Quando Berta filava

Quando Berta filava

Per la serie “Esopo news”

Quando Berta filava, è un modo di dire tratto, probabilmente, dalla chansons de geste ”Li roumans de Berte aus grans piésse” scritta dal poeta, scrittore e menestrello francese noto con i nomi di Roi Adam, Li Rois Adenes, Adan le Menestrel o Adam Rex Menestrallus vissuto attorno al 1275, il cui soprannome le Roi alludeva alla sua fama di «re dei menestrelli».

Nel poema, il menestrello francese racconta che una principessa di nome Berta (diventata moglie del re francese Pipino il Breve e poi madre di Carlo Magno), durante il viaggio intrapreso per raggiungere il futuro sposo, fu sostituita con una figlia della sua dama di compagnia. Berta, però riuscì a liberarsi e, durante la fuga, trovò asilo nella casa di un taglialegna, dove visse per qualche anno facendo il lavoro di filatrice.

Il lieto fine racconta che, grazie alla particolarità dei suoi piedi (uno più grande dell’altro) la sostituzione fu smascherata ed a Berta fu riconsegnato il suo legittimo trono francese.

Quando Berta filava

Da allora e per molti secoli la locuzione ha voluto indicare il passaggio dei personaggi (anche) politici da uno stato di indigenza ad una situazione di prestigio (fu il caso, fino alla metà del secolo scorso, di molti onorevoli onesti).

Poi, nei tempi moderni, “quando Berta filava”  ha acquisito (anche per i politici) dapprima il significato di “è finito il tempo dell’attivismo ideologico gratuito” (messo allo scoperto dalla tangentopoli del 1992), fino a che oggi la frase potrebbe, tranquillamente, essere tradotta in “non è più il tempo degli onesti” (soprattutto per i politici).

Questa singolare e sottile continua trasformazione interpretativa si collega, o meglio si identifica, con la differente quota di moralità che l’attuale società riconosce come endemica ai comportamenti dei propri amministratori.

Qualcuno vuole impegnarsi nella determinazione storica della funzione della suddetta espressione concettuale, rappresentandola in un diagramma nel quale la correttezza istituzionale e morale degli amministratori dei beni pubblici sia rappresentata (Berta) dall’ascissa  x, e la y dell’ordinata sia quantificata con i risultati della giustizia popolare?

Sarebbe interessante partire dal tempo in cui se un ‘amministratore dei beni pubblici rubava una lira tutto il popolo gridava allo scandalo e metteva alla gogna il pifferaio disonesto. Quando cioè l’onestà doveva valere finanche più della sopravvivenza, e quando essere degni di un titolo di “Sindaco,Onorevole, Presidente” comportava la rinuncia ad ogni necessità, esigenza, desidero che fosse in contrasto con la propria immagine pubblica.

Per giungere ad oggi, tempo i cui si va in galera SOLO se si è senza titoli e se si ruba poco.

E Berta filava.

berta-filava

Quando Berta filava

Quando Berta filava – Quando Berta filava – Quando Berta filava

Un’altra leggenda dice che Berta era una certa vedova Berta, molto povera ma molto devota al suo re. Un giorno filò una lana sottilissima e la donò al Sovrano. E lui, saputo della sua povertà, le regalò tanti soldi quanti necessari a garantirle una vita sicura e comoda.

Quando i sudditi del re vennero a conoscenza di questo gesto tanto generoso, iniziarono a donargli filati pregiati, ma il sovrano rispose a tutti: “Non sono più i tempi che Berta filava”.

Ma chi era questa Berta? Come spesso accade per molti detti popolari, anche in questo caso c’è un’osmosi tra realtà e leggenda.

La versione più accreditata è datata 1085.

In quell’anno, Enrico IV re di Germania (che viene ricordato storicamente per la sua andata a Canossa) e la moglie Berta, al ritorno da Roma dove lui era stato incoronato Imperatore del Sacro romano impero da parte parte dell’antipapa Clemente III, fecero fatto tappa nel padovano in quella che oggi si chiama Montegrotto Terme.

La leggenda racconta che una povera contadina del posto, che portava lo stesso nome dell’imperatrice, Berta,, si presentò alla sovrana per implorarla di intercedere per la liberazione di suo marito, imprigionato per non aver potuto pagare i tributi dovuti. Come omaggio le offrì una matassa di filo per filare che rappresentava l’unica ricchezza di cui disponeva: .

Colpita dall’atto d’amore della donna, Berta di Savoia non solo fece liberare l’uomo ma assegnò alla contadina (Berta) tanta terra quanto fosse riuscita a cingere col filo della matassa che le aveva offerto in dono.

Appena la notizia dell’atto munifico si diffuse per la città, un gruppo di donne si precipitò a palazzo per regalare all’Imperatrice matasse di filo, che lei rifiutò con un categorico «carissime donne, è finito il tempo il cui Berta filava». Per dire che ciò che era avvenuto una volta non era destinato a ripetersi.

Quando Berta filava – Quando Berta filava – Quando Berta filava

Infine vi riporto la versione che circola nell’Italia centrale.

Qui, il detto viene fatto risalire ai tempi dell’Imperatore romano Lucio Domio Enobardo, più noto come “Nerone”, secondo quanto riportato da Luigi “Giggi” Antonio Gioacchino Zanazzo (1860 – 1911 poeta,commediografo, studioso delle tradizioni del popolo romano, poeta in romanesco), maestro di Trilussa.

Luigi “Giggi” Antonio Gioacchino Zanazzo riferisce che Berta era una povera donna che sopravviveva con il suo misero lavoro di filatrice, svolto sulla porta della misera spelonca in cui viveva. Un giorno Nerone, in cerca d’ispirazione per i suoi poemi, si soffermò ad osservarla, forse paragonandola nella sua monte ad una delle Parche.

Emozionata e intimorita, Berta esclamò: «Che gli dei, o Cesare, ti diano mille anni di buona salute!». L’imperatore, che sapeva a giusta ragione di non godere del favore del popolo, le chiese stupefatto il perché di quell’augurio. A quel punto la filatrice rispose: «Perché il peggio non è mai morto».

Nella sua lucida follia, Nerone sapeva apprezzare il buon senso e il coraggio e così disse a Berta:

«Donna, vieni domani nel mio palazzo e porta tutto il lino che hai filato da adesso a domani mattina. Non te ne pentirai».

Il mattino dopo, impaurita, la povera donna si presentò al cospetto di Nerone, consegnandogli tutto il filato. L’imperatore chiamò un servitore e gli ordinò di dare alla donna tanto terreno quanti ne poteva circondare il filo di lino.

A Roma si sparse di botto la voce dell’insperata fortuna capitata alla donna e tutte le filatrici si accalcarono in un baleno davanti al palazzo imperiale nella speranza di ottenere almeno una parte di quanto ottenuto dall’ex collega.

Ma Nerone (cattivello come sempre) mandò loro un liberto con la sua risposta: «Tutte a casa! Non è più il tempo che Berta filava».  

DILA

Quando Berta filava – Quando Berta filava – Quando Berta filava

 

 

Views: 16

Picasso e le sue passioni

Picasso e le sue passioni

Del grande artista in mostra più di 200 opere tra vasi, piatti, brocche, mattonelle dipinte, importanti opere su carta e un olio inedito appartenuto a Dora Maar ed esposto per la prima volta in questa occasione, dal titolo Figura de mujer inspirada en la guerra de España. Si tratta di opere provenienti per la maggior parte da prestigiose raccolte private di tutto il mondo e dal museo di Mija Malaga, noto per la ceramica. La mostra intende illustrare, nei suoi contenuti più autentici, i temi e le passioni che hanno dato vita alla creatività di Picasso e ne hanno influenzato la vicenda umana e quella artistica. Il teatro e il circo, la tauromachia, le donne e la politica sono state per tutta la sua carriera argomenti di ricerca portante nella sua complessa cifra stilistica. Unico artista del ‘900 che ha saputo trattare tutte le tecniche ascrivibili al mondo dell’arte, Picasso ha conquistato il titolo di Genio proprio perché non si è mai fermato davanti a nulla, mettendosi in gioco e sperimentando fino alla vecchiaia. Figura de mujer inspirada en la guerra de España, realizzata nel 1937, è la prima opera che Picasso usa come arma politica. In essa l’immagine e la poesia si fondono con lo scopo di inviare un chiaro messaggio contro Francisco Franco. Esiste una forte relazione simbiotica tra la figura e quello che si legge scritto alle sue spalle: l’opera non potrebbe essere compresa senza il testo. I riferimenti forti, che nella poesia si rifanno alla Marchesa, intesa come la Nobiltà che dava appoggio al Dittatore, si riflettono nella raffigurazione che il grande artista ne fa dandogli figura a forma di gallina con il collo lungo e il volto a becco. Picasso riesce ad infondere anche nella grafica le atmosfere pittoriche dei suoi periodi. L’attività incisoria dell’artista è stata sempre molto intensa, perché ne ha compreso subito la versatilità e la non ordinarietà delle soluzioni che si possono raggiungere. In mostra alcune serie d’incisioni: La Suite des saltimbanques (1913), 14 incisioni acquaforte e puntasecca; Il Tricorno (1920), 33 incisioni bulino e collotype; I Venti Poemi di Gongora (1958), 41 incisioni acquaforte e acquatinta allo zucchero; Carmen (1949), 40 opere incisioni a bulino; Tauromachia (1959), 27 opere acquatinta allo zucchero e puntasecca; Barcelona Suite (1966), 5 incisioni litografia a colori; La Célestine (1971), 68 incisioni acquaforte e acquatinta. Nelle opere in ceramica si esprime tutta la forza della fantasia creatrice di Picasso, in un momento particolarmente felice della sua esistenza, terminato l’incubo della Seconda Guerra mondiale. Si dedica a questo linguaggio espressivo che scopre particolarmente congeniale alla sua vena creativa, tanto da iniziare una sperimentazione che lo accompagna per il resto della vita e che si intreccia indissolubilmente con i suoi lavori su tela, le sue sculture e la sua grafica. Talvolta disegna forme originali di sua invenzione, ma di solito preferisce trasformare i piatti, le ciotole e le brocche della ceramica tradizionale utilizzando diversi metodi di scultura, assemblaggio, disegno e pittura. Per più di vent’anni, fino alla morte, Picasso non smetterà di sperimentare questo mezzo espressivo. Per quantità di opere, presenza di tutte le tecniche affrontate dal genio spagnolo e per l’olio inedito, presentato al pubblico per la prima volta al mondo, questa mostra si prefigge di essere un’occasione unica per la Sicilia e una tra le mostre più importanti mai realizzate su Picasso.

Picasso e le sue passioni

Redattore: MARIA ANNA ROMANO

Data Inizio: 04 aprile 2015
Data Fine: 28 giugno 2015
Costo del biglietto: 9.50 €; Riduzioni: scuole 4 €; gruppi (superiore a 20 persone) 7 € ; Per informazioni 095/345830
Prenotazione:Nessuna
Luogo: Catania, Castello Ursino
Orario: Lun-ven 9-19 Sabato 9-23 Domenica 9-22
Telefono: 095/345830
Castello Ursino
Città: Catania
Indirizzo: Piazza Federico di Svevia
Provincia: CT
Regione: Sicilia

Teleischia logo compAmedeo Romano intervista Bruno Mancini

Presidente dell’Associazione culturale

Da Ischia L’Arte – DILA

PRIMO PIANO – TELEISCHIA

Ischia 26 Marzo 2015

Amedeo Romano: “Una prima pagina quella di oggi dedicata alla cultura e all’arte nella nostra isola d’Ischia: argomenti sempre bistrattati, ma che sono al centro dell’attenzione dell’amico che ospitiamo in questa nostra mezzora odierna, l’amico Bruno Mancini. Buon giorno Bruno, come va?

Bruno Mancini: “Buongiorno a voi e grazie d’avermi ospitato.”

Amedeo Romano: “Se dovessimo, io avrei voluto dire scrittore ecc, se dovessimo trovare qualche aggettivo per descrivere a chi non ti conosce, semmai a quelli che stanno al di là della nostra isola e ci guardano dalla terraferma, chi è Bruno Mancini… che fa…”

Bruno Mancini: “Un umano che ama la cultura e ama l’arte e che cerca in qualche modo di divulgarla in questo periodo di bassa attenzione da parte, non solamente dei media, ma anche delle amministrazioni, delle associazioni e un po’ tutto il gruppo che ruota intorno a questi concetti.”

Amedeo Romano: “è così difficile fare arte e cultura, promuove iniziative, organizzare eventi, raggruppare persone, trovare chi ha questo nel DNA, questa passione, questo vezzo, questa disposizione?”

Bruno Mancini: “è assolutamente difficile per coloro i quali non riescono ad intendere quali sono le portate, le valenze, gli importi di queste perfomance, di queste attenzioni per la cultura. Io credo che da epoca remota, in effetti, la cultura sia stata anche uno dei primi veicoli per chi viaggia, per chi è in movimento. Noi qui ad Ischia abbiamo le terme, abbiamo il sole e ci siamo fermati lì. Vedo tanti luoghi che addirittura vivono per aver generato in quei posti una persona, una personalità. Penso a Giordano Bruno, per esempio, e fanno ruotare intorno a questa personalità tutta l’economia della loro cittadina. Noi, penso che abbiamo dei riferimenti che superano le centinaia di personaggi, ma su tutti i campi, insomma se pensiamo a Toscanini o a Mendelssohn nella musica, o pensiamo a Pasolini o a Moravia…”

Amedeo Romano: “Ad Ibsen, a Visconti, a Garibaldi a Casamicciola, hai voglia di spaziare.”

Bruno Mancini: “Quando vi è stato per me un momento di riflessione, ho fatto un po’ un’analisi, e ho visto che ce ne sono alcune centinaia di nomi di questo calibro. Quindi, se per ciascuno di essi si volesse fare un solo giorno di celebrazione, diciamo così, noi potremmo riempire tutto l’arco dei 365 giorni dell’anno…”

Amedeo Romano: “Ed inventarci un anno in più perché se sono oltre… se superano…”

Bruno Mancini: “… e creare dei pacchetti proprio turistici ad hoc per questi eventi. Ti posso assicurare che gente che viaggia per turismo ce n’è tanta, basta vedere Venezia, Firenze, o Roma.”

Amedeo Romano: “Visitare i luoghi d’arte storici.”

Bruno Mancini: “Noi possiamo, non solamente dare dei luoghi d’arte perché ci sono tante situazioni qua ad Ischia che possono essere inserite in questo discorso, ma dare il senso della storia dell’arte in tutte le sue discipline. Come dicevo: storia, cultura, pittura, cinematografia ecc. ecc.”

Amedeo Romano: “D’altronde tu ha fondato anche la tua attività recente… ora che tu hai parlato ricordo delle iniziative dei famosi gemellaggi, di qualche iniziativa di contatti con località italiane, anche insulari se non vado errato, che hanno qualcosa da spartire con la nostra isola d’Ischia, quindi, hai creato rapporti, hai coinvolto amministrazioni comunali insomma per poter generare questo rapporto a doppio filo di andata e ritorno. Poi non so dove siano naufragate queste iniziative.
Si saranno fermate chi sa dietro l’angolo o in qualche cassetto.
Questa è polemica spicciola che lasciamo ai politici, noi occupiamoci dell’iniziativa.
Ecco, quali sono stare queste iniziative e perché poi? Giusto sulla scia, credo, di cultura chiama cultura? Come funziona?”

Bruno Mancini: “Io volevo concludere un attimo il discorso di prima, per dire che le ragioni per le quali, appunto, non c’è questa attenzione sull’arte sono di due ordini praticamente. Prima, perché non portano voti. Anche perché poi se c’è una razza un po’ bastarda, un po’ cervellotica, è quella degli artisti insomma che non si fa facilmente mettere la cavezza al carro dei vincitori. “

Amedeo Romano: “Non sono controllabili.”

Bruno Mancini: “ E questa è una delle ragioni principali. La seconda è ce non porta soldi: non porta soldi perché l’arte non ha mai dato da vivere a nessuno.”

Amedeo Romano: “Se non inserito, invece, nel discorso turistico del quale potrebbe poi beneficiare tutta la comunità”

Bruno Mancini: “Però, oggi, io credo di essere il primo, sicuramente in Italia ma forse pure in molti altri paesi del mondo, ad avere tirato fuori dal cassetto un’idea, e ho detto: la poesia sembra che sia morta, però la poesia ha una sua storia molto importante. Ha avuto dei periodi di grandissima importanza. Quando c’erano i Baroni, quando c’erano i Conti, quando c’erano i Principi, il poeta era a corte era stimato, era riverito. Ora loro non ci sono più, ma chi c’è al loro posto? Questa è la domanda. La pubblicità, è la pubblicità quella che crea i nostri bisogni, è la pubblicità quella che crea le nostre figure professionali o le nostre figure artistiche, quindi, noi dobbiamo decidere di prostituirci alla pubblicità
Così ho creato la prima antologia poetica in Italia con pagine pubblicitarie all’interno.”

Amedeo Romano: “Ti sei piegato a questo moderno sistema pur di far veicolare, passare il messaggio.”

Bruno Mancini: “Ho superato, in effetti, quel momento di nausea che poteva venire per questa dicotomia tra queste due forme: una speculativa e l’atra, invece…”

Amedeo Romano: “Più eccelsa, di livelli superiori”

Bruno Mancini: “-… di un altro livello. Però questo sistema in effetti si è reso immediatamente positivo.”

