Maggio
(La biglietteria chiude un’ora prima)
www.arapacis.it
fino all’8 maggio 2016

Partie de campagne

Partie de campagne

Il Dispari 20160418 tutto ridim

Cod 17: Annamaria Vezio

Mondi di fuori

Traiettorie importanti
attraversano il fianco
In luci accecanti disarmanti
allineano e conducono in luoghi proibiti
Lambiscono con note sublimi
All’occhio della mente mostrano colori
Lì, accanto e discreti
È  il mondo di fuori
di là del mondo di ora
di là del pensiero
In tenera attesa d’esser riconosciuto
tende mani colme:
consapevolezza amore perdono
Cornucopia di vita purissima assoluta
difficile da incontrare
difficile da riconoscere
Difficile
Traiettorie importanti
attraversano il fianco
fendono il passato
cambiano il futuro.

 

Cod 27: Ester Margherita Barbato

Il peso della razionalità

Hai posato
le tue certezze
sulle mie ali disarmate
-angoli consequenziali
a piani d’allegrezza–
razionalizzando
Ma rigorosa
la logica non garantisce
morbidi atterraggi
a queste deboli
evoluzioni di follia
Fragili cristalli
s’infrangeranno
fra cirro-cumuli
di oculate sentenze

 

Cod 07: Massimo Rozzi

Quasi l’alba.

Laggiù il cielo si staglia,
limpido fra le  montagne tetre
di un inverno da annuario.
L’azzurro sembra dare sorrisi
fra il grigiore delle cime
senza colore di questo febbraio.
Il silenzio della valle dormiente,
rotto dalla statale appena ingombra,
quei pendolari che nulla sospettano.
Così fermo non voglio rompere
L’abbraccio di questo miscuglio
fra natura e uomo incosciente.
Sognatore estremo rubo l’attimo,
sveglio la gioia del secondo,
dopo un trillo troppo repentino.
Una folata di brina scende,
quel camion sembra il vento
che volteggia sulla polvere notturna.

coupon (7) 18 Aprile 2016

Il Dispari 2016-04-18

Bruno Il dispari

Il Dispari 2016-04-11

Il Dispari 20160411 comp

Editoriale

In attesa di ricevere alcune notizie/informazioni utili alla preparazione, per la prossima settimana, di un esclusivo reportage incentrato sulle caratteristiche del Gemellaggio tra Ischia e Torrenova (che non sarà certamente di facciata ma concorrerà a rendere operative le lunghe serie di intese culturali, sociali, ed imprenditoriali già studiate e pronte ad essere realizzate), oggi mi diletterò a trascrivere due brevi stralci di presentazioni di Artisti ischitani pubblicati nelle nostre antologie, lasciando alla sempre più dinamica Silvana Lazzarino il compito d’illustrare le sue impressioni su una delle colonne dello sport e della cultura ischitana: Pasquale Dragon Di Costanzo.
Tratti dall’Antologia “Adotta una poesia”(Edizione Lulu –  http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/adotta-una-poesia/paperback/product-20480490.html-  ISBN 978-1-4717-1209-8): Arianna Mercanti ha descritto Nunzia Zambardi; Roberta Panizza ha presentato Vito Iacono; la mia poesia “Intorno a mezzanotte”.
«Nunzia Zambardi Nasce ad Ischia nel 1941. Il suo schema compositivo nasce dall’istinto, dalla
manifestazione del pathos corrodendo l’idea della forma come dato precostituito, rifiutando le configurazioni linguistiche stantie per porre nuovi interrogativi e dare vita a ulteriori soluzioni estetiche.
La stessa scelta di materiali non convenzionali e la conseguente alterazione del modus operandi
generano un’arte combinatoria agitata da accadimenti, da spazi insondati in cui quella che la stessa
Nunzia chiama “curiosità” per la materia diviene capacita di trasmutazione quasi alchemica delle sostanze da corpi inerti a elementi attivi, vivi della composizione.
Le singole unita, i rapporti tra linea, colore e forma si organizzano in una coesione strutturale delle parti creando un’integrazione unica tra la materia ed il suo involucro spaziale.
La luce stessa sembra scaturire dalla pasta materia ed irradiarsi nel perimetro delle bordature concepito non più come ricettacolo vuoto ma come campo energetico, come luogo privilegiato per l’azione dell’artista. ARIANNA MERCANTI»

«Vito Iacono, l’autore sul quale ci sembra interessante con queste pagine attirare la vostra attenzione,  è ischitano, scrittore da sempre, grande viaggiatore e quindi conoscitore del mondo e dei suoi abitanti, spesso anche importanti, ma ha trovato nel web il luogo principe dove esprimere la propria arte con la libertà desiderata.

Chi ritiene, sottraendole buona parte delle sue incredibile prerogative, che la poesia sia un perdersi in idilliache ed eteriche descrizioni di nature incantate e di struggenti smarrimenti d’amore, non legga le sue poesie: ne rimarrebbe fortemente deluso.
Vito Iacono ha infatti la capacita di scomporre sensazioni ed emozioni a trecentosessanta gradi e di presentarle al lettore, ricostruite mediante parole, immagini e versi tali da metterlo a stretto contatto con l’interezza della sua sensibilità di poeta.
Un poeta che vive nella realtà del suo tempo e tale realtà ci fa conoscere attraverso occhi disincantati, profondi e sempre chiaramente intenti a sondare le pieghe della verità che la costituiscono.
Ecco quindi i temi della poesia del nostro autore, spaziare dal privato di situazioni interiori personali di uomo del terzo millennio, agli accadimenti di un mondo in cui idillio e bucolico hanno il più delle volte ben poco spazio. ROBERTA PANIZZA»

   Intorno a mezzanotte,
magari un’ora prima
nelle notti di giugno,
l’ombra si schiara:
fra neutri e neri
la sua evidenza appare meno netta.

Bislacca
ammanta basilico e gerani,
mentre io mi giro a porgerti un gelato,
a prenderti la mano
tu non ricordi quante volte
vezzosa tra i capelli.

L’ombra mi segue.

Tranquilla
lei non domanda altro
se poi si spande in lungo e in largo
sui nostri petali distratti
dal lento moto specchiato al sole
di chi vagheggia l’eliotropismo.

Sì che non tema – venuta l’alba –
d’essere solo l’ombra di un sigillo,
ed io non sappia – verso il tramonto –
lasciare indietro l’ombra di me stesso,
magari sbircio tra le finestre chiuse
e immagino i segreti di chi tace.

Bruno Mancini

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Il Dispari 20160411 1 comp
PASQUALE DI COSTANZO
elegante e aristocratico uomo delle sfide impossibili.

