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Benedetto Valentino Direttore del Distretto Isolaverde
Costituito a Ischia “Isolaverde”, il primo distretto turistico nazionale
Bruno Mancini e Benedetto Valentino Direttore del Distretto Isolaverde
Bruno Mancini e Benedetto Valentino
Intervento di Benedetto Valentino a sostegno del Progetto culturale “La nostra isola” ideato da Bruno Mancini – Ischia 19/24 Luglio 2010 – Sala congressi Hotel Miramare e Castello – Presentazione dell’Antologia poetica “Ischia, un’isola di… a” a cura di Roberta Panizza e di Bruno Mancini –
http://youtu.be/WduQBV0p1nk
Chi è Benedetto Valentino?
Benedetto Valentino Direttore del Distretto Isolaverde – Benedetto Valentino Direttore del Distretto Isolaverde – Benedetto Valentino Direttore del Distretto Isolaverde – Benedetto Valentino Direttore del Distretto Isolaverde
Roberta Panizza Direttrice Artistica di LENOIS – Benedetto Valentino Direttore del Distretto Isolaverde
5 dicembre 2012
I sei comuni che costituiscono l’isola di Ischia (Ischia, Casamicciola Terme, Lacco Ameno, Forio, Serrana Fontana e Barano di Ischia) sono uniti ufficialmente da questo mese nel primo distretto turistico d’Italia, chiamato “Isolaverde”. Il modello gestionale del DT è stato introdotto dal decreto legge 70/2011 e guarda soprattutto agli imprenditori e agli investitori, con la possibilità di accesso semplificato al credito e sgravi fiscali per le imprese dell’ospitalità attive nell’area. Anche a livello istituzionale il modello del distretto è una novità importante, soprattutto per la possibilità di sviluppare politiche promozionali unitarie su fasce di territorio relativamente piccole (nonostante la loro importanza economica) e per questo più esposte al rischio di “dispersione” dell’iniziativa turistica e di lentezze burocratiche e legali nella gestione amministrativa e dei servizi. Il DT ha il patrocinio di Federalberghi Ischia, C.O.T.I. (Consorzio Operatori Turistici Isola d’Ischia) e di CONFAPI Turismo. Benedetto Valentino, direttore operativo del Distretto, nel presentare l’iniziativa ha dichiarato: “La costituzione di un distretto turistico ci consente non solo agevolazioni fiscali, amministrative e creditizie per le nostre imprese, paragonando per la prima volta il turismo all’industria, ma è anche il viatico per far competere Ischia sul mercato globale sia in termini di qualità dell’offerta che promozionale”.
Antonio Mencarini – Roberta Panizza – Benedetto Valentino
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Turismo, costituito sull’isola il primo distretto d’Italia
DI REDAZIONE IL DENARO –
MARTEDÌ 4 DICEMBRE 2012
Costituito il primo distretto turistico d’Italia: è quello dell’isola d’Ischia che riunisce i sei comuni isolani. L’ufficialità è stata data dalla conferenza di servizi indetta ieri mattina dalla Regione Campania a cui hanno partecipato i sei sindaci e il direttore regionale dell’agenzia del demanio.
“Un ringraziamento particolare va al Presidente della regione Campania Stefano Caldoro e al presidente della Camera di Commercio di Napoli Maurizio Maddaloni che dal primo momento hanno creduto in questa opportunità storica per la nostra isola”, dice Benedetto Valentino, direttore operativo del distretto.
“Un grazie di cuore anche ai sindaci e agli imprenditori isolani che con determinazione hanno consentito questo risultato storico per la nostra comunità che rappresenta il primo esempio in Italia.
La costituzione di un distretto turistico ci consente non solo agevolazioni fiscali, amministrative e creditizie per le nostre imprese, paragonando per la prima volta il turismo all’industria, ma è anche il viatico per far competere Ischia sul mercato globale sia in termini di qualità dell’offerta che promozionale”. L’isola d’Ischia rappresenta un terzo dei posti letto della Campania e produce un terzo del Pil dell’intera Regione.