Amedeo Romano: “Hai avuto riscontro.”

Bruno Mancini: “Sì, perché le aziende hanno trovato il loro interesse, nel senso che le antologie, alla fine dei conti, vengono a costare due soldi, quindi, volendo le regalano ai loro ospiti in albergo o le danno in gratuita lettura (come è capitato per i nostri ultimi sponsor Salvatore Lauro con l’Istituto Agostino Lauro e con tutte le Ditte e le Aziende a lui collegate), ai viaggiatori.
Noi abbiamo avuto un ritorno enorme, perché (oggi in Italia un libro di poesie di 400 copie vendute, 400 non 4000, è un bestseller) noi siamo riusciti a stamparne 5000 e a farli leggere ad otto milioni di viaggiatori delle linee Lauro e di altre situazioni. A parte tutto quello che è capitato e quello che è successo nel web, dove centinaia di blog, centinaia di siti e centinaia e centinaia di autori sono intervenuti con i loro sistemi per distribuire, promuovere in queste situazioni. Quindi, dicevo, se un’azienda va a fare un volantino, va a fare una brochure, le costa più che se fa un’antologia poetica.”

Amedeo Romano: “Certo!”

Bruno Mancini: “Però dopo mezzora questa cosa qui è buttata via. Non c’è più. Non c’è più nulla.”

Amedeo Romano: “Invece questa, l’antologia…”

Bruno Mancini: “…rimane nel tempo. Rimane per generazioni. Io non ho mai visto uno che ha buttato un libro!”

Amedeo Romano: “Non scade. Non è a scadenza.“

Bruno Mancini: “Non è a scadenza. Non solo non è a scadenza, ma nel tempo acquista importanza, perché il figlio o il nipote che va a vedere il padre… e vi trova l’albergo Excelsior di… lo trova interessante e…”

Amedeo Romano: “Parlavi di web e internet, quindi vuol dire che ti sei votato a moderni sistemi, li veicoli nottetempo… ”

Bruno Mancini: “Certamente! Lì siamo leader. Ecco soltanto qualche input: se tu fai una ricerca «Antologie Ischia» su google, tutta la prima pagina e tutta la mia, la nostra. Tutta, non ce n’è per altri.” « »

Amedeo Romano: “Senti, dopo torniamo sul discorso turistico, che lo parcheggiamo un momento lì, io continuerei sulla scia della conoscenza. Abbiamo parlato di Bruno Mancini, abbiamo parlato al plurale – noi- quindi il gruppo, l’Associazione. Quali sono stati gli step? Che cosa è nato poi dopo l’esigenza? Da quale tipo di esigenza? E poi la trasformazione di questi ultimi mesi, ancora un’ulteriore crescita?”

Bruno Mancini: “Tutto è nato otto anni fa praticamente, quando ho deciso di mettere ordine nelle mie cose, perché io, anche se lo dico con la modestia, sono uno scrittore di vecchia data. Ho iniziato a scrivere quando avevo 13 anni. Ho fatto delle cose che probabilmente a qualcuno sono anche piaciute. Però il lavoro mi ha portato in giro un po’ per Ischia, un po’ per altri posti mi ha dato molte difficoltà per sistemare queste mie cose. Però, ho detto, guarda Bruno Mancini tu da solo probabilmente non arriverai da nessuna parte. L’età c’è, i mezzi economici non ci sono. Bruno Vespa vende tre milioni di copie perché è Bruno Vespa e cosi il Papa, perché è il Papa, ma probabilmente se Bruno Vespa fosse Bruno Mancini non venderebbe nemmeno 50 copie. E quindi questo concetto andava preso in considerazione e allora ho cercato in giro delle collaborazioni. Delle collaborazioni sotto diversi profili. Collaborazioni a livello di capacità di movimentare il web, di capacità d’intendere la poesia e l’arte degli altri, quindi mettersi dalla parte del giudice, del giurato, di quello che sceglie delle situazioni, e, in tutte queste situazioni, alcune persone sono venute con un po’ di entusiasmo in più di quello che pensavo (mi riferisco a Roberta Panizza, a Liga Sarah Lapinska, mi riferisco ad Antonio Mencarini, a Vincenzo Savarese). “

Amedeo Romano: “Sono lo zoccolo duro insomma.”

Bruno Mancini: “In effetti loro hanno preso coscienza di questa situazione e se la sono fatta propria. Quindi non è che sono semplicemente dei collaboratori, ma sono degli alter ego che nel loro campo, nel loro settore, nella loro specificità, anche Alberto Liguoro, sono dei leader. Quindi hanno creato le loro strutture parallele nell’ambito di questa situazione. Oggi abbiamo un sito internet fb che in meno di un anno ha raggiunto 16.000 iscritti. Oggi…”

Amedeo Romano: “Però c’è DILA.”

Bruno Mancini: “Perché oggi c’e, non solo DILA, ma c’è tutto il trascorso. Abbiamo superato queste fasi. Dal piccolo imprenditore che caso mai ha voluto sponsorizzare 100-200 copie, fino a creare questo Premio internazionale di poesia con il quale oggi siamo arrivati alla quarta edizione e che, appunto, ha trovato nel benemerito Salvatore Lauro uno degli sponsor principali, supportandoci in tanti modi.
Abbiamo anche avuto la possibilità di presentare questi progetti in alcune strutture alberghiere, coinvolgendo anche loro attraverso quel processo di pubblicizzazione.

Amedeo Romano: “Anche perché poi abbiamo visto che al di là delle occasioni importanti in cui abbiamo avuto anche modo di partecipare -le Coquille di Lauro-, ma anche in altri posti dove ci sono stati artisti di varia altra natura (non voglio dimenticare nessuno ma c’e’stata una mostra d’arte di pittura di Nunzia Zambardi). Insomma ho visto che la cultura è intesa nella maniera più estesa possibile. Ecco nelle varie sue manifestazione ed espressioni, non solo con lo scritto, la poesia, ma anche con il dipinto. Insomma una situazione vista a 360 gradi dove gli artisti isolani si sono riconosciuti ed hanno trovato uno spazio in cui poter intervenire (non ultimo a livello di spazio fisico quello di Buonopane dove Dragon ha messo questa struttura a disposizione per potersi incontrare). Il salotto, ecco, di qualche centinaia di anni fa. Un salotto letterario dove ci si incontra, ci si riunisce e ci si ritrova.”

Bruno Mancini: “Abbiamo avuto la velleità, la capacità, la disponibilità di creare un certo numero di «case della cultura». Una delle prime è stata quella messa a disposizione dal compianto, mio carissimo amico, Pasquale Scotti dell’hotel Ulisse, e dopo sono venute quelle dell’hotel Delfini, quella del Miramare e Castello, quella del Mareblu. Quindi in ciascuna di esse…”

Amedeo Romano: “Parco Verde…”

Bruno Mancini: “Sì Parco Verde, Coquille e ce ne sono tante. In ciascuna di esse abbiamo creato delle situazioni artistiche che coinvolgevano non solamente personaggi ischitani, ma personaggi venuti addirittura come ti ho detto dalla Lettonia come Liga Sarah Lapinska…”

Amedeo Romano: “Tra l’altro tra nomi famosi Don Backy! Come c’è arrivato Don Backy a Ischia e a Bruno Mancini?.”

Bruno Mancini: “Questa è un’altra perla probabilmente unica per il nostro gruppo. Don Backy è l’artista che tutti sappiamo e conosciamo: cinema canzoni ecc.”

Amedeo Romano: “Almeno chi ha i capelli bianchi come noi.”

Bruno Mancini: “Don Backy per la prima volta nella sua vita ha letto della poesie del nostro gruppo.
Noi le abbiamo mandate registrare anche per la vostra televisione.”

Amedeo Romano: “Abbiamo avuto in un periodo la rubrica che le trasmettevano.”

Bruno Mancini: “Creavamo questa rubrica per TeleIschia, e in una di queste puntate per TeleIschia c’è Don Backy che legge 3-4 poesie. Non aveva mai letto in pubblico neanche le sue poesie. Probabilmente lo farà ancora perché siamo in contatto continuo e costante, e io sono in contatto con lui, ed è entrato Don Backy nella nostra Associazione DILA…”

Amedeo Romano: “DILA sta per?”

Bruno Mancini: “DILA è l’acronimo di «Da Ischia L’Arte». La precedente era LENOIS, questa è «Da Ischia L’Arte».”

Amedeo Romano: “Perché è nata DILA?”

Bruno Mancini: “Perché dopo 6 anni, 7 anni… però adesso…”

Amedeo Romano: “…Di LENOIS.”

Bruno Mancini: “Di LENOIS e di «La tua foto in copertina», e di tutti i precedenti progetti.
Adesso dovrei entrare in polemica. Non voglio entrare in polemica.”

Amedeo Romano: “Giusto un pizzichino”

Bruno Mancini: “Se lo dico in questo modo non è polemica.
Io dico che tutte le TUTTE le Amministrazioni dell’isola d’Ischia, TUTTE, di qualsiasi colore, nei 6 -7 anni in cui noi abbiamo operato, attraverso TUTTI i loro consiglieri di maggioranza e di minoranza ecc. non hanno fatto UNA telefonata, non dico a Bruno Mancini, ma caso mai a TeleIschia per chiedere… «Ma questi signori chi sono?». Per capire, per seguire, per intendere quello che era il progetto che noi stavamo proponendo. Roberta Panizza, dopo due anni è stata cooptata nella «Commissione Cultura» del suo paese di Vermiglio. Poi l’hanno inserita addirittura nelle liste per le elezioni. L’hanno inserita… con il suo consenso ovviamente.”

Amedeo Romano: “Se ne sono accorti che esisteva e ne hanno approfittato.”

Bruno Mancini: “E le hanno dato la disponibilità a livello comunale di organizzare (questo è il terzo in programma) un festival di un giorno «Cant’autorando», nel quale lei ha la piena disponibilità del Teatro comunale, dei mezzi comunali, presenta poesia, musica, bla bla… per un paese di Vermiglio abitato da 2000 3000 persone e senza molte potenzialità… “

Amedeo Romano: “E mettiamocela in questa scia. Innestiamoci questa questione dei gemellaggi. Che fine hanno fatto?”

Bruno Mancini: “Ad un certo punto questo progetto è sbarcato in Sicilia tramite un amico che ho contattato (il carissimo amico Enzio Salvia, cantautore e musicista con il quale adesso stiamo preparando un CD), e questo amico ne ha parlato con l’Amministrazione comunale che era un’Amministrazione nuova…”

Amedeo Romano: “Il paese?”

Bruno Mancini: “Torrenova in provincia di Messina. Ed è un paese che sicuramente deve essere meraviglioso perché stiamo parlando di un paese che ha 6 km di spiaggia nella quale non c’e un insediamenti di nessun tipo.
Non appena questi Signori Amministratori hanno voluto conoscermi, hanno voluto sentire le cose, insomma dopo un po’, il Sindaco mi ha nominato con una determina comunale «Esperto del Sindaco per il turismo e per il gemellaggio», chiedendomi di fare un gemellaggio con uno dei Comuni dell’isola d’Ischia.”

Amedeo Romano: “Ha scritto anche una lettera, se non vado errato, il Sindaco di Torrenova.”

Bruno Mancini: “Ha deliberato il gemellaggio.”

Amedeo Romano: “No dico si è poi rivolto ufficialmente”

Bruno Mancini: “Sì. Allora, a quel punto, li ho messi in contatto con l’Amministrazione del Comune d’Ischia. La solerzia di Giosuè Mazzella, Assessore, ha fatto in modo che questa iniziativa diventasse concreta, tanto che l’Amministrazione Comunale ischitana, con una lettera a firma del Presidente, del Sindaco e dell’Assessore, ha comunicato, circa un anno, fa al Sindaco Salvatore Castrovinci del Comune di Torrenova la volontà del Comune d’Ischia di gemellarsi con loro. Immediatamente dopo, il Comune di Torrenova ha convocato il Consiglio comunale…

Amedeo Romano: “Ha deliberato…”

Bruno Mancini: “Ma non è che ha deliberato… ha deliberato all’unanimità: maggioranza e minoranza.
Ma non solo, ma quanto poi, sembra incredibile, in quell’ambito, si sono presentate TUTTE le Associazioni operanti nel territorio con una lettera di ringraziamento all’Amministrazione per questo atto che loro stavano compiendo.”

Amedeo Romano: “Bello! Nemo propheta in patria!”

Bruno Mancini: “Posso darti del tu, immagino?”

Amedeo Romano: “Come no, come no! Siamo in una situazione salottiera.”

Bruno Mancini: “Ma tu vuoi capire che è passato più di un anno e noi ad Ischia non abbiamo fatto niente ancora?”

Amedeo Romano: “Senti, a proposito, allora andiamo al centro, perché poi i minuti trascorrono impietosi. Allora «Otto milioni», potrebbero sembrare, voglio dire, volgare moneta. Potrebbero far pensare chi sa che cosa. Perché «Otto milioni»? E poi ci spieghi cosa ci faranno gli «Otto milioni», questi «Otto milioni» nell’EXPO (non nei nostri expo, ma in quello milanese che si svolge quest’anno)?”

Bruno Mancini: “Allora ritorno un attimo all’argomento precedente.
Quando ci siamo resi conto che dopo 6 anni, 7 anni, non c’era arrivata nemmeno una telefonata da nessuno di quei Signori, abbiamo decido di fare qualcosa. O chiuderlo questo discorso perché diventava sterile almeno per quanto riguarda la nostra intenzione, o, altrimenti trovare una soluzione. La soluzione è stata quella di costituire un’Associazione. Un’Associazione con un atto notorio, quindi come persona giuridica, tale da poter accedere non solamente a quelli che sono dei fondi di finanziamento, ma anche alle strutture parallele alla nostra che possono in qualche modo darci delle situazioni positive. Quindi io ho dovuto effettuare una scelta, perché certamente non era possibile fare un Associazione con 300 Soci Fondatori, individuando un po’ quelli che erano personaggi che maggiormente si erano dedicati a questa cosa, tra cui il nostro carissimo Enrico Buono Direttore di questa emittente, il Don Backy di cui abbiamo parlato prima e gli altri che sono stati Pionieri storici. Quindi abbiamo messo a punto un poco la struttura.”

Amedeo Romano: “Stiamo parlando del passaggio da LENOIS a DILA?”

Bruno Mancini: “Stiamo parlando del passaggio da una tribù di personaggi scapigliati che comunque seguivano delle regole tutte loro, ad un’Associazione che, anche senza di me, potrà continuare ad andare avanti per conto suo, perché esiste come struttura.
Da quel momento in poi è cambiata anche l’ottica del rapporto con quello che noi proponiamo, e quindi è venuta fuori l’idea, tramite Alberto Liguoro (anche se ormai erano scaduti i termini per dire la verità), di presentarci all’EXPO di Milano. All’EXPO di Milano? Sì!”

Amedeo Romano: “Per fare cosa? Presentarsi per chiedete di fare cosa?”

Bruno Mancini: “Il progetto che io ho presentato all’EXPO di Milano si chiama «Otto milioni».
Otto milioni vuol dire che il nostro Premio internazionale di Poesia, con il quale siamo arrivati alla quarta edizione, tende ad avere un potenziale di votanti pari ad otto milioni. Che poi non votino, non significa niente. Ma le 5000 copie, che noi abbiamo distribuito in gratuita lettura sul naviglio della Flotta Lauro, avevano tutte quante all’interno un coupon di votazione. Quindi, teoricamente tutti gli otto milioni di questi Signori potevano votare. Questo non significa che noi il prossimo Premio non potremo farlo a 24 milioni perché, caso mai, contatteremo le Ferrovie dello Stato (cosa che alcuni nostri amici stanno già facendo)…”

Amedeo Romano: “Lasciare sui vari treni a simpatica percorrenza.”

Bruno Mancini: “Sulle navi crociera o su altre strutture di questo tipo, in modo da poter aumentare ancora questo numero. Però gli otto milioni sono questi.”

Amedeo Romano: “Abbiamo detto cosa è otto milioni adesso andiamo fuori alle porte di Milano.”

Bruno Mancini: “Siamo andati a Milano e abbiamo detto «Signori noi abbiamo un progetto» e loro «Sì va be’. Quale? Dove volete farlo?» «Non vogliamo farlo da nessuna parte! Non vogliamo le vostre strutture, non vogliamo teatri, musei, non vogliamo niente. Vogliamo ricostruire quelle che sono state le origini del teatro».
Il teatro è iniziato con il famoso «Carro di Tespi». Qualcuno con due cavalli e quelle strutture tipo cowboy andava in giro per i paesi, si fermava nelle piazze, apriva le tendine e si metteva a fare il guitto con il piattino… Questo è l’inizio del teatro. Noi lo faremo, ma lo faremo in maniera moderna: con un camper! Quindi noi diciamo: «Signori dell’EXPO, noi vorremmo venire per 6 giorni a Milano. Avere libero accesso a tutte le vostre piazze con il camper, dal quale camper noi comunicheremo, leggeremo, faremo arte principalmente inserita nel progetto «Otto milioni» che è il Premio internazionale di Poesia che abbiano già per quest’anno bandito»… a proposito questo voglio dirlo per qualcuno che può essere interessato: il 31 Marzo è la data ultima per l’iscrizione.”

Amedeo Romano: “Allora avete fatto questa richiesta. Risposta?”