Dotato di grande intraprendenza e creatività, elegante e aristocratico nel portamento e nell’animo, Pasquale Di Costanzo originario di Ischia, terra da lui molto amata non solo per scorci mozzafiato e paesaggi tra i più suggestivi al mondo, ma anche per la gente incontrata e conosciuta, ha saputo conquistarsi un posto privilegiato nello scenario artistico con spettacoli di piazza e performance grazie al suo talento innato di grande showman e comunicatore, cui si aggiunge il fascino istrionico e quella simpatia con cui ha sempre ammaliato il suo pubblico.
Il temperamento forte e determinato, dovuto anche ad un’infanzia non certo facile, i molteplici interessi culturali e filosofici -tra teatro, recitazione, musica, danza e sport- lo hanno portato con tanto lavoro e costanza a costruirsi un’immagine molto interessante di uomo di spettacolo, colto, sportivo e pronto alle sfide. In prima persona ha conquistato le piazze di Ischia, di Napoli e di tantissimi luoghi della nostra penisola. Sia mediante spettacoli davvero coinvolgenti e sia partecipando a feste ed eventi legati anche alle tradizioni locali.
Il suo recitare diversi ruoli tra fantasia e mitologia (puntando sull’aspetto verbale e gestuale della comunicazione corporea), le danze e le performance acrobatiche di forte impatto visivo hanno conquistato un pubblico di adulti ragazzi e bambini, attento ed elettrizzato per le sue esibizioni sempre dense di entusiasmo e sorprese. L’esperienza maturata in questo contesto (dove sono necessari impegno, costanza e applicazione come del resto anche nello sport) lo ha portato a ritagliarsi una figura molto suggestiva: il DRAGON.
Ispirato al drago simbolo della mitologica che in sé associa nove animali tra cui l’aquila, la carpa, il serpente, espressione di forza, coraggio e esuberanza, questa figura cui si lega il nome di Pasquale Di Costanzo, coniuga disinvoltura, creatività e abilità tecnica.
L‘innata capacità di muoversi con disinvoltura e creatività su diversi fronti legati allo sport e allo spettacolo, unita al coraggio e ad un pizzico di gusto per il rischio, gli hanno permesso di andare oltre il banale. La sua capacità di concentrazione e le abilità fisiche lasciano sempre col fiato sospeso il suo pubblico. Il suo nome è tra i campioni di karatè, avendo vinto diversi titoli in tale disciplina, così come la sua immagine si lega al personaggio del citato Dragon per aver messo in scena uno spettacolo nuovo e originale dove a dominare è il fuoco da lui stesso creato soffiando su una torcia arroventata le cui fiamme, via via, si sollevano verso il cielo a creare delle vere e proprie enormi vampate.
Il suo spettacolo “con i fuochi”, esibito nelle piazze anche durante manifestazioni e feste legate alle ricorrenze tradizionali, è diventato un appuntamento di grande richiamo non solo nella sua Ischia, ma anche fuori dall’isola.
Ma Pasquale di Costanzo è anche uomo delle sfide impossibili, come quella del 2010 che lo ha visto sfidare il peso di ben 30 Kg di pietre di tufo le quali, poste l’una sull’altra sopra il suo addome, venivano spaccate una per volta senza creargli alcuna ferita.
Una tra le tante sfide da cui Pasquale Di Costanzo è uscito senza neanche un graffio, ma che ha messo alla prova la sua concentrazione e l’equilibrio interno. Una prova di forza e potenza che gli ha regalato una grande soddisfazione e che gli ha dato l’occasione d’essere tra i protagonisti di “Italia’s Got Talent”: lo show di Canale 5 dove vengono presentate le sfide più appassionanti ed originali, giudicate da Maria De Filippi, Gerry Scotti e Rudy Zerbi.
Con questa straordinaria prova di forza Pasquale Di Costanzo è rientrato nel World Record.
Ad accompagnare Pasquale Di Costanzo in questo percorso tra esibizioni originali, spettacolari e piene di sorpresa e sfide impossibili e dense di suspense, è la sua passione per tutto ciò che ruota intorno all’arte, allo sport e alla cultura e in questo senso è stato importante il suo incontro con l’Associazione Culturale “Da Ischia l’Arte – DILA” di cui è Presidente Bruno Mancini, affermato scrittore e poeta del quale proprio in questi giorni è in uscita il suo ultimo libro Erotismo, sì!
Pasquale Di Costanzo è tra i rappresentanti più noti di questa Associazione, insieme a Roberta Panizza, Antonio Mencarini, il mitico Don Backy e Gaetano Di Meglio (Direttore di questa testata giornalistica), ed in essa svolge un ruolo attivo impegnato con spettacoli ed eventi in linea con il programma della stessa Associazione che sempre più si sta diffondendo a livello nazionale grazie alla diffusione di diverse pubblicazioni editoriali ed a numerosi tipi di spettacoli: concerti, letture poetiche, incontri, convegni, mostre ecc.
Pasquale Di Costanzo nello sport e nelle performance artistiche ha dato prova di grande forza e concentrazione mentale, oltre che di creatività e originalità, portando un’atmosfera di novità nel percorso della DILA di Bruno Mancini.
Silvana Lazzarino

Il Dispari 20160411 tutto ridim

Il Dispari 2016-04-11

Il Dispari 20160411 circo ridimBruno Il dispari

Il Dispari 20160404 comp

Editoriale

Due amici di gioventù:
due Artisti di cuore e di cervello

Joe Scaglione
A ritroso nel tempo

«… per caso mi è capitata tra le mani una vecchia borsa nera che avevo riposto sopra una libreria e avevo dimenticato in quell’angolo per quasi trent’anni.»
Inizia così la PREMESSA con la quale Joe Scaglione ci presenta la sua prima pubblicazione editoriale “A ritroso nel tempo”.
Lui continua scrivendo: «La borsa conteneva alcune cose che avevo scritto (poesie, brevi racconti, pensieri, appunti) in un arco di tempo che va dal 1966 al 1983, anno in cui, purtroppo persi prematuramente un fratello. Un’esperienza molto dolorosa che mi ha segnato per tutta la vita, e che mi indusse di punto in bianco a smettere di scrivere

Introdotta da una dotta presentazione ad opera di Francesco Rispoli dal titolo “Il paradosso della poesia” che ci fa penetrare nelle misteriose sfere del divenire umano, la raccolta ha la forza attrattiva della semplicità non di facciata ma espressione inscindibile dell’indole del ragazzo, cresciuto poeta… fino ad un certo punto: fino al dramma che scatena la mortificazione delle esternazioni emotive e passionali.
Joe Scaglione ha vissuto la stagione dei grandi cambiamenti culturali e sociali, a cavallo degli anni ’60, orbitando intorno ad un gruppo di ragazzi, ischitani e villeggianti di poco più grandi di lui, che avevano la smania dell’Arte nella testa.
Prima di ogni altra investigazione esistenziale, per Renato Romano, Nicola Pantalone, Bianca Pace, Gino Pinto e tanti altri amici e amiche dei quali mi sfugge il nome, c’era il demone dell’Arte.
Joe, seguiva, ascoltava, si immedesimava (e lui che me l’ha ricordato) e poi si faceva prendere dalla voglia di emulazione… con molta timida riservatezza.
Nell’Agosto del 1968 Joe scriveva la lirica dal titolo “La vita è terra”  che vi trascrivo a chiusura di questa presentazione e che immagino possa indurvi a cercare di leggere tutto il volume.
Ho scritto “cercare di leggere” perché il libro non è disponibile in commercio… e non lo sarà fino a quando qualcosa non smuoverà la perenne “timida riservatezza” del suo Autore.
La vita è terra
Cosa fare
per convincerti
che gli angoli di sogno
sono estranei
al tempo che viviamo?
La vita
è terra, e sangue.

Joe Scaglione

Nicola Pantalone
La musica e la vita

«La musica è stata la discreta e fedele compagna di tutta la mia esistenza, una musa intrigante, che mi ha coinvolto col suo idillio fin dall’adolescenza.
Io credo sia stata lei a trovarmi. Una passione quando è così forte, riesce ad avere ragione anche delle montagne. »
Con questa frase inizia la presentazione di Nicoa Pantalone scritta nel Novembre 2011 dalla poetessa sarda Virginia Murru che termina l’articolo in questo modo:
D – Se dovessi esprimere un parere su chi ha meglio interpretato te stesso… la vita o la musica… cosa risponderesti?
– «La musica è stata la colonna sonora della mia vita, se dovessi fare un resoconto, direi che il disavanzo è stato sempre positivo; ogni esistenza ha la sua partita doppia, io in fin dei conti ho un animo inesorabilmente romantico, per non perdere nessuno dei valori ai quali ho sempre tenuto, ho cercato di “raggirare” il destino tenendo il piede in più staffe, preservando la famiglia e non rinunciando mai alla musica. Oggi il bilancio è sempre attivo, e dietro le  spalle ho una strada con pochi sassi, ossia rimpianti, che tormentano la mia memoria

Molte volte gli Artisti (eccelsi o mediocri che siano poco importa, anzi correggo il molte volte in quasi sempre) sono plagiati da se stessi: edonismo.
E metto anche me tra i mediocri cagionevoli di tale malanno.
Nicola ha rallegrato, durante una sessantina di anni, con la sua musica e con le sue canzoni, la bazzecola di qualche milione di persone nelle piazze e nei più prestigiosi alberghi non solo dell’isola d’Ischia ma di molte località italiane.
Nicola ha scritto canzoni che, per chi le conosce, restano indimenticabili.
Canzoni musicalmente adatte a chiudere gli occhi e sognare, in canto amico, non tanto l’impossibile quanto un volto amato o una giornata particolarmente viva per emozioni fluenti come il mare che egli ha sotto e sopra la pelle.
Nicola ha letto poesie facendo vibrare gli ascoltatori e smuovendo l’anima ai loro autori.
Ma Nicola non si è dipinta una maschera di “ego sum”. Nicola ha desiderato, ha voluto, ha preteso fare della sua arte la splendida creatura di un “semplice” Menestrello.
Ed ora ho che chiuso il “pezzo” mi preme esternare una confessione: erano anni che mi prefiggevo di scrivere di lui, però ogni volta la penna restava a guardare il foglio bianco temendo di proporre banalità condite di sentimentalismo, fino a quando (oggi) Joe Scaglione non mi ha riportato nel tempo passato delle nostre “eterne” amicizie.