‘La costituzione del distretto rappresenta un volano per il turismo di Ischia che, grazie anche alla lungimiranza dei sindaci dei sei Comuni isolani, si è fatta promotrice di un’iniziativa unica nel suo genere in grado di avere ricadute positive per l’economia regionale. Il turismo, infatti, rappresenta una risorsa fondamentale per la Campania e, in questo senso, Ischia ha un ruolo centrale”. Cosi’, in una nota, Nicola Marrazzo, consigliere regionale della Campania “In momenti di crisi come questi, è’ importantissimo unirsi e fare squadra, soprattutto nel turismo ed Ischia, che rappresenta – aggiunge – un terzo dei posti letto della Campania, in questo senso può dare tantissimo”. ”Un plauso ed un augurio sentiti vanno – conclude Marrazzo – al direttore del distretto, Benedetto Valentino, per questa nuova avventura che consoliderà il buon nome dell’isola verde nel mondo”
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Bruno Mancini – Alberto Liguoro – Benedetto Valentino
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Ai distretti produttivi si applicano le seguenti disposizioni:
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FINANZIARIA 2006
366. Ai fini dell’applicazione dei commi da 371 a 376, con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro delle attività produttive, con il Ministro delle politiche agricole e forestali, con il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca e con il Ministro per l’innovazione e le tecnologie, sono definite le caratteristiche e le modalità di individuazione dei distretti produttivi, quali libere aggregazioni di imprese articolate sul piano territoriale e sul piano funzionale, con l’obiettivo di accrescere lo sviluppo delle aree e dei settori di riferimento, di migliorare l’efficienza nell’organizzazione e nella produzione, secondo princìpi di sussidiarietà verticale ed orizzontale, anche individuando modalità di collaborazione con le associazioni imprenditoriali.
367. L’adesione da parte di imprese industriali, dei servizi, turistiche ed agricole e della pesca, è libera.
368. Ai distretti produttivi si applicano le seguenti disposizioni:
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a) fiscali:
1) le imprese appartenenti a distretti di cui al comma 370 possono congiuntamente esercitare l’opzione per la tassazione di distretto ai fini dell’applicazione dell’IRES;
2) si osservano, in quanto applicabili, le disposizioni contenute negli articoli 117 e seguenti del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, relative alla tassazione di gruppo delle imprese residenti;
3) tra i soggetti passivi dell’IRES di cui all’articolo 73, comma 1, lettera b), del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, sono compresi i distretti di cui al comma 370, ove sia esercitata l’opzione per la tassazione unitaria di cui ai commi da 370 a 376;
4) il reddito imponibile del distretto comprende quello delle imprese che vi appartengono, che hanno contestualmente optato per la tassazione unitaria;
5) la determinazione del reddito unitario imponibile, nonché dei tributi, contributi ed altre somme dovute agli enti locali, viene operata su base concordataria per almeno un triennio, in base alle disposizioni dei numeri seguenti;
6) fermo il disposto dei numeri precedenti, ed anche indipendentemente dall’esercizio dell’opzione per la tassazione distrettuale o unitaria, i distretti di cui al comma 370 possono concordare in via preventiva e vincolante con l’Agenzia delle entrate per la durata di almeno un triennio il volume delle imposte dirette di competenza delle imprese appartenenti da versare in ciascun esercizio, avuto riguardo alla natura, tipologia ed entità delle imprese stesse, alla loro attitudine alla contribuzione e ad altri parametri oggettivi, determinati anche su base presuntiva;
7) la ripartizione del carico tributario tra le imprese interessate è rimessa al distretto, che vi provvede in base a criteri di trasparenza e parità di trattamento, sulla base di princìpi di mutualità;
8) non concorrono a formare la base imponibile in quanto escluse le somme percepite o versate tra le imprese appartenenti al distretto in contropartita dei vantaggi fiscali ricevuti o attribuiti;
9) i parametri oggettivi per la determinazione delle imposte di cui al numero 6) vengono determinati dalla Agenzia delle entrate, previa consultazione delle categorie interessate e degli organismi rappresentativi dei distretti;
10) resta fermo da parte delle imprese appartenenti al distretto l’assolvimento degli ordinari obblighi e adempimenti fiscali e l’applicazione delle disposizioni penali tributarie. In caso di osservanza del concordato, i controlli sono eseguiti unicamente a scopo di monitoraggio, prevenzione ed elaborazione dei dati necessari per la determinazione e l’aggiornamento degli elementi di cui al numero 6);
11) i distretti di cui al comma 370 possono concordare in via preventiva e vincolante con gli enti locali competenti per la durata di almeno un triennio il volume dei tributi, contributi ed altre somme da versare dalle imprese appartenenti in ciascun anno;