Bruno Mancini: “Risposta: «Ma che sta dicendo questo.. fammi capire» e quindi abbiamo dovuto, in qualche modo, dimostrare che questa situazione assolutamente innovativa per loro, fuori da qualsiasi canone, da qualsiasi cosa, era fattibile, non era invasiva, non creava problemi di nessun tipo di ordine pubblico, non abbisognava di permessi autorizzazioni speciali, particolari ecc. E loro ci hanno seguito, l’hanno capito, l’hanno valutato e l’hanno approvato, ma non solo, l’hanno approvato e qua poi c’è…”

Amedeo Romano: “C’è il carteggio che stai muovendo da mezzora.”

Bruno Mancini: “Lo porto sempre con me.”

Amedeo Romano: “A testimonianza e conferma qualora dovessimo aver bisogno di quello che stai dicendo.”

Bruno Mancini: “Qualcuno potrebbe mettere in discussione qualche parola e abbiamo sempre la carta che canta.
A quel punto mi ha contattato l’Assessorato alla cultura del Comune di Milano, direttamente, e mi dice «Guardi noi comunque abbiamo approvato il progetto…» e questo l’hanno fatto il 9 marzo «… però l’Assessore tramite… penserebbe che potrebbe esser simpatico se lei entrasse nel nostro progetto.»
Perché all’interno dell’EXPO di Milano, che dura 6 mesi, esiste anche un progetto che si chiama Bookcity Milano e questo Bookcity Milano organizzato dall’Assessorato alla Cultura del Comune si Milano ha come partner, diciamo qualche personaggio del tipo Fondazione Rizzoli, Corriere della sera

Amedeo Romano: “Roba da poco, insomma!”

Bruno Mancini: “… Camera di Commercio… insomma… queste sono… ”

Amedeo Romano: “Quisquiglie!”

Bruno Mancini: “… quindi loro vorrebbero, hanno voluto, ed hanno continuato a proporci che noi entrassimo in questo discorso del Bookcity…”

Amedeo Romano: “Ci saremo?”

Bruno Mancini: “Certamente ci saremo perché ieri mattina un nostro rappresentante a Milano, che ringrazio, Antonio carissimo, si è presentato all’appuntamento che era stato da loro fissato per noi…”

Amedeo Romano: “Dall’assessorato.”

Bruno Mancini: “No con questi del Bookcity, per definire quelli che saranno i termini della nostra partecipazione. Resta il fatto che neanche loro fino a questo momento hanno ancora creato un palinsesto e l’unica cosa che si è stabilito… “

Amedeo Romano: “Però c’è l’idea del contenitore e andranno specificate.”

Bruno Mancini: “l’unica cosa certa è che noi ci saremo.”

Amedeo Romano: “Date?”

Bruno Mancini: “L’unica cosa che hanno deciso ieri sono state le date, e le date saranno nella seconda metà di ottobre. Praticamente il fine settimana da 23 al 25.”

Amedeo Romano: “Avremo modo Bruno per rivederci immediatamente subito dopo l’estate, che ci porta a guardare altre situazioni sull’isola, per capire meglio, per affrontare meglio e seguire più nello specifico, ma per chiudere una postilla, visto che il tempio è esaurito. Una postilla di pochi secondi. Si saranno chiesti i nostri amici telespettatori da una mezz’ora a questa parte il perché di questo cappellino. Noi ne abbiamo parlato prima di cominciare questa nostra chiacchierata, perché ho capito che ce ne sono anche altri. Cambiano a seconda delle situazioni? Cappellino di TeleIschia? Bruno Mancini è un uomo che non va in giro senza cappellino? Per una figura artistica, per un vezzo del personaggio?”

Bruno Mancini: “Tutto questo nasce da mia figlia Mirna. Lei, di tanto in tanto va in giro per il mondo, e quando torna a casa per me ha sempre un cappellino.”

Amedeo Romano: “Quindi questo e per ricordare Mirna?”

Bruno Mancini: “No, questo qui (adesso la collezione dei cappelli è più grande della collezione dei capelli in effetti), però questo qui è stato il primo cappellino che ho indossato come arte, comepoesia in questo tipo di contesto.”

Amedeo Romano: “Quindi fa parte di questo contesto. Allora ci rivediamo prima di Ottobre con questo cappellino.”

Bruno Mancini: “Io vorrei che qualcuno capisse il senso di questi discorso finale: Signori noi siamo aperti…”

Amedeo Romano: “Diamo un recapito, una piazza virtuale.”

Bruno Mancini: “La piazza virtuale è il gruppo LENOIS di facebook. Siamo lì è siamo aperti a tutte le collaborazioni.”

Amedeo Romano: “Grazie a Bruno Mancini di essere stato con noi in questa chiacchierata per rivalorizzare la cultura, l’arte della nostra isola d’Ischia che possa essere un faro che poi si allarga… va be’, senza esagerazioni. Rivediamoci prima di Milano. Grazie di averci seguiti, appuntamento alla prossima PRIMA PAGINA. Arrivederci.”

DILA

“Da Ischia L’Arte” – Associazione culturale
Amedeo Romano

chi siamo i progetti il diario notizie stampa - tv

Views: 17

Museo Castello San Giorgo

Museo Castello San Giorgo

Il 3 aprile 2015, a tre anni dal terremoto che danneggiò la torre nord-est del Castello di San Giorgio, la Camera Picta di Andrea Mantegna riapre al pubblico.
Il capolavoro rinascimentale torna a far parte del patrimonio artistico italiano accessibile ai visitatori dopo i lavori di adeguamento strutturale e antisismico dell’area danneggiata.

In questa occasione sarà presentato il nuovo allestimento degli ambienti del Castello che viene ulteriormente valorizzato dall’esposizione di straordinari pezzi della collezione Romano Freddi, nota a livello internazionale, frutto di un accordo dell’imprenditore con la Soprintendenza.
Si tratta di un patrimonio che concerne in gran parte l’eredità delle collezioni gonzaghesche, costituito da dipinti, bronzetti, maioliche, armi, arredi e manufatti che raccontano la poliedrica cultura della corte mantovana, magnificente anche negli aspetti più quotidiani della vita di corte. Sono beni recuperati con grande caparbietà, durante tutta la sua esistenza, dal collezionista mantovano, omogenei e pertinenti alle stanze del Castello che contribuiranno ad arricchire.

Dal 3 aprile al 31 agosto 2015, questo evento sarà amplificato dalla esposizione di un’ulteriore selezione di opere che, pur non essendo parte del comodato d’uso, sono prestate al Castello di San Giorgio e che con ceramiche del Museo di Palazzo Ducale, vanno a costituire una mostra del collezionismo mantovano che dialoga con opere presenti in Palazzo Ducale di Mantova.

Museo Castello San Giorgo

Il nuovo percorso comporta l’adeguamento del biglietto d’ingresso secondo le seguenti modalità:
– € 12,00 intero e € 7,50 ridotto per la visita completa delle sezioni museali di Corte Vecchia con l’Appartamento di Isabella d’Este e del Castello di San Giorgio comprendente la mostra della collezione Freddi;
– € 6,50 intero e € 3,25 ridotto per la visita della Corte Vecchia e dell’Appartamento di Isabella d’Este;
– prenotazione per la visita della Camera degli Sposi € 1,00 singoli, € 10,00 gruppi scolastici, € 20,00 per i gruppi
– ai possessori della Mantova Musei Card sarà richiesto un biglietto aggiuntivo del valore di € 5,50 per accedere al percorso inclusivo delle esposizioni temporanee.

prenotazioni e informazioni
call center +39 041 2411897
dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 19.00
sabato dalle 9.00 alle 14.00

L’accesso alla Camera degli Sposi è contingentato a un numero massimo di 1.500 ingressi al giorno ed è consentito a gruppi costituiti da 25 persone, la permanenza all’interno della Camera è di 5 minuti.

Redattore: RENZO DE SIMONE
Data Inizio: 02 aprile 2015
Data Fine: 02 aprile 2015
Prenotazione:Obbligatoria
Luogo: Mantova, Complesso Museale di Palazzo Ducale
Orario: Il Palazzo ed il Castello osservano i seguenti orari: martedì – domenica: 8.15 – 19.15 (ultimo ingresso ore 18.20) Lunedì chiuso
Telefono: 0412411897

Complesso Museale di Palazzo Ducale
Città: Mantova
Provincia: MN
Regione: Lombardia

Teleischia logo compAmedeo Romano intervista Bruno Mancini

Presidente dell’Associazione culturale

Da Ischia L’Arte – DILA

PRIMO PIANO – TELEISCHIA

Ischia 26 Marzo 2015

Amedeo Romano: “Una prima pagina quella di oggi dedicata alla cultura e all’arte nella nostra isola d’Ischia: argomenti sempre bistrattati, ma che sono al centro dell’attenzione dell’amico che ospitiamo in questa nostra mezzora odierna, l’amico Bruno Mancini. Buon giorno Bruno, come va?

Bruno Mancini: “Buongiorno a voi e grazie d’avermi ospitato.”

Amedeo Romano: “Se dovessimo, io avrei voluto dire scrittore ecc, se dovessimo trovare qualche aggettivo per descrivere a chi non ti conosce, semmai a quelli che stanno al di là della nostra isola e ci guardano dalla terraferma, chi è Bruno Mancini… che fa…”

Bruno Mancini: “Un umano che ama la cultura e ama l’arte e che cerca in qualche modo di divulgarla in questo periodo di bassa attenzione da parte, non solamente dei media, ma anche delle amministrazioni, delle associazioni e un po’ tutto il gruppo che ruota intorno a questi concetti.”

Amedeo Romano: “è così difficile fare arte e cultura, promuove iniziative, organizzare eventi, raggruppare persone, trovare chi ha questo nel DNA, questa passione, questo vezzo, questa disposizione?”

Bruno Mancini: “è assolutamente difficile per coloro i quali non riescono ad intendere quali sono le portate, le valenze, gli importi di queste perfomance, di queste attenzioni per la cultura. Io credo che da epoca remota, in effetti, la cultura sia stata anche uno dei primi veicoli per chi viaggia, per chi è in movimento. Noi qui ad Ischia abbiamo le terme, abbiamo il sole e ci siamo fermati lì. Vedo tanti luoghi che addirittura vivono per aver generato in quei posti una persona, una personalità. Penso a Giordano Bruno, per esempio, e fanno ruotare intorno a questa personalità tutta l’economia della loro cittadina. Noi, penso che abbiamo dei riferimenti che superano le centinaia di personaggi, ma su tutti i campi, insomma se pensiamo a Toscanini o a Mendelssohn nella musica, o pensiamo a Pasolini o a Moravia…”

Amedeo Romano: “Ad Ibsen, a Visconti, a Garibaldi a Casamicciola, hai voglia di spaziare.”

Bruno Mancini: “Quando vi è stato per me un momento di riflessione, ho fatto un po’ un’analisi, e ho visto che ce ne sono alcune centinaia di nomi di questo calibro. Quindi, se per ciascuno di essi si volesse fare un solo giorno di celebrazione, diciamo così, noi potremmo riempire tutto l’arco dei 365 giorni dell’anno…”

Amedeo Romano: “Ed inventarci un anno in più perché se sono oltre… se superano…”

Bruno Mancini: “… e creare dei pacchetti proprio turistici ad hoc per questi eventi. Ti posso assicurare che gente che viaggia per turismo ce n’è tanta, basta vedere Venezia, Firenze, o Roma.”

Amedeo Romano: “Visitare i luoghi d’arte storici.”

Bruno Mancini: “Noi possiamo, non solamente dare dei luoghi d’arte perché ci sono tante situazioni qua ad Ischia che possono essere inserite in questo discorso, ma dare il senso della storia dell’arte in tutte le sue discipline. Come dicevo: storia, cultura, pittura, cinematografia ecc. ecc.”

Amedeo Romano: “D’altronde tu ha fondato anche la tua attività recente… ora che tu hai parlato ricordo delle iniziative dei famosi gemellaggi, di qualche iniziativa di contatti con località italiane, anche insulari se non vado errato, che hanno qualcosa da spartire con la nostra isola d’Ischia, quindi, hai creato rapporti, hai coinvolto amministrazioni comunali insomma per poter generare questo rapporto a doppio filo di andata e ritorno. Poi non so dove siano naufragate queste iniziative.
Si saranno fermate chi sa dietro l’angolo o in qualche cassetto.
Questa è polemica spicciola che lasciamo ai politici, noi occupiamoci dell’iniziativa.
Ecco, quali sono stare queste iniziative e perché poi? Giusto sulla scia, credo, di cultura chiama cultura? Come funziona?”

Bruno Mancini: “Io volevo concludere un attimo il discorso di prima, per dire che le ragioni per le quali, appunto, non c’è questa attenzione sull’arte sono di due ordini praticamente. Prima, perché non portano voti. Anche perché poi se c’è una razza un po’ bastarda, un po’ cervellotica, è quella degli artisti insomma che non si fa facilmente mettere la cavezza al carro dei vincitori. “

Amedeo Romano: “Non sono controllabili.”

Bruno Mancini: “ E questa è una delle ragioni principali. La seconda è ce non porta soldi: non porta soldi perché l’arte non ha mai dato da vivere a nessuno.”

Amedeo Romano: “Se non inserito, invece, nel discorso turistico del quale potrebbe poi beneficiare tutta la comunità”

Bruno Mancini: “Però, oggi, io credo di essere il primo, sicuramente in Italia ma forse pure in molti altri paesi del mondo, ad avere tirato fuori dal cassetto un’idea, e ho detto: la poesia sembra che sia morta, però la poesia ha una sua storia molto importante. Ha avuto dei periodi di grandissima importanza. Quando c’erano i Baroni, quando c’erano i Conti, quando c’erano i Principi, il poeta era a corte era stimato, era riverito. Ora loro non ci sono più, ma chi c’è al loro posto? Questa è la domanda. La pubblicità, è la pubblicità quella che crea i nostri bisogni, è la pubblicità quella che crea le nostre figure professionali o le nostre figure artistiche, quindi, noi dobbiamo decidere di prostituirci alla pubblicità
Così ho creato la prima antologia poetica in Italia con pagine pubblicitarie all’interno.”

Amedeo Romano: “Ti sei piegato a questo moderno sistema pur di far veicolare, passare il messaggio.”

Bruno Mancini: “Ho superato, in effetti, quel momento di nausea che poteva venire per questa dicotomia tra queste due forme: una speculativa e l’atra, invece…”

Amedeo Romano: “Più eccelsa, di livelli superiori”

Bruno Mancini: “-… di un altro livello. Però questo sistema in effetti si è reso immediatamente positivo.”

Amedeo Romano: “Hai avuto riscontro.”

Bruno Mancini: “Sì, perché le aziende hanno trovato il loro interesse, nel senso che le antologie, alla fine dei conti, vengono a costare due soldi, quindi, volendo le regalano ai loro ospiti in albergo o le danno in gratuita lettura (come è capitato per i nostri ultimi sponsor Salvatore Lauro con l’Istituto Agostino Lauro e con tutte le Ditte e le Aziende a lui collegate), ai viaggiatori.
Noi abbiamo avuto un ritorno enorme, perché (oggi in Italia un libro di poesie di 400 copie vendute, 400 non 4000, è un bestseller) noi siamo riusciti a stamparne 5000 e a farli leggere ad otto milioni di viaggiatori delle linee Lauro e di altre situazioni. A parte tutto quello che è capitato e quello che è successo nel web, dove centinaia di blog, centinaia di siti e centinaia e centinaia di autori sono intervenuti con i loro sistemi per distribuire, promuovere in queste situazioni. Quindi, dicevo, se un’azienda va a fare un volantino, va a fare una brochure, le costa più che se fa un’antologia poetica.”

Amedeo Romano: “Certo!”

Bruno Mancini: “Però dopo mezzora questa cosa qui è buttata via. Non c’è più. Non c’è più nulla.”

Amedeo Romano: “Invece questa, l’antologia…”

Bruno Mancini: “…rimane nel tempo. Rimane per generazioni. Io non ho mai visto uno che ha buttato un libro!”

Amedeo Romano: “Non scade. Non è a scadenza.“

Bruno Mancini: “Non è a scadenza. Non solo non è a scadenza, ma nel tempo acquista importanza, perché il figlio o il nipote che va a vedere il padre… e vi trova l’albergo Excelsior di… lo trova interessante e…”

Amedeo Romano: “Parlavi di web e internet, quindi vuol dire che ti sei votato a moderni sistemi, li veicoli nottetempo… ”

Bruno Mancini: “Certamente! Lì siamo leader. Ecco soltanto qualche input: se tu fai una ricerca «Antologie Ischia» su google, tutta la prima pagina e tutta la mia, la nostra. Tutta, non ce n’è per altri.” « »

Amedeo Romano: “Senti, dopo torniamo sul discorso turistico, che lo parcheggiamo un momento lì, io continuerei sulla scia della conoscenza. Abbiamo parlato di Bruno Mancini, abbiamo parlato al plurale – noi- quindi il gruppo, l’Associazione. Quali sono stati gli step? Che cosa è nato poi dopo l’esigenza? Da quale tipo di esigenza? E poi la trasformazione di questi ultimi mesi, ancora un’ulteriore crescita?”