Bruno Mancini

Da sinistra Bruno Mancini, Nicola Pantalone, Enrico Roja. Accovacciato Franco Esposito

Da sinistra Bruno Mancini, Nicola Pantalone, Enrico Roja. Accovacciato Franco Esposito

Il Dispari 20160404 1 comp

SERPENTI FORM

LA MAGIA ED IL FASCINO DEL SERPENTE DAL GIOIELLO ALLE OPERE D’ARTE

Misterioso, seducente, inquietante, capace di trasformarsi mutando pelle talora per confondersi con i colori della natura, il serpente ha accompagnato la storia dell’uomo attraverso i secoli diventando simbolo di fertilità, creatività e immortalità per diversi popoli in India e in Cina, ma anche spunto per la realizzazione di monili indossati nell’antica Roma e nelle popolazioni africane. Procedendo fino al secolo scorso e guardando nell’universo legato al gioiello, il serpente ha avuto un forte fascino.

Dotato della capacità di rinnovarsi, di restare a terra e di staccarsi da essa anche attorcigliandosi su tronchi e alberi, abile nel nascondersi a predatori riuscendo a sorprenderli, il serpente è stato preso come motivo di ispirazione in molti altri settori, dall’arte alla fotografia alla moda.

La mostra  SERPENTI/FORM- Arte, Gioielleria, Design  aperta a Roma presso il Museo di Palazzo Braschi fino al 10 aprile 2016, ripercorre, accanto alle creazioni di Bulgari ispirate proprio al serpente, anche diversi esempi di opere legate al design, alla moda, alla fotografia che hanno tratto spunto da questo affascinante simbolo. L’esposizione promossa da Roma Capitale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali si articola in un percorso che a partire dall’antichità ad oggi mette in scena le molteplici forme creative che il serpente ha assunto nell’arte, nella gioielleria e nel design. Curata da Lucia Boscaini e Bulgari Heritage Curator, la mostra presenta, accanto a gioielli antichi provenienti da Pompei, dal Museo Archeologico di Napoli, anche creazioni Serpenti dell’Archivio Storico di Bulgari, opere d’arte contemporanea, fotografie ed illustrazioni artistiche, e ancora abiti vintage, costumi teatrali e cinematografici, oggetti di design. Le creazioni di Bulgari sui Serpenti vanno dai primi modelli stilizzati realizzati con la tecnica Tubogas, fino a quelli più realistici con scaglie in oro rivestite di smalti policromi. Da citare le opere degli artisti Keith Haring, Alexander Calder, Paul Klee e poi quelle dei fotografi Robert Mapplethorpe, Richard Avedon ed Helmut Newton. Una sezione è riservata ai costumi di scena indossati da Elizabeth Taylor nel film “Cleopatra” (1963) durante le cui riprese, molte delle quali girate ad Ischia, l’attrice incontrò Richard Burton che per il fidanzamento le regalò una spilla pendente con uno smeraldo colombiano da 23 carati.

Silvana Lazzarino

SERPENTI/FORM
ARTE GIOIELLERIA DESIGN
Museo di Roma- Palazzo Braschi
Via San Pantaleo- Roma
Orario da martedì a domenica ore 10.00-19.00
La biglietteria chiude un’ora prima
Informazioni 060608 tutti i giorni 9.00-21.00
fino al 10 aprile 2016

immagine Serpenti Form 3

Il Dispari 2016-04-04

Il Dispari 2016-03-29

Il Dispari 2016-03-29

Editoriale

Inizia oggi la serie di dieci puntate con la quale, in assoluta anteprima, vi offriremo in lettura tutte le poesie finaliste della quinta edizione del Premio Internazionale di Poesia “Otto milioni” che vedrà il suo epilogo durante il lungo evento programmato nell’ambito dell’EXPO in città e del Bookcity di Milano.
Con cadenza settimanale pubblicheremo, tre per volta, tutte le trenta poesia finaliste.
Ogni settimana sarà presente su questa pagina un coupon predisposto per la votazione della poesia da voi preferita. C’è da dire che i vostri voti saranno determinanti non solo per l’aggiudicazione del premio finale, ma essi saranno considerati anche come un’importante indicazione per l’assegnazione del premio speciale “Il Dispari” che verrà attribuito da una giuria designata dal Direttore Gaetano Di Meglio.
Si apre il sipario e le trenta finaliste si svelano per voi!
Ed ora alcune notizie spicciole.
Gennaro Conte, ha studiato filosofia, è di Casamicciola, ha scritto prose e poesie e ci ha rilasciato una video intervista che abbiamo sbobinato per pubblicarla qui.
Paola Occhi e Rita Cuccaro si stanno attivando per aprire, con l’insegna della nostra Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”, una nuova scuola di canto e di poesia in una località della Campania, dopo quella aperta da poco in provincia di Modena.
Conoscendo la determinazione, la professionalità ed il pregevole fascino persuasivo delle due donne, tutto lascia intendere che il nostro Made in Ischia otterrà una nuova prestigiosa vetrina artistica.
Solo per carenza di spazio devo fare a meno d’illustrare oggi i nuovi progetti editoriali che spaziano da una raccolta di articoli scritti meditati nel filone dell’attenzione verso il sociale “Alla ricerca del percome”, ad un florilegio di testi in prosa e in poesia destinato ad un pubblico che non disdegna ciò che chiaramente è indicato nel titolo “Erotismo, sì!”, fino alla prossima pubblicazione di un’antologia poetica tradotta in lingua lettone da Liga Sarah Lapinska ben nota pittrice, poetessa, traduttrice nonché vincitrice di numerosi premi per le sue attività artistiche.
Di questi progetti certamente ne parleremo in maniera esaustiva nella pagina della prossima settimana.
Chiude la pagina la dettagliata illustrazione che la nostra “giramondo” Silvana Lazzarino ci propone della mostra di opere grafiche dell’Artista Maurits Cornelis Escher.
Buona lettura
Bruno Mancini
INFO: tel 3936937717 (tutti i giorni dalle 14 alle 24)

Il Dispari 2016-03-29
Intervista a Gennaro Conte

Buona sera a tutti, siamo qua riuniti in Piazza Marina di Casamicciola Terme per vedere l’esibizione del “Dragon”, ossia il maestro Pasquale Di Costanzo.
Sono in compagnia anche del poeta Bruno Mancini al quale ho sottoposto la mia intenzione di entrare nel loro gruppo per l’antologia poetica che a breve sarà presentata a Milano.
Quindi vorrei anche io dare un contributo inserendo nella raccolta alcune me liriche.
Ho visto che Bruno ha preso questa mia iniziativa con molto entusiasmo ed è soddisfatto di vedere che c’è ancora un po’ di fermento artistico anche se noi siamo dei modesti rappresentanti isolani.
Io ho già pubblicato alcune raccolte di poesie.
La prima s’intitolava “Sognare in versi”: una raccolta edita da De Frede in cui si trattano vari temi: dall’amore al mio rapporto con il divino, con la natura ecc.
Poi ho pubblicata un’altra raccolta inserendo anche un piccolo racconto mitologico dal titolo “L’isola verde tra mito e poesia”. Anche qui più che altro le liriche erano dedicate ai posti più suggestivi ed emblematici dell’isola d’Ischia come il Castello Aragonese, il Fungo o con particolare riguardo verso le nostre bellezze naturali, come le acque termali ecc.
Poi ho pubblicato una breve raccolta di liriche sulla mia squadra del cuore, delle poesie sul Napoli. “Rinascita” si chiamava, dal fallimento al ritorno ai fasti di un tempo.
E poi l’ultimo libro. Con Graus editore ho pubblicato “L’invisibile esiste nel visibile” in cui vi è inserito un racconto fantastico e alcune mie liriche.
Quindi adesso sono ben lieto di partecipare a questa antologia poetica che gli scrittori isolani hanno portato avanti da alcuni anni con molto entusiasmo.
Arrivederci a tutti… e ci rivediamo!

