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03ar24 Articoli Otto Milioni 2024 Opere iscritte- Finalista
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Ajub Ibragimov
Germania
Il mondo della luce
Voglio raccontarvi la mia opinione del mondo digitale, del mio senso dei colori e dello spazio.
Traggo l’ispirazione dall’energia della natura circostante, che è inesauribile.
Mi piace utilizzare le opportunità del mondo digitale.
Ho anche studiato lo stile di pittura chiamato Ebru, che permette alle persone che hanno da poco iniziato a dipingere di creare rapidamente.
Trame, superfici, correnti, presenza di portali energetici, correnti d’acqua e fiamme di fuoco svolazzanti, c è tutto nel mondo digitale e nel suo preciso arcobaleno.
Claude Monet non era solo un pittore dell’impressionismo, ma ha attirato l’attenzione sul fatto che i colori influenzano il nostro stato psicologico e sono terapeutici.
Spiegava la luce e le sue regole.
Di conseguenza, egli ha organizzato il suo giardino come una tavolozza di colori impressionista, evitando i toni del nero.
I colori freddi gli davano l’illusione della lontananza.
Ha insegnato che le piante con foglie di verdi chiari sono donatrici, e quelle con foglie di verdi scuri sono consumatrici di energia.
I colori verde, viola, dorato e lilla hanno un effetto terapeutico speciale.
Il colore verde indica la presenza di diverse specie di clorofilla, indispensabili per la vita.
I miei preferiti sono l’oro, che guarisce il dolore dell’anima e irradia, così come tutte le sfumature di verde e bianco con la sua serenità.
Neanche a me piace il colore nero.
Non ha le radiazioni proprie.
Le nostre aure e le nostre energie tendono a non essere nere.
Prima o poi noi c’incontreremo nel mondo virtuale.
Noi stessi siamo già diventati una parte anche del mondo digitale.
Siamo sia prigionieri che liberatori nel stesso tempo.
L’ambiente digitale unifica e globalizza.
Il mondo digitale, come l’algebra e la geometria, è infallibile.
Per la creazione della grafica NRT, l’IT ha sviluppato un software che copia lo stile di un artista specifico e lo fornisce a un robot, un artista di Internet.
Riconosce le nostre facce e la nostra grafia.
Spazialità, eclettismo, fusione di passato e futuro, mescolanza, la loro armonia comune: l’intelligenza artificiale fornisce tutto questo.
Rischiamo tutti di perdere la nostra individualità in quest’era di livellamento e concorrenza imitatrice.
L’arte aiuta a resistere a questa enorme unificazione.
Fuori mondo digitale sviluppa la polarizzazione di bianco e nero e il fanatismo inutile.
Nell’ambiente virtuale tutti i processi avvengono rapidamente, ma il nostro tempo e le nostre vite non sono valutati più del movimento e dell’azione, quindi è facile perdere l’individualità.
La velocità sicura è stressante.
Non sappiamo più meditare.
Perdiamo gradualmente la fiducia nell’eternità dell’arte, nelle parole che diciamo, nella musica intera e nei segni del destino.
La creatività aiuta a fondere la realtà digitale con la nostra realtà quotidiana e renderla come un mondo della luce, che ci garantisce la protezione di nostri sogni, le illusioni e i miracoli.
L’arte digitale mi aiuta a incarnare i miei sogni. Sviluppa soprattutto la grafica e la rende accuratissima, ma in un mondo completamente digitalizzato sarebbe più difficile “sfondare” per gli autodidatti.
Significa anche svantaggi, contrasti, futurismo e condizionalità.
Anche la linguistica si cambia nel mondo digitale, paragonando le antiche lingue con quelle ancora vive e ora divenne più facile restaurare le antiche pittogrammi, geroglifici, simbolismo e senso primario delle parole essenziali.
La mia lingua nativa, cecena, è una lingua di origine Nahu – Daghestan, parlata ora da oltre 1,3 milioni di ceceni.
Ad esempio, “seda” significa “stella”, “Sole” è “Math”, “Luna” è “Betiz”, “Faccia” è “Bet”, invece “Pioggia” è “Dolh”.
Mio amico Alvi Dakho, uno storico, sa tanto dei paragoni linguistici e dei viaggi di tribù da un posto all’altro, il motivo perché miti e fiabe sul nostro mondo sono smisurati, mentre gli artisti visuali e tecnici dei giochi visuali utilizzano i soggetti dei miti e degli scritti santi nelle opere d’arte e creano nuove fiction, film, giochi internet e, di conseguenza, anche miti nuovi attualizzati.
Vorrei vedere Sicilia e isola d’Ischia una volta.
C’è un museo in Sicilia che onora lo sceicco ceceno Mansur Ushurma, un Robin Hood locale, un combattente contro la zarina di Russia Caterina.
C’è anche una versione che il vero nome dello sceicco fosse Giambattista Boetti e che fosse nato a Camino, in Piemonte, ma questa versione, sebbene interessante, è discutibile.
Norimberga, la città in cui vivo già da gran tempo, ha molti musei e vi hanno luogo regolarmente mostre d’arte con la mia partecipazione e quella di miei colleghi, tanti di loro autodidatti.
È una città cosmopolita con molti espatriati, molti italiani che possiedono pizzerie e caffè.
Vorrei invitare i miei amici attuali e futuri a Norimberga.
Vi mostrerò tutto ciò che amo fuori del mondo digitale che definisco il mondo della luce per la sua cosmica e stellare rapidità.