Bruno Mancini: “Tutto è nato otto anni fa praticamente, quando ho deciso di mettere ordine nelle mie cose, perché io, anche se lo dico con la modestia, sono uno scrittore di vecchia data. Ho iniziato a scrivere quando avevo 13 anni. Ho fatto delle cose che probabilmente a qualcuno sono anche piaciute. Però il lavoro mi ha portato in giro un po’ per Ischia, un po’ per altri posti mi ha dato molte difficoltà per sistemare queste mie cose. Però, ho detto, guarda Bruno Mancini tu da solo probabilmente non arriverai da nessuna parte. L’età c’è, i mezzi economici non ci sono. Bruno Vespa vende tre milioni di copie perché è Bruno Vespa e cosi il Papa, perché è il Papa, ma probabilmente se Bruno Vespa fosse Bruno Mancini non venderebbe nemmeno 50 copie. E quindi questo concetto andava preso in considerazione e allora ho cercato in giro delle collaborazioni. Delle collaborazioni sotto diversi profili. Collaborazioni a livello di capacità di movimentare il web, di capacità d’intendere la poesia e l’arte degli altri, quindi mettersi dalla parte del giudice, del giurato, di quello che sceglie delle situazioni, e, in tutte queste situazioni, alcune persone sono venute con un po’ di entusiasmo in più di quello che pensavo (mi riferisco a Roberta Panizza, a Liga Sarah Lapinska, mi riferisco ad Antonio Mencarini, a Vincenzo Savarese). “

Amedeo Romano: “Sono lo zoccolo duro insomma.”

Bruno Mancini: “In effetti loro hanno preso coscienza di questa situazione e se la sono fatta propria. Quindi non è che sono semplicemente dei collaboratori, ma sono degli alter ego che nel loro campo, nel loro settore, nella loro specificità, anche Alberto Liguoro, sono dei leader. Quindi hanno creato le loro strutture parallele nell’ambito di questa situazione. Oggi abbiamo un sito internet fb che in meno di un anno ha raggiunto 16.000 iscritti. Oggi…”

Amedeo Romano: “Però c’è DILA.”

Bruno Mancini: “Perché oggi c’e, non solo DILA, ma c’è tutto il trascorso. Abbiamo superato queste fasi. Dal piccolo imprenditore che caso mai ha voluto sponsorizzare 100-200 copie, fino a creare questo Premio internazionale di poesia con il quale oggi siamo arrivati alla quarta edizione e che, appunto, ha trovato nel benemerito Salvatore Lauro uno degli sponsor principali, supportandoci in tanti modi.
Abbiamo anche avuto la possibilità di presentare questi progetti in alcune strutture alberghiere, coinvolgendo anche loro attraverso quel processo di pubblicizzazione.

Amedeo Romano: “Anche perché poi abbiamo visto che al di là delle occasioni importanti in cui abbiamo avuto anche modo di partecipare -le Coquille di Lauro-, ma anche in altri posti dove ci sono stati artisti di varia altra natura (non voglio dimenticare nessuno ma c’e’stata una mostra d’arte di pittura di Nunzia Zambardi). Insomma ho visto che la cultura è intesa nella maniera più estesa possibile. Ecco nelle varie sue manifestazione ed espressioni, non solo con lo scritto, la poesia, ma anche con il dipinto. Insomma una situazione vista a 360 gradi dove gli artisti isolani si sono riconosciuti ed hanno trovato uno spazio in cui poter intervenire (non ultimo a livello di spazio fisico quello di Buonopane dove Dragon ha messo questa struttura a disposizione per potersi incontrare). Il salotto, ecco, di qualche centinaia di anni fa. Un salotto letterario dove ci si incontra, ci si riunisce e ci si ritrova.”

Bruno Mancini: “Abbiamo avuto la velleità, la capacità, la disponibilità di creare un certo numero di «case della cultura». Una delle prime è stata quella messa a disposizione dal compianto, mio carissimo amico, Pasquale Scotti dell’hotel Ulisse, e dopo sono venute quelle dell’hotel Delfini, quella del Miramare e Castello, quella del Mareblu. Quindi in ciascuna di esse…”

Amedeo Romano: “Parco Verde…”

Bruno Mancini: “Sì Parco Verde, Coquille e ce ne sono tante. In ciascuna di esse abbiamo creato delle situazioni artistiche che coinvolgevano non solamente personaggi ischitani, ma personaggi venuti addirittura come ti ho detto dalla Lettonia come Liga Sarah Lapinska…”

Amedeo Romano: “Tra l’altro tra nomi famosi Don Backy! Come c’è arrivato Don Backy a Ischia e a Bruno Mancini?.”

Bruno Mancini: “Questa è un’altra perla probabilmente unica per il nostro gruppo. Don Backy è l’artista che tutti sappiamo e conosciamo: cinema canzoni ecc.”

Amedeo Romano: “Almeno chi ha i capelli bianchi come noi.”

Bruno Mancini: “Don Backy per la prima volta nella sua vita ha letto della poesie del nostro gruppo.
Noi le abbiamo mandate registrare anche per la vostra televisione.”

Amedeo Romano: “Abbiamo avuto in un periodo la rubrica che le trasmettevano.”

Bruno Mancini: “Creavamo questa rubrica per TeleIschia, e in una di queste puntate per TeleIschia c’è Don Backy che legge 3-4 poesie. Non aveva mai letto in pubblico neanche le sue poesie. Probabilmente lo farà ancora perché siamo in contatto continuo e costante, e io sono in contatto con lui, ed è entrato Don Backy nella nostra Associazione DILA…”

Amedeo Romano: “DILA sta per?”

Bruno Mancini: “DILA è l’acronimo di «Da Ischia L’Arte». La precedente era LENOIS, questa è «Da Ischia L’Arte».”

Amedeo Romano: “Perché è nata DILA?”

Bruno Mancini: “Perché dopo 6 anni, 7 anni… però adesso…”

Amedeo Romano: “…Di LENOIS.”

Bruno Mancini: “Di LENOIS e di «La tua foto in copertina», e di tutti i precedenti progetti.
Adesso dovrei entrare in polemica. Non voglio entrare in polemica.”

Amedeo Romano: “Giusto un pizzichino”

Bruno Mancini: “Se lo dico in questo modo non è polemica.
Io dico che tutte le TUTTE le Amministrazioni dell’isola d’Ischia, TUTTE, di qualsiasi colore, nei 6 -7 anni in cui noi abbiamo operato, attraverso TUTTI i loro consiglieri di maggioranza e di minoranza ecc. non hanno fatto UNA telefonata, non dico a Bruno Mancini, ma caso mai a TeleIschia per chiedere… «Ma questi signori chi sono?». Per capire, per seguire, per intendere quello che era il progetto che noi stavamo proponendo. Roberta Panizza, dopo due anni è stata cooptata nella «Commissione Cultura» del suo paese di Vermiglio. Poi l’hanno inserita addirittura nelle liste per le elezioni. L’hanno inserita… con il suo consenso ovviamente.”

Amedeo Romano: “Se ne sono accorti che esisteva e ne hanno approfittato.”

Bruno Mancini: “E le hanno dato la disponibilità a livello comunale di organizzare (questo è il terzo in programma) un festival di un giorno «Cant’autorando», nel quale lei ha la piena disponibilità del Teatro comunale, dei mezzi comunali, presenta poesia, musica, bla bla… per un paese di Vermiglio abitato da 2000 3000 persone e senza molte potenzialità… “

Amedeo Romano: “E mettiamocela in questa scia. Innestiamoci questa questione dei gemellaggi. Che fine hanno fatto?”

Bruno Mancini: “Ad un certo punto questo progetto è sbarcato in Sicilia tramite un amico che ho contattato (il carissimo amico Enzio Salvia, cantautore e musicista con il quale adesso stiamo preparando un CD), e questo amico ne ha parlato con l’Amministrazione comunale che era un’Amministrazione nuova…”

Amedeo Romano: “Il paese?”

Bruno Mancini: “Torrenova in provincia di Messina. Ed è un paese che sicuramente deve essere meraviglioso perché stiamo parlando di un paese che ha 6 km di spiaggia nella quale non c’e un insediamenti di nessun tipo.
Non appena questi Signori Amministratori hanno voluto conoscermi, hanno voluto sentire le cose, insomma dopo un po’, il Sindaco mi ha nominato con una determina comunale «Esperto del Sindaco per il turismo e per il gemellaggio», chiedendomi di fare un gemellaggio con uno dei Comuni dell’isola d’Ischia.”

Amedeo Romano: “Ha scritto anche una lettera, se non vado errato, il Sindaco di Torrenova.”

Bruno Mancini: “Ha deliberato il gemellaggio.”

Amedeo Romano: “No dico si è poi rivolto ufficialmente”

Bruno Mancini: “Sì. Allora, a quel punto, li ho messi in contatto con l’Amministrazione del Comune d’Ischia. La solerzia di Giosuè Mazzella, Assessore, ha fatto in modo che questa iniziativa diventasse concreta, tanto che l’Amministrazione Comunale ischitana, con una lettera a firma del Presidente, del Sindaco e dell’Assessore, ha comunicato, circa un anno, fa al Sindaco Salvatore Castrovinci del Comune di Torrenova la volontà del Comune d’Ischia di gemellarsi con loro. Immediatamente dopo, il Comune di Torrenova ha convocato il Consiglio comunale…

Amedeo Romano: “Ha deliberato…”

Bruno Mancini: “Ma non è che ha deliberato… ha deliberato all’unanimità: maggioranza e minoranza.
Ma non solo, ma quanto poi, sembra incredibile, in quell’ambito, si sono presentate TUTTE le Associazioni operanti nel territorio con una lettera di ringraziamento all’Amministrazione per questo atto che loro stavano compiendo.”

Amedeo Romano: “Bello! Nemo propheta in patria!”

Bruno Mancini: “Posso darti del tu, immagino?”

Amedeo Romano: “Come no, come no! Siamo in una situazione salottiera.”

Bruno Mancini: “Ma tu vuoi capire che è passato più di un anno e noi ad Ischia non abbiamo fatto niente ancora?”

Amedeo Romano: “Senti, a proposito, allora andiamo al centro, perché poi i minuti trascorrono impietosi. Allora «Otto milioni», potrebbero sembrare, voglio dire, volgare moneta. Potrebbero far pensare chi sa che cosa. Perché «Otto milioni»? E poi ci spieghi cosa ci faranno gli «Otto milioni», questi «Otto milioni» nell’EXPO (non nei nostri expo, ma in quello milanese che si svolge quest’anno)?”

Bruno Mancini: “Allora ritorno un attimo all’argomento precedente.
Quando ci siamo resi conto che dopo 6 anni, 7 anni, non c’era arrivata nemmeno una telefonata da nessuno di quei Signori, abbiamo decido di fare qualcosa. O chiuderlo questo discorso perché diventava sterile almeno per quanto riguarda la nostra intenzione, o, altrimenti trovare una soluzione. La soluzione è stata quella di costituire un’Associazione. Un’Associazione con un atto notorio, quindi come persona giuridica, tale da poter accedere non solamente a quelli che sono dei fondi di finanziamento, ma anche alle strutture parallele alla nostra che possono in qualche modo darci delle situazioni positive. Quindi io ho dovuto effettuare una scelta, perché certamente non era possibile fare un Associazione con 300 Soci Fondatori, individuando un po’ quelli che erano personaggi che maggiormente si erano dedicati a questa cosa, tra cui il nostro carissimo Enrico Buono Direttore di questa emittente, il Don Backy di cui abbiamo parlato prima e gli altri che sono stati Pionieri storici. Quindi abbiamo messo a punto un poco la struttura.”

Amedeo Romano: “Stiamo parlando del passaggio da LENOIS a DILA?”

Bruno Mancini: “Stiamo parlando del passaggio da una tribù di personaggi scapigliati che comunque seguivano delle regole tutte loro, ad un’Associazione che, anche senza di me, potrà continuare ad andare avanti per conto suo, perché esiste come struttura.
Da quel momento in poi è cambiata anche l’ottica del rapporto con quello che noi proponiamo, e quindi è venuta fuori l’idea, tramite Alberto Liguoro (anche se ormai erano scaduti i termini per dire la verità), di presentarci all’EXPO di Milano. All’EXPO di Milano? Sì!”

Amedeo Romano: “Per fare cosa? Presentarsi per chiedete di fare cosa?”

Bruno Mancini: “Il progetto che io ho presentato all’EXPO di Milano si chiama «Otto milioni».
Otto milioni vuol dire che il nostro Premio internazionale di Poesia, con il quale siamo arrivati alla quarta edizione, tende ad avere un potenziale di votanti pari ad otto milioni. Che poi non votino, non significa niente. Ma le 5000 copie, che noi abbiamo distribuito in gratuita lettura sul naviglio della Flotta Lauro, avevano tutte quante all’interno un coupon di votazione. Quindi, teoricamente tutti gli otto milioni di questi Signori potevano votare. Questo non significa che noi il prossimo Premio non potremo farlo a 24 milioni perché, caso mai, contatteremo le Ferrovie dello Stato (cosa che alcuni nostri amici stanno già facendo)…”

Amedeo Romano: “Lasciare sui vari treni a simpatica percorrenza.”

Bruno Mancini: “Sulle navi crociera o su altre strutture di questo tipo, in modo da poter aumentare ancora questo numero. Però gli otto milioni sono questi.”

Amedeo Romano: “Abbiamo detto cosa è otto milioni adesso andiamo fuori alle porte di Milano.”

Bruno Mancini: “Siamo andati a Milano e abbiamo detto «Signori noi abbiamo un progetto» e loro «Sì va be’. Quale? Dove volete farlo?» «Non vogliamo farlo da nessuna parte! Non vogliamo le vostre strutture, non vogliamo teatri, musei, non vogliamo niente. Vogliamo ricostruire quelle che sono state le origini del teatro».
Il teatro è iniziato con il famoso «Carro di Tespi». Qualcuno con due cavalli e quelle strutture tipo cowboy andava in giro per i paesi, si fermava nelle piazze, apriva le tendine e si metteva a fare il guitto con il piattino… Questo è l’inizio del teatro. Noi lo faremo, ma lo faremo in maniera moderna: con un camper! Quindi noi diciamo: «Signori dell’EXPO, noi vorremmo venire per 6 giorni a Milano. Avere libero accesso a tutte le vostre piazze con il camper, dal quale camper noi comunicheremo, leggeremo, faremo arte principalmente inserita nel progetto «Otto milioni» che è il Premio internazionale di Poesia che abbiano già per quest’anno bandito»… a proposito questo voglio dirlo per qualcuno che può essere interessato: il 31 Marzo è la data ultima per l’iscrizione.”

Amedeo Romano: “Allora avete fatto questa richiesta. Risposta?”

Bruno Mancini: “Risposta: «Ma che sta dicendo questo.. fammi capire» e quindi abbiamo dovuto, in qualche modo, dimostrare che questa situazione assolutamente innovativa per loro, fuori da qualsiasi canone, da qualsiasi cosa, era fattibile, non era invasiva, non creava problemi di nessun tipo di ordine pubblico, non abbisognava di permessi autorizzazioni speciali, particolari ecc. E loro ci hanno seguito, l’hanno capito, l’hanno valutato e l’hanno approvato, ma non solo, l’hanno approvato e qua poi c’è…”

Amedeo Romano: “C’è il carteggio che stai muovendo da mezzora.”

Bruno Mancini: “Lo porto sempre con me.”

Amedeo Romano: “A testimonianza e conferma qualora dovessimo aver bisogno di quello che stai dicendo.”

Bruno Mancini: “Qualcuno potrebbe mettere in discussione qualche parola e abbiamo sempre la carta che canta.
A quel punto mi ha contattato l’Assessorato alla cultura del Comune di Milano, direttamente, e mi dice «Guardi noi comunque abbiamo approvato il progetto…» e questo l’hanno fatto il 9 marzo «… però l’Assessore tramite… penserebbe che potrebbe esser simpatico se lei entrasse nel nostro progetto.»
Perché all’interno dell’EXPO di Milano, che dura 6 mesi, esiste anche un progetto che si chiama Bookcity Milano e questo Bookcity Milano organizzato dall’Assessorato alla Cultura del Comune si Milano ha come partner, diciamo qualche personaggio del tipo Fondazione Rizzoli, Corriere della sera

Amedeo Romano: “Roba da poco, insomma!”

Bruno Mancini: “… Camera di Commercio… insomma… queste sono… ”

Amedeo Romano: “Quisquiglie!”

Bruno Mancini: “… quindi loro vorrebbero, hanno voluto, ed hanno continuato a proporci che noi entrassimo in questo discorso del Bookcity…”

Amedeo Romano: “Ci saremo?”

Bruno Mancini: “Certamente ci saremo perché ieri mattina un nostro rappresentante a Milano, che ringrazio, Antonio carissimo, si è presentato all’appuntamento che era stato da loro fissato per noi…”

Amedeo Romano: “Dall’assessorato.”

Bruno Mancini: “No con questi del Bookcity, per definire quelli che saranno i termini della nostra partecipazione. Resta il fatto che neanche loro fino a questo momento hanno ancora creato un palinsesto e l’unica cosa che si è stabilito… “

Amedeo Romano: “Però c’è l’idea del contenitore e andranno specificate.”

Bruno Mancini: “l’unica cosa certa è che noi ci saremo.”

Amedeo Romano: “Date?”

Bruno Mancini: “L’unica cosa che hanno deciso ieri sono state le date, e le date saranno nella seconda metà di ottobre. Praticamente il fine settimana da 23 al 25.”