Video intervista Gennaro Conte 

lanostraisola on livestream.com. Broadcast Live Free

Il Dispari 2016-03-29

Cod 14: Eva Strazdina
La prigioniera dell’amore
Ogni attimo in questa vita pulsante
non voglio essere senza le tue carezze,
senza i pensieri di te,
nei sogni vuoti e bianconeri senza te.
Invece cosi, non libera, posso respirarti
come profumo di lillà bianche e violette
e il vento tra i rami fioriti.
No, non libera, sentendoti sempre, non libera.
La prigioniera di questa vita pulsante
e delle primavere, piene delle lillà
come io sono piena con tutte le tue variazioni.
Le tue carezze. I miei pensieri. I nostri sogni.

Cod 24: Ester Margherita Barbato
Fammi la primavera
Di notte mi perdo
dietro i passi del vento
che semina dubbi nella terra aperta
e i rami avvolge di brividi verdi
Fuori stagione ho già farfalle in volo
dalle mie foglie ancora stropicciate
e tu contrasti la cattiva sorte
Viaggiatore inatteso che spegni la notte
con un respiro ampio di poesia
fammi la primavera che ti piace
e sciogli a suon di flauti e di ritorni
questo gelo che ancora mi fa sua.

Cod 4: Solidea Basso
MEZZANOTTE
Il piacere vigliacco di un bicchiere di vino
che mai sarà l’ultimo,
goccia a goccia consuma le torri di carta che abitano in me.
Superstite, in un altro giorno da dimenticare
che si insinua insopportabile,
finchè la vista si annebbia e la foschìa sui pensieri e sul cuore
mi risparmia l’ennesima sconfitta.
Mi arrendo ancora al mondo intero e a me stessa,
incapace di lottare contro il vuoto che mi riempie,
mi allaga, mi avvolge, mi annienta.
Ti aspetto, nera Signora che consegni oblìo,
oggi, domani… che importa?
Il tempo rotola via, così,
lasciando mezzanotte dentro.

coupon (4) 20160329

Bruno Il dispari

A TREVISO, UNA SUGGESTIVA MOSTRA DEDICATA A MAURITS CORNELIS ESCHER

Sequenze geometriche per descrivere rappresentazioni, reali e oniriche, legate all’universo esterno e a quello interiore nel suo rapportarsi ai processi esistenziali, attraversano l’opera di Maurits Cornelis Escher (Leuwarden -Paesi Bassi- 1898; -Laren 1972), incisore e grafico olandese di raffinato gusto e sorprendente originalità.
L’interesse per le grandi teorie di inizio Novecento, quali la relatività e lo sviluppo della psicanalisi, oltre alla vicinanza di un padre ingegnere e diverse discussioni con fisici e matematici, hanno suscitato in lui un nuovo modo di osservare la realtà circostante di cui ha saputo cogliere gli aspetti scientifici entro i flussi delle emozioni.
Alla sua opera è dedicata una suggestiva mostra che, dopo Roma e Bologna, giunge a Treviso presso il Complesso Monumentale di Santa Caterina, dove rimarrà fino al 3 aprile 2016. L’esposizione Escher, patrocinata dal Comune di Treviso, curata da Marco Bussagli e Federico Giudiceandrea e prodotta da Arthemisia Group, attraverso 140 opere -provenienti da prestigiosi musei, biblioteche e istituzioni nazionali- ripercorre l’iter dell’artista con rappresentazioni che danno vita a costruzioni impossibili, esplorazioni infinite, giochi di specchi e geometrie paradossali.
Tra queste spiccano Mano con sfera riflettente, Metamorfosi II e Casa di scale (relatività).
Attraverso lo studio di rapporti tra spazio e profondità, Escher invita ad un nuovo modo di osservare la natura e il suo paesaggio mediante un punto di vista diverso che fa emergere in filigrana quella bellezza della regolarità geometrica mostrata come magia.
Il percorso, suddiviso in sei sezioni, procede dagli anni Venti del secolo scorso in cui si evincono le influenze dell’incisore Jessurun de Mesquita al periodo trascorso in Italia (1923-1935) dove Escher si sofferma sulla dimensione del paesaggio, per arrivare agli anni vissuti dopo il 1941 nella cittadina di Baarn, oggi sede della Escher Foundation. È, inoltre, posto l’accento su aspetti mai affrontati prima come il rapporto con Piranesi e il confronto con la dimensione concettuale di Luca Patella.
Attraverso le opere con cui traduce i principi della relatività e della relazione tra piani e spazio, Escher ha dato vita a forme geometriche in continuo divenire, elaborando una spazialità nuova entro cui le stesse geometrie creano ritmi armonici ed equilibrati, proprio come equilibrato è l’universo matematico.
Lo sguardo di Escher, a partire dall’osservazione diretta della natura sull’onda del fascino che esercitarono su di lui i paesaggi dell’Italia comprese le coste, i luoghi più grigi della Svizzera e dell’Olanda, ha saputo catturare non solo le meraviglie offerte dagli scorci del nostro paese, ma anche le piccole realtà naturali: dai soffioni agli scarabei, dalle foglie alle cavallette, dai frattali ai gechi. Suggestive: Ex libris), Scarebei, Metamorfosi,Su e Giùe Convesso e Concavo.
L’Italia ha un peso rilevante nella vita di Escher. L’artista olandese vive infatti a Roma dal 1923 al 1935 con sua moglie Jetta Umiker che sposa a Viareggio nel 1924. È in Italia che nascono i suoi figli George ed Arthur. Escher ricorderà i suoi anni in Italia come “I migliori anni della sua vita”. Escher approfitta del soggiorno italiano per percorrere la penisola in lungo e in largo in cerca di ispirazione. Oltre ad innamorarsi del sole, del mare e dei paesaggi del Belpaese, l’artista è attratto dai piccoli villaggi della Calabria, della Sicilia, del Golfo di Napoli e della Costiera Amalfitana, che lo colpiscono per la particolare composizione e per la struttura dei centri abitati che sembrano fondersi col paesaggio.
Anche Napoli nel 2005 ha dedicato ad Escher una suggestiva esposizione a Castel Sant’Elmo con alcune opere legate al paesaggio italiano ed alla costa mediterranea
Silvana Lazzarino

mano con sfera riflettente Escher

Bruno Il dispari

Il Dispari 2016-03-21

Il Dispari 20160321 comp

Editoriale
Come apertura di questa pagina desidero puntualizzare una breve annotazione relativa all’editoriale della scorsa settimana, in quanto in esso ho commesso un’imprecisione riguardante la comunicazione della stampa delle due opere finaliste del premio di grafica “Otto milioni” la cui pubblicazione, a differenza di come annunciato, era prevista per questa settimana.
Quindi, ripeto che le due opere classificate prime a pari merito nel premio di grafica “Otto milioni”  delle quali sono autrici Antonella Ronzulli e Liga Sarah Lapinska, e che ora vi mostriamo in anteprima assoluta in bianco e nero, potrete ammirarle nella splendida colorazione originale sulle due copertine dell’Antologia “Otto milioni 2016” che sarà pubblicata entro il prossimo mese di Agosto. Complimenti ad Antonella Ronzulli e Liga Sarah Lapinska che hanno ottenuto questo ulteriore meritato successo.
Silvana Lazzarino ci parla della mostra allestita in omaggio di Renzo Arbore, illustre amico dell’isola d’Ischia e ci ricorda uno sfizioso aneddoto riconducibile ad una sua vacanza nella nostra isola.
Da Angela Maria Tiberi, vincitrice della quarta edizione del premio internazionale di poesia “Otto milioni”, riceviamo un’interessante relazione sul convegno che si è tenuto a Sermoneta in occasione della festa della donna infiocchettato con un suo vibrante omaggio poetico alla scrittrice  Silvana Arbia che ricopre (ed ha ricoperto) ruoli importantissimi nell’amministrazione della giustizia italiana ed internazionale (Giudice della Corte d’Appello di Milano,  Cancelliere Capo della Corte Penale Internazionale dell’AIA, C.I.E.F. OF PROSECUTIONS TRIBUNALE ONU RUANDA, fondatrice del Tribunale Internazionale dei diritti umani, Presidente della Fondazione Silvana Arbia ecc.).
Poiché a Pasquetta, com’è ovvio, non saremo in edicola, la chiusura di questo scritto è tutta dedicata agli auguri per una serena Pasqua e giorni collaterali. Auguri a tutti indistintamente, sperando che dall’uovo pasquale escano, anche, notizie positive per il gemellaggio con Torrenova, per la definizione dei progetti al Bookcity e per una maggiore attenzione generale da parte di tutti (amministratori, sponsor, aziende, turisti, cittadini…) verso l’Arte e la cultura MADE in Ischia.
Bruno Mancini

