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01ar24 Articoli Otto Milioni 2024 Opere iscritte – Finalista
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01ar24
Eva Mārtuža
Lettonia
La filosofia della vecchia patata
Mi sento come la patata vecchia, dalla cui carne viene strappata la giovane buccia patatina.
Soprattutto in piena estate, quando la mattina del giorno di Anna arriva con i primi tuberi.
Con le prima pecora ben pascolata e, secondo le tradizioni, sacrificata.
Con la data del matrimonio della nuova figlia del vicino e del suo fidanzato che viene annunciata ad alta voce.
La prima pecora da pascere e sacrificare secondo la fede.
La data del matrimonio della nuova figlia del vicino e del suo fidanzato viene annunciata ad alta voce.
Mi sembrava che tutte le creazioni della natura avessero raggiunto la perfezione, maturando.
Bella e pericolosa è la maturazione.
Il giorno di Anna è il giorno della padrona.
Ahi, le padrone, con quanta grazie voi guardate nei solchi fioriti!
Guardo alla patata sradicata, ai cordoni ombelicali bianchi che accordano dal vecchio tubero della patata a quello nuovo.
La terra è calda, sciolta e profumata.
Gli anatroccoli bianchi giacciono nel cestino.
Delicatamente e senza intoppi sta accadendo, il succo spreme da un graffio accidentale.
Vulnerabili proprio le anime della giovane gente.
Così puliti da sbucciare e sani!
Ma la patatina scorsa io ho lasciato.
La regola della patata vecchia – dare vita una nuova ed essere gettata nel solco, lasciata marcire, scomparire.
No, per rafforzare la fertilità della terra.
Oh, patata vecchi, filosofa della vita, burlona tu …
La donna ha interrotto il solito ritmo di conforto.
Ha dovuto pensarci per capire.
E poi l’uomo ha contato le stelle perché non poteva fare niente di più.
Ma la donna gli ha dato i suoi brevetti di invenzione.