Amedeo Romano: “Avremo modo Bruno per rivederci immediatamente subito dopo l’estate, che ci porta a guardare altre situazioni sull’isola, per capire meglio, per affrontare meglio e seguire più nello specifico, ma per chiudere una postilla, visto che il tempio è esaurito. Una postilla di pochi secondi. Si saranno chiesti i nostri amici telespettatori da una mezz’ora a questa parte il perché di questo cappellino. Noi ne abbiamo parlato prima di cominciare questa nostra chiacchierata, perché ho capito che ce ne sono anche altri. Cambiano a seconda delle situazioni? Cappellino di TeleIschia? Bruno Mancini è un uomo che non va in giro senza cappellino? Per una figura artistica, per un vezzo del personaggio?”

Bruno Mancini: “Tutto questo nasce da mia figlia Mirna. Lei, di tanto in tanto va in giro per il mondo, e quando torna a casa per me ha sempre un cappellino.”

Amedeo Romano: “Quindi questo e per ricordare Mirna?”

Bruno Mancini: “No, questo qui (adesso la collezione dei cappelli è più grande della collezione dei capelli in effetti), però questo qui è stato il primo cappellino che ho indossato come arte, comepoesia in questo tipo di contesto.”

Amedeo Romano: “Quindi fa parte di questo contesto. Allora ci rivediamo prima di Ottobre con questo cappellino.”

Bruno Mancini: “Io vorrei che qualcuno capisse il senso di questi discorso finale: Signori noi siamo aperti…”

Amedeo Romano: “Diamo un recapito, una piazza virtuale.”

Bruno Mancini: “La piazza virtuale è il gruppo LENOIS di facebook. Siamo lì è siamo aperti a tutte le collaborazioni.”

Amedeo Romano: “Grazie a Bruno Mancini di essere stato con noi in questa chiacchierata per rivalorizzare la cultura, l’arte della nostra isola d’Ischia che possa essere un faro che poi si allarga… va be’, senza esagerazioni. Rivediamoci prima di Milano. Grazie di averci seguiti, appuntamento alla prossima PRIMA PAGINA. Arrivederci.”

DILA

“Da Ischia L’Arte” – Associazione culturale
Amedeo Romano

chi siamo i progetti il diario notizie stampa - tv

Views: 14

Prima Guerra Mondiale

Prima Guerra Mondiale

Prima Guerra Mondiale: “Ricordi e testimonianze di un territorio”

In occasione del centenario della Prima Guerra Mondiale, il Polo Museale dell’Abruzzo, Ufficio di Sulmona, partecipa alla celebrazione con la realizzazione della mostra “Ricordi e testimonianze di un territorio”.
Il comprensorio della Valle Peligna, seppur lontano dalla linea del fronte, non ha potuto esimersi dalla partecipazione diretta al conflitto con l’invio al fronte di uomini, mezzi e risorse. Inoltre proprio a Sulmona, in località Fonte d’Amore, è stato costruito un Campo di Concentramento per la reclusione dei soldati Austro-Ungarici fatti prigionieri nel conflitto.
La presenza di alcuni significativi elementi architettonici celebrativi della Grande Guerra, la ricerca storica relativa al Campo di Concentramento, la bibliografia del tempo, gli aspetti politici ed infine i reperti e i documenti dell’epoca hanno ispirato la realizzazione di questo progetto.
L’intento è quello di rivolgersi agli alunni delle scuole di ogni grado, per cui l’impostazione è essenzialmente didattica ma aperta al coinvolgimento di un pubblico più vasto.
Il percorso è aperto a nuovi contributi e testimonianze; è l’inizio di un lavoro di ricerca rivolto alla conservazione della memoria, con la futura realizzazione di un museo storico del ricordo sulla Prima e la Seconda Guerra Mondiale da istituire nel luogo più rappresentativo del territorio: Il Campo di Concentramento di Fonte d’Amore.

Prima Guerra Mondiale

Redattore: PIETRO COCCO

Data Inizio: 01 aprile 2015
Data Fine: 30 luglio 2015
Costo del biglietto: gratuito
Prenotazione:Facoltativa; Telefono prenotazioni: 086432849
Luogo: Sulmona, Abbazia di Santo Spirito al Morrone
Orario: dal lunedì al venerdì 9.00 – 13.00
Telefono: 086432849
Fax: 086432849
Abbazia di Santo Spirito al Morrone
Città: Sulmona
Indirizzo: Via Badia, 28
Provincia: AQ
Regione: Abruzzo

Teleischia logo compAmedeo Romano intervista Bruno Mancini

Presidente dell’Associazione culturale

Da Ischia L’Arte – DILA

PRIMO PIANO – TELEISCHIA

Ischia 26 Marzo 2015

Amedeo Romano: “Una prima pagina quella di oggi dedicata alla cultura e all’arte nella nostra isola d’Ischia: argomenti sempre bistrattati, ma che sono al centro dell’attenzione dell’amico che ospitiamo in questa nostra mezzora odierna, l’amico Bruno Mancini. Buon giorno Bruno, come va?

Bruno Mancini: “Buongiorno a voi e grazie d’avermi ospitato.”

Amedeo Romano: “Se dovessimo, io avrei voluto dire scrittore ecc, se dovessimo trovare qualche aggettivo per descrivere a chi non ti conosce, semmai a quelli che stanno al di là della nostra isola e ci guardano dalla terraferma, chi è Bruno Mancini… che fa…”

Bruno Mancini: “Un umano che ama la cultura e ama l’arte e che cerca in qualche modo di divulgarla in questo periodo di bassa attenzione da parte, non solamente dei media, ma anche delle amministrazioni, delle associazioni e un po’ tutto il gruppo che ruota intorno a questi concetti.”

Amedeo Romano: “è così difficile fare arte e cultura, promuove iniziative, organizzare eventi, raggruppare persone, trovare chi ha questo nel DNA, questa passione, questo vezzo, questa disposizione?”

Bruno Mancini: “è assolutamente difficile per coloro i quali non riescono ad intendere quali sono le portate, le valenze, gli importi di queste perfomance, di queste attenzioni per la cultura. Io credo che da epoca remota, in effetti, la cultura sia stata anche uno dei primi veicoli per chi viaggia, per chi è in movimento. Noi qui ad Ischia abbiamo le terme, abbiamo il sole e ci siamo fermati lì. Vedo tanti luoghi che addirittura vivono per aver generato in quei posti una persona, una personalità. Penso a Giordano Bruno, per esempio, e fanno ruotare intorno a questa personalità tutta l’economia della loro cittadina. Noi, penso che abbiamo dei riferimenti che superano le centinaia di personaggi, ma su tutti i campi, insomma se pensiamo a Toscanini o a Mendelssohn nella musica, o pensiamo a Pasolini o a Moravia…”

Amedeo Romano: “Ad Ibsen, a Visconti, a Garibaldi a Casamicciola, hai voglia di spaziare.”

Bruno Mancini: “Quando vi è stato per me un momento di riflessione, ho fatto un po’ un’analisi, e ho visto che ce ne sono alcune centinaia di nomi di questo calibro. Quindi, se per ciascuno di essi si volesse fare un solo giorno di celebrazione, diciamo così, noi potremmo riempire tutto l’arco dei 365 giorni dell’anno…”

Amedeo Romano: “Ed inventarci un anno in più perché se sono oltre… se superano…”

Bruno Mancini: “… e creare dei pacchetti proprio turistici ad hoc per questi eventi. Ti posso assicurare che gente che viaggia per turismo ce n’è tanta, basta vedere Venezia, Firenze, o Roma.”

Amedeo Romano: “Visitare i luoghi d’arte storici.”

Bruno Mancini: “Noi possiamo, non solamente dare dei luoghi d’arte perché ci sono tante situazioni qua ad Ischia che possono essere inserite in questo discorso, ma dare il senso della storia dell’arte in tutte le sue discipline. Come dicevo: storia, cultura, pittura, cinematografia ecc. ecc.”

Amedeo Romano: “D’altronde tu ha fondato anche la tua attività recente… ora che tu hai parlato ricordo delle iniziative dei famosi gemellaggi, di qualche iniziativa di contatti con località italiane, anche insulari se non vado errato, che hanno qualcosa da spartire con la nostra isola d’Ischia, quindi, hai creato rapporti, hai coinvolto amministrazioni comunali insomma per poter generare questo rapporto a doppio filo di andata e ritorno. Poi non so dove siano naufragate queste iniziative.
Si saranno fermate chi sa dietro l’angolo o in qualche cassetto.
Questa è polemica spicciola che lasciamo ai politici, noi occupiamoci dell’iniziativa.
Ecco, quali sono stare queste iniziative e perché poi? Giusto sulla scia, credo, di cultura chiama cultura? Come funziona?”

Bruno Mancini: “Io volevo concludere un attimo il discorso di prima, per dire che le ragioni per le quali, appunto, non c’è questa attenzione sull’arte sono di due ordini praticamente. Prima, perché non portano voti. Anche perché poi se c’è una razza un po’ bastarda, un po’ cervellotica, è quella degli artisti insomma che non si fa facilmente mettere la cavezza al carro dei vincitori. “

Amedeo Romano: “Non sono controllabili.”

Bruno Mancini: “ E questa è una delle ragioni principali. La seconda è ce non porta soldi: non porta soldi perché l’arte non ha mai dato da vivere a nessuno.”

Amedeo Romano: “Se non inserito, invece, nel discorso turistico del quale potrebbe poi beneficiare tutta la comunità”

Bruno Mancini: “Però, oggi, io credo di essere il primo, sicuramente in Italia ma forse pure in molti altri paesi del mondo, ad avere tirato fuori dal cassetto un’idea, e ho detto: la poesia sembra che sia morta, però la poesia ha una sua storia molto importante. Ha avuto dei periodi di grandissima importanza. Quando c’erano i Baroni, quando c’erano i Conti, quando c’erano i Principi, il poeta era a corte era stimato, era riverito. Ora loro non ci sono più, ma chi c’è al loro posto? Questa è la domanda. La pubblicità, è la pubblicità quella che crea i nostri bisogni, è la pubblicità quella che crea le nostre figure professionali o le nostre figure artistiche, quindi, noi dobbiamo decidere di prostituirci alla pubblicità
Così ho creato la prima antologia poetica in Italia con pagine pubblicitarie all’interno.”

Amedeo Romano: “Ti sei piegato a questo moderno sistema pur di far veicolare, passare il messaggio.”

Bruno Mancini: “Ho superato, in effetti, quel momento di nausea che poteva venire per questa dicotomia tra queste due forme: una speculativa e l’atra, invece…”

Amedeo Romano: “Più eccelsa, di livelli superiori”

Bruno Mancini: “-… di un altro livello. Però questo sistema in effetti si è reso immediatamente positivo.”

Amedeo Romano: “Hai avuto riscontro.”

Bruno Mancini: “Sì, perché le aziende hanno trovato il loro interesse, nel senso che le antologie, alla fine dei conti, vengono a costare due soldi, quindi, volendo le regalano ai loro ospiti in albergo o le danno in gratuita lettura (come è capitato per i nostri ultimi sponsor Salvatore Lauro con l’Istituto Agostino Lauro e con tutte le Ditte e le Aziende a lui collegate), ai viaggiatori.
Noi abbiamo avuto un ritorno enorme, perché (oggi in Italia un libro di poesie di 400 copie vendute, 400 non 4000, è un bestseller) noi siamo riusciti a stamparne 5000 e a farli leggere ad otto milioni di viaggiatori delle linee Lauro e di altre situazioni. A parte tutto quello che è capitato e quello che è successo nel web, dove centinaia di blog, centinaia di siti e centinaia e centinaia di autori sono intervenuti con i loro sistemi per distribuire, promuovere in queste situazioni. Quindi, dicevo, se un’azienda va a fare un volantino, va a fare una brochure, le costa più che se fa un’antologia poetica.”

Amedeo Romano: “Certo!”

Bruno Mancini: “Però dopo mezzora questa cosa qui è buttata via. Non c’è più. Non c’è più nulla.”

Amedeo Romano: “Invece questa, l’antologia…”

Bruno Mancini: “…rimane nel tempo. Rimane per generazioni. Io non ho mai visto uno che ha buttato un libro!”

Amedeo Romano: “Non scade. Non è a scadenza.“

Bruno Mancini: “Non è a scadenza. Non solo non è a scadenza, ma nel tempo acquista importanza, perché il figlio o il nipote che va a vedere il padre… e vi trova l’albergo Excelsior di… lo trova interessante e…”

Amedeo Romano: “Parlavi di web e internet, quindi vuol dire che ti sei votato a moderni sistemi, li veicoli nottetempo… ”

Bruno Mancini: “Certamente! Lì siamo leader. Ecco soltanto qualche input: se tu fai una ricerca «Antologie Ischia» su google, tutta la prima pagina e tutta la mia, la nostra. Tutta, non ce n’è per altri.” « »

Amedeo Romano: “Senti, dopo torniamo sul discorso turistico, che lo parcheggiamo un momento lì, io continuerei sulla scia della conoscenza. Abbiamo parlato di Bruno Mancini, abbiamo parlato al plurale – noi- quindi il gruppo, l’Associazione. Quali sono stati gli step? Che cosa è nato poi dopo l’esigenza? Da quale tipo di esigenza? E poi la trasformazione di questi ultimi mesi, ancora un’ulteriore crescita?”

Bruno Mancini: “Tutto è nato otto anni fa praticamente, quando ho deciso di mettere ordine nelle mie cose, perché io, anche se lo dico con la modestia, sono uno scrittore di vecchia data. Ho iniziato a scrivere quando avevo 13 anni. Ho fatto delle cose che probabilmente a qualcuno sono anche piaciute. Però il lavoro mi ha portato in giro un po’ per Ischia, un po’ per altri posti mi ha dato molte difficoltà per sistemare queste mie cose. Però, ho detto, guarda Bruno Mancini tu da solo probabilmente non arriverai da nessuna parte. L’età c’è, i mezzi economici non ci sono. Bruno Vespa vende tre milioni di copie perché è Bruno Vespa e cosi il Papa, perché è il Papa, ma probabilmente se Bruno Vespa fosse Bruno Mancini non venderebbe nemmeno 50 copie. E quindi questo concetto andava preso in considerazione e allora ho cercato in giro delle collaborazioni. Delle collaborazioni sotto diversi profili. Collaborazioni a livello di capacità di movimentare il web, di capacità d’intendere la poesia e l’arte degli altri, quindi mettersi dalla parte del giudice, del giurato, di quello che sceglie delle situazioni, e, in tutte queste situazioni, alcune persone sono venute con un po’ di entusiasmo in più di quello che pensavo (mi riferisco a Roberta Panizza, a Liga Sarah Lapinska, mi riferisco ad Antonio Mencarini, a Vincenzo Savarese). “

Amedeo Romano: “Sono lo zoccolo duro insomma.”

Bruno Mancini: “In effetti loro hanno preso coscienza di questa situazione e se la sono fatta propria. Quindi non è che sono semplicemente dei collaboratori, ma sono degli alter ego che nel loro campo, nel loro settore, nella loro specificità, anche Alberto Liguoro, sono dei leader. Quindi hanno creato le loro strutture parallele nell’ambito di questa situazione. Oggi abbiamo un sito internet fb che in meno di un anno ha raggiunto 16.000 iscritti. Oggi…”

Amedeo Romano: “Però c’è DILA.”

Bruno Mancini: “Perché oggi c’e, non solo DILA, ma c’è tutto il trascorso. Abbiamo superato queste fasi. Dal piccolo imprenditore che caso mai ha voluto sponsorizzare 100-200 copie, fino a creare questo Premio internazionale di poesia con il quale oggi siamo arrivati alla quarta edizione e che, appunto, ha trovato nel benemerito Salvatore Lauro uno degli sponsor principali, supportandoci in tanti modi.
Abbiamo anche avuto la possibilità di presentare questi progetti in alcune strutture alberghiere, coinvolgendo anche loro attraverso quel processo di pubblicizzazione.

Amedeo Romano: “Anche perché poi abbiamo visto che al di là delle occasioni importanti in cui abbiamo avuto anche modo di partecipare -le Coquille di Lauro-, ma anche in altri posti dove ci sono stati artisti di varia altra natura (non voglio dimenticare nessuno ma c’e’stata una mostra d’arte di pittura di Nunzia Zambardi). Insomma ho visto che la cultura è intesa nella maniera più estesa possibile. Ecco nelle varie sue manifestazione ed espressioni, non solo con lo scritto, la poesia, ma anche con il dipinto. Insomma una situazione vista a 360 gradi dove gli artisti isolani si sono riconosciuti ed hanno trovato uno spazio in cui poter intervenire (non ultimo a livello di spazio fisico quello di Buonopane dove Dragon ha messo questa struttura a disposizione per potersi incontrare). Il salotto, ecco, di qualche centinaia di anni fa. Un salotto letterario dove ci si incontra, ci si riunisce e ci si ritrova.”

Bruno Mancini: “Abbiamo avuto la velleità, la capacità, la disponibilità di creare un certo numero di «case della cultura». Una delle prime è stata quella messa a disposizione dal compianto, mio carissimo amico, Pasquale Scotti dell’hotel Ulisse, e dopo sono venute quelle dell’hotel Delfini, quella del Miramare e Castello, quella del Mareblu. Quindi in ciascuna di esse…”

Amedeo Romano: “Parco Verde…”

Bruno Mancini: “Sì Parco Verde, Coquille e ce ne sono tante. In ciascuna di esse abbiamo creato delle situazioni artistiche che coinvolgevano non solamente personaggi ischitani, ma personaggi venuti addirittura come ti ho detto dalla Lettonia come Liga Sarah Lapinska…”

Amedeo Romano: “Tra l’altro tra nomi famosi Don Backy! Come c’è arrivato Don Backy a Ischia e a Bruno Mancini?.”