Liga Sarah Lapinska premio di grafica Otto milioni comp

Antonella Ronzulli premio di grafica Otto milioni compIl Dispari 20160321 2 comp

LA CARRIERA DI RENZO ARBORE RACCONTATA IN UNA MOSTRA A ROMA
Renzo Arbore lungo cinquant’anni di carriera con il suo carisma e la sua originalità ha dato un nuovo impulso alla canzone e alla storia della televisione e del costume del nostro Paese.
I suoi programmi radiofonici, le indimenticabili trasmissioni televisive, i concerti con la sua Orchestra Italiana, hanno dato spazio al suo talento di musicista, compositore e interprete di canzoni, conduttore e regista, cui non è mai mancata quella vena ironica espressa sia nell’ambito dello spettacolo sia nella vita privata.
Ai 50 anni della sua straordinaria carriera legati alla Rai Radiotelevisione Italiana è dedicata una suggestiva mostra aperta a Roma presso il Macro Testaccio (spazi della Pelanda) fino al 3 aprile 2016. La mostra RENZO ARBORE. La mostra videos, radios, cianfrusaglies che si apre con un invito a liberare la mente da ogni preoccupazione, espresso nella frase “lasciate ogni tristezza voi ch’entrate”, attraverso dieci sezioni, traccia il suo iter artistico tra spettacoli, tour internazionali, film, libri, cui si accompagna il suo costante impegno umanitario a fianco della Lega del Filo d’Oro di cui è testimonial da anni.
Il percorso allestito dai suoi storici collaboratori per le scenografie degli spettacoli: Alida Cappellini e Giovanni Licheri, guida i visitatori nel suggestivo mondo di uomo di spettacolo, appassionato di musica, radio, cinema, collezionismo. Si procede da spettacoli televisivi “Quelli della Notte” e “Indietro Tutta” a quelli radiofonici “Bandiera Gialla” e “Alto Gradimento”, dalle prime esperienze musicali con la Barilla Boogie Band, agli Swing Maniacs, fino ai concerti dell’Orchestra italiana, per arrivare ai suoi film, sketch pubblicitari, documenti audio e video, poster, album e fotografie. Con la sua Orchestra Italiana fondata nel 1991, Arbore ha fatto di un sogno una vera e propria “mission”: far rivivere il nuovo/antico suono di Napoli attraverso una rinnovata emozione conquistando i grandi teatri d’Italia e del mondo così da promuovere la musica italiana più internazionalmente conosciuta.
Le stazioni del percorso, che rappresentano le sue passioni: l’America, il Collezionismo e la Plastica, il Cinema, i Viaggi, la Televisione, le Città e gli Amici, la Moda e il Design, la Radio e infine la Lega del Filo d’Oro attraverso suoni, colori, immagini ed oggetti svelano curiosità e momenti importanti della sua vita, raccontando anche un pezzo della storia d’Italia e degli Italiani. Accanto alle “cianfrusaglies” di ogni tipo con oggetti di plastica vi sono i suoi strumenti musicali tra cui i clarinetti, le radio d’epoca, le cravatte sgargianti, i gilet dai vari colori, e i cappelli di diverse fogge. Amato da tutti per simpatia e semplicità Arbore è testimonial della Lega del Filo d’Oro, associazione che si dedica all’assistenza, alla riabilitazione e al reinserimento nella società delle persone sordo-cieche e pluriminorate psicosensoriali.
L’interesse di Arbore per il collezionismo ha un riferimento aneddotico che si svolse ad Ischia, quando, negli anni ‘70, durante una sua sosta serale presso il Bar Italia in compagnia della già affermata Mariangela Melato, fu attratto da una vetrina contenente un cospicuo numero di esemplari diversi delle così dette mignonnettes di liquore (veri pezzi da collezione), scegliendone e decidendo di comprarne un numero esagerato… tanto che la Melato mostrò qualche segno di irrequietezza per il tempo che lui stava dedicando alle “bottigline”.
Silvana Lazzarino 

RENZO ARBORE
La mostra.
Videos, radios, cianfrusaglies
“Lasciate ogni tristezza voi ch’entrate”
MACRO, Testaccio, La Pelanda – Centro di produzione culturale
Roma- Piazza Giustiniani 4
Orario: da martedì a venerdì ore 14.00-20.00,
Sabato e domenica ore 10.00-20.00; chiuso lunedì,
Aperto 28 marzo ore 10.00-20.00
La biglietteria chiude un’ora prima
Fino al 3 aprile 2016
Informazioni e prenotazioni: tel. 199.15.11.21

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Il Dispari 20160321 tutto ridim

ACCADEMIA INTERNAZIONALE ARTE E CULTURA DI MICHELANGELO ANGRISANI
Nuovo cenacolo della poesia – Festa della donna
 
Sermoneta, 8 marzo 2016
Presso la trattoria “Da Elena” Corso Garibaldi 8 Sermoneta cell. 3247885259

l’8 Marzo è solo giorno dell’anno da ricordare per tutto l’anno o è il punto di partenza per comprendersi e stare bene fra amici, nella famiglia, nella società?
Da dove si deve iniziare per stare bene e felicemente insieme?
Si deve dialogare con profondo rispetto e trovare la base comune fra la coppia e abbattere ogni barriera esistente nell’ambito familiare e nell’ambito sociale?
Si può fare di più ma l’importante è iniziare a costruire le fondamenta di un rapporto fra l’uomo e la donna.
Le fondamenta per costruire la base comune: iniziamo a meditare sul significato della parola donna.
Donna.
Femmina fisicamente adulta della specie umana. L’espressione ebraica per donna è ‘ishshàh (lett. uomo femmina) ed è resa anche “moglie”. Similmente il termine greco gyné viene tradotto sia “donna” che “moglie”.
Significato della parola uomo
Termine ebraico adhàm significa uomo, dal greco ànthropos significa “uomo, genero umano”, anér significa “uomo, maschio, marito”.
Dove si incontrarono l’uomo e la donna nella storia? Nel Paradiso terrestre o sulla Terra.
La leggenda della civiltà umana la conosciamo tutti.
Pensate che Dio prese una costola dell’uomo vicino al cuore e non un arto o altra parte del corpo umano cioè il luogo dei sentimenti e della vita e dalla scacciata degli esseri umani nell’Epoca d’oro iniziarono le sofferenze fra gli esseri umani e le incomprensioni e l’odio e tutte le bruttezze della generazione umana.
Si augura a tutti un buon vivere insieme e si ringraziano tutte le associazioni di volontariato che si occupano della donna come il Centro Donna Lilith di Latina, A.E.D.E., Servizio Antiviolenza Donna 1522, e tutte le autorità che si occupano della parità dei diritti umani.
Si ringrazia il drammaturgo Mario Fratti italo-newyorkese che ha dedicato la sua vita a scrivere opere che valorizzano le donne e la loro lotta per i loro diritti spesso negati dai tiranni, ricevendo oltre 18 AWARD, e le sue opere vengono tradotte in 20 lingue e vengono rappresentate nei principali teatri mondiali.
Si può uscire da questa situazione d’incomprensione e di odio?
Si, con l’Amore e la poesia
Poesia significa comporre, creare, capacità di esprimere un contenuto di idee e sentimenti in modo atto a commuovere, a suscitare emozioni, a eccitare la fantasia: “Tutti gli uomini…hanno nel fondo dell’anima una tendenza alla poesia” (Berchet).
Per creare la base comune della vita fra gli esseri umani si ricorre all’amicizia.
Si tralascia per la festa della serata: la storia e la riconoscenza dell’esistenza dei diritti umani.
Si può dedicare una serata d’incontro per illustrare questa parte avvincente sui diritti umani sulla donna  invitando l’Illustre Giudice della Corte d’Appello di Milano, dott. Silvana Arbia, scrittrice – Cancelliere Capo della Corte Penale Internazionale dell’AIA, C.I.E.F. OF PROSECUTIONS TRIBUNALE ONU RUANDA, Silvana Arbia, fondatrice del Tribunale Internazionale dei diritti umani e Presidente della Fondazione Silvana Arbia.

Dedico al giudice Silvana Arbia la poesia “Un ruggito”.