12) la determinazione di quanto dovuto è operata tenendo conto della attitudine alla contribuzione delle imprese, con l’obiettivo di stimolare la crescita economica e sociale dei territori interessati. In caso di opzione per la tassazione distrettuale unitaria, l’ammontare dovuto è determinato in cifra unica annuale per il distretto nel suo complesso;
13) criteri generali per la determinazione di quanto dovuto in base al concordato vengono determinati dagli enti locali interessati, previa consultazione delle categorie interessate e degli organismi rappresentativi dei distretti;
14) la ripartizione del carico tributario derivante dall’attuazione del numero 7) tra le imprese interessate è rimessa al distretto, che vi provvede in base a criteri di trasparenza e parità di trattamento, sulla base di princìpi di mutualità;
15) in caso di osservanza del concordato, i controlli sono eseguiti unicamente a scopo di monitoraggio, prevenzione ed elaborazione dei dati necessari per la determinazione di quanto dovuto in base al concordato;
b) amministrative:
1) al fine di favorire la massima semplificazione ed economicità per le imprese che aderiscono ai distretti, le imprese aderenti possono intrattenere rapporti con le pubbliche amministrazioni e con gli enti pubblici, anche economici, ovvero dare avvio presso gli stessi a procedimenti amministrativi per il tramite del distretto di cui esse fanno parte. In tal caso, le domande, richieste, istanze ovvero qualunque altro atto idoneo ad avviare ed eseguire il rapporto ovvero il procedimento amministrativo, ivi incluse, relativamente a quest’ultimo, le fasi partecipative del procedimento, qualora espressamente formati dai distretti nell’interesse delle imprese aderenti si intendono senz’altro riferiti, quanto agli effetti, alle medesime imprese; qualora il distretto dichiari altresì di avere verificato, nei riguardi delle imprese aderenti, la sussistenza dei presupposti ovvero dei requisiti, anche di legittimazione, necessari, sulla base delle leggi vigenti, per l’avvio del procedimento amministrativo e per la partecipazione allo stesso, nonché per la sua conclusione con atto formale ovvero con effetto finale favorevole alle imprese aderenti, le pubbliche amministrazioni e gli enti pubblici provvedono senza altro accertamento nei riguardi delle imprese aderenti. Nell’esercizio delle attività previste dal presente numero, i distretti comunicano anche in modalità telematica con le pubbliche amministrazioni e gli enti pubblici che accettano di comunicare, a tutti gli effetti, con tale modalità. I distretti possono accedere, sulla base di apposita convenzione, alle banche dati formate e detenute dalle pubbliche amministrazioni e dagli enti pubblici. Con decreto di natura non regolamentare del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro per la funzione pubblica, sono stabilite le modalità applicative delle disposizioni del presente numero;
2) al fine di facilitare l’accesso ai contributi erogati a qualunque titolo sulla base di leggi regionali, nazionali o di disposizioni comunitarie, le imprese che aderiscono ai distretti di cui al comma 370 possono presentare le relative istanze ed avviare i relativi procedimenti amministrativi, anche mediante un unico procedimento collettivo, per il tramite dei distretti medesimi che forniscono consulenza ed assistenza alle imprese stesse e che possono, qualora le imprese siano in possesso dei requisiti per l’accesso ai citati contributi, certificarne il diritto. I distretti possono altresì provvedere, ove necessario, a stipulare apposite convenzioni, anche di tipo collettivo con gli istituti di credito ed intermediari finanziari iscritti nell’elenco di cui all’articolo 106 del testo unico di cui al decreto legislativo 1o settembre 1993, n. 385, e successive modificazioni, volte alla prestazione della garanzia per l’ammontare della quota dei contributi soggetti a rimborso. Con decreto di natura non regolamentare del Ministro dell’economia e delle finanze sono stabilite le modalità applicative della presente disposizione;
3) i distretti hanno la facoltà di stipulare, per conto delle imprese, negozi di diritto privato secondo le norme in materia di mandato di cui agli articoli 1703 e seguenti del codice civile;
c) finanziarie:
1) al fine di favorire il finanziamento dei distretti e delle relative imprese, con regolamento del Ministro dell’economia e delle finanze, sentiti il Ministro delle attività produttive e la CONSOB, sono individuate le semplificazioni, con le relative condizioni, alle disposizioni della legge 30 aprile 1999, n. 130, applicabili alle operazioni di cartolarizzazione aventi ad oggetto crediti concessi da una pluralità di banche o intermediari finanziari alle imprese facenti parte del distretto e ceduti ad un’unica società cessionaria;