Bruno Mancini: “Questa è un’altra perla probabilmente unica per il nostro gruppo. Don Backy è l’artista che tutti sappiamo e conosciamo: cinema canzoni ecc.”

Amedeo Romano: “Almeno chi ha i capelli bianchi come noi.”

Bruno Mancini: “Don Backy per la prima volta nella sua vita ha letto della poesie del nostro gruppo.
Noi le abbiamo mandate registrare anche per la vostra televisione.”

Amedeo Romano: “Abbiamo avuto in un periodo la rubrica che le trasmettevano.”

Bruno Mancini: “Creavamo questa rubrica per TeleIschia, e in una di queste puntate per TeleIschia c’è Don Backy che legge 3-4 poesie. Non aveva mai letto in pubblico neanche le sue poesie. Probabilmente lo farà ancora perché siamo in contatto continuo e costante, e io sono in contatto con lui, ed è entrato Don Backy nella nostra Associazione DILA…”

Amedeo Romano: “DILA sta per?”

Bruno Mancini: “DILA è l’acronimo di «Da Ischia L’Arte». La precedente era LENOIS, questa è «Da Ischia L’Arte».”

Amedeo Romano: “Perché è nata DILA?”

Bruno Mancini: “Perché dopo 6 anni, 7 anni… però adesso…”

Amedeo Romano: “…Di LENOIS.”

Bruno Mancini: “Di LENOIS e di «La tua foto in copertina», e di tutti i precedenti progetti.
Adesso dovrei entrare in polemica. Non voglio entrare in polemica.”

Amedeo Romano: “Giusto un pizzichino”

Bruno Mancini: “Se lo dico in questo modo non è polemica.
Io dico che tutte le TUTTE le Amministrazioni dell’isola d’Ischia, TUTTE, di qualsiasi colore, nei 6 -7 anni in cui noi abbiamo operato, attraverso TUTTI i loro consiglieri di maggioranza e di minoranza ecc. non hanno fatto UNA telefonata, non dico a Bruno Mancini, ma caso mai a TeleIschia per chiedere… «Ma questi signori chi sono?». Per capire, per seguire, per intendere quello che era il progetto che noi stavamo proponendo. Roberta Panizza, dopo due anni è stata cooptata nella «Commissione Cultura» del suo paese di Vermiglio. Poi l’hanno inserita addirittura nelle liste per le elezioni. L’hanno inserita… con il suo consenso ovviamente.”

Amedeo Romano: “Se ne sono accorti che esisteva e ne hanno approfittato.”

Bruno Mancini: “E le hanno dato la disponibilità a livello comunale di organizzare (questo è il terzo in programma) un festival di un giorno «Cant’autorando», nel quale lei ha la piena disponibilità del Teatro comunale, dei mezzi comunali, presenta poesia, musica, bla bla… per un paese di Vermiglio abitato da 2000 3000 persone e senza molte potenzialità… “

Amedeo Romano: “E mettiamocela in questa scia. Innestiamoci questa questione dei gemellaggi. Che fine hanno fatto?”

Bruno Mancini: “Ad un certo punto questo progetto è sbarcato in Sicilia tramite un amico che ho contattato (il carissimo amico Enzio Salvia, cantautore e musicista con il quale adesso stiamo preparando un CD), e questo amico ne ha parlato con l’Amministrazione comunale che era un’Amministrazione nuova…”

Amedeo Romano: “Il paese?”

Bruno Mancini: “Torrenova in provincia di Messina. Ed è un paese che sicuramente deve essere meraviglioso perché stiamo parlando di un paese che ha 6 km di spiaggia nella quale non c’e un insediamenti di nessun tipo.
Non appena questi Signori Amministratori hanno voluto conoscermi, hanno voluto sentire le cose, insomma dopo un po’, il Sindaco mi ha nominato con una determina comunale «Esperto del Sindaco per il turismo e per il gemellaggio», chiedendomi di fare un gemellaggio con uno dei Comuni dell’isola d’Ischia.”

Amedeo Romano: “Ha scritto anche una lettera, se non vado errato, il Sindaco di Torrenova.”

Bruno Mancini: “Ha deliberato il gemellaggio.”

Amedeo Romano: “No dico si è poi rivolto ufficialmente”

Bruno Mancini: “Sì. Allora, a quel punto, li ho messi in contatto con l’Amministrazione del Comune d’Ischia. La solerzia di Giosuè Mazzella, Assessore, ha fatto in modo che questa iniziativa diventasse concreta, tanto che l’Amministrazione Comunale ischitana, con una lettera a firma del Presidente, del Sindaco e dell’Assessore, ha comunicato, circa un anno, fa al Sindaco Salvatore Castrovinci del Comune di Torrenova la volontà del Comune d’Ischia di gemellarsi con loro. Immediatamente dopo, il Comune di Torrenova ha convocato il Consiglio comunale…

Amedeo Romano: “Ha deliberato…”

Bruno Mancini: “Ma non è che ha deliberato… ha deliberato all’unanimità: maggioranza e minoranza.
Ma non solo, ma quanto poi, sembra incredibile, in quell’ambito, si sono presentate TUTTE le Associazioni operanti nel territorio con una lettera di ringraziamento all’Amministrazione per questo atto che loro stavano compiendo.”

Amedeo Romano: “Bello! Nemo propheta in patria!”

Bruno Mancini: “Posso darti del tu, immagino?”

Amedeo Romano: “Come no, come no! Siamo in una situazione salottiera.”

Bruno Mancini: “Ma tu vuoi capire che è passato più di un anno e noi ad Ischia non abbiamo fatto niente ancora?”

Amedeo Romano: “Senti, a proposito, allora andiamo al centro, perché poi i minuti trascorrono impietosi. Allora «Otto milioni», potrebbero sembrare, voglio dire, volgare moneta. Potrebbero far pensare chi sa che cosa. Perché «Otto milioni»? E poi ci spieghi cosa ci faranno gli «Otto milioni», questi «Otto milioni» nell’EXPO (non nei nostri expo, ma in quello milanese che si svolge quest’anno)?”

Bruno Mancini: “Allora ritorno un attimo all’argomento precedente.
Quando ci siamo resi conto che dopo 6 anni, 7 anni, non c’era arrivata nemmeno una telefonata da nessuno di quei Signori, abbiamo decido di fare qualcosa. O chiuderlo questo discorso perché diventava sterile almeno per quanto riguarda la nostra intenzione, o, altrimenti trovare una soluzione. La soluzione è stata quella di costituire un’Associazione. Un’Associazione con un atto notorio, quindi come persona giuridica, tale da poter accedere non solamente a quelli che sono dei fondi di finanziamento, ma anche alle strutture parallele alla nostra che possono in qualche modo darci delle situazioni positive. Quindi io ho dovuto effettuare una scelta, perché certamente non era possibile fare un Associazione con 300 Soci Fondatori, individuando un po’ quelli che erano personaggi che maggiormente si erano dedicati a questa cosa, tra cui il nostro carissimo Enrico Buono Direttore di questa emittente, il Don Backy di cui abbiamo parlato prima e gli altri che sono stati Pionieri storici. Quindi abbiamo messo a punto un poco la struttura.”

Amedeo Romano: “Stiamo parlando del passaggio da LENOIS a DILA?”

Bruno Mancini: “Stiamo parlando del passaggio da una tribù di personaggi scapigliati che comunque seguivano delle regole tutte loro, ad un’Associazione che, anche senza di me, potrà continuare ad andare avanti per conto suo, perché esiste come struttura.
Da quel momento in poi è cambiata anche l’ottica del rapporto con quello che noi proponiamo, e quindi è venuta fuori l’idea, tramite Alberto Liguoro (anche se ormai erano scaduti i termini per dire la verità), di presentarci all’EXPO di Milano. All’EXPO di Milano? Sì!”

Amedeo Romano: “Per fare cosa? Presentarsi per chiedete di fare cosa?”

Bruno Mancini: “Il progetto che io ho presentato all’EXPO di Milano si chiama «Otto milioni».
Otto milioni vuol dire che il nostro Premio internazionale di Poesia, con il quale siamo arrivati alla quarta edizione, tende ad avere un potenziale di votanti pari ad otto milioni. Che poi non votino, non significa niente. Ma le 5000 copie, che noi abbiamo distribuito in gratuita lettura sul naviglio della Flotta Lauro, avevano tutte quante all’interno un coupon di votazione. Quindi, teoricamente tutti gli otto milioni di questi Signori potevano votare. Questo non significa che noi il prossimo Premio non potremo farlo a 24 milioni perché, caso mai, contatteremo le Ferrovie dello Stato (cosa che alcuni nostri amici stanno già facendo)…”

Amedeo Romano: “Lasciare sui vari treni a simpatica percorrenza.”

Bruno Mancini: “Sulle navi crociera o su altre strutture di questo tipo, in modo da poter aumentare ancora questo numero. Però gli otto milioni sono questi.”

Amedeo Romano: “Abbiamo detto cosa è otto milioni adesso andiamo fuori alle porte di Milano.”

Bruno Mancini: “Siamo andati a Milano e abbiamo detto «Signori noi abbiamo un progetto» e loro «Sì va be’. Quale? Dove volete farlo?» «Non vogliamo farlo da nessuna parte! Non vogliamo le vostre strutture, non vogliamo teatri, musei, non vogliamo niente. Vogliamo ricostruire quelle che sono state le origini del teatro».
Il teatro è iniziato con il famoso «Carro di Tespi». Qualcuno con due cavalli e quelle strutture tipo cowboy andava in giro per i paesi, si fermava nelle piazze, apriva le tendine e si metteva a fare il guitto con il piattino… Questo è l’inizio del teatro. Noi lo faremo, ma lo faremo in maniera moderna: con un camper! Quindi noi diciamo: «Signori dell’EXPO, noi vorremmo venire per 6 giorni a Milano. Avere libero accesso a tutte le vostre piazze con il camper, dal quale camper noi comunicheremo, leggeremo, faremo arte principalmente inserita nel progetto «Otto milioni» che è il Premio internazionale di Poesia che abbiano già per quest’anno bandito»… a proposito questo voglio dirlo per qualcuno che può essere interessato: il 31 Marzo è la data ultima per l’iscrizione.”

Amedeo Romano: “Allora avete fatto questa richiesta. Risposta?”

Bruno Mancini: “Risposta: «Ma che sta dicendo questo.. fammi capire» e quindi abbiamo dovuto, in qualche modo, dimostrare che questa situazione assolutamente innovativa per loro, fuori da qualsiasi canone, da qualsiasi cosa, era fattibile, non era invasiva, non creava problemi di nessun tipo di ordine pubblico, non abbisognava di permessi autorizzazioni speciali, particolari ecc. E loro ci hanno seguito, l’hanno capito, l’hanno valutato e l’hanno approvato, ma non solo, l’hanno approvato e qua poi c’è…”

Amedeo Romano: “C’è il carteggio che stai muovendo da mezzora.”

Bruno Mancini: “Lo porto sempre con me.”

Amedeo Romano: “A testimonianza e conferma qualora dovessimo aver bisogno di quello che stai dicendo.”

Bruno Mancini: “Qualcuno potrebbe mettere in discussione qualche parola e abbiamo sempre la carta che canta.
A quel punto mi ha contattato l’Assessorato alla cultura del Comune di Milano, direttamente, e mi dice «Guardi noi comunque abbiamo approvato il progetto…» e questo l’hanno fatto il 9 marzo «… però l’Assessore tramite… penserebbe che potrebbe esser simpatico se lei entrasse nel nostro progetto.»
Perché all’interno dell’EXPO di Milano, che dura 6 mesi, esiste anche un progetto che si chiama Bookcity Milano e questo Bookcity Milano organizzato dall’Assessorato alla Cultura del Comune si Milano ha come partner, diciamo qualche personaggio del tipo Fondazione Rizzoli, Corriere della sera

Amedeo Romano: “Roba da poco, insomma!”

Bruno Mancini: “… Camera di Commercio… insomma… queste sono… ”

Amedeo Romano: “Quisquiglie!”

Bruno Mancini: “… quindi loro vorrebbero, hanno voluto, ed hanno continuato a proporci che noi entrassimo in questo discorso del Bookcity…”

Amedeo Romano: “Ci saremo?”

Bruno Mancini: “Certamente ci saremo perché ieri mattina un nostro rappresentante a Milano, che ringrazio, Antonio carissimo, si è presentato all’appuntamento che era stato da loro fissato per noi…”

Amedeo Romano: “Dall’assessorato.”

Bruno Mancini: “No con questi del Bookcity, per definire quelli che saranno i termini della nostra partecipazione. Resta il fatto che neanche loro fino a questo momento hanno ancora creato un palinsesto e l’unica cosa che si è stabilito… “

Amedeo Romano: “Però c’è l’idea del contenitore e andranno specificate.”

Bruno Mancini: “l’unica cosa certa è che noi ci saremo.”

Amedeo Romano: “Date?”

Bruno Mancini: “L’unica cosa che hanno deciso ieri sono state le date, e le date saranno nella seconda metà di ottobre. Praticamente il fine settimana da 23 al 25.”

Amedeo Romano: “Avremo modo Bruno per rivederci immediatamente subito dopo l’estate, che ci porta a guardare altre situazioni sull’isola, per capire meglio, per affrontare meglio e seguire più nello specifico, ma per chiudere una postilla, visto che il tempio è esaurito. Una postilla di pochi secondi. Si saranno chiesti i nostri amici telespettatori da una mezz’ora a questa parte il perché di questo cappellino. Noi ne abbiamo parlato prima di cominciare questa nostra chiacchierata, perché ho capito che ce ne sono anche altri. Cambiano a seconda delle situazioni? Cappellino di TeleIschia? Bruno Mancini è un uomo che non va in giro senza cappellino? Per una figura artistica, per un vezzo del personaggio?”

Bruno Mancini: “Tutto questo nasce da mia figlia Mirna. Lei, di tanto in tanto va in giro per il mondo, e quando torna a casa per me ha sempre un cappellino.”

Amedeo Romano: “Quindi questo e per ricordare Mirna?”

Bruno Mancini: “No, questo qui (adesso la collezione dei cappelli è più grande della collezione dei capelli in effetti), però questo qui è stato il primo cappellino che ho indossato come arte, comepoesia in questo tipo di contesto.”

Amedeo Romano: “Quindi fa parte di questo contesto. Allora ci rivediamo prima di Ottobre con questo cappellino.”

Bruno Mancini: “Io vorrei che qualcuno capisse il senso di questi discorso finale: Signori noi siamo aperti…”

Amedeo Romano: “Diamo un recapito, una piazza virtuale.”

Bruno Mancini: “La piazza virtuale è il gruppo LENOIS di facebook. Siamo lì è siamo aperti a tutte le collaborazioni.”

Amedeo Romano: “Grazie a Bruno Mancini di essere stato con noi in questa chiacchierata per rivalorizzare la cultura, l’arte della nostra isola d’Ischia che possa essere un faro che poi si allarga… va be’, senza esagerazioni. Rivediamoci prima di Milano. Grazie di averci seguiti, appuntamento alla prossima PRIMA PAGINA. Arrivederci.”

DILA

“Da Ischia L’Arte” – Associazione culturale
Amedeo Romano

chi siamo i progetti il diario notizie stampa - tv

Views: 15

Aspettando Museo Roccapelago

Aspettando Museo Roccapelago

Aspettando il Museo delle Mummie di Roccapelago

In previsione dell’inaugurazione del museo, prevista tra la fine di maggio e gli inizi di giugno 2015, si può continuare a visitare la cripta di Roccapelago con i resti delle mummie e l’emozionante ricostruzione di una sepoltura multipla di una donna con bambini

Il cerchio di pietre pareva proteggerli come il grembo di una madre. E in effetti una donna di circa 30 anni, con due neonati appoggiati sul ventre, era al centro di questo fiore di morti, i cui petali erano i corpi di almeno 70 bambini.
La ricostruzione dell’incredibile sepoltura di infanti rinvenuta nel 2011 nella cripta della Chiesa di Roccapelago è stata il fulcro di una serie di attività di promozione, ricerca e studio del nascente Museo delle Mummie di Roccapelago che, seppure a regime ridotto, continueranno fino al giorno dell’inaugurazione previsto per fine maggio-inizi giugno 2015.
Nell’estate 2014 circa 3500 visitatori hanno visitato la cripta con le mummie e assistito all’allestimento della sepoltura dei bambini curata dall’archeoantropologa Vania Milani, conservatrice del nascente museo.
Il 19 ottobre 2014 si sono concluse le attività di Censimento dei tessuti e delle testimonianze materiali custodite nella famiglie frignanesi “La comunità, i suoi vestiti e le sue radici” che hanno consentito di recuperare importanti documenti relativi al costume e alla tessitura, stabilendo un legame tra le vesti indossate dalle mummie e i costumi locali fino all’inizio del ‘900.