Un ruggito
 
Un ruggito squarcia il tempo,
là nell’orizzonte mondiale, si nota una luce d’ammirare.
Una donna amazzone con un urlo simile al leone combatte,
senza stancarsi, le atrocità, le violenze, i genocidi della povera gente.
Non importa il colore, ha importanza il cuore.
Tutti si risvegliano dal grande rumore.
è nato il Tribunale Internazionale che combatte l’orrore da non dimenticare: “Ruanda”
La piccola donna è vicina al mio cuore e mi emana tanto calore di Umanità,
perché la giustizia umana esiste e vince sulla vasta infamità.
Finalmente esiste la libertà e la giustizia dei dimenticati.
Libero sono da ogni atrocità!
 
Angela Maria Tiberi

 

Bruno Il dispari

Partecipazione antologie LENOIS

Il Dispari: una pagina per DILA

Il Dispari 2015 – 05 – 25

Il Dispari 2015 – 06 – 01

Il Dispari 2015 – 06 – 08

Il Dispari 2015 – 06 – 15

Il Dispari 2015–06–22

Il Dispari 2015–06–29

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Il Dispari 2015-12-14

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Il Dispari 2015-12-28

IL DISPARI 2016

Il Dispari 2016-01-04

Il Dispari 2016-01-11

Il Dispari 2016-01-18

Il Dispari 2016-01-25

Il Dispari 2016-02-01

Il Dispari 2016-02-08

Il Dispari 2016-02-15

Il Dispari 2016-02-20

Il Dispari 2016-02-22

Il Dispari 2016-02-29

Il Dispari 2016-03-07

Il Dispari 2016-03-14

Il Dispari 2016-03-21

DILA   

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Superstizione napoletana

Superstizione napoletana

Per la serie Esopo news

Superstizione napoletana

Ignazio, classico esempio di napoletano DOC, restio a riconoscersi nei comportamenti e nella mentalità proprie delle sue origini, sabato 16 Aprile 2016 preparò la borsa con le attrezzature utili ad un pomeriggio di pesca dagli scogli di Punta Molino ad Ischia, indossò pantaloncini e ciabatte da mare e già alle ore 13 era intento a martoriare i vermi coreani per convincerli a farsi infilare dall’amo onde attirare i saraghi che avrebbero, Ahum!, tentato di mangiarli restando allamati dal perfido ardiglione.
Ora sono le ore 02 di lunedì 18 Aprile e, in effetti, io sto pranzando con qualcosa di realmente unico: i due saraghi di buona pezzatura che ho allamati sabato pomeriggio pescando dalla solita spiaggia dei miei ritiri utili a staccare la spina dello “spirito” per dare godimento al corpo.

La storia che vi voglio raccontare “Superstizione napoletana” ha avuto origine sabato per poi svilupparsi domenica 17 Aprile.

Accettiamo, in partenza, che il popolo napoletano possieda, in pieno diritto, lo scettro del popolo più superstizioso della terra?
Siano consapevoli che una grandissima maggioranza del popolo napoletano dichiari che “La superstizione non esiste ma ci credo”?
Resta da capire cosa voglia dire Ignazio quando proclama che “Il popolo napoletano ha la superstizione di dichiararsi non superstizioso”.

Quindi, Ignazio, napoletano DOC, è l’emblema di coloro che soggiacciono alla superstizione di dichiarare che loro NON sono superstizioni, anche se aggiungono “La superstizione non esiste ma ci credo”.

Cosa accadde di così rilevante, per Ignazio, domenica 17 Aprile 2016, tanto da fargli credere che “La superstizione gioca con le carte truccate”?

Mah! Forse ve lo racconto in un prossimo articolo.

Bruno Mancini

Sarago (3) comp

Superstizione napoletana 2

Bruno oggi parliamo di scempi
Museo dell’isola d’Ischia – Aprile 2016

Bruno oggi parliamo di scempi
I CESSI della città d’Ischia

Le foto allegate sono state scattate lunedì 13 Aprile 2015

Vero è che la città d’Ischia ha meravigliose pinete aperte al pubblico?

Vero è che il pubblico che frequenta le meravigliose pinete della città d’Ischia è composto anche da bambini innocenti e ignari di alcuni pericoli?.

Vero è che il Sindaco d’Ischia è la maggiore autorità cittadina in ambito igienico sanitario?.

Vero è che il Sindaco d’Ischia è attualmente privo della sua libertà personale?

Vero è che i “cessi” pubblici situati in alcune delle meravigliose pinete della città d’Ischia non tocca al Sindaco pulirli?.

Vero è che in Italia (forse non in tutta l’Italia?) si mandano in galera coloro che si rendano responsabili della mancata attuazione delle norme a salvaguardia della salute pubblica, bambini compresi?

Le foto allegate sono state scattate lunedì 13 Aprile 2015, alle ore 15.00 circa, nella centralissima meravigliosa pineta “Nenzi Bozzi”della città d’Ischia, confinante con la Piazzetta San Girolamo, luogo d’eccellenza per l’immagine internazionale del nostro Comune.

Bruno Mancini

scempi cessi pineta piazzetta (1)

Passeggiando nella pineta “Nenzi Bozzi” situata in pieno centro della Città d’Ischia, si ha il piacere di venire a conoscenza che questo esotico piccolo edificio in pietra lavica, immerso nel verde, è il luogo destinato ad accogliere turisti e residenti bisognosi di un gabinetto pubblico.

scempi cessi pineta piazzetta (3)

Passeggiando nella pineta “Nenzi Bozzi” situata in pieno centro della Città d’Ischia, dopo essere venuti a conoscenza che questo esotico piccolo edificio in pietra lavica, immerso nel verde, è il luogo destinato ad accogliere turisti e residenti bisognosi di un gabinetto pubblico chi non sarebbe felice di utilizzarlo?

scempi cessi pineta piazzetta (2)

Passeggiando nella pineta “Nenzi Bozzi” situata in pieno centro della Città d’Ischia, dopo essere venuti a conoscenza che questo esotico piccolo edificio in pietra lavica, immerso nel verde, è il luogo destinato ad accogliere turisti e residenti bisognosi di un gabinetto pubblico, tutte le mamme, le zie e le nonne sarebbero felici di accompagnare i loro pupi a fare lì la pipì o la pupù, Vi pare?

scempi cessi pineta piazzetta (8)

Passeggiando nella pineta “Nenzi Bozzi” situata in pieno centro della Città d’Ischia, dopo essere venuti a conoscenza che questo esotico piccolo edificio in pietra lavica, immerso nel verde, è il luogo destinato ad accogliere turisti e residenti bisognosi di un gabinetto pubblico, si rimane un po’ perplessi per la pessima manutenzione della porta d’ingresso di uno del tre locali.

scempi cessi pineta piazzetta (12)

Passeggiando nella pineta “Nenzi Bozzi” situata in pieno centro della Città d’Ischia, dopo essere venuti a conoscenza che questo esotico piccolo edificio in pietra lavica, immerso nel verde, è il luogo destinato ad accogliere turisti e residenti bisognosi di un gabinetto pubblico, si rimane un po’ perplessi per la pessima manutenzione della porta d’ingresso di un altro del tre locali.

scempi cessi pineta piazzetta (4)

Le foto presenti in questo articolo sono state scattate lunedì 13 Aprile 2015, alle ore 15.00 circa, nella centralissima meravigliosa pineta “Nenzi Bozzi”della città d’Ischia, confinante con la Piazzetta San Girolamo, luogo d’eccellenza per l’immagine internazionale del Comune.

scempi cessi pineta piazzetta (5)

Le foto presenti in questo articolo sono state scattate lunedì 13 Aprile 2015, alle ore 15.00 circa, nella centralissima meravigliosa pineta “Nenzi Bozzi”della città d’Ischia, confinante con la Piazzetta San Girolamo, luogo d’eccellenza per l’immagine internazionale del Comune.

scempi cessi pineta piazzetta (6)

Le foto presenti in questo articolo sono state scattate lunedì 13 Aprile 2015, alle ore 15.00 circa, nella centralissima meravigliosa pineta “Nenzi Bozzi”della città d’Ischia, confinante con la Piazzetta San Girolamo, luogo d’eccellenza per l’immagine internazionale del Comune.

scempi cessi pineta piazzetta (7)

Le foto presenti in questo articolo sono state scattate lunedì 13 Aprile 2015, alle ore 15.00 circa, nella centralissima meravigliosa pineta “Nenzi Bozzi”della città d’Ischia, confinante con la Piazzetta San Girolamo, luogo d’eccellenza per l’immagine internazionale del Comune.

scempi cessi pineta piazzetta (10)

Le foto presenti in questo articolo sono state scattate lunedì 13 Aprile 2015, alle ore 15.00 circa, nella centralissima meravigliosa pineta “Nenzi Bozzi”della città d’Ischia, confinante con la Piazzetta San Girolamo, luogo d’eccellenza per l’immagine internazionale del Comune.

scempi cessi pineta piazzetta (11)

Le foto presenti in questo articolo sono state scattate lunedì 13 Aprile 2015, alle ore 15.00 circa, nella centralissima meravigliosa pineta “Nenzi Bozzi”della città d’Ischia, confinante con la Piazzetta San Girolamo, luogo d’eccellenza per l’immagine internazionale del Comune.

scempi cessi pineta piazzetta (13)

Le foto presenti in questo articolo sono state scattate lunedì 13 Aprile 2015, alle ore 15.00 circa, nella centralissima meravigliosa pineta “Nenzi Bozzi”della città d’Ischia, confinante con la Piazzetta San Girolamo, luogo d’eccellenza per l’immagine internazionale del Comune.