2) con il decreto di cui al numero 1) vengono individuate le condizioni e le garanzie a favore dei soggetti cedenti i crediti di cui al numero 1) in presenza delle quali tutto o parte del ricavato dell’emissione dei titoli possa essere destinato al finanziamento delle iniziative dei distretti e delle imprese dei distretti beneficiarie dei crediti oggetto di cessione;
3) le disposizioni di cui all’articolo 7-bis della legge 30 aprile 1999, n. 130, si applicano anche ai crediti delle banche nei confronti delle imprese facenti parte dei distretti, alle condizioni stabilite con il decreto di cui al numero 1);
4) le banche e gli altri intermediari che hanno concesso crediti ai distretti o alle imprese facenti parte dei distretti e che non procedono alla relativa cartolarizzazione o alle altre operazioni di cui alla legge 30 aprile 1999, n. 130, possono, in aggiunta agli accantonamenti previsti dalle norme vigenti, effettuare accantonamenti alle condizioni stabilite con il decreto di cui al numero 1);
5) al fine di favorire l’accesso al credito e il finanziamento dei distretti e delle imprese che ne fanno parte, con particolare riferimento ai progetti di sviluppo e innovazione, il Ministro dell’economia e delle finanze adotta o propone le misure occorrenti per:
5.1) assicurare il riconoscimento della garanzia prestata dai confidi quale strumento di attenuazione del rischio di credito ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali degli enti creditizi, in vista del recepimento del Nuovo accordo di Basilea;
5.2) favorire il rafforzamento patrimoniale dei confidi e la loro operatività; anche a tal fine i fondi di garanzia interconsortile di cui al comma 20 dell’articolo 13 del decreto-legge n. 269 del 2003 convertito con legge n. 326 del 2003 possono essere destinati anche alla prestazione di servizi ai confidi soci ai fini dell’iscrizione nell’elenco speciale di cui all’articolo 107 del decreto legislativo n. 385 del 1993;
5.3) agevolare la costituzione di idonee agenzie esterne di valutazione del merito di credito dei distretti e delle imprese che ne fanno parte, ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali delle banche nell’ambito del metodo standardizzato di calcolo dei requisiti patrimoniali degli enti creditizi, in vista del recepimento del Nuovo accordo di Basilea;
5.4) favorire la costituzione, da parte dei distretti, con apporti di soggetti pubblici e privati, di fondi di investimento in capitale di rischio delle imprese che fanno parte del distretto;
d) per la ricerca e lo sviluppo:
1) al fine di accrescere la capacità competitiva delle piccole e medie imprese e dei distretti industriali, attraverso la diffusione di nuove tecnologie e delle relative applicazioni industriali, è costituita l’Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l’innovazione, di seguito denominata «Agenzia»;
2) l’Agenzia promuove l’integrazione fra il sistema della ricerca ed il sistema produttivo attraverso l’individuazione, valorizzazione e diffusione di nuove conoscenze, tecnologie, brevetti ed applicazioni industriali prodotti su scala nazionale ed internazionale;
3) l’Agenzia stipula convenzioni e contratti con soggetti pubblici e privati che ne condividono le finalità;
4) l’Agenzia è soggetta alla vigilanza della Presidenza del Consiglio dei ministri che, con propri decreti di natura non regolamentare, sentiti il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, il Ministero dell’economia e delle finanze, il Ministero delle attività produttive, nonché il Ministro per lo sviluppo e la coesione territoriale ed il Ministro per l’innovazione e le tecnologie, se nominati, definisce criteri e modalità per lo svolgimento delle attività istituzionali. Lo statuto dell’Agenzia è soggetto all’approvazione della Presidenza del Consiglio dei ministri.
369. Le norme in favore dei distretti produttivi di cui al comma 370 si applicano anche airoduttivi di cui al comma370 si applicano anche ai distretti rurali e agro-alimentari di cui all’articolo 13 del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228, ai sistemi produttivi, ai sistemi produttivi locali, distretti industriali e consorzi di sviluppo industriale definiti ai sensi dell’articolo 36 della legge 5 ottobre 1991, n. 317, nonché ai consorzi per il commercio estero di cui alla legge 21 febbraio 1989, n. 83.
370. Al comma 3 dell’articolo 23 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, sono aggiunte le parole: «anche avvalendosi delle strutture tecnico-organizzative dei Consorzi di Sviluppo industriale di cui all’articolo 36, comma 4, della legge 5 ottobre 1991, n. 317».
371. Fatta salva la compatibilità con la normativa comunitaria, le disposizioni di cui ai commi da 370 a 376 trovano applicazione in via sperimentale nei riguardi di uno o più distretti individuati con il decreto di cui al comma 370. Ultimata la fase sperimentale, l’applicazione delle predette disposizioni è in ogni caso realizzata progressivamente.
372. Dall’attuazione dei commi da 370 a 375 non devono derivare oneri superiori a 50 milioni di euro annui a decorrere dal 2006.
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