Aspettando Museo Roccapelago
Nel weekend del 27-28 settembre 2014, all’interno della cripta sono stati effettuati nuovi microprelievi alle mummie. L’equipe di ricercatori (Elisabetta Cilli, Sara De Fanti, Mirko Traversari, Maria Francesca Viola) ha prelevato campioni di tessuto intestinale da destinare all’analisi del microbiota, più un set di tessuti per controllo (pelle, muscolo e tessile). È risaputo che esiste una stretta correlazione tra la composizione del microbiota intestinale, le abitudini alimentari di un individuo e il suo stato di salute. Il microbiota intestinale svolge un ruolo importante nel prevenire la colonizzazione di agenti patogeni e prende parte a numerosi processi metabolici utili per il mantenimento della salute umana. L’analisi della composizione batterica intestinale rappresenta un approccio innovativo rispetto ai metodi classici etno-antropologici, di dedurre informazioni sulle abitudini alimentari, stile di vita e le condizioni di salute di antiche popolazioni, così come la struttura degli ecosistemi microbici umani del passato, che la sola analisi antropologica non può completamente indagare.
La sofisticata analisi molecolare è svolta in collaborazione con il Laboratorio di Antropologia e Laboratorio di Antropologia Genetica, Dipartimento di Beni Culturali, Università di Bologna diretti dal prof. Giorgio Gruppioni, il Laboratorio di Antropologia Molecolare e Centre for Genome Biology, Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche ed Ambientali, Università di Bologna diretto dalla prof.ssa Donata Luiselli e il Research and Innovation Centre – Fondazione Edmund Mach di Trento.
Le operazioni di prelievo non solo non hanno interferito con la regolare apertura del museo, ma anzi i ricercatori hanno operato nella cripta sotto gli occhi curiosi di numerosi visitatori e con la supervisione del Conservatore del Museo delle Mummie, Vania Milani.
Le mummie hanno anche attirato l’interesse dell’MCE, Movimento Cooperazione Educativa, che sarà presente a Roccapelago con docenti e studenti dell’università di Firenze per attività formative del corpo docente.

Gli orari di apertura indicativi forniti dalla conservatrice museale sono al momento i seguenti:
Da ottobre a maggio, tutti i sabati dalle 15 alle 17
Mesi di giugno, luglio e settembre, sabato e domenica dalle 16 alle 19
Agosto, tutti i giorni dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19

Nell’estate 2014, l’antropologa Vania Milani (Conservatrice del Museo delle Mummie) ha ricostruito sotto gli occhi del pubblico la suggestiva sepoltura di bambini rinvenuta tre anni fa, al tempo degli scavi. Si tratta di un’emozionante tomba di forma circolare, delimitata da pietre, al cui centro era una donna di circa trent’anni che aveva sul grembo due neonati con i propri vestitini. Tutt’intorno, come una corolla, erano deposti almeno 70 bambini. La sepoltura è stata ricostruita in modo filologico sulla base delle foto di scavo, dando modo al pubblico di apprezzare sia le complesse fasi della ricostruzione che le dinamiche di un’indagine archeologica.
In agosto l’archeologo della Soprintendenza Archeologia dell’Emilia-Romagna, Donato Labate, e gli antropologi Vania Milani e Mirko Traversari hanno condotto una serie di visite guidate gratuite per approfondire la storia delle mummie, del territorio e dell’ambiente che le accoglie.
Il 13 settembre 2014 la storica del tessuto Thessy Schoenholzer Nicols ha tenuto un incontro sul tema “L’importanza dell’ago”.
In previsione dell’inaugurazione del Museo delle Mummie, cittadini e turisti sono stati invitati a partecipare a una sorta di censimento/intervista su “La comunità, i suoi vestiti e le sue radici” per meglio capire l’importanza della cultura materiale nella trasmissione orale e nella narrazione. Chi lo desiderasse ha potuto condividere ricordi o storie legate a un oggetto del passato che ha fatto parte della vita della propria famiglia: tessuti, vesti, abbigliamento intimo, accessori e vezzi di un tempo, oggetti di uso personale o oggetti di uso devozionale, foto, diari, racconti e documenti. L’antropologa Vania Milani, la storica del tessuto Thessy Schoenholzer Nicols e la restauratrice Ivana Micheletti hanno trascritto le storie dei partecipanti, fotografando i materiali portati dal pubblico e rilasciando un certificato di partecipazione. I racconti serviranno ad ampliare e ricostruire la storia della comunità delle mummie fino a tempi più vicini agli odierni e i dati raccolti confluiranno in una mostra che avrà come protagonista la comunità stessa.

La scoperta delle mummie di Roccapelago è una delle più straordinarie dell’Italia settentrionale. Nel gennaio 2011, durante i restauri della chiesa della Conversione di San Paolo, scoperchiato il soffitto della cripta era apparsa una piramide di corpi accatastati uno sull’altro, una montagna di ossa, pelle, tendini e capelli ancora avvolti in sacchi-sudari, con camice, calze, cuffie e piccoli oggetti d’uso quotidiano. Sull’altro lato della cripta, un circolo di pietre delimitava un’altra area sepolcrale destinata ai bambini, con i piccoli resti adagiati nello spazio interno a quel cerchio che pareva proteggerli come il grembo di una madre.

Dopo il grande successo delle mostre allestite nel 2012 e 2013 a Roccapelago (oltre 13500 visitatori) nell’autunno 2014 è iniziato l’allestimento definitivo del “Museo delle Mummie” che sarà inaugurato alla metà del 2015.
Nel frattempo sarà comunque aperta la cripta con la sua originale e suggestiva esposizione di una parte dei corpi rinvenuti negli scavi e per tutta l’estate una serie di eventi terranno desta l’attenzione dei visitatori su una scoperta archeologica che ha consentito di recuperare la storia, le abitudini, la religiosità e i vezzi di una comunità montata tra XVI e XVIII secolo.

Redattore: CARLA CONTI

Data Inizio: 01 aprile 2015
Data Fine: 31 maggio 2015
Costo del biglietto: gratuito
Prenotazione:Facoltativa
Luogo: Pievepelago, Chiesa della Conversione di San Paolo
Orario: vedi sopra
Telefono: 0536 71890

Chiesa della Conversione di San Paolo
Città: Pievepelago
Provincia: MO
Regione: Emilia-Romagna

Teleischia logo compAmedeo Romano intervista Bruno Mancini

Presidente dell’Associazione culturale

Da Ischia L’Arte – DILA

PRIMO PIANO – TELEISCHIA

Ischia 26 Marzo 2015

Amedeo Romano: “Una prima pagina quella di oggi dedicata alla cultura e all’arte nella nostra isola d’Ischia: argomenti sempre bistrattati, ma che sono al centro dell’attenzione dell’amico che ospitiamo in questa nostra mezzora odierna, l’amico Bruno Mancini. Buon giorno Bruno, come va?

Bruno Mancini: “Buongiorno a voi e grazie d’avermi ospitato.”

Amedeo Romano: “Se dovessimo, io avrei voluto dire scrittore ecc, se dovessimo trovare qualche aggettivo per descrivere a chi non ti conosce, semmai a quelli che stanno al di là della nostra isola e ci guardano dalla terraferma, chi è Bruno Mancini… che fa…”

Bruno Mancini: “Un umano che ama la cultura e ama l’arte e che cerca in qualche modo di divulgarla in questo periodo di bassa attenzione da parte, non solamente dei media, ma anche delle amministrazioni, delle associazioni e un po’ tutto il gruppo che ruota intorno a questi concetti.”

Amedeo Romano: “è così difficile fare arte e cultura, promuove iniziative, organizzare eventi, raggruppare persone, trovare chi ha questo nel DNA, questa passione, questo vezzo, questa disposizione?”

Bruno Mancini: “è assolutamente difficile per coloro i quali non riescono ad intendere quali sono le portate, le valenze, gli importi di queste perfomance, di queste attenzioni per la cultura. Io credo che da epoca remota, in effetti, la cultura sia stata anche uno dei primi veicoli per chi viaggia, per chi è in movimento. Noi qui ad Ischia abbiamo le terme, abbiamo il sole e ci siamo fermati lì. Vedo tanti luoghi che addirittura vivono per aver generato in quei posti una persona, una personalità. Penso a Giordano Bruno, per esempio, e fanno ruotare intorno a questa personalità tutta l’economia della loro cittadina. Noi, penso che abbiamo dei riferimenti che superano le centinaia di personaggi, ma su tutti i campi, insomma se pensiamo a Toscanini o a Mendelssohn nella musica, o pensiamo a Pasolini o a Moravia…”

Amedeo Romano: “Ad Ibsen, a Visconti, a Garibaldi a Casamicciola, hai voglia di spaziare.”

Bruno Mancini: “Quando vi è stato per me un momento di riflessione, ho fatto un po’ un’analisi, e ho visto che ce ne sono alcune centinaia di nomi di questo calibro. Quindi, se per ciascuno di essi si volesse fare un solo giorno di celebrazione, diciamo così, noi potremmo riempire tutto l’arco dei 365 giorni dell’anno…”

Amedeo Romano: “Ed inventarci un anno in più perché se sono oltre… se superano…”

Bruno Mancini: “… e creare dei pacchetti proprio turistici ad hoc per questi eventi. Ti posso assicurare che gente che viaggia per turismo ce n’è tanta, basta vedere Venezia, Firenze, o Roma.”

Amedeo Romano: “Visitare i luoghi d’arte storici.”

Bruno Mancini: “Noi possiamo, non solamente dare dei luoghi d’arte perché ci sono tante situazioni qua ad Ischia che possono essere inserite in questo discorso, ma dare il senso della storia dell’arte in tutte le sue discipline. Come dicevo: storia, cultura, pittura, cinematografia ecc. ecc.”

Amedeo Romano: “D’altronde tu ha fondato anche la tua attività recente… ora che tu hai parlato ricordo delle iniziative dei famosi gemellaggi, di qualche iniziativa di contatti con località italiane, anche insulari se non vado errato, che hanno qualcosa da spartire con la nostra isola d’Ischia, quindi, hai creato rapporti, hai coinvolto amministrazioni comunali insomma per poter generare questo rapporto a doppio filo di andata e ritorno. Poi non so dove siano naufragate queste iniziative.
Si saranno fermate chi sa dietro l’angolo o in qualche cassetto.
Questa è polemica spicciola che lasciamo ai politici, noi occupiamoci dell’iniziativa.
Ecco, quali sono stare queste iniziative e perché poi? Giusto sulla scia, credo, di cultura chiama cultura? Come funziona?”

Bruno Mancini: “Io volevo concludere un attimo il discorso di prima, per dire che le ragioni per le quali, appunto, non c’è questa attenzione sull’arte sono di due ordini praticamente. Prima, perché non portano voti. Anche perché poi se c’è una razza un po’ bastarda, un po’ cervellotica, è quella degli artisti insomma che non si fa facilmente mettere la cavezza al carro dei vincitori. “

Amedeo Romano: “Non sono controllabili.”

Bruno Mancini: “ E questa è una delle ragioni principali. La seconda è ce non porta soldi: non porta soldi perché l’arte non ha mai dato da vivere a nessuno.”

Amedeo Romano: “Se non inserito, invece, nel discorso turistico del quale potrebbe poi beneficiare tutta la comunità”

Bruno Mancini: “Però, oggi, io credo di essere il primo, sicuramente in Italia ma forse pure in molti altri paesi del mondo, ad avere tirato fuori dal cassetto un’idea, e ho detto: la poesia sembra che sia morta, però la poesia ha una sua storia molto importante. Ha avuto dei periodi di grandissima importanza. Quando c’erano i Baroni, quando c’erano i Conti, quando c’erano i Principi, il poeta era a corte era stimato, era riverito. Ora loro non ci sono più, ma chi c’è al loro posto? Questa è la domanda. La pubblicità, è la pubblicità quella che crea i nostri bisogni, è la pubblicità quella che crea le nostre figure professionali o le nostre figure artistiche, quindi, noi dobbiamo decidere di prostituirci alla pubblicità
Così ho creato la prima antologia poetica in Italia con pagine pubblicitarie all’interno.”

Amedeo Romano: “Ti sei piegato a questo moderno sistema pur di far veicolare, passare il messaggio.”

Bruno Mancini: “Ho superato, in effetti, quel momento di nausea che poteva venire per questa dicotomia tra queste due forme: una speculativa e l’atra, invece…”

Amedeo Romano: “Più eccelsa, di livelli superiori”

Bruno Mancini: “-… di un altro livello. Però questo sistema in effetti si è reso immediatamente positivo.”

Amedeo Romano: “Hai avuto riscontro.”

Bruno Mancini: “Sì, perché le aziende hanno trovato il loro interesse, nel senso che le antologie, alla fine dei conti, vengono a costare due soldi, quindi, volendo le regalano ai loro ospiti in albergo o le danno in gratuita lettura (come è capitato per i nostri ultimi sponsor Salvatore Lauro con l’Istituto Agostino Lauro e con tutte le Ditte e le Aziende a lui collegate), ai viaggiatori.
Noi abbiamo avuto un ritorno enorme, perché (oggi in Italia un libro di poesie di 400 copie vendute, 400 non 4000, è un bestseller) noi siamo riusciti a stamparne 5000 e a farli leggere ad otto milioni di viaggiatori delle linee Lauro e di altre situazioni. A parte tutto quello che è capitato e quello che è successo nel web, dove centinaia di blog, centinaia di siti e centinaia e centinaia di autori sono intervenuti con i loro sistemi per distribuire, promuovere in queste situazioni. Quindi, dicevo, se un’azienda va a fare un volantino, va a fare una brochure, le costa più che se fa un’antologia poetica.”

Amedeo Romano: “Certo!”

Bruno Mancini: “Però dopo mezzora questa cosa qui è buttata via. Non c’è più. Non c’è più nulla.”

Amedeo Romano: “Invece questa, l’antologia…”

Bruno Mancini: “…rimane nel tempo. Rimane per generazioni. Io non ho mai visto uno che ha buttato un libro!”

Amedeo Romano: “Non scade. Non è a scadenza.“

Bruno Mancini: “Non è a scadenza. Non solo non è a scadenza, ma nel tempo acquista importanza, perché il figlio o il nipote che va a vedere il padre… e vi trova l’albergo Excelsior di… lo trova interessante e…”

Amedeo Romano: “Parlavi di web e internet, quindi vuol dire che ti sei votato a moderni sistemi, li veicoli nottetempo… ”

Bruno Mancini: “Certamente! Lì siamo leader. Ecco soltanto qualche input: se tu fai una ricerca «Antologie Ischia» su google, tutta la prima pagina e tutta la mia, la nostra. Tutta, non ce n’è per altri.” « »

Amedeo Romano: “Senti, dopo torniamo sul discorso turistico, che lo parcheggiamo un momento lì, io continuerei sulla scia della conoscenza. Abbiamo parlato di Bruno Mancini, abbiamo parlato al plurale – noi- quindi il gruppo, l’Associazione. Quali sono stati gli step? Che cosa è nato poi dopo l’esigenza? Da quale tipo di esigenza? E poi la trasformazione di questi ultimi mesi, ancora un’ulteriore crescita?”

Bruno Mancini: “Tutto è nato otto anni fa praticamente, quando ho deciso di mettere ordine nelle mie cose, perché io, anche se lo dico con la modestia, sono uno scrittore di vecchia data. Ho iniziato a scrivere quando avevo 13 anni. Ho fatto delle cose che probabilmente a qualcuno sono anche piaciute. Però il lavoro mi ha portato in giro un po’ per Ischia, un po’ per altri posti mi ha dato molte difficoltà per sistemare queste mie cose. Però, ho detto, guarda Bruno Mancini tu da solo probabilmente non arriverai da nessuna parte. L’età c’è, i mezzi economici non ci sono. Bruno Vespa vende tre milioni di copie perché è Bruno Vespa e cosi il Papa, perché è il Papa, ma probabilmente se Bruno Vespa fosse Bruno Mancini non venderebbe nemmeno 50 copie. E quindi questo concetto andava preso in considerazione e allora ho cercato in giro delle collaborazioni. Delle collaborazioni sotto diversi profili. Collaborazioni a livello di capacità di movimentare il web, di capacità d’intendere la poesia e l’arte degli altri, quindi mettersi dalla parte del giudice, del giurato, di quello che sceglie delle situazioni, e, in tutte queste situazioni, alcune persone sono venute con un po’ di entusiasmo in più di quello che pensavo (mi riferisco a Roberta Panizza, a Liga Sarah Lapinska, mi riferisco ad Antonio Mencarini, a Vincenzo Savarese). “

Amedeo Romano: “Sono lo zoccolo duro insomma.”

Bruno Mancini: “In effetti loro hanno preso coscienza di questa situazione e se la sono fatta propria. Quindi non è che sono semplicemente dei collaboratori, ma sono degli alter ego che nel loro campo, nel loro settore, nella loro specificità, anche Alberto Liguoro, sono dei leader. Quindi hanno creato le loro strutture parallele nell’ambito di questa situazione. Oggi abbiamo un sito internet fb che in meno di un anno ha raggiunto 16.000 iscritti. Oggi…”

Amedeo Romano: “Però c’è DILA.”

Bruno Mancini: “Perché oggi c’e, non solo DILA, ma c’è tutto il trascorso. Abbiamo superato queste fasi. Dal piccolo imprenditore che caso mai ha voluto sponsorizzare 100-200 copie, fino a creare questo Premio internazionale di poesia con il quale oggi siamo arrivati alla quarta edizione e che, appunto, ha trovato nel benemerito Salvatore Lauro uno degli sponsor principali, supportandoci in tanti modi.
Abbiamo anche avuto la possibilità di presentare questi progetti in alcune strutture alberghiere, coinvolgendo anche loro attraverso quel processo di pubblicizzazione.