I CESSI della città d'Ischia

Le foto presenti in questo articolo sono state scattate lunedì 13 Aprile 2015, alle ore 15.00 circa, nella centralissima meravigliosa pineta “Nenzi Bozzi”della città d’Ischia, confinante con la Piazzetta San Girolamo, luogo d’eccellenza per l’immagine internazionale del Comune.

scempi cessi pineta piazzetta (15)

Le foto presenti in questo articolo sono state scattate lunedì 13 Aprile 2015, alle ore 15.00 circa, nella centralissima meravigliosa pineta “Nenzi Bozzi”della città d’Ischia, confinante con la Piazzetta San Girolamo, luogo d’eccellenza per l’immagine internazionale del Comune.

scempi cessi pineta piazzetta (16)

Le foto presenti in questo articolo sono state scattate lunedì 13 Aprile 2015, alle ore 15.00 circa, nella centralissima meravigliosa pineta “Nenzi Bozzi”della città d’Ischia, confinante con la Piazzetta San Girolamo, luogo d’eccellenza per l’immagine internazionale del Comune.

scempi cessi pineta piazzetta (17)

I CESSI della città d’Ischia

Le foto presenti nella pagina 

I cessi della pineta Nenzi Bozzi

sono state scattate un anno dopo il 13 Aprile 2015 e cioè il 12 Aprile 2016 nello stesso Parco pubblico “Pineta Nenzi Bozzi r dimostrano che dopo UN ANNO non è cambiato NIENTE!

Bruno oggi parliamo di scempi

Scempi ad Ischia – Non solo spiagge e pinete

Scempi spiagge Ischia Natale 2014

Ridicolo concetto

Cemento sulla scogliera

I CESSI della città d’Ischia

Quando Berta filava

Una salus victis, nullam sperare salutem

Arrestato Sindaco Ischia Giosi Ferrandino

Il ciclamino attonito

“Perversioni” nella pineta

Siringhe immortali – immortalate

La siringa abbandonata

Continua la distruzione

Coniglio morto pineta Mirtina

Ancora un cane morto su spiaggia Ischia

Spiagge “inondate” di meduse in pieno inverno

Alberi distrutti

Siringhe infette: la denuncia di Gennaro Savio

Le siringhe infette, bambini scomparsi

I funghi velenosi spariscono, le siringhe infette restano

Ancora siringhe infette – Carabinieri nella pineta Mirtina?

Siringhe infette – Un cercatore di funghi velenosi.

Siringhe buttate tra le paperelle

Siringhe come funghi nella pineta Mirtina di Ischia

Carcassa di cane morto su spiaggia Punta Molino

Siringhe infette in pineta Mirtina

Scempi spiagge Ischia Natale 2014 – Foto gruppo 1

Scempi spiagge Ischia Natale 2014 – Foto gruppo 2

Scempi spiagge Ischia Natale 2014 – Foto gruppo 3

Scempi spiagge Ischia Natale 2014 – Foto gruppo 4

Scempi spiagge Ischia Natale 2014 – Foto gruppo 5

Scempi alberi pinete Ischia – Foto gruppo 1 

Scempi alberi pinete Ischia – Foto gruppo 2

Gli scempi ischitani continuano e le vergogne non mancano!

Nel mare d’Ischia, peggio che nel far west dei pistoleri e degli sceriffi.

Meglio uno sceriffo con una stella di latta sul petto

Guardia Costiera Ischia: “Ogni scorfano è bello per sua madre”

Topicida nelle aiuole

Spiaggia Maronti

ENEL 1  Ischia

Spiaggia San Pietro – Ischia

Scempi Dicembre 2010

FOTO scempi Maronti 2009

FOTO scempi Maronti 2010

FOTO scempi Maronti 2011

golfo_16 PDF

Scempi

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Bracconieri marini 16 Aprile 2016

Bracconieri marini 16 Aprile 2016

Per la serie Esopo news

Appello pubblico rivolto a chiunque è in grado di fornire l’esatta matricola del natante: comunicatela alla Guardia costiera e/o inviatemi una e-mail, anche in anonimo, all’url emmegischia@gmail.com

I pirati e i bracconieri non sono più ammessi nella nostra società!

Bracconiere marino barca blu 16 Aprile 2016 (1)
Ischia,Parco marino “Regno di Nettuno” Bracconieri – 16 Aprile 2016

Bracconiere marino barca blu 16 Aprile 2016 (2)
Ischia,Parco marino “Regno di Nettuno” Bracconieri – 16 Aprile 2016

Bracconiere marino barca blu 16 Aprile 2016 (3)
Ischia,Parco marino “Regno di Nettuno” Bracconieri – 16 Aprile 2016

Bracconiere marino barca blu 16 Aprile 2016 (4)
Ischia,Parco marino “Regno di Nettuno” Bracconieri – 16 Aprile 2016

Bracconiere marino barca blu 16 Aprile 2016 (5)
Ischia,Parco marino “Regno di Nettuno” Bracconieri – 16 Aprile 2016

Bracconiere marino barca blu 16 Aprile 2016 (6)

Ischia 17 Aprile 2016

Bingo! Grazie ad uno di voi (resterà anonimo) ci sono giunte foto del natante in cui si legge la matricola  il nome:-)

Chi è in grado di far pervenire l’intera documentazione alla Guardia Costiera?

Bracconiere marino barca blu 16 Aprile 2016 (1) comp
Angela 1/NA2196

Bracconiere marino barca blu 16 Aprile 2016 (2) comp
Angela 1/NA2196

Bracconiere marino barca blu 16 Aprile 2016 (3) comp
Angela 1/NA2196

Bracconiere marino barca blu 16 Aprile 2016 (4) comp
Angela 1/NA2196

Bracconiere marino barca blu 16 Aprile 2016 (5) comp
Angela 1/NA2196

Bracconiere marino barca blu 16 Aprile 2016 (6) comp
Angela 1/NA2196

Bracconiere marino barca blu 16 Aprile 2016 (8) comp
Angela 1/NA2196

Bracconiere marino barca blu 16 Aprile 2016 (9) comp
Angela 1/NA2196

Bruno oggi parliamo di scempi
Museo dell’isola d’Ischia – Aprile 2016

Bruno oggi parliamo di scempi
I CESSI della città d’Ischia

Le foto allegate sono state scattate lunedì 13 Aprile 2015

Vero è che la città d’Ischia ha meravigliose pinete aperte al pubblico?

Vero è che il pubblico che frequenta le meravigliose pinete della città d’Ischia è composto anche da bambini innocenti e ignari di alcuni pericoli?.

Vero è che il Sindaco d’Ischia è la maggiore autorità cittadina in ambito igienico sanitario?.

Vero è che il Sindaco d’Ischia è attualmente privo della sua libertà personale?

Vero è che i “cessi” pubblici situati in alcune delle meravigliose pinete della città d’Ischia non tocca al Sindaco pulirli?.

Vero è che in Italia (forse non in tutta l’Italia?) si mandano in galera coloro che si rendano responsabili della mancata attuazione delle norme a salvaguardia della salute pubblica, bambini compresi?

Le foto allegate sono state scattate lunedì 13 Aprile 2015, alle ore 15.00 circa, nella centralissima meravigliosa pineta “Nenzi Bozzi”della città d’Ischia, confinante con la Piazzetta San Girolamo, luogo d’eccellenza per l’immagine internazionale del nostro Comune.

Bruno Mancini

scempi cessi pineta piazzetta (1)

Passeggiando nella pineta “Nenzi Bozzi” situata in pieno centro della Città d’Ischia, si ha il piacere di venire a conoscenza che questo esotico piccolo edificio in pietra lavica, immerso nel verde, è il luogo destinato ad accogliere turisti e residenti bisognosi di un gabinetto pubblico.

scempi cessi pineta piazzetta (3)

Passeggiando nella pineta “Nenzi Bozzi” situata in pieno centro della Città d’Ischia, dopo essere venuti a conoscenza che questo esotico piccolo edificio in pietra lavica, immerso nel verde, è il luogo destinato ad accogliere turisti e residenti bisognosi di un gabinetto pubblico chi non sarebbe felice di utilizzarlo?

scempi cessi pineta piazzetta (2)

Passeggiando nella pineta “Nenzi Bozzi” situata in pieno centro della Città d’Ischia, dopo essere venuti a conoscenza che questo esotico piccolo edificio in pietra lavica, immerso nel verde, è il luogo destinato ad accogliere turisti e residenti bisognosi di un gabinetto pubblico, tutte le mamme, le zie e le nonne sarebbero felici di accompagnare i loro pupi a fare lì la pipì o la pupù, Vi pare?

scempi cessi pineta piazzetta (8)

Passeggiando nella pineta “Nenzi Bozzi” situata in pieno centro della Città d’Ischia, dopo essere venuti a conoscenza che questo esotico piccolo edificio in pietra lavica, immerso nel verde, è il luogo destinato ad accogliere turisti e residenti bisognosi di un gabinetto pubblico, si rimane un po’ perplessi per la pessima manutenzione della porta d’ingresso di uno del tre locali.

scempi cessi pineta piazzetta (12)

Passeggiando nella pineta “Nenzi Bozzi” situata in pieno centro della Città d’Ischia, dopo essere venuti a conoscenza che questo esotico piccolo edificio in pietra lavica, immerso nel verde, è il luogo destinato ad accogliere turisti e residenti bisognosi di un gabinetto pubblico, si rimane un po’ perplessi per la pessima manutenzione della porta d’ingresso di un altro del tre locali.

scempi cessi pineta piazzetta (4)

Le foto presenti in questo articolo sono state scattate lunedì 13 Aprile 2015, alle ore 15.00 circa, nella centralissima meravigliosa pineta “Nenzi Bozzi”della città d’Ischia, confinante con la Piazzetta San Girolamo, luogo d’eccellenza per l’immagine internazionale del Comune.

scempi cessi pineta piazzetta (5)

Le foto presenti in questo articolo sono state scattate lunedì 13 Aprile 2015, alle ore 15.00 circa, nella centralissima meravigliosa pineta “Nenzi Bozzi”della città d’Ischia, confinante con la Piazzetta San Girolamo, luogo d’eccellenza per l’immagine internazionale del Comune.

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Le foto presenti in questo articolo sono state scattate lunedì 13 Aprile 2015, alle ore 15.00 circa, nella centralissima meravigliosa pineta “Nenzi Bozzi”della città d’Ischia, confinante con la Piazzetta San Girolamo, luogo d’eccellenza per l’immagine internazionale del Comune.

scempi cessi pineta piazzetta (7)

Le foto presenti in questo articolo sono state scattate lunedì 13 Aprile 2015, alle ore 15.00 circa, nella centralissima meravigliosa pineta “Nenzi Bozzi”della città d’Ischia, confinante con la Piazzetta San Girolamo, luogo d’eccellenza per l’immagine internazionale del Comune.

scempi cessi pineta piazzetta (10)

Le foto presenti in questo articolo sono state scattate lunedì 13 Aprile 2015, alle ore 15.00 circa, nella centralissima meravigliosa pineta “Nenzi Bozzi”della città d’Ischia, confinante con la Piazzetta San Girolamo, luogo d’eccellenza per l’immagine internazionale del Comune.

scempi cessi pineta piazzetta (11)

Le foto presenti in questo articolo sono state scattate lunedì 13 Aprile 2015, alle ore 15.00 circa, nella centralissima meravigliosa pineta “Nenzi Bozzi”della città d’Ischia, confinante con la Piazzetta San Girolamo, luogo d’eccellenza per l’immagine internazionale del Comune.

scempi cessi pineta piazzetta (13)

Le foto presenti in questo articolo sono state scattate lunedì 13 Aprile 2015, alle ore 15.00 circa, nella centralissima meravigliosa pineta “Nenzi Bozzi”della città d’Ischia, confinante con la Piazzetta San Girolamo, luogo d’eccellenza per l’immagine internazionale del Comune.

I CESSI della città d'Ischia

Le foto presenti in questo articolo sono state scattate lunedì 13 Aprile 2015, alle ore 15.00 circa, nella centralissima meravigliosa pineta “Nenzi Bozzi”della città d’Ischia, confinante con la Piazzetta San Girolamo, luogo d’eccellenza per l’immagine internazionale del Comune.

scempi cessi pineta piazzetta (15)

Le foto presenti in questo articolo sono state scattate lunedì 13 Aprile 2015, alle ore 15.00 circa, nella centralissima meravigliosa pineta “Nenzi Bozzi”della città d’Ischia, confinante con la Piazzetta San Girolamo, luogo d’eccellenza per l’immagine internazionale del Comune.

scempi cessi pineta piazzetta (16)

Le foto presenti in questo articolo sono state scattate lunedì 13 Aprile 2015, alle ore 15.00 circa, nella centralissima meravigliosa pineta “Nenzi Bozzi”della città d’Ischia, confinante con la Piazzetta San Girolamo, luogo d’eccellenza per l’immagine internazionale del Comune.

scempi cessi pineta piazzetta (17)

I CESSI della città d’Ischia

Le foto presenti nella pagina 

I cessi della pineta Nenzi Bozzi

sono state scattate un anno dopo il 13 Aprile 2015 e cioè il 12 Aprile 2016 nello stesso Parco pubblico “Pineta Nenzi Bozzi r dimostrano che dopo UN ANNO non è cambiato NIENTE!

Bruno oggi parliamo di scempi

Scempi ad Ischia – Non solo spiagge e pinete

Scempi spiagge Ischia Natale 2014

Ridicolo concetto

Cemento sulla scogliera

I CESSI della città d’Ischia

Quando Berta filava

Una salus victis, nullam sperare salutem

Arrestato Sindaco Ischia Giosi Ferrandino

Il ciclamino attonito

“Perversioni” nella pineta

Siringhe immortali – immortalate

La siringa abbandonata

Continua la distruzione

Coniglio morto pineta Mirtina

Ancora un cane morto su spiaggia Ischia

Spiagge “inondate” di meduse in pieno inverno

Alberi distrutti

Siringhe infette: la denuncia di Gennaro Savio

Le siringhe infette, bambini scomparsi

I funghi velenosi spariscono, le siringhe infette restano

Ancora siringhe infette – Carabinieri nella pineta Mirtina?

Siringhe infette – Un cercatore di funghi velenosi.

Siringhe buttate tra le paperelle

Siringhe come funghi nella pineta Mirtina di Ischia

Carcassa di cane morto su spiaggia Punta Molino

Siringhe infette in pineta Mirtina

Scempi spiagge Ischia Natale 2014 – Foto gruppo 1

Scempi spiagge Ischia Natale 2014 – Foto gruppo 2

Scempi spiagge Ischia Natale 2014 – Foto gruppo 3

Scempi spiagge Ischia Natale 2014 – Foto gruppo 4

Scempi spiagge Ischia Natale 2014 – Foto gruppo 5

Scempi alberi pinete Ischia – Foto gruppo 1 

Scempi alberi pinete Ischia – Foto gruppo 2

Gli scempi ischitani continuano e le vergogne non mancano!

Nel mare d’Ischia, peggio che nel far west dei pistoleri e degli sceriffi.

Meglio uno sceriffo con una stella di latta sul petto

Guardia Costiera Ischia: “Ogni scorfano è bello per sua madre”

Topicida nelle aiuole

Spiaggia Maronti

ENEL 1  Ischia

Spiaggia San Pietro – Ischia

Scempi Dicembre 2010

FOTO scempi Maronti 2009

FOTO scempi Maronti 2010

FOTO scempi Maronti 2011

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Scempi

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