Amedeo Romano: “Anche perché poi abbiamo visto che al di là delle occasioni importanti in cui abbiamo avuto anche modo di partecipare -le Coquille di Lauro-, ma anche in altri posti dove ci sono stati artisti di varia altra natura (non voglio dimenticare nessuno ma c’e’stata una mostra d’arte di pittura di Nunzia Zambardi). Insomma ho visto che la cultura è intesa nella maniera più estesa possibile. Ecco nelle varie sue manifestazione ed espressioni, non solo con lo scritto, la poesia, ma anche con il dipinto. Insomma una situazione vista a 360 gradi dove gli artisti isolani si sono riconosciuti ed hanno trovato uno spazio in cui poter intervenire (non ultimo a livello di spazio fisico quello di Buonopane dove Dragon ha messo questa struttura a disposizione per potersi incontrare). Il salotto, ecco, di qualche centinaia di anni fa. Un salotto letterario dove ci si incontra, ci si riunisce e ci si ritrova.”

Bruno Mancini: “Abbiamo avuto la velleità, la capacità, la disponibilità di creare un certo numero di «case della cultura». Una delle prime è stata quella messa a disposizione dal compianto, mio carissimo amico, Pasquale Scotti dell’hotel Ulisse, e dopo sono venute quelle dell’hotel Delfini, quella del Miramare e Castello, quella del Mareblu. Quindi in ciascuna di esse…”

Amedeo Romano: “Parco Verde…”

Bruno Mancini: “Sì Parco Verde, Coquille e ce ne sono tante. In ciascuna di esse abbiamo creato delle situazioni artistiche che coinvolgevano non solamente personaggi ischitani, ma personaggi venuti addirittura come ti ho detto dalla Lettonia come Liga Sarah Lapinska…”

Amedeo Romano: “Tra l’altro tra nomi famosi Don Backy! Come c’è arrivato Don Backy a Ischia e a Bruno Mancini?.”

Bruno Mancini: “Questa è un’altra perla probabilmente unica per il nostro gruppo. Don Backy è l’artista che tutti sappiamo e conosciamo: cinema canzoni ecc.”

Amedeo Romano: “Almeno chi ha i capelli bianchi come noi.”

Bruno Mancini: “Don Backy per la prima volta nella sua vita ha letto della poesie del nostro gruppo.
Noi le abbiamo mandate registrare anche per la vostra televisione.”

Amedeo Romano: “Abbiamo avuto in un periodo la rubrica che le trasmettevano.”

Bruno Mancini: “Creavamo questa rubrica per TeleIschia, e in una di queste puntate per TeleIschia c’è Don Backy che legge 3-4 poesie. Non aveva mai letto in pubblico neanche le sue poesie. Probabilmente lo farà ancora perché siamo in contatto continuo e costante, e io sono in contatto con lui, ed è entrato Don Backy nella nostra Associazione DILA…”

Amedeo Romano: “DILA sta per?”

Bruno Mancini: “DILA è l’acronimo di «Da Ischia L’Arte». La precedente era LENOIS, questa è «Da Ischia L’Arte».”

Amedeo Romano: “Perché è nata DILA?”

Bruno Mancini: “Perché dopo 6 anni, 7 anni… però adesso…”

Amedeo Romano: “…Di LENOIS.”

Bruno Mancini: “Di LENOIS e di «La tua foto in copertina», e di tutti i precedenti progetti.
Adesso dovrei entrare in polemica. Non voglio entrare in polemica.”

Amedeo Romano: “Giusto un pizzichino”

Bruno Mancini: “Se lo dico in questo modo non è polemica.
Io dico che tutte le TUTTE le Amministrazioni dell’isola d’Ischia, TUTTE, di qualsiasi colore, nei 6 -7 anni in cui noi abbiamo operato, attraverso TUTTI i loro consiglieri di maggioranza e di minoranza ecc. non hanno fatto UNA telefonata, non dico a Bruno Mancini, ma caso mai a TeleIschia per chiedere… «Ma questi signori chi sono?». Per capire, per seguire, per intendere quello che era il progetto che noi stavamo proponendo. Roberta Panizza, dopo due anni è stata cooptata nella «Commissione Cultura» del suo paese di Vermiglio. Poi l’hanno inserita addirittura nelle liste per le elezioni. L’hanno inserita… con il suo consenso ovviamente.”

Amedeo Romano: “Se ne sono accorti che esisteva e ne hanno approfittato.”

Bruno Mancini: “E le hanno dato la disponibilità a livello comunale di organizzare (questo è il terzo in programma) un festival di un giorno «Cant’autorando», nel quale lei ha la piena disponibilità del Teatro comunale, dei mezzi comunali, presenta poesia, musica, bla bla… per un paese di Vermiglio abitato da 2000 3000 persone e senza molte potenzialità… “

Amedeo Romano: “E mettiamocela in questa scia. Innestiamoci questa questione dei gemellaggi. Che fine hanno fatto?”

Bruno Mancini: “Ad un certo punto questo progetto è sbarcato in Sicilia tramite un amico che ho contattato (il carissimo amico Enzio Salvia, cantautore e musicista con il quale adesso stiamo preparando un CD), e questo amico ne ha parlato con l’Amministrazione comunale che era un’Amministrazione nuova…”

Amedeo Romano: “Il paese?”

Bruno Mancini: “Torrenova in provincia di Messina. Ed è un paese che sicuramente deve essere meraviglioso perché stiamo parlando di un paese che ha 6 km di spiaggia nella quale non c’e un insediamenti di nessun tipo.
Non appena questi Signori Amministratori hanno voluto conoscermi, hanno voluto sentire le cose, insomma dopo un po’, il Sindaco mi ha nominato con una determina comunale «Esperto del Sindaco per il turismo e per il gemellaggio», chiedendomi di fare un gemellaggio con uno dei Comuni dell’isola d’Ischia.”

Amedeo Romano: “Ha scritto anche una lettera, se non vado errato, il Sindaco di Torrenova.”

Bruno Mancini: “Ha deliberato il gemellaggio.”

Amedeo Romano: “No dico si è poi rivolto ufficialmente”

Bruno Mancini: “Sì. Allora, a quel punto, li ho messi in contatto con l’Amministrazione del Comune d’Ischia. La solerzia di Giosuè Mazzella, Assessore, ha fatto in modo che questa iniziativa diventasse concreta, tanto che l’Amministrazione Comunale ischitana, con una lettera a firma del Presidente, del Sindaco e dell’Assessore, ha comunicato, circa un anno, fa al Sindaco Salvatore Castrovinci del Comune di Torrenova la volontà del Comune d’Ischia di gemellarsi con loro. Immediatamente dopo, il Comune di Torrenova ha convocato il Consiglio comunale…

Amedeo Romano: “Ha deliberato…”

Bruno Mancini: “Ma non è che ha deliberato… ha deliberato all’unanimità: maggioranza e minoranza.
Ma non solo, ma quanto poi, sembra incredibile, in quell’ambito, si sono presentate TUTTE le Associazioni operanti nel territorio con una lettera di ringraziamento all’Amministrazione per questo atto che loro stavano compiendo.”

Amedeo Romano: “Bello! Nemo propheta in patria!”

Bruno Mancini: “Posso darti del tu, immagino?”

Amedeo Romano: “Come no, come no! Siamo in una situazione salottiera.”

Bruno Mancini: “Ma tu vuoi capire che è passato più di un anno e noi ad Ischia non abbiamo fatto niente ancora?”

Amedeo Romano: “Senti, a proposito, allora andiamo al centro, perché poi i minuti trascorrono impietosi. Allora «Otto milioni», potrebbero sembrare, voglio dire, volgare moneta. Potrebbero far pensare chi sa che cosa. Perché «Otto milioni»? E poi ci spieghi cosa ci faranno gli «Otto milioni», questi «Otto milioni» nell’EXPO (non nei nostri expo, ma in quello milanese che si svolge quest’anno)?”

Bruno Mancini: “Allora ritorno un attimo all’argomento precedente.
Quando ci siamo resi conto che dopo 6 anni, 7 anni, non c’era arrivata nemmeno una telefonata da nessuno di quei Signori, abbiamo decido di fare qualcosa. O chiuderlo questo discorso perché diventava sterile almeno per quanto riguarda la nostra intenzione, o, altrimenti trovare una soluzione. La soluzione è stata quella di costituire un’Associazione. Un’Associazione con un atto notorio, quindi come persona giuridica, tale da poter accedere non solamente a quelli che sono dei fondi di finanziamento, ma anche alle strutture parallele alla nostra che possono in qualche modo darci delle situazioni positive. Quindi io ho dovuto effettuare una scelta, perché certamente non era possibile fare un Associazione con 300 Soci Fondatori, individuando un po’ quelli che erano personaggi che maggiormente si erano dedicati a questa cosa, tra cui il nostro carissimo Enrico Buono Direttore di questa emittente, il Don Backy di cui abbiamo parlato prima e gli altri che sono stati Pionieri storici. Quindi abbiamo messo a punto un poco la struttura.”

Amedeo Romano: “Stiamo parlando del passaggio da LENOIS a DILA?”

Bruno Mancini: “Stiamo parlando del passaggio da una tribù di personaggi scapigliati che comunque seguivano delle regole tutte loro, ad un’Associazione che, anche senza di me, potrà continuare ad andare avanti per conto suo, perché esiste come struttura.
Da quel momento in poi è cambiata anche l’ottica del rapporto con quello che noi proponiamo, e quindi è venuta fuori l’idea, tramite Alberto Liguoro (anche se ormai erano scaduti i termini per dire la verità), di presentarci all’EXPO di Milano. All’EXPO di Milano? Sì!”

Amedeo Romano: “Per fare cosa? Presentarsi per chiedete di fare cosa?”

Bruno Mancini: “Il progetto che io ho presentato all’EXPO di Milano si chiama «Otto milioni».
Otto milioni vuol dire che il nostro Premio internazionale di Poesia, con il quale siamo arrivati alla quarta edizione, tende ad avere un potenziale di votanti pari ad otto milioni. Che poi non votino, non significa niente. Ma le 5000 copie, che noi abbiamo distribuito in gratuita lettura sul naviglio della Flotta Lauro, avevano tutte quante all’interno un coupon di votazione. Quindi, teoricamente tutti gli otto milioni di questi Signori potevano votare. Questo non significa che noi il prossimo Premio non potremo farlo a 24 milioni perché, caso mai, contatteremo le Ferrovie dello Stato (cosa che alcuni nostri amici stanno già facendo)…”

Amedeo Romano: “Lasciare sui vari treni a simpatica percorrenza.”

Bruno Mancini: “Sulle navi crociera o su altre strutture di questo tipo, in modo da poter aumentare ancora questo numero. Però gli otto milioni sono questi.”

Amedeo Romano: “Abbiamo detto cosa è otto milioni adesso andiamo fuori alle porte di Milano.”

Bruno Mancini: “Siamo andati a Milano e abbiamo detto «Signori noi abbiamo un progetto» e loro «Sì va be’. Quale? Dove volete farlo?» «Non vogliamo farlo da nessuna parte! Non vogliamo le vostre strutture, non vogliamo teatri, musei, non vogliamo niente. Vogliamo ricostruire quelle che sono state le origini del teatro».
Il teatro è iniziato con il famoso «Carro di Tespi». Qualcuno con due cavalli e quelle strutture tipo cowboy andava in giro per i paesi, si fermava nelle piazze, apriva le tendine e si metteva a fare il guitto con il piattino… Questo è l’inizio del teatro. Noi lo faremo, ma lo faremo in maniera moderna: con un camper! Quindi noi diciamo: «Signori dell’EXPO, noi vorremmo venire per 6 giorni a Milano. Avere libero accesso a tutte le vostre piazze con il camper, dal quale camper noi comunicheremo, leggeremo, faremo arte principalmente inserita nel progetto «Otto milioni» che è il Premio internazionale di Poesia che abbiano già per quest’anno bandito»… a proposito questo voglio dirlo per qualcuno che può essere interessato: il 31 Marzo è la data ultima per l’iscrizione.”

Amedeo Romano: “Allora avete fatto questa richiesta. Risposta?”

Bruno Mancini: “Risposta: «Ma che sta dicendo questo.. fammi capire» e quindi abbiamo dovuto, in qualche modo, dimostrare che questa situazione assolutamente innovativa per loro, fuori da qualsiasi canone, da qualsiasi cosa, era fattibile, non era invasiva, non creava problemi di nessun tipo di ordine pubblico, non abbisognava di permessi autorizzazioni speciali, particolari ecc. E loro ci hanno seguito, l’hanno capito, l’hanno valutato e l’hanno approvato, ma non solo, l’hanno approvato e qua poi c’è…”

Amedeo Romano: “C’è il carteggio che stai muovendo da mezzora.”

Bruno Mancini: “Lo porto sempre con me.”

Amedeo Romano: “A testimonianza e conferma qualora dovessimo aver bisogno di quello che stai dicendo.”

Bruno Mancini: “Qualcuno potrebbe mettere in discussione qualche parola e abbiamo sempre la carta che canta.
A quel punto mi ha contattato l’Assessorato alla cultura del Comune di Milano, direttamente, e mi dice «Guardi noi comunque abbiamo approvato il progetto…» e questo l’hanno fatto il 9 marzo «… però l’Assessore tramite… penserebbe che potrebbe esser simpatico se lei entrasse nel nostro progetto.»
Perché all’interno dell’EXPO di Milano, che dura 6 mesi, esiste anche un progetto che si chiama Bookcity Milano e questo Bookcity Milano organizzato dall’Assessorato alla Cultura del Comune si Milano ha come partner, diciamo qualche personaggio del tipo Fondazione Rizzoli, Corriere della sera

Amedeo Romano: “Roba da poco, insomma!”

Bruno Mancini: “… Camera di Commercio… insomma… queste sono… ”

Amedeo Romano: “Quisquiglie!”

Bruno Mancini: “… quindi loro vorrebbero, hanno voluto, ed hanno continuato a proporci che noi entrassimo in questo discorso del Bookcity…”

Amedeo Romano: “Ci saremo?”

Bruno Mancini: “Certamente ci saremo perché ieri mattina un nostro rappresentante a Milano, che ringrazio, Antonio carissimo, si è presentato all’appuntamento che era stato da loro fissato per noi…”

Amedeo Romano: “Dall’assessorato.”

Bruno Mancini: “No con questi del Bookcity, per definire quelli che saranno i termini della nostra partecipazione. Resta il fatto che neanche loro fino a questo momento hanno ancora creato un palinsesto e l’unica cosa che si è stabilito… “

Amedeo Romano: “Però c’è l’idea del contenitore e andranno specificate.”

Bruno Mancini: “l’unica cosa certa è che noi ci saremo.”

Amedeo Romano: “Date?”

Bruno Mancini: “L’unica cosa che hanno deciso ieri sono state le date, e le date saranno nella seconda metà di ottobre. Praticamente il fine settimana da 23 al 25.”

Amedeo Romano: “Avremo modo Bruno per rivederci immediatamente subito dopo l’estate, che ci porta a guardare altre situazioni sull’isola, per capire meglio, per affrontare meglio e seguire più nello specifico, ma per chiudere una postilla, visto che il tempio è esaurito. Una postilla di pochi secondi. Si saranno chiesti i nostri amici telespettatori da una mezz’ora a questa parte il perché di questo cappellino. Noi ne abbiamo parlato prima di cominciare questa nostra chiacchierata, perché ho capito che ce ne sono anche altri. Cambiano a seconda delle situazioni? Cappellino di TeleIschia? Bruno Mancini è un uomo che non va in giro senza cappellino? Per una figura artistica, per un vezzo del personaggio?”

Bruno Mancini: “Tutto questo nasce da mia figlia Mirna. Lei, di tanto in tanto va in giro per il mondo, e quando torna a casa per me ha sempre un cappellino.”

Amedeo Romano: “Quindi questo e per ricordare Mirna?”

Bruno Mancini: “No, questo qui (adesso la collezione dei cappelli è più grande della collezione dei capelli in effetti), però questo qui è stato il primo cappellino che ho indossato come arte, comepoesia in questo tipo di contesto.”

Amedeo Romano: “Quindi fa parte di questo contesto. Allora ci rivediamo prima di Ottobre con questo cappellino.”

Bruno Mancini: “Io vorrei che qualcuno capisse il senso di questi discorso finale: Signori noi siamo aperti…”

Amedeo Romano: “Diamo un recapito, una piazza virtuale.”

Bruno Mancini: “La piazza virtuale è il gruppo LENOIS di facebook. Siamo lì è siamo aperti a tutte le collaborazioni.”

Amedeo Romano: “Grazie a Bruno Mancini di essere stato con noi in questa chiacchierata per rivalorizzare la cultura, l’arte della nostra isola d’Ischia che possa essere un faro che poi si allarga… va be’, senza esagerazioni. Rivediamoci prima di Milano. Grazie di averci seguiti, appuntamento alla prossima PRIMA PAGINA. Arrivederci.”

DILA

“Da Ischia L’Arte” – Associazione culturale
Amedeo Romano

chi siamo i progetti il diario notizie stampa - tv

Views: 33